Investire nelle blue chip italiane con Barclays

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Nel mondo finanziario il termine blue chip identifica i titoli azionari di società a grande capitalizzazione (big cap), ritenute solide e affidabili, con una comprovata leadership di mercato e una storica capacità di generare utili e dividendi. Questi titoli costituiscono il nucleo degli indici principali, come il FTSE MIB italiano, e il loro andamento incide profondamente sulle performance dell’intero listino.

Vediamo insieme l’andamento e le peculiarità di una soluzione d’investimento Barclays a capitale condizionatamente protetto, costruita su tre blue chip italiane e quotata da alcuni mesi sul mercato Cert-X di Borsa Italiana.

Caratteristiche principali: cedole mensili e protezione condizionata

Il certificato Autocallable Barrier Worst-of Phoenix Certificate (ISIN: XS3084791295) è strutturato per offrire all’investitore due opzioni principali:

Le cedole mensili di 0,95 € vengono pagate se, nella relativa data di osservazione, tutti i sottostanti sono sopra la barriera cedolare del 50%. In caso contrario, la cedola non viene pagata, ma grazie all’effetto memoria, tutte le cedole non corrisposte potranno essere recuperate nelle mensilità successive, purché si verifichi la condizione di barriera superata.

  • protezione del capitale a scadenza, soggetto alla tenuta della barriera.

La barriera capitale profonda è fissata al 40% del valore iniziale dei sottostanti, garantendo una protezione significativa contro ribassi anche pronunciati.

Scenari di rimborso

certificati su titoli italiani

Il prodotto ha una durata massima di circa tre anni, con scadenza fissata al 22 agosto 2028, ma c’è la possibilità di rimborso anticipato (autocall) a partire dal sesto mese (02/2026). Il trigger per il richiamo anticipato parte dal 100% e scende dell’1% ogni mese, aumentando progressivamente la probabilità di rimborso anticipato se i sottostanti si mantengono sopra la soglia. Se il certificato viene richiamato anticipatamente, l’investitore riceve 100 € più le eventuali cedole maturate.

Se invece si arriva alla naturale scadenza abbiamo 3 scenari di rimborso:

  1. Tutti i sottostanti sopra il 50% del valore iniziale: l’investitore riceve il rimborso del capitale nominale (100 euro), il pagamento della cedola dell’ultimo periodo e tutte le eventuali cedole non corrisposte in precedenza grazie all’effetto memoria.
  2. Il peggiore sottostante tra il 40% e il 50% del valore iniziale: in questo caso, pur non venendo pagata la cedola finale, l’investitore ottiene comunque la restituzione del capitale nominale (100 euro).
  3. Almeno un sottostante sotto la barriera del 40%: se anche solo uno dei titoli del paniere scende sotto il 40% del valore iniziale, il rimborso sarà commisurato alla performance del titolo con l’andamento peggiore (“worst of”), e l’investitore potrà subire una perdita sul capitale investito.

Sottostanti: stato attuale e prezzo del certificato

Ad oggi, il certificato quota circa 98,2€, ovvero sotto la pari rispetto al valore nominale di 100€. Questa leggera discesa si spiega con il recente andamento dei sottostanti:

  • le azioni Unicredit sono scese dell’8,4% circa dal lancio.
  • STM registra qualche punto percentuale in meno (-3,3%).
  • Saipem si mantiene stabile.

Nonostante ciò, tutti i sottostanti restano ampiamente sopra la barriera capitale: la distanza dalla soglia di rischio è superiore al 55%. L’attuale prezzo spot sotto la pari offre un potenziale extra profitto sia in caso di rimborso anticipato (autocall), sia in caso di chiusura positiva sopra la barriera capitale, perché l’investitore potrebbe incassare il valore nominale (100 €) più le cedole, avendo acquistato a un prezzo inferiore.

AzioneStrike del certificatoBarriera cedola (50%)Barriera capitale (40%)Prezzo attuale (€) *
(Dist. barriera capitale)
Saipem2,28 euro1,140,9122,278 (59,9%)
Unicredit68,9534,47527,5863,15  (56,3%)
STMicroelectronics22,11511,05758,84621,385 (58,6%)

* Prezzo di chiusura del 30/10/2025

Comunicazione promozionale – Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa. I certificati sono prodotti complessi e il capitale investito è a rischio. I rendimenti indicati sono lordi, con tassazione fiscale al 26%. Questo certificato ha un grado di rischio pari a 6 in una scala da 1 a 7. L’investitore è anche soggetto al rischio emittente.


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