evidenza Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/tag/evidenza/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Wed, 30 Jul 2025 13:27:24 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png evidenza Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/tag/evidenza/ 32 32 Nuovi Certificati a Capitale Protetto https://www.investire-certificati.it/nuovi-certificati-a-capitale-protetto/ https://www.investire-certificati.it/nuovi-certificati-a-capitale-protetto/#respond Wed, 30 Jul 2025 13:27:21 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=38152 Nuova gamma di certificati a capitale protetto da UniCredit. Sono cinque i prodotti, con indici italiani ed europei fra i sottostanti ed anche le azioni di Intesa Sanpaolo ed Eni. Per tutti è prevista una partecipazione più che proporzionale ad eventuali rialzi, con un fattore moltiplicativo fra il 114% offerto dal certificato che replica l’EuroStoxx […]

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Nuova gamma di certificati a capitale protetto da UniCredit. Sono cinque i prodotti, con indici italiani ed europei fra i sottostanti ed anche le azioni di Intesa Sanpaolo ed Eni. Per tutti è prevista una partecipazione più che proporzionale ad eventuali rialzi, con un fattore moltiplicativo fra il 114% offerto dal certificato che replica l’EuroStoxx Banks, per arrivare al 250% del derivato scritto sull’indice Euro Stoxx Select Dividend 30.

Spicca la protezione del capitale 100%, con un rimborso minimo a scadenza di 100 euro per ogni certificato. Al momento tutti i certificates quotano leggermente sotto la pari (fra 99 e 99,8), aumentando quindi leggermente il rendimento potenziale. La scadenza è fissata nel dicembre 2032, con una vita complessiva che risulta quindi leggermente inferiore ad i 7 anni e mezzo.

Il funzionamento dei certificati a capitale protetto

Come funziona la protezione del capitale? Nel caso di ribassi dei sottostanti, a scadenza l’investitore avrebbe ugualmente garantito un rimborso minimo di 100 euro (valore nominale) a scadenza, grazie alla garanzia della protezione del capitale, salvo rischio emittente.

Nel caso di rialzi dei sottostanti, si otterrebbe un profitto più che proporzionale, calcolabile con il fattore di partecipazione. Per esempio, un rialzo del 10% del FTSE Mib, porterebbe un profitto del 15,6% (fattore di partecipazione 156%), mentre una salita del 20% dell’Euro Stoxx Select Dividend 30% generebbe un profitto del 50% (fattore di partecipazione del 250%).

In questi certificati a capitale garantito non sono quindi previste cedole fisse o condizionate, ma un rimborso finale più che proporzionale all’eventuale rialzo dei sottostanti. Ricordiamo che i certificates a capitale protetto emessi da Unicredit seguono FTSE Mib, EURO STOXX Select Dividend 30, EURO STOXX Banks e le azioni di Eni e Banca Intesa.

Certificati a capitale protetto di Unicredit

Ecco di seguito una tabella riassuntiva con codici ISIN, prezzi iniziali e fattore di partecipazione

CODICE ISINSottostanteRimborso MinimoValore inizialeFattore di Partecipazione
IT0005653495FTSE MIB100 EUR41.234,31 Punti156%
IT0005653511EURO STOXX Select Dividend 30100 EUR2.044,81 Punti250%
IT0005653503EURO STOXX Banks100 EUR215,17 Punti114%
IT0005653487ENI100 EUR14,806 EUR183%
IT0005653479Intesa Sanpaolo100 EUR5,198 EUR145%

I rendimenti dei certificates sono lordi, tassazione al 26%. Chi acquista i certificates è soggetto al rischio emittente. Il capitale è protetto a scadenza. Durante la vita del prodotto, però, il prezzo potrebbe scendere sotto la pari.

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Previsioni per il meeting Federal Reserve https://www.investire-certificati.it/previsioni-per-il-meeting-federal-reserve/ https://www.investire-certificati.it/previsioni-per-il-meeting-federal-reserve/#respond Wed, 30 Jul 2025 10:02:44 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=38148 Quali previsioni per la Federal Reserve? I tassi di interesse rimarrano fermi? Sui mercati c’è grande attesa, anche perché siamo in una settimana chiave. Gli investitori sono in attea di conoscere i dettagli del discusso accordo commerciale fra Stati Uniti ed Europa. I dazi finali complessivi considerando le possibili esenzioni, dovrebbero attestarsi fra l’11 ed […]

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Quali previsioni per la Federal Reserve? I tassi di interesse rimarrano fermi? Sui mercati c’è grande attesa, anche perché siamo in una settimana chiave. Gli investitori sono in attea di conoscere i dettagli del discusso accordo commerciale fra Stati Uniti ed Europa. I dazi finali complessivi considerando le possibili esenzioni, dovrebbero attestarsi fra l’11 ed il 14%. Numeri elevati, che riducono però il rischio di una logorante guerra commerciale.

Ma il calendario economico di questa settimana, però, offre molto altro. Oggi alle 14:30, infatti, verrà pubblicato il PIL USA del secondo trimestre, mentre in serata arriverà la decisione del FOMC, seguita dalla tradizionale conferenza stampa. Appena due giorni e giovedì sarà la volta dell’indice PCE, forse il più seguito dalla Federal Reserve, mentre venerdì avremo i non farm payrolls, ossia le buste paga dei settori non agricoli. Il tutto mentre proseguono le trimestrali USA, con numerose aziende chiave nel comparto tecnologico che rilasceranno gli utili. Fra i colossi del NASDAQ troviamo aziende come Apple, Meta, Amazon e Microsoft. La trimestrale di NVIDIA, invece, arriverà sul finire di agosto.

Le borse restano ben impostate, mentre il dollaro sembra consolidare il tentativo di recupero, dando ormai per scontati tassi fermi da parte della Federal Reserve questa sera. Operativamente, il dollar index resta infatti a 98,7, con l’euro/dollaro a 1,1550 e USD/JPY negoziato in area 148. Vediamo le previsioni per la Federal Reserve

Federal Reserve meeting di luglio, cosa aspettarsi?

