Come si sta muovendo il prezzo delle azioni Saipem? Quali previsioni per il titolo?
Le azioni Saipem hanno iniziato l’anno in area 2,65, per poi toccare dei minimi in primavera in area 1,60. Da questi valori è ripartito un rimbalzo, con le azioni arrivate a 2,50, prima di correggere nuovamente. Complessivamente lo scenario resta incerto. Alla base di ciò – oltre al quadro geopolitico globale – troviamo l’operazione di fusione con Subsea 7, società norvegese con una capitalizzazione di 57,11 miliardi di corone norvegesi (circa 5,4 miliardi di euro ai tassi di cambio al momento della stesura dell’articolo). L’articolo va a proporsi come contenuto informativo sui futuri progetti di Saipem, sull’andamento nei business della società e sul fair value delle azioni.
Azioni Saipem, i risultati nei primi nove mesi del 2025
Cosa fa Saipem? Petrolio, anzi trasporto del petrolio e più in generale di materie prime energetiche, ma non soltanto. Infatti, Saipem opera attraverso 3 principali segmenti di business:
- Asset Based Services: progetta e sviluppa campi sottomarini, posa di condotte, installazione e sollevamento di strutture offshore e fornisce servizi a lungo termini per i campi costruiti. Inoltre, Saipem si dedica anche a progetti eolici offshore su piattaforma e flottanti. Per le sue attività, la società dispone di una flotta di 21 navi necessarie per tutte le sue attività;
- Energy carries: la società è impegnata in servizi d’ingegneria, costruzione e istallazione che nel tempo si sono evoluti con l’introduzione delle tecnologie più recenti e sostenibili, mediante l’integrazione di progetti energetici complessi con infrastrutture sostenibili e tecnologie innovative;
- Drilling offshore: Gestisce la flotta di perforazione offshore con mezzi di caratteristiche diverse in ogni parte del mondo.
I numeri dell’azienda
I risultati dei primi nove mesi di Saipem parlano chiaro: con il terzo trimestre appena concluso la società ha registrato ricavi complessivi per 10,982 miliardi di euro, in aumento del 8% rispetto ai 9 mesi del 2024. Anche l’EBITDA cresce, ad un tasso del 33% rispetto ai risultati 9M 2024, con un valore di 1,201 miliardi di euro. L’utile netto rispetto ai 9M 2024 cresce del 7%, registrando un valore di 221 milioni di euro.
Nel segmento asset based services la società ha registrato ricavi per 6,338 miliardi di euro, segnando un +15% rispetto ai 9M 2024 e un EBITDA crescente del 38% attestandosi a 875 milioni di euro. I risultati raggiunti sono stati possibili grazie ad una traiettoria positiva di ordini nel segmento Oli&Gas che ha portato ad una crescita importante del backlog aziendale e al completamento di alcuni progetti chiave.

Nel segmento energy carries i ricavi per Saipem sono cresciuti del 2% a 4,006 miliardi di euro e l’EBITDA registra un aumento del 209% a 68 milioni di euro. I risultati riflettono un’esecuzione costante del backlog abbinata ad un approccio selettivo nell’acquisizione di nuovi ordini.
Nel segmento drilling offshore c’è una divergenza tra l’andamento dei ricavi e quello dell’EBITDA. Infatti i ricavi si sono ridotti del 5% rispetto ai primi 9 mesi del 2024 a 638 milioni di euro, ma il margine operativo lordo cresce del 4% a 258 milioni di euro. Ricavi e margine operativo hanno risentito delle sospensioni di Aramco di tre piattaforme di perforazione che Saipem le noleggiava, ottenendo meno ricavi da quest’ultimo. Ciò ha causato una riduzione dei ricavi, ma un incremento del margine lordo per il sostenimento di minor costi di gestione delle piattaforme.
Azioni Saipem, analisi tecnica e fondamentale
Analisi fondamentale azioni Saipem
Per le azioni Saipem potrebbe essere un punto di svolta l’operazione di fusione con la norvegese Subsea7, società quotata sul mercato di Oslo. Quest’operazione porterebbe alla creazione di una nuova società, Saipem7, con ricavi combinati a circa 21 miliardi di euro, margine lordo oltre i 2 miliardi di euro e un backlog a 43 miliardi di euro.
Al momento l’operazione sta trovando alcuni ostacoli, come il ricorso all’autorità antitrust brasiliana da parte di Exxonmobil, Petrobas e TechnipFMC. Secondo le tre società, l’operazione porterebbe ad una concentrazione eccessiva nei servizi sottomarini per petrolio e gas e ad eventuali fluttuazioni di costi e limitazioni alla concorrenza. Anche altre autorità internazionali stanno effettuando delle indagini, come la Competition and Market Authority nel Regno Unito e altre autorità Antitrust europee.
