FTSE MIB Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/tag/ftse-mib/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Tue, 07 Nov 2023 09:52:49 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png FTSE MIB Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/tag/ftse-mib/ 32 32 Analisi Tecnica FTSE Mib https://www.investire-certificati.it/analisi-tecnica-ftse-mib-novembre-2023/ Thu, 02 Nov 2023 16:14:53 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=30329 Analisi tecnica sul FTSE Mib e previsioni sull’andamento di borsa. Focus: come investire sull’indice italiano con i prodotti di IG Italia: certificati a leva, Turbo24 certificates e covered warrant. FTSE Mib sopra i 28.000 punti Nella fase centrale di ottobre il FTSE Mib, così come i principali listini azionari internazionali, ha sofferto la pressione ribassista […]

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Analisi tecnica sul FTSE Mib e previsioni sull’andamento di borsa. Focus: come investire sull’indice italiano con i prodotti di IG Italia: certificati a leva, Turbo24 certificates e covered warrant.

FTSE Mib sopra i 28.000 punti

Nella fase centrale di ottobre il FTSE Mib, così come i principali listini azionari internazionali, ha sofferto la pressione ribassista derivante dai tassi alti e dalla crescente incertezza geopolitica. Decisamente positivo, invece, l’inizio di novembre, con l’indice italiano tornato in area 28.400 punti.

Anche se il discorso di Powell a margine del recente meeting del FOMC è stato relativamente “hawkish”, ossia in versione falco, i mercati non sembrano credere all’ipotesi di altri rialzi. Stiamo quindi assistendo ad una discesa dei rendimenti dei Titoli di Stato e più in generale dell’intero comparto obbligazionario.

Analisi tecnica FTSE Mib

Cosa ci indica l’analisi tecnica sul FTSE Mib? Dal punto di vista operativo nelle ultime tre sedute il FTSE Mib è salito di circa mille punti. Tecnicamente potrebbe esserci spazio per altri allunghi, fino a ridosso dell’importante area resistenza rappresentata dai 28.600/28.650 punti, livello che ha frenato la salita dell’indice ad inizio ottobre.

Anche se il trend di breve è ancora positivo, nei prossimi giorni potrebbero arrivare alcune prese di profitto con una fase di consolidamento laterale fra i 28.000 ed i 28.500 punti, anche per scaricare gli indicatori tecnici, su alcuni timeframe già in ipercomprato. Pare quindi difficile, almeno nel brevissimo, un ritorno dei prezzi verso la successiva resistenza collocata in area 29.000 punti, sui massimi di settembre.

Come investire sul FTSE Mib

Sono numerose le proposte di IG Italia per chi vuole investire sul FTSE Mib sfruttando la leva finanziaria. Il broker, recentemente premiato per la sua qualificata offerta nel trading online, offre infatti Turbo 24 certificates, covered warrant e certificati a leva fissa aventi per sottostante il principale paniere di Piazza Affari.

I trader che hanno il conto con IG possono operare sui certificati a leva fissa emessi da Société Generale (accessibili direttamente dalla piattaforma di IG, grazie ad una partnership fra le due aziende). Con i certificati a leva fissa, il fattore moltiplicativo arriva fino a 7.

Troviamo poi i covered warrants. Qui è presente un livello di strike, che rappresenta il prezzo di esercizio dello strumento. Sono presenti numerosi prodotti, per permettere agli investitori di operare con diversi livelli di leva finanziaria (che varia in base allo strike selezionato). Inoltre, sono presenti differenti scadenze.

Turbo certificates sull’indice italiano

L’offerta di IG comprende anche i Turbo 24 certificates. Questi prodotti sono caratterizzati da un livello di strike, che corrisponde al livello di knock out. Ecco di seguito una schermata dei prodotti long disponibili al momento della stesura dell’articolo.

I turbo certificates di IG sono strumenti che permettono la negoziazione 24 ore al giorno. Per chi volesse assumere una posizione long sull’indice troviamo un certificato con strike in area 26.800, sotto i recenti minimi e leva finanziaria 17. Leva inferiore e strike più lontano per il prodotto con knock-out a 25.700 (con leva 10).

