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Sono state emesse il primo marzo le nuove obbligazioni Goldman Sachs a tasso fisso decrescente. Le cedole annue partono dall’8% per i primi tre anni, per arrivare all’1,25% negli ultimi due anni.

Le nuove obbligazioni di Goldman Sachs

Goldman Sachs, una delle maggiori banche d’investimento del mondo, torna a finanziarsi sul mercato emettendo le sue nuove obbligazioni a tasso fisso decrescente. Il prodotto è stato emesso il 1° marzo ed è quotato sul segmento EuroMOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni). La durata prevista è di tredici anni, con scadenza il 1° marzo 2037. L’emittente, tuttavia, si è riservato la facoltà di richiamare anticipatamente l’obbligazione. Vedremo nel prosieguo cosa questo comporti nel dettaglio.

Il tasso fisso decrescente

Come anticipato, le nuove obbligazioni a tasso fisso di Goldman Sachs prevedono interessi decrescenti. I primi tre anni le cedole lorde, infatti, pagano l’8%, dopo di che vi è un immediato scalino che porta l’interesse al 3% per il quarto e il quinto anno. Seguono decrementi più contenuti a cadenza biennale. Pertanto, il sesto e il settimo anno si potranno ricevere rendimenti lordi del 2%, poi dell’1,75% (8°e 9° anno), dell’1,50% (10° e 11°) ed infine dell’1,25% (12° e 13°).

Ciò significa che, qualora un investitore avesse acquistato una obbligazione (investendo 100 Euro) all’emissione e la tenesse fino a scadenza (2037), questa genererebbe un rendimento lordo di 43 euro, ossia il 43%.

Il richiamo anticipato

Un’altra caratteristica molto interessante di queste nuove obbligazioni risiede nel fatto che Goldman Sachs ha inserito una clausola di autocall. In particolare, l’emittente può effettuare il richiamo anticipato dal 1° marzo 2025; a partire, pertanto, dal pagamento della prima cedola all’8%. Questa facoltà, se esercitata, obbliga la banca a corrispondere all’investitore il Valore Nominale, oltre alle cedole maturate fino alla relativa data di rimborso anticipato inclusa.

Potenziali vantaggi delle obbligazioni Goldman Sachs a tasso fisso

Certificati Cedole Fisse

Iniziamo facendo una lista di pro e contro dai potenziali vantaggi. Il fulcro di questo prodotto è senza dubbio l’importo potenziale delle cedole sui primi tre anni. L’8% è un tasso davvero rilevante e per tre anni significa un potenziale 24% lordo cumulato. Inoltre, per alcuni investitori anche il fatto che le cedole siano conosciute a priori può trasmettere più sicurezza.

L’altro potenziale vantaggio, tipico delle obbligazioni, è il rimborso a scadenza del capitale al 100% del valore nominale. Per questa nuova obbligazione di Goldman Sachs anche in caso di richiamo anticipato il rimborso è al 100%. Ovviamente, fermo restando il rischio di credito dell’Emittente.

Potenziali svantaggi

Come da un lato alcuni investitori potrebbero trovar conforto nel conoscere a priori gli importi delle cedole, dall’altro alcuni potrebbero storcere il naso. Le cedole, infatti, essendo fisse non sono legate all’andamento di un indice o ad attivi sottostanti; pertanto, qualora i tassi di interesse sul mercato dovessero essere superiori all’ammontare delle cedole, gli investitori non ne beneficerebbero. In Economia questo rischio si chiama “costo opportunità” ed è il valore della migliore alternativa tralasciata.

Da notare anche il forte rischio di veder scendere il prodotto sotto la pari (in quanto quotato sul mercato secondario) se i tassi dovessero salire, in particolare dopo lo stacco dei primi tre ricchi premi annuali.

Un altro potenziale svantaggio è la discrezionalità dell’emittente nell’esercitare il rimborso anticipato delle obbligazioni. Questo può avvenire, per esempio, quando il proprio costo di rifinanziamento risulti più basso rispetto al tasso di interesse corrisposto dalle obbligazioni. In tali circostanze gli investitori sono esposti al rischio di reinvestimento dell’importo ricevuto a titolo di rimborso. Questo, infatti, potrebbe avvenire a condizioni di rischio/rendimento più svantaggiose e in tempistiche non ottimali.

L’eventuale autocall, inoltre, implicherebbe la cessazione del pagamento delle cedole per gli anni successivi a quello di rimborso, con conseguente diminuzione dei proventi complessivi dell’investimento.

I rischi delle obbligazioni

Esistono, infine, alcuni concetti da tenere sempre a mente quando si parla di obbligazioni, e in particolare di obbligazioni di soggetti privati: i fattori di rischio. Essi sono a maggior ragione da tenere in considerazione su prodotti che hanno una durata di 13 anni.

Tali rischi possono essere: di credito, di rivendita prima della scadenza e di liquidità. Nel primo caso si tratta del rischio che l’emittente, in questo caso Goldman Sachs, fallisca. A seconda della gravità della situazione, si potrebbe perdere l’intero capitale investito. Il secondo rischio è collegato al terzo. In breve, qualora l’investitore volesse vendere prima della scadenza le obbligazioni, potrebbe doverlo fare a un prezzo inferiore da quello di acquisto. Infatti, tali prezzi dipendono da vari fattori, tra i quali i tassi di interesse, il merito creditizio dell’emittente e il livello di liquidità. Quest’ultimo è funzione dello sviluppo del mercato secondario. Un investitore deve essere preparato a detenere le obbligazioni fino alla scadenza, perché l’emittente non è obbligato a negoziarle.