ORO FEDERAL RESERVE

Filippo Diodovich, Senior Market Strategist per il broker IG Italia spiega che per la Federal Reserve potrebbe esserci il rischio di una spaccatura interna. I membri del board Bowman e Waller sostengono le idee di Trump e vorrebbero tagliare i tassi. È chiaro che il Federal Open Market Committee, ossia il meeting FOMC, sarà uno dei meeting più delicati e potenzialmente polemici dell’anno”.

Si parte con la decisione di politica monetaria che sarà comunicata mercoledì 30 alle ore 20:00 italiane. A seguire, il presidente del Federal Reserve System, Jerome Powell, terrà la consueta conferenza stampa alle 20:30 italiane.

Previsioni per la Federal Reserve

L’economista di IG si allinea alle previsioni della gran parte degli analisti: “Le nostre attese sono fissate per nessuna variazione dei tassi di interesse, che dovrebbero restare fermi nell’attuale range 4,25%-4,50%” ha spiegato Diodovich

“Tuttavia, i riflettori saranno puntati non tanto sulla decisione in sé, quanto sul livello di consenso interno alla Fed e sulle indicazioni prospettiche che emergeranno dalla conferenza stampa. Infatti, secondo le indiscrezioni di stampa e le dichiarazioni pubbliche delle ultime settimane, almeno due membri del Board of Governors (il comitato direttivo Fed che coordina la politica monetaria e partecipa al FOMC assieme ai 5 presidenti delle FED regionali), Michelle Bowman e Christopher Waller, potrebbero votare contro il mantenimento dei tassi di interesse sui livelli correnti. Potrebbero quindi esprimere un voto a favore di un taglio immediato del costo del denaro.

Si tratterebbe di un evento senz’altro non usuale: i dissensi nel Board della Banca centrale americana sono molto rari, ma due voti contrari da parte di governatori (non presidenti regionali) sarebbero un segnale chiaro di tensioni interne sulla direzione della politica monetaria.

In sintesi, Bowman e Waller sostengono le idee del presidente Trump di avere una Fed più accomodanti, modello BCE. Entrambi i membri hanno, infatti, espresso preoccupazioni crescenti per il rallentamento della domanda interna, i segnali di allentamento nel mercato del lavoro e una dinamica dei prezzi che, seppur ancora sopra target, mostra un rallentamento costante.

BCE vs Federal Reserve

“Non è previsto nessun taglio dei tassi da parte della Federal Reserve: il mercato del lavoro è solido, anche se l’indice dei responsabili degli acquisti nel settore manifatturiero è sceso al di sotto del livello neutro di 50” ha commentato Rhona O’Connell, Head of Market Analysis di StoneX Bullion.

“Trump continua a fare pressione sulla Fed affinché tagli i tassi ma – al momento – non parla di licenziare il presidente Powell. È anche importante ricordare che il FOMC è un comitato di 12 membri, non un solo uomo. I mercati obbligazionari continuano a prevedere due tagli dei tassi entro la fine dell’anno ed è improbabile che la Fed tagli prima di settembre, se mai lo farà”.

Spostandosi sull’Europa, difficile dire se a settembre i tassi scenderanno ancora. L’economista di StoneX Bullion ha concluso le sue previsioni economiche spiegando che “la Banca Centrale Europea non ha tagliato i tassi e ha usato un tono leggermente aggressivo. L’inflazione in UE è attualmente all’1,6% rispetto all’obiettivo del 2%, quindi al momento un taglio dei tassi a settembre è a rischio”.

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Quattro nuovi Certificati Memory Cash Collect di Vontobel https://www.investire-certificati.it/quattro-nuovi-certificati-memory-cash-collect-di-vontobel/ https://www.investire-certificati.it/quattro-nuovi-certificati-memory-cash-collect-di-vontobel/#respond Tue, 29 Jul 2025 07:28:48 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=38122 Vontobel ha quotato una nuova serie di certificati pensati per offrire agli investitori l’opportunità di prendere posizione su settori strategici e di grande attualità nell’economia europea e globale. Si tratta di 4 nuovi certificati Memory Cash Collect che integrano meccanismi di protezione e premi potenziali, studiati per soddisfare differenti esigenze di rendimento e livelli di […]

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Vontobel ha quotato una nuova serie di certificati pensati per offrire agli investitori l’opportunità di prendere posizione su settori strategici e di grande attualità nell’economia europea e globale.

Si tratta di 4 nuovi certificati Memory Cash Collect che integrano meccanismi di protezione e premi potenziali, studiati per soddisfare differenti esigenze di rendimento e livelli di tolleranza al rischio.

Barriera al 65%, cedole con memoria fino al 16,2% e autocall decrescente

I certificati, quotati da Vontobel sul SeDeX di Borsa Italiana, sono a capitale condizionatamente protetto con una barriera a scadenza del 65% e con cedole condizionate mensili per potenziali rendimenti annui compresi tra il 9,00% e il 16,20%.

Un aspetto interessante di questi strumenti è l’effetto memoria: se in alcune date non vengono corrisposti i premi mensili perché i sottostanti sono scesi sotto la soglia cedolare del 65%, sarà comunque possibile recuperarli successivamente. Infatti, qualora tutti i sottostanti tornassero sopra questa soglia in una delle valutazioni future, verrebbero pagati insieme sia il premio mensile sia tutti quelli eventualmente non erogati in precedenza.

I nuovi prodotti di investimento consentono di operare a medio termine (3 anni) su panieri tematici composti da quattro titoli appartenenti ai settori utility, telecomunicazioni, chimico e bancario. Tuttavia, è possibile che non si arrivi alla scadenza naturale, poiché è prevista la possibilità di rimborso anticipato a partire da gennaio 2026. Il Livello autocall è inizialmente fissato al 100% e diminuisce del 5% ogni semestre, fino a raggiungere l’80%.

