UBP Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/tag/ubp/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Mon, 29 Sep 2025 16:26:34 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.4 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png UBP Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/tag/ubp/ 32 32 Conviene investire sull’India? https://www.investire-certificati.it/conviene-investire-sullindia/ Mon, 29 Sep 2025 16:26:29 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=38878 Conviene investire sull’India? Come si sta muovendo l’economia del gigante asiatico? Analisi sull’andamento economico e del PIL indiano. Forex: quali previsioni per la rupia indiana? Focus sul tema India e investimenti in Asia in questo articolo. PIL indiano sopra le attese: nuovi dati e previsioni Il prodotto interno lordo dell’India ha superato le attese nel […]

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Conviene investire sull’India? Come si sta muovendo l’economia del gigante asiatico? Analisi sull’andamento economico e del PIL indiano. Forex: quali previsioni per la rupia indiana? Focus sul tema India e investimenti in Asia in questo articolo.

PIL indiano sopra le attese: nuovi dati e previsioni

Il prodotto interno lordo dell’India ha superato le attese nel secondo trimestre del 2025, confermando la solidità già registrata nei primi 3 mesi dell’anno. Una serie di fattori favorevoli come l’inflazione contenuta e i tagli dei tassi d’interesse da parte della Reserve Bank of India (RBI) hanno sostenuto la performance robusta della prima metà dell’anno.

Secondo Carlos Casanova, Senior Economist, di Union Bancaire Privée (UBP), le previsioni sulla crescita sono state riviste al rialzo: dal 6,4% al 6,9% per il 2025 e dal 6,3% al 6,5% per il 2026.

La crescita del PIL dell’India (grafico Trading Economics)

PIL India grafico

Inflazione sotto controllo e politica monetaria

Le prospettive sull’inflazione rimangono favorevoli. Sempre l’economista precisa che la previsione media dell’indice dei prezzi al consumo (IPC) per il 2025 è stata rivista al ribasso al 3,1%, con l’inflazione che dovrebbe rimanere sotto il target della RBI, la Banca centrale dell’India, nel breve termine e salire al 4-5% nel 2026, valore comunque gestibile per i consumi.

Nel 2025 la RBI ha già effettuato tre riduzioni dei tassi d’interesse, tra queste c’è stato un taglio significativo di 50 punti base a giugno, per un totale di 100 punti base. Altri 2-3 tagli sono previsti entro la fine del 2026. La prossima decisione di politica monetaria è fissata per ottobre, dove è probabile una riduzione di ulteriori 25 punti base.

In India, le condizioni climatiche, e in particolare l’andamento della stagione dei monsoni, influenzano fortemente le decisioni di politica monetaria. Questo perché una buona stagione dei monsoni garantisce raccolti abbondanti, prezzi alimentari più bassi e una minore pressione inflazionistica. Al contrario, monsoni scarsi possono aumentare i prezzi dei generi alimentari e l’inflazione, costringendo la banca centrale a essere più prudente con i tagli dei tassi. Se le condizioni climatiche nella stagione dei monsoni rimarranno favorevoli e l’inflazione contenuta, sono possibili ulteriori tagli anche a dicembre.

Investimenti pubblici, fiscalità e impatto dei dazi

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Nel 2026 la crescita dovrebbe essere stimolata da nuovi tagli fiscali e da continui investimenti pubblici nelle infrastrutture, mentre l’impatto dei dazi imposti dall’amministrazione Trump dovrebbe gradualmente attenuarsi nella seconda metà dell’anno. Tuttavia, dopo uno stimolo fiscale temporaneo nei prossimi trimestri, le condizioni fiscali si faranno meno accomodanti.

Il ministro delle Finanze Nirmala Sitharaman ha introdotto esenzioni fiscali per 10 milioni di famiglie nel suo ultimo bilancio, aumentando la spesa per infrastrutture e rallentando leggermente il ritmo del risanamento fiscale nel 2025. La politica fiscale resta comunque vincolata all’impegno dell’India a ridurre il deficit per migliorare le prospettive a medio termine.

Afflussi di capitale e settori strategici

Quali previsioni per l’India? Questa tendenza dovrebbe continuare a favorire gli afflussi di capitale verso gli asset indiani, in particolare le obbligazioni, compensando in parte i deflussi dovuti alle tensioni geopolitiche. I fondamentali più solidi potrebbero rafforzare gli investimenti diretti esteri nei settori strategici come la manifattura e i servizi alle imprese, specialmente se accompagnati da riforme che liberalizzino questi comparti per gli investitori stranieri. Stati Uniti e Unione Europea vantano una quota significativa di proprietà intellettuale in settori come tecnologia e farmaceutica, nei quali l’India è ben posizionata come fornitore.

