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Analisi e previsioni per le borse nel 2023 di Carmignac, ripartendo dalle trimestrali aziendali.

Trimestrali: segnali di un 2023 difficile

Siamo reduci da settimane cruciali sui mercati azionari. Dopo un inizio deludente e alcuni numeri molto deboli da parte delle Big Tech, la stagione delle trimestrali è ora entrata in un territorio maggiormente positivo. Se da un lato ciò rappresenta un sollievo per gli investitori, dall’altro ci sono segnali evidenti che molte società si stanno preparando a un 2023 difficile.

Borse e aziende: ripresa o recessione?

Previsioni Mercati

Dopo diversi trimestri in cui l’inflazione e la politica monetaria sono state la forza trainante delle valutazioni azionarie, i risultati finanziari sono tornati centrali. Carmignac propone una previsione sulle borse per il 2023 che definisce complessa, sottolineando tre segnali da interpretare per districarsi sui mercati:

  • Gli utili del terzo trimestre sono in qualche modo “meno negativi di quanto temuto”;
  • Un peggioramento delle previsioni di spesa dei consumatori (soprattutto europei) e delle aziende (budget pubblicitari e IT specialmente);
  • Sorpresa delle imprese Big Tech

Utili positivi ma prospettive negative

Le borse erano ormai pronte a ricevere cattive notizie, ma nel complesso le cose sono andate meglio del previsto. Ciò non significa, però, che il difficile contesto macro sia stato meno impattante delle attese.

Carmignac ritiene che vi siano diverse ragioni alla base di questo risultato:
a) Finora, la crescita media degli utili dell’S&P 500 nel terzo trimestre è stata del +3% (rispetto al -3% di una settimana fa). La maggior parte della positività, tuttavia, proviene dal settore energetico (+150%). I servizi di comunicazione, i finanziari e i materiali hanno registrato alcuni dei maggiori cali nella crescita degli utili del trimestre. Questo a causa della loro sensibilità alla fase iniziale del ciclo economico.
b) I profit warning, soprattutto in Europa, hanno subito un’accelerazione sia prima che a ridosso della stagione delle trimestrali, ridimensionando le attese.
c) I dati del terzo trimestre sono retrospettivi, quindi non riflettono il deterioramento attuale degli indicatori macro.
d) Gli effetti della recessione economica e dell’inasprimento delle condizioni finanziarie dovrebbero manifestarsi con un certo ritardo. Al contrario, invece, i segnali di forward guidance hanno avuto un orizzonte più di breve.

Previsioni per le borse e indicatori di recessione

Stando previsioni per le borse nel 2023 di Carmignac, tre sono gli indicatori recessivi. In primo luogo, la redditività delle società del settore dei beni di consumo sta resistendo, per ora. L’inflazione e il grosso risparmio dei consumatori in periodo Covid hanno contribuito positivamente in questo senso. Il forte potere di determinazione dei prezzi, infatti, e la capacità di adattamento dei consumatori hanno permesso di trasferire ai clienti l’aumento dei costi dei fattori produttivi.

Tuttavia, con l’aumento dell’elasticità dei prezzi e il peggioramento dell’outlook, la domanda si indebolirà. Il potere di determinazione dei prezzi dovrebbe pertanto diminuire, lasciando le aziende a dover affrontare l’aumento dei costi dei fattori produttivi. Effetto peraltro acuito da un prevedibile calo dei prezzi di vendita o della domanda.

Le aziende con un forte potere di determinazione dei prezzi o i titoli difensivi growth dovrebbero essere quelli che resisteranno meglio.

Consumatori e previsioni di borsa

Un altro punto da analizzare, il secondo, è relativo alle previsioni di borsa per il 2023 è legato alla tenuta dei consumatori statunitensi ed europei. I risultati di Amazon, sebbene nel complesso deludenti, hanno dimostrato la capacità di recupero dei consumatori americani, con un aumento delle vendite nordamericane del 20% su base annua (contro il 10% del secondo trimestre).  Al contrario, le difficoltà dei consumatori europei e britannici iniziano a manifestarsi con l’avvicinarsi della recessione. Lo stesso trend è evidente in diverse società finanziarie.

L’analisi prosegue con un terzo punto. I budget delle aziende sono in decrescita. Numerose compagnie stanno tagliando i budget pubblicitari e informatici. Ad esempio, Snapchat e YouTube (di proprietà di Google) hanno visto un taglio della spesa pubblicitaria, mentre Amazon e Microsoft hanno chiarito che i budget IT stanno iniziando a essere rivisti al ribasso.

