Banca Centrale Americana Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/banca/banca-centrale/banca-centrale-americana/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Sun, 15 Dec 2024 07:21:47 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png Banca Centrale Americana Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/banca/banca-centrale/banca-centrale-americana/ 32 32 Calendario Federal Reserve 2025 – 2026 https://www.investire-certificati.it/calendario-federal-reserve-2025-2026/ Sun, 15 Dec 2024 07:21:45 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=35469 Quale sarà il calendario della Federal Reserve nel 2025 e nel 2026? Vediamo le date da segnare in rosso sul calendario economico, con i meeting della Banca centrale americana. Le riunioni delle banche centrali sono uno dei principali market driver sui mercati. Fra tutte, la Federal Reserve, ricopre un ruolo chiave ed anche nel 2025 […]

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Quale sarà il calendario della Federal Reserve nel 2025 e nel 2026? Vediamo le date da segnare in rosso sul calendario economico, con i meeting della Banca centrale americana.

Le riunioni delle banche centrali sono uno dei principali market driver sui mercati. Fra tutte, la Federal Reserve, ricopre un ruolo chiave ed anche nel 2025 lo scenario non è destinato a cambiare. I mercati sono ansiosi di conoscere se la Banca centrale Americana riuscirà a proseguire il suo percorso di allentamento monetario, ossia ad abbassare i tassi come previsto anche nel 2025.

Calendario Federal Reserve 2025

Ecco di seguito il calendario della Federal Reserve per il 2025. Vediamo le date in cui si riunirà il FOMC, il braccio esecutivo della politica monetaria della Banca centrale americana.

  • 28-29 gennaio 2025
  • 18-19 marzo 2025*
  • 6-7 maggio 2025
  • 17-18 giugno 2025*
  • 29-30 luglio 2025
  • 16-17 settembre 2025*
  • 28-29 ottobre 2025
  • 9-10 dicembre 2025*.

Le previsioni economiche della Federal Reserve

Abbiamo indicato con un asterisco le date in cui i meeting del FOMC coincidono con il rilascio di proiezioni economiche riguardanti l’economia americana.

La Federal Reserve rilascerà quindi previsioni economiche nei meeting di marzo, giugno, settembre e dicembre 2025. Questo il calendario per la Fed nel 2025, con otto date, come da tradizione. Chiaramente in caso di “urgenze” o shock economici, la Banca centrale americana potrebbe convocare meeting straordinari, come avvenne nel 2020 con lo scoppio della pandemia. Dopo aver visto il calendario della Fed per il 2025, guardiamo avanti, con le date chiave per il 2026.

Calendario Federal Reserve 2026

Vediamo ora il calendario della Federal Reserve per il 2026, simile a quello del 2025 in termini di pianificazione. La Banca centrale americana, salvo esigenze particolari, si riunirà otto volte, rilasciando previsioni economiche in quattro occasioni, sempre a riunioni alterne.

  • 27-28 gennaio 2026
  • 17-18 marzo 2026*
  • 28-29 aprile 2026
  • 16-17 giugno 2026*
  • 28-29 luglio 2026
  • 15-16 settembre 2026*
  • 27-28 ottobre 2026
  • 8-9 dicembre 2026*.

Ecco, quindi, che anche nel 2026 la Federal Reserve assocerà i suoi meeting a previsioni economiche nei mesi di marzo, giugno, settembre e dicembre. Alla fine di ogni trimestre arrivano quindi gli outlook per l’economia della Banca centrale americana.

Previsioni Tassi della Federal Reserve USA

Quali previsioni per i tassi USA nel 2025? Ecco nel grafico seguente l’andamento dei tassi di interesse americani negli ultimi cinque anni al 15 dicembre 2024. Si notano i tassi vicino allo 0 per tutto il periodo della pandemia. Successivamente, per contrastare l’inflazione, la Federal Reserve ha alzato i tassi fino a portarli al 5,50%. E’ poi iniziato un percorso di tagli al costo del denaro, che ha portato i tassi al 4,75% con il meeting di novembre 2024 e verosimilmente al 4,50% entro fine 2024.

