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Quali rischi si nascondono dietro il mondo delle criptovalute? È davvero un investimento per tutti? Come si può evitare di perdere i propri fondi nel giro di pochi minuti? Cosa succede se sbagli una transazione o dimentichi la password del tuo wallet? Le criptovalute incidono sul cambiamento climatico e sulla disponibilità di risorse naturali?

Il mondo delle criptovalute

Le criptovalute sono nate il 3 gennaio 2009 con la creazione di Bitcoin, la prima valuta digitale basata su tecnologia blockchain.
La tecnologia della “catena di blocchi” ha trovato applicazione nel mondo delle aziende in quattro ambiti principali: scambio di valore, verificabilità dei dati, coordinamento dei dati e realizzazione di processi affidabili. Tuttavia, il principale utilizzo che viene fatto delle criptovalute rimane di tipo speculativo.
Da allora il settore ha vissuto una crescita esponenziale: secondo i dati di investing.com aggiornati ad agosto 2025, oggi esistono 9.478 criptovalute, con una capitalizzazione totale di mercato di circa 3,69 trilioni di dollari. Attualmente, il Bitcoin rappresenta il 61,4% della capitalizzazione totale, seguito da Ethereum con l’11,4%.
La varietà di criptovalute oggi disponibili è impressionante: alcune sono dedicate a personaggi attuali (come TrumpCoin, Dogelon Mars per Musk), altre ad animali (Dogecoin, Shiba Inu), altre ancora a cause sociali (SolarCoin), personaggi storici (GandhiCoin), sport (SoccerCoin), scienza (Einsteinium), meme di internet e molto altro. Alcune di queste hanno avuto un successo clamoroso, mentre molte altre sono rimaste progetti di nicchia o sono scomparse velocemente.
Questa varietà dimostra quanto il mondo delle criptovalute sia dinamico e in continua evoluzione, ma comporta anche numerosi rischi che analizzeremo nei prossimi punti.

Elevata volatilità dei prezzi

La volatilità indica la rapidità e l’intensità con cui il prezzo di un bene finanziario può cambiare nel tempo.
Nel caso delle criptovalute, la volatilità dei prezzi è probabilmente il rischio più significativo. Questi asset digitali sono soggetti a fortissime oscillazioni di valore, spesso in tempi molto brevi. Una moneta può guadagnare o perdere decine di punti percentuali in poche ore o giorni, esponendo gli investitori, specialmente quelli meno esperti o guidati dalla FOMO (Fear Of Missing Out), a possibili perdite rilevanti.

Esempi famosi di forti volatilità nelle criptovalute sono numerosi. Nel dicembre 2017, il prezzo di Bitcoin raggiunse quasi 20.000 dollari, per poi crollare sotto i 7.000 nei primi mesi del 2018, con una perdita di oltre il 65% in pochi mesi. Nel 2021, Dogecoin, sospinta da meme e dai tweet di Elon Musk, passò da meno di 1 centesimo a oltre 70 centesimi in pochi mesi, per poi dimezzare rapidamente il suo valore. Un altro episodio eclatante riguarda Terra (LUNA), che nel maggio 2022, pur essendo considerata una delle crypto “sicure”, perse quasi tutto il suo valore in una sola settimana, passando da oltre 80 dollari a meno di un centesimo a causa del collasso del suo ecosistema. Infine, nel novembre 2022 il token FTX (FTT) precipitò di oltre il 95% in pochi giorni dopo la notizia del fallimento dell’exchange, dimostrando ancora una volta quanto il mercato delle criptovalute possa essere imprevedibile e rischioso.

Queste oscillazioni possono rappresentare opportunità di guadagno per i trader esperti, ma costituiscono un rischio enorme per chi investe senza una solida strategia e conoscenza del mercato.

Rischio di hacking e furto

investire bitcoin

Il mondo delle criptovalute e delle blockchain è esposto a numerose tipologie di attacchi informatici, che possono mettere a rischio sia la sicurezza dei fondi che l’integrità dei sistemi. Attacchi come il 51% attack, il double spending, il Sybil attack o l’eclipse attack possono portare al furto di fondi, alla manipolazione delle transazioni, o alla paralisi temporanea delle piattaforme.

Il più famoso tra questi è sicuramente l’attacco del 51%, che si verifica quando un singolo soggetto o gruppo di miner riesce a controllare più della metà della potenza di calcolo della rete di una particolare criptovaluta. In questo modo, gli attaccanti possono manipolare la blockchain, annullare transazioni legittime o spendere due volte gli stessi fondi.
Un esempio reale di questo tipo di attacco è quello accaduto nel maggio 2018 a Bitcoin Gold (BTG), una criptovaluta nata come fork di Bitcoin. In quell’occasione, un gruppo di hacker riuscì a sottrarre circa 18 milioni di dollari dalle piattaforme di scambio che accettavano questa criptovaluta.
Oltre agli attacchi alla blockchain stessa, sono numerosi anche i casi di hacking sulle piattaforme di scambio o sui portafogli (wallet) degli investitori.

Per evitare di perdere i propri fondi, è essenziale che l’investitore si informi sulla tecnologia utilizzata dalla criptovaluta, sul numero di utenti che ne fanno uso e sulle misure di sicurezza adottate dal progetto, scegliendo wallet sicuri, proteggendo le proprie chiavi private e affidandosi a piattaforme riconosciute e affidabili.

Rischio di perdita delle chiavi private

Tutte le criptovalute si basano su un sistema di chiavi crittografiche: una chiave pubblica, che identifica l’indirizzo su blockchain, e una chiave privata, necessaria per autorizzare le transazioni e accedere ai propri fondi. Quando si opera tramite exchange, spesso è la piattaforma stessa a gestire le chiavi private per conto dell’utente. Tuttavia, chi investe direttamente e utilizza wallet personali è responsabile della custodia della propria chiave privata, che può essere salvata su dispositivi fisici (chiavette USB, hard disk, hardware wallet) oppure annotata su carta. In questo caso, la responsabilità è totale: perdere la chiave privata significa perdere irrimediabilmente l’accesso ai propri fondi.