Scenari alle date di rilevamento

Per quanto riguarda il funzionamento dei nuovi strumenti Vontobel, alle date di valutazione intermedie si possono verificare tre possibili scenari:

  1. Rimborso anticipato (possibile a partire da gennaio 2026): se tutti i sottostanti si trovano a un livello pari o superiore al livello autocall (livello di richiamo), il prodotto si estingue anticipatamente. In questo caso, l’investitore riceve il valore nominale (100 euro), il premio relativo al periodo e tutti gli eventuali premi non corrisposti in precedenza grazie all’effetto memoria.
  2. Cedola periodica (senza rimborso anticipato): se tutti i sottostanti si trovano a un livello pari o superiore alla soglia bonus, ma almeno uno di essi è inferiore al livello autocall, il prodotto prosegue. In questo scenario, l’investitore riceve il premio relativo al periodo e tutti gli eventuali premi in memoria non ancora corrisposti.
  3. Nessuna cedola (premio in memoria): se almeno uno dei sottostanti si trova al di sotto della soglia bonus, il premio del periodo non viene corrisposto e viene conservato in memoria. L’investimento prosegue e il premio potrà essere recuperato nelle successive date di valutazione.

Scenari a scadenza

Vediamo ora, nel caso in cui non avvenga il rimborso anticipato, quali sono gli scenari a scadenza il 18 luglio 2028:

1) Rimborso integrale: se tutti i sottostanti si trovano a un livello pari o superiore alla barriera, l’investitore riceve il valore nominale (100 euro), il premio relativo al periodo e tutti gli eventuali premi in memoria.

2) Rimborso commisurato alla performance negativa: se la quotazione di almeno uno dei sottostanti si trova al di sotto della barriera, l’investitore riceve un importo proporzionale alla performance negativa del sottostante con la peggiore performance (con conseguente perdita, parziale o totale, dell’importo nominale).

Tutti i nuovi certificati

Per visionare tutte le caratteristiche nel dettaglio, è possibile selezionare ciascun certificato della tabella che inseriamo di seguito, con alcune delle caratteristiche principali. Sul sito di Vontobel trovate anche i prezzi in real time e i documenti informativi dei vari certificati di investimento.

ISINAzioni sottostantiPremio mensileLivello barriera
DE000VK9G0K3E.ON, ENGIE, RWE,
Veolia
0,75%65%
DE000VK9G0N7Air Liquide, BASF,
K+S, Linde
0,85%65%
DE000VK9G0L1AT&T, Orange,
Telefonica, Vodafone
0,90%
65%
DE000VK9G0M9BPER,
Intesa Sanpaolo,
Mediobanca,
UniCredit
1,35%
65%

I certificati sono prodotti complessi e il capitale investito è a rischio. I rendimenti indicati sono lordi, tassazione al 26%.

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L’Euro Digitale: il futuro dei pagamenti in Europa https://www.investire-certificati.it/leuro-digitale-il-futuro-dei-pagamenti-in-europa/ https://www.investire-certificati.it/leuro-digitale-il-futuro-dei-pagamenti-in-europa/#respond Mon, 28 Jul 2025 08:03:22 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=38111 Presto diventerà realtà: ma cosa è l’euro digitale e cosa cambia per le borse? Pagamenti elettronici, geopolitica, sicurezza informatica: focus sul tema euro digitale Le recenti tensioni commerciali e le minacce di nuovi dazi hanno riportato in primo piano il tema della sovranità monetaria europea. In questo scenario, l’euro digitale si presenterebbe come uno strumento […]

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Presto diventerà realtà: ma cosa è l’euro digitale e cosa cambia per le borse? Pagamenti elettronici, geopolitica, sicurezza informatica: focus sul tema euro digitale

Le recenti tensioni commerciali e le minacce di nuovi dazi hanno riportato in primo piano il tema della sovranità monetaria europea. In questo scenario, l’euro digitale si presenterebbe come uno strumento fondamentale per proteggere la capacità del blocco di garantire pagamenti sicuri e autonomi. L’introduzione di una forma digitale del contante mirerebbe a rafforzare la sovranità monetaria e a preparare l’unione monetaria europea ad affrontare le sfide della digitalizzazione.

La diffusione del digitale nei pagamenti fisici

Secondo i dati della Banca centrale europea (BCE), nell’area dell’Euro nei punti vendita fisici la quota di pagamenti in contante è scesa dal 79% delle transazioni nel 2016 al 52% nel 2024. In Italia, la riduzione è stata dall’86% al 61% nello stesso periodo; dal 2022 i pagamenti alternativi al contante al punto vendita fisico si sono attestati al 51% del valore delle transazioni, superando quelli in contante (49%).

Pagamenti digitali: una crescente dipendenza da operatori extraeuropei

Il mercato dei pagamenti digitali al dettaglio nell’area euro rimane frammentato: tredici dei venti Paesi membri sono privi di uno schema di carte di pagamento nazionale e circa due terzi dei pagamenti con carta passano attraverso pochi grandi operatori non europei; una dipendenza aggravata dalla crescita dell’e-commerce nei pagamenti quotidiani.
Tra il 2019 e il 2024, in Europa la quota di pagamenti online (e-commerce) è salita dal 18% al 36% in valore e dal 7% al 21% nel numero; in Italia, rispettivamente dal 16% al 38% e dal 6% al 24%. Per questi pagamenti, il contante non rappresenta un’opzione e si utilizzano soprattutto sistemi non europei come PayPal, Visa e Mastercard.

bce banca centrale europea
Un’immagine suggestiva dell’Eurotower, la sede della BCE.

Perché l’Euro digitale ?

Queste due tendenze, l’aumento dei pagamenti digitali e la dipendenza da operatori extraeuropei, evidenziano la necessità di uno strumento di pagamento digitale universale, sicuro e accessibile, gestito direttamente dalla Banca Centrale Europea. L’euro digitale nascerebbe per offrire una soluzione europea utilizzabile sia online che offline, in tutti i Paesi dell’area euro, e garantirebbe la sovranità monetaria, la tutela dei diritti degli utenti e la stabilità del sistema. Non si tratterebbe di una criptovaluta, ma di una nuova forma di moneta pubblica, stabile e protetta, che affiancando banconote e monete rafforzerebbe la competitività e l’autonomia strategica dell’Europa nel mercato dei pagamenti digitali.

