Un certificato su azioni italiane con barriera capitale 30% e cedole fino al 12% annuo

certificati Low Barrier
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Un certificato con barriera 30% su azioni italiane? Spesso parliamo di barriera profonda quando è al 50 o al 40%. In questo caso Barclays ha voluto superarsi, abbassando ulteriormente la barriera capitale, con uno dei pochissimi certificati di investimento su azioni italiane che vanta una barriera capitale al 30%. Focus sul certificato ISIN XS2912734089, quotato su Borsa Italiana dal 28 marzo 2025, con cedole fino al 12% annuo lordo e scadenza massima tre anni più tardi.

ISIN XS2912734089Barriera capitale al 30%

Il prodotto prevede una barriera capitale posizionata al 30%, proteggendo quindi il capitale anche a fronte di veri e propri crolli del 40-50-60% da parte dei sottostanti. Si partecipa ad un’eventuale discesa solo se uno o più fra i sottostanti perdono il 70% o più. La barriera è osservata soltanto alla scadenza. Pertanto, eventuali temporanee discese sotto tale soglia non pregiudicherebbero il rimborso dell’intero valore nominale a patto che a scadenza tutti i titoli siano sopra barriera.

Barriera cedolare 50%

Decisamente ampia anche la barriera cedolare, posizionata al 50% dei prezzi iniziali. Ciò fa sì che si possano incassare premi mensili (dell’1% lordo) a patto che nessuno dei sottostanti dimezzi il suo valore. Fra le azioni sottostanti troviamo due bancari (MPS e BPER Banca), Saipem, Stellantis e Ferragamo.

Il certificato ISIN XS2912734089 paga premi mensili condizionati dell’1% lordo, per un rendimento che può arrivare fino al 12% su base annua.

Scenari a scadenza

Il certificato ha una vita massima pari a tre anni. Dal sesto mese in poi, però, è presente l’opzione del richiamo anticipato con trigger dapprima posizionato al 100% e successivamente decrescente dell’1% su base mensile.

Alla scadenza, grazie al duplice livello barriera, sono possibili tre scenari.

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  • Un primo scenario lo si avrà se tutte le azioni sottostanti (BPM, Bper, Stellantis, Saipem e Ferragamo) varranno almeno il 50% dei prezzi inziali. In questo caso si incasserà l’ultima cedola condizionata (pari all’1,0% lordo mensile), con effetto memoria e si riceverà il rimborso dell’intero valore nominale. Si ottiene quindi un profitto anche a fronte di moderati ribassi dei sottostanti, con tutti i premi pagati fino a -49,99%.
  • Secondo scenario, che garantisce comunque la protezione del capitale. Se il worst of, ossia il titolo con la peggior performance avrà perso oltre il 50% ma meno del 70%, il certificato rimborserebbe il valore nominale, pari a 100 euro. La protezione del capitale sarebbe quindi garantita anche con cali – anzi crolli – fra il 50% ed il 69,99% di uno o più titoli fra i sottostanti.
  • L’unico scenario negativo è quello in cui una o più fra le azioni sottostanti perdano il 70% o più dai prezzi iniziali, trovandosi quindi sotto barriera capitale. In questo caso il valore di rimborso sarebbe pari al nominale decurtato della perdita fatta registrare dal titolo con la peggiore prestazione. Pertanto, in questo caso il rimborso sarebbe inferiore a trenta euro per certificato.

La liquidità è garantita da Barclays, che si pone sul book di negoziazione, con un congruo numero di pezzi in denaro e lettera per favorire gli scambi.

Messaggio promozionale – Il presente articolo è redatto a fine informativo e non costituisce in alcun modo sollecito all’investimento in borsa. I certificati sono prodotti complessi e l’investimento con questi prodotti espone l’investitore al rischio di perdita parziale o totale del capitale. Tutti i rendimenti indicati sono lordi, con tassazione al 26%.


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