euro dollaro Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/tag/euro-dollaro/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Sun, 19 Jan 2025 08:11:08 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png euro dollaro Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/tag/euro-dollaro/ 32 32 Previsioni per il Forex Market 2025 con Swissquote https://www.investire-certificati.it/previsioni-per-il-forex-market-2025-con-swissquote/ Sun, 19 Jan 2025 08:11:07 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=36061 Quali previsioni per il forex market? La parità fra euro e dollaro sembra già scritta, ma sarà davvero così? Insomma, la corsa del dollaro può proseguire o ci sono ostacoli sulla strada della banconota verde? E cosa attendersi con la Presidenza di Donald Trump che inizia? Ne abbiamo parlato con Stefano Gianti, analista ed Education […]

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Quali previsioni per il forex market? La parità fra euro e dollaro sembra già scritta, ma sarà davvero così? Insomma, la corsa del dollaro può proseguire o ci sono ostacoli sulla strada della banconota verde? E cosa attendersi con la Presidenza di Donald Trump che inizia?

Ne abbiamo parlato con Stefano Gianti, analista ed Education Manager presso Swissquote che cura Fast & Forex sul canale youtube italiano di Swissquote

Perché il dollaro si sta rafforzando sul mercato delle valute?

euro dollaro parità

Nella parte conclusiva dello scorso anno i mercati hanno via via prezzato i possibili effetti delle politiche di Trump. In particolare, i dazi e le politiche di protezionismo, che potrebbero determinare una ripresa dell’inflazione americana. Chiaramente tutto ciò fa sì che la Federal Reserve debba essere più cauta nei tagli al costo del denaro, anche considerando la recente ripresa del prezzo del petrolio.

Per contro, la BCE nei prossimi mesi verosimilmente proseguirà il suo percorso di tagli ai tassi, con il differenziale fra il costo del denaro europeo e quello USA destinato a salire. Partendo da questi presupposti possiamo facilmente spiegare la recente discesa dell’euro dollaro sul forex market, che ho analizzato in questo video.

Credo che il mercato abbia già prezzato buona parte delle possibili mosse di Trump. In quattro mesi circa l’euro dollaro è sceso da dei massimi a 1,12 fin verso quota 1,02-1,03. Può ancora esserci spazio per ulteriori apprezzamenti del dollaro, ma di ampiezza decisamente inferiore. Ed il tutto dovrà essere confermato da solidi dati macroeconomici. Viceversa, l’euro, ma anche la sterlina e le divise oceaniche potrebbero recuperare parte delle perdite.

Approfondimento sul tema: Euro Dollaro: parità sì o no?

Il dollaro forte impatterà le politiche di Trump?

Partiamo dal presupposto che al momento nessuno conosce esattamente quelle che saranno le politiche di Trump, così come l’ampiezza dei dazi che saranno inseriti. Probabilmente molto si deciderà cammin facendo, anche in baso a come andranno i negoziati con i vari paesi.

Aziende come Tesla (o anche Palantir) sono salite notevolmente. Al momento sono su multipli difficilmente sostenibili nel lungo termine. Ma la borsa è fatta per sorprenderci.

Per quanto riguarda il dollaro, va detto che l’apprezzamento della banconota verde può in qualche maniera sfavorire l’export americano, che diventa più costoso proprio per l’effetto cambio. Trump senz’altro considererà anche questo fattore. Certo è che un dollaro forte rischia in qualche modo di annacquare eventuali dazi.

Quali previsioni per il forex market? E per l’Europa?

In questi ultimi mesi abbiamo assistito ad un movimento di ampie dimensioni, con un rapido apprezzamento del dollaro. Credo che i prossimi mesi potranno essere di consolidamento per gran parte delle valute.

Al momento il mercato prezza molti rischi sull’Europa. Da un lato l’incerto scenario politico in Francia e Germania, dall’altra il conflitto fra Russia e Ucraina, senza dimenticare le vicine questioni Medio Orientali. Nel caso in cui si arrivasse ad una soluzione su alcuni dei punti sopracitati lo stesso euro potrebbe regalare sorprese. Difficile, però, che ciò accada a stretto giro.

Grafico euro dollaro dalla piattaforma Swissquote

grafico euro dollaro 2025

Cosa sta capitando alla sterlina?

Il pound inglese è reduce da forti ribassi. Dai massimi di settembre in area 1,345 ha perso quasi 10 punti percentuali, arrivando a 1,22. Di fatto un calo simile a quello dell’euro, in buona parte dovuto alla forza del dollaro, anche se hanno pesato questioni interne, legate al bilancio. L’economia del paese è vista in rallentamento e per far quadrare i conti il governo dovrà frenare la spese. Uno scenario complesso, che frena il pound, anche se i tassi di interesse della Bank of England sono ancora decisamente più alti rispetto a quelli della BCE.

Quali previsioni invece per la lira turca? Conviene puntare sulla lira?

I tassi della Banca centrale turca sono al momento al 47,50%, dopo il recente taglio del 2,50%. L’inflazione, dai massimi della scorsa estate intorno al 75%, è scesa al 44%. Numeri ancora stratosferici, ma che rendono più probabili ulteriori tagli ai tassi da parte della Banca centrale. Chiaramente, il tutto va inserito nel contesto politico del Paese, sempre volatile, e in quello geopolitico.

Tassi così alti determinano uno swap a favore (ossia un costo di finanziamento per le posizioni lunghe sulla lira turca ampiamente positivo) che permette all’investitore di accettare anche una discesa di qualche punto percentuale da parte della lira turca, potenzialmente ripagata dallo swap a favore.

