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I migliori trader italiani guadagnano molto? Il trader è una persona che compra e vende strumenti finanziari attraverso le piattaforme di trading. Può lavorare nei mercati finanziari in forma indipendente, oppure come dipendente responsabile della negoziazione di azioni e titoli in qualche struttura bancaria o finanziaria. In generale sia che si tratti di un trader retail, sia che sia un trader istituzionale, l’oggetto della sua attività è gestire la liquidità con veloci operazioni di trading che possono durare anche pochi minuti.

Diversamente dall’investitore, che negozia invece degli asset che inserisce in portafoglio per un tempo più lungo. In entrambi i casi lo scopo, il fine comune è di ricavarne un guadagno sfruttando i movimenti delle quotazioni nel breve o nel lungo periodo. Fatta questa distinzione tra trader ed investitore vediamo quanto può guadagnare un trader.

Quanto guadagnano i migliori trader?

Conviene fare il trader? I trader senior che lavorano per grandi istituti di credito o i fondi di gestione quanto guadagnano in un anno? Hanno generalmente uno stipendio base mensile che si aggira intorno ai 5.000 euro al mese. Ma poi c’è un bonus annuale, che mediamente arriva a 11mila euro. In Italia, lo stipendio medio annuo per un Junior Trader è di circa 38.000 € al quale va aggiunto il bonus annuale medio in contanti che è mediamente di 2.745 €. Ma vediamo in questa tabella più in particolare le remunerazioni.

TRADERPAGA BASE MEDIA ANNUALEBONUS MEDIO
Junior trader32.134 € – 45.915 €4.260 €
Commodity trader34.769 € – 64.970 €5.691 €
Assistant trader30.041 € – 30.041 €non dichiarato
Equity trader23.558 € – 23.558 €non dichiarato
Senior trader44.696 € – 88.361 €3.909 €
Le stime degli stipendi di questa tabella si basano su stipendi inviati in forma anonima a “Glassdoor” da dipendenti con un ruolo di Junior o senior o altro, a Milano. Sono dati aggiornati al 19 settembre 2023.

Tuttavia, questi valori possono variare a seconda dell’istituzione per cui si lavora, dell’esperienza e delle competenze specifiche del trader dal suo curriculum e certificazioni. Inoltre le categorie di trader sono molte con remunerazioni diverse: junior, senior, derivatives, commodity, fixed income trader, Forex etc..

Poi ovviamente ciascuna banca o istituzione paga diversamente i propri trader. Per esempio Intesa San Paolo paga i propri senior trader da 33mila euro a 120mila euro con una media di 57mila euro. Se sono dei commodity trader li paga da 84.098 € a 90.772 € (il più alto del settore). Unicredit paga i seniore trader da 83.972 € a 243.260 €; MPS da  32.526 € a 80.164 €.

Il trader indipendente

trader

Il trader indipendente maneggia i propri soldi, rischia il proprio capitale. I trader retail in cerca di fortuna sono molto aumentati e, dopo il Covid, sembra siano più di 6 milioni e mezzo in Italia. Non si hanno statistiche precise sui guadagni (e sulle perdite) dei trader retail, i trader indipendenti, ma si sa per sicuro che una grande percentuale di trader retail, superiore al 70%, perde soldi nel fare trading online. Sono dati obbligatori che arrivano dai broker, cioè gli intermediari che danno accesso al mercato finanziario.

I guadagni dei trader retail poi sono proporzionati al capitale impiegato ed al rischio accettato. Stiamo parlando di persone non professioniste che fanno piccole operazioni durante l’anno. I trader professionisti, quelli che vivono di questo lavoro e controllano il rischio mentre lavorano a leva, sono molti di meno, ma possiamo affermare di sicuro che molti sono di alto livello. Alcuni infatti sono diventati anche campioni del mondo.

I trader Campioni del Mondo

Andrea Unger

Il trader più blasonato in Italia è certamente Andrea Unger. Andrea Unger è un trader professionista, l’unico trader ad aver vinto per ben 4 volte il Campionato del Mondo di Trading. Ha vinto infatti il suo primo titolo nel 2009 e poi ancora nel 2011, 2013 e 2015. Laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso il Politecnico di Milano nel 1990.
ha iniziato la sua carriera nel 2001 come trader professionista indipendente specializzato in Covered Warrant. Ha scritto una guida operativa di grande successo su questo argomento.
Anche lui si affida al trading automatico. Ha sviluppato un metodo unico che offre attraverso una serie di servizi a pagamento.

Stefano Serafini

Ha un buon seguito sul web Stefano Serafini, un trader professionista che ha ottenuto il titolo di Campione del Mondo di Trading nel 2017. Ha combattuto per un anno intero contro i migliori trader del mondo e grazie alle sue grandi abilità, dimostrate nell’arco di tutta la gara, è riuscito a riportare la coppa in Italia con un fantastico +217.2%.

Stefano Serafini, perito informatico, ha studiato economia per tre anni e ha conseguito un master di due anni in finanza. Prima di diventare un trader a tempo pieno, Stefano Serafini era manager presso una banca locale in Italia. Successivamente, una società svizzera lo ha assunto come trader, motivo per cui si è trasferito in Svizzera da alcuni anni. E’ un sostenitore del trading automatico su mercati azionari americani e future in mean reversion, anche se considera lo scenario macroeconomico per migliorare le proprie performance di trading. Successivamente, ha iniziato a operare con sistemi trend follower sulle commodities. Utilizza Tradestation come data feed. Certamente una figura di riferimento per molti aspiranti trader.

Lorenzo Misino

Lorenzo Misino è un trader professionista di Bisceglie, in Puglia, che ha ottenuto il titolo di Campione del Mondo di Trading nel 2022. Ha partecipato alla “World Cup Trading Championships”, la competizione di trading più ambita al mondo, e ha primeggiato nella divisione Forex con una performance record del 405,5%.

Ha iniziato il suo percorso investendo nel mondo delle criptovalute quando pochi ne conoscevano l’esistenza. Questo lo ha portato ad appassionarsi al settore del trading, studiando fino a quando non sono iniziati ad arrivare i primi risultati. Nel trading ha un approccio sistematico ai mercati e ha iniziato a costruire robot automatici. Questi trading system si sono rivelati la chiave vincente nella sua partecipazione alla divisione forex della “World Cup Trading Championships”.

Gianluigi Ventre

Trader professionista di Avellino, in Campania, Gianluigi Ventre ha ottenuto il titolo di Campione del Mondo di Trading nella “World Trading Cup”, la competizione di trading più ambita al mondo. Gianluigi ha studiato economia e ha approfondito le sue conoscenze nel campo del trading con l’aiuto di diversi formatori, molti dei quali erano ex campioni del mondo. Il suo percorso di trader professionista è iniziato circa dieci anni fa.

Nel frattempo ha abbandonato il classico lavoro a reddito fisso per dedicarsi completamente al trading. Da alcuni anni ha lasciato l’Italia per vivere alle Canarie. Gestisce una software house specializzata nel campo del trading per sviluppare software e strumenti per automatizzare diverse strategie di trading. Ha partecipato a diversi campionati arrivando al terzo posto.

