Investire nei Fondi PIR conviene?
Investire nei PIR alternativi ha dei vantaggi? Cosa conviene fare? Cosa sono i Eltif? I dati delle banche del 2021.
Fondi Pir
I fondi PIR, acronimo di “Piani di Individuali di Risparmio“, sono stati creati nel 2016 – 2017 per poi essere modificati nel 2020. Mediolanum, Fideuram, Fineco, Unicredit, Eurizon ed altre banche hanno lanciato molte offerte sui nuovi fondi PIR.
I PIR in origine (cioè nel 2017) sono stati pensati per portare il risparmio verso le imprese italiane quotate. Investire nei PIR alternativi invece serve a finanziare le imprese non quotate italiane. Questa azione direzionale verso le azioni italiane sono state favorite da facilitazioni fiscali importanti. Infatti la ultima normativa, che segue gli la normativa degli Eltif, concede un credito d’imposta a fronte di eventuali perdite, per una durata di minimo 5 anni, fino a un valore massimo di 60mila euro detraibili dal 2026 in 10 rate per anno da compensazione nel F24.
Cosa sono gli Eltif
Gli Eltif, acronimo di European long term investment fund, sono i “fondi di investimento europeo a lungo termine” e rappresenta il quadro normativo in cui si muove l’investimento. L’Europa ha dato una linea da seguire per far arrivare liquidità alle imprese. I nuovi PIR alternativi seguono questa linea normativa.
Benefici fiscali dei PIR
Lo scopo dichiarato dei PIR alternativi nati nel 2020 quindi è investire e trasferire il risparmio privato verso l’economia reale, le imprese e la Borsa Italiana. Come? Le Sgr italiane hanno scelto in gran parte gli Eltif, ma altri pensano a fondi chiusi. I PIR garantiscono un beneficio fiscale azzerando la tassazione sulle plusvalenze, a condizione che l’investimento sia mantenuto per cinque anni.
Legge finanziaria del 2021 ha previsto la deduzione integrale in dichiarazione dei redditi delle minusvalenze. Viene concesso un credito d’imposta per le perdite relative agli investimenti effettuati entro il 2021, per una durata di minimo 5 anni, fino a un valore massimo di 60mila euro detraibili dal 2026 in 10 rate annuali in compensazione con F24.
Generalmente si consiglia di investire nei PIR con un’ottica di investimento di 6-8 anni.
PIR: investimento in negativo?
Dati negativi quest’anno secondo l’Osservatorio PIR di Plus24. A gennaio il comparto ha registrato un saldo negativo superiore ai 161 milioni di euro, un record negativo assoluto.
Assogestioni conferma i dati negativi del 2020 segnalando deflussi dal comparto dei PIR di circa 760 milioni di euro, di cui 403 milioni sono fuoriusciti solo nell’ultimo trimestre dell’anno. L’Osservatorio teme che il trend verrà confermato nei prossimi mesi.
Il deflusso dal settore PIR ha colpito Mediolanum con deflussi per 44,6 milioni di euro, Amundi per 33 milioni, Eurizon 25 milioni, e Fideuram per 22 milioni.
I dati raccontano che su quasi 50 fondi PIR creati da più di 3 anni, al momento soltanto poco più della metà presentano un rendimento positivo (dati di gennaio di Morningstar). Inoltre, soltanto tre prodotti hanno avuto nell’arco di 36 mesi una performance media annua superiore al 4%.
Questo non succede per tutti; per alcuni le performance sono molto positive. Da inizio 2019 a oggi i rendimenti a doppia cifra ci sono: Anthilia Small Cap 81,8%, Arca Economia Reale Equity con +51%. Fra i Pir si segnala anche Symphonia Small Cap, che ha guadagnato il 47% per fare alcuni esempi.
Tuttavia molti risparmiatori continuano a tenere i loro risparmi sul conto corrente ed osservano che il risparmio fiscale, del tutto teorico, non compensa il blocco dei loro soldi per ben 5 anni; inoltre segnalano la presenza del rischio Italia e dei costi elevati per chi ha deciso di investire i questi nuovi PIR.
A chi conviene investire nei PIR?
Conviene dunque investire nei PIR? In sintesi i PIR non appaiono quindi particolarmente convenienti per i piccoli risparmiatori e piccoli investitori che sono impegnati a recuperare le perdite senza poter alla fine sfruttare l’esenzione fiscale. Gli unici che sicuramente guadagnano da questi prodotti finanziari, sono le banche e i loro venditori, che hanno guadagnato con i PIR commissioni, bonus e premi sulla raccolta di liquidità.
Molto meglio investire su un ETf che almeno ha costi molto contenuti e non blocco il capitale dei risparmiatori per 5 anni. Anche i certificati di investimento possono offrire interessanti opportunità per chi cerca rendimento sui mercati. Inoltre, i certificate sono anche fiscalmente efficienti.