Chiaramente il calo della valuta non deve essere un crollo, in caso contrario lo swap ricevuto da una posizione aperta con CFD sul forex o i coupon incassati da un bond governativo denominato in lire turche non sarebbero sufficienti. Di fatto la lira turca offre senz’altro opportunità, ma va maneggiata con estrema cautela vista la sua volatilità.

Il presente articolo non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa o consulenza finanziaria. Il trading con CFD espone l’investitore ad un rischio sostanziale di perdita di denaro. ll 61,54% dei clienti che fa trading con CFD con questo fornitore perde denaro.

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Focus sull’Euro https://www.investire-certificati.it/focus-sulleuro/ Mon, 18 Sep 2023 05:19:08 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=29522 I tassi di interesse sui depositi in Europa salgono dal 4,25 al 4,50%, muovendo anche l’euro. La Banca Centrale Europea ha, infatti, alzato i tassi di interesse di 25 punti base, come previsto dagli analisti finanziari. Vi proponiamo di seguito un approfondimento sull’euro e sulla situazione ad oggi presente sui mercati finanziari. Questo focus è presente nel […]

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I tassi di interesse sui depositi in Europa salgono dal 4,25 al 4,50%, muovendo anche l’euro. La Banca Centrale Europea ha, infatti, alzato i tassi di interesse di 25 punti base, come previsto dagli analisti finanziari. Vi proponiamo di seguito un approfondimento sull’euro e sulla situazione ad oggi presente sui mercati finanziari. Questo focus è presente nel video Fast & Forex, realizzato da Stefano Gianti, analista presso Swissquote.

L’euro

Come si è mosso l’Euro dopo la BCE? La reazione dell’euro, al momento, è quella di un deprezzamento. Come mai un deprezzamento e non il contrario? Sembra essere controintuitivo che, nel momento in cui i tassi si apprezzino e convenga avere un’attività in euro, il cambio si deprezzi. In realtà il movimento a ribasso ha radici più profonde. L’approdo in area 1,066 rispetto all’1,07 prima del rialzo dei tassi è funzione anche del rallentamento macroeconomico. Inoltre i mercati vedono come ormai vicino – se non raggiunto – il picco dei tassi per l’Eurozona.

Europa vs Stati Uniti

La liquidità sta migrando verso gli Stati Uniti, che stanno pubblicando dati più rassicuranti e hanno un differenziale positivo verso il Bund. Si prenda per esempio l’indice IPP (indice dei prezzi alla produzione), che aumenta dello 0,7% rispetto a una previsione dello 0,4%. Come anticipato, anche il differenziale gioca un ruolo rilevante nel deflusso di investimenti nel vecchio continente. Lo Spread Usa-Germania ad oggi è di circa 166 bps e significa vedere remunerati meglio i propri investimenti. Questo, avendo un rischio percepito minore derivante da una situazione macro in miglioramento negli USA.

Perché l’innalzamento dei tassi

Potrebbe venire da chiedersi come mai un innalzamento dei tassi proprio in questa congiuntura economica? Certamente Christine Lagarde avrà avuto un occhio di riguardo per obiettivo principe della BCE: ossia il mantenimento dell’inflazione intorno al famoso valore del 2%. Questo valore gli analisti prevedono che venga raggiunto entro la fine 2025. Per contro, nel 2024 l’inflazione potrebbe rimanere oltre il 4%.

Le previsioni per il 2023 sull’inflazione, infatti, erano state di recente ritoccate a rialzo, attorno il 5,6%, con una corrispondente decrescita del Pil. Quest’ultimo fattore, in particolare, è un segnale particolarmente forte, essendo nell’intorno di mezzo punto percentuale. Il raffreddamento del ciclo economico con una combinazione di innalzamento dell’inflazione e ribasso della crescita, ha certamente allarmato la BCE, che ha preso le sue contromisure.

Analisi tecnica sull’euro

Guardando all’analisi tecnica dell’euro/dollaro, ampiamente spiegata nei webinar di Swissquote, si possono notare alcuni indicatori. L’analisi tecnica, se effettuata insieme a quella fondamentale, serve per cercare di “indovinare” il timing giusto dell’investimento e la direzionalità. Ipotizzato un trend in rialzo o in ribasso con l’analisi macroeconomica, quella tecnica ti riferisce quale possa essere la tempistica per entrare sul mercato.

In questo caso, sull’euro/dollaro, nel video vengono individuati due importanti target: uno intorno a quota 1,052 e l’altro a 1,030. Molto dipenderà da cosa succederà nei prossimi giorni, quindi fari puntati sulle dichiarazioni della Fed del 20 settembre. Non dovrebbero esserci sorprese. I tassi potrebbero restare fermi, con possibilità di salir nel successivo incontro del primo Novembre. Non sono previsti tagli dei tassi i interesse fino al 2024, tuttavia quando si riuniscono le Banche Centrali l’effetto “sell on the news” è sempre rilevante.

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Tassi Federal Reserve in rialzo https://www.investire-certificati.it/tassi-federal-reserve-in-rialzo/ Thu, 28 Jul 2022 09:30:49 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=23804 Come si muovono i tassi della Federal Reserve? Ecco l’analisi di Federico Vetrella, Market Strategist di IG Italia. Decisione FED, aumento di 75 punti base dei tassi di interesse Come previsto dal consensus la banca centrale statunitense ha alzato i tassi dello 0,75% fomentando un mini-rally a Wall Street. La Federal Reserve ha deciso per un aumento […]

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Come si muovono i tassi della Federal Reserve? Ecco l’analisi di Federico Vetrella, Market Strategist di IG Italia.

