Barriera capitale 30% su azioni italiane (sotto la pari)

certificati titoli italiani
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Ha già pagato tre cedole mensili dell’1% ed al momento naviga leggermente a sconto, con una quotazione inferiore a 99. Stiamo parlando del certificato ISIN XS3052737833, con barriera capitale 30% e cedolare al 50% su quattro grandi titoli italiani: Banca MPS, BPER Banca, STM e Iveco.

Un certificato con barriere ampie, senza le azioni di Stellantis fra i sottostanti, e con un rendimento potenziale nell’ordine del 12,5% lordo annuo.

Certificati barriera 30% su azioni italiane

Come si sono comportati i sottostanti in questi primi tre mesi di vita del certificato con barriera 30%? Svetta Bper Banca, che dai 7,578 euro iniziali è salita di circa 2 euro, arrivando oltre i 9,50 euro, con un rialzo superiore al 25%.

Ottimi numeri anche per Iveco, che dai 15,435 euro iniziali è salita oltre quota 18, guadagnando oltre 15 punti percentuali. Stabile MPS, in ribasso di 2 punti dai prezzi di strike, ma con una distanza da barriera capitale di ancora 69 punti percentuali. Leggermente più ampio il calo di STM, nell’ordine del 5% (ma con una distanza da barriera di ancora 67 punti percentuali).

Investire su azioni italiane

Ecco la scheda con prezzi iniziali, barriera cedolare (50%) e barriera capitale (30%)

Azioni sottostantiPrezzo inizialeBarriera cedolare (50%)Barriera capitale (30%)
BPER Banca7,5783,7892,2734
Iveco15,4357,71754,6305
Banca MPS7,3483,6742,2044
STMicroelectronics25,2712,6357,581

Quanto rimborsa il certificato con barriera capitale 30%

Dal sesto mese in poi l’emittente può richiamare discrezionalmente il certificato, trattandosi di un certificato softcallable. Se arriva alla naturale scadenza, sono possibili tre scenari. Prima ipotesi: nel caso in cui le azioni di STM, Bper, MPS e Iveco si troveranno ad almeno il 50% dei prezzi iniziali si incasserà l’ultima cedola mensile dell’1% lordo con effetto memoria e si otterrà il rimborso dell’intero valore nominale. In questo caso si avrebbe un rendimento complessivo superiore al 12% lordo annualizzato visto il prezzo attuale a sconto.

Si avrebbe un profitto – seppur minore – anche nel caso in cui il peggiore fra i titoli sottostanti avesse perso oltre il 50% ma meno del 70%. In questo caso il rimborso sarebbe pari a 100 euro, senza pagamento dell’ultima cedola. Il profitto sarebbe dato dal capital gain fra prezzo di acquisto ed il rimborso a 100, oltre alle eventuali cedole incassate durante la vita del prodotto.

L’unico caso che porterebbe a una perdita è quello in cui uno o più titoli avranno perso oltre il 70%. In questo caso il rimborso sarebbe pari alla performance del worst of ed inferiore a 30 euro per certificato.

Messaggio promozionale – Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo consulenza finanziaria o sollecito all’investimento in borsa. i certificati di investimento sono prodotti complessi ed espongono l’investitore a un rischio di perdita sostanziale del capitale. I rendimenti indicati sono lordi, tassazione al 26%. Nei certificati è presente rischio emittente. Questo certificato ha un rischio pari a 6 in una scala da 1 a 7.


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