Quali previsioni per il 2025? Al momento i mercati si aspettano tassi fra il 3,75 ed il 4,20% per fine 2025. Arriveranno altri tassi, ma con gradualità. In altre parole, le previsioni sono per una divergenza fra i tassi europei – che potrebbero scendere verso il 2% – e quelli americani, destinati a rimanere più alti. Ciò in particolare dopo la vittoria di Trump alle elezioni USA, con le sue politiche economiche di dazi che potrebbero portare nuova inflazione negli Stati Uniti.

Tassi US Federal Reserve

Approfondimenti sulle banche centrali

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Il calendario della Federal Reserve 2024 https://www.investire-certificati.it/calendario-federal-reserve-2024/ Mon, 01 Jan 2024 09:31:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=31709 Il calendario della Federal Reserve 2024 è stato stabilito. Le decisioni della Banca centrale americana verosimilmente porteranno una ventata di cambiamento. La Banca Centrale Americana è, infatti, in una fase cruciale per quanto concerne le decisioni di politica monetaria: dopo oltre due anni di rialzi dei tassi, il costo del denaro nel 2024 dovrebbe scendere. […]

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Il calendario della Federal Reserve 2024 è stato stabilito. Le decisioni della Banca centrale americana verosimilmente porteranno una ventata di cambiamento. La Banca Centrale Americana è, infatti, in una fase cruciale per quanto concerne le decisioni di politica monetaria: dopo oltre due anni di rialzi dei tassi, il costo del denaro nel 2024 dovrebbe scendere. Ma ovviamente nessuno conosce tempistiche e modalità dei tagli ai tassi di interesse, che dipenderanno anche dai dati macroeconomici in arrivo dall’economia americana. Le otto date del 2024 si prospettano, pertanto, degli appuntamenti significativi per l’economia mondiale.

I tassi FED e gli indicatori economici

Nel suo ultimo concilio di Dicembre, la Federal Reserve ha stabilito di non modificare i tassi per il terzo meeting consecutivo, mantenendoli tra il 5,25% e il 5,50%. La situazione dell’economia americana è sotto la lente d’ingrandimento di molti esperti, che ritengono che la FED stia aspettando che i dati confermino il trend ribassista dell’inflazione. I recenti indicatori economici, infatti, proietterebbero un rallentamento della crescita statunitense.

La crescita dell Prodotto interno Lordo (Gross Ddomestic Product negli USA) sarebbe prevista in calo dal 2,6% del 2023 all’1,4% del 2024. Inoltre, il prezzo per le spese in consumi personali (PCEPI – Personal Consumption Expenditures Price Index), dovrebbe scendere dal 2,8% del 2023 al 2,4% del 2024. Il tasso di disoccupazione, infine, unito a un rallentamento dei nuovi impieghi si stima possa peggiorare leggermente, passando dal 3,8% del 2023 al 4,1% del prossimo anno.

L’inflazione e le prospettive sui tassi 2024

Previsioni Tassi Federal Reserve

Cosa aspettarci, pertanto, dalle riunioni previste dal calendario della Federal Reserve 2024? La corrente narrativa parla di un’inflazione in calo, ben avviata sui binari che la porterebbero all’obiettivo del 2% in tempistiche non troppo ampie. La certezza, tuttavia, non c’è ancora e l’inflazione potrebbe risalire come successo tra luglio e settembre. Per questo motivo, la Banca Centrale americana, prima di abbassare i tassi, vuole vedere dei dati che confermino le indicazioni degli ultimi mesi.

Cosa si aspettano gli investitori per il mercato delle valute e per i tassi di interesse nel 2024? Sul fronte americano ci sono pochi dubbi. Il costo del denaro scenderà ed anche in maniera sensibile. Verosimilmente fra i 75 punti base (quelli del dot plot della Fed) ai 150 circa prezzati dal mercato, secondo quanto riportato dal CME FedWatch Tool per le stime di fine 2024.

