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In questo articolo esaminiamo perché investire in borsa. Perchè gli investitori comprano e vendono azioni ed altri strumenti finanziari in borsa?

Perché si investe in borsa?

Le ragioni che spingono gli investitori ad acquistare e vendere titoli azionari in borsa e, più in generale, prodotti finanziari, sono molteplici. Perchè si investe in borsa? Da un lato troviamo esigenze di diversificazione, ma anche copertura del rischio, così come finalità speculative in molti casi. Vediamo di seguito una serie di ragioni che possono spingere gli investitoti a comprare e vendere azioni, ma anche altri strumenti come valute o derivati strutturati. Si va dalla speculazione alla copertura di eventuali rischi di cambio o di tassi di interesse.

Speculazione in borsa

Perchè investire in borsa? Uno dei cardini della borsa è senz’altro legato alla speculazione. Gli investitori investono, ossia comprano e vendono azioni e strumenti di investimento sui mercati finanziari cercando di ottenere un profitto.

L’obiettivo di fondo è lo stesso per tutti gli investitori: comprare uno strumento finanziario ad un prezzo e rivenderlo successivamente ad un prezzo superiore. Chiaramente non sempre questo si verifica. Se la posizione viene chiusa ad un prezzo inferiore a quello iniziale l’investimento genererà una perdita (salvo si tratti di uno strumento volto a speculare al ribasso come un ETF short o un reverse certificate).

Le tempistiche dell’investimento possono essere molto differenti fra loro. Troviamo lo scalper, che cerca di acquistare e vendere prodotti finanziari nel giro di pochi secondi o minuti. Ma anche il trader intraday (day trader), che cerca di chiudere la posizione nella stessa giornata. Un’altra opzione è quella del trader multiday, che tiene la posizione aperta per più giorni.

Finalità di investimento              

Fra chi investe in borsa troviamo anche i tradizionali investitori, così come i cassettisti. In questo caso sono acquistati strumenti con il fine di detenerli per un arco temporale superiore, che può anche essere pari a mesi o anni. Spesso si cercano titoli azionari in grado di pagare un flusso di dividendi relativamente costante nel tempo. Ma anche altri prodotti come ETF o certificati o ancora obbligazioni che stacchino cedole o coupon.

Mantenimento del potere di acquisto

investire in borsa

Si investe in borsa anche per mantenere il potere di acquisto e per “battere l’inflazione”. Il denaro tenuto liquido in banca, nell’attuale era dei tassi a zero, talvolta anche tassi negativi, offre rendimenti miseri o nulli. Pertanto, molti investitori si sono creati portafogli con azioni, ETF, fondi e certificati di investimento per ottenere un rendimento superiore all’inflazione, mantenendo intatto il loro potere di acquisto. In questo caso si cercano strumenti che paghino cedole o dividendi nel tempo per ottenere un rendimento in qualche modo prevedibile.

Questa tematica ha assunto maggior peso negli ultimi mesi, segnati da un ritorno dell’inflazione. Tenere i soldi fermi sotto il materasso è implicitamente diventato ancora più costoso.

Copertura del rischio

Gli investimenti in borsa possono essere effettuati per finalità di copertura del rischio. Questo può valere sia nel caso di rischio di cambio, che anche per eventuali hedging contro il ribasso di altri asset già in portafoglio.

Possiamo pensare ad un’impresa che dovrà incassare un pagamento a distanza di sei mesi in valuta estera e vuole coprirsi dal rischio di una svalutazione della divisa. Un’altra ipotesi può essere quella di un’azienda che deve stabilmente comprare una materia prima e vuole fissare il prezzo cui lo acquista. Ancora, ci si può può coprire dal rischio di tasso di interesse. L’investitore potrebbe comprare strumenti finanziari per coprire il rischio di rialzi o ribassi dei tassi di interesse.

In questi casi investe in borsa acquistando strumenti che permettano di ridurre o sterilizzare il rischio di cambio o di tasso di interesse.

Investire in borsa per diversificare il portafoglio

Gli investimenti in borsa permettono all’investitore una notevole diversificazione del portafoglio. È possibile sia utilizzare strumenti differenti, come azioni, fondi di investimento, ETF, certificates ed altri prodotti derivati. All’interno di ognuno di questi strumenti è possibile scegliere prodotti denominati in differenti valute (come euro, yen, franco o dollaro). È anche possibile diversificare la scadenza, se presente, dei contratti derivati o certificates negoziati.

