Le tipologie di certificati di investimento: quali sono le categorie dei certificates di Acepi? Come definire i certificati di investimento?
I certificati da investimento possono essere divisi in varie sottocategorie. In primo luogo, però vale la pena esaminare il lavoro realizzato da ACEPI (Associazione Certificati e Prodotti di Investimento), che ha suddiviso i certificati di investimento esistenti sul mercato in quattro gruppi, a seconda della presenza o meno di protezione del capitale investito e della leva finanziaria.
Le quattro categorie di certificates evidenziate da ACEPI
- certificati di investimento a capitale protetto
- certificati di investimento a capitale condizionatamente protetto
- certificati di investimento a capitale non protetto
- certificati di investimento a leva
La protezione del capitale, elemento fondamentale per valutare il rapporto rischio/rendimento per l’investitore, può essere garantita a priori indipendentemente dalle condizioni di mercato (al 100% oppure ad un altro valore, per esempio al 98%), oppure può esserci soltanto a patto che non si verifichi un determinato evento sul sottostante cui è legato il prezzo del certificato di investimento. In altre parole, se l’azione o la materia prima cui è legato il certificato dovesse infrangere un determinato valore (barriera del certificato) l’investitore riceverebbe alla scadenza del certificato un valore inferiore a quello pagato alla sottoscrizione del certificato di investimento, perdendo dunque la protezione del capitale. Ciascuna delle quattro categorie di certificati di investimento può presentare a sua volta numerose altre varianti (si pensi all’autocallable, ai certificates worst of, best of, ai certificates double chance) esaminate separatamente.
Come nota va sottolineato come i mercati ufficiali di negoziazione dei certificates sono il SeDex di Borsa Italiana ed il sistema multilaterale di negoziazione EuroTLX, un’ulteriore divisione potrebbe essere fatta tra i certificates negoziati su SeDex e EuroTLX e quelli scambiati OTC, ossia over-the-counter su piattaforme delle singole emittenti.
Vediamo di seguito le quattro categorie di certificati di investimento presentate da ACEPI.
Certificati a capitale protetto
I certificati da investimento a capitale protetto sono strumenti finanziari che permettono all’acquirente di investire in determinate attività finanziarie (azioni, forex o materie prime), con la garanzia di ottenere alla scadenza della vita del prodotto quantomeno il capitale investito, con la possibilità di avere rendimenti superiori al verificarsi di determinate condizioni di mercato, ma non di ottenere meno del valore iniziale del certificato. A loro volta i certificates a capitale protetto si dividono in equity protection, digitali, express protection, butterfly, double win.
Certificati a capitale condizionatamente protetto
Una seconda tipologia di certificates è quella definita con capitale “condizionatamente protetto”. In altre parole, si tratta di strumenti finanziari che permettono di investire su varie tipologie di asset class, con una garanzia del capitale condizionata al non verificarsi di determinati eventi sul prezzo del sottostante cui è legato il certificato. Il capitale dell’investitore è protetto non sono raggiunti determinati livelli di prezzo chiamati “barriera”, determinati all’emissione del certificato stesso.
Fra le sottocategorie di questi certificati con capitale condizionatamente protetto troviamo i certificates airbag (anche detti low strike), bonus, cash collect, express, outperformance condizionatamente protetti, twin win.
Certificati a capitale non protetto
I certificates a capitale non protetto sono dei prodotti finanziari legati a differenti asset class, in grado di replicare fedelmente l’andamento del prezzo del sottostante, non prevedendo conseguentemente protezione del capitale. In base alle caratteristiche definite all’emissione del certificato può esserci una partecipazione ai movimenti del sottostante in una misura più o meno proporzionale. I certificati a capitale non protetto possono a loro volta essere suddivisi in certificates benchmark, discount, outperformance.
Certificati a leva
I certificates a leva hanno preso piede negli ultimi anni, in quanto offrono all’investitore un’esposizione più che proporzionale (appunto in leva) ai movimenti del sottostante. Un certificato LONG a leva 3 legato al FTSE Mib, per esempio, determinerà per l’investitore un rendimento triplo (sia in caso di profitto che di perdita) rispetto a quello dell’indice. I certificates a leva si dividono in certificati a leva fissa e leva dinamica, ossia con una leva non costante nel tempo, ma bensì variabile al verificarsi di determinate condizioni di prezzo sul sottostante cui fa riferimento il certificato di investimento.