Conviene investire sull’India?

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Conviene investire sull’India? Come si sta muovendo l’economia del gigante asiatico? Analisi sull’andamento economico e del PIL indiano. Forex: quali previsioni per la rupia indiana? Focus sul tema India e investimenti in Asia in questo articolo.

PIL indiano sopra le attese: nuovi dati e previsioni

Il prodotto interno lordo dell’India ha superato le attese nel secondo trimestre del 2025, confermando la solidità già registrata nei primi 3 mesi dell’anno. Una serie di fattori favorevoli come l’inflazione contenuta e i tagli dei tassi d’interesse da parte della Reserve Bank of India (RBI) hanno sostenuto la performance robusta della prima metà dell’anno.

Secondo Carlos Casanova, Senior Economist, di Union Bancaire Privée (UBP), le previsioni sulla crescita sono state riviste al rialzo: dal 6,4% al 6,9% per il 2025 e dal 6,3% al 6,5% per il 2026.

La crescita del PIL dell’India (grafico Trading Economics)

PIL India grafico

Inflazione sotto controllo e politica monetaria

Le prospettive sull’inflazione rimangono favorevoli. Sempre l’economista precisa che la previsione media dell’indice dei prezzi al consumo (IPC) per il 2025 è stata rivista al ribasso al 3,1%, con l’inflazione che dovrebbe rimanere sotto il target della RBI, la Banca centrale dell’India, nel breve termine e salire al 4-5% nel 2026, valore comunque gestibile per i consumi.

Nel 2025 la RBI ha già effettuato tre riduzioni dei tassi d’interesse, tra queste c’è stato un taglio significativo di 50 punti base a giugno, per un totale di 100 punti base. Altri 2-3 tagli sono previsti entro la fine del 2026. La prossima decisione di politica monetaria è fissata per ottobre, dove è probabile una riduzione di ulteriori 25 punti base.

In India, le condizioni climatiche, e in particolare l’andamento della stagione dei monsoni, influenzano fortemente le decisioni di politica monetaria. Questo perché una buona stagione dei monsoni garantisce raccolti abbondanti, prezzi alimentari più bassi e una minore pressione inflazionistica. Al contrario, monsoni scarsi possono aumentare i prezzi dei generi alimentari e l’inflazione, costringendo la banca centrale a essere più prudente con i tagli dei tassi. Se le condizioni climatiche nella stagione dei monsoni rimarranno favorevoli e l’inflazione contenuta, sono possibili ulteriori tagli anche a dicembre.

Investimenti pubblici, fiscalità e impatto dei dazi

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Nel 2026 la crescita dovrebbe essere stimolata da nuovi tagli fiscali e da continui investimenti pubblici nelle infrastrutture, mentre l’impatto dei dazi imposti dall’amministrazione Trump dovrebbe gradualmente attenuarsi nella seconda metà dell’anno. Tuttavia, dopo uno stimolo fiscale temporaneo nei prossimi trimestri, le condizioni fiscali si faranno meno accomodanti.

Il ministro delle Finanze Nirmala Sitharaman ha introdotto esenzioni fiscali per 10 milioni di famiglie nel suo ultimo bilancio, aumentando la spesa per infrastrutture e rallentando leggermente il ritmo del risanamento fiscale nel 2025. La politica fiscale resta comunque vincolata all’impegno dell’India a ridurre il deficit per migliorare le prospettive a medio termine.

Afflussi di capitale e settori strategici

Quali previsioni per l’India? Questa tendenza dovrebbe continuare a favorire gli afflussi di capitale verso gli asset indiani, in particolare le obbligazioni, compensando in parte i deflussi dovuti alle tensioni geopolitiche. I fondamentali più solidi potrebbero rafforzare gli investimenti diretti esteri nei settori strategici come la manifattura e i servizi alle imprese, specialmente se accompagnati da riforme che liberalizzino questi comparti per gli investitori stranieri. Stati Uniti e Unione Europea vantano una quota significativa di proprietà intellettuale in settori come tecnologia e farmaceutica, nei quali l’India è ben posizionata come fornitore.

Anche la Cina sta valutando il trasferimento di alcune attività produttive a basso valore aggiunto, portando competenze nelle catene di approvvigionamento, soprattutto nell’elettronica e nei veicoli elettrici, a costi inferiori. Nel lungo termine, i dazi imposti durante l’amministrazione Trump potrebbero rivelarsi vantaggiosi se incentivassero l’India a perseguire le riforme necessarie per diversificare la propria economia.

Implicazioni per gli investitori

Le prospettive di investimento a lungo termine sull’India rimangono strutturalmente positive. Secondo L’analista di Union Bancaire Privée (UBP), il tasso di crescita potenziale si manterrà tra il 6,5% e il 7% nei prossimi dieci anni.

Quanto potrà crescere l’economia indiana? Ancora parecchio probabilmente. Entro il 2030, l’India dovrebbe diventare la terza economia mondiale, superando Germania e Giappone, e nel 2027 sarà il quarto mercato di consumi più grande al mondo, dopo Stati Uniti, Cina e Unione Europea, distinguendosi per il ritmo di crescita dei consumi, il più rapido di tutti.

In termini pro capite, l’India rimane indietro rispetto a molti altri mercati emergenti, evidenziando la necessità di investimenti consistenti nell’urbanizzazione e nelle infrastrutture, che dovrebbero sostenere i tassi di crescita nei prossimi decenni.

Effetto dei dazi e prospettive sugli utili

Sebbene il tema dei dazi non rappresenti una minaccia diretta per la maggior parte delle grandi società indiane quotate, incide significativamente sulle piccole e medie imprese (PMI), con possibili ripercussioni su occupazione e fiducia.

Nonostante queste sfide, le misure di allentamento monetario e fiscale hanno portato gli analisti a prevedere una crescita degli utili al 16% nel 2026. Questo scenario ottimistico dipende però dal miglioramento effettivo di vendite e margini nella maggior parte dei settori, aspetti ancora da verificare.

Forex: previsioni per la rupia indiana

Quest’anno la rupia indiana (INR) si è distinta come una delle valute asiatiche più deboli, penalizzata dal ciclo di tagli dei tassi della Reserve Bank of India, che ha ridotto i differenziali di tasso con gli Stati Uniti. Pesa anche la fuga di capitali dovuta a un clima di sfiducia degli investitori. Tuttavia, una ripresa dei tagli di tassi da parte della Federal Reserve nella seconda metà del 2025 potrebbe alleviare parzialmente la pressione sulla rupia, fornendo un moderato sostegno agli asset indiani.

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