Previsioni per il Dollaro

Dollaro e politica monetaria
Dollaro e politica monetaria

Quali previsioni per il dollaro? L’euro è sceso sotto la parità contro il dollaro dopo vent’anni. Ma secondo UBP il picco del dollaro potrebbe essere vicino. Analisi relativa al dollaro a cura di Peter Kinsella, Global Head of Forex Strategy di Union Bancaire Privée

Euro dollaro sotto la parità

All’inizio di settembre, il dollaro USA è salito ai massimi di 20 anni rispetto a un ampio paniere di valute dei mercati avanzati ed emergenti. In particolare, ha guadagnato molto rispetto all’euro e allo yen giapponese.

Il cambio euro/dollaro (EUR/USD) è sceso al di sotto della parità e la coppia USD/JPY è salita fino a circa 140. Da notare come la BCE abbia alzato i tassi recentemente, frenando la discesa dell’euro contro il dollaro. Il rialzo del biglietto verde riflette diversi fattori.

La Federal Reserve, Banca Centrale degli Stati Uniti ha intrapreso un ciclo di rialzo dei tassi aggressivo. Lo ha poi ulteriormente anticipato, facendo schizzare al rialzo i rendimenti statunitensi a breve scadenza. I tassi obbligazionari a due anni sono passati da appena lo 0,75% di inizio anno a circa il 3,50%.

Dollaro in Rialzo
Dollaro

Il dollaro si è apprezzato anche perché ha visto una maggiore domanda a seguito dell’impennata dei prezzi delle materie prime, per lo più denominate in dollari. Infine, negli ultimi mesi gli Stati Uniti hanno continuato a registrare una forte crescita dei posti di lavoro, che ha dato sostegno all’atteggiamento aggressivo della Fed nei confronti dei tassi.

Previsioni sul dollaro

Ma il dollaro può ancora salire? Quali previsioni per il dollaro sul mercato dei cambi?

Tuttavia, riteniamo che il dollaro Usa stia raggiungendo la fine della sua tendenza rialzista e potrebbe essere in procinto di toccare un massimo pluriennale. Le ragioni sono molteplici. In primo luogo, la dinamica dell’inflazione statunitense sembra aver raggiunto il picco e i dati sull’inflazione congiunturale non sono più in continuo aumento. Anche gli indicatori prospettici dell’inflazione hanno iniziato a calare: i costi di spedizione e di trasporto sono diminuiti in modo significativo. Questo sembra un segno che le tensioni della catena di approvvigionamento si stanno allentando. Ciò potrebbe avere anche conseguenze sul dollaro.

I rivenditori al dettaglio negli Stati Uniti hanno segnalato scorte molto ampie, il che significa che potrebbero essere costretti a scontare aggressivamente i prodotti nei prossimi mesi, con conseguente disinflazione dei prezzi dei beni. Una conseguenza di questo è che la Fed non dovrà aumentare i tassi oltre i livelli già prezzati. Ciò significa che il dollaro USA non godrà della spinta di alcuna sorpresa positiva sui tassi d’interesse.

In secondo luogo, la curva dei rendimenti statunitense, che cattura il rapporto tra i tassi di interesse a breve e a lungo termine, è ora fortemente invertita. Questo è normalmente un affidabile predittore di un’imminente recessione. Pertanto, il probabile rallentamento della crescita economica statunitense normalmente frena le forze di apprezzamento del dollaro. Storicamente, l’inversione della curva dei rendimenti è un forte segnale che il dollaro sia vicino ai picchi ciclici.

In terzo luogo, le metriche di valutazione standard dimostrano che il dollaro è decisamente sopravvalutato. Secondo la maggior parte delle metriche prese in considerazione dagli analisti valutari, il dollaro appare incredibilmente caro. Queste valutazioni elevate saranno difficili da giustificare in un contesto di rallentamento della crescita e delle dinamiche inflazionistiche.

Altre previsioni sul dollaro

Quali altre previsioni per il dollaro? Vediamo un quarto punto. Il deficiit delle partite correnti degli Stati Uniti, che avrà un ruolo significativo nel determinare la velocità e l’entità del futuro deprezzamento del dollaro, è ora in procinto di raggiungere livelli superiori ai mille miliardi di dollari. Si tratta di un deficit colossale da gestire in tempo di pace, che diventerà una fonte di vulnerabilità per il dollaro nei prossimi mesi e trimestri. I grandi squilibri delle partite correnti sono un segno sicuro di disallineamento dei tassi di cambio. Le valute sopravvalutate inducono i consumatori ad acquistare eccessivamente i beni stranieri, e questo è stato certamente vero per il dollaro negli ultimi anni.

Conclusioni

In conclusione, siamo convinti che il dollaro USA si stia avvicinando al suo picco. La banconota americana resta forte, ma probabilmente si indebolirà in misura modesta su una base ponderata verso la fine dell’anno.


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