Focus sui certificati a leva fissa: cosa sono e come funzionano i certificati con leva fissa? Pro e contro di questi strumenti finanziari.
Cosa sono i certificati a leva fissa? Si tratta di prodotti finanziari che rientrano nella categoria ACEPI dei prodotti degli strumenti a leva. Il loro punto di forza è legato alla caratteristica di moltiplicare la performance giornaliera di una determinata attività sottostante, che può essere un’azione, un indice o una materia prima – come oro o petrolio – ma anche un tasso di interesse o una coppia di valute.
In questo articolo presentiamo alcuni dei concetti chiave sui certificati a leva e sul loro funzionamento. Per un focus più approfondito rimandiamo alla pagina tematica realizzata da Vontobel. Sempre sul sito dell’emittente è disponibile una pagina con l’offerta e le quotazioni in tempo reale dei certificati a leva fissa di Vontobel quotati su Borsa Italiana.
Investire con i certificati a leva
Attraverso i certificati a leva fissa è possibile investire con leva finanziaria – solitamente fra 2 e 7 – sia al rialzo che al ribasso. Si tratta di strumenti indicati per investimenti o copertura (hedging) di breve termine, idealmente entro la stessa giornata, per evitare il Compounding Effect (Effetto dell’Interesse Composto).
Non presentano cap, pertanto, il potenziale guadagno di un certificato long è illimitato. Non sono nemmeno previsti floor, quindi nell’eventualità in cui sottostante del certificato a leva si muova nella direzione opposta a quella ipotizzata, l’investitore non ha alcuna garanzia sul capitale investito. C’è la possibilità di reset della barriera, che ha però una funzione diversa.
Certificati a leva fissa: quando si guadagna?

Differentemente dai tradizionali cash collect con i certificati a leva fissa non sono previsti premi o cedole periodiche, né un bonus a scadenza. Il rendimento è dato esclusivamente dall’eventuale incremento del prezzo del Certificato. Si ottiene un profitto se il prezzo di vendita è superiore a quello di acquisto, mentre in caso contrario si perde denaro.
Chiaramente il prezzo del certificato dipende in maniera diretta dall’andamento del sottostante, moltiplicato per la leva.
Dove si comprano?
Dove si possono comprare e vendere questi derivati strutturati? I certificati a leva fissa sono prodotti negoziabili sul segmento SeDeX di Borsa Italiana. Pertanto vi è la garanzia di quotazione in tempo reale, oltre alla presenza di un Market Maker che garantisce la liquidità al netto di uno Spread Denaro – Lettera durante gli orari di apertura del SeDeX (dalle 09:05 alle 17:30). Per operare è chiaramente necessario avere un conto titoli con una qualsiasi banca o broker con accesso al trading.
Come funzionano i certificati a leva fissa?
Partiamo con un grafico relativo ai vari pay-off elaborato da Vontobel, uno dei principali emittenti di certificates sul mercato italiano. Il rendimento, sia in positivo che in negativo, sarà più accentuato rispetto alla performance del sottostante in base alla leva utilizzata. La retta relativa all’andamento del prezzo del certificato (in giallo) avrà un’inclinazione tanto maggiore al crescere della leva utilizzata.
Indice a leva
Ogni Leva Fissa Certificate corrisponde uno specifico indice a leva. Il prezzo di questo indice a leva replica l’andamento dell’attività finanziaria sottostante moltiplicandolo per la leva, al netto dei costi applicati dall’intermediario. Operativamente, l’andamento del prezzo dei Leva Fissa Certificate replica il prezzo del relativo indice a leva, al netto dello Spread Denaro – Lettera.
Come si calcolare il Restriking giornaliero dei certificati a leva?
Una delle particolarità dei certificati a leva fissa è legata al fatto che è previsto un meccanismo di Restriking giornaliero. Il Prezzo di Valutazione o Strike, ovvero il valore di riferimento del sottostante, utilizzato come base di calcolo per il valore dell’indice a leva, e quindi del prezzo del Leva Fissa Certificato, è ridefinito su base giornaliera in base ai movimenti della seduta precedente.
