Certificates con Cedola

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Certificates con Cedola

Cosa sono i Certificates con cedola. Come si calcola il valore delle cedole nei certificati di investimento? Come si osserva la barriera negli investment certificates?

Le Cedole nei Certificates

Le cedole sono uno degli elementi chiave nei certificati di investimento. Il flusso cedolare, talvolta anche denominato coupon o premio, rappresenta infatti la remunerazione dell’investitore nella maggior parte dei certificati di investimento.

Possono far eccezione i certificati emessi a sconto, ossia sotto la pari. In tal caso il rendimento dell’investitore non proviene da un flusso cedolare, ma bensì da un rimborso del certificato ad un prezzo maggiore rispetto a quello di acquisto. Discorso simile per i certificates bonus, che hanno un premio a scadenza al verificarsi di determinate condizioni. Solitamente si parla in questo caso di premio e non di cedola.

Certificati con cedola mensile

Spesso la cedola viene distribuita dai certificati con cadenza mensile.

Come funzionano i certificati con cedola mensile? Vi è una data di osservazione mensile: se al closing di un prefissato giorno di trading il sottostante (o il paniere di sottostanti cui fa riferimento il certificato) si trovano al di sopra della barriera cedolare, l’investitore riceve la remunerazione pattuita, tramite il pagamento della cedola mensile prefissata. Viceversa, il certificato prosegue la sua vita.

Se è presente l’effetto memoria la cedola non distribuita potrà essere recuperata in successive date di osservazione previste dall’investment certificates. Viceversa, la cedola è definitivamente persa.

Una volta conosciuto il valore della cedola mensile sarà possibile calcolare il rendimento atteso dal prodotto moltiplicando la cedola mensile per 12. Se il certificato stacca una cedola paro allo 0,50% mensile, avremo un rendimento massimo del 6% annuo. Viceversa, se la cedola fosse pari all’1,5%, il rendimento massimo prodotto dal flusso cedolare sarebbe pari al 18% (12 x 1,5%).

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I certificates pagano spesso cedole mensili agli investitori

Certificati con cedola trimestrale

I certificati possono anche prevedere cedole con cadenze più ampie. Sono frequenti anche i certificates con cedola trimestrale. In tal caso le date di osservazione sono quattro l’anno e le cedole sono distribuite se i sottostanti si trovano al di sopra del valore prefissato (barriera cedolare) nella rispettiva data.

Per conoscere il rendimento annuale sarà sufficiente moltiplicare il valore della cedola per 4. Un certificato con cedola trimestrale pari al 2,5% avrà un rendimento potenziale pari al 10% annuo.

Lo svantaggio di questi certificates rispetto a quelli con cedola mensile è legato al fatto che vi è un numero più basso di finestre di osservazione. L’incasso delle cedole dipende infatti da appena quattro date su base annuale, contro le dodici dei certificates con cedola mensile.

Certificati con cedola semestrale o annuale

Vi sono anche certificati con cedola semestrale o annuale. Nel primo caso le date di osservazione per la cedola saranno due l’anno, nel secondo vi sarà invece una sola data di osservazione su base annuale. Anche in questo caso il certificato può prevedere o meno la presenza dell’effetto memoria per il recupero di eventuali cedole non incassate. E’ variabile anche la presenza dell’opzione autocallable. Il trigger dell’autocall potrebbe ridurre, anche in maniera netta, la durata del certificato, determinandone il richiamo da parte dell’emittente. Sarebbe corrisposte all’investitore tutte le cedole dovute fino a quel momento ed il rimborso dell’intero valore nominale del certificato.

La barriera cedolare nei certificates

La barriera cedolare è il valore che determina l’incasso (o meno) dei premi periodici corrisposti dal certificato. Poniamo che vi sia un certificato con le azioni Eni come unico sottostante ed un prezzo di fixing iniziale pari a 10 euro. La barriera cedolare è pari al 65%. L’investitore incasserà le cedole a patto che le azioni di Eni non si trovino sotto 6,50 euro (il 65% dello strike iniziale) nelle varie date di osservazione. Se la barriera cedolare fosse al 50%, il valore per l’incasso dei premi sarebbe 5 euro.

Il premio cedolare va calcolato moltiplicando il valore della cedola per il valore nominale del certificato. Poco conta se il certificato è stato acquistato sopra la pari (per esempio a 1015 euro) oppure sotto la pari, ossia a sconto (per esempio a 950 euro).

Se viene staccata una cedola pari all’1% mensile, questa sarà calcolata sul valore nominale del certificato, pari a 1.000 o in taluni casi a 100 o a 10 euro.

Pertanto, un certificato con valore nominale pari a mille e cedola pari all’1% pagherà una cedola di 10 euro, mentre se il valore nominale fosse pari a 100 la cedola sarebbe pari a un euro.

Nel caso in cui si posseggano più certificati, il premio cedolare sarà ottenuto moltiplicando la cedola (mensile o trimestrale o annuale) per il valore nominale del certificato per il numero di certificates posseduti. Per ipotesi, se un investitore detenesse 5 certificati con cedola mensile all’1% e valore nominale pari a 1.000 euro il premio cedolare sarebbe pari a: 5x 1000 euro x0,01 = 50 euro.

Le cedole nei certificates possono essere condizionate (vi è in tal caso una barriera cedolare) oppure possono essere cedole incondizionate se sono distribuite in ogni caso.

Cedole incondizionate nei certificates

Le cedole sono di norma condizionate al mantenimento di una determinata barriera. Possono però anche essere incondizionate, ossia distribuite in ogni caso.

Le cedole sono definite “incondizionate” quanto sono percepite dall’investitore indipendentemente dall’andamento dei sottostanti cui fanno riferimento. L’unica condizione necessaria per incassarle è il possesso del certificato nelle date previste dall’emittente.

Se anche il rimborso del capitale fosse garantito, queste cedole non sarebbe compensabili con precedenti minusvalenze. Viceversa, se il rimborso del capitale fosse aleatorio e determinato dall’andamento dei sottostanti, anche queste cedole (mensili, trimestrali o di altra frequenza) sarebbero da considerarsi come reddito diverso.

Rimandiamo il lettore ad altri articoli sulla fiscalità nei certificates.

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