In ottica ribassista troviamo invece i turbo 24 short. Fra questi il certificato con leva 18 che ha un livello knock out posizionato pochi punti sotto quota 30.000 ed una leva finanziaria pari a 18. L’offerta di IG si completa poi con i CFD, ossia i contratti per differenza, settore in cui il broker è leader indiscusso ormai da decenni.

I prodotti a leva presentano un elevato rischio di perdita per l’investitore.

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FTSE Mib https://www.investire-certificati.it/ftse-mib/ Mon, 05 Apr 2021 06:10:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=7110 L’indice FTSE Mib di Borsa Italiana ha iniziato aprile arrivando vicino al muro dei 25mila punti, una resistenza importante dopo un periodo di accumulazione. Una volta superato il limite dei 25mila punti come approfittare del nuovo trend che arriverà? Quali strumenti usare? Quali saranno i migliori settori dell’indice FTSE Mib di Borsa Italiana? In Borsa […]

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L’indice FTSE Mib di Borsa Italiana ha iniziato aprile arrivando vicino al muro dei 25mila punti, una resistenza importante dopo un periodo di accumulazione. Una volta superato il limite dei 25mila punti come approfittare del nuovo trend che arriverà? Quali strumenti usare? Quali saranno i migliori settori dell’indice FTSE Mib di Borsa Italiana?

In Borsa al rialzo

Al muro dei 25mila punti l’indice FTSE Mib di Borsa Italiana è arrivato dopo un trimestre molto positivo in sintonia con le altre borse mondiali. Eurostoxx 50 +10,5% negli ultimi tre mesi, Parigi è ai massimi da febbraio 2020, il Dax ha superato per la prima volta la barriera dei 15 mila punti.

Quota 25.000 punti per il FTSE Mib rappresenta storicamente una valida resistenza, ossia un’area che tende a frenare la salita dei prezzi. E’ capitato nel 2016, ma anche nel 2018 e nuovamente nel febbraio 2020, a causa della pandemia. Questa volta sarà diverso? Ce la farà il l’indice di Piazza Affari a superare di slancio i 25.000 punti? Vediamo quali sono i titoli che hanno corso maggiormente.

Grafico FTSE Mib lungo termine.
Grafico FTSE Mib lungo termine. Si nota come l’area dei 25.000 punti abbia rappresentato negli ultimi anni un’importante resistenza

Analisi FTSE Mib

Il rialzo in borsa ha spinto soprattutto il settore dell’auto (+23%) e quello bancario. Tra i migliori titoli spicca Tenaris (quasi il 50% di rialzo), BPM, Poste, CNH, ENI, Stellantis, ma anche le maggiori banche. Si pensi alle azioni di Intesa SanPaolo, nuovamente in area 2,30 per azione, mentre Unicredit resta a quota 9 euro.

FTSE Mib 25.000 punti
Borsa al rialzo e FTSE Mib verso i 25.000 punti

Sentiment positivo

Il sentiment è positivo anche per il rialzo costante del dollaro e l’aumento degli acquisti da parte della Bce. Covid in esaurimento, Euro debole e interventi Ue con i fondi Pepp lasciano spazio ad un ulteriore rialzo. Tra i comparti che potrebbero salire troviamo quelli ciclici; tuttavia per ridurre i rischi impliciti nei singoli titoli scegliamo invece il paniere di titoli rappresentato dall’indice FTSE Mib. Prendiamo quindi in considerazione alcuni strumenti alla portata di tutti: ETF, Certificates e CFDs.

L’indice FTSE Mib

Cos’è l’indice FTSE MIB di Borsa Italiana? E’ il principale indice di Borsa e del mercato azionario dell’Italia. Questo indice è rappresentativo dei 40 titoli delle più importanti società italiane di maggior valore e capitalizzazione. Quelle che vengono chiamate “blue chips”. Acquistando l’indice FTSE MIB con un ETF, un certificato o un CFDs, acquistiamo circa l’80% del mercato azionario italiano. Il tutto con un rischio ridotto ed una buona diversificazione settoriale.

