Certificati Low Barrier su azioni di UniCredit

certificati cedola fissa garantita
certificati cedola fissa garantita

È iniziato con un deciso impulso innovativo il 2023 di UniCredit ed uno degli esempi più fulgidi è senza dubbio l’emissione dei Certificati Low Barrier su azioni.

Si tratta di due prodotti derivati, ISIN DE000HC3REJ9 e ISIN DE000HC3REK7, da ritenersi quasi un inedito per le loro peculiari caratteristiche. Infatti, questi Certificate Fixed Cash Collect Autocallable Worst Of, possono vantare una Barriera al 40% e pagano cedole incondizionate mensili.

Emessi sul mercato Euro TLX di Borsa Italiane il 30 gennaio 2023, hanno durata triennale, con la data di valutazione finale prevista il 15 gennaio 2026.

Ad oggi, i valori “lettera” di entrambi i Certificates sono ancora attorno alla pari e il loro trend è in salita, visto l’andamento positivo dei sottostanti.

Low barrier e Cedola Mensile Fissa

Si è accennato agli interessi periodici fissi. Ebbene, come desumibile appunto dal nome Fixed Cash Collect Autocallable Worst Of, questi Certificates pagano una cedola mensile incondizionata.

Il valore di questo premio fisso è differente per i due prodotti: DE000HC3REJ9 paga lo 0,75% al mese, che sull’anno è il 9%, mentre DE000HC3REK7 lo 0,6%, che sui dodici mesi è il 7,2%.

Non essendoci altri elementi di differenziazione tra i due Certificati, la differenza di rendimento è certamente da ascrivere ai sottostanti, che analizzeremo nel prosieguo dell’articolo.

Soffermiamoci ancora, tuttavia su un altro aspetto tecnico: la barriera al 40%. In una congiuntura di elevata volatilità, infatti, la possibilità di essere rimborsati a scadenza alla pari, pur con il worst of del paniere fino al 40%, è certamente raro, se non unico.

Il richiamo anticipato

Un altro ingrediente che rende la ricetta particolarmente appetitosa è la clausola di richiamo anticipato con il meccanismo di step-down.

Se già l’autocall è di per sé vantaggiosa perché permette il rimborso del capitale alla pari prima della scadenza e avendo già maturato degli interessi, con lo step-down si carica di prospettive.

Nel caso dei due Certificati Low Barrier di UniCredit, il trigger di autocall è posto al 100% del valore de worst-of rispetto allo strike. La rilevazione inizia a luglio 2023 e viene effettuata mensilmente. Grazie al meccanismo dello step-down, tuttavia, il valore di rimborso anticipato diminuisce del 5% a trimestre, fino ad arrivare all’80%.

I sottostanti dei Certificati Low Barrier

barriera 40%
certificates barriera 40%

Analizziamo, infine, nel dettaglio, i sottostanti di questi due certificati Low Barrier su azioni di UniCredit.

Le aziende sono tutte appartenenti al mercato USA e la loro valuta è il dollaro americano. In questo caso l’opzione Quanto interviene automaticamente a calmierare eventuali disallineamenti di cambio.

Se per il primo Certificato, DE000HC3REJ9, sono state scelte Amazon, Tesla e The Walt Disney Company, per il secondo (DE000HC3REK7) Unicredit ha optato per Netflix, Paypal e, quindi, di nuovo Amazon.

I valori di Fixing dei sottostanti

Come anticipato all’inizio dell’articolo, la differenza principale sui due Certificati la fa il sottostante. In particolare, in questo caso, essendo uguali le altre condizioni, UniCredit ha ritenuto di dare un leggero incentivo per l’acquisto di DE000HC3REJ9, con titoli Tesla e The Walt Disney Company. I due Certificati sono in ogni caso tra i più conservativi sul mercato.

Amazon, in particolare, da forte stabilità ad entrambi i panieri. Il suo fixing iniziale, infatti, è a quota 100,55 dollari su tutti e due i certificati e la barriera a 40,22 dollari. Per risalire a un valore di chiusura mensile sugli stessi livelli della barriera, non bastano gli ultimi dieci anni.

DE000HC3REJ9

Si è parlato di Amazon, vediamo invece ora i valori di strike di Tesla e The Walt Disney Company.

Il primo è stato rilevato con il valore iniziale di 166,66 dollari per azione. Tesla è forse il titolo, tra quelli selezionati per i due Certificati, che convoglia maggiormente una sensazione di volatilità. La Barriera, tuttavia, è posta a 66,664 dollari. Per dare un’idea dello storico del titolo: da giugno 2020 Tesla non è mai scesa, su rilevazioni mensili, sotto questa quota. Anzi, da quando ha sforato quota 100 dollari non è più scesa neppure sotto quella di soglia.

The Walt Disney Company, invece, ha lo strike a 107,59 e la barriera a 43,036. Oggi quota attorno a 113 dollari e viene da un rally partito a inizio anno da un valore attorno agli 84 dollari ad azione. Negli ultimi dieci anni, prendendo i valori mensili, non è mai andata sotto quota 43 dollari.

DE000HC3REK7

Per questo secondo Certificato Low Barrier, invece, oltre al già analizzato Amazon, sono Netflix e Paypal a completare il trittico di sottostanti.

Per il colosso dello streaming online il fixing iniziale è a quota 353,11 dollari per azione con barriera a 141,244, mentre i valori di Paypal sono rispettivamente 79,64 dollari e 31,856.

Se il futuro è impossibile da prevedere, lo storico è invece analizzabile. Netflix proviene da un forte scivolone, mediaticamente anche messo in evidenza per il suo carattere di azienda innovatrice nel suo settore. È passato, tra ottobre 2021 e giugno 2022, da un valore attorno ai 700 dollari per azione ad uno di circa 170 dollari. Da quel momento in avanti, tuttavia, è cresciuto con consistenza, fino alla quotazione odierna.

Paypal, infine, porta con sé la dote di grande incompiuta. Dopo circa un anno e mezzo tra il 2020 e il 2021 sopra quota 150 dollari, il suo valore si è quasi dimezzato e oggi naviga attorno a quota 80. Il valore di strike è quindi una buona media degli ultimi mesi e per trovare valori attorno a quello di barriera bisogna tornare indietro di oltre sette anni.

Gli altri certificati emessi da UniCredit

Questi certificati Low Barrier su azioni di UniCredit, si uniscono alle emissioni degli ultimi prodotti su indice con barriera 40 ed a quelli con barriera 50 ed effetto Airbag. Tutti questi si posizionano tra i prodotti più conservativi sul mercato italiano.

Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta sollecito all’investimento in borsa con certificates o altri prodotti finanziari.


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