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Approfondimento sulla Bank of Canada, la Banca Centrale Canadese. Cos’è, Chi la governa e Che obiettivi ha la Banca centrale canadese? Di quale indipendenza dispone? La storia della Bank of Canada.

Cos’è la Bank of Canada

Bank of Canada

La Bank of Canada (BoC) è la Banca Centrale Canadese. Il suo nome è anche noto con il suo equivalente in francese ovvero: Banque du Canada. La sua sede è ad Ottawa, la capitale dello Stato, al numero 234 di Wellington Street in un suggestivo complesso che alterna tratti classici a elementi moderni.

La Banca Centrale del Canada nacque come risposta alla Grande Depressione degli anni Trenta del secolo scorso. Nata come banca privata nel 1934, venne organizzata grazie al “Bank of Canada Act” e aprì ufficialmente i battenti nell’anno successivo. Nel 1938 divenne una società della Corona (e quindi federale). Nel corso degli anni la sua organizzazione è stata rivista più volte, ampliandone e strutturandone i poteri.

La Banca Centrale del Canada è l’ente responsabile dell’emissione del dollaro canadese, ma non solo. Andiamo ora ad approfondire meglio questa importante istituzione.

Chi governa la Banca Centrale del Canada

La governance della Bank of Canada è composta da tre principali autorità:

  • il Consiglio di Amministrazione;
  • il Governatore;
  • il Consiglio Direttivo.

Il Consiglio di Amministrazione

Il Consiglio di Amministrazione è formato dal Governatore, dal Vice Governatore, da un numero massimo di 12 amministratori indipendenti (che rimangono in carica per tre anni e possono essere rinnovati per altri due) e dal Vice Ministro delle Finanze canadesi. Quest’ultimo membro non ha diritto di voto.

Il Consiglio di Amministrazione è presieduto dal Governatore, che è anche l’organo che lo elegge. Il compito del Consiglio di Amministrazione è la supervisione dell’operato e della gestione strategica della Banca Centrale.

Il Governatore della Bank of Canada

Bank of Canada

Attualmente il governatore della Bank of Canada è Tiff Macklem, il decimo della storia dell’istituzione. Tiff Macklem ha assunto la sua carica il 3 giugno 2020, subentrando a Stephen Stephen S. Poloz e la sua carica avrà una durata di sette anni (andando quindi in scadenza nel 2027).

Solamente i cittadini canadesi con importanti conoscenze economiche e dei mercati finanziari (oltre che di numerosi altri requisiti) possono ambire a ricoprire questa carica.

Come detto, la nomina è a carico del Consiglio di Amministrazione della BOC e deve essere rettificata dal Governo canadese.

Il Consiglio Direttivo

Il Consiglio Direttivo è l’organo decisionale della BOC ed è inoltre responsabile della gestione della politica monetaria e della sicurezza del settore finanziario. Questo organo è composto dal Governatore, dal Vice Governatore e da quattro Vice Direttori.

L’indipendenza della Bank of Canada

La Bank of Canada è una società di proprietà pubblica di proprietà del governo canadese che ha un ruolo attivo nella gestione della Banca, pur garantendo un ampio grado di autonomia alla stessa. Ancora oggi l’autonomia della Banca Centrale del Canada è un elemento di discussione, nonostante sia rispettato il principio di separazione tra l’istituzione delegata alla creazione del denaro e quella che ha il potere di spenderlo.

Infatti, come riportato dal sito ufficiale della BOC, l’autonomia è fornita dai seguenti elementi:

  • il Governatore ed il Vice Governatore sono nominati dal Consiglio di Amministrazione della Banca. Il potere governativo è limitato all’approvazione del Consiglio dei Ministri degli eletti;
  • nonostante la partecipazione al Consiglio di Amministrazione del Vice Ministro delle Finanze, quest’ultimo non ha diritto di voto nelle decisioni;
  • le spese della Banca sono autorizzate dal Consiglio di Amministrazione e non dal Ministero del Tesoro;
  • i controlli sui libri contabili sono effettuati da revisori esterni.