Si può affermare senza ombra di dubbio che i campioni del mondo italiani ed in genere i trader italiani professionisti siano molto apprezzati in Europa e nel mondo. Il movimento e le attività di trading online partite negli anni novanta hanno infatti creato un grande numero di esperti trader. Questi sono solo alcuni dei campioni del mondo italiani, ma molti sono i trader professionisti indipendenti esperti e preparati con una esperienza lunga almeno 20 anni.

Chi sono i migliori trader indipendenti?

Segnaliamo solo alcun dei migliori trader italiani. Abbiamo visto alcuni campioni del mondo; ma quali siano i trader che hanno realizzato i migliori guadagni in questi ultimi anni non è facile sapere. Ecco una lista (assolutamente non esaustiva) in ordine alfabetico di alcuni trader italiani e analisti sui mercati finanziari:

Alberto Poli, Alessandro Aldrovandi, Alessandro Magagnoli, Andrea Unger, Andrea Cartisano, Antonio Emanuele Fasciani, Antonio Carnevale, Antonio Ferlito, Antonio Landolfi, Arnaldo Luca Gisi, Bruno Moltrasio, Carlo Alberto De Casa, Carlo Vallotto, Celestino Brunetti, Dario Polo, Davide Biocchi, Daniele Ponzinibbi, Domenico Doronzo, Domenico Dall’Olio, Eduardo Grimaldi, Efisio Garau, Emilio Tomasini, Enrico Gei, Enrico Stucchi, Enrico Malverti, Eurgenio Sartorelli, Fabio Micchettoni, Fabrizio Mastroforti, Fernando Di Fazio, Gabriele Belleli, Gian Massimo Usai, Giancarlo Prisco, Giancarlo Dall’Olio, Gianluigi Ventre, Giovanni Borsi, Giuliano Decorato, Giuseppe Minnicelli, Guido Gennaccheri, Lorenzo Sentino, Loris Zoppelletto, Luca Giusti, Marco Casario, Marco Tosoni, Massimo Vita, Maurizio Possega, Mattia Buongiorno, Maxx Mereghetti, Morris Cipollone, Paolo Frigerio, Jacopo Marini, Paolo Nardovino, Paolo Luini, Paolo Peisino, Paolo Scandurra, Pietro Di Lorenzo, Renato Decarolis, Riccardo Zago, Roberto Anzelotti, Roberto Garnero, Salvatore Scarano, Saverio Berlinzani, Stefano Fanton, Stefano Bargiacchi, Tony Cioli Puviani, Ugo Selter.

Quanto guadagnano questi trader professionali indipendenti? Nessuno lo sa con precisione, tuttavia se lo stipendio base mensile di un trader dipendente si aggira intorno ai 5.000 euro al mese, è evidente che guadagnino di più. La loro lunga carriera, fatta certamente di alti e bassi come capita a tutti, fa pensare che il loro modo di fare trading alla fine sia vincente, anche se numeri ufficiali ovviamente non ve ne sono. Va poi ricordato che parte dei ricavi può arrivare anche da corsi e formazione al trading.

Le attività dei migliori trader italiani

Ciascuno ha raffinato un proprio sistema applicato ad una tipologia di strumenti finanziari, un sistema modificato nel tempo, aggiornato, ma ancora vincente. Molti nel tempo hanno accumulato un buon capitale e sono diventati anche investitori.

Molti dei migliori trader italiani fanno corsi di formazione per spiegare ai meno esperti come rischiare di meno. Oppure propongono trading system, scrivono libri o partecipano a webinar tecnici. Infine alcuni di loro si sono dedicati a operare con capitali non propri, ma finanziati dalle “Proprietary Firm“, società finanziarie che selezionano e finanziano i migliori trader condividendo il guadagno prodotto.

Il trader ha un altro modo legale per guadagnare: il “Copy trading“. Il trader esegue le operazioni sul proprio conto, e queste attraverso la piattaforma del broker vengono eseguite in automatico in contemporanea anche sul conto di chi lo segue a pagamento. E’ una forma di attività del tutto legale grazie alla mediazione del broker. Ci sono trader che hanno migliaia di follower. Fanno parte tutti di una schiera di formatori esperti che diffondono il loro sapere e la loro esperienza in piena libertà, senza conflitti di interesse, ma anche senza grandi regolamentazioni. Sono trader professionisti indipendenti che vivono di trading, un professione avvincente e piena di soddisfazioni se fatta con competenza e serietà.
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Trader: Come Diventare Pro https://www.investire-certificati.it/trader-come-diventare-pro/ Fri, 08 Mar 2024 20:04:06 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=31421 Trader Pro, vivere di trading: voglio diventare un trader Professionale. Come fare? Molti investitori principianti e mediamente esperti si chiedono come possono fare. Ma la stessa domanda se la fanno spesso, dopo molti anni di trading, i più bravi trader retail: come si può diventare un trader riconosciuto e certificato come professionista? Un secondo aspetto […]

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Trader Pro, vivere di trading: voglio diventare un trader Professionale. Come fare? Molti investitori principianti e mediamente esperti si chiedono come possono fare. Ma la stessa domanda se la fanno spesso, dopo molti anni di trading, i più bravi trader retail: come si può diventare un trader riconosciuto e certificato come professionista?

Un secondo aspetto riguarda la profittabilità dei trader: si può vivere di trading? Per molti ciò è possibile come professionista indipendente o come dipendente di qualche banca o istituzione. La strada è lunga e difficile, perché la formazione non finisce mai. Inoltre in Italia non ci sono normative chiare e non esistono licenze per trader autonomi e professionisti del trading, come per gli avvocati commercialisti etc. Chi sono allora in Italia i trader professionisti che vivono di trading?

Il trader in Italia secondo MiFID II

Partiamo da una premessa. Generalmente un investitore gestisce un portafoglio e quindi compra e vende asset di medio e lungo periodo, mentre un trader gestisce la liquidità, con operazioni più di breve termine. Vediamo come è considerato un trader.

In Italia un trader è preso in considerazione come “investitore” professionista se lavora o ha già lavorato nel settore bancario. Per essere considerato un professionista da un trading broker presso il quale apre il conto, è necessario soddisfare almeno due dei seguenti tre requisiti introdotti con la MIFID II:

  • Aver effettuato transazioni di dimensioni significative sul mercato pertinente ad una frequenza media di 10 operazioni di dimensioni significative (??) al trimestre negli ultimi quattro trimestri.
  • Gestire un portafoglio di strumenti finanziari, compresi depositi in contanti, maggiore di 500mila euro.
  • Aver maturato una esperienza di lavoro nel settore finanziario per almeno un anno in una posizione professionale che richieda conoscenza delle transazioni o dei servizi previsti.

Il trader investitore

trader

E’ evidente che ben pochi trader privati possono ottemperare alle confuse condizioni della MIFID II. Infatti è altrettanto chiaro che al sistema finanziario italiano, tradizionalmente banco-centrico, non importa granché della attività dei trader retail indipendenti. Vengono presi in considerazione solo gli “investitori” che aprono conti trading in banca, gestiti poi in fondi con portafogli gestiti da manager esperti o a Trader dipendenti da finanziarie bancarie.