Vantaggi e opportunità

L’euro digitale potrebbe offrire nuove funzionalità pratiche per cittadini e imprese. Si potrebbe trasferire denaro tra privati senza la necessità di un conto corrente, favorendo inclusività e semplicità. Per gli esercenti commerciali, sarebbe possibile ridurre le commissioni sui pagamenti, ottenere maggiore rapidità nell’incasso e gestire le transazioni in modo più efficiente. Inoltre, si potrebbe pagare offline in qualsiasi luogo abilitato, come mercati all’aperto, aree rurali o località montane, assicurando la fruibilità anche in assenza di connessione internet.

Il sistema potrebbe facilitare l’accesso ai servizi digitali per chi non dispone di competenze o strumenti bancari e promuovere sicurezza e privacy nelle operazioni quotidiane.

Rischi e criticità

L’adozione dell’euro digitale comporterebbe alcune potenziali criticità. Un rischio riguarderebbe la stabilità finanziaria: un massiccio trasferimento di depositi dalle banche potrebbe indebolire il sistema creditizio, per questo si prevederebbero limiti alla quantità detenibile e nessun interesse sulle somme digitali.

Sul fronte della sicurezza informatica, il sistema dovrebbe essere protetto da attacchi cibernetici e tentativi di frode, mentre la privacy dei cittadini dovrebbe essere garantita, bilanciando riservatezza e prevenzione delle attività illecite. Infine, sarebbe fondamentale assicurare l’inclusione digitale di tutti gli utenti, evitando che le fasce più vulnerabili siano escluse dai nuovi strumenti di pagamento.

Conseguenze finanziarie potenziali

Cosa cambia per le borse con l’euro digitale? Difficile dirlo, possiamo soltanto provare a prevederlo. Molto probabilmente, nel breve termine, l’introduzione dell’euro digitale potrebbe avere effetti limitati sui mercati valutari. Ma nel lungo termine? Forse – in caso di buon andamento del progetto si potrebbe rafforzare il ruolo dell’Euro a livello internazionale, grazie a una minore dipendenza dai circuiti di pagamento extraeuropei e dal dollaro.

E per le stocks? Sul fronte azionario, i settori bancario e fintech sarebbero i più coinvolti: le banche dovrebbero affrontare investimenti tecnologici e adattarsi a nuove modalità operative, mentre le aziende più innovative potrebbero trarre vantaggio dalle opportunità offerte, come la crescita dei servizi digitali e dei wallet. Una riduzione delle commissioni sui pagamenti potrebbe favorire la competitività. Certo, come sempre capita, chi non saprà adeguarsi rischierà di essere penalizzato.

Per quanto riguarda i bond, l’arrivo dell’euro digitale non dovrebbe avere impatti diretti sui rendimenti, ma potrebbe facilitare l’azione della BCE nella gestione dei tassi di interesse e della liquidità, rendendo le politiche monetarie più efficienti e reattive.

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Investire su Nexi con barriera al 60% https://www.investire-certificati.it/investire-su-nexi-con-barriera-al-60/ https://www.investire-certificati.it/investire-su-nexi-con-barriera-al-60/#respond Fri, 25 Jul 2025 06:53:03 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=38085 Oggi presentiamo due certificati a capitale condizionatamente protetto, emessi da alcuni mesi da Banco BPM, con le azioni di Nexi come solo sottostante. Questi certificati offrono una cedola condizionata periodica al verificarsi di alcune condizioni, che vedremo nel dettaglio. Di fatto, limitano l’esposizione alle perdite tipiche di un investimento diretto nell’azione e offrono, così, una […]

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Oggi presentiamo due certificati a capitale condizionatamente protetto, emessi da alcuni mesi da Banco BPM, con le azioni di Nexi come solo sottostante. Questi certificati offrono una cedola condizionata periodica al verificarsi di alcune condizioni, che vedremo nel dettaglio. Di fatto, limitano l’esposizione alle perdite tipiche di un investimento diretto nell’azione e offrono, così, una maggiore protezione ai risparmiatori, senza rinunciare a prospettive di rendimenti interessanti.

Di cosa si occupa Nexi?

Investire su azioni Nexi e pagamenti digitali

Per capire le azioni di Nexi ripartiamo dal settore operativo dell’azienda: Nexi è la principale società italiana operativa nel settore dei pagamenti digitali. La sua piattaforma gestisce carte di pagamento, e-commerce, sistemi POS, e servizi innovativi come contactless e mobile.

Ioltre, Nexi è stata scelta dalla Banca Centrale Europea tra 54 candidati come partner tecnico per la sperimentazione dell’euro digitale. Inoltre, l’azienda dei pagamenti digitali italiani svilupperà il front-end per i pagamenti con euro digitale nei negozi fisici. Nexi lavorerà insieme ad altri grandi player europei come Epi, Wordline, CaixaBank e Amazon.

Le azioni di Nexi al momento hanno un valore superiore ai 5 euro, per una market cap che supera i 6 miliardi di euro. Ma partiamo con la parte operativa, iniziando da un certificato cui resta meno un anno di vita.

Cedola mensile annua con memoria per rendimento potenziale annuo al 6,84%

Il certificato a capitale condizionatamente protetto “Equity Premium Certificates su Nexi S.p.A.” con ISIN IT0005598518 è stato emesso l’11 giugno 2024 da Banco BPM ed offre una cedola mensile con memoria allo 0,57% con un rendimento cedolare annuo al 6,84% lordo. La soglia cedolare e la barriera capitale sono poste entrambe al 60% (3,712€) rispetto al prezzo di riferimento del sottostante al momento dell’emissione del certificato (6,186€).
Il rendimento potenziale reale, però, è decisamente superiore perché il prodotto si acquista oggi a sconto di circa 4 punti percentuali rispetto al prezzo di emissione di 100€, con un possibile ulteriore capital gain se alla scadenza il prodotto andrà a buon fine.
Al momento le azioni del sottostante (Nexi) sono scambiate con prezzo inferiore al valore iniziale ma con una distanza dalla barriera di circa il 28%, quindi, sempre all’interno della soglia che permette di ricevere mensilmente la cedola dello 0,57%.
Il certificato non è caratterizzato dall’opzione di autocall e scadrà tra circa un anno il 04/06/2026.