Gli obiettivi e gli strumenti della Banca Centrale del Canada

L’obiettivo della Bank of Canada è la promozione del benessere economico e finanziario del Paese. Per riuscire ad ottenere questo importante risultato bisogna quindi riuscire:

Bank of Canada
  • a mantenere stabile e ridotta l’inflazione del Canada (in un range compreso tra l’1% e il 3% possibilmente, limitando quindi gli eventuali picchi);
  • a gestire i tassi di interesse adeguando i tassi in base alle esigenze. Attualmente sono previsti otto adeguamenti ogni anno;
  • a creare e mantenere dei solidi e sicuri mercati finanziari che permettano l’espansione dei mercati canadesi;
  • a gestire la circolazione del dollaro canadese (è l’unico ente autorizzato alla stampa ed alla gestione della valuta ufficiale nazionale). È anche l’organizzazione che si deve occupare di proteggere il valore del dollaro canadese sui mercati valutari, ossia sul forex market.
  • a gestire il debito pubblico e la sua emissione;
  • a gestire le riserve nazionali (sia in valuta estera che nazionale);
  • a supervisionare attivamente la gestione dei pagamenti e dei servizi ad essa collegati;
  • a regolare il credito ai consumatori ed alle aziende;
  • ad adoperarsi per favorire la massima occupazione possibile;
  • a fornire consulenze negli ambiti di competenza al Governo canadese.

Gli strumenti messi a disposizione dell’istituzione canadese sono stabiliti dal “Bank of Canada Act” che, come detto, è stato più volte modificato nel corso dei decenni.

La storia della Bank of Canada

La Banca Centrale del Canada, come detto, nacque a seguito della Grande Depressione degli anni Trenta del Novecento. In Canada prima della Grande Crisi, c’erano numerose banche e ognuna di esse gestiva le necessità di una singola comunità. Questo anche a causa della conformazione del territorio canadese.

A seguito dei lavori di una commissione, nel 1934 venne istituita la BOC, con il Bank of Canada Act. La Banca Centrale divenne operativa nel marzo del 1935 e divenne di proprietà pubblica nel 1938. Sin dal 1934, l’istituzione fu gestita da Torri Graham che rimase in carica per ben tre mandati settennali consecutivi e sostenne l’economia di guerra durante la Seconda Guerra Mondiale e lo sviluppo degli anni successivi alla Guerra, fino al suo ritiro il 31 dicembre 1954.

Nel corso degli anni la Bank of Canada assunse sempre maggiore importanza: divenne responsabile dell’emissione delle banconote, si radicò nel territorio aprendo numerosi uffici regionali e sviluppo un sistema di politica economica e finanziaria importante a sostegno dell’economia canadese. Inoltre si creò la divisione Foreign Exchange.

A novanta anni dall’entrata in vigore, il Bank of Canada Act è stato rivisto e modificato diverse volte, ma la funzione principale è rimasta la stessa: regolare il credito e la valuta nell’interesse della vita economica canadese ed è anche per questo che è diventata una delle Banche Centrali più importanti ed influenti al mondo.

Per approfondire

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Fineco Bank https://www.investire-certificati.it/fineco-bank/ Sat, 25 Nov 2023 09:29:04 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=30308 Banca Fineco: conviene aprire un conto con questa banca? Fineco è nata come Banca online di Unicredit, per poi quotarsi in borsa. Quali sono le Commissioni per il trading e gli investimenti con Fineco e servizi per gli investitori? Focus su Fineco Bank. Storia ed evoluzione di Banca Fineco Banca Fineco è stata fondata nel […]

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Banca Fineco: conviene aprire un conto con questa banca? Fineco è nata come Banca online di Unicredit, per poi quotarsi in borsa. Quali sono le Commissioni per il trading e gli investimenti con Fineco e servizi per gli investitori? Focus su Fineco Bank.

Storia ed evoluzione di Banca Fineco

Banca Fineco è stata fondata nel 1999 come banca online del Gruppo UniCredit. Nel corso degli anni, ha subito diverse fasi storiche e ha visto un’evoluzione significativa, diventando una delle principali banche online in Italia. Ecco un riassunto delle varie fasi storiche e dell’evoluzione di Banca Fineco:

  • Anni ’90: Fondazione di Banca Fineco nel 1999 come banca online del Gruppo UniCredit. Inizialmente, l’offerta di prodotti e servizi era limitata, ma la banca si è rapidamente affermata come una delle prime banche online in Italia.
  • Anni 2000: Nel corso degli anni 2000, Banca Fineco ha ampliato la sua offerta di prodotti e servizi, diventando una banca a servizio completo. Ha introdotto servizi di trading online, consulenza finanziaria e una vasta gamma di prodotti di investimento, tra cui fondi comuni e obbligazioni.
  • Anni 2010: Nel 2014, FinecoBank è stata quotata in Borsa diventando una società indipendente dal Gruppo UniCredit. La quotazione in borsa di Fineco ha segnato un ulteriore passo avanti nell’evoluzione della banca, consentendole di espandersi e svilupparsi in modo autonomo.
  • Oggi: Banca Fineco continua a crescere e ad innovarsi, offrendo una vasta gamma di prodotti e servizi per i suoi clienti. Oltre ai servizi bancari tradizionali, la banca offre soluzioni di investimento, trading online, consulenza finanziaria e molto altro ancora. È considerata una delle principali banche online in Italia, con milioni di clienti e un’ampia presenza sul mercato. Fineco Bank S.p.A. oggi è una banca diretta multicanale indipendente (non più legata a Unicredit), che vanta più di un milione e mezzo di clienti ai quali offre servizi di banking, credit, trading e investimento.

I Servizi della banca Fineco

Banca Fineco offre una vasta gamma di servizi nel settore bancario, degli investimenti e del trading. Ecco alcuni dei principali servizi offerti:

  • Conto corrente e carte: la banca offre conti correnti gratuiti per i primi 12 mesi, con la possibilità di azzerare le spese mensili utilizzando i servizi e i prodotti del conto. Sono disponibili diverse carte di credito, debito o ricaricabili, tra cui la Carta Gold World con polizza travel e protezione acquisti e la Carta Ricaricabile per i pagamenti online.
  • Prestiti e mutui: Fineco offre prestiti personali e mutui per l’acquisto della casa, con la possibilità di personalizzare la rata, la durata e il tipo di tasso in base alle proprie esigenze.
  • Investimenti e trading: Fineco offre servizi di investimento e trading, con accesso a una vasta gamma di strumenti finanziari, tra cui azioni, obbligazioni, fondi comuni di investimento, ETF, opzioni e future. I clienti possono usufruire di consulenza personalizzata da parte di oltre 2.600 Personal Financial Advisor. Ecco il focus sui servizi per gli investimenti in ETF con Fineco.
  • Assistenza clienti: Fineco offre un servizio di assistenza clienti attivo 7 giorni su 7, con oltre 200 operatori a disposizione per rispondere alle domande e risolvere i problemi dei clienti. Inoltre, le app mobile della banca consentono di accedere ai servizi bancari e di trading in modo semplice e sicuro, aggiornati in tempo reale e senza costi aggiuntivi.
  • Altri servizi: la banca offre anche servizi di versamento automatico presso gli oltre 3.400 ATM evoluti di UniCredit, servizi di consulenza finanziaria e accesso a prodotti unici.

Servizi di trading

Fineco Bank offre una serie di servizi di trading ai propri clienti. Ecco alcuni dei principali servizi offerti da Fineco Bank:

  • Piattaforme di trading: FinecoX è la piattaforma di trading sviluppata dalla banca che si distingue per la possibilità di personalizzazione, funzionalità evolute e innovazione. È una piattaforma web accessibile tramite browser, senza necessità di download o installazione. I clienti possono accedere direttamente dall’area privata del sito Fineco o dalla pagina dedicata FinecoX inserendo i codici di accesso al conto Fineco. PowerDesk è un’altra piattaforma di trading offerta da Fineco, che si distingue per funzionalità più evolute, tempestività dell’informazione e completezza operativa, anchecon effetto leva finanziaria.
  • Investimenti su prodotti e mercati: I clienti possono investire su tutti i mercati e titoli finanziari disponibili con il conto bancario, ad eccezione dei prodotti di investimento come i fondi, le polizze e i fondi pensione. Fineco offre servizi di trading su azioni, obbligazioni, ETF, certificati, valute e CFD.

Quali sono i vantaggi di un conto bancario con Fineco bank?

Conviene investire con Fineco? Ci sono molti vantaggi ma come vedremo anche i costi vanno considerati (le commissioni possono risultare più elevate rispetto ad altri intermediari). I vantaggi dell’apertura di un conto bancario con questa banca sono comunque numerosi e utili a chi ha molte esigenze finanziarie sia come investitore, risparmiatore o partita iva. Vediamoli per punti.