I migliori ETF sul FTSE

Abbiamo scelto alcuni ETF sull’indice di Borsa italiana che hanno costi limitati ed un incremento medio dell’11 per cento nei primi tre mesi dell’ano. I costi sono espressi dal dall’indicatore di spesa TER dell’ETF, indicatore che varia tra lo 0,18% e lo 0,35%. Tutto sommato un costo basso rispetto ai fondi attivi. Questi sono i migliori ETF con la performance ad un anno che quest’anno è vicina al 50%. Il primo è ad accumulazione e gli altri due invece distribuiscono i dividendi.

Il primo ETF iShare ha (al primo aprile) un NAV di 96,78 ed una quotazione di 96,86. Il secondo ETF, il Lyxor ha un NAV di 23,38 ed una quotazione di 23,86 e si segnala come il più grosso tra i tre. Il terzo ETF iShare a distribuzione di dividendi ha un NAV di 14,77 ed una quotazione di 14,78. Quest’ultimo è quotato in euro e quindi non ha rischio di cambio. Vediamo ora i migliori certificati sull’indice FTSE Mib per seguire il rialzo che inizierà dallo sfondamento del muro dei 25 mila punti.

CFD sul FTSE Mib

Una modalità per investire sul FTSE MIB è quella di utilizzare i CFD, ossia i contratti per differenza. Fra i vantaggi vi è quello di poter frazionare la propria posizione, con costi di ingresso ed uscita bassissimi. Spesso l’indice è denominato ITA 40 sulle piattaforme di trading dei broker online.

Il broker si pone generalmente come market maker, garantendo uno spread contenuto (come 5/10 punti fra bid e ask). Chiaramente un aspetto centrale riguarda la scelta del broker. È consigliato operare con aziende regolamentate in Europa. Meglio ancora se con sede anche in Italia, per avere anche la tutela della Consob.

Borsa Italiana - Nuovi Certificates di Leonteq

I CFD sul FTSE Mib replicano l’andamento del derivato centrale di Piazza Affari e chi utilizza questi strumenti non deve pagare il bollo. La tassazione sui capital gain è invece al 26%, come nella maggior parte dei prodotti finanziari, con l’eccezione delle obbligazioni. Attenzione però – per chi porta la posizione in overnight – alla Tobin Tax, che con questi strumenti ha un peso maggiore.

Investire sul FTSE con i certificates

Sono numerosi i certificati di investimento che hanno come sottostante l’indice di Piazza Affari. Ne troviamo alcuni a capitale protetto o garantito, altri sono invece dei top bonus certificates, mentre altri ancora sono certificati con cedole mensili (ossia i cash collect). In alcuni casi l’indice non è l’unico sottostante, ma sono seguiti anche altri indici, come il DAX o l’EuroStoxx.

Fra i certificates che seguono il FTSE Mib ricordiamo per esempio quello con ISIN CH0599559728, che paga cedole del 3% annuo a patto che l’indice non si trovi alla scadenza, nel marzo 2023, sotto il 70% dei valori di fixing. Leonteq ha anche emesso un interessante certificato tracker sul FTSE (ISIN CH0594787498).

Fra i certificati Bonus che includono il FTSE Mib fra i sottostanti troviamo quello con ISIN DE000HV4KQY2, emesso da Unicredit. In questo caso i sottostanti sono l’indice milanese ed il Dax.

Interessante anche il certificato con ISIN DE000HV4KR09. In questo derivato strutturato da Unicredit i sottostanti sono il FTSE Mib ed il NASDAQ, con barriere al 60%.

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Mario Draghi – Previsioni per il FTSE Mib https://www.investire-certificati.it/mario-draghi-previsioni-per-il-ftse-mib/ Sun, 07 Feb 2021 07:50:43 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=3947 Cosa cambia per il FTSE Mib con l’arrivo di Mario Draghi al Governo? Dove conviene Investire sulla Borsa Italiana? Analisi sul FTSE Mib. Mario Draghi, dalla BCE al Governo italiano Il FTSE Mib sopra i 23.000 punti non lo vedevamo dal febbraio 2020. È bastata la nomina di Mario Draghi, ex governatore centrale della BCE […]

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Cosa cambia per il FTSE Mib con l’arrivo di Mario Draghi al Governo? Dove conviene Investire sulla Borsa Italiana? Analisi sul FTSE Mib.