Anche il governo italiano si è fatto sentire, esercitando i poteri previsti dalla golden power. Tra le richieste del governo per far sì che la fusione si concretizzi figurano il mantenimento della sede legale in Italia, il divieto di vendita di asset strategici senza autorizzazione come la robotica subacquea, tecnologie per uso civile e militare, proprietà intellettuali rilevanti e sistemi di cybersecurity. Inoltre, il governo italiano vuole che sia data priorità alle infrastrutture energetiche nazionali, rafforzare la presenza degli azionisti italiani (Eni e CDP) nel CdA con quattro consiglieri su 9 e che la guida dell’azienda (Amministratore Delegato) sia decisa da Eni e CDP.
Staremo a vedere le future evoluzioni sulla fusione fra Saipem e l’azienda scandindava. Secondo gli analisti lo scenario più probabile è che la fusione si completi nel Q2 del 2026 con possibili dismissioni di asset tra i 200 – 400 milioni di euro da parte di ciascuna parte coinvolta nella fusione, riducendo di fatto il beneficio derivante dall’operazione.
Bilanci di Saipem
Ritornando all’analisi di bilancio di Saipem, la struttura finanziaria risulta efficientata completamente con una posizione finanziaria netta di – 844 milioni di euro. Ciò sta a significare che la liquidità netta della società al 30 settembre (ultimi dati disponibili) è nettamente superiore all’indebitamento finanziario della società. I fattori che hanno determinato questa situazione positiva è l’ampia generazione di flussi di cassa operativi, che hanno coperto gli investimenti, ripagato i debiti e gli oneri connessi e hanno permesso anche una generazione di liquidità libera per eventuali investimenti.
Qual è il vero valore delle azioni Saipem?
Secondo gli analisti, il fair value delle azioni Saipem si attesta intorno a € 3,20, indicando una sottovalutazione potenziale rispetto all’attuale prezzo di € 2,30 di circa il 40%. Dal punto di vista dei multipli di mercato, Il rapporto tra prezzo e utile (P/E Ratio) registra un valore di 13.8x, inferiore alla media settoriale del 18.9x. Ciò sta ad indicare che potenzialmente il valore delle azioni Saipem è compresso e che in futuro ci potrebbe essere un balzo delle quotazioni per far convergere il P/E alla media settoriale. Gli analisti stimano per il 2025 ricavi per 15 miliardi, in aumento del 3% rispetto al 2024, un EBITDA di 1,6 miliardi di euro, in aumento rispetto a 1,32 miliardi del 2024 e un flusso di cassa libero di circa 500 milioni di euro.
Il valore della società non è in discussione, con valutazioni molto attraenti e risultati maggiori rispetto all’anno precedente. Il maggior pericolo che possono correre le azioni Saipem è il blocco della fusione con Subsea 7 da parte delle autorità antitrust. Se il blocco dovesse avvenire, la pressione ribassista sul prezzo non accennerà a diminuire, comprimendo quello che secondo gli analisti è il valore reale della società.
Analisi tecnica azioni Saipem
Andamento prezzo azioni Saipem, fonte: Tradingview
Il mercato negli ultimi anni ha penalizzato la quotazione delle azioni Saipem, con una perdita di valore del 60% circa negli ultimi 5 anni. Dopo aver raggiunto il suo minimo storico di 0,57 euro a settembre del 2022, il titolo ha ripreso a guadagnare terreno, a fasi alterne, raggiungendo un massimo relativo a 2,79 euro agli inizi di quest’anno. Per quanto riguarda i livelli di prezzo importanti, l’attuale quotazione in area 2,30 circa conferma il tentativo di collocarsi sopra la media a 50 periodi a € 2,26.
Va detto che la configurazione tecnica la cui formazione è iniziata nel 2024 lascia presagire a future pressioni sul prezzo. Infatti, si può notare la formazione di un testa e spalle, figura che può potenzialmente indicare un futuro ribasso delle attuali quotazioni. Se non dovesse mantenere la media a 50 periodi, è molto probabile un ritorno nella zona tra € 1,78 – € 1,65 come potenziale target di medio/breve periodo.
Se la fase ribassista sul titolo dovesse persistere, non sarebbe impossibile – da un punto di vista tecnico – rivedere nuovamente il prezzo in zona € 1,28 – € 1,11. Importante catalizzatore del prezzo da monitorare è la fusione con Subsea7, operazione che se andasse a buon fine potrebbe invece spingere la quotazione al rialzo e far avvicinare la stessa ai valori fondamentali.
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Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa. L’investimento con azioni e certificati di investimento espone l’investitore a un rischio sostanziale di perdita del capitale investito.