  • Ampia selezione di prodotti, tra cui azioni italiane ed estere, CFD ed ETF.
  • Possibilità di prelevare in modo innovativo, anche senza carta, utilizzando lo smartphone con l’app Fineco presso gli ATM UniCredit.
  • Comodità nel fare bonifici in più di 250 Paesi e in 20 valute diverse, con la possibilità di ricevere e inviare denaro in tempo reale attraverso bonifici istantanei anche da app.
  • Pagamenti semplici e veloci tramite l’app, con la possibilità di pagare in pochi secondi MAV, RAV, F24, bollo auto, bollettini e domiciliare le utenze.
  • Offerta smart per gestire i soldi online in modo semplice, con servizi come MoneyMap per il controllo del budget, raggruppamento delle spese e budget di spesa.
  • Condizioni vantaggiose per i clienti Under 30, tra cui canone gratuito del conto, commissioni ridotte su azioni Italiane e USA e piani di accumulo in ETF gratuiti.
  • Possibilità di ottenere prestiti e mutui personalizzati per realizzare progetti e obiettivi.
  • Servizio di identità digitale SPID gratuito per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e delle aziende aderenti.
  • Assistenza clienti disponibile anche nel weekend.

Quali sono i costi associati al conto Fineco?

I vantaggi li abbiamo visti; gli svantaggi di un conto con Fineco Bank sono legati ai costi dei servizi che sono sopra la media per alcuni aspetti dell’offerta, anche per quanto riguarda trading e investimenti. I principali costi associati al conto Fineco sono i seguenti:

commissioni bancarie
  • Canone mensile: 3,95 euro. Questo canone può essere azzerato accumulando sconti che vengono applicati in base al verificarsi di determinate condizioni.
  • Costo del conto per i primi 12 mesi: gratuito.
  • Costo del conto per i giovani: gratuito.
  • Spese necessarie per l’apertura del conto corrente: 0 euro.
  • Canone annuale: 0 euro.
  • Numero di operazioni possibili incluse nel canone annuo: illimitate.
  • Acquisti senza commissioni con un massimale fino a 5.000 euro al mese.
  • Servizi gratuiti inclusi nel conto: bonifici, domiciliazione delle utenze, pagamento dei bollettini e altro ancora.
  • Servizi inclusi nel conto corrente trading Fineco (per i clienti interessati ai soli servizi di trading): da verificare le condizioni specifiche del proprio conto corrente.

Fineco: commissioni trading

Quali sono le commissioni per chi fa trading con Fineco? La Banca un tempo offriva gli ordini a 19 euro, un costo commissionale decisamente elevato. Ora, finalmente, il minimo è sceso a 2,95 euro (che resta più elevato rispetto ai 2 euro di Banca Sella e ad 1,50 euro di Directa, per esempio). Si può scegliere fra commissioni fisse e variabili. Quelle fisse per il trading su Borsa Italiana sono pari a 9,95 euro (anche qui più alte rispetto agli 8 euro di Banca Sella o ai 5 euro di Directa).

La commissione standard variabile è allo 0,19% (anche qui 0,02% in più di Banca Sella, mentre è invece in linea con Directa). Il massimo commissionale per operazione è fissato a 19 euro.

Recensioni. Cosa dicono i clienti di Fineco bank?

Fineco Bank è una banca digitale specializzata nella vendita di servizi finanziari e leader in Italia nel trading online. I titolari di un conto corrente accedono a un’offerta di prodotti e servizi finanziari a 360° gradi che include carte di pagamento, trading, investimenti e consulenza finanziaria, mutui e prestiti. Ecco alcune recensioni degli utenti su Fineco Bank:

  • Pro e contro di Fineco: Secondo Fintastico, una delle caratteristiche apprezzate dagli utenti è l’apertura del conto interamente online e l’app Fineco Bank comoda ed efficiente. Inoltre, la banca è regolamentata da Banca d’Italia e CONSOB, aderisce al Fondo Nazionale di Garanzia ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, offrendo quindi una certa sicurezza ai clienti. Tuttavia, alcuni utenti potrebbero preferire un’assistenza più personalizzata, che potrebbe essere limitata nel caso di una banca digitale.
  • Soddisfazione dei clienti: Secondo l’edizione 2022 di World’s Best Banks di Forbes, questa banca è stata eletta banca numero uno in Italia per soddisfazione clienti, fiducia, trasparenza e servizi offerti. Questo riconoscimento conferma l’apprezzamento degli utenti per i servizi offerti dalla banca.
  • Solidità finanziaria e sicurezza: Fineco Bank è una delle banche italiane più solide, con un CET1 del 20,39% (rispetto a una media nazionale del 12-13%). Inoltre, come già detto è un istituto bancario autorizzato dalla Banca d’Italia e aderisce al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, offrendo una protezione dei fondi dei correntisti fino a un importo massimo di 100.000 euro. questo non è secondario per un risparmiatore.
  • Servizio clienti: Fineco Bank è nota per il suo servizio clienti di alto livello. La banca si piazza al primo posto nella classifica World’s Best Banks 2022 di Forbes, che seleziona le migliori banche nel mondo in base al livello di soddisfazione dei propri clienti.