Le Big Tech sono state la maggiore sorpresa

previsioni economiche

L’andamento delle big tech ricopre un ruolo chiave nelle previsioni per le borse del 2023. Alcuni dei problemi fondamentali emersi di recente dai titoli a grande capitalizzazione sembrano aver spiazzato gli analisti. Carmignac ipotizza che questi potrebbero persistere per i prossimi 6-9 mesi. Nell’ultimo decennio, questi titoli hanno rappresentato per gli investitori il modo migliore per ottenere una crescita superiore rispetto al resto del mercato. In un contesto globale in cui la crescita era scarsa, sono stati per molti un rifugio. Queste società, infatti, presentavano enormi vantaggi competitivi, un’elevata leva operativa e traiettorie di crescita sembravano illimitate.

Stando a Carmignac, gli esempi di Google (Alphabet) e Facebook (Meta), due azioni delle cosiddette azioni FANG, illustrano come gli investitori abbiano spostato il loro focus di investimento.

Redditività a tutti i costi? No grazie

Gli investitori hanno spostato la loro attenzione, infatti, dalle interessanti prospettive di crescita a lungo termine alla redditività di breve periodo. Questo cambio di mentalità, commenta Carmignac, è stato esacerbato dall’aumento dei tassi di interesse.

Alla base del cambio di paradigma vi è anche una propensione a valutare la gestione dei margini e della redditività in un contesto di ricavi sotto pressione. E soprattutto, gli investitori non guarderebbero con favore alle aziende che inseguono la crescita dei ricavi a tutti i costi.
Lasciati alle spalle gli inebrianti giorni dei tassi estremamente bassi, è chiaro che le aziende in grado di adeguare meglio la propria struttura dei costi sapranno cavarsela meglio. È tornato il momento del buon vecchio “stock picking”.

Previsioni di borsa per il 2023 complesse ed articolate a tutti gli effetti, dunque.

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Previsioni Borse https://www.investire-certificati.it/previsioni-borse/ Tue, 02 Aug 2022 05:34:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=23824 Previsioni sulle Borse e Analisi sui mercati A cura di SPDR ETFs – State Street Global Advisors. Come ogni trimestre, SPDR ha presentato il suo report relativo all’analisi dei bond e del mercato azionario e alle previsioni di borsa per i prossimi mesi Temi e outlook di mercato L’inizio di un ciclo recessivo resta ancora […]

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Previsioni sulle Borse e Analisi sui mercati

A cura di SPDR ETFs – State Street Global Advisors. Come ogni trimestre, SPDR ha presentato il suo report relativo all’analisi dei bond e del mercato azionario e alle previsioni di borsa per i prossimi mesi

Temi e outlook di mercato

L’inizio di un ciclo recessivo resta ancora incerto nel breve termine. Sicuramente però la volatilità è destinata a rimanere elevata anche nei prossimi mesi su tutte le principali asset class. È possibile che i mercati azionari alla fine dell’anno si trovino su valori simili a quelli attuali, con ulteriori movimenti ribassisti cui faranno seguito rimbalzi e fasi di “buy-the-dip”. In questo trimestre riteniamo inoltre che gli investitori potrebbero essere più propensi a utilizzare i settori per la diversificazione, per ridurre il rischio complessivo, evitando al tempo stesso esposizioni a rischi di mercato non desiderati.

Considerando il continuo interesse per gli investimenti tematici, va ricordato come i settori potrebbero favorire l’esposizione tematica, come per esempio il settore Industriale. Al fine di ridurre la volatilità, identificare asset relativamente decorrelati sia a livello settoriale che a livello regionale potrebbe aiutare l’investitore. Il Giappone, con la politica monetaria della banca centrale che rimane ancora espansiva, è un esempio in termini di possibile diversificazione a livello regionale. Per quanto riguarda invece i settori, abbiamo visto l’interesse da parte di numerosi investitori per mantenere in portafoglio settori quali l’assistenza sanitaria ed energia come potenziale risposta ai rischi di stagflazione.

Previsioni per il terzo trimestre 2022

Proseguiamo l’analisi e le previsioni per le borse ed i tassi obbligazionari focalizzandoci sui temi chiave dei prossimi mesi. L’inflazione è ancora sicuramente uno di questi. Anche se i dati relativi alla crescita dei prezzi potrebbero iniziare a scendere relativamente presto, riteniamo che i problemi causati dall’inflazione, comprese le pressioni sui prezzi delle materie prime, siano destinati a durare per l’intero anno.

