Dollaro, Yen, franco svizzero: quali valute sono ancora considerate bene rifugio?
Lo scenario attuale e le valute rifugio
Dazi, guerra commerciale e tensioni geopolitiche sono state uno dei temi chiave di questo avvio di 2025, che ha visto il dollaro perdere oltre il 12% dai massimi di pochi mesi fa. La discesa della moneta americana è stata significativa sia contro l’euro che contro la sterlina e lo yen. Partendo da queste considerazioni, quali valute possono essere ancora considerate un rifugio sicuro?

“Per decenni, il dollaro statunitense (USD), il franco svizzero (CHF) e lo yen giapponese (JPY) sono stati considerati tali, ma ora il contesto globale sta cambiando” ha spiegato Gianni Piazzoli CIO di Vontobel Wealth Management SIM. “Il dollaro, in particolare, sta affrontando crescenti venti contrari. Le politiche tariffarie hanno pesato sulla crescita economica e sull’inflazione, erodendo al contempo la fiducia nell’indipendenza delle istituzioni statunitensi. Allo stesso tempo, aumentano i dubbi sull’affidabilità del paese come partner strategico e alleato”.
Per i mercati finanziari, la conseguenza è una sola: il dollaro sta faticando a mantenere il suo status di bene rifugio. “Questo cambiamento è visibile nei mercati dei capitali. I detentori stranieri, tra cui la Cina, hanno gradualmente ridotto la loro esposizione ai titoli di stato statunitensi, una tendenza che negli ultimi anni è diventata sempre più evidente” ha proseguito Piazzoli.
Non finisce qui, il processo di de-dollarizzazione, si vede anche dai dati relativi alle riserve delle banche centrali che confermano questa tendenza. Infatti, dal 2015 in poi la quota del dollaro è diminuita lentamente, ma costantemente. Il rally dell’oro, salito ormai ampiamente sopra i 3.000 dollari per oncia, è legato anche alla perdita di fiducia dei mercati nel dollaro. La forza dell’oro emerge anche dall’apprezzamento contro l’argento, con la ratio gold to silver oltre quota 100. I cambi, però, sono ampi e coinvolgono anche altre valute, fra cui lo yen, al centro del carry trade in questi ultimi anni.
Conviene investire sullo yen?
La Bank of Japan dopo anni di tassi negativi ha alzato il costo del denaro, che è ora allo 0,50%. Un quarto di punto in più rispetto al costo della Banca centrale svizzera, anche se siamo su valori nettamente inferiori rispetto alla Federal Reserve ed alla BCE.
Ma lo yen è ancora un bene rifugio dopo la discesa di questi anni che la ha portata a dei minimi ultratrentennali contro il dollaro? “Non è un mistero, anche lo yen ha perso parte del suo tradizionale fascino come bene rifugio” ha spiegato l’economista di Vontobel “La Banca del Giappone (BoJ) ha mantenuto bassi i tassi di interesse e ha conservato il controllo sulla curva dei rendimenti, mentre altre banche centrali hanno aumentato i tassi.
Questo scenario, conseguentemente, ha ampliato gli spread tra i tassi di interesse (a sfavore dello yen). Di fatto ciò ha ridotto l’attrattiva dello yen, anche durante i periodi di incertezza globale e di crescente avversione al rischio. Il quadro, tuttavia, sta iniziando a cambiare. I rischi di deflazione in Giappone stanno svanendo e la crescita dei salari sta prendendo slancio. Di conseguenza, la BoJ ha iniziato a normalizzare la sua politica monetaria”.
Ecco, quindi, che questo cambiamento di tendenza sta aiutando lo yen a riconquistare la sua posizione di bene rifugio. Da notare come il cambio USD/JPY, dai massimi oltre quota 160 dell’estate scorsa sia sceso verso 140, confermando la ripresa di interesse verso la divisa giapponese.
Il franco svizzero è la valuta rifugio per eccellenza?
Il franco svizzero, al contrario, continua a essere percepito come un bene rifugio su scala globale. “Il basso debito pubblico, la stabilità politica, la solidità delle istituzioni e la resilienza economica svizzera continuano ad attrarre afflussi di capitali. Inoltre, tradizionalmente le autorità elvetiche hanno mantenuto l’inflazione al di sotto di quella dei loro principali partner commerciali. Questo ha portato ad un incremento del potere d’acquisto e a una pressione rialzista che è proseguita nel tempo. Sebbene il franco svizzero si sia apprezzato verso il fair value (ossia il suo valore reale), non lo consideriamo significativamente sopravvalutato né rispetto al dollaro statunitense né all’euro.
Investire sulla borsa di Zurigo
Non finisce qui, l’economista di Vontobel spiega che – oltre al franco svizzero – anche l’azionario elvetico è potenzialmente interessante, ovviamente scegliendo le azioni giuste.
“Negli ultimi 20 anni, il mercato azionario svizzero è stato uno dei più performanti al mondo, secondo solo a quello statunitense. Uno dei motivi principali è l’elevata qualità delle società quotate. Molte aziende svizzere soddisfano i criteri del “fattore qualità”, una caratteristica che ha garantito una sovraperformance costante su scala globale per oltre 30 anni. A nostro avviso, gli asset svizzeri di qualità, inclusi i titoli azionari, rimangono interessanti per gli investitori stranieri, soprattutto alle attuali valutazioni valutarie “eque”.
Ecco, quindi, una panoramica fra dollaro, yen giapponese e franco svizzero alla ricerca di valute rifugio nell’attuale contesto di mercato.