Anche la Cina sta valutando il trasferimento di alcune attività produttive a basso valore aggiunto, portando competenze nelle catene di approvvigionamento, soprattutto nell’elettronica e nei veicoli elettrici, a costi inferiori. Nel lungo termine, i dazi imposti durante l’amministrazione Trump potrebbero rivelarsi vantaggiosi se incentivassero l’India a perseguire le riforme necessarie per diversificare la propria economia.

Implicazioni per gli investitori

Le prospettive di investimento a lungo termine sull’India rimangono strutturalmente positive. Secondo L’analista di Union Bancaire Privée (UBP), il tasso di crescita potenziale si manterrà tra il 6,5% e il 7% nei prossimi dieci anni.

Quanto potrà crescere l’economia indiana? Ancora parecchio probabilmente. Entro il 2030, l’India dovrebbe diventare la terza economia mondiale, superando Germania e Giappone, e nel 2027 sarà il quarto mercato di consumi più grande al mondo, dopo Stati Uniti, Cina e Unione Europea, distinguendosi per il ritmo di crescita dei consumi, il più rapido di tutti.

In termini pro capite, l’India rimane indietro rispetto a molti altri mercati emergenti, evidenziando la necessità di investimenti consistenti nell’urbanizzazione e nelle infrastrutture, che dovrebbero sostenere i tassi di crescita nei prossimi decenni.

Effetto dei dazi e prospettive sugli utili

Sebbene il tema dei dazi non rappresenti una minaccia diretta per la maggior parte delle grandi società indiane quotate, incide significativamente sulle piccole e medie imprese (PMI), con possibili ripercussioni su occupazione e fiducia.

Nonostante queste sfide, le misure di allentamento monetario e fiscale hanno portato gli analisti a prevedere una crescita degli utili al 16% nel 2026. Questo scenario ottimistico dipende però dal miglioramento effettivo di vendite e margini nella maggior parte dei settori, aspetti ancora da verificare.

Forex: previsioni per la rupia indiana

Quest’anno la rupia indiana (INR) si è distinta come una delle valute asiatiche più deboli, penalizzata dal ciclo di tagli dei tassi della Reserve Bank of India, che ha ridotto i differenziali di tasso con gli Stati Uniti. Pesa anche la fuga di capitali dovuta a un clima di sfiducia degli investitori. Tuttavia, una ripresa dei tagli di tassi da parte della Federal Reserve nella seconda metà del 2025 potrebbe alleviare parzialmente la pressione sulla rupia, fornendo un moderato sostegno agli asset indiani.

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Previsioni per le Borse 2024 https://www.investire-certificati.it/previsioni-per-le-borse-2024/ Sun, 19 Nov 2023 19:46:35 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=31081 Cosa cambia per le previsioni della borse nel 2024 con i tassi alti più a lungo? Dove investire nel 2024: analisi e previsioni sui tassi di interesse e su come si muoveranno le borse. In sintesi, come gestire un portafoglio con tassi alti nel 2024. Analisi di UBP: Che impatto avranno tassi “più alti più […]

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Cosa cambia per le previsioni della borse nel 2024 con i tassi alti più a lungo? Dove investire nel 2024: analisi e previsioni sui tassi di interesse e su come si muoveranno le borse. In sintesi, come gestire un portafoglio con tassi alti nel 2024. Analisi di UBP: Che impatto avranno tassi “più alti più a lungo” sulle varie asset class. Report a cura di Michaël Lok, Group CIO e Co-CEO Asset Management di UBP.

Tassi alti a lungo

I tassi negativi sono finiti da tempo. Il mercato dovrà fare i conti con tassi alti ancora per un certo tempo. Anche il 2024 inizia con tassi alti, così come finisce il 2023. Quali sono le conseguenze per le borse? Per gli investitori si presentano diverse opzioni di allocazione di portafoglio rispetto alle limitate alternative sull’azionario che hanno dominato in tempi recenti.

Infatti, i mercati azionari continueranno a essere alle prese con una maggiore volatilità a causa del nuovo contesto di tassi più alti. Questo crea nuove opportunità ed evidenzia l’importanza di costruire il proprio portafoglio secondo strategie tattiche di asset allocation.

Previsioni per le borse nel 2024

Quali previsioni per le borse e per i tassi di interesse nel 2024? Basandoci sul nostro scenario macroeconomico per il 2024, riteniamo che l’obbligazionario offra rendimenti interessanti. Dovrebbe finalmente essere giunto alla fine dei due anni di mercato orso: i tassi hanno raggiunto il picco ed è probabile che la Federal Reserve inizi a tagliarli nel secondo semestre del prossimo anno.

