Il certificato Barclays per investire difendendosi dai crolli

certificati con airbag
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Conviene investire in certificates con la possibilità di incassare cedole mensili, barriera capitale al 40% e effetto airbag? Come funziona in pratica la protezione del capitale nei momenti peggiori di Borsa? Quali scenari può aspettarsi chi sceglie questo prodotto in caso di forti ribassi dei titoli sottostanti?

Barclays ha emesso da poco sul mercato SeDeX di Borsa Italiana un certificato a capitale condizionatamente protetto con protezione airbag a scadenza. Vediamo insieme il funzionamento di questo strumento.

Barriera capitale 40%, barriera cedola 50% per potenziale rendimento annuo al 12%

Il certificato ISIN XS3120880615 ha come sottostanti quattro azioni protagoniste del FTSE Mib e si distingue per una struttura orientata alla generazione di rendimento anche in condizioni di mercato avverse.

La barriera premio, posta al 50% dei valori iniziali dei sottostanti, consente il pagamento di una cedola mensile dell’1% lordo, che su base annua può arrivare fino al 12%, purché nessuno dei quattro titoli subisca una perdita superiore al 50% rispetto al proprio valore di partenza. In questo modo, l’investitore può beneficiare di un flusso periodico di premi anche in fasi di mercato non particolarmente favorevoli, a patto che il ribasso dei sottostanti resti entro limiti ben definiti.

Per questo certificato è previsto l’effetto memoria: di conseguenza, le cedole che non vengono pagate nei mesi in cui la barriera premio viene violata possono essere recuperate nei mesi successivi se i sottostanti dovessero successivamente tornare sopra la soglia prevista.

Barriera capitale profonda e meccanismo airbag

Oltre all’aspetto reddituale, il certificato tutela a scadenza il capitale grazie a una barriera ancora più profonda, fissata al 40%. A scadenza (30 settembre 2030), l’investimento è protetto finché nessuna delle azioni scenda oltre il 60% dal prezzo di fixing.

In caso di ribassi più marcati, interviene il cosiddetto “effetto airbag”: se uno o più titoli perdono più del 60%, la funzione airbag riduce l’impatto della perdita sul capitale investito, mitigando la perdita grazie a un meccanismo di calcolo vantaggioso per l’investitore.
Vediamo con dei casi pratici come funziona questo meccanismo di tutela per questo certificato.

Come funziona l’airbag in questo certificato?

Il meccanismo dell’airbag prevede che, invece di subire la perdita percentuale reale del titolo peggiore, l’investitore subisca una perdita moltiplicata per un “fattore di protezione”, che in questo certificato è pari a 2,5.
Questo numero deriva dal rapporto tra il valore nominale (100) e il livello della barriera capitale con airbag (40%). In altre parole: 2,5 = 100/40.

Presentiamo qualche esempio pratico per capire meglio questo meccanismo.

Airbag Cash Collect

Immaginiamo il titolo peggiore che alla data di rilevamento iniziale aveva un valore di 100 e che a scadenza perda il 61% rispetto al suo valore iniziale.
In questo caso, il titolo si troverebbe a 39. La perdita effettiva da considerare, però, è solo quella che eccede la barriera del 40%, quindi in questo caso si tratta di un solo punto percentuale oltre soglia.

La penalizzazione sul capitale non viene calcolata con la percentuale reale, ma moltiplicando l’eccedenza per il fattore 2,5: quindi l’investitore si vedrebbe rimborsati 97,5 euro per ogni 100 euro investiti (100 meno 1 per 2,5 = 100 – 2,5).

Se invece il titolo peggiore dovesse perdere il 70% del suo valore, arrivando a 30, la perdita oltre la barriera sarebbe di 10 punti percentuali. Anche qui, questa eccedenza viene moltiplicata per 2,5, e il capitale rimborsato all’investitore sarebbe di 75 euro per ogni certificato acquistato (100 meno 10 per 2,5 = 100 – 25). Solo nel caso di titolo portato a zero (default totale) si avrebbe una perdita completa del capitale.

Il risultato finale è uno strumento che offre un interessante equilibrio tra la possibilità di ottenere rendimenti ricorrenti e la tranquillità di una protezione significativa, anche in scenari di mercato particolarmente negativi.

Possibilità di richiamo anticipato

Come suggerisce il nome stesso, questo certificato è “callable”, ovvero può essere richiamato anticipatamente a discrezione dell’emittente (softcallability). In pratica, a partire da gennaio 2026, nelle date di rilevazione la banca ha il diritto, ma non l’obbligo, di estinguere il certificato prima della scadenza naturale.

Se Barclays decide di esercitare questa opzione di richiamo (“call”), il certificato viene chiuso anticipatamente e l’investitore riceve il rimborso del valore nominale (100 euro per ciascun certificato), oltre all’eventuale ultima cedola maturata fino a quel momento. Dopo l’esercizio della call, non sono previsti ulteriori pagamenti.

Scenari a scadenza

Alla scadenza naturale, salvo richiamo anticipato, si deve considerare la performance del sottostante peggiore e possono verificarsi 3 scenari

  1. Sottostante sopra il livello barriera cedolare (50%): in questo caso, l’investitore riceve il valore nominale (100 euro) più l’ultima cedola mensile maturata.
  2. Sottostante tra il 50% e il 40%: l’investitore riceve la restituzione integrale del capitale (100 euro per ogni certificato), ma non viene corrisposta l’ultima cedola mensile.
  3. Sottostante sotto la barriera al 40%: si attiva l’effetto airbag: l’importo rimborsato è calcolato moltiplicando la performance del peggiore per il fattore airbag (2,5).

I sottostanti: quattro protagonisti del FTSE Mib

Il certificato ha come sottostanti quattro società di primo piano della Borsa Italiana: Buzzi Unicem, leader nei materiali per le costruzioni; Campari, storico gruppo del settore beverage; Saipem, attivo nell’ingegneria e nei servizi per l’energia; e Stellantis, colosso automobilistico nato dalla fusione tra FCA e PSA.

Attualmente, tre dei quattro titoli quotano sopra il prezzo di fixing iniziale, con la sola Campari poco sotto strike, ma ancora distante oltre il 50% dalla barriera capitale e ampiamente sopra la soglia cedolare del 50%.

Si avvicina quindi la cedola di ottobre, mentre il certificato viene oggi scambiato poco sopra alla pari, attorno ai 100 euro per certificato.

SottostantePrezzo riferimento inizialeBarriera cedolare (50%)Barriera capitale con airbag (40%)Prezzo 10 ottobre*
Distanza barriera **
Buzzi Unicem48,20€24,10€19,28€48,36€ (60,13%)
Campari5,60€2,80€2,24€5,45€ (58,89%)
Saipem2,36€1,18€0,94€2,45€ (61,63%)
Stellantis8,23€4,12€3,29€8,56€ (61,56%)

* Prezzo di chiusura del 10/10/2025

** La percentuale tra parentesi indica di quanto il prezzo attuale può scendere prima di raggiungere la barriera capitale; maggiore è questa distanza, maggiore è il margine di sicurezza rispetto alla soglia di protezione del capitale.

Messaggio promozionale – Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo consulenza finanziaria o sollecito all’investimento in borsa. Gli investment certificates sono prodotti finanziari complessi ed espongono l’investitore a un rischio di perdita sostanziale del capitale. L’investitore è anche soggetto al rischio emittente. I rendimenti indicati sono lordi, tassazione al 26%.


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