Scheda del certificato su Nexi scadenza giugno 2026

CODICE ISINSCADENZACEDOLA MENSILESTRIKE INIZIALEBARRIERA %LIVELLO BARRIERA
IT000559851811/06/20260,57% lordo6,18660%3,712

Cedola incondizionata 12 mesi per rendimento potenziale annuo al 8,4%

Il certificato a capitale condizionatamente protetto “Equity First Fixed Premium Certificates sull’Azione Nexi” con ISIN IT0005640138, emesso il 19 marzo 2025, garantisce una cedola mensile non condizionata per i primi 12 mesi allo 0,7%, per un rendimento annuo che può arrivare al 8,4% annuo. Dal dodicesimo mese in poi, la cedola diventa condizionata sempre allo 0,7% e viene corrisposta mensilmente con effetto memoria se il prezzo del sottostante è sopra la soglia cedolare posta al 60% (3,104€).

È prevista inoltre la possibilità di rimborso anticipato (autocallable) valutata mensilmente a partire dal dodicesimo mese. La soglia che determinerebbe l’estinzione anticipata del certificato (ed il suo rimborso) è pari al 100% (5,174€) .
Alla data di valutazione finale del 10 marzo 2028, la protezione del capitale è garantita solo se Nexi non scende sotto la barriera capitale del 60%; in caso contrario, il capitale investito può subire una perdita proporzionale alla discesa delle azioni Nexi.

Questo secondo prodotto offre quindi un rendimento cedolare superiore, a fronte di una scadenza più lunga (2 anni e mezzo contro meno di un anno). Spicca, poi, la presenza di cedole fisse fino alla primavera 2026.

Altri articoli

Messaggio promozionale – Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo consulenza finanziaria o sollecito all’investimento in borsa. Gli investment certificates sono prodotti finanziari complessi ed espongono l’investitore a un rischio di perdita sostanziale del capitale. I rendimenti indicati sono lordi, tassazione al 26%.

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Azioni Kering – Conviene investire? https://www.investire-certificati.it/azioni-kering-conviene-investire/ https://www.investire-certificati.it/azioni-kering-conviene-investire/#respond Wed, 23 Jul 2025 14:15:58 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=38077 Focus sulle azioni di Kering. Dopo il calo del 2024 ed inizio 2025 si vedono segnali di ripresa. Conviene investire ora? Focus sui certificates di Banco BPM che hanno per sottostante l’azione dell’azienda guidata da François Pinault. Lusso e azioni Kering Il settore del lusso è stato uno dei più penalizzati nel 2024, con forti […]

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Focus sulle azioni di Kering. Dopo il calo del 2024 ed inizio 2025 si vedono segnali di ripresa. Conviene investire ora? Focus sui certificates di Banco BPM che hanno per sottostante l’azione dell’azienda guidata da François Pinault.

Lusso e azioni Kering

Il settore del lusso è stato uno dei più penalizzati nel 2024, con forti ribassi per molti grandi titoli del comparto. Ma lo scenario potrebbe cambiare nei prossimi mesi, soprattutto se la guerra dei dazi arrivasse ad una conclusione positiva. Fra i titoli che hanno registrato i cali più significativi troviamo Kering, uno dei grandi nomi del settore lusso. Un colosso che controlla – fra gli altri – Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni e Pomellato.

Numeri alla mano, l’azione Kering nella primavera 2024 valeva circa 400 euro, mentre dopo l’annuncio dei dazi Kering è arrivata a valerne meno di 150. Il titolo, però, sembra aver costruito una solida base di supporto e nelle ultime settimane è risalito oltre quota 200 euro.

Quali certificates per investire sulle azioni di Kering?

Lusso

L’offerta di Banco BPM è ampia in tal senso, con un ventaglio di prodotti che permettono agli investitori di scegliere il certificato più adatto alle proprie esigenze. Ecco di seguito alcune opportunità di investimento.

Per esempio, ISIN IT0005640120 prevede 12 premi mensili fissi dello 0,72% (di cui 8 ancora da staccare), seguiti da 24 condizionati ad una barriera del 60%, pari a 134,12 euro. Un rendimento cedolare potenziale che supera l’8,50% annuo, ampliato dal prezzo spot del certificato, al momento a sconto di oltre 3 euro, pertanto sotto quota 97 euro. In sintesi, un certificato su un solo sottostante – con una barriera ampia ed otre 5 punti percentuali di cedole fisse nei prossimi mesi – che offre un rendimento potenziale vicino al 10% annuo lordo.

Barriera leggermente più alta, in area 143 euro per azione, con il certificato ISIN IT0005617847. Il prodotto naviga ampiamente a sconto, in area 95 euro, con il plus di una cedola del 2% in arrivo nei prossimi giorni.

Cedole fisse, cedole condizionate

Sempre sulle azioni di Kering troviamo anche il certificato ISIN IT0005622425. In questo caso le cedole mensili sono fisse fino alla scadenza (fra oltre due anni) ed hanno un importo dello 0,54% lordo su base mensile. Decisamente ampia la barriera, posizionata a 125,07 euro per le azioni di Kering, su valori al momento distanti oltre il 40% dal prezzo spot. Nonostante ciò, il certificato naviga a sconto di oltre tre punti percentuali, aumentando quindi il rendimento potenziale del prodotto.

Naviga ampiamente sopra la pari ISIN IT0005647778, sempre sulle azioni di Kering. Attenzione, però: il prodotto prevede come minimo l’incasso di altre 10 cedole pari allo 0,95% mensile lordo prima di un eventuale richiamo anticipato. Barriera vicina al 50% sui valori attuali, sotto i 111 euro per azione.

Da notare che – se il certificato non venisse richiamato dopo un ano – sarebbero garantite anche le cedole del secondo anno di vita (per un altro rendimento potenziale dell’11,40% annuo), mentre sarebbero condizionate quelle del terzo anno di vita del certificato. Ecco di seguito un focus su questa emissione che prevede fino a 24 cedole fisse.