Nel corso degli anni, numerosi casi di cronaca hanno evidenziato le conseguenze della perdita o della mancata protezione delle chiavi private. Uno degli episodi più noti è quello di Stefan Thomas, ex CTO di Ripple, che ha perso l’accesso a circa 7.000 Bitcoin per aver dimenticato la password del suo hard disk contenente la chiave privata. Un altro caso emblematico è quello di James Howells, che ha accidentalmente gettato via un hard disk contenente le chiavi di accesso a 8.000 Bitcoin, oggi sepolto in una discarica.

L’investitore deve proteggere e conservare la propria chiave privata in modo sicuro, preferendo soluzioni come hardware wallet e backup offline, evitando dispositivi connessi a Internet o cloud non protetti. In caso di smarrimento, i fondi sono definitivamente persi. Se si utilizzano exchange, spesso la piattaforma gestisce la chiave privata: questo semplifica la gestione, ma richiede di affidarsi a operatori riconosciuti e sicuri.

Irreversibilità delle transazioni

Uno degli aspetti più delicati nel mondo delle criptovalute riguarda la gestione delle transazioni. Le transazioni effettuate su blockchain sono irreversibili: una volta confermate, non possono essere annullate o modificate. Questo significa che qualsiasi errore nell’indirizzo di destinazione (chiave pubblica), una truffa o una svista può causare la perdita definitiva dei fondi, senza alcuna possibilità di recupero tramite enti terzi o assistenza clienti come avviene nei sistemi bancari tradizionali.

L’investitore deve prestare la massima attenzione prima di effettuare qualsiasi transazione, verificando sempre con cura l’indirizzo di destinazione, l’importo e la tipologia di criptovaluta. È consigliato effettuare una prova con una piccola somma prima di trasferire cifre importanti, evitare di fidarsi di richieste sospette e utilizzare solo piattaforme e wallet riconosciuti e affidabili.

Assenza di regolamentazione

Altro aspetto critico è la mancanza di una regolamentazione chiara e uniforme a livello globale. In molti Paesi, le criptovalute operano ancora in una sorta di “vuoto normativo”, il che comporta rischi sia per gli investitori che per le aziende che vi operano.
Negli ultimi anni, alcuni governi hanno iniziato a muoversi verso una maggiore regolamentazione. Gli Stati Uniti, ad esempio, sono stati protagonisti nelle ultime settimane di importanti dibattiti e iniziative legislative, culminate nella cosiddetta “settimana delle crypto” (Crypto Week), durante la quale il Congresso ha discusso e approvato le prime proposte concrete per la regolamentazione del settore. Questi interventi mirano a garantire maggiore trasparenza, protezione degli investitori e lotta alle attività illecite, ma il processo è ancora in evoluzione e permangono molte incertezze.
L’Europa e altri Stati stanno seguendo a loro volta percorsi regolatori, ma la situazione rimane frammentata e in rapida trasformazione. Di conseguenza, chi investe in criptovalute deve essere consapevole dei rischi aggiuntivi dovuti alla mancanza di regole chiare e stabili.

Oscurità normativa fiscale

tasse trading

La tassazione delle criptovalute è un tema spesso poco chiaro e soggetto a frequenti cambiamenti. In molti paesi, le normative fiscali non sono ancora completamente definite o aggiornate, e questo può creare confusione tra gli investitori. Le modalità di dichiarazione dei guadagni, le aliquote applicabili e le procedure per il calcolo delle plusvalenze possono variare notevolmente da un paese all’altro, e talvolta anche all’interno dello stesso paese da un anno altro all’altro in base a nuove disposizioni o chiarimenti.

Questa incertezza espone gli utenti al rischio di commettere errori nella compilazione delle dichiarazioni fiscali, o di omettere informazioni rilevanti. Per l’investitore, c’è il rischio che eventuali guadagni possano essere sanzionati se non correttamente dichiarati.
È fondamentale, quindi, che chi investe o utilizza criptovalute si informi costantemente sulle normative in vigore, si rivolga a professionisti del settore fiscale e tenga una documentazione precisa di tutte le operazioni effettuate.

Impatto ambientale

Le criptovalute, in particolare quelle basate su meccanismi di “proof-of-work” come Bitcoin, richiedono un’enorme quantità di energia per la validazione delle transazioni e la creazione delle nuove monete. Nel 2023 hanno consumato 178 TWh, quanto l’Italia in sei mesi, e circa il 60% di questa energia è derivata da combustibili fossili. Se il mining fosse uno Stato, sarebbe il 27° al mondo per consumo energetico; le emissioni annuali di CO₂ sono paragonabili a quelle della Grecia e sarebbero necessari 4 miliardi di alberi ogni due anni per compensarle.
Oltre all’elettricità, il mining richiede grandi quantità di acqua per il raffreddamento dei data center e questi, inoltre, occupano una superficie fisica uguale a più di 1,4 volte Los Angeles.

L’investitore dovrebbe essere consapevole delle implicazioni a lungo termine e valutare, quando possibile, l’utilizzo di piattaforme e criptovalute che adottano soluzioni più sostenibili (ad esempio, sistemi di validazione meno energivori come il proof-of-stake o progetti che utilizzano energia rinnovabile). Inoltre, è utile informarsi sulle discussioni normative e sociali legate alla sostenibilità, poiché cambiamenti futuri potrebbero influenzare il valore, la regolamentazione e la reputazione delle criptovalute in cui si investe.

Conclusioni

Le criptovalute rappresentano una grande innovazione, ma il loro utilizzo comporta rischi importanti, sia dal punto di vista finanziario che legale e tecnologico. Informarsi e adottare strategie di gestione del rischio è fondamentale per operare con maggiore consapevolezza in questo settore in rapida evoluzione.

