Il certificato di Barclays su azioni italiane ha staccato la prima cedola relativa (XS3145125962). Un certificato a capitale condizionatamente protetto, caratterizzato da una barriera cedolare posta al 55% del valore iniziale. Ancora più ampia la barriera capitale, collocata al 40%.
Attualmente il certificato con paniere su titoli italiani è acquistabile sul mercato a circa 93€, quotazione determinata dal calo di prezzo di due dei tre sottostanti. Questa situazione può rappresentare un ulteriore incentivo per gli investitori interessati a ottenere un extra profitto rispetto alle cedole mensili, a fronte di una distanza da barriera inferiore a quella iniziale, ma ancora notevole. Analizziamo l’andamento attuale e riepiloghiamo le principali caratteristiche del prodotto.
Come ottenere cedole anche con sottostanti in perdita?
Questo certificato Barclays rappresenta un esempio concreto dei vantaggi offerti dai certificati d’investimento, capaci di generare entrate positive nel portafoglio dell’investitore anche in fasi di mercato sfavorevoli.
Ad oggi, infatti, STMicroelectronics ha perso circa il 16,4% e Saipem circa l’8% rispetto al prezzo di emissione, eppure il meccanismo di barriera cedolare bassa ha permesso comunque la distribuzione del bonus mensile.
La chiave è stata nella posizione dei sottostanti rispetto alla barriera: alla data di osservazione, benché le azioni fossero in perdita, queste non registravano una flessione superiore al 45% dal livello iniziale, risultando quindi sopra la soglia del 55% del prezzo di fixing. Così il certificato ha pagato la cedola mensile lorda dell’1,04%.
Questo meccanismo dimostra come i certificati possano generare flussi di rendimento anche in presenza di andamenti azionari non favorevoli, offrendo così un’interessante componente di resilienza all’investitore.
Cedole, effetto memoria e opzione di richiamo: come funziona il certificato

Il certificato prevede il pagamento di una cedola mensile lorda dell’1,04%, purché tutti e tre i sottostanti risultino, alla data di rilevazione, sopra la barriera cedolare posta al 55% del valore iniziale. Se questa condizione non viene rispettata, la cedola non viene persa, ma semplicemente congelata: sarà possibile recuperarla non appena i tre sottostanti tornino nuovamente sopra la barriera cedolare, grazie al cosiddetto “effetto memoria”.
Questa caratteristica consente di ottenere un potenziale interesse lordo annuo del 12,48%.
A partire da febbraio 2026, entra in gioco la possibilità per l’emittente di richiamare anticipatamente il certificato (opzione softcallability). Nel caso in cui Barclays decida di esercitare questa opzione, l’investitore riceverà il rimborso del capitale nominale (100€) e tutte le eventuali cedole maturate e ancora non corrisposte. Per chi acquista oggi (17/11/2025) il certificato sotto la pari, questa eventualità si traduce in un potenziale guadagno aggiuntivo, stimato intorno al 7%.
Capitale protetto fino a perdite del 60%
A scadenza il certificato ha una barriera profonda al 40% e questo permette di riottenere l’intero capitale investito anche nel caso di una perdita importante (fino a -60%).
Se il certificato non viene richiamato anticipatamente dall’emittente tramite l’opzione softcallable, si arriva alla scadenza naturale prevista per ottobre 2030.
Alla data di rimborso finale, l’investitore può trovarsi di fronte a tre principali scenari e questo è dovuto al fatto che si hanno le due barriere (cedolare e capitale) poste a due livelli differenti:
- Tutti i sottostanti sopra il 55% del valore iniziale: il certificato viene rimborsato al valore nominale e l’investitore riceve il premio mensile dell’1,04% (più eventuali cedole precedentemente non corrisposte grazie all’effetto memoria)
- Almeno uno dei sottostanti tra il 40% e il 55% del valore iniziale: si riceve comunque il valore nominale, ma senza il pagamento di ulteriori cedole.
- Almeno uno dei sottostanti sotto il 40% del valore iniziale: se uno o più titoli hanno perso più del 60%, il certificato perde la protezione sul capitale. In questo caso, l’investitore riceverà un importo proporzionale alla performance negativa del peggior sottostante (“worst-of”).
I sottostanti: 3 titoli del FTSE MIB
Il certificato Barclays si basa su tre importanti titoli azionari del FTSE MIB: Unicredit S.p.A., STMicroelectronics NV e Saipem S.p.A. Attualmente, due su tre mostrano una performance negativa rispetto al prezzo iniziale, ma restano comunque ampiamente sopra la barriera capitale fissata al 40%, garantendo al momento la protezione del capitale.
| Azione | Prezzo iniziale (€) | Barriera cedola (55%) | Barriera capitale (40%) | Prezzo attuale * (Dist. barriera capitale) |
| Unicredit S.p.A. | 63,51 | 34,9305 | 25,404 | 67,48 (62,35%) |
| STMicroelectronics NV | 24,685 | 13,577 | 9,874 | 20,64 (52,17%) |
| Saipem S.p.A. | 2,549 | 1,40195 | 1,0196 | 2,328 (56,22%) |
* Prezzo di chiusura del 13/11/2025
Comunicazione promozionale – Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa. I certificati sono prodotti complessi e il capitale investito è a rischio. I rendimenti indicati sono lordi, con tassazione fiscale al 26%. Questo certificato ha un grado di rischio pari a 6 in una scala da 1 a 7. L’investitore è anche soggetto al rischio emittente.
