Il comparto energetico rimane un modo efficace per ottenere una copertura in caso di ulteriori pressioni inflazionistiche, poiché qualunque fattore avvantaggi la redditività del comparto è dannoso per altri settori. L’unico altro comparto che si avvicina è quello minerario (all’interno del settore dei materiali). Un’esposizione sovrappesata alle risorse naturali è uno dei motivi per continuare a rimanere investiti sul settore azionario britannico anche nel terzo trimestre.

previsioni inflazione

Quali previsioni per i tassi e l’inflazione? L’aumento dei tassi rimarrà pertanto una tematica centrale almeno fino alla fine dell’anno. In questo contesto, preferiamo ancora le azioni “value”, presenti in tutte le nostre scelte regionali. L’aumento dei tassi va anche a vantaggio delle banche, anche se unito ad un irripidimento della curva dei rendimenti sarebbe un elemento ancora più positivo. Riteniamo che i titoli del settore finanziario europeo siano ben posizionati e con un elevato valore intrinseco. Più in generale, siamo maggiormente ottimisti sul settore azionario europeo rispetto a quello degli Stati Uniti, grazie al miglioramento delle valutazioni rispetto ai rendimenti obbligazionari locali.

Titoli difensivi

I flussi degli ultimi mesi mostrano l’apprezzamento degli investitori per gli asset con caratteristiche difensive. Il settore sanitario rimane il nostro settore difensivo preferito. Anche le azioni britanniche possono fornire un certo grado di protezione, essendo sovraponderate nei settori difensivi. Infine, i Dividend Aristocrats offrono un interessante mix di valore e qualità, che è in grado di fornire una certa protezione dai ribassi.

Dopo mesi di progressive riaperture dai lockdown derivanti dal Covid-19, che hanno portato a sorprese positive sugli utili e miglioramenti delle previsioni, ora stiamo invece assistendo ad una serie di declassamenti per molte aziende. L’energia è l’unico settore che registra ancora miglioramenti netti in tutte le regioni. Riteniamo che – anche se i rapporti sugli utili del secondo trimestre potrebbero soddisfare o superare le aspettative – le prospettive per molte società potrebbero essere negative. Tra i fattori che hanno recentemente colpito le previsioni sugli utili ci sono la pressione sui margini, dovuta ai costi delle materie prime, l’eccesso di scorte, il cambiamento del sentiment dei consumatori ed i continui problemi della catena di approvvigionamento, che restano un problema non da poco per l’intero tessuto economico.

Panoramica sul comportamento degli investitori

I flussi di investimento sono risultati decisamente più difensivi nel secondo trimestre. Questo è stato particolarmente evidente negli ETF. Infatti, settori tradizionalmente difensivi come l’assistenza sanitaria, i beni di prima necessità ed i servizi di pubblica utilità hanno registrato afflussi netti.

Dopo numerosi mesi segnati da flussi positivi sul settore energetico, a giugno si sono invece registrati deflussi netti. Inoltre, un elemento chiave è stato rappresentato dai notevoli deflussi da ETF sul settore bancario e finanziario. Questi hanno portato a cifre complessivamente negative per gli ETF settoriali domiciliati in Europa e negli Stati Uniti. Osservando i dati di State Street, abbiamo visto gli investitori istituzionali diventare avversi al rischio in tutte le asset class durante il secondo trimestre del 2022.

Previsioni di Borsa – Mercati emergenti

previsioni sui mercati di borsa

Quali previsioni per le borse ed i mercati azionari? Le azioni dei mercati emergenti potrebbero rappresentare un’interessante modalità di risposta all’attuale scenario, particolarmente complesso. La crescita globale sta sostanzialmente rallentando. Ma le economie in via di sviluppo, trascinate dalla Cina, dovrebbero registrare una discreta crescita. Possiamo quantificarla nell’ordine del 3,5% quest’anno e del 4,1% nel 2023, secondo gli economisti di State Street Global Advisors.

Chiaramente le evoluzioni normative da parte del governo cinese restano un elemento di incertezza. È tuttavia probabile che la situazione non sia destinata a peggiorare – quantomeno nel breve termine – anche considerando il forte impegno del governo cinese sul rafforzamento della crescita economica del Paese. A tal proposito, infatti, lo scorso 31 maggio 2022, la Cina ha annunciato un pacchetto di 33 misure di politiche fiscali, finanziarie, di investimento e industriali per rilanciare l’economia.