Il calcolo per azioni e indici azionari avviene partendo dal prezzo di chiusura registrato nella precedente giornata di negoziazione. Per quanto riguarda altri sottostanti, come materie prime, valute del forex market e metalli preziosi è pari al prezzo rilevato nella fase di fixing dell’attività di riferimento.
Come si muovono i certificates a leva fissa? La performance del prodotto, in ogni momento di ogni giornata di negoziazione, è quindi misurata dalla differenza percentuale tra il valore dell’indice a leva relativo allo Strike del sottostante della giornata di negoziazione precedente e il valore dell’indice a leva nel momento scelto. A tale valore va aggiunto lo Spread Denaro – Lettera.
Compounding Effect
Un tema chiave per capire i certificati a leva e il loro prezzo è legato all’effetto dell’interesse composto, definito da Albert Einstein come l’ottava meraviglia del mondo.
Se investo un capitale di 10.000 euro per due anni al 10%, con pagamento degli interessi annuali, l’interesse finale (in caso di reinvestimento) sarà superiore a 2000 euro, in quanto quello del secondo anno sarebbe calcolato su 11.000 euro e non su 10.000. Con il passare degli anni l’effetto ha maggiore incidenza. Ecco spiegato, in parole semplici l’effetto dell’interesse composto.
La formula matematica per il suo calcolo è: A=P(1+ r/n)nt
Nella formula per il calcolo dell’interesse composto, ‘A’ è il valore futuro, ‘P’ è il capitale, ‘r’ è il tasso di interesse, ‘n’ è il la frequenza di erogazione e ‘t’ è il tempo calcolato in anni. Vediamo nel dettaglio il tema applicato non al calcolo dell’interesse ma ai certificati a leva fissa.
Il Compounding Effect, in italiano definito effetto dell’interesse composto, è quel fenomeno matematico, dovuto al Restriking giornaliero, per cui la performance effettiva del prodotto potrebbe divergere rispetto alla performance dell’attività sottostante moltiplicata per la leva qualora lo strumento finanziario fosse detenuto in portafoglio per più giorni.
Conseguenze dell’effetto compounding nei certificati a leva fissa
Quali sono i possibili scenari che ne derivano? Anche qui parliamo di semplice matematica. In base a come si muove l’azione o l’indice sottostante per l’investitore ci sono alcuni scenari.
In linea di massima, potremmo riassumere che nel caso di una chiara direzionalità del sottostante, la performance del certificato potrebbe essere migliore rispetto a quello del sottostante moltiplicato per la leva. Per contro, le numerose fasi laterali dei mercati tenderebbero a determinare un rendimento finale inferiore, a svantaggio dell’investitore.
Chiara direzionalità del sottostante
Nel caso di una chiara direzionalità del sottostante, la performance tenderà a migliorare. Nel dettaglio, se vi è una chiara direzionalità del prezzo del sottostante a favore della direzione del prodotto, il Compounding Effect determinerà una performance ancor più positiva della performance moltiplicata per la leva.
– Esempio certificato a leva fissa long
Vediamo un esempio di performance di Certificati a Leva Fissa Long, sempre con grafica Vontobel. Un rialzo dell’1% e del 3%, in successione, con un certificato a leva 7 determinerebbe – per via dell’effetto dell’interesse composto – un rialzo del 29,47%, ossia circa un punto percentuale e mezzo in più rispetto al 28% derivante dalla moltiplicazione di 4% x 7 volte. Avremo numeri simili con un certificato short, con un profitto maggiore del calo registrato dal sottostante moltiplicato per la leva.
Anche con una chiara direzionalità del prezzo del sottostante contraria alla direzione del prodotto l’effetto sarebbe positivo per l’investitore. Infatti, in caso il prezzo del sottostante veda susseguirsi delle chiusure contrarie alla direzione del prodotto, il Compounding Effect determinerebbe una performance leggermente meno negativa dell’andamento del sottostante moltiplicato per la leva.
Ecco di seguito il tutto esemplificato con un certificato a Leva Fissa Long ed un movimento contrario del sottostante.
