Boosted Autocallable Certificates con possibile cedola del 30%

Certificati con cedole

Fra le nuove emissioni di certificates troviamo dei nuovi Boosted Autocallable targati Leonteq. Un certificato fa riferimento ad un paniere di titoli, l’altro a tre aziende del settore petrolifero. Vediamo il funzionamento di questi derivati strutturati e le caratteristiche specifiche di questi certificati di investimento.

Leonteq: nuovi Boosted Autocallable Certificates con possibile cedola del 30%

I certificati di investimento Phoenix Autocallable pagano solitamente cedole o premi, condizionati all’andamento dei tioli sottostanti cui fanno riferimento. Nel caso di due nuove emissioni di Leonteq, della tipologia Boosted Autocallable, il coupon condizionato si assesta addirittura al 30%.

I due certificates dell’emittente svizzera (che nei mesi scorsi ha aperto una filiale a Milano) sono legati ad un paniere di tre titoli ciascuno, della tipologia worst-of. Per incassare il super-coupon, è sufficiente che in una delle date di osservazione tutti i sottostanti si trovino a chiudere la seduta di borsa ad un valore pari o superiore a quello dei rispettivi livelli di fixing iniziale. In questo caso l’investitore riceverebbe la cedola del 30%. Il certificato verrebbe rimborsato anticipatamente al valore nominale di EUR 1000: il rimborso totale sarebbe dunque di EUR 1300.

Il livello di attivazione della cedola è infatti uguale al livello di attivazione autocall, essendo entrambi fissati al 100% del livello di fixing iniziale. Il capitale nei due certificates è condizionatamente protetto, con una barriera del 60%, osservata soltanto a scadenza. Eventuali discese sotto tale soglia durante la vita dei certificates non comprometterebbero quindi il possibile esito dei prodotti a scadenza, se seguite da un recupero dei sottostanti.

Certificato ISIN CH0587327179 per investire sul settore petrolifero

Il primo Boosted Autocallable Certificates di Leonteq (ISIN CH0587327179) è legato a tre titoli del settore petrolifero. Si tratta di BP, Chevron e Repsol. Per chi vuole investire sul settore petrolifero, con una barriera comunque ampia, questo prodotto potrebbe risultare interessante. Va ricordato come i tre titoli si trovino ancora su valori più bassi rispetto a quelli di un anno fa.

Per quanto riguarda l’azienda britannica il fixing iniziale è pari a 305 GBp. Pertanto la barriera è posizionata a 183,00 GBp. Chevron, colosso petrolifero americano, ha un livello di fixing iniziale di 93,34 dollari statunitensi, con una barriera collocata a 56,00 dollari. Per quanto riguarda Repsol, invece, il fixing iniziale è pari a 8,822 euro, con una barriera capitale posizionata a 5,293 euro.

Le date di osservazione che potrebbero determinare la chiusura del prodotto e lo stacco della cedola del 30% sono undici. Si parte dalla prima il 12 luglio 2021 e poi trimestralmente fino a scadenza, il 12 gennaio 2024.

Il certificato gode dell’effetto quanto ed è denominato in euro. L’investitore non è dunque soggetto a rischio di cambio.

certificates petrolio
Leonteq – Certificates sui Petroliferi

Certificato ISIN CH0587327187

Il secondo certificato con simile struttura ha invece per sottostanti tre titoli di Piazza Affari. Si tratta di A2A, Eni e Telecom Italia. Anche in questo caso, se i tre titoli chiuderanno in una delle date di osservazione ad un prezzo superiore al 100% dei rispettivi livelli di fixing iniziali, il prodotto verrà richiamato anticipatamente. Il rimborso avverrà al valore nominale di euro 1000, pagando inoltre la cedola del 30%.

I livelli di fixing iniziali nel certificato (che ha ISIN CH0587327187) sono pari a 1,305 euro per A2A, 9,054 EURO per Eni. Tale livello è di 0,376 euro per le azioni di Telecom Italia. Le barriere europee nel certificato sono posizionate a 0,783 per A2A, 5,432 PER Eni e 0,226 per Telecom. Entrambi i prodotti sono quotati sul Sedex di Borsa Italiana.


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