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La Banca Online https://www.investire-certificati.it/la-banca-online/ Wed, 16 Aug 2023 09:07:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=28929 Cos’è e cosa offre una banca online nel 2023? Quali sono i servizi della Banca online oggi? E quali sono le migliori banche online per aprire un conto? Una serie di domande solo all’apparenza semplice, su cui abbiamo molte, forse troppe informazioni. Cerchiamo di fare un po’ di ordine. Cos’è la banca online Per chi […]

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Cos’è e cosa offre una banca online nel 2023? Quali sono i servizi della Banca online oggi? E quali sono le migliori banche online per aprire un conto? Una serie di domande solo all’apparenza semplice, su cui abbiamo molte, forse troppe informazioni. Cerchiamo di fare un po’ di ordine.

Cos’è la banca online

Per chi è nato con lo smartphone in mano, il concetto di banca online potrebbe sembrare più immediato di quello di banca fisica. A volte, tuttavia, si potrebbe incappare in un bias cognitivo. Troppe informazioni o un ventaglio molto ampio di opzioni, o anche il sottovalutare la complessità dell’argomento potrebbero generare scelte poco efficienti.

È un dato di fatto, ormai, che molti operatori non bancari vengano considerati concorrenti dalle stesse banche. Essi offrono servizi online come pagamenti, trasferimenti di denaro, talvolta anche accesso immediato a criptovalute. Anche molti operatori tecnologici si stanno attrezzando per creare un proprio provider di servizi di credito o di finanziamento.

In questo contesto, avere una visione chiara di cosa sia una Banca Online e che cosa offra potrebbe aiutare nella scelta di allocazione dei propri risparmi.

Banca online o società tecnologiche?

Le Banche hanno rivoluzionato il loro business radicalmente negli ultimi 10 anni. Il mercato per certi versi ha tracciato la direzione verso un modello online. Tuttavia, è innegabile che alcune realtà bancarie abbiano preso decisioni rilevanti di snellimento e riassetto del modello e abbiano fatto da apripista.

Questo muoversi in anticipo, non sembra tuttavia essere servito per posizionarsi come realtà esclusiva nei servizi di pagamento online. Spesso, infatti, società del settore tecnologico non iscritte nell’albo dell’ABI, sono percepite alla stregua di una banca online. Una banca online, in verità, offre tutta una serie di servizi impossibili da gestire per una società dedicata ai soli pagamenti. E non si tratta solo dei servizi, a scavare un solco sono anche le normative e la vigilanza a cui una banca, sia pure online, è sottoposta.

I servizi delle banche

Vediamo ora quali servizi in più possa offrire una banca (anche strettamente online) rispetto ad una società tecnologica non bancaria. Di seguito alcuni esempi a titolo non esaustivo.

Banca  online
Banca Online

Innanzitutto, la banca dà la possibilità di effettuare prelievi in contante e di addebitare lo stipendio. La liquidità viene detenuta dalle banche e solo esse possono emettere moneta circolante.  Va da sé, inoltre, che per un adulto inserito nel mondo del lavoro, una banca sarà sempre necessaria, mentre uno strumento di pagamento può essere un asset in più.

Anche i bonifici sono appannaggio della sola banca, essendo necessario un IBAN. La detenzione di carte di credito o debito, un altro servizio in più, da qualche anno anche con pagamento direttamente da smartphone (tramite Apple Pay o Google Pay).

Un capitolo rilevante è l’accesso al credito all’estero. Può succedere che una certa società tecnologica fintech abbia accordi commerciali in Italia ma possa non in un altro Paese. Le banche invece, avendo una omogenizzazione a livello legislativo e un circuito interbancario, permettono ai clienti di usufruire di avere una continuità di servizio all’estero.

Banca online vs banca tradizionale

Dal lato del confronto tra banca e non banca abbiamo constatato quali siano alcuni dei servizi più rilevanti che differenziano l’offerta. È rilevante capire, ora, in questo paragrafo, quali siano i maggiori punti di distacco tra il modello tradizionale e quello online.