Mario Draghi, dalla BCE al Governo italiano

Il FTSE Mib sopra i 23.000 punti non lo vedevamo dal febbraio 2020. È bastata la nomina di Mario Draghi, ex governatore centrale della BCE per spingere al rialzo il FTSE Mib. L’indice italiano era già impostato al rialzo, avendo messo a segno un +50% dai minimi del marzo 2020, ma l’arrivo di Draghi ha fornito ulteriori spunti rialzisti per il FTSE Mib. In particolare, i titoli bancari sono arrivati altri acquisti sulle azioni dei bancari, come Intesa ed Unicredit.

Mario Draghi ed il FTSE Mib

Le cose non sembravano mettersi troppo bene per il FTSE Mib. Gennaio, infatti, si era chiuso con una crescente incertezza sul mercato azionario. Le mosse di Matteo Renzi e la crisi di governo sembravano destinate ad avere un impatto negativo sulla Borsa, sui titoli bancari ed in generale sul FTSE Mib.

Lo scenario, però, è cambiato nelle ultime sedute. Infatti, la notizia relativa al probabile governo Draghi ha generato un certo entusiasmo sin dai primi minuti. Non appena ha iniziato a circolare il nome dell’ex Governatore della BCE, nella serata di martedì 2 febbraio, la borsa era ormai chiusa. Era però ancora aperto il future del FTSE Mib, dove le negoziazioni sono aperte fino alle 22.00. Gli investitori hanno quindi iniziato a comprare il derivato legato all’indice centrale di Piazza Affari, generando nel giro di una manciata di minuti una salita da circa 22.000 a 22.500 punti.

Questo movimento è stato confermato il giorno dopo, mercoledì, alla riapertura della borsa, con oltre due punti di rialzo. Anche nei giorni seguenti gli acquisti hanno prevalso, spingendo appunto il FTSE MIB oltre i 23.000 punti.

FTSE MIB in rialzo, volano le azioni dei bancari

Quali azioni stanno andando meglio sul FTSE Mib? Tra i titoli che hanno beneficiato maggiormente della news troviamo quelli del comparto bancario. Spicca, per esempio, Intesa SanPaolo, tornata sopra quota 2 euro, con una capitalizzazione di mercato nuovamente vicina ai 40 miliardi. Unicredit dal canto suo ha recuperato gli 8 euro. Le azioni di Fineco valgono oltre 14,50 euro. In rimonta anche BPer, tornata in area 1,75 euro. Sempre fra le azioni dei titoli bancari sul FTSE Mib, Banco BPM ha superato i 2 euro.

Anche il comparto energetico ha mostrato segnali di recupero. Si è arrestata in area 8,20 la correzione di Enel, risalita verso gli 8,50. L’azienda del settore elettrico resta il titolo con la maggior capitalizzazione a Piazza Affari, circa 86 miliardi di euro. Segnali positivi anche da Eni, anch’essa rimbalzata un finale di gennaio segnato dalle vendite. Le azioni di Eni sono risalite a 8,60 euro, con una capitalizzazione di circa 31 miliardi. Il titolo petrolifero vale ancora il 40% in meno rispetto ad un anno fa, quando navigava fra i 14 ed i 15 euro per azione.

Mario Draghi ed i BTP

L’arrivo di Mario Draghi ha generato entusiasmo anche sui titoli di Stato, con ovvie ripercussioni sui BTP, i buoni poliennali del Tesoro. Le aspettative per un Governo Draghi hanno generato una nuova ed ulteriore corsa ai BTP. Lo spread fra i titoli di Stato Italiano e quelli tedeschi è sceso notevolmente.

Il rendimento della maggior parte dei titoli di Stato italiano (per esempio i Bot e le scadenze brevi, così come i BTP a 3 e 5 anni, per esempio) ha ormai un rendimento in territorio negativo. Riassumendo il tutto, l’investitore paga per poter prestare denaro allo Stato italiano. Lo scenario è simile in quasi tutta Europa, basti pensare che nelle scorse settimanale il titolo di Stato decennale spagnolo è sceso in negativo per la prima volta nella storia.

btp italia 2025
BTP Italia 2025 – Conviene ancora Investire nei BTP?

Si guadagna con i BTP?

