Come mai il prezzo del petrolio sta scendendo? Quali sono le ragioni alla base del calo delle quotazioni dell’oro nero? Ecco perché il prezzo del petrolio scende, fra domanda, offerta, speculazione in borsa e geopolitica.
Perché il prezzo del petrolio scende?
Nelle ultime settimane le quotazioni del petrolio sono scese, scivolando sotto quota 70 dollari al barile. Fra le ragioni che spingono al ribasso le quotazioni del greggio troviamo le aspettative per un’economia globale in progressivo rallentamento. Le banche centrali stanno procedendo con una serie di tagli ai tassi di interesse per evitare una frenata troppo brusca, ma i segnali di rallentamento sono evidenti. Ciò determina una minore domanda complessiva. Ecco quindi che il prezzo del petrolio scende.
Ecco di seguito un grafico da cui emerge la discesa del prezzo del WTI, principale benchmark per il greggio insieme al Brent.
A spingere al ribasso le quotazioni del petrolio troviamo anche alcuni elementi dal lato dell’offerta. Infatti, l’OPEC+ si appresta nei prossimi mesi ad alzare progressivamente la quantità di petrolio offerta. Da notare come a inizio settembre, però, l’OPEC+ (il cartello dei paesi produttori di petrolio) abbia deciso di rimandare l’innalzamento della produzione, per evitare che il prezzo scendesse troppo.
Fra gli elementi negativi per il prezzo troviamo anche le news relativa alla risoluzione di alcuni problemi interni in Libia, con la riapertura di alcune sedi produttive.
Le questioni geopolitiche pesano notevolmente sul prezzo del petrolio. Ogni volta che le tensioni in Medio Oriente e nei paesi limitrofi si inaspriscono, infatti, il prezzo del greggio tende a salire. Per contro, quando arrivano notizie confortanti, ecco che le vendite superano gli acquisti, spingendo al ribasso il petrolio.
Cosa muove il prezzo del petrolio?
Vediamo brevemente quali sono i principali market driver per il petrolio. In altre parole, cosa muove il prezzo del petrolio? Proviamo a riassumere per punti.
- Andamento della domanda e dell’offerta – una situazione di crescita della domanda spinge al rialzo le quotazioni. Per contro, un crollo della domanda, come quello verificatosi nel 2020, può determinare una brusca discesa dei prezzi
- Decisioni dell’OPEC – L’OPEC è il cartello che gestisce un’ampia parte della produzione di petrolio. Con OPEC+ intendiamo un cartello allargato, con un numero ancora più ampio di paesi (fra cui la Russia). Può quindi muovere la produzione di petrolio, alzandola o abbassandola anche in maniera significativa, in funzione delle condizioni di mercato.
- Andamento dell’economia globale – Abbiamo parlato dell’offerta, ecco quindi che va considerata anche la domanda globale di petrolio, che deriva dalle condizioni dell’economia planetaria
- Tassi di interesse delle banche centrali – tassi alti possono frenare l’economia, rallentando quindi la domanda di greggio
- Politiche per l’ambiente – le politiche per la transizione energetica degli ultimi anni hanno provato a rallentare la domanda di petrolio, favorendo eolico, fotovoltaico e altre energie diverse dai combustibili fossili. Sin qui con risultati decisamente scarsi, con la domanda di petrolio sempre sui massimi.
- Geopolitica – crisi geopolitiche possono frenare la produzione determinando rapide salite dei prezzi dei prezzi del petrolio
- Dollaro USA – Il petrolio è quotato in dollari. Sia il WTI che il Brent sono denominati in dollari. Un apprezzamento della banconota americana rende più costoso il petrolio per paesi che utilizzano altre valute e tende quindi a frenare la domanda.
Abbiamo iniziato spiegando perché scende il prezzo del petrolio, per poi vedere le principali ragioni che muovono al rialzo o al ribasso il prezzo del greggio.