Articolo a cura di Carlo Alberto De Casa
Quanto vale l’oro dopo i nuovi record? Circa 3.680 dollari per un’oncia, o se preferite circa 3.100 euro per poco più di 31 grammi di oro. Pallottoliere alla mano, se dividiamo 3.680 dollari per 31,10 grammi, valore di un’oncia troy, otteniamo il prezzo in dollari per grammo d’oro, circa 118,3. A questo punto, considerando che il cambio euro/dollaro è negoziato a circa 1,183 possiamo facilmente trovare il prezzo in euro al grammo: 100! Sì, proprio in questi giorni, per la prima volta nella storia il prezzo dell’oro ha raggiunto quota 100 euro per un grammo. Ecco quanto vale oggi l’oro!

La salita dell’oro verso i 100 euro al grammo
Perché il prezzo dell’oro sta salendo? Riavvolgiamo il nastro. La forza dell’oro in borsa non è una novità, con una salita dei prezzi che dura da un anno e mezzo. Infatti, già a inizio 2024 l’oro aveva iniziato a mostrare una forza dirompente, dopo l’ennesima rottura – ma questa volta con molta più convinzione – di quota 2.000 dollari per oncia.
Al tempo dissi che l’oro era salito sopra i 2.000 dollari per oncia per restarci. Certo, era difficile prevedere – 18 mesi fa – che l’avvento di Trump combinato con spese a deficit degli USA avrebbe portato un clima di simile sfiducia sul dollaro (in forte calo nel 2025, ma su valori storicamente non così bassi). Era invece più facile prevedere che le banche centrali avrebbero continuato a comprare oro a mani basse, cosa che puntualmente si sta verificando. Inoltre, le aspettative per tassi finalmente in calo da parte della Fed stanno facendo il resto. Non va poi dimenticato quanto le stesse banche centrali abbiano stampato cartamoneta negli ultimi anni, di fatto diluendo il valore delle valute contro il metallo prezioso.
Il Grafico con il prezzo dell’oro in euro al grammo

Quali previsioni per il prezzo dell’oro?
La domanda, a questo punto, è un’altra. Stiamo vivendo un decennio, almeno per l’oro, che sembra simile al primo degli anni Duemila (numeri alla mano, il metallo giallo fra il 2001 ed il 2011 salì da 250 fino a sfiorare i 2.000 dollari). E in tal caso, a che punto della salita ci troviamo? Quali sono le previsioni per l’oro e fino a che livelli di prezzo ha senso acquistare il metallo giallo?
Personalmente credo che non ci troviamo ancora di fronte ad un 2010-2011 (picco), con lo scenario che per l’oro resta quindi costruttivo. Al tempo stesso, il ritmo della salita visto negli ultimi mesi è insostenibile nel lungo termine. Pertanto, salvo collassi del dollaro o scenari geopolitici ancora più complessi di quelli attuali, l’oro dovrà inevitabilmente prendere fiato. Se non con una correzione, quantomeno lateralizzando sui valori attuali prima di proseguire il movimento rialzista in essere.
Chi compra oro?

Spostiamo lato fondamentale. Le banche centrali comprano ogni anno un quantitativo pari a circa un quarto dell’oro immesso sul mercato dal settore minerario, con il settore gioielleria che non è lontano da questi numeri, senza poi contare la domanda finanziaria.
Insomma, almeno nel breve termine, non si vedono grandi segnali di inversione di trend e dal lato fondamentale i presupposti per un oro forte continuano ad esserci (sostenuto anche dalla debolezza del dollaro).
Non l’ho menzionato sopra, ma oltre all’oro, tutto il settore dei metalli preziosi resta tonico, partendo dall’argento, salito oltre i 40 dollari per oncia (anzi, oltre i 42$!), sui massimi da 15 anni. In questo caso, però, a spingere la corsa del metallo prezioso è la domanda industriale, trascinata dal rally del fotovoltaico. E, sempre a proposito di metalli preziosi, da inizio anno il platino è salito di circa il 55% ed il palladio del 35% (nella denominazione in dollari).
L’oro non sale sempre
Quando comprare oro? Certo, è facile dire che nel lungo termine l’oro sale sempre. Ma è anche corretto dire che nel lungo termine saremo tutti morti. Pertanto, il timing per comprare e vendere oro è fondamentale, come per ogni altro asset finanziario.
Nel breve termine lo scenario per l’oro è ben diverso. Sul tema vale la pena ricordare che l’oro era arrivato a dei massimi storici (per l’epoca) a 1.922 dollari nell’estate 2011. A fine 2015 valeva molto meno, circa 1.060 dollari, con un calo grosso modo del 45% dai massimi. Ma soprattutto, per rivederlo sui valori superiori a quelli del 2011 sarebbe stato necessario attendere vari anni. Certo, oggi anche comprando sui massimi del 2011 la performance sarebbe positiva, ma sono passati quasi 15 anni. Medesimo discorso peri i massimi del 1980-1981, poi rivisti (e superati) soltanto 25 anni dopo. Un arco temporale decisamente lungo, soprattutto per un piccolo investitore.
Non dimentichiamoci che si tratta di uno strumento finanziario che non paga cedole o dividendi. Pertanto, anche se detenuto per un lungo tempo in portafoglio non si incassano coupon e fra bolli e costo di mantenimento della posizione qualche decimale l’anno (se va bene) lo si perde sempre. L’unica maniera per guadagnare è quella di puntare su un rialzo dei prezzi ed il timing di acquisto ha quindi un peso notevole (senza dimenticare l’effetto cambio, che comunque nel lungo termine tende ad avere un impatto minore).
Il presente articolo non è da intendersi in alcun modo come sollecito all’investimento in borsa o consulenza finanziaria – performance passate non rappresentano indicatore di performance future.