Le banche online offrono conti con costi di gestione tendenzialmente più bassi rispetto alle banche tradizionali. I conti correnti online, infatti, si caratterizzano per un basso costo di gestione e l’assenza del canone mensile. Tra i vantaggi dell’home banking, il fatto che si possa gestire il proprio conto corrente o di investimento completamente da remoto.

Per quanto riguarda il ventaglio di servizi, quasi la totalità di quelli delle banche tradizionali è disponibile anche da remoto. E viceversa. Ci sono ovviamente delle eccezioni, come il pagamento delle pensioni in contante, l’emissione di assegni circolari, l’apertura di cassette di sicurezza e la richiesta di valuta estera. Per questi servizi è necessario recarsi in una filiale di una banca tradizionale.

I correntisti della banca online

Con l’avvento del Covid-19, un numero sempre maggiore di correntisti ha deciso di aprire un conto online. Questo, anche per la comodità nei due anni di pandemia di poter effettuare operazioni in un contesto di incontri in presenza fisica contingentati.

Ci sono fasce di popolazione, tuttavia, che ancora fanno fatica ad accettare l’utilizzo dell’internet banking. In particolare, gli over 50 sarebbero più refrattari a effettuare operazioni anche semplici direttamente dal dispositivo mobile. Essendovi ancora un legame con la moneta cartacea, molti pensionati, poi, preferiscono il ritiro in contanti della propria pensione.

Da un lato le banche stanno sensibilizzando e insegnando ai propri clienti a servirsi per alcune operazioni dei dispositivi mobili. Da un altro lato, tuttavia, per alcune situazioni non è un’impresa facile. Convincere una persona che ha poca dimestichezza con l’universo digitale, inoltre, potrebbe essere controproducente anche in termini di sicurezza. Sono sempre più all’ordine del giorno e sofisticati, infatti, i messaggi di phishing e le truffe online.

La comunicazione con il cliente

Come fare a comunicare qualora ci fossero dei problemi o effettuare dei reclami in una banca online? Sempre più di frequente, insieme ai famosi “call center” vengono utilizzati le chatbot per la comunicazione da remoto. Questi due strumenti permettono, in alcuni casi, di effettuare operazioni che non richiedono la gestione diretta del contante, oltre che un servizio di prima assistenza.

Nell’ipotesi in cui fosse comunque necessario recarsi in filiale, il call center sarà il mezzo attraverso il quale poter fissare un appuntamento. Questo, ovviamente, solo nel caso in cui la banca preveda, oltre al servizio online, anche la possibilità di servirsi della filiale fisica. Altrimenti, l’intero processo viene gestito da remoto, attraverso codici e firme digitali per la sicurezza del cliente.

Esempi di banca online

Quali sono le migliori banche online? Per chi non avesse ancora un conto online o lo avesse ma desiderasse cambiare banca, di seguito inseriamo alcune delle più famose realtà operanti in Italia.

Tra quelle più note, sicuramente molti di voi riconosceranno N26, la banca con sede a Berlino che ha fatto breccia nel cuore degli italiani. Banche con un nome giovane ma dalla tradizione bancaria consolidata sono Buddybank, la online di Unicredit, WeBank dall’esperienza di Banco BPM e Hype, nata in tempi non sospetti grazie alla visione del Gruppo Banca Sella.

E ancora troviamo IWBank, prima di Ubi Banca e adesso sotto Intesa Sanpaolo dopo la fusione delle due realtà Italiane. Widiba, che può essere considerata una banca non solo online, parte del Gruppo Monte dei Paschi di Siena.

Proseguiamo la carrellata di banche online con CheBanca!, del gruppo Mediobanca. Altre due banche online, specializzate in determinati servizi finanziaria, sono Illimity Bank e Revolut.

Illimity Bank

Una menzione la merita Illimity Bank, guidata da Corrado Passera. Si tratta di una nuova banca digitale con conto corrente online a zero spese. Non ha filiali, punta sull’innovazione online nel mondo banking. Offre tassi decisamente competitivi, che arrivano fino al 2,50% per la giacenza sul conto corrente ed al 4,50% per i conti vincolati sul lungo termine. Illimity Bank è quotata in borsa ed ha una capitalizzazione di circa cinquecento milioni di euro.

Revolut

Revolut, società di tecnologia finanziaria (fintech) con sede nel Regno Unito. Revolut Bank UAB offre servizi di credito, pagamento, conto corrente e deposito. E’ anche molto competitiva nelle transazioni bancaria in valuta o per chi deve avere il conto in più valute sul forex market. Non essendo nata da una realtà bancaria, ha ottenuto la licenza di Banca specializzata nel 2018 dalla Banca centrale europea.

