Indice Vix: Le Strategie di Trading

Indice Vix trading

Trading con l’indicatore Vix – Il ratio Vxv/Vix

Un primo rapporto da esaminare per impostare eventuali strategie di trading con questo indicatore si basa sull’utilizzo dell’indice Vxv che è l’indice della volatilità sulle opzioni a 3 mesi con sottostante l’indice S&P500. Si costruisce il rapporto tra il Vxv e il Vix che, in condizioni normali, vede il valore del Vxv superiore al valore del Vix.


Dal suo andamento è possibile evidenziare che:
– quando il rapporto è maggiore di 1 significa che la volatilità a 3 mesi (prezzata dal mercato delle opzioni) è superiore alla volatilità a 1 mese;
– quando il rapporto scende significa che c’è tensione sul mercato azionario, tensione segnalata dalla volatilità di breve termine (Vix) che sale in modo rapido.

Quali le strategie di trading con l’indice Vix? E come è possibile calcolare interessanti ratio che includano l’indicatore Vix, in grado di fornirci spunti operativi per il trading? Presentiamo in questa sezione alcune parti relative a queste tematiche. Parte di questi studi sono tratti dal libro “Guida Pratica al Trading” di Gianluca Defendi.

Trading sull'indice VIX. Il grafico.
Come si vede dalla figura, in caso di tensioni sui mercati azionari la volatilità di brevissimo termine (Indice Vix a 1 mese) sale in modo rapido e assume valori superiori alla volatilità di breve termine (Vxv a 3 mesi).

Il rapporto fra S&P500 e l’indice VIX

Un metodo che può essere utilizzato per evidenziare il sentiment presente sul mercato è quello di costruire un rapporto tra l’indice S&P500 e il Vix. Ne scaturisce una linea che può evidenziare situazioni di ottimismo (tipiche delle fasi di tendenza rialzista di tipo lineare), di pessimismo (tipiche delle fasi di tendenza ribassista), di panic selling (che segnala molto spesso l’esaurimento di un trend negativo) e di compiacenza (che si verificano quando il mercato è arrivato alla fine di un trend positivo).

Non si tratta di un ratio che presenta dei valori di ipercomprato/ipervenduto prestabiliti ma può essere utilizzato per inquadrare il clima generale presente sul mercato, sfruttando la caratteristica del Vix di mettere in risalto i picchi di volatilità presenti sul mercato. 

Il Vix Index e le Bande di Bollinger

Un’altra strategia operativa prevede di calcolare le Bande di Bollinger sull’indice Vix, prendendo come base la media mobile a 20 giorni. Le indicazioni che ne derivano sono le seguenti:

1) quando la volatilità si muove al ribasso e si porta sotto la media mobile a 20 sedute viene confermata la solidità del trend rialzista presente sul mercato azionario; quando la volatilità si mantiene sopra la media mobile viene invece segnalata una situazione di difficoltà sul mercato azionario;

2) quando il Vix si porta oltre la banda superiore c’è un segnale di pessimismo; quando il Vix scende sotto la banda inferiore c’è un segnale ottimismo. Queste indicazioni vanno tuttavia utilizzate in un’ottica contrarian:

a) quando l’indicatore si porta sui minimi di lungo periodo (zona 18-17 punti) e testa la banda inferiore di Bollinger, fornisce una buona opportunità per andare short sul mercato (o per coprire eventuali posizioni long) in vista di una correzione/discesa del mercato e un corrispondente aumento della volatilità verso il valore medio;

b) quando il Vix si porta oltre i 30 punti e testa la banda superiore di Bollinger c’è la possibilità di andare al rialzo sul mercato visto che la volatilità è eccessiva ed è possibile un rimbalzo da parte del mercato, associato ad un ritorno del Vix verso il valore medio. Ma quando la volatilità strappa al rialzo e si porta ben al di sopra della banda superiore viene fornito un pericoloso campanello d’allarme, spesso associato ad una brusca ondata ribassista sul mercato (sell-off e/o panic selling).


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