Lateralità del sottostante del certificato a leva fissa
Sin qui abbiamo visto casistiche potenzialmente positive per l’investitore. Veniamo ora ai “problemi” che emergerebbero mantenendo una posizione per molti giorni in caso di mercato laterale. In questo caso – ossia con movimenti alternati al rialzo ed al ribasso del sottostante – il compounding effect penalizzerebbe l’investitore. Si avrebbe una performance minore rispetto alla performance moltiplicata per la leva.
– Esempio certificato a leva fissa Long
La performance di un certificato a leva fissa long a fronte di un +3% seguito da un -3% sarebbe pari a -4,41%, con una potenziale perdita per l’investitore, penalizzato in questo caso dall’effetto dell’interesse composto.
– Esempio certificato a leva fissa Short
Quali sono quindi i rischi dei certificati a leva fissa per un’utilità di lungo termine? Partendo dal presupposto che i mercati hanno in molti casi dei mercati laterali, o quantomeno sedute rialziste siano alternate a sedute ribassiste, ecco che il restriking dei certificati a leva fissa fa sì che il loro valore tenda a zero nel lungo termine.
È quindi chiaro che i certificati con leva fissa siano ideati per un trading intraday. Il loro utilizzo nel trading multiday può essere razionale soltanto nell’ipotesi in cui l’investitore riconosca una chiara direzionalità del mercato del sottostante.
Reset Barrier
I certificati a leva fissa possono avere per sottostante vari asset, coma azioni, indici, materie prime. Non è previsto un floor in caso di movimento contrario dei mercati. Tuttavia, c’è un meccanismo di ricalcolo del prezzo di valutazione, per limitare le perdite, in caso di variazioni estreme dell’attività finanziaria sottostante.
Al raggiungimento di una determinata soglia, la Reset Barrier, il prodotto viene sospeso e il Prezzo di Valutazione viene ridefinito riprendendo il calcolo della performance dell’indice a leva come se fosse iniziata una nuova giornata di negoziazione.
La Reset Barrier non può essere considerata un Floor, ovvero una barriera protettiva. Infatti, consente di evitare perdite superiori al capitale investito, ma in caso di scenario sfavorevole, l’investitore può comunque perdere l’intero capitale investito. Da notare come la Reset Barrier non coincide in alcun modo con la Knock-Out Barrier: non avviene la perdita dell’intero capitale investito al raggiungimento della Barriera.
Efficienza
Tutti i prodotti sul segmento SeDeX sono quotati fino alla quarta cifra decimale, dopo la quale il prezzo viene arrotondato.
Questo significa che maggiore è il prezzo di un prodotto, più cifre ci sono su cui osservare le performance e quindi maggiore è la sensibilità anche ai più leggeri movimenti del sottostante.
La tabella qui di seguito mostra, a partire da prodotti con prezzi diversi, come performance più o meno grandi influenzino il prezzo.
Ad esempio, un prodotto con prezzo pari a 0,0001€ vede cambiare il prezzo solo se il sottostante fa una performance pari ad almeno il 10%; mentre un prodotto con prezzo pari ad 1€ vede il prezzo cambiare anche con una performance del sottostante pari a 0,001%.
Bid Only
In caso un Leva Fissa Certificate veda il suo prezzo ridursi fino a tendere a zero, può essere fatta una richiesta a Borsa Italiana di modalità “Bid-Only”, ovvero sarà possibile solo vendere il Certificate per chi ha già assunto posizione e non acquistarlo nuovamente.
Dividendi
Come funzionano i certificati a leva fissa in caso di dividendi? I certificati con leva Fissa non fruttano proventi correnti come interessi o dividendi. Pertanto, il rendimento di un Leva Fissa Certificate dipende unicamente dalla performance registrata dall’attività finanziaria sottostante.
Nell’eventualità di distribuzione dei dividendi, il giorno di stacco della cedola, viene rettificato il prezzo dell’attività finanziaria sottostante di chiusura della seduta di negoziazione precedente. La performance dell’Indice a Leva del giorno di stacco della cedola è la differenza tra il Prezzo di Valutazione della giornata precedente e il prezzo calcolato in maniera continuativa, entrambi ex dividendo.
