Conviene investire sull’Acqua?

investire acqua - settore idrico

Conviene investire sull’acqua? La risposta è senz’altro affermativa, perché da qui passa il futuro del nostro pianeta. Negli anni sono nati vari prodotti finanziari – anche dei certificati e fondi di investimento focalizzati su aziende del settore acqua e impianti idrici.

Il tema “acqua quotata in borsa” ha spesso fatto parlare. Da un lato c’è il rischio di speculazione, dall’altra investimenti fondamentali per il settore idrico. In occasione della World Water Week, arriva da Candriam un report che ricorda l’importanza di investimenti sul comparto idrico per limitare i rischi di una crisi di acqua su ampia scala. Ecco di seguito il commento degli analisti di Candriam, con alcune integrazioni ed una suddivisione in paragrafi per facilitarne la lettura.

La crisi del settore idrico: un problema globale (e opportunità di investimento)

L’alterazione dei cicli dell’acqua crea enormi rischi per le nostre economie, ma può anche generare opportunità interessanti per gli investitori. Le tecniche di coltivazione con un uso consapevole dell’acqua, un agricoltura “intelligente”, i processi industriali a circuito chiuso, il miglioramento del trattamento delle acque reflue e la dissalazione sono tra le tecnologie che offrono soluzioni per migliorare l’utilizzo dell’acqua, se implementate in modo sostenibile.

La domanda di acqua  

La domanda di acqua è salita notevolmente e il trend è ancora in crescita. Numeri alla mano, a livello globale, la domanda totale d’acqua è cresciuta passando da meno di 4.000 km cubi nel 1990 a 4.800 km cubi nel 2020. Le previsioni sono che possa raggiungere l’impressionante livello di 6.800 km cubi entro il 2050.

Al contempo, si stima che la disponibilità idrica sostenibile sia attualmente attorno ai 4.000 km cubi e dovrebbe ridursi entro il 2050. Questa differenza tra domanda e offerta viene chiamata “gap idrico”. In altre parole, la domanda di acqua sarà un problema se non vengono effettuati investimenti corretti.

L’agricoltura e il consumo di acqua

Acqua quotata
Acqua quotata

Chi consuma l’acqua? L’agricoltura è il settore maggiormente dipendente dall’acqua, responsabile del 72% dell’uso di acqua dolce, nonché una delle principali cause del deterioramento della qualità dell’acqua, in parte dovuto all’impiego diffuso di prodotti agrochimici. L’introduzione di tecniche agricole più sostenibili nella propria catena di approvvigionamento è un tema chiave per l’engagement con le aziende del settore alimentare e delle bevande.

Le tecniche di irrigazione di precisione e l’analisi dei dati in tempo reale consentono di ridurre l’impiego di acqua in alcuni casi fino al 50%, incrementando al contempo l’efficienza idrica e la resa delle colture. Le aziende coinvolte in questo settore mostrano una crescita potenziale significativa, che offre interessanti opportunità per gli investitori che mirano a sostenere una gestione sostenibile dell’acqua.

 Gestione idrica

Come gestire la domanda di acqua del settore agricolo oggi? Tra le tecnologie che contribuiscono al miglioramento della gestione dell’acqua, possiamo citare:

  • Irrigazione smart (o “a rateo variabile”): adattare la quantità d’acqua utilizzata nelle varie parti del campo ai paramenti del suolo (ad es. l’umidità) e al tipo di coltura. Secondo studi di settore, l’irrigazione smart può ridurre l’impiego di acqua del 35-70% rispetto ai sistemi tradizionali. Si prevede che questo segmento registrerà, a livello globale, un tasso di crescita annuale del 12% tra il 2023 e il 2032.
  • Irrigazione a goccia: fornire acqua direttamente alla base di ogni pianta, riducendo così gli sprechi dovuti all’evaporazione e al deflusso.
  • Dati meteo: la capacità di sfruttare i modelli meteorologici può contribuire a gestire meglio le tempistiche di irrigazione per il settore agricolo, limitando la domanda di acqua.

Investimenti sul settore idrico: verso settori più circolari

Il 20% della domanda d’acqua proviene da un’ampia varietà di settori, alcuni dei quali a elevata intensità idrica come la produzione di energia termica ed elettrica. Un primo sistema per ridurre l’utilizzo d’acqua è quello di “riutilizzarla” o “riciclarla”.

