barriera nei certificates Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/tag/barriera-nei-certificates/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Wed, 15 Oct 2025 08:29:38 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.4 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png barriera nei certificates Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/tag/barriera-nei-certificates/ 32 32 Investire nei big tech del Nasdaq https://www.investire-certificati.it/investire-nei-big-tech-del-nasdaq/ Wed, 15 Oct 2025 08:29:35 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=39197 Negli ultimi mesi abbiamo visto una crescita vertiginosa della capitalizzazione dei titoli tecnologici del Nasdaq. È davvero sostenibile questa corsa dell’intelligenza artificiale, del cloud e dei big della Silicon Valley? Siamo di fronte a una nuova bolla destinata prima o poi a scoppiare? Oppure stiamo vivendo un cambiamento strutturale che cambierà per sempre il panorama […]

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Negli ultimi mesi abbiamo visto una crescita vertiginosa della capitalizzazione dei titoli tecnologici del Nasdaq. È davvero sostenibile questa corsa dell’intelligenza artificiale, del cloud e dei big della Silicon Valley? Siamo di fronte a una nuova bolla destinata prima o poi a scoppiare? Oppure stiamo vivendo un cambiamento strutturale che cambierà per sempre il panorama degli investimenti?

Molti investitori si trovano davanti a un dilemma: lasciarsi guidare dalla paura di restare fuori (FOMO, “fear of missing out”) e investire nei grandi nomi della tecnologia, oppure adottare un approccio più prudente per proteggersi da possibili correzioni di mercato.

Proprio per rispondere a queste esigenze, Barclays ha ideato il certificato “Autocallable Barrier Worst-of Phoenix Certificate” (ISIN: XS3153274744). Questo strumento permette di partecipare all’eventuale crescita di quattro “big tech” del Nasdaq (Apple, Alphabet, Amazon e Microsoft), offrendo al tempo stesso meccanismi di protezione in caso di crolli improvvisi.  Grazie alla presenza di cedole condizionate e di un capitale condizionatamente protetto, è possibile cercare rendimento e protezione, senza rinunciare alle prospettive di crescita che il settore tech può ancora regalare agli investitori.

Cedole trimestrali con memoria: una soluzione per gestire la volatilità

Fra le caratteristiche di questo prodotto troviamo la struttura delle cedole trimestrali con memoria. In pratica, ad ogni scadenza trimestrale (gennaio, aprile, luglio, ottobre), il prodotto può pagare una cedola di 2,25 euro, ma solo se il prezzo del peggior sottostante supera la barriera fissata al 70% del valore iniziale.

Fra i punti di forza troviamo anche l’effetto memoria. Le cedole non corrisposte non vengono perse per sempre: vengono “memorizzate” e potranno essere recuperate in futuro, qualora la condizione sulla barriera venga rispettata nelle date successive. In questo modo, anche in caso di momenti di volatilità o di cali temporanei dei mercati, il potenziale di rendimento resta interessante.

Naturalmente, la memoria non garantisce il pagamento delle cedole: se il peggior sottostante resta sotto la barriera per tutta la durata del prodotto, le cedole rimangono non pagate.

Autocall: la possibilità di chiusura anticipata

certificati investimento

Un altro elemento da conoscere è il meccanismo di autocall, che offre all’investitore la possibilità di ottenere il rimborso anticipato del capitale rispetto alla scadenza finale. L’opzione di autocall si attiva a partire da 12 mesi dall’emissione del prodotto, quindi dalla rilevazione di ottobre 2026, e viene verificata ad ogni rilevazione trimestrale.

Come funziona in pratica? Nelle stesse date di rilevamento della cedola, indicate in precedenza (gennaio, aprile, luglio e ottobre), si controlla se il peggior sottostante ha raggiunto almeno il valore iniziale (barriera autocall al 100%). Se questa condizione è rispettata, il prodotto si estingue e l’investitore riceve subito il rimborso di 100 euro, insieme all’eventuale cedola spettante e a tutte le cedole in memoria non ancora pagate.

Questo sistema può essere vantaggioso nei periodi in cui i mercati si mostrano forti o stabili, permettendo di chiudere la posizione con un rendimento certo e senza dover attendere la scadenza naturale. Ovviamente si è anche esposti al rischio di re-investimento: se i tassi fossero più bassi le condizioni cui si investirebbe potrebbero essere meno favorevoli.