Perchè investire in borsaConclusioni

Perché investire in borsa? Le ragioni che spingono risparmiatori ed investitori a comprare e vendere strumenti finanziari sono numerose. Da un lato troviamo fini speculativi, dall’altra copertura di eventuali rischi. Di fondo, però, l’obiettivo centrale è quello di preservare il capitale (nel caso di copertura di rischi) ed ottenere un profitto investendo il proprio denaro in borsa (nel caso di speculazione in borsa o trading).

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Certificates di UBS https://www.investire-certificati.it/certificates-di-ubs/ Thu, 25 Nov 2021 05:47:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=21525 Analisi sui nuovi certificates di UBS – Emissione ISIN DE000UH35MD3 Il FTSE Mib resta sotto i riflettori, grazie ad una buona impostazione tecnica che lo ha portato ad aggiornare i massimi degli ultimi dieci anni oltre quota 27.000 punti. Fra i nuovi certificates in arrivo sul secondario troviamo un’emissione legata a tre azioni a larga […]

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Analisi sui nuovi certificates di UBS – Emissione ISIN DE000UH35MD3

Il FTSE Mib resta sotto i riflettori, grazie ad una buona impostazione tecnica che lo ha portato ad aggiornare i massimi degli ultimi dieci anni oltre quota 27.000 punti. Fra i nuovi certificates in arrivo sul secondario troviamo un’emissione legata a tre azioni a larga capitalizzazione del paniere milanese. È infatti negoziabile sul SeDex di Borsa Italiana dal 29 novembre 2021 un nuovo certificato di investimento di UBS. Si tratta di un prodotto legato a tre titoli del settore bancario e assicurativo italiano: UniCredit S.p.A, Intesa Sanpaolo S.p.A. e Assicurazioni Generali S.p.A.

Nel dettaglio il nuovo certificato offre un rendimento del 6,86% annuo, condizionato a barriere cedolari del 70%. In ciascuna data di osservazione cedolare il derivato scritto da UBS stacca cedole dell’1,715%.

Ci troviamo di fronte ad un prodotto con due livelli di barriera. Quella cedolare è posizionata al 70%, mentre la barriera capitale è collocata al 65% dei prezzi di osservazione iniziale, offrendo quindi un grado di protezione del capitale investito leggermente superiore.

Cedole trimestrali con i certificates di UBS

Il certificato di UBS stacca coupon condizionati pari all’1,715%. E’ presente l’effetto memoria, che consentirebbe di recuperare eventuali cedole non pagate in una (o più) date di osservazione qualora si verificassero le condizioni per il pagamento cedolare in un successivo momento.

Si tratta di un elemento che può assumere una valenza strategica in un certificato con una vita lunga come quello in questione. Inoltre, la barriera è europea, ossia con osservazione discreta, soltanto al termine della vita del derivato.

E’ inoltre presente la possibilità del richiamo anticipato da parte dell’emittente. Tale opzione si attiverebbe automaticamente a partire dal 25 maggio 2022 nel caso in cui i tre sottostanti si trovassero sopra i rispettivi prezzi di osservazione iniziale.

Investire sul settore bancario – ISIN DE000UH35MD3

certificates

Il nuovo certificato emesso da UBS permette all’investitore di ottenere un’esposizione sintetica sul settore bancario ed assicurativo italiano. Il prodotto potrebbe risultare interessante anche nell’ottica di un ritorno dell’inflazione o di un rialzo dei tassi, elemento che potrebbe aumentare i margini di profitto per il settore finanziario.

Per incassare tutte le cedole del certificato ed il rimborso del valore nominale del prodotto (1.000 euro) è necessario che alla scadenza nessuno dei tre sottostanti abbia perso oltre il 30%. Il capitale è protetto anche a fronte di cali leggermente superiori, a patto che non venga infranta la barriera del 65%, osservata soltanto a scadenza.