In questo modo la distribuzione dei dividendi non ha alcun effetto sulla performance giornaliera dell’indice a leva, e quindi sulla performance del Leva Fissa Certificate.
Aspetto fiscale nei certificati a leva fissa
La tassazione dei certificates è al 26%. Però, uno dei punti di forza relativi ai certificati di investimento è legato alla loro efficienza fiscale. Possono infatti essere utilizzati per compensare eventuali minusvalenze pregresse presenti nello zainetto fiscale. Infatti, i redditi generati dai certificati sono da considerarsi a tutti gli effetti redditi diversi e possono compensare eventuali plusvalenze o minusvalenze maturate fino a quattro anni prima.
Pro e contro dei certificati a leva fissa
Pro e contro dei certificati a leva fissa. Vediamo ora vantaggi e svantaggi di questi strumenti finanziari che possono essere molto utili per il trading di breve termine, mentre perdono efficacia in un’operatività multi-day.
Vantaggi
- I certificati a leva fissa consentono di moltiplicare le performance del sottostante scelto per una leva che rimane costante per l’intera vita del prodotto.
- un punto di forza dei certificati a leva fissa è rappresentato dall’ampia gamma di sottostanti (azioni, indici, materie prime come oro, argento, petrolio), tassi di interesse, coppie valutarie del forex market
- Sono negoziati sul SeDex di Borsa Italiana, mercato regolamentato con la presenza di un market maker per facilitare gli scambi sul book di negoziazione.
- Possono essere molto efficaci per il trading di brevissimo termine e per hedging grazie alla presenza della leva.
- L’assenza di una Knock-Out Barrier e la presenza di una Reset Barrier permettono di ritardare eventuali crolli del valore. Le eventuali perdite in ogni caso non superano il capitale investito.
Rischi
- Chiaramente il rischio centrale dei certificati a leva fissa è rappresentato dal rischio di mercato. Nel caso in cui il sottostante si muova in direzione opposta a quella del prodotto si incorre in una perdita (parziale o totale del capitale investito).
- Anche i certificati a leva fissa sono soggetti al rischio emittente.
- Nel caso di prodotti su sottostanti in valuta diversa dall’euro va considerato anche il rischio cambio, che può migliorare o peggiorare la performance dell’investitore.
- Anche se è presente il liquidity provider, in particolari situazioni di mercato, come fasi di altissima volatilità o situazioni straordinaria, la liquidità potrebbe non essere garantita.
Costi dei certificati
Quali sono i costi di un certificato a leva fissa? Il prezzo di acquisto (lettera) include già ogni costo o commissioni per l’investitore. Fra i costi inclusi nel prezzo troviamo costi di finanziamento del prodotto, l’ammontare dovuto per il calcolo e l’amministrazione dell’indice sottostante e ovviamente lo spread fra denaro e lettera.
Da notare come lo spread è influenzato da vari fattori, fra cui la liquidità del sottostante, la volatilità, ma anche il prezzo del certificato (a fronte di un valore assoluto più elevato lo spread sarà inferiore).
Turbo certificates e certificati a leva fissa
Anche i certificati turbo, così come i covered warrant ed i certificati a leva fissa rientrano nella categoria ACEPI degli strumenti a leva. Sia i certificates turbo che i covered warrant, però, sono strumenti con leva dinamica.
I certificati a leva fissa sono soggetti a restriking giornaliero del prezzo, mentre lo strike di un certificato turbo è fissato all’inizio della vita del prodotto e resta costante. Pertanto con i turbo certificates non c’è effetto compounding (sono quindi indicati per il trading multiday).
Da notare come i certificates turbo siano caratterizzati da una barriera knock-out. Se superata il certificato scade anticipatamente azzerandosi. Pertanto la leva aumenta man mano che il prodotto si avvicina al livello knock-out, a fronte di un prezzo che tenderà a scendere.
Il presente articolo è realizzato a fine informativo. I certificates sono prodotti complessi ed il capitale investito è a rischio di perdita parziale o totale. Tassazione al 26%.