Scadenza: cosa può succedere alla fine dell’investimento

Arrivati ad ottobre 2028, se il prodotto non è stato richiamato anticipatamente tramite autocall, si arriva alla cosiddetta data di rimborso (“redemption date”). In questa fase, il risultato finale dell’investimento dipende dalla performance del sottostante con il rendimento più basso (“worst of”) all’interno del paniere.

Poiché sia la barriera cedolare che quella di rimborso del capitale sono fissate al 70% del valore iniziale, alla data di rimborso si possono verificare due scenari principali:

  • Rimborso integrale: se tutti i sottostanti si trovano a un livello pari o superiore alla barriera capitale, l’investitore riceve il valore nominale (100 euro), la cedola relativa al periodo e tutti gli eventuali premi in memoria.
  • Rimborso commisurato alla performance negativa: se la quotazione di almeno uno dei sottostanti si trova al di sotto della barriera, l’investitore riceve un importo proporzionale alla performance negativa del sottostante con la peggiore performance (con conseguente perdita, parziale o totale, dell’importo nominale).
CODICE ISINSottostantiCedola trimestrale con memoriaBarriera cedolare / capitaleBarriera autocall
XS3153274744Apple Inc. (AAPL)
Alphabet Inc. (GOOGL)
Microsoft Corp. (MSFT)
Amazon.com Inc. (AMZN)
2,25% (p.a. 9%)70%100% (da ottobre 2026)

Messaggio promozionale – I certificates sono prodotti complessi ed il capitale investito è a rischio. Il presente articolo non rappresenta in alcun modo sollecito di investimento. I rendimenti indicati sono lordi, tassazione al 26%. Con l’investimento in certificates si è anche soggetti al rischio emittente. Il certificato ha un grado di rischio pari a 6 in una scala da 1 a 7.

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Investire nel settore energetico con Barclays https://www.investire-certificati.it/investire-nel-settore-energetico-con-barclays/ Tue, 14 Oct 2025 09:31:56 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=39070 Il mondo dell’energia è al centro di una profonda trasformazione. Quali sono le prospettive di crescita per le grandi aziende del settore energetico? E come possono gli investitori cogliere le opportunità offerte da un comparto così strategico, ma allo stesso tempo esposto a volatilità e rischi geopolitici? Barclays propone il certificato “autocallable barrier worst-of phoenix […]

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Il mondo dell’energia è al centro di una profonda trasformazione. Quali sono le prospettive di crescita per le grandi aziende del settore energetico? E come possono gli investitori cogliere le opportunità offerte da un comparto così strategico, ma allo stesso tempo esposto a volatilità e rischi geopolitici?

Barclays propone il certificato “autocallable barrier worst-of phoenix certificate” (ISIN XS3145148741), pensato per chi vuole esporsi alle performance di tre big del settore energetico europeo: ENGIE, ENI e Siemens Energy con un certo grado di protezione, grazie ad una barriera capitale e cedolare del 60%. Il tutto senza rinunciare ad un rendimento potenziale superiore al 9% annuo.

CODICE ISINSottostantiCedola mensile con memoriaBarriera cedolare / capitaleBarriera autocall
XS3145148741ENGIE
ENI
Siemens Energy
0,77% (p.a. 9,24%)60%100% (da aprile 2026) e si abbassa dell’1% ad ogni rilevazione mensile

Questi termini tecnici —“Phoenix”, “Barrier”, “Autocallable”, “Worst-of” — sono ormai molto diffusi nel mondo dei certificati d’investimento e vengono utilizzati da numerosi emittenti per descrivere strutture e funzionalità specifiche dei prodotti. Approfondiamoli insieme, per capire davvero come funziona questo certificato e quali vantaggi e rischi comporta.

“Phoenix”: cedole mensili con memoria

certificates memory cash collect

Il termine “Phoenix” identifica una struttura che prevede il pagamento di cedole periodiche con la caratteristica aggiuntiva della “memoria”. Ma che cosa significa “effetto memoria”? Se in una data mensile non vengono soddisfatte le condizioni per pagare la cedola, questa non viene persa definitivamente, ma viene “memorizzata”. Se nelle rilevazioni successive la condizione torna a essere soddisfatta, tutte le cedole precedentemente non pagate verranno corrisposte insieme a quella corrente.

Barclays, per il certificato in questione, propone una cedola mensile con effetto memoria di 0,77€ lordi per ciascun certificato (100€), che si traduce in un potenziale rendimento lordo annuo del 9,24%.

