Quali effetti sta avendo l’incertezza politica – legata allo shutdown federale – sulla fiducia degli investitori e sulla stabilità dei mercati finanziari americani?
Perché, nonostante questa instabilità, gli indici azionari statunitensi continuano a registrare nuovi massimi?
In che modo l’entusiasmo per l’intelligenza artificiale, alimentato dalla crescita di OpenAI, sta influenzando il comparto tecnologico e quello dei semiconduttori?
Quali segnali provengono dal mercato del lavoro USA, fondamentali per le prossime decisioni della Federal Reserve?
Alla luce di questo scenario, in cui convivono incertezza politica e ottimismo per le innovazioni legate all’IA, cerchiamo di rispondere a questi interrogativi per delineare il contesto in cui si muove attualmente il mercato finanziario statunitense, analizzando da vicino il quadro politico, l’andamento degli indici, le dinamiche del settore tecnologico, le prospettive di politica monetaria e i riflessi su valute e materie prime.
Lo shutdown negli Stati Uniti: Previsioni di Borsa
Negli Stati Uniti, il governo federale è entrato ufficialmente in shutdown, ossia in blocco amministrativo, a seguito del mancato accordo sul bilancio tra Democratici e Repubblicani. In pratica, lo shutdown comporta la sospensione o il rallentamento di numerosi servizi pubblici e amministrativi. Le conseguenze si aggravano quanto più a lungo perdura lo stallo politico.
Il nodo centrale riguarda l’Affordable Care Act (ACA). Si tratta di un piano noto come “Obamacare”, un programma federale introdotto durante la presidenza Obama e finalizzato a garantire l’accesso a polizze di assicurazione sanitaria privata a costi proporzionati al reddito, sostenendo circa 45 milioni di cittadini statunitensi. I Democratici chiedono l’estensione dei sussidi previsti dall’ACA, mentre i Repubblicani si oppongono a nuovi impegni di spesa senza adeguate coperture finanziarie, insistendo su una maggiore disciplina di bilancio per evitare ulteriori aumenti del deficit federale.
Secondo le previsioni di Polymarket, la paralisi amministrativa potrebbe durare tra 10 e 29 giorni, rischiando di diventare una delle più lunghe nella storia americana.
Mercati resilienti nonostante l’incertezza politica
Nonostante lo shutdown, l’impatto sui mercati finanziari è stato sorprendentemente limitato.
I rendimenti dei titoli di Stato americani a dieci anni sono rimasti vicini alla soglia del 4%, sostenuti dall’aumento della domanda di beni rifugio considerati più sicuri in un contesto di incertezza politica.
Allo stesso tempo, il dollaro ha mostrato una certa debolezza, avvicinandosi alla propria media mobile a 50 giorni. Di fatto un segnale di una fase di consolidamento più che di una vera e propria inversione di tendenza.
I principali indici azionari statunitensi, S&P 500 e Nasdaq, hanno continuato a registrare nuovi massimi storici. Questo andamento riflette la fiducia degli investitori nelle prospettive di crescita delle principali aziende tecnologiche, che riescono a catalizzare l’attenzione dei mercati anche in situazioni di instabilità politica.
“Il mercato sembra ignorare per il momento le tensioni politiche, concentrandosi sulle prospettive di crescita delle grandi aziende tecnologiche“, osserva Ipek Ozkardeskaya, Senior Analyst di Swissquote Bank.
OpenAI e il traino del settore tecnologico
Uno dei principali catalizzatori del rally tecnologico è stato l’annuncio della vendita secondaria di azioni OpenAI. Una mossa che ha portato la valutazione della società a circa 500 miliardi di dollari, superando SpaceX come startup privata più valutata al mondo. Le stime indicano ricavi ricorrenti di circa 20 miliardi di dollari entro fine anno, equivalenti a un multiplo di circa 25 volte le vendite.