Certificates su azioni Kering con capitale condizionatamente protetto

Tutti i certificates sono con barriera discreta e distante ancora almeno 30 punti percentuale. Permettono quindi all’investitore di ottenere un profitto sia in caso di movimenti laterali o rialzisti, che se vi fossero altri moderati cali, a patto che a barriera la barriera non sia infranta. Soltanto in quest’ultimo caso si perderebbe la protezione del capitale, con un rimborso inferiore al valore nominale (100 euro per certificato) ed una perdita.

Messaggio promozionale – Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo consulenza finanziaria o sollecito all’investimento in borsa. Gli investment certificates sono prodotti finanziari complessi ed espongono l’investitore a un rischio di perdita sostanziale del capitale. I rendimenti indicati sono lordi, tassazione al 26%.

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Ethereum: nuova corsa verso i massimi? https://www.investire-certificati.it/ethereum-e-iniziata-una-nuova-corsa-verso-i-massimi-criptovalute-bitcoin/ https://www.investire-certificati.it/ethereum-e-iniziata-una-nuova-corsa-verso-i-massimi-criptovalute-bitcoin/#respond Wed, 23 Jul 2025 09:47:43 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=38058 Il valore della valuta nativa della blockchain Ethereum ha superato i 3.700 dollari, spinto da una nuova ondata di domanda legata agli ETF e conferma la forte ripresa nel secondo trimestre 2025 capace di annullare le perdite del primo trimestre e aumentando di circa il 175% rispetto ai minimi di aprile. Decisive le prossime sedute […]

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Il valore della valuta nativa della blockchain Ethereum ha superato i 3.700 dollari, spinto da una nuova ondata di domanda legata agli ETF e conferma la forte ripresa nel secondo trimestre 2025 capace di annullare le perdite del primo trimestre e aumentando di circa il 175% rispetto ai minimi di aprile.

Decisive le prossime sedute di borsa per vedere se la moneta digitale della seconda blockchain più importante al mondo sarà in grado di sfondare la soglia dei 4.000 dollari e riprendere così la sua corsa verso il suo massimo storico. Un massimo raggiunto ormai quasi 4 anni fa, il 10 novembre 2021, non lontano dai 5.000 dollari.

Bitcoin: moneta digitale. Ethereum: per la finanza decentralizzata

Bitcoin nasce nel 2008. L’idea è di uno sviluppatore informatico anonimo, noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Il suo scopo principale? Creare una valuta digitale decentralizzata, pensata come riserva di valore e mezzo di pagamento alternativo alle valute tradizionali. Tutto questo, svincolato dal controllo di governi e istituzioni finanziarie.

Ethereum diventa operativa nel 2015, grazie a Vitalik Buterin. L’approccio è molto diverso. Anche Ethereum usa la tecnologia blockchain, ma nasce come piattaforma programmabile. Serve per ospitare smart contract: contratti digitali auto-esecutivi che rispettano regole prestabilite, senza intermediari. Inoltre, permette applicazioni decentralizzate (dApp) distribuite tra molti partecipanti. Così, Ethereum diventa un’infrastruttura centrale per la finanza decentralizzata (DeFi) e il web3. Offre agli sviluppatori la possibilità di creare servizi innovativi, che vanno oltre il semplice trasferimento di denaro.

Due modi diversi per decentralizzare

Un’altra differenza fondamentale riguarda il meccanismo di consenso delle due reti.
Bitcoin usa ancora oggi il sistema Proof of Work (PoW). I “miner” devono risolvere problemi matematici e consumano molta energia per validare le transazioni e creare nuovi blocchi.

Ethereum, invece, dal 2022 ha abbandonato il Proof of Work e adottato il Proof of Stake (PoS). Qui la sicurezza e la validazione sono affidate ai “validatori”, che bloccano una certa quantità di Ether come garanzia. Il processo diventa così più efficiente dal punto di vista energetico e accessibile a più persone.
Questa evoluzione mostra l’approccio innovativo di Ethereum e la sua attenzione alla sostenibilità, rendendola diversa da Bitcoin.

Ethereum non è una moneta, Ether sì

Spesso nel linguaggio comune si utilizza il termine Ethereum per riferirsi alla criptovaluta, ma questa è una semplificazione impropria. Ethereum, infatti, è il nome della piattaforma decentralizzata basata su blockchain.

La vera moneta digitale utilizzata all’interno di questa piattaforma si chiama Ether (simbolo ETH). Ether funge da mezzo di scambio per pagare le transazioni e le commissioni (gas) necessarie al funzionamento della rete.

10 anni di Ethereum

Il 30 luglio 2025, Ethereum raggiungerà la sua prima decade. Per celebrare questa pietra miliare, ha creato una torcia digitale simbolica sotto forma di NFT (non fungible token), dedicata alla comunità e alla crescita della piattaforma.

La torcia passerà ogni giorno da un wallet all’altro, tra figure importanti dell’ecosistema Ethereum, fino a essere simbolicamente “bruciata” il giorno del decimo compleanno. Il primo a riceverla nel suo portafoglio digitale è stato Joseph Lubin, cofondatore di Ethereum.

Investire in criptovalute: il ruolo della volatilità

Ethereum

La volatilità di Ethereum e Bitcoin, come delle altre criptovalute, è molto alta. I loro prezzi possono subire forti oscillazioni in poco tempo, sia al rialzo che al ribasso.

Questo rende le criptovalute strumenti interessanti ma anche rischiosi per gli investitori meno esperti. I risparmiatori devono essere consapevoli di questi movimenti e valutare attentamente il proprio profilo di rischio prima di entrare nel mercato. Le criptovalute hanno una volatilità mediamente 3-5 volte superiore rispetto ai titoli azionari, agli indici di borsa e ai beni rifugio come oro e argento.

Una possibile soluzione per chi desidera esporsi al settore, pur mitigando il rischio diretto legato alle forti oscillazioni delle criptovalute, è investire in certificati finanziari che hanno come sottostanti azioni di società attive nel mondo della blockchain e delle criptovalute.