Inoltre si tratta di una normativa Esma e Mifid che ha lo scopo di tutelare gli investitori che per il loro trading chiedono tutele minori. Quali? Come per es. leva superiore a 30, che comporta rischi maggiori. Quindi come posso ottenere un riconoscimento ufficiale come trader professionale? Vediamo quali sono le associazioni che si dichiarano professionali nel settore finanza e quali possibilità di qualificazione offrono ai trader che intendono qualificarsi come “trader professionisti“.

Trading: le associazioni professionali

In Italia sono attive tre associazioni che si dichiarano professionali; hanno come oggetto della loro attività la finanza ed i mercati finanziari: AIAF, nata nel 1971 (circa 700 iscritti), SIAT nata nel 1986 (circa 1000 iscritti) e CPE Trader nata nel 2019 (circa 100 iscritti). Tutte queste tre associazioni professionali sono no profit e curano la formazione finanziaria con formatori esperti e corsi professionali specifici di ottimo livello. Vediamo le caratteristiche di ciascuna associazione professionale.

AIAF – Associazione Italiana per l’Analisi Finanziaria

Associazione Italiana per l'Analisi Finanziaria - AIAF

La Scuola Finanziaria AIAF offre una formazione finanziaria rilasciando i diplomi internazionali CEFA “The Certified European Financial Analyst”, CIIA “Certified International Investment Analyst” e CEESGA “Certified EFFAS Environmental Social and Governance Analyst“, quest’ultimo dedicato alla sostenibilità. Da oltre dieci anni, AIAF promuove lo sviluppo della Finanza Sostenibile e collabora con accordi mirati alla formazione professionale finanziaria con le Università di Genova, Università Milano Cattolica, degli Studi di Milano Bicocca e Ca’ Foscari. La sua mission: promuovere e diffondere lo studio, la cultura e l’educazione per l’analisi finanziaria.

Questa associazione a livello europeo è membro di EFFAS, “The European Federation of Financial Analysts Societies”, che conta oltre 15.000 iscritti. L’AIAF svolge un ruolo di  responsabile dell’emanazione e dell’aggiornamento degli standard contabili e finanziari. In altre parole, l’AIAF potrebbe può elaborare nuovi standard contabili e finanziari per il settore con gruppi di lavoro dedicati a vari temi influenti per l’attività finanziaria, come l’Analisi Fondamentale, la Sostenibilità e Fintech. Una associazione quindi di valenza bancaria e non rivolta precisamente al trader ed al trading, ma tuttavia importante dal punto di vista culturale e della formazione.

SIAT – Società Italiana Analisi Tecnica

SIAT - Società Italiana Analisi Tecnica

Decisamente rinomata la Società Italiana Analisi Tecnica (SIAT). Questa associazione forma gli Analisti Tecnici Italiani con un Master sia in presenza che Online è collegata ai principi ispiratori di IFTA – International Federation of Technical Analysts (costituita dalle varie associazioni nazionali di analisti tecnici). Oltra allo studio e diffusione della analisi tecnica persegue lo scambio di informazioni e la diffusione delle conoscenze tecniche fra i Soci, promuovere la ricerca e l’approfondimento delle tematiche della disciplina attraverso seminari ed incontri settimanali.

Requisiti per l’iscrizione

E’ possibile entrare a far parte delle attività della SIAT attraverso tre gradi associativi legati a diversi livelli di requisiti come soci:

  • Socio Sostenitori SIAT: non devono aver alcun prerequisito, ma sono interessati a vivere la vita associativa;
  • Ordinari Affiliati SIAT: devono avere frequentato i corsi SIAT e superato un esame di idoneità di primo livello;
  • Ordinari Professional: hanno superato l’esame di secondo livello. Questo tipo di socio è l’unico riconosciuto da SIAT come figura professionale qualificata nell’utilizzo della analisi tecnica;
  • Soci Onorari SIAT: sono soggetti che ricoprono o hanno ricoperto cariche di elevata responsabilità nella comunità economica e finanziaria o che nello svolgimento della propria attività professionale abbiano ottenuto particolari riconoscimenti o posizioni di prestigio. Oppure hanno contribuito a promuovere la conoscenza dell’analisi tecnica. La SIAT gli riconosce il merito con questo titolo.

Associazione con personalità giuridica

Siat, a tutela della propria attività, ha chiesto ed ottenuto la personalità giuridica; lo scopo è quello di garantire una maggiore stabilità e continuità nel perseguimento dei propri fini sociali; ciò comporta anche alcuni vantaggi per l’associazione:

  1. Autonomia Patrimoniale: che significa separazione del proprio patrimonio da quello dei singoli membri.
  2. Acquisto e Ricezione: può effettuare acquisti immobiliari, ricevere eredità e donazioni senza necessità di alcuna autorizzazione.
  3. Responsabilità Limitata: Gli associati hanno responsabilità limitata nei confronti dei creditori dell’associazione.
  4. Contributi Pubblici: ha la possibilità di richiedere contributi da parte di enti pubblici.
  5. Riconoscimento Ufficiale: questa associazione ha un riconoscimento istituzionale ed un’autonomia giuridica che fornisce ai terzi garanzie e certezza del diritto.

Il master, che costa circa 4.300 euro, è suddiviso in tre moduli. In aggiunta al prezzo del corso, la quota di Socio Sostenitore pari a 90,00 €/anno. Il Diploma finale, molto apprezzato per la bontà dei formatori, ma senza valore legale, costituisce un’attestazione che si hanno delle approfondite conoscenze nell’ambito delle materie trattate nel piano formativo.

CPE Trader Collegio Professionale Europeo

Questa giovane associazione professionale di categoria (riconosciuta dalla legge 04/01/2013 n°4 come “Collegio”) ha come mission la formazione e tutela dei trader ed analisti finanziari esperti al fine di ottenere per loro la certificazione professionale. Ma cosa significa “Collegio”?

Collegio Professionale Trader

Collegio ed Ordine Professionale

Il “Collegio” è una istituzione simile ad un “Ordine” professionale, ma di livello inferiore e con alcune precise caratteristiche. La differenza tra “Ordine” professionale e “Collegio” professionale è stabilita dal Regio Decreto Legge n.103 che riunisce infatti in “Ordine” le professioni per il cui l’esercizio è necessario un percorso universitario, ed in “Collegio” le professioni per il cui l’esercizio serve un percorso scolastico medio superiore. Esistono già vari collegi dai geometri, ai maestri di sci, alle guide alpine, ai periti. Per poter rientrare nelle previsioni di legge quindi, questa associazione di categoria dei trader ha preso il nome di “Collegio” come richiesto dalla legge.

Per chiarire: i “Collegi” sono in gran parte “enti pubblici non economici” istituiti per garantire l’osservanza dei doveri deontologici e disciplinari da parte dei professionisti iscritti; sono istituiti con legge dello Stato, o con decreto del Presidente della Repubblica. Ma possono essere anche enti privati, uno per ogni categoria, (come per es. il collegio dei geometri o dei periti) riconosciuti da una autorità. Gli Albi professionali nei quali i professionisti stessi vengono iscritti servono a tutelare la qualità e regolarità della loro categoria attraverso l’osservanza di un codice deontologico.

Chi può iscriversi a CPE trader?

