investire sul petrolio Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/tag/investire-sul-petrolio/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Sun, 16 Jan 2022 16:26:23 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png investire sul petrolio Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/tag/investire-sul-petrolio/ 32 32 Investire sul Settore Petrolifero https://www.investire-certificati.it/investire-sul-settore-petrolifero/ Thu, 29 Apr 2021 06:13:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=9289 Conviene Investire sul settore petrolifero? Quali certificati per puntare su azioni del settore oil? Vediamo tre certificates di Intesa Sanpaolo È ancora il momento per investire sulle azioni dei titoli petroliferi? La corsa degli ultimi mesi potrebbe chiamare una pausa, ma il trend di fondo appare ancora positivo per il settore petrolifero. In questo scenario […]

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Conviene Investire sul settore petrolifero? Quali certificati per puntare su azioni del settore oil? Vediamo tre certificates di Intesa Sanpaolo

È ancora il momento per investire sulle azioni dei titoli petroliferi? La corsa degli ultimi mesi potrebbe chiamare una pausa, ma il trend di fondo appare ancora positivo per il settore petrolifero. In questo scenario possono emergere interessanti soluzioni di investimento con i certificates. Di fatto con questi prodotti l’investitore può ottenere un profitto sia nel caso di ulteriori rialzi che di moderati ribassi. Nel dettaglio analizzeremo tre certificates con cedola fissa garantita emessi da Intesa Sanpaolo, legati a titoli del settore petrolifero.

Certificates per Investire sul Settore Petrolifero

Fra le recenti emissioni legate a sottostanti del settore petrolifero troviamo alcuni certificates di Intesa Sanpaolo, che hanno per sottostante le azioni di Eni, Total e Repsol. I nuovi certificati di investimento di Intesa sono stati strutturati con cedole fisse garantite. L’investitore riceve i coupon semestrali indipendentemente dall’andamento del sottostante. Ecco perché parliamo di cedole fisse.

A variare è invece il possibile rimborso alla scadenza. Se nella data di osservazione finale del prodotto il sottostante si troverà al di sopra della barriera, l’investitore riceverà un rimborso pari al valore nominale, che in questi certificates di Intesa Sanpaolo è pari a 100 euro. Viceversa, il rimborso del certificato sarà commisurato alla performance negativa dell’azione petrolifera in questione.

Certificates di Intesa Sanpaolo su titoli petroliferi

Nei tre prodotti di Intesa Sanpaolo che andremo ad esaminare, legati a titoli del settore petrolifero, la barriera è posizionata al 75%. Pertanto, l’investitore otterrebbe un profitto sia in caso di ulteriori rialzi dei sottostanti, che di movimenti laterali o di ribassi, a patto che questi non eccedano il 25%. Per intenderci, se a scadenza del certificato ISIN IT0005439523 l’azione Eni avesse perso il 22% il rimborso sarebbe egualmente pari a 100 euro, cui si sommerebbe l’ultima cedola. Viceversa, nel caso di un calo del 30%, il rimborso sarebbe pari a 70 euro per certificato. Sarebbero salve le cedole percepite durante la vita del certificato. Vediamo tre prodotti per investire sul settore petrolifero con i certificates.

Certificato su Eni ISIN: IT0005439523

Il certificato su Eni con ISIN IT0005439523 stacca cedole fisse garantite del 3,74% su base semestrale. Il flusso cedolare è pertanto pari al 7,48% annuo. Nei tre anni di vita del prodotto le cedole arrivano al 22,44%. Non è prevista l’opzione del richiamo anticipato del prodotto nelle prime due date di osservazione. L’autocallable è invece presente (con trigger al 100% dal settembre 2022). Il prezzo di osservazione iniziale delle azioni di Eni è stato di 10,418 euro. La barriera è quindi collocata a 7,8135 euro. Si tratta di una barriera discreta, ossia osservata soltanto a scadenza.

Grafico Azioni Eni - Settore petrolifero
Grafico azioni Eni. Si nota il crollo del marzo 2020, seguito da un rimbalzo, da una nuova discesa e da una forte accelerazione da novembre 2020 in poi. grazie all’arrivo dei vaccini e sulla ripresa del prezzo del petrolio.