Nelle ultime settimane, infatti, i mercati hanno assunto sempre più una posizione secondo cui l’inflazione sarebbe sotto controllo e non sarebbero previsti ulteriori incrementi dei tassi. Il picco è stato raggiunto. Una ragione che sicuramente accelererebbe la decisione dei funzionari della Fed per un taglio dei tassi sarebbe lo spettro di una recessione. Questo scenario, tuttavia, al momento sembra non essere il più gettonato nelle previsioni per il 2024 degli analisti.

Il calendario Federal Reserve 2024

Con questi presupposti, il calendario della Federal Reserve 2024 è di sicuro uno dei più rilevanti del panorama economico mondiale. Le sue date sono quelle riportate di seguito, al netto di riunioni straordinarie che possono essere convocate per scenari particolarmente rilevanti, come ad esempio avvenne allo scoppio della pandemia di Covid-19.

  • 30-31 Gennaio 2024
  • 19-20 Marzo 2024
  • 30 Aprile – 1° Maggio 2024
  • 11-12 Giugno 2024
  • 30-31 Luglio 2024
  • 17-18 Settembre 2024
  • 6-7 Novembre 2024
  • 17-18 Dicembre 2024

Ulteriori informazioni sul calendario FED 2024

Ogni due meeting (pertanto in occasione di quelli di Marzo, Giugno, Settembre e Dicembre), inoltre, viene pubblicato il “Summary of Economic Projections”. Con questo documento gli analisti e riportano le loro aspettative riguardo ai tassi di interesse, alla crescita economica, all’inflazione, alla disoccupazione e ad altri principali indicatori macroeconomici per il medio-lungo termine negli USA.

Ricordiamo che ogni decisione presa dalla Banca Centrale viene pubblicata sul sito della FED alle 2 di pomeriggio ora locale, che per l’Italia significa le 8 di sera. Le minute di ogni riunione, invece, vengono pubblicate tre settimane dopo.

Il calendario della Federal Reserve, così come le date dei meeting BCE sono fondamentali per gli investitori. Le decisioni dei banchieri centrali determinano spesso elevati picchi di volatilità su euro e dollaro, ma anche sugli indici azionari di borsa e sulle obbligazioni.

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FED – La Banca Centrale Americana https://www.investire-certificati.it/fed-la-banca-centrale-americana-usa/ Fri, 06 Oct 2023 09:05:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=29483 Cos'è le Fed, cosa fa, a cosa serve, quali obiettivi ha, gli strumenti, la storia della Banca Centrale Americana: una delle Banche Centrali più importanti al mondo.

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Fed: Cosa è la Federal Reserve. Che cosa significa Federal Reserve System? Quali sono gli obiettivi e quali strumenti ha a disposizione la Fed. La storia della Banca Centrale americana, la più importante del mondo.

In questo periodo dove l’inflazione è tornata a crescere dopo oltre un decennio di tassi a zero, le manovre delle Banche Centrali stanno acquisendo un’importanza ancora più significativa. Andiamo a conoscere meglio la maggiore autorità in ambito finanziario americana: la Federal Reserve (Fed), che è attualmente governata da Jerome Powell.

Cosa significa Fed?

La Fed indica la Banca Centrale americana. Letteralmente l’abbreviativo sta ad indicare il “Federal Reserve System” che comprende l’intera struttura della Banca Centrale americana, uno dei pilastri economici degli States, che nei prossimi paragrafi approfondiremo meglio.

L’autonomia della Fed – la Banca Centrale americana

La Fed ha notevole autonomia: basti pensare che le sue decisioni sono indipendenti e non devono essere approvate dal Presidente americano o tantomeno da alcun organo con potere esecutivo. Inoltre non ci sono finanziamenti stanziati dagli enti con potere di governo e la durata della carica non è collegata a quella delle cariche elettive. Il presidente ed il Congresso non sono però del tutto esclusi dal processo decisionale: eleggono infatti numerosi membri della Fed, la Banca Centrale americana, come vedremo meglio in seguito.