Ecco quindi numerose aziende bancarie innovative e digitalizzate. A questo punto spetta al lettore la scelta della migliore banca online.

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Dopo l’aumento dei tassi da parte BCE, la Banca Centrale Europea, cosa succede al mio mutuo casa? Questa è la domande che si fanno molti proprietari di case che hanno acceso mutui in un periodo più favorevole. Quanto può aumentare il mio mutuo casa a tasso variabile? Dopo questo primo aumento dei tassi da parte della BCE di 0,25% ci saranno altri aumenti dei tassi?

Quale mutuo prima casa casa conviene: fisso o variabile?

L’aumento dei tassi Bce di 25 punti base ad iniziare da luglio, anche se atteso da tempo, provocherà un aumento del mutuo casa. Ma il mutuo casa può essere fisso ed ha come riferimento l’IRS, oppure variabili basati sul Euribor. Per fortuna più del 90 per cento dei mutui casa degli negli ultimi anni ha scelto il tasso fisso. Non solo. Molti risparmiatori che avevano sottoscritto tassi variabili con la surroga si sono spostati gratis sul mutuo a tasso fisso. Alla luce delle recenti news di politica monetaria e di tassi di interesse della BCE un’ottima decisione.

Quanto costa in più un mutuo a tasso variabile?

Questo primo aumento dei tassi BCE, secondo Codacons, su un mutuo casa a tasso variabile a 30 anni da 200mila euro a 30 anni causerà un maggiore costo del mutuo di 552 euro all’anno; sono circa 46 euro in più a rata mensile. Viceversa un mutuo a tasso fisso può aumentare dello spread che viene aggiunto all’IRS (gli swap che servono di copertura del rischio). Di solito le banche si fanno carico di parte dello spread per tenere fisse le rate, ma tuttavia potrebbero cambiare politica e scaricarlo in parte o interamente sui clienti.

Aumento dell’inflazione e dei mutui

L’aumento dell’inflazione ed il notevole debito pubblico italiano fanno presagire in futuro un aumento dei tassi BCE. Alcune previsioni vedono i tassi della BCE già intorno all’1% verso fine 2022, per salire poi all’1,50% nel 2023. Probabilmente quindi anche il costo del mutuo fisso per la casa è destinato a salire.

L’aumento di un mutuo prima casa in ogni caso non avviene all’improvviso; anzi è già iniziato da tempo. infatti i tassi fissi sono già saliti ed attualmente un mutuo medio non costa meno del 2,4% (TAN, tasso annuo nominale). Invece un mutuo casa variabile può essere finanziato al 0,65%; ovviamente il costo è destinato a salire.

Ci sarà un nuovo aumento dei tassi BCE?

Vista l’attuale crescita dell’inflazione la presidente della BCE Christine Lagarde si è riservata di decidere in autunno un nuovo aumento di 0,25 o nella peggiore ipotesi di 0,50%. In questo caso il mutuo casa a tasso variabile, farebbe lievitare di 10.800 euro il mutuo casa a 20 anni, di 12.600 euro il mutuo casa a 25 anni. Quale impatto invece su un mutuo casa a 30 anni? In questo caso il mutuo salirebbe mediamente di 16.560 euro (sui 30 anni).

Mutuo casa: quale conviene?

Mutuo casa

Il mutuo casa quindi, con l’inflazione che sale verso il 7%, si farà sempre più costoso e difficile. Rispetto alle condizioni di una decina di anni fa il tasso di interesse per il mutuo casa non si può considerare alto; in fondo siamo al primo rialzo dei tassi dopo molti anni. Ma la tendenza é destinata a continuare.

Per i nuovi contratti da gennaio il mutuo casa a tasso fisso é aumentato, in media, da 1,32% a 2,34% e punta al 3%. Tuttavia rimane ancora distante dal tasso variabile che parte ora da 0,65%. La differenza è notevole, ma l’Euribor al quale è legato il tasso variabile è destinato ad aumentare. La Bce stima che salirà all’1,3 per cento nel 2023, e all’1,6 per cento nel 2024. Ci sono poi altri tipi di mutuo casa.

Quale mutuo scegliere dopo l’aumento dei tassi BCE?

Non c’è dubbio che il mutuo a tasso fisso si a attualmente più sicuro anche se più costoso; ma ci sono molte altre tipologie di mutuo che possono incontrare le esigenze più personalizzate.