Decisione FED, aumento di 75 punti base dei tassi di interesse

Come previsto dal consensus la banca centrale statunitense ha alzato i tassi dello 0,75% fomentando un mini-rally a Wall Street.

La Federal Reserve ha deciso per un aumento dei tassi di interesse di 75 punti base, quindi nella forchetta del 2,25%-2,50%. Ciò è in linea con le attese del consensus. La mossa della Federal Reserve, la banca centrale statunitense, ha sospinto al rialzo i mercati. Il NASDAQ ha guadagnato il 4,1% (il maggiore guadagno giornaliero in due anni) mentre l’S&P 500 è salito del 2,6%. In realtà l’euforia è stata data più dalle rassicurazioni del governatore della FED. Jerome Powell ha fatto intendere che in futuro si potrebbe cominciare a diminuire l’aumento dei tassi di interesse. Molto dipenderà dai prossimi dati macroeconomici sulla scia del suo approccio “data driven”.

Nonostante ciò, il governatore ha fatto notare che nella riunione di settembre potrebbe esserci un ultimo rialzo elevato. E’ lecito attendersi un altro rialzo di 75 punti base. Il tutto a patto che le condizioni macro lo consentano. Infatti, la Federal Reserve vuole evitare di portare l’economia americana sull’orlo di una recessione da cui sarebbe molto difficile uscire stanti le innumerevoli difficoltà dello scenario macroeconomico globale.

La reazione del cambio EUR/USD

mercato dei cambi euro dollaro

Alla notizia del rialzo dello 0,75%, la coppia EUR/USD sale passando dal livello di 1,013 fino ad un massimo intraday di 1,023 – massimo dal 26 luglio – per poi ritracciare leggermente fino a 1,019. Sembra che – l’inaspettato – movimento al rialzo da parte dell’eurodollaro sia stato dettato dalla chiusura di numerose posizioni lunghe da parte di molti fondi speculativi sul dollaro.

La reazione del cambio USD/JPY

Anche contro la moneta nipponica il dollaro perde terreno spinto dalla chiusura delle posizioni di lungo periodo da parte degli operatori finanziari che spingono la coppia valutaria USD/JPY dal livello di 137 yen per dollaro fino ad un minimo di 135, toccato l’ultima volta il 22 luglio.

Gli effetti sui mercati azionari

Come già anticipato, i mercati sembra che abbiano ormai digerito favorevolmente l’aumento dei tassi di interesse. Stanno di fatto scontando una normalizzazione delle condizioni macroeconomiche. La sicurezza delle parole di Powell, che intende riportare le pressioni inflazionistiche fino al target del 2% a/a, sta aumentando la fiducia degli investitori verso le mosse della Federal Reserve. Il cambio USD/JPY sale e tocca i massimi del 22 luglio passando dai 12.382 punti ai 12.666 punti (+2,28%) mentre l’S&P 500 schizza dal supporto di 3967 punti fino a toccare un picco intraday di 4040 punti, il massimo dal 10 giugno. Non ultimo, i mercati sono sostenuti anche dai risultati delle trimestrali statunitensi. Anche se in alcuni casi hanno deluso le aspettative, mostrano una forte solidità sull’outlook futuro che dà rassicurazione su una tenuta dell’economia nel medio termine.

Le previsioni per i tassi della Federal Reserve

Banche e Previsioni Tassi di Interesse
Banche e Tassi di Interesse

La Federal Reserve rimane dunque ancorata alla sua missione di frenare le pressioni inflazionistiche – ai massimi da quattro decenni – senza però compromettere la crescita della surriscaldata economia statunitense. Qui troviamo ancora livelli di disoccupazione molto bassi (3,6%). Per questi motivi crediamo che la banca centrale statunitense possa raggiungere un picco nel rialzo dei tassi di interesse durante la riunione di settembre. Poi potrebbe cominciare – gradualmente – a ridurre le pressioni sull’economia così da scongiurare una possibile recessione. In conclusione, prevediamo che i tassi possano raggiungere un livello intorno al 4% verso la fine dell’anno. Prevediamo altresì una graduale riduzione dell’intensità dei rialzi che potrebbero diminuire sostanzialmente nel primo trimestre 2023.

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Parità Euro Dollaro? https://www.investire-certificati.it/parita-euro-dollaro/ Thu, 23 Jun 2022 06:30:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=23427 La parità fra euro e dollaro è uno scenario realizzabile? I rialzi dei tassi da parte della Fed stanno spingendo gli acquisti sulla divisa americana. Ma il dollaro può arrivare alla parità con l’euro? Previsioni per il cambio euro dollaro. Analisi cambio euro dollaro Sul tema della possibile parità euro dollaro presentiamo un’analisi di Peter Kinsella, Global […]

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La parità fra euro e dollaro è uno scenario realizzabile? I rialzi dei tassi da parte della Fed stanno spingendo gli acquisti sulla divisa americana. Ma il dollaro può arrivare alla parità con l’euro? Previsioni per il cambio euro dollaro.

Analisi cambio euro dollaro

Sul tema della possibile parità euro dollaro presentiamo un’analisi di Peter Kinsella, Global Head of Forex Strategy, Union Bancaire Privée (UBP)

Dall’inizio dell’anno, il dollaro ha sovraperformato sia le valute dei Paesi del G-10 sia quelle dei mercati emergenti, riflettendo la svolta falco della Federal Reserve.