Storia della Fed- la Banca Centrale americana

La Banca Centrale venne fondata il 23 dicembre 1913 dal Congresso Americano che emanò il Federal Reserve Act. La firma fu del Presidente dell’epoca: T. W. Wilson. L’operatività non fu immediata: arrivò solamente nel 1916. L’obiettivo era però di importanza fondamentale: l’America era in pieno sviluppo e aveva un importantissimo bisogno di capitale per foraggiare le casse pubbliche a causa della Prima Guerra Mondiale. Necessitava quindi di una Banca Centrale importante che garantisse stabilità al mercato finanziario e monetario.

Le prime banche centrali americane

Non tutti sanno che in realtà la Federal Reserve non è la prima Banca Centrale americana. La prima infatti venne fondata nel 1781 durante la guerra di indipendenza americana, contro il Regno Unito. Questa ebbe un ruolo notevole per il sostentamento delle armate rivoluzionarie americane, riuscendo nel non facile compito di garantire le risorse necessarie ai belligeranti. Non di poco conto fu l’aiuto francese, che contribuì notevolmente ad indebitare le casse regie. Questo supporto alla guerra americana, fu una delle concause della rivoluzione francese che si accese pochi anni dopo. Durante la guerra di liberazione americana vennero emessi anche i primi titoli di debito pubblico degli Stati Uniti.

dollaro

Finita la guerra ed ottenuta l’indipendenza si cercò di sviluppare la Banca Centrale, sulla base del modello inglese. La sua esistenza non sarebbe dovuta essere permanente, ma soltanto ventennale e completamente privata, quindi senza partecipazioni pubbliche. Questa banca perse gradualmente importanza e divenne, negli anni, una banca commerciale.

Una nuova banca centrale

Seguì una nuova Banca Centrale americana nel 1817 che generò dapprima molta inflazione (in quanto emise troppo denaro nel mercato) per poi dover adottare politiche restrittive per contenere i danni fatti al mercato, causando però disoccupazione e crollo del mercato immobiliare. Anche a causa di alcune vicissitudini non piacevoli, come la corruzione, anche questa banca non ebbe fortuna e per alcuni anni non ci fu nessuna Banca Centrale negli States.

Durante la guerra di Secessione americana vennero stampati i primi dollari a sfondo verde. Negli anni seguenti, fino all’alba della Prima Guerra Mondiale si succederanno alcune crisi che evidenzieranno la necessità di un’Autorità in ambito finanziario e monetario.

I primi anni della Fed – la Banca Centrale Americana

Il vero stimolo alla creazione della Federal Reserve venne con la crisi del 1907. In quei giorni, a seguito di speculazioni, la borsa di New York perse circa il 50% del proprio valore. Questo portò la popolazione alla richiesta della creazione di una banca centrale. A differenza delle sue predecessori, i poteri accordati alla nuova Banca Centrale americana erano notevoli. La Banca aveva il potere di immettere moneta nel sistema economico americano, poteva gestire i tassi di interesse e cercare di controllare l’inflazione. La neonata Fed, la nuova Banca Centrale americana, dovette da subito affrontare alcune delle più importanti sfide del Secolo Corto: le due Guerre Mondiali e la Grande Crisi del 1929 (dove la Fed non reagì con immediatezza, anche a causa di visioni differenti sul problema e quindi non limitando correttamente la crisi).

In piena Seconda Guerra Mondiale, nel 1944, venne firmato l’accordo di Bretton Woods. Questo meccanismo garantiva la convertibilità ad un tasso fisso tra dollaro americano ed oro e rimase attivo fino alla decisione di Nixon di ritirarsi dall’accordo nel 1971, quando di fatto arrivò la fine di Bretton Woods.