Possono iscriversi a CPE “Collegio Professionale Europeo”, come soci ordinari dopo un test di ammissione, i cittadini che sono in possesso dei seguenti requisiti:

  • dimostrino di aver svolto per almeno 3 anni l’attività propria del Trader;
  • sono laureati e abbiano svolto l’attività propria del Trader da almeno un anno;
  • sono diplomati di scuola superiore, ed almeno due anni di attività come Trader; 

In base al livello tecnico raggiunto gli iscritti vengono inseriti in 6 categorie, più i soci onorari.

Tutela ed interessi dei trader

CPE Trader per meglio tutelare i trader è registrata nel Registro dei rappresentanti di interessi diffusi presso la Camera dei deputati; quindi può accedere liberamente alla Camera e prendere contatto con i deputati per sollecitare la difesa degli interessi dei trader. Dopo la Camera dei Deputati anche il Ministero per lo Sviluppo Economico, il MISE, ha riconosciuto CPE Trader come associazione di categoria e quindi nelle previsioni di legge per rilasciare una “Certificazione professionale“.

Non solo in Italia. CPE, come rappresentante di categoria, può accedere anche al Parlamento Europeo. Tutte le informative sulle leggi europee che si stanno discutendo consentono a CPE di far pervenire ai legislatori europei le osservazioni e le proposte di questa associazione professionale, che raccoglie anche attraverso lo “sportello per il cittadino” tutte le istanze più significative.

In quanto portatore degli interessi dei trader CPE Trader è quindi è stata inserita nel Registro Europeo per la Trasparenza come associazione professionale della categoria dei trader. Inoltre come associazione di settore CPE può essere destinataria del 5 x mille.

Certificazione UNI CEI EN ISO/IEC 17024

Questa associazione di categoria, riconosciuta come “Collegio” professionale, prepara con corsi di formazione i trader a sostenere l’esame per la certificazione professionale UNI CEI EN ISO/IEC 17024 (che è la certificazione specifica per le capacità delle persone, diversa da quella delle aziende). Questa “Certificazione”, riconosciuta in tutto il mondo, é rilasciata, non da CPE Trader, ma da soggetto terzo, un “Organismo di Certificazione Accreditato” ai sensi della legge 28/06/2012 n° 92 in G.U. 03/07/2012 e del Regolamento (CE) n° 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 luglio 2008. Questa attestazione rilasciata da CPE ha un valore legale in Italia dalla legge 4/2013, artt. 4, 7 e 8, ma anche in Europa essendo CPE iscritta e riconosciuta dalla Unione europea.

Per certificare la propria professionalità in forma ufficiale al trader serve quindi:

  • la Certificazione delle competenze professionali di un Ente certificatore accreditato
  • l’appartenenza ad una associazione di categoria riconosciuta dal Ministero per lo sviluppo economico “ex” legge 04/2013 come CPE Trader.

Chi è il Trader Professionista?

Un riferimento arriva dal Dlgs 22 dicembre 1986 n 917, Art. 53 che così recita: “Per esercizio di arti e professioni si intende l’esercizio per professione abituale”; pertanto si richiederà l’apertura di Partita Iva per svolgere l’attività di Trader Finanziario come richiesto dall’art.53. Il lavoratore sarà identificato come professionista autonomo con codice Ateco 74.90.99 riservato a: altre attività professionali NCA. Come si vede si tratterà di un lavoratore professionista nel settore finanza sulla base di normativa diversa dalla Mifid II.

Questo cosa implica? Che per aprire un conto trading professionale un trading broker, accettando questa certificazione con valore legale, può evitare ogni problema; cioè la responsabilità collegata all’apertura di un conto professionale a minor tutela (leggi: alta leva) in violazione delle previsioni della MIFID, che d’altronde, come dichiara lei stessa, sono rivolte agli investitori e non ai trader.

Cosa posso fare con la certificazione CPE?

Un “Collegio” garantisce l’osservanza dei doveri deontologici e disciplinari da parte dei professionisti iscritti. Il Mise prevede che questo tipo di associazioni di categoria riconosciute ufficialmente possano, su richiesta, rilasciare qualificazione professionale dei servizi prestati (legge 4/2013, artt. 4, 7 e 8). Questa legge agli articoli 6 e 9, prevede dopo corsi di formazione, di ottenere da un organismo accreditamento la certificazione di conformità all’esercizio della professione. Tali norme vengono elaborate dall’UNI Ente Italiano di Normazione. In questo modo CPE soggetta alla Vigilanza del MISE, può svolgere attività di tutela dei trader, come un vero e proprio Albo professionale, e formarli fino alla certificazione. Anche in ambito europeo.

Cosa si può fare quindi con questa certificazione? Per esempio grazie ad accordi con il Miur (Ministero dell’Istruzione e del Merito) svolgere corsi di formazione finanziaria a qualsiasi livello e grado d’istruzione; insegnare quindi nelle scuole Statali, Paritarie e delle Università, italiane, europee e internazionali, e Master. Chi ha questa certificazione può essere chiamato dai tribunali per perizie sulla attività di trading online.

Quali sono i vantaggi?

Ottenere una certificazione professionale come trader offre due vantaggi principali. Il primo è che con la formazione, e poi con l’aggiornamento, ti dà una comprensione più profonda degli investimenti e del trading. Questo è importante poiché una maggiore conoscenza può aiutare a prendere decisioni di investimento migliori.

L’altro vantaggio di una certificazione professionale di trader è che può aiutare la tua carriera. L’aggiunta di un “Certificazione professionale” al tuo curriculum è spesso un buon modo per trovare un nuovo lavoro. Può anche fornire ai potenziali clienti conforto nella tua consulenza sugli investimenti. Una maggiore conoscenza delle strategie di investimento e del trading, può anche aiutarti a far avanzare la tua carriera.

Tasse: Regime forfettario al 5% senza Iva

Poi ci sono altri vantaggi più concreti. Un trader finanziario professionista autonomo, nel 2024 può svolgere l’attività di consulenza relativa al trading mediante contratto di prestazione d’opera professionale. Fino a 85.000 €/anno per 5 anni, chi inizia paga solo il 5% di tasse (come per le startup), oltre chiaramente gli obblighi previdenziali Inps. C’è però per tutti da gennaio 2024 l’obbligo di fatturazione elettronica. Dopo i primi 5 anni al 5% il trader professionista pagherà il 15% sempre in regime forfettario; regime che comporta anche alcune importanti semplificazioni contabili e amministrative, come l’esenzione da ogni adempimento Iva.

Il trader “certificato può esercitare inoltre la professione anche sotto forma di “studio associato”, e quindi fare trading con altri trader, ma con un conto unico aziendale dello studio.

La formazione del trader

È importante notare che, sebbene non sia sempre necessario avere un diploma di trader, molte persone che entrano in questo campo cercano comunque una qualificante formazione in finanza. Inoltre, molte persone acquisiscono esperienza pratica attraverso stage, corsi o collaborazioni con società di brokeraggio o di investimento.

Tutti i percorsi formativi proposti da queste tre associazioni (Aiaf, Siat e CPE trader) sono apprezzati per la grande esperienza dei formatori, il cui valore è riconosciuto in campo finanziario. Tuttavia, la scelta finale (attestato, diploma o certificazione professionale) dovrebbe essere basata sulle proprie esigenze specifiche, sui propri interessi ed obiettivi di carriera.