Poiché l’inflazione ha continuato a salire, i mercati hanno prezzato un ciclo di rialzi aggressivo, a vantaggio del biglietto verde. Il Dollar Index è salito di quasi il 10% e l’USD ha raggiunto i massimi pluriennali contro numerose valute. Storicamente, il dollaro tende a raggiungere un picco in concomitanza con il primo rialzo annuale dei tassi da parte della Fed. Ci sono diversi indizi che fanno pensare che lo abbia raggiunto dopo il primo rialzo a marzo.

Innanzitutto, l’inflazione USA ha iniziato a rallentare, suggerendo che è improbabile che la Fed aumenti i tassi oltre le attuali proiezioni di mercato senza un nuovo segnale di inflazione. A conferma, gli overnight index swap hanno escluso ogni prospettiva di ulteriori rialzi dei tassi di interesse – oltre a quelli già previsti – nel 2023.

grafico euro dollaro
Grafico Euro dollaro

In secondo luogo, i rendimenti a lungo termine e le previsioni sull’inflazione breakeven sono iniziati a scendere. Questo a riprova del fatto che i mercati ritengono che l’inflazione sia una preoccupazione secondaria rispetto alle prospettive di crescita, per le quali aumentano i timori.

Previsioni euro dollaro

La parità fra euro e dollaro è uno scenario possibile? Senz’altro sì, ma forse non così probabile. L’analisi di UBP, infatti spiega come “un percorso di rialzo dei tassi inferiore alle attese dovrebbe impedire un ulteriore e sostenuto apprezzamento del dollaro rispetto ai livelli attuali, a meno che le prospettive di crescita non si deteriorino più rapidamente per il resto del mondo rispetto agli Stati Uniti. Sebbene le probabilità di un rallentamento della crescita o addirittura del rischio di una vera e propria recessione stiano aumentando, ci aspettiamo che solo nell’improbabile eventualità che si ripeta una crisi come quella del 2008-2009 il dollaro possa essere ancora un bene rifugio.

Parità euro dollaro?

La parità fra euro e dollaro potrebbe quindi essere relativamente lontana. Infatti, con l’allentamento della crescita USA, le valute di Paesi con surplus delle partite correnti come lo Yen, l’Euro e il Franco svizzero, dovrebbero apprezzarsi contro il dollaro.

Euro dollaro – la parità può aspettare?

Esaminiamo nel dettaglio il cambio euro dollaro e le previsioni degli analisti di UBP.  La moneta europea beneficerà dei prossimi rialzi dei tassi da parte della BCE, a seguito del picco di inflazione. La BCE è sensibile al fatto che la debolezza della valuta ha amplificato gli effetti dell’inflazione importata sull’Eurozona.  L’euro dovrebbe inoltre beneficiare di un ritorno a tassi di deposito bassi, grazie ai rimpatri di capitale degli investitori obbligazionari.

Analisi dollaro yen

La parità fra euro e dollaro non è quindi assolutamente scontata secondo questa analisi. Per quanto riguarda il cambio dollaro/yen, lo scenario è interessante. La divisa nipponica, infatti, è ai minimi da 20 anni.

Lo Yen giapponese tende ad apprezzarsi durante i periodi di rallentamento economico, in conseguenza del fatto che gli investitori giapponesi tendono a far rientrare i capitali. Nei primi due trimestri si è deprezzato di quasi il 20%, quando si è verificata la correlazione di lunga data tra USD/JPY e i rendimenti dei titoli USA a 10 anni. Con una dinamica di inflazione interna ancora bassa, il tasso di cambio reale dello JPY si è notevolmente deprezzato. Poiché i mercati escludono la prospettiva di un rialzo dei tassi della Fed nel 2023, riteniamo che l’USD/JPY possa rafforzarsi nuovamente verso 125.

Previsioni per l’oro

L’andamento del cambio euro dollaro, le possibilità della parità fra euro e dollaro chiaramente incideranno anche sul prezzo di oro e argento.

Secondo l’analisi di UBP,nell’universo dei metalli preziosi, si intravede qualche rischio di ribasso. Con l’inizio di un rallentamento dell’inflazione e la previsione di ulteriori rialzi dei tassi, i tassi d’interesse reali aggiustati per l’inflazione potrebbero aumentare. Questo di solito rappresenta un fattore potenzialmente negativo per l’oro.

Tuttavia, qualsiasi movimento al ribasso dovrebbe essere limitato, a causa dei livelli persistentemente elevati di incertezza geopolitica. I modelli di analisi di UBP a lungo termine per l’oro sono allineati a prezzi di circa 2.000 dollari l’oncia. Pertanto, nei prossimi mesi non dovrebbero esserci ribassi significativi dei prezzi al di sotto dei 1.800 dollari.

Altre analisi economiche

Altre previsioni su inflazione sono presentate in questo articolo, mentre questa analisi si sofferma sui tassi di interesse. Entrambi possono essere elementi importanti per altre previsioni sul cambio e per capire le reali possibilità di vedere la parità fra euro e dollaro.