Dettagli dei certificates di UBS

  • Codice ISIN: DE000UH35MD3
  • Emittente: UBS
  • Sottostanti: azioni di Unicredit, Intesa e Assicurazioni Generali
  • Barriera cedolare: 70% dei prezzi iniziali
  • Barriera capitale: 65%
  • Tipologia di barriera del certificato: discreta, osservazione soltanto a scadenza.
  • Mercato di negoziazione: SeDex di Borsa Italiana
  • Effetto memoria delle cedole: sì
  • Durata del certificato: 5 anni, ultimo giorno di negoziazione 23 novembre 2026 e scadenza 25 novembre 2026.

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Consigli per gli investimenti https://www.investire-certificati.it/consigli-per-gli-investimenti/ Tue, 29 Sep 2020 13:36:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=2352 Quali i consigli per gli investimenti nei mercati finanziari? Come investire il proprio denaro in maniera responsabile e profittevole? Quando un investimento conviene in base al rapporto fra rischio e rendimento? Investimento e Trading Online Un investimento può essere definito come l’impiego di una certa quantità di denaro con l’obiettivo di ottenerne un beneficio futuro. […]

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Quali i consigli per gli investimenti nei mercati finanziari? Come investire il proprio denaro in maniera responsabile e profittevole? Quando un investimento conviene in base al rapporto fra rischio e rendimento?

Investimento e Trading Online

Un investimento può essere definito come l’impiego di una certa quantità di denaro con l’obiettivo di ottenerne un beneficio futuro. Si sacrifica quindi qualcosa al tempo 0 (t 0) con l’attesa di conseguire qualcosa di maggior valore al tempo 1 (t 1).
Una delle principali differenze tra il trading e l’investimento è proprio il fattore temporale. Nel trading online si parla di ore/giorni (al massimo settimane), con l’investimento si parla invece di mesi (o addirittura anni).

In entrambi i casi, tuttavia, si impiegano delle risorse finanziarie e si rinuncia, implicitamente e inevitabilmente, ad altre opportunità che si potrebbero sfruttare con le stesse risorse. L’investitore ha sempre di fronte a sé diverse possibilità ma purtroppo non dispone di un criterio oggettivo in grado di individuare quale sia quella migliore.

In particolare, pochi investitori sono in grado di porsi la seguente domanda: “quanto posso ragionevolmente attendermi di guadagnare dato il livello di rischio al quale mi espongo?”. Ecco dunque alcuni punti da cui partire prima di vedere vari consigli per gli investitori ed i trader che si avvicinano ai mercati finanziari.

investire

Consigli per gli investimenti

I buoni consigli per gli investimenti possono essere molteplici. Quello che non va mai dimenticato è che “ un investimento (e quindi anche il trading) è sempre una questione di rischio e di rendimento. La valutazione e la stima del rapporto rischio/rendimento è il concetto primario da cui partire: non conta soltanto da dove si parte e dove si spera di arrivare ma anche come si arriva al punto finale. L’andamento nel corso del tempo di un certo investimento è infatti importante quanto il suo risultato finale.

Rischio e rendimento negli investimenti

Più che un consiglio per l’investitore, questa è proprio una regola basilare. Occorre ricordare che “ dove c’è un rendimento c’è anche un rischio”: in assenza di rischio, quindi, non può esserci alcuna aspettativa di rendimento. In condizioni di mercato normale rischio e rendimento sono sostanzialmente proporzionali:
– se si vuole guadagnare di più si deve essere disposti a rischiare di più;
– se il rischio aumenta deve aumentare anche l’aspettativa reddituale.
Il consiglio per l’investitore è quello di ricordarsi che in finanza non esistono pasti gratis, quindi un investimento troppo allettante non sarà mai risk free, ossia privo di rischio.
Il problema è che nel momento in cui si effettua un investimento i livelli di rischio e di rendimento sono difficilmente prevedibili. E questo vale sia quando si effettua un investimento per il medio termine sia quando si opera su orizzonti temporali di breve termine.

Con quale rischio conviene investire?