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Spectrum – Traders retail e Bitcoin: come cambia il mercato? https://www.investire-certificati.it/spectrum-traders-retail-e-bitcoin-come-cambia-il-mercato/ Mon, 04 Mar 2024 14:48:17 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=32707 Intervista a Nicky Maan, CEO di Spectrum Una borsa paneuropea, un mercato innovativo per il trading che cambia. Ecco, in sintesi gli obiettivi di Spectrum Markets, che abbiamo analizzato con Nicky Maan, CEO dell’azienda. Ovviamente non sono mancati i commenti su bitcoin e criptovalute, uno dei temi del momento “Spectrum vuole rappresentare una risposta concreta […]

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Intervista a Nicky Maan, CEO di Spectrum

Una borsa paneuropea, un mercato innovativo per il trading che cambia. Ecco, in sintesi gli obiettivi di Spectrum Markets, che abbiamo analizzato con Nicky Maan, CEO dell’azienda. Ovviamente non sono mancati i commenti su bitcoin e criptovalute, uno dei temi del momento

Spectrum vuole rappresentare una risposta concreta per tutti gli investitori privati che vogliono fare trading in maniera innovativa” ha spiegato il CEO di Spectrum Markets “il progetto parte da lontano. Lavoriamo per un mercato paneuropeo dal 2017, per creare una sede di negoziazione a misura di investitore retail. Siamo partiti anche dall’esperienza di IG, che vanta ormai mezzo secolo di storia con i trader retail. Nel tempo abbiamo riscontrato un progressivo cambiamento nel comportamento di questa fascia di investitori.

Anche i piccoli investitori chiedevano maggiore controllo sul proprio denaro e quindi la possibilità di investire direttamente, senza affidarsi a prodotti terzi. Credo possiamo collegare questo a una sorta di cambiamento sociale, nel quale le persone ripongono meno fiducia nelle istituzioni, nei fondi pensione tradizionali, e vogliono agire in prima persona quando si parla dei loro risparmi”. 

Spectrum: focus sugli investitori Privati

trader
Cosa fa il Trader?

Secondo il CEO di Spectrum, poi, la maggior parte delle aziende erano orientate per il trading B2B, piuttosto che per il trading retail. “Come Gruppo, IG ha voluto quindi valutare quali fossero le opzioni per andare ad arricchire le soluzioni a disposizione di una fascia di investitori che si faceva più esigente. Ci siamo chiesti: quali caratteristiche dovrebbe avere una sede di negoziazione per rispondere alle esigenze degli investitori individuali? Molti dei nostri tratti distintivi derivano da ciò.

Uno dei primi punti è stata la possibilità di scambiare 24 ore su 24, 5 giorni su 7. Il motivo è abbastanza intuitivo: una persona comune normalmente lavora mentre i mercati sono aperti, oppure vuole avere la possibilità di reagire a una notizia o a un fatto che accade a mercati chiusi. Non è pensabile di ideare oggi, con la tecnologia e il flusso di notizie alle quali siamo esposti, una sede di negoziazione per investitori retail che non sia aperta 24 ore al giorno”.

Criptovalute

Uno scenario simile a quello delle criptovalute, dove la negoziazione è possibile 24 ore al giorno senza interruzioni. Le borse esistenti non prevedono questo tipo di apertura, ma ciò è giustificato dal fatto che la maggior parte dei loro volumi non è legata alla clientela retail.

“Fra gli altri elementi chiave su cui Spectrum ha puntato troviamo la velocità di emissione di nuovi prodotti, la rapidità delle operazioni di settlement e quindi di tutte le attività di back office.  Ma soprattutto, volevamo un mercato che fosse già da subito paneuropeo.  Al momento il mercato è frammentato con molte borse nazionali: quelle tedesche, quella italiana, quella francese, ecc. Per noi non aveva senso proseguire nella frammentazione: una Europa, un mercato. La regolamentazione, d’altronde, è concepita per essere una unica a livello europeo e applicata nei diversi Paesi con principi comuni”.

Quali sono gli obiettivi di Spectrum?

Il CEO di Spectrum si è poi focalizzato sugli obiettivi aziendali: “Vogliamo diventare una sede di negoziazione che permetta all’investitore individuale di trovare tutte le soluzioni di investimento che ritiene opportuno inserire all’interno del suo portafoglio di investimento.

Nel lungo termine questo non si limita alle asset class tradizionali. In Spectrum vogliamo continuare a rimanere all’avanguardia, a spingere sull’innovazione. Questo significa andare oltre e permettere l’inserimento di nuove soluzioni, che sia un diverso sottostante o strumenti con profili di rischio differenti. Inoltre, nei prossimi 12/18 mesi vogliamo ampliare la gamma di prodotti disponibili, aggiungendo singole azioni ed ETF. In questo modo andremo a coprire sia il trading di breve periodo, sia un orizzonte temporale di più lungo termine, in linea alle diverse esigenze dell’investitore retail.

Collaborazione con i broker

La crescita passa anche dalla sinergia, ha poi illustrato Nicky Maan “Le nostre ambizioni spaziano inoltre nell’ampliamento della rete di distribuzione. Essendo Spectrum paneuropeo, questo significa coinvolgere broker da più Paesi. I broker italiani sono stati tra i primi a comprendere la visione di Spectrum e a volerne far parte e ad oggi possiamo contare su partner come Equita Sim, Intermonte Sim e Directa Sim. A questi si aggiungeranno presto nuovi nomi di spicco dell’industria, insieme a broker tedeschi e francesi.

È da ricordare che ciascun prodotto disponibile su Spectrum, che siano oggi i securitised derivative e domani le azioni, gli Etf o altri strumenti, sono accessibili in tutti i mercati in cui Spectrum è attiva, con un unico ISIN. Crediamo che l’espansione dell’offerta andrà di pari passo con l’espansione della distribuzione”.

Regolamentazione – Bafin e Esma

Spectrum è regolamentato dalla BaFin, ma anche a livello di Esma. C’è grande interesse in Europa nell’avere una sede di negoziazione che sia paneuropea, focalizzata sugli investitori individuali, e che possa offrire loro nuovi prodotti, ma in maniera tutelata. L’azienda sta lavorando con BaFin e con le altre autorità competenti per capire come diverse asset class possano essere scambiate su un exchange in maniera regolamentata.

Pensiamo agli asset digitali. Il lavoro con le autorità si spinge a comprendere come questi asset possano essere liberamente scambiati con un impianto regolatorio ancora relativamente giovane. Come è possibile migliorare la regolamentazione? Quali caratteristiche deve avere una sede di negoziazione affinché gli scambi possano avvenire? Ecco quindi come si sta muovendo Spectrum in ambiti regolamentativi.

Fra le news dei mesi scorsi troviamo il via libera agli ETF su Bitcoin spot da parte della SEC. Lo scenario Europeo è molto diverso e continua a cambiare.

Bitcoin e Criptovalute: come cresce il mercato?

Spectrum è stata la prima a introdurre i certificates su Bitcoin ed Ethereum, in un momento in cui gli unici strumenti accessibili – oltre la possibilità di investire direttamente sul token – erano degli ETC.