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Cambio Euro Dollaro Previsioni https://www.investire-certificati.it/cambio-euro-dollaro-previsioni/ Thu, 26 May 2022 19:07:15 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=23171 Euro Dollaro: quali previsioni? Cosa attendersi per il cambio fra euro e dollaro? Soltanto poche settimane fa sembrava relativamente probabile un tentativo di allungo del dollaro fino alla parità contro l’euro. Lo scenario, però, è recentemente cambiato. Infatti, almeno per il momento la pressione rialzista del dollaro si è esaurita. Questo è determinato da una […]

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Euro Dollaro: quali previsioni? Cosa attendersi per il cambio fra euro e dollaro? Soltanto poche settimane fa sembrava relativamente probabile un tentativo di allungo del dollaro fino alla parità contro l’euro. Lo scenario, però, è recentemente cambiato. Infatti, almeno per il momento la pressione rialzista del dollaro si è esaurita. Questo è determinato da una serie di ragioni che coinvolgono sia la BCE, ossia la Banca Centrale Europea, che la Federal Reserve, Banca Centrale Americana.

La BCE alzerà i tassi e l’euro si rafforza

L’elemento centrale arriva dalla BCE. Infatti gli operatori reputano come ampiamente probabile un rialzo dei tassi da parte della BCE  luglio 2022, cui seguiranno altri ritocchi al costo del denaro nei meeting seguenti. Quali previsioni per il cambio euro dollaro? Questo inasprimento della politica monetaria della Banca Centrale europea sta ridando vigore all’euro, che è risalito da 1,04 a 1,07 contro il dollaro.

Tassi Usa e cambio euro dollaro

tassi Banca Centrale Europea
tassi Banca Centrale Europea

Dal versante americano per contro sono arrivate dichiarazioni relativamente accomodanti. Alcuni memrbi del direttivo della Banca Centrale americana hanno addirittura ipotizzato la possibilità di ribassare i tassi in tempi rapidi, qualora l’inflazione dovesse frenare la sua corsa. Di fatto l’inflazione resta l’elemento chiave anche per le previsioni del cambio euro dollaro. Infatti, la crescita dei prezzi è arrivata oltre il 7% in Europa e ha superato l’8% negli Usa. E’ possibile, anzi, anche probabile, che i rialzi dei tassi da parte di Fed e BCE e le aspettative per politiche monetarie più aggressive possano frenare la corsa dei prezzi, anche per via di un rallentamento della domanda. Chiaramente bisognerà vedere se l’Eurozona o gli Usa (e quindi il dollaro) saranno maggiormente interessati da ciò.

Va poi ricordato come l’Europa abbia una maggiore dipendenza dal petrolio e dal gas in arrivo dalla Russia. Questo ha di fatto rappresentato un elemento di maggiore incertezza per l’euro nei primi mesi del 2022.

Analisi tecnica euro dollaro

Quali i valori chiave per l’analisi tecnica sull’euro dollaro? Per quanto riguarda il lungo termine l’area 1,05 rappresenta un livello chiave per il cambio euro dollaro. In passato, numerose volte dopo essere arrivato su questi valori è rimbalzato, in alcuni casi anche poderosamente (fin verso 1,20). Questa volta le cose paiono differenti, anche perché vi è un differenziale elevato fra i tassi di interesse europei (fermi a zero) e quelli Usa, ormai all’1%, ma che potrebbero salire fino al 3% nei primi mesi del 2023. Chiaramente una notevole differenza fra i tassi dell’eurozona e dell’area dollaro gioca a favore della banconota verde. Di fatto proprio questo elemento pare essere stato il principale market driver che ha spinto al ribasso il cambio euro/dollaro in questi ultimi mesi.

grafico euro dollaro lungo termine

Operativamente, quindi, l’area 1,05 rappresenta un importante supporto per il cambio euro dollaro. Più in basso 1,035-1,037 è identificabile come un livello dove potremmo aspettarci volumi significativi. In ottica rialzista, invece, il superamento di 1,08 potrebbe aprire spazio per altri rialzi dell’euro, con target a 1,088 e successivamente potremmo vedere l’euro dollaro anche verso 1,10.

Altri link su cambio euro dollaro, BCE e banca centrale Usa

Per chi cerca altre analisi e previsioni su tassi di interesse e borse segnaliamo questo articolo.

Come visto un’altra informazione molto utile per chi segue il cambio fra euro e dollaro è legato alle date delle riunioni delle due banche centrali. Ecco quindi il calendario della BCE e il calendario della Federal Reserve. Non mancherà volatilità sul forex market e sul cambio euro dollaro in queste sedute.

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Analisi Tecnica sul Cambio Euro Dollaro https://www.investire-certificati.it/analisi-sul-cambio-euro-dollaro/ Mon, 28 Dec 2020 10:32:14 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=3377 Il cambio euro dollaro resta impostato al rialzo. Analisi tecnica sul cambio euro/dollaro. Come fare trading sul cambio fra la divisa europea e la banconota americana? Eur/Usd in trend rialzista L’euro continua a guadagnare terreno nei confronti del dollaro. Dopo la vittoria di Joe Biden nelle recenti elezioni americane abbiamo assistito ad un progressivo indebolimento […]

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Il cambio euro dollaro resta impostato al rialzo. Analisi tecnica sul cambio euro/dollaro. Come fare trading sul cambio fra la divisa europea e la banconota americana?

Eur/Usd in trend rialzista

L’euro continua a guadagnare terreno nei confronti del dollaro. Dopo la vittoria di Joe Biden nelle recenti elezioni americane abbiamo assistito ad un progressivo indebolimento della banconota verde, che ha favorito l’apprezzamento del cambio euro/dollaro. L’indebolimento del dollaro è emerso anche dal calo del dollar index, un indice che misura la forza del dollaro contro un paniere di valute, sceso sotto quota 90. Fra gli altri cambi troviamo il rapporto dollaro/sterlina, denominato anche cable, in area 1,35, mentre il cambio fra dollaro e yen naviga in area 103,5.