Certificato su Repsol ISIN: IT0005439390

Un secondo certificato ISIN IT0005439390 fa riferimento alle azioni di Repsol. In questo caso il prezzo di osservazione iniziale è pari a 10,96 euro, con una barriera collocata a 8,22 euro per azione. Anche in questo caso la barriera è discreta, ossia all’europea.  Le cedole incondizionate sono pari al 5,53% a semestre, con un rendimento che può quindi superare l’11% annuo. L’opzione per il richiamo anticipato è attiva dalla terza data di osservazione, con trigger al 100%. Anche nel certificato legato al titolo petrolifero Repsol la scadenza è fissata all’8 marzio 2024, salvo si attivi l’opzione del richiamo automatico.

Certificato su Total ISIN: IT0005439515

Una terza emissione, sempre per chi volesse investire sul settore petrolifero, è legata alle azioni di Total. In questo caso l’ISIN è IT0005439515, mentre i premi semestrali fissi sono pari al 4,10%.

Pertanto, l’investitore ricevere cedole garantite all’8,20% annuo. Anche in questo prodotto scritto dal team di Intesa Sanpaolo.

investire sul petrolio

Investire sul petrolio?

Conviene investire sul settore petrolifero? Quali previsioni per il petrolio? Ripartiamo dallo scenario generale per WTI e Brent.

Il petrolio conquistò le prime pagine dei giornali il 20 aprile 2020, quando le quotazioni del WTI per la scadenza più imminente, quella di maggio 2020, scese per alcune ore in territorio negativo, arrivando sino ad uno storico -37 dollari al barile. Dalle settimane seguenti, però, prese avvio una progressiva rimonta, che ha portato il prezzo del WTI, punto di riferimento per il greggio americano, in area 60 dollari al barile.  Il Brent europeo, invece, veleggia – come da tradizione – su valori leggermente più alti. Nelle ultime settimane l’OPEC +, il cartello allargato dei paesi produttori ha iniziato un progressivo allargamento della produzione, dopo i drastici tagli effettuati da inizio 2020 in poi. Segno che il mercato pare aver trovato un certo equilibrio, in uno scenario di fondo ancora positivo. La ripresa economica nel mondo “post Covid” potrebbe infatti sostenere la domanda di greggio e – conseguentemente – anche le quotazioni delle azioni del settore petrolifero.

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UBS – Investire sul Settore Energetico e Minerario https://www.investire-certificati.it/ubs-investire-sul-settore-energetico-e-minerario/ Wed, 24 Feb 2021 12:44:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=4371 UBS ha emesso un nuovo certificato di investimento per investire sul settore energetico e minerario con cedole fino al 10% annuo. Il codice ISIN della nuova emissione è DE000UE5QXK5. Certificato UBS Rende fino al 10% Il mese di marzo per gli investment certificates si aprirà con un nuovo prodotto firmato da UBS. Fra le emissioni […]

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UBS ha emesso un nuovo certificato di investimento per investire sul settore energetico e minerario con cedole fino al 10% annuo. Il codice ISIN della nuova emissione è DE000UE5QXK5.

Certificato UBS Rende fino al 10%

Il mese di marzo per gli investment certificates si aprirà con un nuovo prodotto firmato da UBS. Fra le emissioni della banca Svizzera troviamo un Worst-of Express Certificate, che offre cedole condizionate fino al 10% annuo. Il prodotto fa riferimento a quattro multinazionali del settore energetico e minerario. Stacca cedole trimestrali pari al 2,50% a patto che nessuno di loro abbia perso oltre il 45% dal prezzo di osservazione iniziale (definito il 25 febbraio 2021).

Il certificato sarà negoziabile sulla piattaforma EuroTLX ed avrà una vita pari a cinque anni, con una scadenza fissata a fine febbraio 2026.

Investire sul settore energetico e minerario

I sottostanti del certificato sono le azioni di Vale S.A., Exxon Mobil Corporation, Royal Dutch Shell plc e ArcelorMittal.