Un sistema idrico a ciclo chiuso è progettato in modo tale che l’acqua circoli all’interno di un circuito chiuso, muovendosi continuamente attraverso il sistema senza evaporare o essere esposta all’atmosfera. Può subire processi di raffreddamento o riscaldamento prima di essere riutilizzata. Secondo un report del 2023 redatto da Grand View Research, il mercato globale delle torri di raffreddamento potrebbe crescere a un tasso annuale pari a quasi il 5% dal 2024 al 2030. Le torri a circuito chiuso rappresentano una quota di mercato superiore del 30% rispetto al mercato delle torri di raffreddamento.

Il secondo sistema, che prevede un orizzonte temporale più lungo, consiste nel miglioramento delle pratiche di riciclaggio delle industrie.

Sprecare meno acqua: migliorare le infrastrutture

Sostenere una gestione responsabile dell’acqua a livello comunitario può influenzare le politiche municipali e migliorare le infrastrutture. Ciò implica il rinnovamento delle reti idriche obsolete.

Inoltre, può includere la digitalizzazione delle reti idriche e l’implementazione di sistemi di rilevamento delle perdite, sistemi di misurazione smart o capacità di comunicazione in grado di rilevare, segnalare e persino prevedere perdite o ostruzioni. Secondo le stime, il mercato dei sistemi di misurazione smart potrebbe crescere dell’11,6% all’anno tra il 2022 e il 2027. Oltre a riparare le potenziali perdite, l’adattamento climatico è un’altra area chiave in cui investire. Il fabbisogno per l’adattamento climatico si stima essere pari a circa 2.000 miliardi di dollari all’anno, mentre il finanziamento attuale è più vicino ai 50 miliardi di dollari all’anno.

Nel complesso, la transizione verso città circolari e smart per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse idriche (che include il monitoraggio delle infrastrutture idriche, la conservazione urbana delle acque e la rilevazione smart delle perdite) rappresenta un mercato da 540 miliardi di dollari, che dovrebbe crescere del 15% all’anno entro il 2030.

La gestione delle risorse idriche disponibili

Acqua quotata in borsa
Acqua quotata in borsa.

Conviene investire sull’acqua? Senz’altro. Ma il primo tema è legato a come gestire le risorse di acqua. A livello globale, il 70% delle acque reflue industriali non è trattato o viene trattato in maniera non adeguata prima di essere rilasciato nell’ambiente (ciò esclude l’acqua impiegata per il raffreddamento nella produzione di energia). Si prevede che la produzione di acque reflue aumenterà del 24% entro il 2030 e del 51% entro il 2050 rispetto ai livelli odierni.

Tecnologia e innovazione possono essere sfruttate per riciclare e depurare le acque reflue. Le tecnologie emergenti includono la tecnologia delle membrane di nanofiltrazione, processi termici fisici o il trattamento con raggi UV.

Inoltre, per far fronte alla crescente pressione sulle fonti idriche tradizionali, le potenziali soluzioni includono l’identificazione di nuove fonti di approvvigionamento, prima fra tutte la grande quantità di acqua marina presente sulla terra. Ci si aspetta che il mercato della dissalazione cresca a un tasso del 10-20% annuo entro il 2030, e l’integrazione di processi a valle potrebbe contribuire in modo significativo a ridurre le esternalità ambientali negative.

Investimenti sull’acqua

Crediamo che un rafforzamento delle normative e l’engagement con gli azionisti spingerà le aziende (e il settore agricolo) a cambiare il modo in cui gestiscono l’acqua, in un periodo di cambiamenti climatici e di maggiore stress idrico. Questo dovrebbe quindi portare a investimenti elevati fino alla fine del decennio (e molto probabilmente anche in quello successivo), che offriranno alle aziende lungo tutta la catena del valore dell’acqua l’eccezionale opportunità di diventare leader nell’efficienza idrica e nella circolarità.

Fra gli investimenti legati all’acqua troviamo anche la sicurezza idrica. Infatti, una recente ricerca mostra che, investendo nella sicurezza idrica, potrebbero essere sbloccati 2.300 miliardi di dollari in opportunità commerciali per il settore privato.

Ecco quindi spiegato come sì, conviene investire sull’acqua e sul settore idrico, sia agli investitori che al pianeta.


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