Nexi è uno dei principali operatori europei nei servizi di pagamento digitale, con sede in Italia e quotata su Borsa Italiana. Il Gruppo ha condotto una strategia di espansione intensiva focalizzata su acquisizioni, miglioramento struttura finanziaria e aumento redditività, consolidando la sua posizione come PayTech di primo piano a livello continentale. Questo articolo si propone di effettuare un’analisi del fair value, dell’attività M&A recente, degli investimenti e delle eventuali prospettive di crescita per le azioni di Nexi.
Nexi – le news che muovono l’azione
Nonostante il ribasso che continua ad insistere sulle sue azioni, Nexi non è rimasta con le mani in mano. Infatti, nel corso del 2025 la società ha effettuato numerose operazioni con l’obiettivo di dar slancio al proprio business. A marzo 2025 la società ha effettuato il rifinanziamento più grande della sua storia: ha ottenuto da un pool di 25 banche la cifra di 2,9 miliardi di euro, inizialmente di 2 miliardi.
Secondo Bernardo Mingrone, CFO del Gruppo Nexi, quest’operazione non solo dà grande flessibilità finanziaria, ma dimostra la fiducia da parte del mercato della strategia di crescita di Nexi. Il rifinanziamento serve a Nexi per rimborsare i debiti a scadenza nel biennio 2026-2027 senza affanni sulla liquidità e ad estendere la durata media del debito da 2,4 anni a 3,4 anni, aumentando la prevedibilità dei flussi finanziari ed evitare stress finanziari.

A settembre 2025, Nexi ha completato l’acquisizione di Computop Paygate GmbH, società specializzata nei pagamenti digitali in Germania, detenuta precedentemente al 30% da Nexi. L’operazione risulta di importanza strategica per la società dei sistemi di pagamento italiana, in quanto il 34% circa dei negozi online tedeschi si affidavano a Computop per la gestione dei pagamenti.
Inoltre, Nexi ha avviato molte partnership strategiche per rafforzare il proprio ruolo di leader nei sistemi di pagamento. A febbraio 2025 Nexi e Klarna hanno esteso la loro partnership a livello globale, con Klarna che abilita in automatico l’opzione predefinita di checkout di Nexi in 25 paesi europei. A luglio Nexi ha rinnovato l’accordo con Credit Agricole Italia sui pagamenti digitali fino al 2029, rafforzando una collaborazione di lungo termine che conta oltre 3 milioni di carte e oltre 100.000 POS.
Dividendo Nexi e riacquisto azioni proprie
Per la prima volta nella sua vita, Nexi ha staccato un dividendo di € 0,25 per azione, per un importo complessivo di 300 milioni di euro. Lo stacco è avvenuto il 19 maggio del 2025 con pagamento il 21 maggio successivo. Oltre al pagamento dei dividendi, Nexi ha concluso a settembre il riacquisto di azioni proprie per un ammontare di 300 milioni di euro. Con il riacquisto, Nexi detiene 58.619.916 azioni, pari al 4,77% del capitale sociale.
Indiscrezioni fanno parlare di un eventuale aumento della partecipazione di CDP, attualmente al 19,14% del capitale di Nexi, mediante l’acquisto del 3,2% da Mercury UK. Con questa operazione, CDP diverrebbe il primo azionista di Nexi alla pari con Hellman&Friedman. Se l’indiscrezione divenisse realtà, ci sarebbero dei cambiamenti radicali in termini di governance e patti parasociali all’interno del Gruppo.
Azioni Nexi, analisi tecnica e fondamentale
Analisi fondamentale azioni Nexi
Le azioni Nexi, nonostante la debolezza del prezzo in borsa, possono in futuro beneficiare di un’ottima redditività della società. Infatti, nei primi 9 mesi del 2025 la società ha registrato ricavi per 2,64 miliardi di euro, in aumento del 2,8% rispetto ai primi 9 mesi del 2024. Inoltre, registra un margine operativo lordo di 1,39 miliardi di euro, in incremento del 3,5% rispetto all’EBITDA dei primi 9 mesi del 2024 e un EBITDA margin del 52,8%.
La principale linea di business, che rappresenta circa il 57% della propria redditività, è quella del Merchant Solution, divenuta importante anche grazie all’espansione del portafoglio clienti PMI in Germania e Polonia. La società conferma la Guidance per il 2025, con ricavi crescenti in un range tra il 2% e il 5%, crescita dell’EBITDA di 50 punti base e una generazione di cassa in eccesso di circa 800 milioni di euro.