Vale S.A. è un colosso brasiliano del settore minerario, nonché il maggior produttore di ferro e nickel su scala globale. Sarà seguito tramite l’ADR negoziato sulla borsa americana. La capitalizzazione dell’azienda è risalita negli ultimi mesi, tornando a ridosso dei 100 miliardi di dollari.

Exxon Mobil e Royal Dutch Shell sono storiche aziende operative nel settore energetico/petrolifero. La quotazione di entrambe ha messo a segno un importante recupero negli ultimi mesi, grazie anche alla rimonta del prezzo del petrolio. Le aspettative per una ripresa dell’economia globale stanno sostenendo le quotazioni del greggio.

investire su settore energetico e petrolifero
Investire su settore energetico e petrolifero

Arcelormittal è invece il leader mondiale settore dell’acciaio. Dopo un 2020 difficile segnato dalla pandemia, il 2021 si è aperto con incoraggianti dati di bilancio. Fra i punti di forza il ritorno al dividendo e le attese per una crescita mondiale della domanda di acciaio intorno al 5%.

Effetto memoria delle cedole

Fra i punti di forza di questo certificato di investimento troviamo l’effetto memoria delle cedole. Nel caso in cui un coupon non sia staccato – perché uno o più sottostanti si trovano sotto la rispettiva barriera – l’investitore avrà la possibilità di recuperarlo in una successiva data di osservazione. Questo elemento può risultare particolarmente utile in prodotti con una scadenza lunga, come questo certificato di investimento che ha una vita massima di cinque anni. Eventuali temporanee discese potrebbero pertanto essere riassorbite dai mercati e l’investitore non solo incasserebbe la nuova cedola, ma anche le precedenti portate a memoria.

Barriera discreta nel certificato di UBS con ISIN DE000UE5QXK5

I certificati possono avere una barriera ad osservazione continua o discreta. Nel primo caso è sufficiente una sola osservazione al di sotto del livello barriera per far sì che questa sia considerata come infranta. Nel caso invece di una barriera con osservazione discreta, questa sarà osservata soltanto a scadenza. La nuova emissione di UBS ha una barriera di questa seconda tipologia. Questo chiaramente rappresenta un ulteriore punto di forza. Infatti, se durante la vita del prodotto i vari livelli barriera fossero infranti nulla sarebbe definitivamente compromesso. L’esito finale del prodotto è infatti basato sui valori che si registreranno alla chiusura della seduta borsistica del 25 febbraio 2026.

Richiamo anticipato del Certificato

L’opzione del richiamo automatico è presente dalla seconda finestra di osservazione, quella del 25 agosto 2021. Nel caso in cui in una data di osservazione il prezzo dei quattro sottostanti si trovasse su valori pari o superiori a quelli del fixing iniziale il certificato verrebbe richiamato. In tal caso l’investitore riceverebbe un rimborso pari all’intero valore nominale di 100 euro per certificato, cui si sommerebbe la cedola del periodo ed eventuali coupon portati in memoria

UBS – Un certificato per Investire sul settore energetico e minerario

I sottostanti di questo certificato sono legati al settore energetico e minerario. Sono quotati in differenti valute. L’investitore non è però soggetto al rischio di cambio, grazie alla presenza dell’effetto cambio. Eventuali apprezzamenti o discese del dollaro non influirebbero sulla performance finale del prodotto.

Il rimborso a scadenza di baserà infatti esclusivamente sulla performance dei sottostanti. Se il prezzo di tutti i titoli sarà pari o superiore al 55% dei valori di osservazione iniziale, il rimborso sarà pari a 100 euro per certificato più le cedole. Viceversa, nel caso in cui uno o più sottostanti si trovassero su valori inferiori al 55% rispetto al fixing iniziale l’investitore parteciperebbe alla perdita, con un rimborso pertanto inferiore a 55 euro per certificato. Sarebbero salvi eventuali coupon percepiti durante la vita del prodotto.