Chi acquista i titoli di Stato in questa fase chiaramente non ottiene grandi rendimenti. Come visto per le scadenze brevi i rendimenti sono negativi. I BTP non sono quindi lo strumento migliore per generare rendimenti e profitti nell’epoca dei tassi a zero.

Per trovare rendimenti positivi occorre cercare scadenze lunghe. È chiaro che, invece, chi aveva acquistato BTP nei mesi o negli anni scorsi ha quindi visto lievitare il valore del proprio portafoglio. I mercati stimano ad un rischio paese per l’Italia in netto calo grazie a Mario Draghi ed alla BCE. Non dobbiamo poi dimenticare il costante intervento della Banca Centrale Europea, che negli ultimi mesi ha massicciamente comprato titoli di stato italiani e di altri paesi. Questo ha di fatto azzerato i rendimenti dei titoli di Stato della gran parte dei paesi europei.

Per quanto riguarda alcune delle recenti emissioni, troviamo i BTP Futura 2028 negoziati a 101,35. Il BTP Italia 2025 IT0005410912 si era mosso al rialzo fin dai primi mesi. Al momento è scambiato in area 106,50, con un rendimento negativo, visto che deve ancora pagare 6,3% di cedole (cui si potrebbe aggiungere un premio per l’inflazione).

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Mercati azionari ancora ben impostati https://www.investire-certificati.it/mercati-azionari-ancora-ben-impostati/ Sat, 08 Feb 2020 14:53:31 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=1056 Le azioni di Eni e Saipem in calo In Borsa a Milano soffrono invece i titoli azionari. Specie quelli legati al petrolio, penalizzati dalla discesa del greggio e dalle aspettative di cali per via del coronavirus. Saipem è sin qui risultato il titolo “maglia nera”, perdendo 13 punti percentuali, mentre Eni e Tenaris lasciano sul […]

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I mercati azionari sono ancora ben impostati e le borse sono positive nonostante le crescenti incertezze legate al diffondersi del coronavirus, l’influenza cinese che ha già causato centinaia di morti. Gli investitori e gli operatori dei mercati finanziari stanno cercando di comprendere quelli che saranno, o meglio potrebbero essere, i possibili effetti sull’economia reale nel medio e lungo termine e, conseguentemente sulle borse.

Nonostante ciò, la reazione sui listini è stata relativamente contenuta, con una rapida frenata delle borse, seguita da una nuova accelerazione, che ha visto i principali indici riportarsi sui massimi. Proprio in questi ultimi giorni, ancora una volta, gli utili di numerose multinazionali quotate a Wall Street hanno superato le attese, spingendo al rialzo i rispettivi titoli e, conseguentemente gli indici.

Borsa Italiana

A Piazza Affari il FTSE Mib è tornato a superare i 24.000 punti, arrivando a ridosso dell’area 24.500 punti, sui massimi da un decennio. Sul listino milanese prosegue l’ottimo momento di Enel, che da inizio anno ha guadagnato circa 15 punti percentuali, salendo a 8 euro.

In appena un mese e mezzo vanno segnalati anche i rialzi a due cifre di Leonardo (+13%) e STMicroelectronics (+13%), seguiti da Italgas e Campari, con guadagni nell’ordine del 10%. Positivo anche il settore bancario, con rialzi vicino al 10% da inizio anno per Fineco, mentre Intesa, Unicredit e Banca Generali hanno guadagnato circa cinque punti percentuali.

Le azioni di Eni e Saipem in calo

In Borsa a Milano soffrono invece i titoli azionari. Specie quelli legati al petrolio, penalizzati dalla discesa del greggio e dalle aspettative di cali per via del coronavirus. Saipem è sin qui risultato il titolo “maglia nera”, perdendo 13 punti percentuali, mentre Eni e Tenaris lasciano sul terreno circa la metà. In netto calo anche CNH, Salvatore Ferragamo e Pirelli.

LOGO AZIENDA ENI

Tra le azioni da sottolineare la discesa delle azioni Eni, uno dei colossi del FTSE Mib, che sin qui ha risentito in modo significativo della frenata del petrolio scendendo da 14 a 13 euro (con dei minimi anche a 12,60 circa). Sul tema abbiamo presentato numerosi certificati di investimento su Eni che risultano particolarmente interessanti, grazie alla correzione dell’azione Eni.