Bitcoin e Crypto
Bitcoin e Crypto

“Avremmo potuto lanciare Spectrum nel 2019 includendo già strumenti con Bitcoin come sottostante. Tutto era pronto, ma non lo abbiamo fatto. È stata proprio una mia decisione: un conto è che tutto sia in ordine per emettere lo strumento, un altro è avere la certezza che ci sia il giusto livello di liquidità che permetta la regolarità degli scambi. Non ero certo all’epoca che ci fosse abbastanza liquidità per uno strumento negoziabile 24/5; per lo meno non abbastanza da consentire a un investitore di aprire o vendere una posizione con facilità.

Quando abbiamo deciso di lanciare i certificates con Bitcoin e Ethereum come sottostante eravamo invece sicuri di poter assicurare un trading senza interruzioni. Questo principio deve governare le scelte sull’emettere o no un certo tipo di strumento. Si tratta di responsabilità, soprattutto da parte di un exchange.

Un altro aspetto fondamentale è il fatto che le autorità devono seguire il tutto. Nonostante non ci fosse nulla nella regolamentazione vigente all’epoca (2019) che ci proibisse il lancio di un ETP o di qualsiasi altro strumento avente come sottostante Bitcoin, le conversazioni intrattenute con BaFin ci hanno fatto capire chiaramente che, anche lato loro, non era ancora il momento.

Questo è un esempio di come a volte è giusto trattenere i progressi che la tecnologia permetterebbe di fare per dare ascolto alle preoccupazioni che emergono dal lato regolamentare e/o per tutelare la propria struttura di trading nel medio e lungo termine.

Questa è la stessa filosofia che adotteremo nell’andare a valutare nuove proposte. Siamo coinvolti attivamente nei panel di discussione su Mica, sul suo sviluppo. Proporremo strumenti aventi come base altre criptovalute o asset digitali solo se saranno allineati alla regolamentazione. Deve esserci allineamento tra le normative, l’interesse del cliente finale e la propria struttura per avere un’innovazione effettiva.

Regolamentazione nel settore delle criptovalute

Restando sul tema dei Cripto Asset, il CEO di Spectrum ha spiegato quale pensa sia la prospettiva per questa asset class.

investire criptovalute
investire sulle criptovalute e sul bitcoin conviene?

“Innanzitutto, le criptovalute hanno superato un punto di ritorno. In altre parole, questa asset class non scomparirà. Abbiamo iniziato a sentir parlare di Bitcoin nel 2010 e siamo ormai nel 2024, questo significa un lasso di tempo di quattordici anni. Detto ciò, quando si è alzato il velo sul bitcoin e le criptovalute si è molto parlato della forza rivoluzionaria che portavano con sé. Ci ricordiamo i vari: sostituiranno le normali valute, il contante sparirà, sfideranno le istituzioni, ecc. A conti fatti, non credo che tutto ciò succederà.

Il valore dell’asset class, nel suo complesso, aumenterà. Credo che un aspetto che non viene tenuto particolarmente in considerazione in questo momento sia l’impatto generazionale. L’asset class si espanderà, sì, ma oltre quelle che sono le criptovalute. Diventerà un insieme di asset digitali che prenderà piede man mano che le nuove generazioni, più a loro agio con la tecnologia, e con questo tipo di tecnologie nello specifico, si sentirà a suo agio nell’includerle come investimento nei prossimi 10 o 15 anni.

Investitori moderni

In Europa, e nel mondo occidentale nel suo complesso, molta della ricchezza si concentra su fasce di età over 40. E’ altamente improbabile che questo tipo di investitori sposti la propria allocazione dalle asset class tradizionali per metterle in asset digitali. Le attuali generazioni, però, che adesso sono prossime ai 20 anni, cresceranno e accumuleranno ricchezza. Andando a investire i loro risparmi, si sentiranno a proprio agio nell’allocarne il 20% o il 30% in un paniere di asset digitali.

E’ uno scenario molto diverso rispetto alla fotografia di investitori che possiamo scattare ora, dove ci sono giovani entusiasti della novità e più adulti che riservano una percentuale minima del loro portafogli.

Non ritengo, tuttavia, che gli asset digitali possano soppiantare le asset class tradizionali. Soprattutto non le criptovalute. Le istituzioni non lasceranno che bitcoin arrivi a imporsi come valuta e stiamo già vedendo i passi in avanti che si stanno facendo sulle CBDC. Una sorta di istituzionalizzazione del bitcoin andrà a deludere alcuni che hanno appoggiato l’animo rivoluzionario che il progetto aveva ai suoi albori e a scoraggiare chi è interessato al token per il suo aspetto speculativo. Questo non è un fattore negativo, poiché porterà a una maggiore stabilità della criptovaluta, anche se al momento le dimensioni – se comparate con quelle dei mercati – sono ancora decisamente ridotte. L’infrastruttura è molto giovane e deve crescere. Con la crescita dei volumi ciò potrà avvenire, ma ci vorrà tempo.

Approfondimenti

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Trader Pro Certificato https://www.investire-certificati.it/trader-pro-certificato/ Wed, 07 Feb 2024 08:11:05 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=31524 Come si diventa trader e come si ottengono certificazioni nel mondo degli investimenti? Le certificazioni professionali sono un buon modo per far avanzare la carriera e saperne di più sul campo lavorativo che hai scelto. Possono aiutare il tuo curriculum a distinguersi quando ti candidi per un lavoro o convincere il tuo manager a darti […]

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Come si diventa trader e come si ottengono certificazioni nel mondo degli investimenti? Le certificazioni professionali sono un buon modo per far avanzare la carriera e saperne di più sul campo lavorativo che hai scelto. Possono aiutare il tuo curriculum a distinguersi quando ti candidi per un lavoro o convincere il tuo manager a darti una promozione. Se sei nel campo della finanza o lavori con gli investimenti, ci sono diverse certificazioni professionali nel mondo che potrebbero interessarti. Va tuttavia ricordato che una certificazione non necessariamente corrisponde a risultati eccellenti in termini di performance. Quelle vanno mostrate con solidi track record relativamente all’attività di trading e investimento svolta.

In questo articolo vediamo dunque cos’è una certificazione di trader e quali sono i suoi vantaggi. Quali sono le migliori certificazioni americane ed europee?

Che cos’è una certificazione ?

Una certificazione di trader è una designazione professionale che dimostra competenza e conoscenze avanzate relative agli investimenti e al trading. Esistono varie organizzazioni professionali che forniscono programmi di certificazione, ognuna con i propri obiettivi e requisiti del corso. Alcuni forniscono istruzioni su una serie di argomenti di investimento, mentre altri approfondiscono alcuni argomenti selezionati.

Quali sono i vantaggi di ottenere una certificazione di trader?

Ottenere una certificazione di trader offre due vantaggi principali. Il primo è che ti dà una comprensione più profonda degli investimenti e del trading. Questo è importante quando si gestisce il proprio portafoglio finanziario, poiché una maggiore conoscenza può aiutare a prendere decisioni di investimento migliori.

L’altro vantaggio di una certificazione di trader è che può aiutare la tua carriera. L’aggiunta di un Certificazione professionale il tuo curriculum è spesso un buon modo per dimostrare ai datori di lavoro che hai una conoscenza avanzata del trading e che sei disposto a saperne di più sul settore. Può anche fornire ai potenziali clienti conforto nella tua consulenza sugli investimenti. Con una maggiore conoscenza delle strategie di investimento e del trading, puoi ottenere risultati migliori sul lavoro, che possono anche aiutarti a far avanzare la tua carriera.