Caratteristiche del certificato ISIN DE000UE5QXK5

Codice ISIN: DE000UE5QXK5

Emittente: UBS

Sottostanti: Vale S.A. (ADR), Exxon Mobil Corporation, Royal Dutch Shell plc e ArcelorMittal

Cedole: 2,5% a trimestre, rendimento massimo pari al 10% annuo

Barriera cedolare: 55%

Barriera capitale 55%

Valore nominale: 100 euro

Prezzo di emissione: 99,75 euro

Effetto memoria delle cedole: sì.

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Boosted Autocallable Certificates con possibile cedola del 30% https://www.investire-certificati.it/boosted-autocallable-certificates-con-cedola-del-30/ Fri, 29 Jan 2021 07:48:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=3588 Fra le nuove emissioni di certificates troviamo dei nuovi Boosted Autocallable targati Leonteq. Un certificato fa riferimento ad un paniere di titoli, l’altro a tre aziende del settore petrolifero. Vediamo il funzionamento di questi derivati strutturati e le caratteristiche specifiche di questi certificati di investimento. Leonteq: nuovi Boosted Autocallable Certificates con possibile cedola del 30% […]

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Fra le nuove emissioni di certificates troviamo dei nuovi Boosted Autocallable targati Leonteq. Un certificato fa riferimento ad un paniere di titoli, l’altro a tre aziende del settore petrolifero. Vediamo il funzionamento di questi derivati strutturati e le caratteristiche specifiche di questi certificati di investimento.

Leonteq: nuovi Boosted Autocallable Certificates con possibile cedola del 30%

I certificati di investimento Phoenix Autocallable pagano solitamente cedole o premi, condizionati all’andamento dei tioli sottostanti cui fanno riferimento. Nel caso di due nuove emissioni di Leonteq, della tipologia Boosted Autocallable, il coupon condizionato si assesta addirittura al 30%.

I due certificates dell’emittente svizzera (che nei mesi scorsi ha aperto una filiale a Milano) sono legati ad un paniere di tre titoli ciascuno, della tipologia worst-of. Per incassare il super-coupon, è sufficiente che in una delle date di osservazione tutti i sottostanti si trovino a chiudere la seduta di borsa ad un valore pari o superiore a quello dei rispettivi livelli di fixing iniziale. In questo caso l’investitore riceverebbe la cedola del 30%. Il certificato verrebbe rimborsato anticipatamente al valore nominale di EUR 1000: il rimborso totale sarebbe dunque di EUR 1300.

Il livello di attivazione della cedola è infatti uguale al livello di attivazione autocall, essendo entrambi fissati al 100% del livello di fixing iniziale. Il capitale nei due certificates è condizionatamente protetto, con una barriera del 60%, osservata soltanto a scadenza. Eventuali discese sotto tale soglia durante la vita dei certificates non comprometterebbero quindi il possibile esito dei prodotti a scadenza, se seguite da un recupero dei sottostanti.

Certificato ISIN CH0587327179 per investire sul settore petrolifero

Il primo Boosted Autocallable Certificates di Leonteq (ISIN CH0587327179) è legato a tre titoli del settore petrolifero. Si tratta di BP, Chevron e Repsol. Per chi vuole investire sul settore petrolifero, con una barriera comunque ampia, questo prodotto potrebbe risultare interessante. Va ricordato come i tre titoli si trovino ancora su valori più bassi rispetto a quelli di un anno fa.

Per quanto riguarda l’azienda britannica il fixing iniziale è pari a 305 GBp. Pertanto la barriera è posizionata a 183,00 GBp. Chevron, colosso petrolifero americano, ha un livello di fixing iniziale di 93,34 dollari statunitensi, con una barriera collocata a 56,00 dollari. Per quanto riguarda Repsol, invece, il fixing iniziale è pari a 8,822 euro, con una barriera capitale posizionata a 5,293 euro.

Le date di osservazione che potrebbero determinare la chiusura del prodotto e lo stacco della cedola del 30% sono undici. Si parte dalla prima il 12 luglio 2021 e poi trimestralmente fino a scadenza, il 12 gennaio 2024.

