Obbligazioni – Cosa Sono?

Una breve guida per capire le obbligazioni: cosa sono e come funzionano i bond governativi e quelli corporate? Tassazione, durata e andamento del prezzo dei bond e del mercato obbligazionario.

Cosa sono le obbligazioni?

Cosa sono le obbligazioni sui mercati finanziari? Vediamo una semplice definizione. Possiamo dire che un’obbligazione è un credito verso un’azienda o uno Stato sovrano, ottenuto tramite operazione di finanziamento. È contratto da un investitore a fronte della promessa di rimborso del capitale e pagamento di interessi.

Borsa Italiana spiega sul suo sito che “un’obbligazione è un titolo di credito che rappresenta una frazione, di uguale valore nominale e con i medesimi diritti, di un’operazione di finanziamento”. Sostanzialmente chi acquista l’obbligazione (in inglese “bond), diventa creditore della società emittente. A sua volta, l’emittente è obbligata a rimborsare il capitale investito a scadenza, pagando gli interessi definiti alla nascita del prodotto finanziario.

Obbligazioni Governative e Corporate

titoli di Stato, obbligazioni

Le obbligazioni possono essere governative o corporate. Nel primo caso rientrano i Titoli di Stato italiani, come i BOT (i Buoni ordinari del Tesoro, con scadenza fino a 12 mesi) ed i BTP, i Buoni del Tesoro Poliennali, con scadenze fino a 50 anni. Rimanendo in Europa, troviamo il bund tedesco, gli OAT francesi, i bonos spagnoli, per esempio. Si è parlato molto anche delle lunghe scadenze austriache, in particolare per via dei bond emessi dall’Austria con scadenza secolare. Sia il bond Austria 2117 che Austria 2120 sono crollati negli ultimi mesi per via del rialzo dei tassi. Le obbligazioni corporate sono invece quelle emesse da aziende per finanziare le loro attività.

Fra queste obbligazioni troviamo anche una distinzione di tipo fiscale: i bond governativi sono soggetti ad una tassazione agevolata del 12,50%, mentre quelli corporate al 26%. Per tanto, un BTP sarà tassato al 12,50%, un bond emesso da Enel o Eni o Unicredit Bank al 26%, giusto per fare un esempio.

Come funziona un’obbligazione?

Quali sono gli elementi chiave per analizzare un’obbligazione? Procediamo con ordine. In primo luogo, occorre conoscere il tasso di interesse pagato dall’obbligazione. Molto spesso è fisso per tutta la vita del bond, ma potrebbe anche variare in modo prefissato (per esempio in modo crescente negli anni), oppure essere collegato all’andamento di alcuni tassi di riferimento (come l’euribor a tre mesi), o ancora all’inflazione, come capita nelle obbligazioni indicizzate all’inflazione.

Nel caso delle obbligazioni zero coupon (fra cui anche i CTZ) non sono previste cedole o interesse. Il profitto per l’investitore è derivante dalla differenza fra il prezzo di acquisto (per esempio 95) ed il rimborso a scadenza (solitamente 100).

Durata di un bond

Un altro fattore da analizzare con cura è la durata dell’obbligazione. I bond con scadenze brevi sono poco impattati da eventuali rialzi o ribassi dei tassi di interesse. Per contro, un’obbligazione con una vita residua elevata (come il BTP 2072), risulterà decisamente più volatile in caso di movimenti al costo del denaro. In particolare, aspettative per tassi più alti, tenderanno a deprezzare – anche in modo significativo – l’obbligazione. Per contro, se gli operatori si aspettassero tassi bassi, la quotazione spot (ossia il prezzo a pronti) del bond tenderà a salire.

Il pagamento dell’interesse solitamente avviene su base annuale o semestrale (come capita nei BTP). Ci sono alcune eccezioni, come i recenti BTP Valore, dove le cedole sono pagate su base trimestrale. Il rimborso di norma avviene a scadenza, in un’unica soluzione. Ci sono tuttavia obbligazioni con rimborso progressivo o con modalità straordinaria (rimborso anticipato oppure riacquisto sul mercato). Tutte queste caratteristiche, su cui l’emittente ha ampia libertà, fanno sì che vi siano numerose categorie di obbligazioni, con differenti profili di rendimento.

Il rendimento, poi, varia anche al grado di credito dell’emittente. Uno Stato con rating elevati pagherà interessi relativamente bassi. Per contro, un’azienda con rating più bassi (o senza rating) sarà costretta ad offrire interessi superiori per ottenere denaro sui mercati finanziari.

Quali sono i rischi per chi acquista un’obbligazione?

Cosa sono i CACs?

Anche comprando un bond si acquista un rischio. Le obbligazioni sono tendenzialmente meno rischiose di un investimento sulle azioni, ma ciò non vuol dire che non siano presenti elementi di rischio. In particolare, quando si acquista un bond si è soggetti al rischio emittente. Nel caso in cui l’azienda o lo stato che ha emesso il bond dovesse fallire, l’investitore sarebbe soggetto ad una perdita parziale o totale del capitale investito. Per quanto riguarda le emissioni europee vale la pena approfondire il tema dei CACS, ossia le clausole di azione collettiva che sono presenti nelle lunghe scadenze dal 2013 in poi. Ricordiamo, oltre all’articolo sul tema, anche quello dove sono presentati i BTP senza CACs.

Oltre al rischio emittente, c’è anche un rischio legato di prezzo, in particolare nelle lunghe scadenze. Quando i tassi di interesse salgono (come avvenuto nel 2022 e 2023) le emissioni già presenti sul mercato tendono a deprezzarsi. Ciò in particolare nelle lunghe scadenze. Il loro rendimento, infatti, è più basso di quello offerto dai prodotti di nuovo collocamento.

Per esempio, il BTP 2045 paga cedole lorde dell’1,50%, decisamente inferiori al rendimento che offre una nuova obbligazione con scadenza ventennale. Il prezzo spot sul mercato secondario è quindi sceso, allineando il rendimento. Scenario simile, come detto, per i bond secolari austriaci, arrivati a dei prezzi minimi in area 30 – 40. Qui le cedole sono ancora più basse e per ricevere il rimborso del valore nominale (100) bisogna aspettare quasi un secolo.

Prezzo di emissione dei bond

La gran parte delle obbligazioni viene emessa ad un prezzo pari a 100, definito valore nominale. Durante la vita di questi prodotti finanziari la quotazione sul mercato secondario oscilla. Sale su valori più alti se i tassi scendono. Per contro, il prezzo spot, ossia a pronti, tende a scendere, anche in maniera drastica, in caso di forti rialzi dei tassi di interesse per allinearsi ai rendimenti delle nuove emissioni.

Alla scadenza il rimborso è pari a 100 (più eventuali interessi), a patto che l’emittente non abbia problemi finanziari e riesca ad essere solvente con il creditore. Le agenzie di rating – non sempre infallibili – offrono comunque interessanti analisi sullo stato di salute delle imprese ed un giudizio sintetico sulla qualità del debito della maggior parte delle aziende che emettono obbligazioni.