In un periodo caratterizzato da incertezza, investire sulle banche italiane e su grandi titoli del FTSE Mib potrebbe rappresentare un rifugio per molti investitori, senza rinunciare a rendimenti potenziali interessanti. Non mancano i rischi, ma i certificates che vedremo offrono l’airbag (nel primo caso) oppure barriere decisamente ampie.
Il contesto bancario italiano
Su Piazza Affari i riflettori sono ancora dedicati al risiko bancario. Dazi o non dazi, questo è il grande tema che l’Italia sta affrontando e che segue più dinamiche politiche che di mercato. È, infatti, recente la notizia di un nuovo rigetto della OPA di Unicredit da parte di Banco BPM in quanto reputata dal CDA sconveniente e dal corrispettivo “non congruo”.
L’altra partita si gioca sul fronte Banca Monte dei Paschi di Siena e Mediobanca. L’intreccio anche qui vede presente anche lo Stato italiano, che detiene ancora una partecipazione rilevante all’interno della Banca senese (circa l’11%). L’OPA lanciata da MPS su Mediobanca, è teatro di molteplici interessi che si intrecciano e potrebbe ridisegnare il terreno di gioco coinvolgendo anche le Generali, Unicredit e Banco BPM.
Investire sulle banche italiane con i certificati
Il trend in questi ultimi anni è stato nettamente rialzista, poiché mediamente il valore delle società coinvolte aumenta in un contesto di consolidamento. Anche nella prima fase del 2025 – nonostante la volatilità derivante alle tematiche dazi e guerra commerciale – il settore bancario ha mostrato segnali di forza, con un rimbalzo in queste ultime sedute dopo lo storno di inizio aprile. Tuttavia, è complicato addentrarsi nella valutazione del fair value di uno specifico titolo bancario, perché i fattori straordinari potrebbero influenzare repentinamente il valore di mercato.
Per investire sulle banche italiane – e più in generale su azioni italiane- vediamo tre certificati di Barclays, con i seguenti ISIN: XS2967225611, XS2912734089 e XS2976638010. Tutti i certificates proposti sono scambiati ad oggi sotto la pari, ossia sotto quota 100 euro a certificato, permettendo un potenziale capital gain aggiuntivo rispetto alle cedole. Il tutto rispecchia la maggiore volatilità del mercato e prezzi delle azioni sottostanti in alcuni casi sotto strike (anche se le barriere sono ancora decisamente lontane).
Investire con airbag su BPM, BPER, MPS e Unicredit

Come si può desumere facilmente dal titolo, questo certificato investe in quattro delle principali cinque banche Italiane. Tre sono quelle già precedentemente citate come interessate a strategie di consolidamento (Banco BPM, Unicredit, MPS) a cui si aggiunge BPER Banca. Ad oggi il certificato XS2967225611 può essere acquistato sul mercato di Borsa Italiana Cert-X ad un prezzo di poco superiore a 95 euro.
La caratteristica principale di questo certificato è l’airbag, che protegge l’investitore da eventuali ribassi dei titoli oltre la barriera al 55%. I premi sono condizionati e sono pari allo 0,84% lordo mensile, ossia 10,08% per anno. La barriera premio è sempre al 55% ed è previsto l’effetto memoria, che permette di recuperare ad una data di osservazione successiva eventuali premi non corrisposti.
Investire sulle banche diversificando
Con il certificato ISIN XS2912734089, l’investimento prevede società di diversi settori: bancario (BPER ed MPS), del lusso (Ferragamo), dell’energia (Saipem) e dell’auto (Stellantis).
Anche qui la caratteristica che maggiormente salta all’occhio è collegata alla protezione del capitale investito. Se prima si trattava dell’airbag, qui invece troviamo una barriera sul capitale al 30%. Questo significa che il peggior titolo sottostante può perdere fino al 70% del valore iniziale che comunque il certificato corrisponderà il 100% del capitale a scadenza. Per quanto concerne il premio condizionato, anche qui la barriera è abbastanza ampia e pari al 50%. I premi sono pari all’1% lordo mensile, che su un anno è il 12%.
Ultima ma non meno importante caratteristica, la clausola di autocall. Essa è attivabile a partire dal sesto mese con trigger che parte da 100% e decresce dell’1% ogni mese. Anche in questo caso, come anticipato, il titolo viene scambiato attualmente sotto la pari, attorno ad 87 euro la lettera.
Un certificato su Intesa, Saipem e Stellantis
Anche con l’ultimo Certificato per investire su tre grandi azioni italiane (fra cui una banca) ISIN XS2976638010 vi è una diversificazione del sottostante. In questo caso, tuttavia, il titolo della Banca non è coinvolto direttamente in intrecci di OPA, ma si tratta della prima banca italiana per attivo, Intesa Sanpaolo. Completano il ventaglio di titoli Saipem e Stellantis, due colossi del mercato azionario.
Il certificato, sempre sotto la pari, ad oggi quota in un intorno di 87 euro la lettera, portando un potenziale capital gain a 13 euro lordo per certificato. La tassazione sulle plusvalenze dei certificati ricordiamo essere sempre al 26%, tuttavia su di essi è possibile la compensazione di eventuali minusvalenze precedenti.
In questo caso Barclays ha previsto una barriera sul capitale al 40% e una barriera cedolare al 55%. Il premio potenziale mensile dell’1,04% è il più elevato dei tre certificati, pur sottendendo un numero inferiore di titoli. La clausola di autocall, infine, si applica anche su questo prodotto e vale la regola dell’ISIN precedente: valida a partire da 6 mesi dall’emissione, con primo livello al 100% per poi calare di un 1% mensile.
Messaggio promozionale – Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo consulenza finanziaria o sollecito all’investimento in borsa. i certificati di investimento sono prodotti complessi ed espongono l’investitore a un rischio di perdita sostanziale del capitale. I rendimenti indicati sono lordi, tassazione al 26%.