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Ethereum: nuova corsa verso i massimi? https://www.investire-certificati.it/ethereum-e-iniziata-una-nuova-corsa-verso-i-massimi-criptovalute-bitcoin/ Wed, 23 Jul 2025 09:47:43 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=38058 Il valore della valuta nativa della blockchain Ethereum ha superato i 3.700 dollari, spinto da una nuova ondata di domanda legata agli ETF e conferma la forte ripresa nel secondo trimestre 2025 capace di annullare le perdite del primo trimestre e aumentando di circa il 175% rispetto ai minimi di aprile. Decisive le prossime sedute […]

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Il valore della valuta nativa della blockchain Ethereum ha superato i 3.700 dollari, spinto da una nuova ondata di domanda legata agli ETF e conferma la forte ripresa nel secondo trimestre 2025 capace di annullare le perdite del primo trimestre e aumentando di circa il 175% rispetto ai minimi di aprile.

Decisive le prossime sedute di borsa per vedere se la moneta digitale della seconda blockchain più importante al mondo sarà in grado di sfondare la soglia dei 4.000 dollari e riprendere così la sua corsa verso il suo massimo storico. Un massimo raggiunto ormai quasi 4 anni fa, il 10 novembre 2021, non lontano dai 5.000 dollari.

Bitcoin: moneta digitale. Ethereum: per la finanza decentralizzata

Bitcoin nasce nel 2008. L’idea è di uno sviluppatore informatico anonimo, noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Il suo scopo principale? Creare una valuta digitale decentralizzata, pensata come riserva di valore e mezzo di pagamento alternativo alle valute tradizionali. Tutto questo, svincolato dal controllo di governi e istituzioni finanziarie.

Ethereum diventa operativa nel 2015, grazie a Vitalik Buterin. L’approccio è molto diverso. Anche Ethereum usa la tecnologia blockchain, ma nasce come piattaforma programmabile. Serve per ospitare smart contract: contratti digitali auto-esecutivi che rispettano regole prestabilite, senza intermediari. Inoltre, permette applicazioni decentralizzate (dApp) distribuite tra molti partecipanti. Così, Ethereum diventa un’infrastruttura centrale per la finanza decentralizzata (DeFi) e il web3. Offre agli sviluppatori la possibilità di creare servizi innovativi, che vanno oltre il semplice trasferimento di denaro.

Due modi diversi per decentralizzare

Un’altra differenza fondamentale riguarda il meccanismo di consenso delle due reti.
Bitcoin usa ancora oggi il sistema Proof of Work (PoW). I “miner” devono risolvere problemi matematici e consumano molta energia per validare le transazioni e creare nuovi blocchi.

Ethereum, invece, dal 2022 ha abbandonato il Proof of Work e adottato il Proof of Stake (PoS). Qui la sicurezza e la validazione sono affidate ai “validatori”, che bloccano una certa quantità di Ether come garanzia. Il processo diventa così più efficiente dal punto di vista energetico e accessibile a più persone.
Questa evoluzione mostra l’approccio innovativo di Ethereum e la sua attenzione alla sostenibilità, rendendola diversa da Bitcoin.

Ethereum non è una moneta, Ether sì

Spesso nel linguaggio comune si utilizza il termine Ethereum per riferirsi alla criptovaluta, ma questa è una semplificazione impropria. Ethereum, infatti, è il nome della piattaforma decentralizzata basata su blockchain.

La vera moneta digitale utilizzata all’interno di questa piattaforma si chiama Ether (simbolo ETH). Ether funge da mezzo di scambio per pagare le transazioni e le commissioni (gas) necessarie al funzionamento della rete.

10 anni di Ethereum

Il 30 luglio 2025, Ethereum raggiungerà la sua prima decade. Per celebrare questa pietra miliare, ha creato una torcia digitale simbolica sotto forma di NFT (non fungible token), dedicata alla comunità e alla crescita della piattaforma.

La torcia passerà ogni giorno da un wallet all’altro, tra figure importanti dell’ecosistema Ethereum, fino a essere simbolicamente “bruciata” il giorno del decimo compleanno. Il primo a riceverla nel suo portafoglio digitale è stato Joseph Lubin, cofondatore di Ethereum.

Investire in criptovalute: il ruolo della volatilità

Ethereum

La volatilità di Ethereum e Bitcoin, come delle altre criptovalute, è molto alta. I loro prezzi possono subire forti oscillazioni in poco tempo, sia al rialzo che al ribasso.

Questo rende le criptovalute strumenti interessanti ma anche rischiosi per gli investitori meno esperti. I risparmiatori devono essere consapevoli di questi movimenti e valutare attentamente il proprio profilo di rischio prima di entrare nel mercato. Le criptovalute hanno una volatilità mediamente 3-5 volte superiore rispetto ai titoli azionari, agli indici di borsa e ai beni rifugio come oro e argento.

Una possibile soluzione per chi desidera esporsi al settore, pur mitigando il rischio diretto legato alle forti oscillazioni delle criptovalute, è investire in certificati finanziari che hanno come sottostanti azioni di società attive nel mondo della blockchain e delle criptovalute.

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Liquidity Provider: Il loro Ruolo nei Mercati Finanziari https://www.investire-certificati.it/liquidity-provider-il-loro-ruolo-nei-mercati-finanziari/ Wed, 14 Aug 2024 08:49:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=31064 Liquidity Provider: cos’è e perché sono importanti. Senza un Liquidity Provider l’esecuzione degli ordini è difficile ed il mercato potrebbe non risultare completamente efficiente, con una liquidità inferiore sul book di negoziazione. L’importanza della liquidità del mercato risiede nella sua influenza sulla velocità di apertura e chiusura delle posizioni ed anche sui costi delle transazioni, […]

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Liquidity Provider: cos’è e perché sono importanti. Senza un Liquidity Provider l’esecuzione degli ordini è difficile ed il mercato potrebbe non risultare completamente efficiente, con una liquidità inferiore sul book di negoziazione.