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UniCredit si ritira da Banco BPM – Utili oltre le attese https://www.investire-certificati.it/unicredit-si-ritira-da-banco-bpm-utili-oltre-le-attese/ https://www.investire-certificati.it/unicredit-si-ritira-da-banco-bpm-utili-oltre-le-attese/#respond Wed, 23 Jul 2025 07:21:57 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=38054 Unicredit si ritira dall’OPS su Banco BPM. Un nuovo colpo di scena nel complesso teatro del risiko bancario italiano. Arrivano, però, anche i dati di bilancio di Unicredit, con utili oltre le attese. La Banca guidata da Andrea Orcel ha messo a segno un utile da record di oltre 6 miliardi nel primo semestre 2025, […]

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Unicredit si ritira dall’OPS su Banco BPM. Un nuovo colpo di scena nel complesso teatro del risiko bancario italiano. Arrivano, però, anche i dati di bilancio di Unicredit, con utili oltre le attese. La Banca guidata da Andrea Orcel ha messo a segno un utile da record di oltre 6 miliardi nel primo semestre 2025, con un balzo dell’8% rispetto al 2024. Il CEO, dopo il ritiro da Banco BPM, alza l’asticella per il 2025.

Focus sulla reazione di mercato, con UniCredit in rialzo, mentre Banco BPM frena a Piazza Affari nei primi scambi dopo la news del passo indietro di Unicredit.

Il ritiro di Unicredit dall’OPS su Banco BPM

Come mai non andrà in porto l’acquisizione di Banco BPM da parte di Unicredit? Le ragioni sono legate alle rigide condizioni poste dal governo, che fin da subito ha mostrato di non gradire l’operazione (arrivando al Golden Power). Pesa poi anche la forte opposizione del management di Banco BPM, fin da subito contrario all’OPA, vista come scalata ostile.

Un’operazione che avrebbe senz’altro cambiato il mondo bancario italiano, ma che non vedremo. Attenzione, però, fra MPS, Mediobanca, Banca Generali, BPER, Banca Popolare di Sondrio, Anima e chi più ne ha più ne metta, gli intrecci sono molteplici e non c’è certamente tempo di annoiarsi.

Il bilancio di Unicredit

Unicredit ha battuto ogni attesa. Nel secondo trimestre 2025 l’utile netto è stato pari a 3,3 miliardi di euro (a fronte di previsioni degli analisti per una crescita più contenuta, in area 2,5 miliardi di euro). L’utile rettificato è stato pari a 2,9 miliardi, con un totale sul semestre di 5,7 miliardi (mentre l’utile complessivo è di 6,1 miliardi di euro).

Buona, dunque, la redditività, che tiene nonostante il calo dell’Euribor e i tassi più bassi rispetto a 12 mesi fa, con prodotti assicurativi e da investimento a trascinare ricavi ed utile.

Unicredit e Banco BPM in borsa

Come hanno reagito le borse? Sin dall’asta di apertura sul book di negoziazione si è visto denaro su Unicredit, molta lettera su BPM. Ecco, quindi, che Unicredit è salita fino a 60 euro per azione e dopo il primo quarto d’ora di scambi guadagna circa 2 punti percentuali a 59,40 euro, sostenuta anche dai dati di bilancio. Forte ribasso, invece, per Banco BPM, scivolata sotto quota 10 euro (con un calo al momento del 4% circa).

Sempre sul tema bancario italiano, da segnalare il +3% di MPS, mentre Intesa e Bper Banca guadagnano circa un punto percentuale.

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Analisi prezzo Oro – Trend ancora rialzista https://www.investire-certificati.it/analisi-prezzo-oro-trend-ancora-rialzista/ https://www.investire-certificati.it/analisi-prezzo-oro-trend-ancora-rialzista/#respond Tue, 22 Jul 2025 18:19:06 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=38048 Torna a salire il prezzo dell’oro. È bastata una nuova correzione del dollaro per spingere al rialzo il prezzo dell’oro, tornato sopra i 3.400 dollari per oncia.  In uno scenario di grande incertezza e tensioni geopolitiche l’oro resta osservato speciale, con acquisti generalizzati sia da parte delle banche centrali che da parte di altri investitori […]

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Torna a salire il prezzo dell’oro. È bastata una nuova correzione del dollaro per spingere al rialzo il prezzo dell’oro, tornato sopra i 3.400 dollari per oncia. 

In uno scenario di grande incertezza e tensioni geopolitiche l’oro resta osservato speciale, con acquisti generalizzati sia da parte delle banche centrali che da parte di altri investitori istituzionali privati. Ecco, quindi, che l’oro è salito, con un prezzo ormai vicino ai massimi storici toccati pochi mesi fa in area 3500 dollari per oncia. Sale anche il prezzo in euro, arrivato oltre o 93 euro al grammo per l’oro fino. Anche in questo caso non siamo lontani dai massimi storici.

Analisi sull’oro di Vontobel

“Il suo impressionante rialzo, che ha superato le aspettative della maggior parte degli analisti per l’intero anno, implica che ci troviamo adesso in un territorio inesplorato” commentava ad aprile Kerstin Hottner, Head of Commodities presso Vontobel, in un’analisi sull’oro che resta valida anche oggi “I fattori tradizionali che un tempo influenzavano i prezzi dell’oro, come l’inflazione statunitense e i tassi di interesse, non sono più i principali motori. Al contrario, l’incertezza sui dazi e le preoccupazioni per la crescita economica globale, unite alla reazione del mercato alle critiche rivolte alla Fed, stanno alimentando la domanda di beni rifugio”.

Il target per l’economista, in questa analisi, era in area 3.700 dollari per oncia. Oro e argento in rialzo, dunque.