L’aliquota

L’ultimo ma necessario argomento è il tema della tassazione. L’aliquota di imposta italiana in vigore e applicabile sui proventi derivanti dalle obbligazioni è pari al 26%. Ben diversa, pertanto da quella sulle obbligazioni di Stato che è del 12,5%. L’ammontare di tale imposta potrebbe variare nel tempo e, ovviamente, non è possibile prevedere modifiche all’attuale regime fiscale.

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Nuovo bond di Goldman Sachs https://www.investire-certificati.it/nuovo-bond-di-goldman-sachs/ Mon, 03 Jul 2023 09:02:37 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=28695 Goldman Sachs si inserisce con la proposta del suo nuovo bond nel mercato delle obbligazioni Corporate, garantendo il 6,5% per i primi due anni. Il nuovo bond di Goldman Sachs Goldman Sachs, una delle banche d’affari più grandi del mondo, emette per il mercato italiano le sue nuove obbligazioni corporate in euro. Si tratta di […]

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Goldman Sachs si inserisce con la proposta del suo nuovo bond nel mercato delle obbligazioni Corporate, garantendo il 6,5% per i primi due anni.

Il nuovo bond di Goldman Sachs

Goldman Sachs, una delle banche d’affari più grandi del mondo, emette per il mercato italiano le sue nuove obbligazioni corporate in euro. Si tratta di un bond a tasso fisso per i primi due anni, che dal terzo anno diventa variabile.

La durata complessiva a scadenza di questo prodotto è di dieci anni ed è acquistabile sul segmento MOT di Borsa Italiana. Emesso il 27 giugno 2023, scadrà, pertanto, in corrispondenza dello stesso giorno nel mese di giugno 2033. Il codice ISIN che la identifica è XS2482780561.

Il tasso cedolare

La prima caratteristica da approfondire per questo bond è sicuramente la cedola. Goldman Sachs ha, infatti, adottato un tasso misto. Nei primi due anni, pertanto, l’investitore riceverà un interesse pari al 6,5% lordo per anno. Dal terzo anno, invece, l’interesse sarà calcolato come la differenza tra il 6% e una volta e mezzo l’Euribor a tre mesi.

Bond Goldman Sachs
Bond Goldman Sachs

La cedola variabile che caratterizza otto anni del bond avrà un tasso minimo garantito dell’1,5% e un massimo del 6% lordo per anno. A scadenza il rimborso avverrà alla pari, secondo il valore nominale di 1000 euro ad obbligazione.

Il tasso Euribor

La chiave per valutare l’investimento nel nuovo bond di Goldman Sachs in euro è il tasso Euribor a tre mesi. L’Euribor, acronimo per EURo Inter-Bank Offered Rate è un tasso di riferimento per i mercati finanziari, che indica il tasso di interesse medio delle transazioni tra le maggiori banche europee. Il suo principale scopo è fungere da tasso medio per le operazioni a termine tra gli istituti di credito. Tuttavia, è anche utilizzato come indicatore di breve termine del costo del denaro e come tasso base per il calcolo di interessi.

Al momento l’Euribor a tre mesi ha un valore attorno al 3,6%, in crescita pressoché costante da inizio 2022, in corrispondenza con l’incremento dei tassi della BCE. Il suo massimo l’Euribor a tre mesi lo ha raggiunto attorno al 10 di ottobre 2008, con 5,381%. Per come è strutturata l’obbligazione, tuttavia, valori al di sopra del 4,5% non interessano, in quanto l’1,5% lordo è garantito.

Gli scenari per il bond di Goldman Sachs

previsioni BCE 2023

Il contesto di mercato vede il tasso della BCE che salirà ancora, fino ad attestarsi potenzialmente al 4,5% entro fine anno. Questo è quanto emerge anche dalle parole del vicepresidente della Banca Centrale Europea. L’incremento dei tassi, gravando sul potere di acquisto, potrebbe ridurre ulteriormente l’inflazione, a beneficio dei Bond di Goldman Sachs a interesse fisso per i primi due anni. Il tasso del 6,5%, peraltro, copre già l’inflazione attuale in Italia, che secondo dati Istat dovrebbe aggirarsi attorno al 6,4%, mentre la media europea sarebbe del 5,5%.

Dal terzo anno di vita del Bond è complesso fare delle previsioni. Ipotizzando il buon fine della politica monetaria europea, dovremmo andare incontro ad una decrescita dell’inflazione con una stabilizzazione dei tassi. Questo potrebbe mantenere gli interessi del Bond sopra il minimo garantito. Tuttavia, in questo caso, si dovrà tenere contro di un concorrente agguerrito: il BTP.

Il confronto con il BTP

Come anticipato, il riferimento è presto tracciato in Italia. Il BTP è il riferimento con cui ogni emissione obbligazionaria deve misurarsi. Ad oggi i BTP con scadenza 2033 hanno in media un rendimento netto del 3,5% annuo. Questo, ovviamente, considerando il valore della cedola e del prezzo sul mercato secondario del BTP. Il confronto sul breve periodo, pertanto, parla a favore del Bond Corporate di Goldman Sachs. Ma sul lungo termine? Quando subentra la logica del tasso variabile, per essere conveniente rispetto ai BTP in circolazione, la cedola lorda del Bond Goldman dovrà essere almeno al 4,8%. Sotto tale soglia il rendimento netto sarebbe sotto il 3,5%.

Altri Bond Corporate

Il periodo, in ogni caso, è certamente florido per questa tipologia di bond obbligazionari. L’onda lunga è partita qualche mese fa, con l’emissione di bond Eni che ha avuto un successo inimmaginabile e sta vedendo altri protagonisti. Uno di questi è, ad esempio, Intesa Sanpaolo che, con i suoi nuovi bond a tasso misto in dollari, cerca di accrescere la propria quota di mercato.

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