L’importanza della liquidità del mercato risiede nella sua influenza sulla velocità di apertura e chiusura delle posizioni ed anche sui costi delle transazioni, di fatto. Dunque i mercati liquidi comportano minori rischi e sono quindi più attraenti per gli investitori. Infatti in un mercato liquido, i venditori possono facilmente trovare acquirenti o venditori disponibili. La liquidità di un asset è anche un fattore determinante nello spread offerto da un broker con leva. Vedremo quindi come si crea la liquidità e chi la crea in un mercato valutario e poi nel mercato crypto. Ma prima facciamo una considerazione sui tassi che condizionano la liquidità.

L’aumento dei tassi quanto ha influito sui costi della liquidità?

Come breve premessa possiamo dire che l’aumento dei tassi di interesse, salito così velocemente in breve tempo, ha influenzato i costi della liquidità dei liquidity providers attraverso i seguenti meccanismi:

  • Aumento dei costi di finanziamento e dei margini di profitto per i fornitori.
  • Maggiore domanda di liquidità da parte dei trader e degli investitori.
  • Aumento della volatilità dei mercati finanziari.
  • Necessità di ricalibrare le strategie di trading e di gestione del rischio.

In questo modo, con la liquidità rarefatta per la veloce salita dei tassi, sono saliti i costi dei broker più sottili, che hanno visto aumentare enormemente il rischio mentre il margine di profitto si è ridotto; quindi hanno tagliato ogni spesa strettamente non necessaria. Questo è avvenuto mentre la concorrenza è aumentata; infatti sono arrivati in Italia quasi un centinaio di nuovi broker extra comunitari (che spesso non rappresentano un’opzione sicura per l’investitore).

Parliamo di Market Maker sui CFDs Forex, ai “Advanced Liquidity Providers (ETF, ETC, ETN) ed ai fornitori di liquidità crypto, ossia sulle criptovalute. Non certo alle banche che con l’aumento dei tassi hanno realizzato utili mai visti, con il conseguente apprezzamento di molti titoli finanziari. In questo settore i piccoli fornitori dipendono dai grandi fornitori di liquidità. Ciò può far salire i costi finali per i trader.

La liquidità del mercato Forex

Il mercato forex è il più liquido al mondo, ma anche in questo caso il tema merita un approfondimento. Fra le varie coppie ci sono grandi differenze: gli incroci di dollaro, euro, yen, sterlina sono molto liquidi se comparati a quelli di valute minori.

Un elevato livello di liquidità indica la presenza di un grande numero di ordini di acquisto e vendita nel mercato sottostante, aumentando così la probabilità che il prezzo massimo, che un acquirente è disposto a pagare, e il prezzo minimo che un venditore accetterà, si avvicinino. Di conseguenza, lo spread tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita si riduce. Spread più bassi si traducono in costi di transazione più bassi offerti dal broker. Al contrario, se un mercato è poco liquido, potrebbe esserci uno spread molto più ampio.

Valute illiquide

È noto come il cambio tra Euro e dollaro sia uno dei più liquidi in assoluto; tuttavia, ci sono mercati ancora meno liquidi come le coppie Forex esotiche, come la lira turca e il peso messicano; queste coppie sono scambiate in misura limitata e quindi hanno una minore liquidità rispetto alle coppie principali. La mancanza di liquidità significa che lo spread tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita tende ad essere molto più ampio.

Per eseguire le operazioni dei clienti nel trading online valutario (Forex), i broker hanno quindi bisogno di un liquidity provider. I costi associati variano a seconda dell’azienda e del tipo di servizio offerto. Tuttavia, in generale, il costo del liquidity provider è tipicamente compreso tra lo 0,1 e lo 0,2 pips su ciascun lato dell’operazione (il bid e l’ask). Poi ci sono i costi per il broker al quale possono addebitare una quota di iscrizione mensile o annuale, insieme alle commissioni associate alla fornitura di liquidità; altri invece potrebbero non addebitare alcuna commissione. Inoltre, i liquidity provider possono ottenere profitti dagli spread e dagli swap. Tutto dipende dagli accordi.

I Liquidity Provider del Mercato Forex

I liquidity provider nel mercato Forex svolgono un ruolo fondamentale nel garantire la liquidità e la stabilità del mercato. Ecco come funzionano:

forex market
  1. Ruolo e funzioni: I liquidity provider fungono da intermediari, facilitando l’esecuzione degli scambi mettendo in contatto acquirenti e venditori nel mercato. Il loro obiettivo è garantire un’efficace ed efficiente esecuzione degli scambi, contribuendo complessivamente alla liquidità e alla stabilità del mercato Forex.
  2. Fornitori di liquidità: sono le grandi banche e le istituzioni finanziarie, che negoziano grandi quantità di valute giornalmente, fornendo profondità e stabilità al mercato. Anche entità non bancarie come hedge fund e società di trading proprietario contribuiscono alla liquidità del mercato Forex.
  3. Risorse di liquidità: vengono fornite per mantenere un equilibrio nel mercato in caso di grandi volumi di scambi di strumenti finanziari. Posizionano numerosi ordini limite nel book degli ordini per garantire la liquidità del mercato.
  4. Gestione del rischio: I liquidity provider aiutano i broker a gestire i rischi, assicurando che ci sia sempre un acquirente o un venditore per qualsiasi scambio, limitando il rischio di scostamenti di prezzo e volatilità di mercato.
  5. Guadagni: i guadagni arrivano principalmente dagli spread e dagli swap, oltre ad eventuali commissioni. Inoltre, può essere addebitata una commissione per l’accesso alla liquidità fornita.