Nel corso degli anni le responsabilità e i poteri della Fed sono ulteriormente aumentati e definiti. Per esempio, con il Employment Act del 1946 si arrivò a stabilire tra gli obiettivi a carico della Banca Centrale anche la ricerca del pieno impiego.

Dal dopoguerra alla fine del Novecento: le azioni della Fed

dollari - fed - banca centrale usa

Dopo aver imposto un basso costo del denaro per tutta la Seconda Guerra Mondiale, per favorire la possibilità di indebitamento pubblico, la Fed decise di proseguire con questa politica per i primissimi anni del dopoguerra. Nel 1951 si decise di dividere la gestione del debito pubblico americano dalla gestione delle politiche monetarie. L’accordo di Bretton Woods condizionò la Fed, che dovette cercare delle soluzioni ai problemi della bilancia commerciale. Inoltre la Banca Centrale americana ritirò il sostegno alla politica per il debito pubblico, anche a seguito di bolle inflattive, salvo alcuni interventi per evitare un terribile default. L’operato non è però sempre stato impeccabile creando alle volte disoccupazione e soprattutto inflazione, come tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta.

Il nuovo secolo: l’operato della Fed – la Banca Centrale Americana

Con la crisi del 2007-2008, causata dalle perdite sui mutui immobiliari la Fed, la Banca Centrale americana si trovò ad affrontare una nuova importantissima sfida. Anche in questo caso la Fed non fu esente da colpe, sbagliando alcuni controlli sul mercato finanziario. I numerosi interventi, tra cui il famoso “quantitative easing” riportarono, lentamente, il mercato a nuovi equilibri. Anche a seguito di questa crisi, la Fed ha inoltre acquisito nuovi poteri di controllo, anche sulle società non bancarie.

Con l’avvento del Covid-19 la risposta della Federal Reserve non si è fatta attendere e ha fornito aiuti consistenti al mercato, contenendo gli effetti, anche grazie alle politiche pubbliche di una crisi che poteva rivelarsi ben più grave.

Purtroppo, le pesanti sfide dei primi anni Venti di questo secolo non sono banali. Con l’invasione russa e la successiva esplosione dei costi energetici, la riapertura post-lockdown e il blocco del canale di Suez si sono create delle forti correnti inflattive. La Federal Reserve attualmente sta rientrando con ritardo dalle politiche monetarie iper-espansive intraprese durante la pandemia. Con gli ultimi aumenti annunciati a luglio 2023, il tasso di interesse americano ha raggiunto la quota del 5,50%. Questa percentuale non si raggiungeva da 22 anni. Il governatore Powell non ha inoltre escluso un aumento ulteriore in un prossimo futuro, assicurando tuttavia che si cercherà di aspettare i risultati di questi primi 11 aumenti consecutivi del tasso di interesse dal 2022.

Gli obiettivi della Banca Centrale americana

Fed banca centrale dollaro

Gli obiettivi della Fed sono principalmente:

  • la stabilità dei prezzi,
  • la stabilità del sistema finanziario, bancario e monetario,
  • l’occupazione negli Stati Uniti ad ottimi livelli,
  • la bassa volatilità del tasso di interesse a lungo periodo,
  • la supervisione e di vigilanza e controllo del mercato finanziario e delle sue istituzioni.

Non è assegnata una gerarchia ai sopra citati obiettivi: questo garantisce un maggior margine d’azione alla Federal Reserve rispetto alla Bce (che ha come obiettivo principale il contenimento dell’inflazione al di sotto della quota del 2% annuo).

Infine la Fed, essendo la Banca Centrale americana, è incaricata anche dell’emissione dei dollari.

Come è strutturata la Fed

La Banca Centrale americana è organizzata secondo questa struttura: è presieduta da un’agenzia centrale indipendente, il Board of Governors, da dodici Federal Reserve Banks regionali, da dodici membri del Federal Open Market Committee (FOMC) e da alcuni economisti.