“Barrier”: la soglia che condiziona rendimenti e protezione

Nel mondo dei certificati d’investimento, la barriera (barrier) è la soglia che determina l’esito di alcune condizioni chiave: il pagamento delle cedole, il richiamo anticipato e, soprattutto, la protezione del capitale a scadenza. Se il prezzo del sottostante (o del titolo peggiore) rimane sopra la barriera, l’investitore può beneficiare dei rendimenti previsti e della restituzione del capitale investito; se invece scende sotto questa soglia, le prospettive cambiano e il rischio di perdita aumenta.

In questo caso, la barriera per il pagamento delle cedole mensili e quella per la protezione condizionata del capitale a scadenza coincidono: entrambe sono al 60%. Questo significa che, per incassare le cedole mensili e per ottenere la protezione del capitale a scadenza, tutti i titoli si devono mantenere sopra il 60% del loro valore iniziale.

“Autocallable”: il meccanismo di rimborso anticipato

Con il termine “autocallable” si identifica una tipologia di certificato che può essere rimborsato prima della scadenza, se vengono soddisfatte certe condizioni prestabilite.

Nel caso del certificato Barclays sull’energia, la funzione autocall è attiva a partire da aprile 2026. Ogni mese viene verificato se il titolo peggiore tra ENGIE, ENI e Siemens Energy supera la soglia di autocall, che parte dal 100% del valore iniziale e si abbassa dell’1% ad ogni rilevazione mensile. Se la condizione è soddisfatta, il certificato si chiude anticipatamente e l’investitore incassa 100 euro per ogni certificato, più l’ultima cedola maturata.

“Worst-of”: il titolo con la peggior performance fa il prezzo

La struttura worst-of è una delle più utilizzate nei certificati, dove il rendimento e la protezione dipendono esclusivamente dal titolo che si comporta peggio tra quelli scelti come sottostanti. Questo meccanismo permette di offrire cedole e rendimenti potenzialmente più elevati, ma implica anche maggiori rischi, perché basta che uno dei titoli sia molto negativo per compromettere il risultato dell’intero investimento.

Nel caso specifico della nuova emissione di Barclays, la componente “worst-of” si applica a tutte le condizioni chiave: pagamento delle cedole, rimborso anticipato e rimborso a scadenza. In pratica, anche se uno o due titoli si comportano bene, sarà sempre il risultato del titolo peggiore a determinare le sorti delle cedole e del capitale investito.

Comunicazione promozionale – Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa. I certificati sono prodotti complessi e il capitale investito è a rischio. I rendimenti indicati sono lordi, con tassazione fiscale al 26%. Questo certificato ha un grado di rischio pari a 6 in una scala da 1 a 7. L’investitore è anche soggetto al rischio emittente.

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La Barriera nei Certificati di Investimento https://www.investire-certificati.it/la-barriera-nei-certificati/ Wed, 09 Sep 2020 06:03:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=213 Come funziona la barriera nei certificati? Come calcolare la barriera nei certificati di investimento. Quali tipi di barriera? La barriera nei certificati è fondamentale. Quando un investitore decide di acquistare un certificates, l’elemento “barriera” è uno dei principali da tenere in considerazione. Con barriera si intende un livello di prezzo del sottostante, prefissato a l’emissione […]

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Come funziona la barriera nei certificati?

Come calcolare la barriera nei certificati di investimento. Quali tipi di barriera?

La barriera nei certificati è fondamentale. Quando un investitore decide di acquistare un certificates, l’elemento “barriera” è uno dei principali da tenere in considerazione. Con barriera si intende un livello di prezzo del sottostante, prefissato a l’emissione del certificato di investimento; il superamento del livello di prezzo fa svanire la protezione del capitale investito.

In altre parole, se un certificato long dovesse scendere a scadenza al di sotto del valore barriera sarebbe rimborsato ad un valore inferiore alla pari (salvo si tratti di un certificato a capitale protetto). Viceversa, in un certificato short, l’evento barriera sarebbe verificato nel caso di un superamento rialzista della barriera medesima.  Il mancato superamento della barriera, invece, garantisce a l’investitore la protezione del capitale.

