Azioni Banco BPM: analisi e prospettive sul titolo

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Le azioni Banco BPM hanno registrato, come tutto il comparto bancario italiano, una forte crescita nel 2025. Complice del rally è il risiko bancario che ha spinto diverse realtà verso il consolidamento in entità più grandi. L’esempio più immediato e attuale è MPS-Mediobanca, al centro delle cronache finanziarie. Il tutto in una fase di boom di ricavi e profitti del comparto banking.

Questo articolo si pone l’obiettivo di analizzare il titolo Banco BPM sotto il profilo tecnico e fondamentale. Inoltre, esamineremo gli investimenti effettuati nel corso del 2025 e i loro effetti a lungo termine sui bilanci della banca.

Azioni Banco BPM, i risultati dei nove mesi 2025

Il rally delle azioni Banco BPM nel 2025 è stato sostenuto non solo dal favorevole contesto settoriale, ma anche dalla solidità dei risultati finanziari. Nei primi nove mesi dell’anno, l’istituto ha registrato una raccolta diretta di 134,6 miliardi di euro, in crescita del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2024.

I proventi operativi hanno raggiunto i 4,48 miliardi di euro (+5% su base annua), trainati dal forte contributo delle commissioni nette (+18%), favorite dal consolidamento di Anima Holding. Il margine operativo è salito del 15% a 2,47 miliardi, con un cost/income ratio migliorato, che si attesta in area 45,5%.

L’utile netto consolidato è balzato a 1,66 miliardi di euro (+17% sui 9 mesi 2024): un risultato che copre già l’85% dell’obiettivo (guidance) annuale di 1,95 miliardi.

Alla luce di queste performance, il Gruppo guidato da Giuseppe Castagna ha confermato i target per l’intero 2025.  Il management prevedeun utile netto compreso tra 1,9 e 2 miliardi di euro. A conferma della capacità remunerativa, è stato distribuito un dividendo di 0,46 euro per azione, messo in pagamento lo scorso 26 novembre.

Azioni Banco BPM: acquisizione di Anima Holding

Banco BPM

Il principale catalizzatore per le azioni Banco BPM è stato l’acquisizione di Anima Holding. Ad aprile 2025, infatti, Banco BPM Vita ha perfezionato l’acquisto dell’89,9% del capitale per un controvalore di 1,776 miliardi di euro.

L’integrazione ha dato vita a un polo da oltre 220 miliardi di euro tra risparmio gestito e assicurativo. Ciò ha contribuito a registrare un +18% dalle commissioni nette. L’impatto sul capitale è stato contenuto: il CET1 ratio Fully Phased si attesta al 13,52%, confermando la solidità patrimoniale e il rispetto della guidance.

Sul fronte della qualità degli attivi, a marzo 2025 la banca ha concluso la cessione di un portafoglio leasing non performing (Progetto Toledo) per circa 340 milioni di esposizione lorda. L’operazione si inserisce nella strategia di de-risking continuativo, volta a migliorare ulteriormente il profilo di rischio dell’istituto.

Azioni Banco BPM: analisi fondamentale e tecnica

Analisi fondamentale

Il rally delle azioni Banco BPM riflette le performance operative registrate nel 2025. La solida dinamica di crescita è confermata da un utile netto in aumento del 17%, dal mantenimento della guidance annuale e da una robusta struttura patrimoniale.

A riprova della solidità finanziaria, il CET1 ratio si attesta al 13,52%, livello ampiamente superiore al target del 13% fissato nel piano strategico. Eccellente anche la qualità degli attivi, con un NPE ratio netto all’1,37% e un default rate annualizzato contenuto allo 0,81%.

Tali risultati sono il frutto della strategia “capital light”, focalizzata su un modello di business a basso assorbimento di capitale che integra le fabbriche prodotto (Anima Holding per l’asset management e BPM Vita per la bancassurance) con la rete distributiva.

Il sentiment delle principali case d’investimento rimane costruttivo: Barclays classifica il titolo come “Buy” con target price a € 14,70, seguita da Deutsche Bank che fissa l’obiettivo a € 13,30. Tuttavia, emerge una divergenza rispetto ai modelli di valutazione fondamentale. Nonostante i giudizi positivi degli analisti, il fair value medio calcolato dai modelli matematici si attesta a € 10,19, suggerendo un potenziale ribasso di circa il 20% rispetto alle quotazioni attuali.

Le agenzie di rating premiano le azioni di Banco BPM

Le azioni di Banco BPM hanno beneficiato anche dei giudizi migliorati delle principali agenzie di rating. Fitch Ratings ha alzato l’issuer default rating di lungo termine da BBB- a BBB con outlook a lungo termine da “stabile” a “positivo”.

Moody’s Ratings ha altrettanto migliorato il Long-Term Issuer Rating e il Senior Unsecured Debt a “Baa2” da “Baa3”, e il Long-Term Deposit Rating a “A3” da “Baal”.

Il 2025 è stato un anno importante per le azioni di Banco BPM, beneficiarie di una forte redditività e da una solida performance finanziaria. Il miglioramento dei rating e la strategia “capital light” rafforzano la visione positiva sul titolo.

Analisi tecnica azioni Banco BPM

Il risiko bancario e le prospettive settoriali positive hanno alimentato il rally delle azioni di  Banco BPM. Dopo una fase laterale tra aprile e luglio, il titolo ha accelerato al rialzo, toccando i massimi annuali a €13,53 a novembre. Da quel picco, ha perso momentum, scendendo a €12,74 (al 17 dicembre 2025).

Il prezzo sta testando la resistenza a €12,73, coincidente con un nodo di volumi elevato (settembre-ottobre). Una rottura convinta aprirebbe la strada ai massimi di accumulo a €13,00, con target successivo sui picchi di novembre (€13,53).

In caso di fallimento, il primo supporto si colloca sulla media mobile a 50 periodi a €12,51, con rischio di test del supporto statico a €12,01 (minimi di novembre). Sotto tale livello, si aprirebbe spazio per un ritracciamento verso €11,50.

Certificato su Banco BPM, Stellantis e BPER Banca

Ecco di seguito un articolo legato ad un certificato con azioni Banco BPM, Stellantis e BPER Banca. Il derivato ha una barriera capitale al 40% e cedolare al 50% e paga premi mensili condizionati fino all’1% mensile lordo (12% annuo).

Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa. L’investimento con azioni e certificati espone l’investitore a un rischio sostanziale di perdita del capitale investito