Non Farm Payrolls – Analisi di IG

Banche centrali

Non Farm PayrollsAnalisi di IG sul mercato del lavoro statunitense a cura di Filippo Diodovich, Senior Market Strategist, IG Italia.

Non Farm Payrolls: a novembre creati 263 mila posti di lavoro

IG NEWS – Dati positivi nel report di novembre sul mondo del lavoro. I salari dei lavoratori crescono molto più del previsto.L’US Bureau of Labor Statistics (BLS) ha comunicato che, nel mese di novembre, nei settori non agricoli, si è registrato un aumento di 263 mila nuovi posti di lavoro. E’ stato un dato migliore rispetto alle attese del consensus (+200k nuovi impieghi). Il tasso di disoccupazione si attesta al 3,7% (aspettative al 3,7%). Sono state riviste al ribasso le cifre dei mesi scorsi (-23 mila posti di lavoro in totale rispetto alle stime precedenti). Il dato di settembre è stato rivisto al ribasso di 46 mila unità a +269k, quello di ottobre invece al rialzo di 23 mila a +284k.

Il tasso di partecipazione alla forza lavoro si è attestato al 62,1% (ancora ben lontano dai livelli di febbraio 2020 quando si attestava al 63,3%). I salari medi salgono dello 0,6% m/m (consensus +0,3%). I salari sono saliti del 5,1% a/a (consensus +4,6%, mese precedente +4,9% a/a).

Acquisti sul dollaro. Scendono gli indici azionari

I dati sul mondo del lavoro statunitense sono stati abbastanza sorprendenti. Soprattutto nella parte relativa alla crescita dei salari dei lavoratori sono risultati ben al di sopra delle aspettative, fattore che potrebbe alimentare le pressioni inflazionistiche. I nuovi impieghi crescono ben più delle previsioni della vigilia ma sono stati compensati dalla revisione al ribasso delle cifre dei mesi precedenti (effetto congiunto di -23k tra settembre/ottobre).

Crediamo che il dato sulla crescita dei salari non sia ben tollerato dai banchieri centrali statunitensi che si aspettavano, con le misure di politica monetaria in essere, anche un forte rallentamento nel ritmo di crescita delle remunerazioni dei lavoratori. Questi dati possono dare credito alle argomentazioni dei banchieri centrali più falchi all’interno del FOMC per non abbassare la guardia sulle pressioni inflazionistiche.  Nonostante queste ultime cifre macro crediamo che lo scenario più probabile nella due giorni di meeting della commissione operativa della FED sia quello di un rialzo di 50 punti base del costo del denaro negli Stati Uniti. Queste cifre macro potrebbero però lasciare qualche tono più aggressivo sia nel comunicato che nella conferenza stampa.

Reazione dei mercati ai dati sui Non Farm Payrolls

Sui mercati la reazione è stata forte perché gli investitori sembravano scontare come certo il possibile rallentamento nell’entità di rialzo dei tassi da parte della FED dopo le parole di Powell e dopo il dato sull’ inflazione PCE core. I dati sul lavoro cambiano le probabilità e fanno apparire lo scenario di 50 punti base sempre il favorito ma non con percentuali così elevate. Passando agli asset abbiamo osservato un forte rialzo dei rendimenti dei Treasuries US. Forti acquisti anche sul biglietto verde sul forex market. Il cambio euro/dollaro (EUR/USD) ha perso circa di 100 pips passando da 1,0540 a 1,0430, per poi rimbalzare a 1,0480. Un movimento comprensibile legato ai riposizionamenti dei grandi fondi. Anche sull’azionario l’indice tecnologico, più sensibile ai tassi di interesse, mostra un ribasso notevole, arrivato anche a toccare i 2 punti percentuali.


Ebook Certificates
Articolo precedenteLa Borsa alle Grida
Articolo successivoCertificati di Banca Akros