Come funziona la barriera nei certificates – Esempi

Vediamo il tutto tramite alcuni semplici esempi. Ipotizziamo un certificato long, sul titolo Unicredit, avente un valore nominale di 1.000 euro ed un prezzo di osservazione iniziale del sottostante pari a 10 euro. La barriera, per ipotesi, in questo certificato è posta al 60%, mentre la cedola è pari all’1% mensile. Il certificato ha scadenza 12 mesi ed osservazione soltanto a scadenza della barriera (quella che tecnicamente si chiama barriera europea).

Dopo un mese, alla prima finestra di osservazione del prezzo, l’azione Unicredit si trova a 8,5 euro. Ha dunque perso il 15%, rimanendo al di sopra del livello barriera (sia cedolare che capitale) del 60%, pari a 6 euro. L’investitore riceve la cedola dell’1%.

Al mese 2 Unicredit si trova a 6,5 euro. L’investitore riceve la cedola in quanto il prezzo del sottostante e’ al di sopra della barriera cedolare.

Al mese 3 Unicredit scivola a 5,4 euro, quindi al di sotto della barriera cedolare. LA banca non distribuisce quindi alcuna cedola. Se vi è effetto memoria, questa viene “conservata” per essere recuperata in successive osservazioni.

Al mese 4 Unicredit risale a 6,5 euro. L’investitore riceve nuovamente la cedola, in quanto il prezzo dell’azione è al di sopra del livello barriera. Se vi è effetto memoria anche la precedente cedola (mese 3) viene recuperata, con la distribuzione dunque di una “doppia” cedola del 2%. Questo discorso relativo alle barriere del certificato prosegue fino alla scadenza.

La barriera a scadenza – Scenari

Come funziona la barriera a scadenza nei certificates? Proseguiamo il precedente esempio.

Al mese 12, scadenza naturale del certificato, avremo due scenari. Se Unicredit dovesse trovarsi ad un qualsiasi valore superiore a 6 euro (pari al livello barriera capitale e barriera cedolare), l’investitore riceverebbe l’ultima cedola più eventuali cedola precedentemente non pagate, nel caso in cui vi sia effetto memoria sul certificates, ed il rimborso del capitale iniziale.

Valore inferiore

Viceversa, se Unicredit fosse ad un valore inferiore, la performance sarebbe pari a quella ottenuta detenendo l’azione. Se Unicredit si trovasse a 5,5 euro, avremmo dunque un calo del 45% e l’investitore riceverebbe il capitale iniziato decurtato di tale ammontare, ossia 550 euro. Questo non intacca le eventuali cedole precedentemente pagate dal certificato di investimento.

Barriera capitale

La barriera capitale è quella che garantisce la protezione del capitale per l’investimento, mentre la barriera cedolare quella che – se non violata – garantisce il pagamento del flusso cedolare all’investitore.

Barriera cedolare

Rispetto al precedente esempio, uno scenario leggermente diverso potrebbe presentarsi nel caso in cui la barriera cedolare e la barriera capitale differissero. Poniamo una barriera cedolare al 60%, come nel precedente esempio, ed una barriera capitale al 50%.

Non cambierebbe nulla in merito alla distribuzione delle cedole del certificato, mentre a scadenza l’investitore riceverebbe il valore nominale del capitale anche con una perdita fra il 40 ed il 50%. Avrebbe invece una perdita in conto capitale nel caso in cui il valore del sottostante perdesse più del 50%, in quanto anche la barriera cedolare sarebbe violata, facendo si che la protezione del capitale venga meno.

investire sui certificati

Europea

Un elemento fondamentale in merito alle barriere dei certificates è legato alla tipologia di barriere, che possono essere a l’europea o a l’americana. In estrema sintesi bisogna osservare una barriera europea soltanto a scadenza, mentre si osserva una barriera americana durante tutta la vita del certificato.

Americana

Nel precedente esempio, in caso di barriera americana, per far sì che l’evento barriera fosse verificato, sarebbe stata sufficiente una discesa del valore del sottostante al di sotto della soglia del 60% in un qualsiasi momento della vita del certificato e non soltanto a scadenza. Nel caso di barriera a l’europea, invece, questa si osservata soltanto a scadenza.

Una discesa sotto il valore barriera durante la vita del certificato non ha effetto per la protezione del capitale dell’investitore. Nel caso in cui il certificates si trovasse al di sopra del livello barriera a scadenza il capitale dell’investitore sarebbe infatti tutelato anche se durante la vita del certificates fosse temporaneamente scesa al di sotto di tali valori.

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