In sintesi, i liquidity provider svolgono un ruolo cruciale nel garantire la liquidità, la stabilità e l’efficienza del mercato Forex, facilitando gli scambi tra acquirenti e venditori e contribuendo alla gestione dei rischi di mercato.

Rischi nell’accedere alla liquidità

In breve, l’utilizzo di un fornitore di liquidità nel mercato Forex comporta diversi rischi, tra cui la liquidità stessa, i rischi di prezzo, l’affidabilità, la comunicazione e la trasparenza, oltre ai costi associati alla stessa fornitura di liquidità. È fondamentale valutare attentamente tali rischi e condurre una ricerca approfondita prima di scegliere un fornitore di liquidità.

I rischi associati all’uso di un liquidity provider nel mercato Forex possono includere rischi di:

  1. Liquidità: Se il liquidity provider non è in grado di fornire liquidità sufficiente, potrebbero verificarsi problemi di esecuzione degli scambi, slippage e difficoltà nel chiudere posizioni, specialmente durante periodi di volatilità del mercato.
  2. Prezzo: Durante movimenti significativi dei prezzi nel mercato Forex, il rischio di price gap e volatilità può influenzare l’efficienza dell’esecuzione degli scambi. I liquidity provider possono mitigare questi rischi, ma la loro capacità di farlo può variare.
  3. Affidabilità: La scelta di un provider non affidabile o di un bridge provider non affidabile può influenzare la qualità dell’esecuzione degli scambi e la reputazione complessiva del liquidity provider. Questo può avere un impatto diretto sulla qualità del servizio offerto ai trader al dettaglio.
  4. Comunicazione e trasparenza: Se non è trasparente e manca nella comunicazione il provider può portare a problemi nell’esecuzione degli scambi e nella gestione dei rischi.
  5. Costi associati: possono essere addebitati commissioni per la fornitura di liquidità, oltre a eventuali commissioni di iscrizione mensili o annuali. Questi costi devono essere valutati in relazione ai benefici offerti dal liquidity provider.

Quali sono le tipologie di Liquidity Provider?

Tutti i fornitori di liquidità nel mercato delle valute, ossia il Forex, sono divisi in due livelli:

TIER 1 – L’ECN (Electronic Communication Network) è un’enorme rete di comunicazione elettronica che collega i maggiori fornitori di liquidità. I fornitori di livello 1 includono enormi banche internazionali come Morgan Stanley, Bank of America, Goldman Sachs, JP Morgan, Barclays Capital Bank, Citi Bank, Nomura e altre. Il più grande fornitore di liquidità nel mercato Forex è Deutsche Bank, seguita dalla banca UBS e Barclays Capital è il terzo più grande fornitore di liquidità.

I principali fornitori di liquidità nel mercato Forex sono le prime brokerages, le grandi banche e altre istituzioni finanziarie. Queste entità negoziano volumi considerevoli di valute ogni giorno, garantendo profondità e stabilità al mercato. Queste istituzioni contribuiscono alla liquidità e alla stabilità del mercato, favorendo l’efficienza e la tempestività nell’esecuzione degli scambi.

TIER 2 – Sono i piccoli fornitori liquidità, che fungono da intermediari tra i broker e le istituzioni Tier 1. Alcuni nomi di fornitori di liquidità di questa categoria: LMAX Exchange, Currenex, Integral, CFH Clearing, Hotspot FX, Refinitiv FXall, FXCM Pro e Swissquote. La maggior parte dei broker Forex con tecnologia NDD lavora con tali fornitori.

Presentiamo a titolo esplicativo alcuni grafici ripresi dal sito b2broker, che ben illustrano il tema della liquidità sul mercato forex.

Tipologie di liquidity provider

Broker e accesso alla liquidità

I livelli Tier 1 e 2 condizionano l’attività dei broker ed anche la loro tipologia:

  • il broker Forex che ha accesso diretto a un fornitore di liquidità di livello 2, viene chiamato broker STP (Straight Through Processing). Si tratta di un modello che consente di trasmettere gli ordini dei clienti direttamente al fornitore di liquidità senza alcun intervento di negoziazione. 
  • quando invece il broker Forex si collega direttamente a un grande fornitore di liquidità Tier 1 (una grande banca) o al pool di diversi fornitori di liquidità Tier 2 più piccoli, viene chiamato broker DMA (Direct Market Access). 
  • il broker Forex con accesso diretto al pool di liquidità di grandi fornitori interbancari di Tier 1, viene chiamato broker ECN.

Anche entità non bancarie, come i fondi speculativi e le società di trading proprietario (le Prop Firm) contribuiscono alla liquidità del mercato Forex. Spesso utilizzano algoritmi sofisticati e tecnologie avanzate per negoziare valute e trarre profitto dalle inefficienze di mercato. Inoltre, alcune piattaforme di scambio, come LMAX Exchange, Currenex, Integral, CFH Clearing, Hotspot FX, Refinitiv FXall, FXCM Pro, svolgono un ruolo significativo come fornitori di liquidità nel mercato valutario.

In sintesi, i fornitori di liquidità nel mercato Forex includono prime brokerages, grandi banche, istituzioni finanziarie, fondi speculativi, società di trading proprietario e piattaforme di scambio. Queste entità svolgono un ruolo cruciale nel garantire la liquidità, la stabilità e l’efficienza del mercato Forex, facilitando gli scambi tra acquirenti e venditori e contribuendo alla gestione dei rischi di mercato.

Liquidity Provider Forex

Ma chi sono queste società? Ecco un elenco di alcuni fornitori di liquidità nel mercato Forex:

  1. LMAX Exchange
  2. Currenex
  3. Integral
  4. CFH Clearing
  5. Hotspot FX
  6. Refinitiv FXall
  7. FXCM Pro
  8. IXPrime Uk
  9. SwisseQuote Bank
  10. Match Prime Cipro
  11. B2Prime Cipro
  12. Finalto Uk
  13. B2Broker Dubai
  14. Leverate cipro
  15. OpenHub Uk
  16. Grandi banche come Goldman Sachs, JP Morgan, Citigroup, Barclays
  17. Fondi speculativi e società di trading proprietario.