All’interno dell’universo obbligazionario, preferiamo obbligazioni investment grade con una durata intermedia (3-5 anni) oppure obbligazioni high yield a breve termine (1-3 anni). Non stiamo investendo in obbligazioni con una duration maggiore, poiché i rendimenti decennali hanno un limitato downside in un contesto macroeconomico solido, mentre il deficit USA rimarrà una preoccupazione a lungo termine per gli investitori.

Previsioni mercati azionari e borse

previsioni economiche

Vediamo ora le previsioni per le borse nel 2024, focalizzandoci sui mercati azionari. Nonostante la crescente volatilità, manteniamo un’allocazione neutra verso l’azionario. Il comparto rimane una delle poche asset class in grado di offrire rendimenti non limitati. Riteniamo che il 2024 vedrà utili a doppia cifra.

Grazie a un contesto macroeconomico solido e a un’inflazione persistente, le aziende statunitensi vedranno accelerare la crescita dei ricavi. Con i titoli azionari globali attualmente scambiati al di sotto delle loro medie storiche di valutazione, qualsiasi eccesso di ribasso darà modo agli investitori di aumentare la loro esposizione.

Tuttavia, non ci aspettiamo che le valutazioni azionarie miglioreranno rispetto ai loro livelli attuali, poiché sono già emerse alternative che offrono rendimenti simili ma con una volatilità inferiore. Per il mercato azionario, prevediamo che nel 2024 vi sarà un rendimento totale atteso pari al 12%, di cui il 10% derivante dalla crescita degli utili societari e il 2% da dividendi/buyback di azioni. Data la maggiore volatilità, gli investitori dovrebbero privilegiare l’uso di prodotti strutturati equity-linked in grado di cogliere rendimenti simili anche con una volatilità inferiore.

Manteniamo un’esposizione neutrale verso gli hedge funds e l’oro, dato che in passato queste asset class hanno dimostrato di essere una fonte preziosa di diversificazione all’interno dei portafogli, in particolare in periodi in cui sia il mercato obbligazionario che quello azionario erano entrambi in calo.

Previsioni borsa americana e giapponese

Continuiamo a rimanere sovrappesati sulle azioni statunitensi e abbiamo migliorato l’esposizione sull’indice Nikkei e sulla borsa giapponese (passando da sottopeso a sovrappeso). Questo alla luce del fatto che le riforme economiche e di governance dovrebbero dare il via a un’accelerazione della crescita degli utili.

Le Banche centrali nel 2024

Per quel che riguarda le banche centrali, ci si aspetta che sia la Fed che la Bce proseguano con una pausa nel 2024, mentre il rischio di ulteriori rialzi è limitato. Pertanto, manteniamo una posizione neutrale sulla durata dell’esposizione a tutte le valute, nell’attesa che la curva dei rendimenti si normalizzi ulteriormente.

Obbligazioni

Continuiamo a privilegiare obbligazioni di elevata qualità dato che i fattori tecnici di mercati rimangono solidi, con rendimenti alti, offerta moderata e spread che dovrebbero rimanere range-bound. La parte della curva dei tassi a 3-5 anni sembra la più interessante per bloccare i rendimenti. Ma anche per beneficiare di un forte roll-down.

Gli spread di credito si trovano solo nella fascia media e le metriche di credito delle società ad alto rendimento si stanno deteriorando man mano che si avvicinano alla data di rifinanziamento. È troppo presto per aggiungere rischio e preferiamo rimanere selettivi nel segmento high-yield, concentrandoci su emissioni di breve durata.

Previsioni per il cambio euro dollaro

Quali previsioni per il cambio euro/dollaro nel 2024? Come si muoverà la coppia centrale sul forex market? L’analisi di UBP è positiva per il dollaro, come leggiamo di seguito.

Verso la fine dell’anno, i tassi di cambio del dollaro statunitense rimarranno ben sostenuti, grazie agli elevati livelli di carry trade e alla dinamica ancora positiva dei dati economici. Il cambio euro/dollaro dovrebbe assestarsi a livelli più bassi, in linea con l’andamento dei differenziali dei tassi d’interesse a due anni. Per il cambio euro/dollaro un nuovo test in area 1,02 appare quindi possibile.

Ecco, quindi, le previsioni per le borse nel 2024, con focus su mercati azionari, bond e valute per l’inizio del 2024 riportate nell’analisi di UBP.

Approfondimenti

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