Il certificato gode dell’effetto quanto ed è denominato in euro. L’investitore non è dunque soggetto a rischio di cambio.

certificates petrolio
Leonteq – Certificates sui Petroliferi

Certificato ISIN CH0587327187

Il secondo certificato con simile struttura ha invece per sottostanti tre titoli di Piazza Affari. Si tratta di A2A, Eni e Telecom Italia. Anche in questo caso, se i tre titoli chiuderanno in una delle date di osservazione ad un prezzo superiore al 100% dei rispettivi livelli di fixing iniziali, il prodotto verrà richiamato anticipatamente. Il rimborso avverrà al valore nominale di euro 1000, pagando inoltre la cedola del 30%.

I livelli di fixing iniziali nel certificato (che ha ISIN CH0587327187) sono pari a 1,305 euro per A2A, 9,054 EURO per Eni. Tale livello è di 0,376 euro per le azioni di Telecom Italia. Le barriere europee nel certificato sono posizionate a 0,783 per A2A, 5,432 PER Eni e 0,226 per Telecom. Entrambi i prodotti sono quotati sul Sedex di Borsa Italiana.

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Come investire sul prezzo del petrolio spot? https://www.investire-certificati.it/come-investire-sul-prezzo-del-petrolio-spot/ Tue, 02 Jun 2020 14:33:53 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=1311 Come investire prezzo del petrolio spot senza dover fare il rolling dei contratti futures? Ci ha pensato il broker ActivTrades, che ha lanciato due CFD, rispettivamente sul prezzo del WTI, acronimo di West Texas Intermediate, e sul Brent, il petrolio del Mare del Nord europeo. È pertanto possibile investire sul petrolio greggio senza dover fare […]

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Come investire prezzo del petrolio spot senza dover fare il rolling dei contratti futures? Ci ha pensato il broker ActivTrades, che ha lanciato due CFD, rispettivamente sul prezzo del WTI, acronimo di West Texas Intermediate, e sul Brent, il petrolio del Mare del Nord europeo. È pertanto possibile investire sul petrolio greggio senza dover fare il rolling fra le scadenze dei futures, con un uno swap per le posizioni portate in overnight proporzionale al contango presente nei vari contratti future al CME

Investire sul petrolio con i CFD

Nel dettaglio i CFD permettono all’investitore di replicare in modo lineare l’andamento di uno strumento (in questo caso rappresentata dal prezzo spot del petrolio Wti americano e del Brent), con il vantaggio di poter spezzettare la posizione rispetto ad un tradizionale futures, basato su volumi maggiori. Il tradizionale contratto al CME è infatti pari a 1.000 barili, circa 35 mila dollari ai prezzi correnti del petrolio. Con i Cfd non sono previste commissioni ma solo il “costo implicito” di bid/ask spread praticato dal broker.

Come accennato, se si vogliono mantenere aperte delle posizioni in overnight (ossia per uno o più giorni) con questi nuovi CFD di ActivTrades è previsto il pagamento di un tasso swap mentre se si opera nell’intraday (ossia se si aprono e chiudono le posizioni nel corso della stessa giornata) non sono previsti costi aggiuntivi. Questi contratti non hanno scadenza a differenza dei tradizionali CFD sui futures del petrolio con scadenza. Attenzione quindi al sottostante selezionato, perché i contratti CFD relativi al future hanno scadenza, mentre quelli sul prezzo spot del petrolio non hanno scadenza ed hanno invece un costo di mantenimento della posizione (che cresce in base al contango sul petrolio del momento).

Investire sul petrolio: è ancora il momento?