Questi fornitori di liquidità (alcuni dei quali sono anche broker) svolgono un ruolo cruciale nel garantire la liquidità, la stabilità e l’efficienza del mercato Forex, facilitando gli scambi tra acquirenti e venditori e contribuendo alla gestione dei rischi di mercato.

Liquiditi provider

Come valutare un broker ed il suo liquidity provider?

Questi importanti attori del mercato vengono scelti valutando alcune loro caratteristiche: prime fra tutte la velocità di esecuzione degli ordini. Lo potete verificare voi stessi.

Se l’esecuzione è superiore ai 2 secondi probabilmente avete scelto un Market Maker che può riquotare il vostro ordine, e magari lo può prendere in carico senza passarlo al mercato. Non va bene. Sta incassando tutte le vostre perdite in pieno conflitto di interessi.

Se il vostro ordine sul Forex viene eseguito regolarmente con una velocità da 0,5 a 2 secondi probabilmente vi servite di un broker STP che può riquotare il vostro ordine se presenta difficoltà ad essere eseguito, ma potrebbe anche lui riquotarlo.

Il broker DMA esegue senza mai ri-quotare come l’ECN ad una velocità che va mediamente da 0,1 a 0,5 secondi, mentre l’ECN esegue con costanza ad una velocità inferiore a 0,1 secondi. Il broker DMA e ECN sono quindi preferibili come velocità, ma però sopportano lo slippage, cioè lo scivolamento del prezzo, come pure il broker STP. Il Market Maker invece non dovrebbe avere slippage. Infine il broker ECN in più mostra la profondità di mercato.

Ma al trader o investitore non interessa solo la velocità di esecuzione del broker. Il liquidity provider va valutato per la qualità di altri importanti aspetti della sua attività:

  • tecnologia
  • rispetto delle normative
  • reputazione
  • stabilità finanziaria
  • prezzi
Grafico sui criteri di valutaZione per un liquidity provider nel mondo forex. Tratto dal sito b2broker.com

Quali sono i fornitori di liquidità Crypto?

Anche il mercato delle crypto ha i propri fornitori di liquidità. I liquidity provider più noti che offrono servizi di trading per token nel settore delle cripto valute sono:

  1. Galaxy Digital Trading: società quotata in borsa; è un fornitore leader di liquidità in cripto valute; gestisce asset per oltre 2,5 miliardi di dollari per più di 960 controparti commerciali istituzionali.
  2. GSR Markets: Offre liquidità e trading per una varietà di token; ha più di dieci anni di esperienza e una comprovata esperienza nell’aiutare i clienti a lanciare progetti di cripto valuta di successo.
  3. Empirica: Empirica è stata fondata nel 2010 come società di software di trading e successivamente si è evoluta in un fornitore di liquidità crittografica utilizzando il proprio software proprietario. È anche il market maker responsabile dell’esecuzione del 20-30% del volume giornaliero delle borse designate. Empirica realizza un fatturato del 40-60% su oltre 50 token in diversi scambi. Può rendere liquido il tuo progetto token entro 6-12 mesi e ottenere il tuo token quotato su uno scambio di livello 1.
  4. B2Broker: è un servizio di liquidità criptata fondato nel 2014, presente in oltre 40 paesi, servendo più di 500 clienti. 
  5. Cumberland: un leader globale nel settore delle cripto valute. Fondata nel 2014, Cumberland fa parte di DRW, una società di trading.

I fornitori di liquidità cripto sono attivi partecipanti al mercato, inserendo ordini di acquisto e vendita per ridurre gli spread bid-ask, minimizzare lo slittamento dei prezzi e migliorare l’efficienza complessiva del commercio. La loro presenza è fondamentale per garantire la liquidità, la stabilità e l’efficienza del mercato delle cripto valute, facilitando gli scambi tra acquirenti e venditori e gestendo i rischi di mercato. Ognuno ha regole proprie. Uno di questi è Uniswap.

Chi è Uniswap?

Uniswap rappresenta un exchange decentralizzato un po diverso che si basa su smart contract e opera sulla rete Ethereum. A differenza degli exchange tradizionali, Uniswap adotta un approccio basato su liquidity pool e il calcolo del prezzo avviene attraverso una formula matematica. Come mai, vi sarete chiesti, le fee di Ethereum sono alle stelle? Perché devo pagare più di 10 dollari per trasferire gli ether? La risposta è: colpa di Uniswap dove il prezzo dei token scambiati non dipende direttamente dalla domanda e dall’offerta, ma da un meccanismo basato su liquidity pool e da una formula matematica. Fee incassate in un anno: 550 mln di dollari.

Come funziona?

Uniswap applica una commissione dello 0,3% per lo scambio di token, che viene suddivisa tra i fornitori di liquidità in base al loro contributo alle riserve di liquidità. È importante notare che i costi associati a un fornitore di liquidità possono variare notevolmente in base alle specifiche esigenze e ai servizi richiesti. Pertanto, è consigliabile condurre una ricerca dettagliata per individuare il fornitore di liquidità più adatto alle proprie esigenze di trading. In questo modo si ottiene un sicuro risparmio.