Analisi tecnica oro

Lo scenario tecnico per l’oro mostra un rafforzamento. Il superamento dell’area di resistenza collocata fra i 3.360-3.370 dollari per oncia ha aperto spazio per una nuova accelerazione rialzista. Il prezzo dell’oro ha rotto anche i 3.390 dollari per oncia e dopo un breve pull back ha proseguito oltre 3.400 dollari. Per l’analisi tecnica, quindi, il trend dell’oro resta saldamente rialzista.

grafico prezzo oro
Ecco il grafico del prezzo dell’oro. Si nota il trend positivo per il metallo giallo.

Argento da record 

Non c’è soltanto l’oro: anche l’argento macina record, con una quotazione sui massimi da quasi 15 anni. infatti, le quotazioni dell’argento sono balzate oltre i 39 dollari per oncia. Da inizio anno l’argento è salito di oltre 30 punti percentuali nella sua quotazione in dollari. 

Sia per l’oro che per l’argento il rally in euro è inferiore a causa del deprezzamento del dollaro. La banconota americana, infatti, ha perso da inizio anno circa il 12% contro l’euro. Proprio la discesa del dollaro ed un certo clima di sfiducia sul debito Usa sono una delle ragioni che spingono gli acquisti su oro e argento. I due metalli prezioso, in particolare l’oro, sono da sempre solido bene rifugio.

Altri articoli su oro e argento

Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta sollecito all’investimento in borsa. Performance future non sono indicative di performance future.

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Cedole mensili su azioni italiane e barriera capitale al 40% https://www.investire-certificati.it/cedole-mensili-su-azioni-italiane-e-barriera-capitale-al-40/ https://www.investire-certificati.it/cedole-mensili-su-azioni-italiane-e-barriera-capitale-al-40/#respond Tue, 22 Jul 2025 12:59:10 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=37941 Focus sulle azioni di Stellantis, Bper Banca e Banco BPM, con cedole mensili fino all’1,07% lordo e la protezione del capitale fino a discese del 60% dai prezzi iniziali. Ecco una nuova emissione su Borsa italiana di Barclays Bank, che al momento quota sotto la pari. Un nuovo certificato di Barclays su azioni italiane Barriere […]

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Focus sulle azioni di Stellantis, Bper Banca e Banco BPM, con cedole mensili fino all’1,07% lordo e la protezione del capitale fino a discese del 60% dai prezzi iniziali. Ecco una nuova emissione su Borsa italiana di Barclays Bank, che al momento quota sotto la pari.

Un nuovo certificato di Barclays su azioni italiane

Barriere profonde, al 50% per l’incasso dei premi ed ancora più ampie, al 40% per la protezione del capitale. Ecco una nuova emissione di Barclays, ISIN XS3062117224, che offre cedole condizionate fino all’1,07% lordo mensile, per un rendimento cedolare potenziale del 12,84% annuo.

Le azioni sottostanti sono soltanto tre: BPM, Bper Banca e Stellantis. Lo strike è avvenuto l’11 luglio scorso e ogni mese si incassano premi pari a 1,07 euro per certificato detenuto a patto che nessuno dei sottostanti perda il 50% o più dai prezzi iniziali.

Con BPER Banca e BPM si punta sul comparto bancario, teatro di un grande risiko, ma anche in grado di generare profitti record in questi ultimi anni. I due titoli bancari dai prezzi di strike sono già leggermente saliti.

Per Stellantis, invece, il quadro è ben diverso, con il titolo che ha perso oltre il 60% dai massimi di inizio 2024, ma pare reggere sopra i minimi della primavera in area 7,5 circa, nonostante le news relative al bilancio. Da notare, poi, come la barriera cedolare si trovi in area 4,3 euro, mentre quella per la protezione del capitale in area 3,4. Entrambe sono su valori ai minimi toccati anche durante il covid dal titolo, prima della fusione fra FCA e Peugeot.

Barriera 40% capitale e barriera 50% per l’incasso delle cedole mensili

Vediamo ora i valori chiave del certificato ISIN XS3062117224. Troviamo di seguito il prezzo di fixing delle azioni di Stellantis, Banco BPM e Bper Banca. La barriera cedolare è calcolata dividendo per due tale valore, mentre quella per la protezione del capitale è al 40%.

Azione sottostantePrezzo inizialeBarriera capitaleBarriera cedolare
Banco BPM10,0254,015,0125
Stellantis8,5863,43444,293
BPER Banca7,4062,96243,703

Al momento il certificato quota leggermente a sconto, in area 99. Di fatto, circa un punto percentuale aggiuntivo di capital gain qualora alla scadenza tutti i sottostanti fossero sopra barriera.

Quanto rimborsa questo certificato?

Vediamo i possibili scenari alla scadenza di questo prodotto di investimento.

  • Se le tre azioni sottostanti si troveranno sopra il 50% dei prezzi di osservazione iniziale, ecco che l’investitore riceverà il rimborso dell’intero valore nominale pari a 100 € per certificato e l’ultima cedola pari all’1,07 lordo. A tale valore si aggiungerebbero anche eventuali premi portati a memoria durante la vita del certificato e precedentemente non incassati (grazie alla presenza dell’effetto memoria).
  • Seconda ipotesi: se uno è più sottostanti avessero perso oltre il 50% – ma meno del 60% – dai prezzi di osservazione iniziale il capitale sarebbe ugualmente protetto grazie alle ampie barriere posizionate al 40% per quanto riguarda la protezione del capitale. Il valore di rimborso sarebbe pari a 100 e non sarebbero pagate altre cedole.
  • Terzo ed ultimo scenario: nell’ipotesi in cui una o più fra le azioni sottostanti Bper Banca, Banco BPM e Stellantis avessero perso oltre il 60% dei prezzi di osservazione iniziale sarebbe verificato l’evento barriera. In questo caso l’investitore riceverebbe un rimborso proporzionale alla perdita fatta registrare dal worst of con un rimborso quindi inferiore a 40 € per certificato. Sarebbero salve eventuali cedole incassate durante la vita di questo certificato.

Messaggio promozionale – Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo consulenza finanziaria o sollecito all’investimento in borsa. Gli investment certificates sono prodotti finanziari complessi ed espongono l’investitore a un rischio di perdita sostanziale del capitale. I rendimenti indicati sono lordi, tassazione al 26%.

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