Analizziamo il turbolento contesto registrato negli ultimi mesi sul petrolio. Nel mese di aprile le quotazioni del petrolio hanno messo a segno un impressionante crollo, scivolando per la prima volta in territorio negativo. Alla base del collasso dei prezzi troviamo un ampio ventaglio di fattori, riconducibili al temporaneo blackout della domanda di greggio, derivante dalla frenata economica generata dal coronavirus. L’improvviso calo globale della domanda, quantificabile in circa 30 milioni di barile al giorno, ha determinato un clamoroso sold-out, nei magazzini americani e a poco è servita la riduzione della produzione da parte dell’OPEC di 9,7 milioni di barile.

investire sul petrolio

Trading sul petrolio

Il punto di riferimento per il trading sul petrolio è dato dai Contratti future su WTI e Brent scambiati al CME, che hanno appunto una scadenza, data in cui viene scambiato un certo numero di barili di petrolio ad un determinato prezzo, appunto quello cui si è acquistato il contratto. Per la scadenza di maggio, i costi di stoccaggio erano saliti spaventosamente, divenendo proibitivi in una fase in cui gran parte delle strutture erano occupate già da altre scorte petrolifere non consumate. Questa particolarissima situazione ha fatto sì che nella giornata del 20 aprile gli investitori fossero pronti a pagare pur di non doversi trovare costretti a ricevere ingenti quantitativi di petrolio, senza la possibilità di stoccarli. Le scadenze successive non sono scese in negative, generando quello che tecnicamente viene definito contango, ossia prezzi maggiori per le scadenze più lontane nel tempo.

Lo scenario è però cambiato radicalmente nel mese di maggio, quando gli investitori hanno iniziato a puntare su una progressiva riapertura dei vari paesi e, conseguentemente su una ripresa della domanda, accompagnata da una riduzione della produzione (e dalla chiusura di alcuni impianti negli Stati Uniti, non in grado di sopravvivere a prezzi troppo bassi).

Il prezzo del petrolio

Il prezzo del petrolio ha via via ripreso vigore, con il contratto WTI che ha terminato il mese di maggio in area 35 dollari al barile, mentre il Brent è arrivato oltre i 38 dollari al barile. Questo anche grazie alle aspettative per una conferma dei tagli alla produzione decisi dall’OPEC anche per i mesi estivi. Lo scenario tecnico, a questo punto, è quello di un petrolio ancora ripresa, ma le incertezze restano dietro l’angolo. Prima fra tutte il rischio di una recessione globale nei prossimi mesi, con il rischio di un calo della domanda. Ma anche un’eventuale seconda ondata del coronavirus potrebbe frenare nuovamente la domanda di greggio. La volatilità potrebbe dunque destinata a rimanere elevata sul petrolio, con numerose opportunità per investire sul petrolio, anche grazie ai cfd spot e futures offerti da ActivTrades.

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Investire sul Petrolio Conviene? https://www.investire-certificati.it/investire-sul-petrolio-conviene/ Mon, 04 May 2020 09:47:03 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=1221 Il prezzo per un barile di petrolio è sceso in negativo: conviene investire sul petrolio? E soprattutto, quali costi deve considerare un investitore sulle operazioni rialziste sul petrolio per via del contango? Proviamo a fare chiarezza su questi temi, esaminando le dinamiche che hanno incredibilmente spinto le quotazioni sotto quota zero (ossia il compratore del […]

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Il prezzo per un barile di petrolio è sceso in negativo: conviene investire sul petrolio? E soprattutto, quali costi deve considerare un investitore sulle operazioni rialziste sul petrolio per via del contango? Proviamo a fare chiarezza su questi temi, esaminando le dinamiche che hanno incredibilmente spinto le quotazioni sotto quota zero (ossia il compratore del future sul WTI riceveva denaro anziché pagarne), nonché le previsioni per il prezzo del petrolio per il 2020/2021 derivanti dai prezzi dei futures del CME.

Prezzo del petrolio nel 2020/2021

Per la prima volta nella storia le quotazioni del petrolio sono scese in territorio negativo sul finire dell’aprile 2020. Occorre però precisare che il crollo fino a dei minimi prossimi a quota a -40 dollari al barile ha riguardato esclusivamente la scadenza di maggio 2020 del WTI, ossia il petrolio americano (West Texas Intermediate). Le scadenze seguenti, partendo da quella di giugno 2020, proseguendo con tutte quelle relative al 2020, 2021, 2022 e seguenti hanno sì mostrato cali, ma di proporzioni decisamente inferiori. Nel complesso, si è verificata una situazione di forte contango sul petrolio (ossia con le scadenze future scambiate a prezzi nettamente superiori a quelle più brevi).