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Investire sugli Indici di Borsa https://www.investire-certificati.it/gli-indici-azionari/ Tue, 20 Aug 2019 06:49:51 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=245 Come investire sugli indici di Borsa? Gli indici azionari. Dax, Dow Jones e Ftse Mib: come funzionano e come sono calcolati? Investire sugli indici di Borsa è statisticamente meno rischioso dell’investire in azioni singole. Gli indici di Borsa sono dei panieri in cui vengono raggruppati più titoli azionari. Il valore dell’indice rappresenta quindi l’insieme delle azioni sottostanti […]

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Come investire sugli indici di Borsa? Gli indici azionari. Dax, Dow Jones e Ftse Mib: come funzionano e come sono calcolati?

Investire sugli indici di Borsa è statisticamente meno rischioso dell’investire in azioni singole. Gli indici di Borsa sono dei panieri in cui vengono raggruppati più titoli azionari. Il valore dell’indice rappresenta quindi l’insieme delle azioni sottostanti e costituisce pertanto il “termometro” di un gruppo specifico di azioni. I movimenti degli indici sono di norma meno ampi rispetto a quelli di un singolo titolo, con una volatilità più contenuta.

Investire sugli Indici di Borsa – Caratteristiche

Per investire sugli indici di Borsa è necessario capire come vengono calcolati.

  • Gli indici possono essere:
    1) Indici equally weighted. Sono caratterizzati dall’uguaglianza dei fattori di ponderazione per tutti i titoli che compongono l’indice. La capitalizzazione delle società incluse non è quindi rilevante visto che tutti i titoli che hanno lo stesso peso all’interno dell’indice;
    2) Indici price weighted. In questo caso il peso associato ad ogni titolo azionario varia in funzione del suo prezzo (se il prezzo di un titolo aumenta più degli altri, automaticamente aumenta anche il suo peso all’interno dell’indice). Essi sono molto semplici da calcolare in quanto sono dati dalla semplice somma dei prezzi dei titoli che compongono l’indice. Tali indici, tuttavia, hanno lo svantaggio di non rispecchiare correttamente l’andamento dell’intero portafoglio. Infatti, i titoli più “costosi” hanno un peso maggiore, a prescindere dal numero di azioni presenti e dalle dimensioni della società;
    3) Indici value weighted. Il peso di ciascun titolo risulta proporzionale alla sua capitalizzazione di borsa. Al contrario delle altre metodologie di calcolo, in questo caso gli indici vengono aggiustati e rettificati a seguito di operazioni societarie quali frazionamenti, raggruppamenti, dividendi straordinari.
BorsaItaliana
L’ingresso di Borsa Italiana a Milano in Piazza degli Affari

I principali indici azionari mondiali in gran parte sono calcolati con la metodologia value weighted (ad esempio l’S&P500, il Nyse Composite, il Ftse Mib, il FTSE 100 (UK), il CAC 40 (Francia), il DAX 30 (Germania). L’indice price weighted più importante è il Dow Jones Industrials (USA).

I maggiori indici di borsa azionari

Dow Jones (Industrial)

Il nome deriva dai suoi due fondatori, Edward Jones e Charles Dow (fondatore del Wall Street Journal e padre dell’analisi tecnica), che lo crearono con lo scopo di analizzare l’andamento dell’economia americana. Il Dow Jones Industrial Average replica l’andamento delle 30 maggiori società americane. Queste, almeno in passato, erano le più rappresentative per gli investitori. L’indice si calcola con la media ponderata dei prezzi dei titoli.

Standard & Poor’s 500 (S&P500)

E’ un indice azionario che esprime l’andamento di un paniere formato dalle 500 azioni di aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione. All’interno ci sono azioni quotate al New York Stock Exchange (Nyse), all’American Stock Exchange (Amex) e al Nasdaq. L’indice viene calcolato come media ponderata basata sul flottante delle società e rappresenta circa l’80% del valore totale del mercato azionario americano. Questo indice costituisce il benchmark di riferimento della borsa americana e costituisce il sottostante dell’S&P500 future (di cui è possibile operare anche nella versione E-Mini).