Il Board of Governors della Fed

Il Board of Governors, con sede a Washington, è composto da sette membri che vengono eletti dal Presidente americano che sono, in seconda battuta, confermati dal Senato. Gli eletti possono rimanere in carica fino a 14 anni. Il Presidente americano ha inoltre il potere di eleggere il governatore e il vice-governatore di questa istituzione. Jerome Powell è l’attuale presidente. Trump lo ha indicato nel 2018, mentre il vice è Philip N. Jefferson.

Le dodici Federal Reserve Banks della Fed – la Banca Centrale Americana

Le dodici Federal Reserve Banks hanno sede a Boston, New York, Philadelphia, Cleveland, Richmond, Atlanta, Chicago, St. Louis, Minneapolis, Kansas City, Dallas e San Francisco. L’elezione dei banchieri delle varie sedi è regolata da normative alquanto complesse.

Distretti FED
Fonte: www.federalreserve.gov

Il FOMC

Il Federal Open Market Committee, spesso abbreviato come FOMC, è costituito da dodici membri. I primi sette sono i membri del Board of Governors, il Presidente della Federal Reserve Banks di New York, mentre gli altri cinque sono eletti, a rotazione, tra i rimanenti membri della Federal Reserve Banks. Si tratta del braccio operativo di politica monetaria della Banca centrale americana.

Gli economisti della Banca Centrale Americana

Gli economisti devono di fornire aggiornamenti al Congresso sulla situazione finanziaria, monetaria ed economica del Paese. Inoltre elaborano alcuni rapporti, tra cui il famoso Beige Book (un report di aggiornamento che viene rilasciato otto volte all’anno).

Gli strumenti a disposizione della Fed

Gli strumenti messi a disposizione della Banca Centrale americana sono numerosi. I principali sono i seguenti: poter effettuare operazioni sui mercati, la gestione dei tassi di sconto e la gestione degli obblighi di riserva a carico delle istituzioni finanziare. La direzione degli ultimi due poteri sono a carico del Board of Governors, mentre il primo è invece a disposizione del FOMC.

Le operazioni a mercato aperto della Fed – la Banca Centrale

Le operazioni a mercato aperto sono uno degli strumenti più potenti a disposizione della Banca Centrale americana. Come detto, queste attività sono gestite dal FOMC che, nelle sue otto sedute annuali, gestisce gli interventi da effettuare. Queste operazioni sono le più efficaci per indirizzare la politica sui tassi di interesse. I principali interventi effettuati riguardano la compravendita dei titoli di Stato. Questo permette di perseguire l’obiettivo di spostare la domanda e l’offerta sui binari del tasso di interesse desiderato.

La gestione dei tassi di sconto

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La gestione dei tassi di sconto, come detto, è uno strumento in carico al Board of Governors. Legiferando in questa materia, come si sta facendo in questo momento di forte inflazione, la Fed sta cercando di contenere questo processo che danneggia l’economia. Le più colpite sono soprattutto le fasce più deboli della popolazione che non riescono (o almeno non riescono immediatamente) a farsi aumentare proporzionalmente i salari. Ma in cosa consiste praticamente la gestione dei tassi di sconto? Il Board of Governors fissano il tasso di Fed Funds rate, ovvero il tasso di interesse a brevissimo tempo. Questo significa che attraverso le politiche adottate dalla Fed il costo del denaro aumenta o diminuisce. Ovviamente questo è uno strumento utilissimo per la gestione della politica monetaria e finanziaria.

Gli obblighi di riserva

Un altro compito a carico del Board of Governors è la gestione degli obblighi di riserva. Questo consente alla Fed di imporre alle banche americane di depositare delle somme all’interno dei conti della Fed, la Banca Centrale americana. Questi depositi hanno la funzione di garantire la stabilità delle istituzioni finanziarie e scongiurare fallimenti e quindi nuove crisi, anche di portata internazionale e mondiale.

Per approfondire

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