Va poi sottolineato come il Brent, ossia il petrolio del Nord Europa, abbia perso meno terreno, sia perché più facilmente trasportabile nelle petroliere, sia per i minori limiti all’export.

Conviene investire sul petrolio?

Molti trader retail hanno ipotizzato l’apertura di posizioni rialziste (long) sul petrolio, salvo poi scontrarsi con il contango, indipendentemente dallo strumento scelto per l’apertura della posizione. In estrema sintesi, mentre il future con scadenza maggio 2020 quotava in negativo, quello con scadenza giugno era ampiamente in territorio positivo, mentre le scadenze per il prezzo del petrolio relativo al 2021 erano addirittura oltre quota 30. Arrivando al 2028, le quotazioni del future del petrolio al CME passavano di mano sopra quota 50 dollari al barile. Chiaramente questo costo implicito si ripercuote nei vari strumenti scelti per l’apertura della posizione di trading. Nel caso di un futures occorre fare il rolling mensile al nuovo contratto, con il CFD la situazione è medesima, dovendo anche qui passare ai nuovi contratti. Nel caso di un CFD sul petrolio cash, ossia senza scadenza, lo swap/rollover serale per il mantenimento della posizione overnight risulta particolarmente elevato. Anche ETF ed ETC non sono esenti dal contango, riflettendolo nei loro prezzi, così come le opzioni (elemento che rende difficoltosa la creazione di certificati di investimento sul petrolio in questa fase). In estrema sintesi, visto l’ampio contango, è altamente costoso detenere per molto tempo posizioni lunghe sul petrolio.

L’investitore deve pertanto considerare oltre all’andamento del prezzo spot del petrolio anche l’effetto cambio e i costi derivanti dal contango che si riflettono nei prezzi. Altrimenti una posizione teoricamente in profitto potrebbe diventare anche in perdita per via di questi costi derivanti dal contango. Lo scenario cambia per le posizioni nell’intraday o detenute pochi giorni, dove il problema praticamente non sussiste.

Altri strumenti per investire sul petrolio

Gli strumenti per investire direttamente sul petrolio sono particolarmente costosi, come visto pocanzi. Possiamo però ipotizzare altre forme di investimento indiretto. Fra queste troviamo l’acquisto di azioni del settore dell’energia petrolifera. In Italia ricordiamo Eni, ma anche Saipem e Tenaris. Chiaramente anche all’estero troviamo molte altre alternative, come Total, Shell, BP. Investire su una singola azione, presenta altri rischi, come il fatto di assumersi i rischi dell’azienda acquistata (elemento che potrebbe essere positivo se questa dovesse sovraperformare il mercato). Abbiamo analizzato varie modalità per investire su Eni con i certificati in vari articoli (ecco un secondo link sempre sul tema azioni Eni – certificates)

investire su eni petrolio

Sempre rimanendo sul tema ed evitando strumenti inficiati dal forte contango del prezzo del petrolio si può in alternativa pensare all’acquisto di un ETF raggruppante le principali aziende del settore, come l’Energy Select Sector Fund (XLE).

Previsioni per il prezzo del petrolio

Vale la pena analizzare le scadenze più lunghe del future del petrolio al CME. Ne segnaliamo 4:

  • Febbraio 2021, che a inizio maggio 2020 navigava oltre i 30 dollari al barile,
  • marzo 2022, la prima oltre i 35 dollari al barile,
  • dicembre 2023, la prima oltre i 40 dollari al barile,
  • giugno 2028, la prima in cui il prezzo del petrolio è scambiato per oltre 50 dollari al barile.

Questo ci lascia presupporre che i mercati stimino una lenta ripresa del petrolio (ed una risoluzione dei problemi di stoccaggio con il sold out dei magazzini americani di fine aprile 2020) ma al momento non è previsto un ritorno sui valori di inizio 2020. È chiaro quindi che l’evoluzione del coronavirus, così come la ripresa del traffico stradale e aereo sono elementi fondamentali per stimare la percentuale della ripresa del petrolio e per ogni previsione in merito.

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