La società mostra una Posizione Finanziaria Netta (calcolata come differenza tra debiti finanziari e liquidità) di 5,040 miliardi di euro, con un rapporto PFN/EBITDA di 2.6x. La struttura finanziaria risulta gestita efficacemente, grazie alla generazione di flussi di cassa costanti per il rimborso dei debiti, al rifinanziamento del debito avvenuta del 2025 e all’allungamento della scadenza media dei debiti.
Inoltre, la società nel biennio 2024-2025 ha raggiunto lo status di Investment Grade. S&P Global aggiorna lo status di Nexi a marzo 2025, Moody’s ad aprile 2025 e Fitch a dicembre 2024. L’upgrade da parte delle principali agenzie di rating riflette un profilo di rischio moderato, con generazione di cassa robusta e gestione ottimale della leva finanziaria.
Passando al fair value, gli analisti stimano un valore equo di € 5,78, con un potenziale rialzo del 42% circa sul valore azionario al momento della stesura di questo articolo di € 4,05. Questa previsione è rafforzata dalla forte redditività della società, da una guidance forte e chiara, da una generazione costante di flussi di cassa e da un percorso delineato di delevereging. Su 16 analisti che valutano il titolo, 7 hanno una raccomandazione BUY, 2 OUTPERFORM, 5 HOLD, 1 UNDERPERFORM e 1 SELL.
Analisi tecnica azioni Nexi
Dal 2021, le azioni Nexi hanno avviato un forte trend ribassista, culminato nel raggiungimento del minimo storico a € 3,66 nella settimana del 17 novembre. Nel corso della sua discesa, come si può vedere dal grafico, il prezzo ha testato come resistenza numerose volte la media a 50 periodi, senza mai romperla.
Attualmente il prezzo sta tenendo € 4,05, zona molto importante in quanto vicina al minimo storico del titolo. Un’ulteriore discesa sembra abbastanza complessa, anche se il quadro tecnico è incerto. Ci sono però speranze anche per rivedere un ritorno ad un trend rialzista per le azioni Nexi. Gli elementi a supporto di questo outlook sono il rallentamento della discesa del prezzo e il rimbalzo del prezzo sul livello del minimo storico della settimana del 17 novembre. Ovviamente il prezzo per vedere prendere forza l’andamento rialzista, dovrà rompere un primo target a € 4,40 e la media a 50 periodi collocata intorno ai € 5,00.
Un certificato su azioni Nexi, Fincantieri e STM con barriera capitale 40%
Fra i numerosi certificates che hanno Nexi per sottostante troviamo una recente emissione Barclays. Il codice ISIN è XS3178428218 e le azioni sottostanti, oltre a Nexi, sono Fincantieri e STMicroelectronics. Tre titoli estremamente volatili. La barriera capitale, però, è posizionata al 40% dei prezzi iniziali, garantendo all’investitore protezione anche a fronte di importanti ribassi.
Il derivato strutturato da Barclays Bank prevede quindi l’effetto memoria delle cedole ed una barriera capitale europea, con osservazione soltanto alla scadenza del certificato. La barriera per l’incasso dei premi (1,10% lordo su base mensile) è collocata al 55%, salvo i primi tre premi, che sono fissi.
La recente discesa di Fincantieri e STM fa sì che il certificato quoti a sconto, in area 95, nonostante la distanza da barriera capitale sia ancora notevole. Il rendimento potenziale arriva quindi a superare il 15% annuo lordo (superando il 13,20% del rendimento cedolare). Alla scadenza se nessuno dei sottostanti avrà perso oltre il 60% il rimborso sarà pari a 100, per incassare i premi servono cali inferiori al 45%. Si avrà una perdita soltanto con crolli dal 60% in su.
| Azioni | Prezzo iniziale | Barriera cedola* | Barriera capitale |
| STMicroelectronics (MI) | 20,525 | 11,28875 | 8,21 |
| Fincantieri | 20,64 | 11,352 | 8,256 |
| NEXI | 3,994 | 2,1967 | 1,5976 |
Le prime tre cedole sono garantite e slegate da condizioni di prezzo delle azioni sottostanti
Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa. L’investimento con azioni e certificati espone l’investitore a un rischio sostanziale di perdita del capitale investito. I rendimenti indicati sono lordi, tassazione al 26%.