Quale livello di rischio conviene per gli investimenti? È difficile consigliare all’investitore uno specifico livello di rischio. La risposta è chiaramente soggettiva, in quanto ogni investitore ha un suo livello di propensione al rischio. Le aspettative reddituali possono variare e cambia anche il livello di rischio che conviene scegliere pertanto.
Il livello di rischio, in particolare, non è lo stesso per tutti gli investitori: alcuni operatori hanno un rischio medio-basso, altri investitori preferiscono un rischio medio, altri medio-alto e altri ancora molto alto. Per qualcuno, ad esempio, il rischio di perdere il 10/15% del proprio capitale è tollerabile, per qualcun altro non lo è. Non solo: a fronte di un certo livello rischio i vari investitori hanno aspettative di rendimento assai diverse. Ecco perché il livello di rischio da scegliere per gli investimenti cambia da investitore a investitore.

Errori nel trading

Oltre ai consigli per gli investitori vediamo anche alcuni sbagli da evitare nel mondo degli investimenti. Uno degli errori commessi da chi pensa di arricchirsi in poco tempo è che si possano fare profitti elevati con rischi contenuti e con capitali modesti. La verità è che per riuscire ad ottenere dei rendimenti positivi in modo costante e sistematico sui mercati finanziari è necessaria competenza e professionalità.
Per brevi periodi di tempo è possibile (almeno teoricamente) ottenere rendimenti elevati (sempre a fronte di rischi consistenti) ma ciò che va sempre considerato è anche il modo con il quale quei profitti sono stati ottenuti.

Alcuni esempi

In particolare:
– un conto è guadagnare il 10% ogni mese per tre mesi di fila; un altro è guadagnare il 5% il primo mese, il 10% il secondo e il 20% il terzo. Il rendimento finale è simile ma è evidente come nel secondo caso i risultati parziali siano decisamente più variabili;
– un conto poi è ottenere un rendimento annuo del 12% guadagnando costantemente l’1% al mese; un altro è guadagnare sempre il 12% ma alternando mesi in cui si è perso il 6% e altri in cui si è guadagnato il 10%.
Questi semplici esempi mostrano come la variabilità/volatilità dei risultati/rendimento costituisca un importante elemento di valutazione per i propri investimenti.
I consigli migliori per gli investimenti più sicuri sono quindi quelli che analizzano anche questi elementi per valutare se un investimento conviene e se il livello di rischio è adeguato per il singolo investitore.

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Investire su Borsa Italiana https://www.investire-certificati.it/investire-su-borsa-italiana/ Mon, 09 Sep 2019 22:02:17 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=504 Borsa Italiana e gli orari per il trading: ecco alcune caratteristiche che l’investitore deve conoscere in merito agli orari di Borsa Italiana Borsa Italiana – Asta di apertura Nel dettaglio, durante l’asta di apertura il sistema di trading di Borsa Italiana ordina:  – in ordine crescente tutte le proposte in acquisto;  – in ordine decrescente […]

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Borsa Italiana e gli orari per il trading: ecco alcune caratteristiche che l’investitore deve conoscere in merito agli orari di Borsa Italiana

Borsa Italiana è la società che gestisce gli scambi azionari presso il mercato italiano; ma gestisce anche il mercato obbligazionario italiano, così come quello dei certificati di investimento (certificates) e dei covered warrant tramite il Sedex. Nel dettaglio, in questo articolo, vedremo quelle che sono le tre fasi distinte (e i rispettivi orari) per gli investitori sui mercati azionari su Borsa Italianal’asta di apertura, la negoziazione in continua e l’asta di chiusura.

Borsa Italiana – Asta di apertura

L’asta di apertura, si tiene prima dell’avvio delle contrattazioni in continua (in un orario fra le 08.00 alle 09.00); raccoglie tutti gli ordini di acquisto/vendita che vengono inseriti dai vari operatori nei book di negoziazione su Borsa Italiana. L’asta di apertura è importante per gli investitori, infatti serve a fissare un prezzo di apertura che sia di equilibrio e talvolta indica anche quella che sarà la direzione dell’intera giornata di trading.

Nel dettaglio, durante l’asta di apertura il sistema di trading di Borsa Italiana ordina: 
– in ordine crescente tutte le proposte in acquisto; 
– in ordine decrescente tutte le proposte di vendita.