Stati Uniti: il trader con licenza

Negli Stati Uniti, l’attività dei trader è regolamentata da vari organismi, tra cui la Securities and Exchange Commission (SEC) e la Financial Industry Regulatory Authority (FINRA). Questi organismi stabiliscono le regole e le normative che i trader devono seguire, compresi i requisiti di licenza e le norme sulla condotta professionale.

Per diventare un trader professionista negli Stati Uniti, è necessario soddisfare una serie di requisiti, tra cui la formazione e l’esperienza nel settore. Inoltre, potrebbe essere necessario superare un esame di licenza, come l’esame Series 7 o Series 63, che sono amministrati dalla FINRA. Questi esami coprono vari argomenti relativi al trading e agli investimenti, tra cui le leggi sui titoli, le procedure di trading e le tecniche di valutazione.

Di seguito è riportato un elenco di alcune delle principali certificazioni che i trader possono prendere in considerazione:

  1. Esame Certified Futures and Options Analyst (CFOA)
    Il programma Certified Futures and Options Analyst è una certificazione finanziaria focalizzata esclusivamente sul mercato dei derivati. La certificazione CFOA, offerta dal International Council for Derivative Trading, si rivolge ai professionisti o agli investitori indipendenti nei mercati delle opzioni e dei futures. I candidati devono superare l’esame CFOA e possedere almeno uno dei seguenti requisiti:

Una laurea in finanza, economia o un campo correlato
Almeno due anni di esperienza lavorativa nel trading di opzioni e/o futures
Un certificato di completamento rilasciato da un fornitore di corsi autorizzato ICFDT
L’esame CFOA è un test a scelta multipla di 80 minuti composto da 100 domande e la quota d’esame è di $ 390.

  1. Pianificatore finanziario certificato (CFP)
    Un financial planner certificato (Certified Financial Planner) consiglia gli altri su come gestire al meglio le proprie finanze. Hanno una conoscenza approfondita degli argomenti finanziari, inclusi gli investimenti e il trading. I pianificatori finanziari certificati analizzano i portafogli dei clienti, quindi li aiutano a elaborare piani finanziari personalizzati per i loro obiettivi.

Le Consiglio CFP definisce le quattro “E” della certificazione CFP come segue:

Educazione: Il requisito di istruzione in due parti include il completamento di corsi di pianificazione finanziaria e il possesso di una laurea.
Esame: L’esame consiste in un test a risposta multipla di 170 domande che consiste in due sessioni di 3 ore nell’arco di un giorno.
Esperienza: Devi completare 6.000 ore di esperienza professionale relativa al processo di pianificazione finanziaria o 4.000 ore di esperienza di apprendistato. Puoi soddisfare il requisito dell’esperienza prima o dopo aver sostenuto l’esame.
Etica: Dovrai firmare la Dichiarazione Etica e il CFP Board condurrà un controllo dei precedenti su di te.
Il passaggio finale per diventare un CFP include il pagamento di una tassa di domanda non rimborsabile di $ 200 e una tassa di certificazione non rimborsabile per il periodo di certificazione iniziale (un importo proporzionale della quota di certificazione annuale standard di $ 455).

  1. Analista finanziario abilitato (CFA)
    Un chartered financial analyst all’esercizio della professione è un esperto sia di investimenti che di titoli. Attraverso il programma di certificazione gestito dal Istituto CFA, gli studenti trattano 10 argomenti di investimento, tra cui:
  • Economia
  • Etica e standard professionali
  • Metodi quantitativi
  • Reportistica e analisi finanziaria
  • Gestione del portafoglio
  • Finanza d’impresa
  • Partecipazioni
  • Reddito fisso
  • Derivati
  • Investimenti alternativi

Dopo aver completato i corsi, i candidati sostengono tre esami per ricevere le loro certificazioni. I requisiti di ammissibilità per questo corso di certificazione includono una laurea, almeno quattro anni di esperienza pertinente, un passaporto internazionale e la capacità di completare la valutazione in inglese. Le quote di registrazione vanno da $ 940 a $ 1,240.

trader
Trader
  1. Consulente per il trading di materie prime (CTA)
    Un consulente per il trading di materie prime è un individuo che fornisce consulenza e servizi relativi al trading di contratti futures e opzioni su materie prime. Per diventare un CTA, è necessario registrarsi con la Associazione Nazionale dei Futures (NFA). Questo processo include il superamento dell’esame Series 3, noto anche come Esame nazionale dei futures sulle materie prime. L’Autorità di regolamentazione del settore finanziario (FINRA) amministra questo esame.

Per ottenere questa designazione, i candidati devono fare domanda sul sito Web FINRA, pagare una tassa d’esame di $ 140 e superare l’esame di 2.5 ore. L’esame consiste in 120 domande a risposta multipla e i candidati devono ottenere un punteggio di almeno il 70% per superarlo.

  1. Tecnico finanziario certificato (CFTe)
    Attraverso un programma di tecnico finanziario certificato, le persone imparano a conoscere l’analisi del trading e altri argomenti generali di trading. Questo programma è accreditato dal International Federation of Technical Analysts (IFA), un’organizzazione senza scopo di lucro.

Il programma di certificazione si articola su due livelli, il primo dei quali copre argomenti quali l’efficienza del mercato e i ritracciamenti percentuali. Il secondo livello copre l’analisi tecnica in modo più approfondito, inclusi argomenti come la teoria delle onde di Elliott. Il programma CFTe è autodidatta e la maggior parte dei materiali necessari sono gratuiti.

L’unico costo è per l’esame, che è di $ 850 per il livello I e $ 1,1150 per il livello II. I membri IFTA pagano $ 550 per l’esame di livello I e $ 850 per l’esame di livello II.

  1. Tecnico di mercato abilitato (CMT)
    La designazione di tecnico di mercato abilitato ti fornisce una comprensione più approfondita di come condurre l’analisi tecnica sulle operazioni. I ruoli comuni che richiedono questa certificazione includono Gestori patrimoniali, consulenti in materia di investimenti e strateghi degli investimenti. Alcuni degli argomenti trattati in questo programma includono:
  • Comportamento del mercato
  • Finanza comportamentale
  • Gestione del rischio
  • Progettazione di sistemi quantitativi

Ci sono tre livelli all’interno di questo programma. Per ottenere questa certificazione, devi prima iscriverti a un programma CMT tramite il Associazione CMT. C’è una quota di iscrizione una tantum di $ 250 e la registrazione Tasse per ciascuno degli esami. Le tasse d’esame vanno da $ 295 a $ 1,070 ciascuna, a seconda di quando ti registri e del tuo stato di membro.

Potrai quindi acquistare un curriculum aggiornato e iniziare a studiare i materiali del corso in autonomia. Una volta che ti senti pronto, puoi programmare un orario per sostenere l’esame. Dopo aver superato l’esame di Livello I, gli iscritti hanno cinque anni di tempo per completare tutti e tre i livelli.

  1. Consulente accreditato per la gestione patrimoniale (AWMA)
    Perseguire questa designazione è spesso vantaggioso per coloro che desiderano lavorare con clienti con un patrimonio netto elevato. Il “College for Financial Planning” amministra questo corso di autoapprendimento, che offre lezioni online sia dal vivo che on-demand.