La debolezza del dollaro si è vista anche contro le valute oceaniche. Il cambio fra dollaro americano e la divisa australiana (AUD/USD) si trova oltre 0,76, mentre NZD/USD ha superato quota 0,71.

Analisi tecnica Euro/dollaro

Il cambio Euro/Dollaro (EUR/USD) rimane all’interno di una solida tendenza rialzista di breve termine. Il trend rialzista dell’euro contro il dollaro è confermato dalla posizione long dei principali indicatori direzionali. Da un punto di vista grafico, tuttavia, una nuova dimostrazione di forza dell’euro contro il dollaro arriverà solo con il deciso breakout della resistenza posta in area 1,2270-1,2275. L’eventuale superamento di questa zona aprirà ulteriori spazi di crescita, con un primo obiettivo attorno a 1,2330-1,2340 e un secondo obiettivo a quota 1,2370-1,2375. È importante, comunque, la tenuta del sostegno situato in area 1,2130-1,21 in quanto può favorire una fase accumulativa.

Analisi tecnica sul cambio euro/dollaro
Analisi sul cambio euro/dollaro

Operativamente, sul cambio euro dollaro per il momento appare difficile ipotizzare un’inversione ribassista di tendenza. Avremo un primo segnale di debolezza soltanto con il ritorno sotto 1,21. Questo in quanto potrebbe innescare una rapida correzione del cambio euro/dollaro verso 1,2060 prima e in area 1,2020-1,2010 in un secondo momento. Soltanto una discesa sotto 1,1890, tuttavia, potrebbe fornire un segnale negativo.

Previsioni cambio euro dollaro

Le previsioni della maggior parte degli analisti restano favorevoli all’euro anche per il 2021. Lo scenario, però, è in continua evoluzione. Eventuali cambi di politica monetaria da parte delle banche centrali potrebbero infatti modificare lo scenario. Al tempo stesso, sarà interessante vedere le reali politiche di Joe Biden. Al momento, però, le previsioni restano favorevoli all’euro, che potrebbe rafforzarsi ulteriormente.

Trading sul cambio euro dollaro con i turbo24

Come fare trading sul cambio euro/dollaro? Per sfruttare un ulteriore allungo da parte delle quotazioni è possibile utilizzare il Turbo Long con base 1,0983. È acquistabile ad un prezzo di circa 12,58 ed ha una leva pari a 10.

Per chi cercasse un’operatività più aggressiva segnaliamo anche il turbo24 con base 1,1625. In questo caso la leva sale a 20, mentre il prezzo di acquisto scende in area 6,20. Tale valore è posizionato intorno ad importanti supporti sui minimi degli ultimi mesi del cambio euro dollaro.

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Analisi sui Mercati: Sterlina in Calo, Oro in Ripresa https://www.investire-certificati.it/analisi-sui-mercati-sterlina-in-calo-oro-in-ripresa/ Tue, 21 Jan 2020 08:31:22 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=977 Mercati valutari: sterlina in calo L’analisi sui Mercati trova la Sterlina in Calo, Oro in Ripresa. Nelle ultime settimane la sterlina britannica ha perso terreno sul Forex market, il mercato delle valute. A spingere al ribasso la divisa inglese, non è soltanto la Brexit, ma anche i dati macroeconomici negativi in arrivo da Londra, seguiti […]

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Mercati valutari: sterlina in calo

L’analisi sui Mercati trova la Sterlina in Calo, Oro in Ripresa. Nelle ultime settimane la sterlina britannica ha perso terreno sul Forex market, il mercato delle valute. A spingere al ribasso la divisa inglese, non è soltanto la Brexit, ma anche i dati macroeconomici negativi in arrivo da Londra, seguiti da crescenti aspettative per una riduzione al costo del denaro, ossia per un taglio ai tassi di interesse da parte della Banca di Inghilterra.

Un eventuale taglio dei tassi da 0,75% a 0,50% da parte della Bank of England sarebbe un elemento inevitabilmente destinato a indebolire la sterlina inglese.  Le ragioni che deprimono il pound sono numerose, partendo dal rallentamento dell’inflazione, mentre la produzione manifatturiera appare in netto calo e le vendite al dettaglio sono state annunciate sotto le aspettative.

Nella analisi sui mercati la sterlina, però, in questo complesso scenario, sembra aver tenuto relativamente bene. Il rapporto fra pound e dollaro (GBP/USD) è sceso verso 1,30, mentre euro/sterlina (EUR/GBP) è salito sopra 0,85, senza tuttavia dare segnali di collasso. Nessun panic selling sulla sterlina, insomma, anche se il trend resta contrastato, con i problemi legati alla Brexit che restano intricati e minacciano vari aspetti dell’economia britannica.

Dollaro ancora forte sul Forex Market

A differenza della sterlina, resta invece forte il dollaro americano, con il cambio fra l’euro e la banconota verde che è sceso sotto quota 1,11. I solidi dati macroeconomici in arrivo dagli Stati Uniti al momento hanno stoppato ogni movimento discendente del dollaro.

Nelle ultime settimane tutti i tentativi di rimonta dell’euro contro la banconota verde si sono fermati in area 1,12, confermando la forza del dollaro, in un contesto ancora caratterizzato da una bassa volatilità. I buoni dati macroeconomici statunitensi spingono dunque al rialzo il dollaro americano

Grafico euro dollaro sul forex market
Grafico euro dollaro sul forex market

Oro e franco svizzero

Passando dalle valute alle materie prime, le commmodities, va segnalato il leggero recupero dell’oro. La tenuta dei prezzi sopra quota 1.550 dollari l’oncia rappresenta un segnale positivo, con il metallo giallo che appare ancora in una fase di consolidamento dopo la grande corsa registrata ad inizio 2020, che aveva spinto i prezzi ai massimi da 7 anni.