TRADING azionari


Nasdaq

Il Nasdaq nasce a Wall Street il 5 febbraio 1971 con l’acronimo di National Association of Securities Dealers Automated Quotation (“Quotazione automatizzata dell’Associazione nazionale degli operatori in titoli”). E’ stato il primo mercato borsistico mondiale elettronico.

Questo indice viene calcolato come media ponderata del valore di mercato dei principali titoli del settore tecnologico (Microsoft, Apple, Google, Yahoo, Amazon, ecc…). I 100 titoli più importanti costituiscono poi l’indice Nasdaq 100, che costituisce il sottostante del Nasdaq 100 future (la cui versione E-Mini è uno dei future più trattati al mondo).

Particolare importanza riveste l’indice settoriale SOX (Semiconductor Index) che contiene le aziende che si occupano della progettazione, produzione e vendita di semiconduttori (Intel, Applied Materials, KLA, Micron Technology, Texas Instruments). Negli ultimi anni, poi, si fa spesso riferimento ai titoli FAANG ossia Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google ossia i cinque titoli che hanno assunto un ruolo dominante in rete.

Russell (3000, 2000 e 1000)

L’indice Russell 3000 comprende le prime 3.000 compagnie quotate negli USA per capitale di mercato. L’indice rappresenta circa il 98% di tutti i titoli azionari degli Stati Uniti d’America. L’indice Russell 3000 è la sorgente da cui nasce l’intera famiglia degli indici Russell. Fra questi ricordiamo l’indice Russell 1000 (che rappresenta le prime mille compagnie quotate per capitale di mercato) e l’indice Russell 2000 (che include le 2.000 più piccole società quotate in borsa negli USA).

Indice Eurostoxx 50.

Eurostoxx50 è un indice dei titoli negoziati nelle borse europee il cui obiettivo è rappresentare le maggiori società dell’Eurozona. A questo indice, che contiene importanti azioni del comparto bancario, fa riferimento l’Eurostoxx50 future. Sono esclusi da questo paniere i titoli svizzeri e quelli inglesi.

Indice DAX 40

Cosa si intende con Indice Dax 30 e Dax 40? L’indice Dax 30 (Deutsche Aktien Xchange 30) è stato per oltre 30 anni l’indice di riferimento della Borsa di Francoforte e contiene i 30 titoli a maggiore capitalizzazione. I pesi assegnati a ciascuna delle 30 società (che appartengono in particolare ai settori tecnologici e industriali) vengono verificati costantemente per evitare che pochi titoli siano in grado di influenzarne in modo consistente l’andamento. E’ un indice total return per cui nel suo calcolo sono presi in considerazione anche i dividendi.

Dal mese di settembre 2021 il numero di titoli che compongno il Dax è salito da 30 a 40. Pertanto, possiamo a questo punto parlare di Dax 40.

Sempre nell’autunno 2021 sono anche stati inseriti nuovi e più stringenti criteri per essere ammessi nel paniere centrale del Dax 40. Al tempo stesso, la Borsa di Francoforte ha anche ideato misure per rendere più rapido il delisting. Tutto ciò per ridurre il rischio (e comunque rendere eventualmente più facile il delisting) nel caso di situazioni simili a quella delle azioni di Wirecard. Lo scandalo societario di Wirecard e gli annessi fondi mancanti hanno chiaramente generato anche un danno di immagine per l’indice Dax e la Borsa di Francoforte.

FTSE 100

Questo è l’indice azionario delle 100 società più capitalizzate quotate al London Stock Exchange. FTSE è l’abbreviazione di ‘Financial Times Stock Exchange’. L’indice costituisce il benchmark di riferimento della borsa azionaria inglese, è gestito dal FTSE Group. Si tratta di una società che originariamente era nata come joint venture tra il Financial Times e il London Stock Exchange.

CAC 40

CAC 40: il nome deriva dal primo sistema di automazione della Borsa di Parigi, la Cotation Assistée en Continu (quotazione continuamente assistita). Il CAC è il principale indice di borsa francese e uno dei più importanti del mercato Euronext. L’indice rappresenta un paniere basato sulla capitalizzazione dei 40 titoli azionari più significativi presenti alla Borsa di Parigi.

Ecco dunque una rassegna sul tema per chi vuole conoscere ed investire sugli indici di borsa.

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