Previsioni Borse e Banca centrale Cina

Previsioni su Borse ed economia emergenti. Focalizzandosi sulla Cina, emerge come anche la politica monetaria sia favorevole. Infatti la PBOC, la Banca centrale cinese, si è impegnata nel mantenimento di una politica accomodante, divergendo così dalla maggior parte delle banche centrali del mondo sviluppato (a parte il Giappone). Questi fattori aumentano la probabilità che l’economia del Dragone e le azioni cinesi siano ormai vicino al termine della discesa, dopo i cali a due cifre degli ultimi mesi.Le azioni dei mercati emergenti hanno un peso decisamente non trascurabile sull’Asia. Questo è un motore di crescita che può rispondere alla sfida del rallentamento economico globale. Quali previsioni per le borse emergenti? Si prevede che India e Cina guideranno la crescita, ma anche Taiwan e Corea del Sud potrebbero fornire dati macroeconomici decisamente solidi. Ciò in particolare se comparati con quelli delle economie avanzate, secondo l’FMI.

I mercati emergenti includono alcuni paesi esportatori di materie prime come Sud Africa, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Messico. In una certa misura, investire su questi paesi può rappresentare una forma di copertura per l’investitore sui rischi derivanti dagli elevati prezzi di materie prime e prodotti energetici. In aggiunta a ciò, numerosi paesi emergenti sono in vantaggio rispetto alla Federal Reserve nel ciclo restrittivo. Pertanto potrebbero essere resilienti al rafforzamento del dollaro USA. A tal proposito, un esempio è rappresentato dal Brasile. Le valutazioni azionarie rimangono decisamente economiche, con il rapporto del prezzo su utili a 12 mesi a 10,9. Si tratta di valori non lontani dai minimi raggiunti nel marzo 2020, quando scoppiò la pandemia del Covid.

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Previsioni di Borsa https://www.investire-certificati.it/previsioni-di-borsa/ Fri, 12 Mar 2021 11:12:14 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=5759 Previsioni di borsa, a cura di Carlos Casanova, Senior Economist Asia di Union Bancaire Privée (UBP). Report dal titolo: I mercati asiatici guideranno la ripresa nel 2021. Può la Cina guidare la ripresa economica nel 2021? Quali previsioni per i mercati finanziari e le borse? Previsioni di Borsa Secondo le nostre previsioni di borsa, l’Asia dovrebbe […]

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Previsioni di borsa, a cura di Carlos Casanova, Senior Economist Asia di Union Bancaire Privée (UBP). Report dal titolo: I mercati asiatici guideranno la ripresa nel 2021.

Può la Cina guidare la ripresa economica nel 2021? Quali previsioni per i mercati finanziari e le borse?

Previsioni di Borsa

Secondo le nostre previsioni di borsa, l’Asia dovrebbe guidare la ripresa economica globale nel 2021. Escludendo la Cina, l’area si espanderà lentamente a un ritmo del 4,7% nel 2021 rispetto al -4,3% del 2020. In termini di disparità regionale, l’India crescerà del 9,0% nel 2021. Questo sarà il ritmo più veloce in Asia e significativamente al di sopra della contrazione del -8,0% riportata nel 2020. Al contrario, il Giappone sarà il mercato asiatico meno dinamico. E’ infatti prevista un’espansione del 2,5% nel 2021 contro una contrazione del -4,8% nel 2020.  Uno dei principali fattori che caratterizza queste diseguaglianze riguarda il ritmo della campagna vaccinale. Vedremo come questo inciderà anche sulle previsioni di borsa.

L’andamento della ripresa dipenderà anche dal grado di esposizione delle economie a pressioni cicliche al rialzo. I Paesi in cui la spesa dei consumi finali rappresenta una quota maggiore del PIL dovrebbero beneficiare maggiormente di una normalizzazione dell’attività economica. Inoltre, la campagna vaccinale favorirà anche una graduale ripresa del settore dei trasporti. Questo ridurrà i venti contrari ciclici per le economie dell’Asia. Una quota significativo del PIL asiatico proviene dal settore turistico per varie regioni.

Previsioni di Borsa – Può essere il momento di investire sulla Cina?