Questa dinamica ha avuto un impatto diretto sul settore dei semiconduttori e sulle aziende tecnologiche correlate. Nvidia ha registrato nuovi massimi, Microsoft ha mantenuto performance più moderate, mentre SK Hynix, Samsung e AMD hanno beneficiato delle prospettive di fornitura per i data center di OpenAI. Anche l’ETF VanEck Semiconductor ha toccato un nuovo massimo storico.
“Il posizionamento di OpenAI e l’interesse per i semiconduttori indicano che il mercato sta premiando aziende con esposizione diretta all’intelligenza artificiale, anche in un contesto politico incerto” aggiunge Ozkardeskaya.
Intelligenza Artificiale e Settore Tecnologico: Valutazioni elevate e rischio bolla
Le valutazioni del comparto tecnologico restano elevate, alimentando il dibattito sul rischio di bolla. Tuttavia, il timore di perdere ulteriori rialzi (FOMO – fear of missing out) e le attese di possibili riduzioni dei tassi da parte della Federal Reserve sostengono la tenuta dei prezzi. Gli analisti prevedono altri due tagli entro la fine dell’anno, pur in attesa di dati concreti a supporto di una politica monetaria più accomodante.
“Le valutazioni sono alte, ma finché il mercato continua a crescere in base a prospettive solide, non si può parlare di bolla immediata. Gli investitori stanno premiando la crescita più che la speculazione” osserva Ozkardeskaya.
Dati sul lavoro sotto osservazione

Il focus della Federal Reserve resta il mercato del lavoro, principale indicatore per eventuali aggiustamenti dei tassi. L’assenza del report ufficiale sull’occupazione, sospeso a causa dello shutdown, ha lasciato spazio ai dati privati: il report ADP ha rilevato una riduzione di 32.000 posti di lavoro, mentre i dati Challenger hanno evidenziato un calo del 25% delle riduzioni occupazionali su base annua.
Nonostante questi segnali contrastanti, l’economia statunitense continua a mostrare solidità, con un PIL in crescita del 3,8% nel trimestre precedente e un’inflazione ancora al 3%, sopra il target del 2%. In questo contesto, il mercato del lavoro appare solido ma non omogeneo, e la Federal Reserve dovrà valutare con attenzione i prossimi dati prima di procedere con eventuali interventi sui tassi.
Borse USA – Attesa per l’ISM
In assenza di dati ufficiali sull’occupazione, un punto di riferimento per il mercato è rappresentato dall’indice ISM dei servizi, che misura ogni mese l’andamento del settore terziario negli Stati Uniti e offre un’utile indicazione sullo stato di salute dell’economia. Una lettura inferiore alle attese potrebbe rafforzare l’orientamento accomodante della Federal Reserve, mantenendo sotto pressione rendimenti e dollaro e sostenendo i mercati azionari. Al contrario, dati solidi potrebbero favorire la valuta e i rendimenti obbligazionari, con effetti negativi sugli indici.
Oro e Petrolio: focus su valute e materie prime
Sul mercato valutario, il dollaro statunitense ha mostrato debolezza nell’ultima settimana, ma il cambio euro/dollaro (EUR/USD) si mantiene sotto la resistenza di 1,18, segno che le attese sullo shutdown e sulla politica della Fed sono già incorporate nei prezzi.
Anche la sterlina resta sotto pressione. Il pound britannico è penalizzato dall’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato britannici – dovuti all’incertezza – e dalle difficoltà di bilancio del Regno Unito, che limitano le prospettive di crescita e pesano sulla valuta.
Per quanto riguarda le materie prime, l’oro consolida vicino ai massimi storici, sostenuto dall’incertezza globale. Il prezzo del petrolio WTI è sceso sotto il supporto di 62 dollari al barile, complice l’attesa di un aumento dell’offerta da parte dell’OPEC. Gli indicatori tecnici restano deboli e non escludono ulteriori ribassi verso quota 60 dollari al barile.