Come investire sul settore energetico? Sono recentemente stati emessi due nuovi certificati di investimento legati a titoli del settore energetico. Nel dettaglio parliamo dei certificates ISIN DE000VV1CLS0 su Enel ed EDF (con cedole mensili 0,60%) e di ISIN DE000VV1CUM4 su Enel, EDF, E.ON e Veolia con cedole mensili fino allo 0,98%, per un rendimento che potrebbe sfiorare il 12% annuo. Le barriere sono ampie, in quanto collocate al 60% in entrambi i prodotti.
Conviene investire su Enel ed Edf?
Il settore delle utilities nel 2021 è stato relativamente penalizzato. Anche il 2022 si è aperto senza particolari rimbalzi, come emerge analizzando le azioni di Enel, che restano in area 6 euro. Anche EDF, azienda leader nel settore dell’energia elettrica francese, non ha brillato, scivolando ai massimi degli ultimi due anni.
La transizione verso il settore dell’energia rinnovabile, che vede Enel protagonista, pare in ogni caso destinata a proseguire e questo potrebbe in qualche modo ridare slancio alle azioni del comparto. In entrambi i certificates le barriere appaiono conservative, in quanto posizionate al 60% dei prezzi di osservazione iniziale. Pertanto, l’investitore incasserebbe tutte le cedole ed otterrebbe un rendimento positivo nel caso di rialzi dei sottostanti, ma anche se vi fossero movimenti laterali o moderatamente ribassisti dei sottostanti. Il tutto a patto che a scadenza non si trovino oltre il 40% sotto i valori iniziali.
Investire su Enel ed EDF ISIN DE000VV1CLS0
Il primo certificato, con ISIN DE000VV1CLS0 si focalizza su Enel ed EDF.
Nel 2021 le azioni di Enel sono arrivate ai nuovi massimi storici in area 9 euro, prima di intraprendere un percorso ribassista che le ha viste scivolare verso quota 6 euro. Proprio appena sopra questi valori è fissato lo strike iniziale, con una barriera a 3,682 euro, che garantisce quindi un notevole margine di movimento al titolo senza intaccare un eventuale profitto per l’investitore.
Dal canto suo EDF potrebbe ormai aver visto il peggio, con il titolo che nonostante la caotica situazione globale degli ultimi mesi è rimasto fra gli 8 ed i 9 euro (dopo il tonfo di gennaio). La barriera anche in questo caso è lontana, risultando posizionata su valori inferiori ai minimi toccati durante la pandemia del 2020 (vale lo stesso discorso per le azioni di Enel).
Riassumiamo quindi i valori chiave del certificato ISIN DE000VV1CLS0, con cedole mensili dello 0,60%, barriera al 60% ed una scadenza fissata al 21 ottobre 2024 (con vita complessiva di 30 mesi).
Azione | Prezzo iniziale | barriera (60%) | Cedola 0,60% mensile |
EDF | EUR 8,91 | EUR 5,346 | Scadenza ottobre 2024 |
Enel | EUR 6,136 | EUR 3,682 | Effetto memoria delle cedole: sì |
Un certificato per investire sul settore energetico ISIN DE000VV1CUM4
Fa invece riferimento ad Enel, E.ON, EDF e Veolia il certificato ISIN DE000VV1CUM4. Anche in questo caso cedole mensili, con focus su quattro colossi del settore energetico, ma si sale allo 0,98%. In entrambi i certificates è presente l’effetto memoria. Nel caso in cui una cedola non venisse staccata non sarebbe definitivamente persa. Potrebbe invece essere recuperata se entro la scadenza si verificassero nuovamente le condizioni per il pagamento cedolare.
Da notare come barriera capitale e barriera cedolare corrispondano, in quanto posizionate al 60% dei prezzi di osservazione iniziale. La scadenza di questo certificato per investire sul settore energetico è fissata in data 22 aprile 2024.
Azioni sottostanti | Strike | Barriera | Altre caratteristiche |
E.ON | EUR 10,127 | EUR 6,076 | Cedola 0,98% mensile |
EDF | EUR 8,69 | EUR 5,214 | Scadenza 22 Aprile 2024 |
Enel | EUR 6,028 | EUR 3,617 | Effetto memoria delle cedole: sì |
Veolia | EUR 28,70 | EUR 17,22 | Autocallable discendente da 100% a 95% |
Investire su azioni Eni
Naviga sotto la pari, con Eni sui valori strike ed una cedola in arrivo nella seconda metà di maggio il certificato per investire su Eni con ISIN DE000UH6SE48.
Le cedole sono pari all’1,09% su base trimestrale, con un rendimento annuo potenziale del 4,35%. La barriera è particolarmente ampia, al 50%, (6,58 euro). Il certificato naviga leggermente sotto la pari, con un rendimento potenziale finale nell’ordine del 5% che salirebbe se il certificato venisse richiamato già a luglio 2022.