Investire sulla Cina
Investire sulla Cina

Mercati Asiatici e banche centrali

La maggior parte delle Banche Centrali asiatiche ha optato nel 2020 per cicli intensi di tagli dei tassi, più che durante la crisi finanziaria globale del 2009. Tuttavia, dopo l’ultimo taglio operato della Banca Centrale indonesiana il 18 febbraio, queste politiche non dovrebbero proseguire ulteriormente. In futuro, le Banche Centrali della regione continueranno a diffidare delle aspettative di una maggior inflazione e di un irrigidimento della curva dei rendimenti dei Treasury. Insieme, entrambi i fattori si tradurranno probabilmente in una compressione dei differenziali dei tassi reali con gli Stati Uniti.

A causa del restringimento dei differenziali, gli investitori che cercano di impiegare liquidità nel carry potrebbero trovare i titoli di stato asiatici meno interessanti rispetto alla seconda metà del 2020. Questo ridurrebbe il potenziale per ulteriori afflussi di capitale. Nonostante l’inflazione dei prezzi al consumo sia rimasta contenuta a gennaio 2021, prevediamo che la maggior parte delle economie asiatiche sperimenterà un’inflazione più alta nel 2021. Ciò ad esclusione di Cina e India, dove le pressioni deflazionistiche potrebbero persistere. Questo a causa delle interruzioni delle catene di approvvigionamento del comparto alimentare locale dello scorso anno. Di conseguenza, le Banche Centrali avranno minor spazio per continuare a stimolare l’economia con i mezzi tradizionali.

Previsioni di Borsa e ripresa ciclica

La ripresa ciclica dipenderà anche dalla domanda dei principali mercati di esportazione come la Cina e gli Stati Uniti. Abbiamo osservato un certo spostamento della domanda dai mercati asiatici verso la Cina nel 2020. Questo è stato il risultato delle interruzioni delle catene di approvvigionamento in molte economie asiatiche. Hanno infatti subito lockdown più lunghi rispetto alla Cina. La situazione si invertirà nel 2021, con un miglior supporto per le attività manifatturiere e le esportazioni.

Al di là di questo effetto base, l’ASEAN è diventato il primo partner commerciale della Cina nel 2020, seguito da Unione europea e dagli Stati Uniti. In futuro, il commercio interregionale continuerà a dare impulso alla crescita, man mano che la Cina riequilibrerà la sua economia verso una crescita orientata al consumo. Per entrambe le ragioni sopra menzionate, l’attività potrebbe riprendere in modo più significativo nelle economie che fanno parte delle catene di approvvigionamento sia della Cina sia degli Stati Uniti.

Analisi su economia della Cina e mercati asiatici

Oltre a questi fattori ciclici, i mercati emergenti asiatici beneficeranno anche di tendenze strutturali a lungo termine. La pandemia ha evidenziato alcuni dei limiti associati all’eccessiva dipendenza da un mercato e alla concentrazione della catena di approvvigionamento.

Investire sulla Cina
Investire sulla Cina

Anche la Cina vuole diversificare l’economia, abbandonando la produzione di prodotti di base per prediligere quella ad alto valore aggiunto. Dati i collegamenti esistenti nelle supply chain, i costi relativamente bassi della manodopera e le tendenze demografiche favorevoli, crediamo che a beneficiarne maggiormente saranno i mercati emergenti della regione. Il cambiamento strutturale si tradurrà in maggiori Investimenti diretti da parte di aziende straniere – sia da parte di aziende cinesi sia provenienti da aziende globali – nel settore manifatturiero. Questi dovrebbero continuare a spingere il settore e una maggior crescita potenziale in molte di queste economie.

Conclusioni

Il consolidamento di una ripresa ciclica e le prospettive di maggiori utili continueranno a sostenere gli afflussi nei mercati asiatici nel breve termine. Tuttavia, questi rimarranno subordinati al ritmo dell’irrigidimento della curva dei rendimenti USA.

Nel caso in cui quest’ultimo superi le aspettative, è possibile che gli investitori globali spostino i capitali verso i Treasury Usa. Ciò che potrebbe portare a minori afflussi verso i mercati emergenti asiatici.  Sul fronte del reddito fisso, il miglioramento delle prospettive di crescita sosterrà anche il debito asiatico lì dove il rapporto rischio-ricompensa rimane favorevole. Tutto ciò anche nel caso in cui l’economia statunitense si riprenda più rapidamente del previsto.

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