Borsa Italiana: gli ordini

In Borsa Italiana gli ordini che vengono inseriti nei book di pre-apertura (a prezzo limitato o al prezzo di asta) contribuiscono infatti determinare il prezzo teorico di apertura. Nel corso dell’asta di apertura intermediari e investitori privati vedono gli ordini che arrivano nel sistema e possono modificare o cancellare i propri ordini.

Per evitare variazioni improvvise del prezzo di apertura (provocate dall’inserimento o dalla cancellazione degli ordini negli ultimi istanti), la fase di immissione ordini termina su Borsa Italiana, in modo casuale. Termina all’interno dell’ultimo minuto della fase di pre-apertura, in modo che nessun intermediario possa avere la certezza di essere l’ultimo a inserire o cancellare ordini.

Al termine della fase di pre-apertura l’ultimo prezzo teorico viene controllato; se non eccede i limiti di variazione, viene considerato come prezzo effettivo di apertura. 
A questo prezzo vengono quindi concluse: 
– le proposte di acquisto, immesse in fase di pre-asta, il cui prezzo è superiore al prezzo di apertura; 
– le proposte di vendita, inserite in fase di pre-asta, il cui prezzo è inferiore al prezzo di apertura.

Borsa ItalianaLa fase di negoziazione continua

Orari di contrattazione in Borsa

Terminata l’asta di apertura, su  Borsa Italiana, inizia la negoziazione continua (dalle 09.00 alle 17.30). Nel corso di questa fase gli operatori inseriscono i loro ordini sui book di negoziazione al fine di eseguire le loro strategie operative. Il book è dinamico poiché, in funzione degli ordini che arrivano sul mercato, si modifica costantemente. È opportuno evidenziare che nei book sono molto spesso presenti delle proposte di negoziazione che sono inserite al solo fine di condizionare il comportamento di altri operatori.

Il Book

Grossi quantitativi presenti in vendita sui vari livelli del book, ad esempio, potrebbero essere inseriti da operatori istituzionali; scopo disincentivare eventuali acquisti e provocare una discesa dei prezzi, creando in questo modo le condizioni per acquisti su livelli di prezzo più bassi.

Al contrario grossi quantitativi presenti in acquisto sui vari livelli del book, ad esempio, potrebbero essere inseriti da operatori istituzionali; scopo innescare una risalita dei prezzi e poter poi uscire da eventuali posizioni long (o aprire nuove posizioni short) su livelli di prezzo più alti.

Gli Orari

In Borsa Italiana, cioè sul mercato azionario italiano, la negoziazione in continua avviene in modo fluido e continuo tra le 09.00 e le 11.30. È una fase in cui il nostro mercato si muove per lo più su temi interni (notizie societari, dati macroeconomici italiani e/o europei); vive pertanto di vita propria. Tra le 11.30 e le 13.30 la liquidità su Borsa Italiana tende a ridursi e rende questa fase di mercato di mercato poco significativa in termini volumetrici.

Dalle 13.30 alle 17.30 gli scambi si intensificano in modo significativo. Sia per la diffusione di importati dati macroeconomici Usa (solitamente alle 14.30 e alle 16.00) sia per l’apertura della borsa americana. Questa fase di mercato è spesso condizionata dal comportamento di Wall Street. In alcuni casi può confermare il trend positivo/negativo in atto sulla Borsa italiana mentre in altri casi può anche provocare improvvise inversioni di tendenza.

L’asta di chiusura su Borsa Italiana

In Borsa Italiana l’asta di chiusura dei mercati azionari avviene dalle 17.30 alle 17.35 e serve a far sì che l’ultimo prezzo di ogni giornata di contrattazione sia il più significativo possibile. In particolare, gli scambi che avvengono nell’asta di chiusura rappresentano generalmente una parte importante degli scambi; questi ultimi vengono utilizzati per la determinazione del prezzo di riferimento. Il prezzo è calcolato come media, ponderata per le quantità, dei prezzi corrispondenti all’ultimo 10% delle quantità scambiate nella seduta.

Nel corso del periodo di asta il sistema di negoziazione mostra in tempo reale il livello del prezzo teorico di chiusura, basato sulla situazione corrente del book. Il sistema incrocia poi gli ordini corrispondenti e, secondo le priorità di prezzo e di tempo, determina poi il prezzo di chiusura ufficiale di Borsa Italiana.

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