Le quotazioni dell’oro nella loro denominazione in euro avevano addirittura toccato i massimi storici, arrivando oltre la soglia dei 45 dollari l’euro.

Per quanto riguarda i beni rifugio, tornando sul comparto del Forex (il mercato valutario), possiamo notare il netto rafforzamento del franco svizzero. Il cross fra l’euro e la divisa di Zurigo e Berna (EUR/CHF) ha rotto al ribasso quota 1,08, fino a portarsi sui minimi degli ultimi tre anni, mentre USD/CHF (dollaro / franco svizzero) è sceso sotto quota 0,97.

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Il Dollaro Torna a Rafforzarsi Sul Forex Market https://www.investire-certificati.it/il-dollaro-torna-a-rafforzarsi-sul-forex-market/ Fri, 15 Nov 2019 07:48:02 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=719 Euro – Dollaro Dollaro Usa e Renminbi Sempre sul forex market, va segnalato come l’allentarsi delle tensioni legate alla guerra commerciale, abbia determinato un apprezzamento del renminbi cinese nei confronti del dollaro americano. Il cambio fra lo yuan e la divisa statunitense naviga intorno la soglia psicologica di 7 yuan per dollaro, in attesa di […]

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Il Dollaro torna a rafforzarsi sul Forex market, mercato dei cambi, delle valute. Il Forex  continua a muoversi in funzione delle decisioni delle banche centrali e delle news in arrivo dalla guerra commerciale. Due fattori che restano dunque uno dei maggiori market movers sul Forex market.

Come ampiamente previsto dagli analisti, la Federal Reserve ha tagliato il costo del denaro nel meeting di fine ottobre, portandolo nella finestra 1,50/1,75%. L’annuncio è stato seguito da dati sul lavoro americano migliori delle attese, con i “non farm payrolls” (ossia i salari del settore non agricolo) che hanno certificato una crescita di 128.000 unità.

Euro – Dollaro

L’Euro Dollaro è cambio più importante del mercato. Sul fronte europeo, nonostante il cambio della guardia alla presidenza della BCE, con Christine Lagarde subentrata a Mario Draghi, non sono previsti grandi cambi di rotta.

Anche sotto la guida della francese la politica monetaria pare destinata a rimanere decisamente espansiva, almeno per tutto il 2020, a fronte di una crescita debole e di dati macroeconomici non certo esaltanti.

Dal punto di vista operativo, il cambio fra euro e dollaro ha perso quota, con una nuova discesa verso il livello chiave di 1,10. Va poi ricordato come in area 1,09 siano collocati i minimi degli ultimi 30 mesi, toccati a settembre 2019, mentre i minimi degli ultimi 16 anni si trovano a 1,035 e sono stati raggiunti a inizio 2017.

Possiamo quindi ancora attenderci un dollaro forte anche per i prossimi mesi, anche per via del differenziale fra i tassi Usa e quelli europei, che resta favorevole agli investitori che acquistano dollari.

Dollaro Usa e Renminbi

Sempre sul forex market, va segnalato come l’allentarsi delle tensioni legate alla guerra commerciale, abbia determinato un apprezzamento del renminbi cinese nei confronti del dollaro americano. Il cambio fra lo yuan e la divisa statunitense naviga intorno la soglia psicologica di 7 yuan per dollaro, in attesa di altri sviluppi sul fronte della “trade war” fra le due superpotenze planetarie. Il Dollaro torna a rafforzarsi sul Forex Market dopo un periodo di incertezza dovuto alle elezioni politiche americane.

I cambi contro la sterlina aspettano il voto

La sterlina pare essersi assestata, con il rischio di un “no deal”, ossia di un’uscita dall’UE senza accordo che pare quasi scongiurato. I mercati aspettano tuttavia con una certa ansia le elezioni in programma per il 12 dicembre prossimo, con Boris Johnson che parte ancora favorito secondo i sondaggisti. Possiamo quindi attenderci nuova volatilità sui cambi che includono la divisa britannica nelle prossime settimane, in particolare nei giorni del voto.

Le valute oceaniche provano a invertire la rotta

Fra le valute in recupero nelle ultime settimane sul Forex market spiccano nuovamente quelle oceaniche, con il dollaro australiano che è tornato sopra quota 0,69 nei confronti del dollaro americano, sui massimi da fine luglio, per poi assestarsi a 0,685. Ha abbozzato un tentativo di ripresa anche il “kiwi”, nomignolo scherzoso riservato dagli operatori al cambio fra la divisa neozelandese e quella americana.

In questo caso, però, anche per via dei tassi di riferimento della banca neozelandese più bassi, il trend risulta ancora debole ed il rimbalzo si è fermato in area 0,645, con il cambio NZD/USD che è poi scivolato nuovamente verso 0,635. Lo scenario resta quello di un trend di lungo termine favorevole al dollaro americano, mentre nel breve termine gli investitori hanno mostrato un maggiore interesse verso le valute oceaniche sul Forex market.

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Investire in Materie Prime Conviene? https://www.investire-certificati.it/investire-in-materie-prime-conviene/ Thu, 15 Aug 2019 20:29:10 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=171 Investire nelle materie prime – I settori Materie Prime ed azioni Investire in materie prime – Il cambio Un esempio Conviene investire sulle materie prime?

