Joe Biden si è ritirato dalla corsa per le elezioni americane di novembre 2024. Cosa cambia a questo punto? Sin qui l’impatto sui mercati è stato limitato. Di certo c’è che, dopo il ritiro di Biden, i democratici dovranno scegliere un nuovo candidato alle presidenziali di novembre. Un nome c’è già: Kamala Harris. I nodi da sciogliere, però, restano parecchi. E bisognerà vedere se la mossa sarà gradita agli americani. Il tutto mentre i sondaggisti ed i bookmakers vedono favorito Donald Trump per la vittoria.
Biden si ritira dalla corsa alle Presidenziali americane
È arrivata la notizia che già molti esperti aspettavano da qualche settimana, ovvero il ritiro del presidente in carica Joe Biden alle elezioni presidenziali di novembre” ha spiegato Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia”.

Non sarà Biden a sfidare Trump fra qualche mese. In una lettera il presidente ha affermato che: “È stato il più grande onore della mia vita servire come vostro Presidente. E sebbene fosse mia intenzione cercare la rielezione, credo che sia nel miglior interesse del mio partito e del Paese che io mi dimetta e mi concentri esclusivamente sull’adempimento dei miei doveri di Presidente per il resto del mio mandato”.
La strategia dei democratici passa a questo punto dal nome di Kamala Harris, ex procuratore generale della California. Dopo il ritiro alla corsa alla Casa Bianca Joe Biden ha dato il suo endorsement, il suo sostegno, alla vicepresidente Kamala Harris
Il ritiro di Biden: Qual è stata la reazione dei mercati?
Vedremo la prima donna Presidente degli Stati Uniti oppure un secondo mandato per Donald Trump? Ma soprattutto, come hanno reagito i mercati alla notizia?
“Grafici alla mano, l’impatto sui mercati della decisione di Biden di ritirarsi è stato davvero minimo sia perché gli investitori scontavano questo scenario sia per il fatto che le probabilità di vittoria di Donald Trump non sono al momento diminuite, anzi secondo molti potrebbero aumentare nel breve visto l’incertezza all’interno del partito democratico” ha spiegato l’analista del broker IG Diodovich. “Crediamo che una valutazione più accurata sugli effetti sui mercati possa essere effettuata solamente dopo la conoscenza del ticket completo dei democratici per la corsa alle presidenziali”.
Di fatto anche con un nuovo candidato alla guida dei democratici il programma non cambierà, così come pare ben delineato anche quello di Donald Trump e dei repubblicani. Se volessimo riassumere – davvero per sommi capi – i democratici che mirano a promuovere l’economia green, sostenibile, prevedono tasse più alte per i redditi più elevati, tagli alle tasse per i redditi più bassi e una maggiore regolamentazione in molti settori. Focus anche sulla sanità, tema sempre più scottante negli Stati Uniti. Per Donald Trump, invece, vale lo slogan “Prima gli Americani”, con controllo delle frontiere, una regulation inferiore, anche per la finanza, focus sulla difesa e sugli interessi nazionali. Per entrambi gli schieramenti c’è grande interesse sul tema infrastrutture e sull’innovazione tecnologica. Per Trump, ovviamente, tutta Made in the USA.

Quali sono i nomi dei possibili candidati democratici per la presidenza?
“Chiaramente in pole position troviamo Kamala Harris, però sono stati fati vari altri nomi, fra cui Josh Shapiro (Governatore Pennsylvania), Gavin Newsom (Governatore California), Andy Beshear (Governatore Kentucky), Mark Kelly (Senatore Arizona), Gretchen Whitmer (Governatore Michigan), Raphael Warnock (Senatore Georgia) e Pete Buttigieg (Segretario del Dipartimento dei Trasporti).
Rotazione settoriale negli Stati Uniti?
E’ il momento del Russel 2000? Per quanto riguarda i settori dell’economia americana in borsa, Filippo Diodovich ha spiegato: “Quello che continuiamo a notare sulle piazze finanziarie statunitensi è una marcata rotazione settoriale, forti passi indietro per i “magnificent seven” e per il settore tech, significativi rialzi, invece, per le aziende di “piccola” e media capitalizzazione. A luglio l’indice Russell 2000 evidenzia un incremento del 7%, Dow Jones del 3%, poco mosso il Nasdaq 100.
Le ragioni di questa rotazione settoriale sono molteplici: un cambio di prospettive su un prossimo taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, un aumento delle attese su un ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e una situazione di ipercomprato per il settore tecnologico”.
Biden, Trump, la presidenza americana e il dollaro
Cosa cambia dopo il ritiro di Biden sul forex market? Il cambio fra euro e dollaro resta negoziato poco sotto 1,09; di fatto non ci sono state variazioni significative per l’andamento del biglietto verde. L’indice del dollaro, spesso denominato “dollar index”, si attesta a 103,80.
IG spiega che “Nel mese di luglio la valuta statunitense ha perso notevolmente terreno contro le principali divise internazionali sulla scia del cambio di attese degli investitori sulle prossime mosse della Federal Reserve. Al momento il mercato sconta con probabilità superiori al 95% (CME FedWatch Tool) che la FED possa decidere di tagliare il costo del denaro di 25 punti base nella riunione del FOMC del 18 settembre”.