Il corso on-demand AWMA costa $ 1,350. L’esame consiste in 80 domande e gli studenti devono ricevere un punteggio di almeno il 70%. Per continuare a detenere questa certificazione, è necessario completare 16 ore di formazione continua ogni due anni. È inoltre richiesta una tassa di rinnovo di $ 95 ogni due anni.

Un Trader professionista CMT

trader
Cosa fa il Trader?

Un Chartered Trader è un professionista del trading che ha ottenuto una certificazione specifica. Una di queste certificazioni è il Chartered Market Technician (CMT), una designazione professionale rilasciata dall’Associazione CMT (precedentemente MTA), un organismo di certificazione globale con quasi 50 anni di servizio all’industria finanziaria. Il CMT rappresenta il più alto livello di formazione all’interno della disciplina ed è la designazione preminente per i professionisti in tutto il mondo.

Per ottenere la designazione CMT, un candidato deve superare tre livelli di esame, completare il processo di domanda di adesione e accettare il codice etico dell’Associazione CMT. Ottenere la designazione CMT dimostra che si ha una padronanza di una base di conoscenze di base del rischio di investimento nella gestione del portafoglio, compresi gli approcci quantitativi alla ricerca di mercato e alla progettazione e al test di sistemi di trading basati su regole.

Tuttavia, ci sono molte altre certificazioni professionali disponibili per i trader, ognuna con i propri requisiti di corso e obiettivi. Pertanto, il termine “Chartered Trader” può riferirsi a un trader che ha ottenuto una qualsiasi di queste certificazioni.

Trader – FCA UK

In Inghilterra, l’attività di un trader professionista è regolamentata dalla Financial Conduct Authority (FCA), l’ente di regolamentazione dei servizi finanziari nel Regno Unito.

La FCA richiede che i trader professionisti soddisfino una serie di requisiti, tra cui la dimostrazione di una certa esperienza e competenza nel settore finanziario. Inoltre, i trader devono rispettare le norme sulla condotta professionale, che includono l’adeguatezza del capitale, la gestione del rischio e la trasparenza verso i clienti.

Il Codice Etico di CFA

Le norme sulla condotta professionale dei trader sono stabilite da vari organismi di regolamentazione e associazioni professionali. Ad esempio, il Codice etico e le Norme di condotta professionale di CFA Institute sono i valori fondamentali di CFA Institute e sono cruciali per la propria mission di guidare i professionisti della finanza a livello internazionale mediante la promozione di rigorosi standard etici, di formazione e di eccellenza professionale a beneficio ultimo della società.

Ecco alcuni dei principi chiave che i trader devono seguire secondo il Codice etico e le Norme di condotta professionale di CFA Institute:

Agire con integrità, competenza, diligenza, rispetto e in base ai principi etici nei confronti del pubblico, dei clienti, dei potenziali clienti, dei datori di lavoro, dei colleghi, dei professionisti della finanza in genere e di tutti i soggetti che operano nei mercati finanziari globali.
Porre l’integrità della professione della finanza e l’interesse dei clienti al di sopra degli interessi personali.
Esercitare diligenza professionale e indipendenza di giudizio nella attività di analisi, ricerca e consulenza finanziaria, di gestione degli investimenti e nelle altre attività professionali connesse.
Operare in modo professionale ed etico e promuovere tali comportamenti presso i professionisti della finanza per mantenere elevati gli standard deontologici della professione.
Promuovere l’integrità e la sostenibilità dei mercati finanziari globali a vantaggio ultimo della società.
Impegnarsi nella formazione professionale continua propria e dei professionisti della finanza.

Il trader in Italia secondo MiFID II

In Italia un trader è considerato un investitore professionista se ha lavorato nel settore bancario. Il trader indipendente che vive di trading non è preso in considerazione. Per diventare un trader investitore professionista, è infatti necessario soddisfare almeno due dei seguenti tre requisiti introdotti con la MiFID II:

  • Aver effettuato transazioni di dimensioni significative (termine generico) sul mercato pertinente ad una frequenza media di 10 operazioni al trimestre negli ultimi quattro trimestri.
  • Avere un portafoglio di strumenti finanziari, compresi depositi in contanti, che superi i 500.000 euro.
  • Esperienza di lavoro nel settore finanziario certificata per almeno un anno in una posizione professionale che richiede conoscenza delle transazioni o dei servizi previsti. Serve quindi un anno in banca o in un’istituzione finanziaria. Il “lavoro” a partita iva non viene considerato tale.
  • Chi ha due di queste caratteristiche può ottenere da un trading broker un conto trading professionale spesso con condizioni dedicate.

Il trader con certificazione secondo Mise

In Italia, oltre al trader pro secondo la MIFID, c’è la legge 04/2013 che riconosce le Associazioni Professionali come portatrici di interessi da tutelare. Associazioni professionali di categoria accreditate presso il MISE, Ministero per lo Sviluppo Economico (ora MINIT) e riconosciuta da Miur, Parlamento e UE. La prima associazione di categoria di questo tipo, CPE Trader nata nel 2019, è un “Collegio” Professionale, cioè un Ordine professionale (di livello inferiore agli Ordini) accessibile anche ai non laureati. CPE trader (Collegio, Professionale Europeo) offre infine una certificazione, UNI CEI EN ISO/IEC 17024, attraverso un Organismo di Certificazione terzo ed Accreditato che rilascia la certificazione delle competenze professionali dei Trader. Questo tipo di certificazione ha valore a livello mondiale, perché riferita a norme riconosciute da tutti gli Stati europei ed internazionali.

Svizzera: come diventare trader professionista

In Svizzera, l’attività di un trader è regolamentata dalla Swiss Financial Market Supervisory Authority (FINMA), l’ente di regolamentazione dei servizi finanziari. La FINMA si adopera per garantire una regolamentazione basata sui principi, differenziata, improntata alla neutralità tecnologica e compatibile a livello internazionale, che le consenta di esercitare effettivamente la propria attività di vigilanza a tutela dei creditori, degli investitori e del sistema finanziario.

Per quanto riguarda le norme sulla condotta professionale, i trader in Svizzera, come in molti altri paesi, sono tenuti a seguire un codice etico e delle norme di condotta professionale. Ad esempio, il Codice etico e le Norme di condotta professionale di CFA Institute sono i valori fondamentali di CFA Institute; sono cruciali per la propria mission di guidare i professionisti della finanza a livello internazionale mediante la promozione di rigorosi standard etici, di formazione e di eccellenza professionale a beneficio ultimo della società.

Queste norme richiedono che i trader agiscano con integrità, competenza, diligenza, rispetto e in base ai principi etici nei confronti del pubblico, dei clienti, dei potenziali clienti, dei datori di lavoro, dei colleghi, dei professionisti della finanza in genere e di tutti i soggetti che operano nei mercati finanziari globali.

È importante notare che, sebbene non sia necessario avere una laurea specifica per diventare un trader, molte persone che entrano in questo campo hanno una formazione in economia, finanza, matematica o un campo correlato. Inoltre, molte persone acquisiscono esperienza pratica attraverso stage o posizioni di livello base in società di brokeraggio o di investimento.

Focus Trading – Articoli

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