Guadagni e servizi dei fornitori di liquidità crypto

I fornitori di liquidità nel settore delle cripto valute offrono una varietà di servizi e guadagnano attraverso diversi meccanismi. Ecco un riepilogo dei costi e dei modelli di guadagno associati ai fornitori di liquidità nel mercato cripto:

  1. Fornitura di liquidità: cioè mantengono cripto valute per il trading nei propri conti e assistono broker e altre organizzazioni nel completare gli ordini dei clienti. In cambio di questo servizio, i fornitori di liquidità possono guadagnare fornendo liquidità al mercato. Questo può essere realizzato attraverso prestiti, titoli a breve termine e altri strumenti finanziari.
  2. Commissioni sugli scambi: può essere pagata una commissione o una percentuale sugli scambi che avvengono utilizzando i loro asset. Questo meccanismo di guadagno è spesso associato ai liquidity pool, dove i liquidity providers ricevono una commissione sugli scambi che avvengono utilizzando i loro asset.
  3. Token LP (Liquidity Provider): anche i token LP, possono costituire un guadagno; rappresentano la partecipazione di un individuo o di un’entità in un liquidity pool. Questi token LP possono essere utilizzati come un modo per ottenere una parte delle commissioni sugli scambi all’interno del liquidity pool.
  4. Interessi e rendite: Alcuni fornitori di liquidità offrono la possibilità di depositare e mettere a rendita le proprie cripto valute, con interessi pagati giornalmente. Inoltre, è possibile prestare o prendere in prestito cripto valute, a condizioni vantaggiose, all’interno della piattaforma.

Cosa è un Pool di Liquidità?

Un pool di liquidità è un insieme di fondi all’interno di un contratto intelligente o di un protocollo decentralizzato che viene utilizzato per facilitare la negoziazione e la creazione di diverse attività liquide. I partecipanti contribuiscono con i propri fondi e in cambio ricevono dei gettoni LP che rappresentano la loro quota di partecipazione nel pool. I pool di liquidità utilizzano algoritmi matematici per determinare i prezzi e incentivare i fornitori di liquidità attraverso commissioni basate sulla loro quota di partecipazione nel pool.

In sintesi, i fornitori di liquidità nel settore delle cripto valute guadagnano attraverso la fornitura di liquidità al mercato, commissioni sugli scambi, token LP e interessi derivanti dalla gestione dei fondi. I costi specifici associati ai servizi offerti dai fornitori di liquidità possono variare in base ai servizi specifici e alle condizioni contrattuali.

Nota

In questo articolo non abbiamo parlato del ruolo del liquidity provider nel mondo dei certificati di investimento (che merita un altro approfondimento), concentrandoci invece su forex e criptovalute.

Appronfondimenti

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Bitcoin e le altre Crypto https://www.investire-certificati.it/bitcoin-e-le-altre-crypto/ Sat, 05 Jun 2021 13:03:24 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=12246 Qual è il valore del bitcoin e delle altre crypto monete? Quale sarà il loro futuro: saranno ancora convenienti? Quali sono le migliori crypto monete, le migliori piattaforme e Wallet? Investire in bitcoin? Tutti ne parlano come un leader. C’è anche un contratto future derivato. Il bitcoin e le altre crypto sviluppano volumi che sono […]

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Qual è il valore del bitcoin e delle altre crypto monete? Quale sarà il loro futuro: saranno ancora convenienti? Quali sono le migliori crypto monete, le migliori piattaforme e Wallet? Investire in bitcoin? Tutti ne parlano come un leader. C’è anche un contratto future derivato. Il bitcoin e le altre crypto sviluppano volumi che sono molto forti, inferiori al Forex, ma tuttavia significativi e in crescita.

Investire in Bitcoin e le Crypto

Investire in Bitcoin e le altre crypto monete emergenti ormai è una operazione comune, anche se il valore del Bitcoin e delle crypto monete presenta una volatilità notevole. Pertanto il valore cambia repentinamente. Quello che abbiamo vissuto recentemente con il bitcoin passato da 64mila dollari a poco più di 30.000 dollari, perdendo più del 50 per cento del suo valore, è stato di conseguenza improvviso e pesante. Crolli correlati sono già avvenuti in passato, ma perché nonostante la giovane età di questo settore si parla di così tanti crolli?

Bitcoin crollo
Bitcoin crollo

Mercato non regolamentato

Perché il mercato delle crypto monete non è regolamentato e la sua manipolazione è più facilmente attuabile; oltretutto non esistono nemmeno giorni di chiusura del mercato cripto ed inoltre nessuno lo può fermare. Se si verifica un grande selloff si va avanti fino alla fine. Infine il bitcoin, come moltissime altre crypto monete, non ha un sottostante tangibile ed il prezzo è guidato solamente da domanda e offerta; il valore può liberamente oscillare in positivo o negativo all’infinito guidato proprio da questi due fattori: domanda e offerta.

Volatilità di Bitcoin e altre Crypto

Quindi se vogliamo o stiamo per investire in crypto monete dobbiamo comprendere questo: il valore è instabile; soprattutto dobbiamo essere in grado di sopportare la grande volatilità con grandi crolli e fluttuazioni. Sicuramente ce ne saranno ancora in futuro. Non bisogna pensare che questo mercato sia un facile metodo per diventare ricchi velocemente; certo quanto bello sarebbe stato investire mille dollari su bitcoin ad aprile del 2011; quanto valeva un dollaro? Ora ne avreste 36 milioni circa, ma di sicuro avremmo assistito a tanti crolli e boom del mercato prima di arrivare ad oggi.

Le opportunità rimangono ed il bitcoin rimane pur sempre un bene scarso; allora, se i governi non gli sbarreranno la strada, potrebbe dare ottime soddisfazioni ai suoi possessori.

Bitcoin e Crypto: la miglior strategia

Quale è ora il giusto approccio e la strategia migliore da prendere per investire in bitcoin o altre crypto monete?

Una buona strategia è iniziare un piano di accumulo, forse ancora oggi la migliore strategia per investire nel mondo crypto; specie se si entra quando il valore è ancora iniziale e basso. Pertanto si entra mediando il prezzo ogni mese e quindi si ottiene un ingresso medio basso a zero virgola qualcosa. La strategia prevede di conseguenza che ogni crypto moneta pesi una certa percentuale all’interno del proprio portafoglio in modo da non sottoporlo a volatilità troppo alta. Una decina di crypto che costano ancora zero virgola pochi cent.