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Conviene Investire sulle materie prime? Quali sono i principali elementi da conoscere per investire parte del proprio portafoglio nelle commodities? Senza dubbio le materie prime rappresentano un settore molto ampio, suddivisibile a loro volta in numerosi rami.

Investire sulle materie prime conviene e si può fare in molti modi grazie ad una serie di strumenti, fra cui gli ETF e gli ETC, ma anche i CFD ed i certificates, che hanno reso accessibili questi mercati anche per i piccoli risparmiatori, mentre in passato queste venivano perlopiù scambiate tramite contratti futures da grandi investitori.

Questi nuovi strumenti offrono prodotti per lo più standardizzati, solitamente anche con “size”, ossia dimensioni dei contratti, relativamente modeste; ciò fa si che sia senza alcun dubbio possibile investire sulle materie prime anche con cifre contenute, senza alcuna implicazione legata alla consegna del sottostante; infatti nella maggioranza dei casi si tratta infatti di strumenti “cartolarizzati”, senza lo scambio fisico del sottostante. Inoltre, grazie appunto a ETF/ETC, CFD e certificates è possibile aprire posizioni di investimento o trading sia rialziste che ribassiste sulle materie prime.

Investire nelle materie prime – I settori

Nel settore delle materie prime troviamo una varietà di prodotti che spaziano dalle materie prime agricole (si pensi alla carne di bovini, al succo di arancio compresso, al mais, alla soia, allo zucchero o al cotone); proseguendo con i metalli (rame, cobalto, alluminio giusto per citare alcuni esempi), i metalli preziosi (oro, argento, platino e palladio i maggiori); segue il settore energetico (petrolio brent, petrolio WTI, natural gas) ed altri ancora, dalle terre rare, alla sabbia, giusto per citare alcuni esempi.

Ci sono poi anche panieri o indici delle materie prime, che permettono di investire su un basket di commodities allo stesso tempo.

Materie Prime ed azioni

Il trading o gli investimenti su materie prime presentano alcune differenze con quello su altri strumenti come il mercato azionario. Per la medesima materia prima possono esistere diversi mercati, con contratti fra loro differenti (l’oro è uno di questi, negoziato con contratti da 10 once, da 50 e 100 once).  Inoltre, il valore di una commodities non può mai esser pari a zero, in quanto questa cesserebbe di essere prodotta in tal caso.

Va poi ricordato come la volatilità media del settore sia minore rispetto per esempio a quella del settore azionario. Come implicazione sui certificati legati a materie prime vi è il fatto che le barriere tendono ad essere più vicine (raramente troveremo certificati con barriere al 50% sull’oro o sul grano, mentre invece li potremo trovare con simili barriere su basket azionari per esempio).

investire sulle materie prime

Investire in materie prime – Il cambio

Va poi ricordato come la maggioranza delle materie prime sia di norma negoziata in dollari. L’investitore europeo che si approccia a questo settore dovrà pertanto considerare l’effetto cambio. Tutti gli investimenti su materie prime effettuati in dollari (o altre valute) dovranno essere convertiti in euro, considerando anche l’andamento del cambio nel tempo fra l’acquisto e la vendita. Esemplificando l’effetto cambio sulle materie prime, presentiamo un semplice esempio sul petrolio. Ipotizziamo che un operatore abbia acquistato un contratto CFD su 100 once di petrolio a 60 dollari al barile.

Un esempio

Se dopo un mese volesse chiudere la sua posizione, con un prezzo del sottostante invariato pari a 60 dollari (trascurando commissioni ed eventuali swap) chiuderebbe la sua posizione in pari, per un controvalore di 6.000 dollari.  Se nel medesimo arco temporale il cambio euro dollaro fosse rimasto invariato (per ipotesi a 1,10), l’effetto cambio sarebbe trascurabile.

Viceversa, un apprezzamento dell’euro del 10% (da EUR/USD 1,10 a 1,21) determinerebbe una perdita secca del 10% in euro sulla operazione, mentre un apprezzamento del dollaro avrebbe l’effetto opposto, facendo sì che l’investimento in materie prime fosse stato conveniente per via dell’effetto cambio (con un profitto finale in euro per l’investitore, anche se il prezzo del sottostante fosse rimasto invariato nella sua denominazione in dollari).  

Simili esempi potrebbero essere fatti con valori differenti: l’effetto cambio (per ipotesi un movimento contrario sul euro/dollaro del 12%) potrebbe far diventare negativa un’operazione chiusa con un 7% di profitto nella denominazione in dollari. Viceversa, l’acquisto di materie prime denominate in dollari, potrebbe risultare conveniente nonostante una discesa del sottostante del 5%, se il cambio si muovesse a nostro favore del 9%.

Conviene investire sulle materie prime?

E’ conveniente Investire sulle materie prime? In sintesi, non è possibile dare una risposta univoca a questa domanda. Le variabili relative ad un investimento sulle commodities sono molteplici (ed inoltre è sempre possibile andare sia long che short, generando pertanto potenzialmente sia profitti che perdite su ogni materia prima in ogni singola sessione di trading).

È invece possibile affermare che le materie prime possano rappresentare un’ottima modalità di diversificazione del portafoglio di investimenti, sia per la loro decorrelazione con numerosi altri strumenti finanziari, sia perché – trattandosi di un settore molto ampio – vi saranno sempre opportunità per l’investitore di cogliere rialzi o ribassi su singole materie prime o su panieri di commodities.

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