Piano di accumulo

Una volta entrati ad un prezzo medio basso, il piano di accumulo con fonti di reddito crescenti va incrementato più volte seguendo il trend rialzista; va leggermente liquidato se si verifica invece un canale ribassista. Non conviene infatti iniziare o proseguire con un piano di accumulo, mentre le crypto scendono, perché è come darsi la zappa sui piedi: investo e mese dopo mese continuo a ridurre il mio investimento.

Incrementando e decrementando il portafoglio il trend viene seguito in entrambi i lati. Una volta raggiunto il proprio target si procede a raccogliere il guadagno lasciando una piccola parte correre ulteriormente.

Dopo il recente crollo delle crypto monete è meglio valutare la propria visione e strategia sul mercato; valutare cioè due strade: la convenienza di una strategia da investitori a lungo termine con un piano di accumulo su crypto monete a bassissimo costo, piuttosto che una strategia più speculativa, cioè da trader speculatore attivo ogni giorno sul mercato e quindi investire in bitcoin e crypto con piccole e brevi operazioni veloci.

Bitcoin
Bitcoin

Come investire in crypto monete?

Quindi ora come investire sul mercato delle crypto monete? Quali crypto comperare? La risposta come sempre dipende dal tipo di persona che siete, dalla propensione al rischio, dal vostro orizzonte temporale, dal vostro portafoglio, dal vostro reddito, etc. La risposta comune per tutti però è sicuramente: studiate il mercato e capite quali sono state le sue dinamiche nel tempo, perché la probabilità che si ripetano è reale.

Le migliori Crypto monete per investire?

Su più di 10 mila crypto quale sarà quella giusta? Il Bitcoin con il 43% di capitalizzazione, ed Ethereum con il 18,2%, sono certamente i leader del mercato, ma ci sono anche alcune nuove crypto monete emergenti che sono interessanti; permettono di entrare sul mercato con un capitale iniziale molto basso ed una visione di 36 mesi.

Per un investimento di lungo periodo, cioè da 12 a 36 mesi, potrebbero essere indicate crypto come: BTC, ETH, ADA, VET, ALGO, XRP, LINK, UNIMATIC, DOGE. Mentre invece per la speculazione ed il trading giornaliero o settimanale, sono più indicate le crypto più liquide e scambiate come: BT, BTC, DOT, CSPR, ETH, UNI. Ma non vogliamo limitarci a queste poche crypto monete. Qui di seguito una lista più ampia per una scelta ottimale.

Le migliori crypto monete

  • Bitcoin $BTC
  • Ethereum $ETH
  • Polygon $MATIC emergente
  • Ripple $XRP
  • Cardano $ADA
  • Dogecoin $DOGE
  • Shiba INU $SHIB emergente
  • Chainlink $LINK emergente
  • The Graph $GRT emergente
  • Casper $CSPR
  • Vechain $VET emergente
  • Decentraland $MANA
  • Algorand $ALGO
  • iExec $RLC
  • Chiliz $CHZ
  • Chromia $CHR
  • Basic Attention Token $BAT
  • Ampleforth Governance Token $FORTH
  • Holo $HOT
  • Aavegotchi $GHST
  • Nervos Network $CKB
  • Stellar $XLMS
  • Polkadot %DOT
  • Storj $STORJ
  • Theta Fuel $TFUEL
  • Waltonchain $WTC
  • BakeryToken $BAKE
  • SushiSWAP $SUSHI
  • ELF $ELF
  • Celer Network $CELR
  • Zilliqa $ZIL
  • Bluzelle $BLZ
  • NKN $NKN
  • Terra Luna $TERRA
  • TRON $TRX
  • Tezos $XTZ
  • Cartesi $CTSI
  • Enjin Coin $ENJ
  • Polkastarter $POLS
  • PancakeSwap $CAKE
  • Harmony $ONE
  • Everipedia $IQ
  • Ontology Gas $ONG
  • Fantom $FTM
  • Uniswap $UNI
  • Ocean Protocol $OCEAN
  • Ark $ARK
  • Contentos $COS
  • Siacoin $SC
  • VeThor Token $VTHO
  • Internet Computer $ICP
  • Revencoin $RVN

Le migliori piattaforme per il trading sulle Crypto

Se intendi acquistare un piccolo portafoglio di crypto monete devi necessariamente aprire un conto su una delle migliori piattaforme per il trading. La scelta anche qui è molteplice; le piattaforme di trading per investire sulle crypto sono molte, ma certamente non sbagliamo affidandoci alle più usate dagli investitori tra le quali la piattaforma leader è Binance. Quali sono? Eccole:

  • Coinbase
  • Binance
  • Bitpanda
  • Kraken
  • Spectrocoin
  • Crypto.com
  • Gemini
  • Bittrex
  • Kucoin
  • Gate.io

Un Wallet sicuro per le Crypto

Ultima cosa molto importante: per evitare attacchi degli hackers e furti di criptovalute, meglio depositare le vostre crypto offline, in un wallet non connesso, impossibile da attaccare da parte di hacker e ladri. I wallet hardware per Gate.io (cold wallet) sono dei portafogli nei quali puoi depositare le tue crypto monete digitali, e che sono sicuri perché del tutto offline e scollegati da Internet. Anche qui diamo un suggerimento sui migliori Wallet:

  • Ledger Nano X
  • Ledger Nano S
  • Trezor One
  • SecuX W10
  • SecuX V20
  • SafePal S1
  • ColdLar Pro 3
  • D’Cent
  • Coolwallet S
  • Digital Bitbox
  • Ballet

Tuttavia la scelta più facile ed iniziale sono i portafogli digitali che sono presenti sulle piattaforme online che sono di proprietà degli Exchange, cioè delle stesse piattaforme che eseguono le operazioni di compravendita delle crypto monete; oppure dei Broker, che consentono di depositare le crypto monete all’interno di un tuo wallet dedicato.

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