Per esempio vista l’incertezza, può essere utile la procedura di surroga.

Che cosa è la “surroga” ?

La surroga è la portabilità del mutuo, ovvero il passaggio del proprio mutuo a un altro istituto che offre condizioni più vantaggiose. Come si trasferisce questo tipo di mutuo casa? Il trasferimento ad altra banca ha luogo dopo la sottoscrizione di un atto notarile ( a carico della nuova banca) che sposta la ipoteca, cioè la garanzia, alla nuova banca senza ulteriori costi per il cliente.

La surroga si può fare sempre?

Si in ogni momento. Tuttavia ogni banca preferisce aspettare almeno un anno per valutare meglio la solvibilità del cliente. In alternativa il cliente potrebbe rinegoziare il mutuo con la propria banca gratuitamente e più velocemente.

Oltre al tasso fisso e al tasso variabile ci sono altri tipi di muto per chi vuole acquistare casa. A seconda delle esigenze ci sono altri tipi di mutuo.

Tipologie di mutuo casa

Ma potrebbero essere utili altri tipi di mutuo oltre il tasso variabile in base ai tassi di mercato o il mutuo a tasso fisso che però ha tassi più alti. Poi ci si può tutelare con:

  • un mutuo con CAP, che ha tasso variabile e interessi più elevati; ma c’è la garanzia che il tasso prescelto non possa superare una certa soglia.
  • il cosi detto mutuo risparmio a tasso fisso o variabile, riduce gli interessi bancari se si tengono delle somme sul conto corrente.
  • il mutuo a rata costante e durata variabile, con importo della rata fisso nel tempo ma durata originaria del mutuo che può aumentare o diminuire a seconda delle condizioni del mercato.
  • con il mutuo casa a tasso misto o bilanciato il tasso di interesse può cambiare da fisso a variabile o viceversa a scadenze fisse e/o a determinate condizioni indicate nel contratto. Questo comporta maggiori costi dovuti allo spread bancario.
  • interessante il mutuo a tasso doppio invece è quello suddiviso in due parti: una con il tasso fisso, una con il tasso variabile. In questo modo si pareggiano vantaggi e svantaggi.

Ogni banca propone dei mutui con formule diverse e quindi è importante vagliare i singoli prodotti e fare delle comparazioni in base alle proprie esigenze.

Quale banca conviene per il mutuo casa?

Il consiglio migliore è quello di chiedere una offerta personalizzata ad un buon numero di banche per poter fare dei confronti. Poi online ci sono dei comparatori che permettono online di confrontare le condizioni della varie banche per il tipo di mutuo casa a cui siamo interessati.

Come fare un Mutuo Casa online?

mutuo casa e tassi di interesse

MutuiOnline è uno di questi; con aggiornamenti giornalieri consente di fare una prima scrematura per scegliere la miglior banca per un mutuo casa. Considerando anche che le previsioni danno un probabile prossimo aumento dei tassi della BCE.

Non dimenticare di confrontare lo spread, che costituisce il guadagno della banca. Varia con il tipo e durata del mutuo e fa la differenza tra banca e banca.

Il recente aumento dei tassi Bce, che probabilmente sarà seguito da una secondo aumento in autunno, ci deve preoccupare se abbiamo un tasso variabile? I tassi sia fissi che variabili sono ancora bassi; lo confermano i circa 750 mila nuovi proprietari di casa nel 2021. Quando ci dovremo preoccupare? Quando i tassi supereranno il 5%. Il mutuo casa è ancora molto conveniente.

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La Banca Centrale Italiana https://www.investire-certificati.it/la-banca-centrale-italiana/ Sat, 29 Jan 2022 18:19:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=21855 Bankitalia La banca centrale della Repubblica Italiana è Banca d’Italia, o Bankitalia. E’ un ente pubblico e dal 1998 è entrata a far parte del sistema bancario europeo della banche centrali (SEBC). Lo scopo istituzionale di Bankitalia è rendere stabili i prezzi, mantenere efficiente il sistema finanziario e tutelare il risparmio, come recita l’art. 47 […]

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Bankitalia

La banca centrale della Repubblica Italiana è Banca d’Italia, o Bankitalia. E’ un ente pubblico e dal 1998 è entrata a far parte del sistema bancario europeo della banche centrali (SEBC). Lo scopo istituzionale di Bankitalia è rendere stabili i prezzi, mantenere efficiente il sistema finanziario e tutelare il risparmio, come recita l’art. 47 della Costituzione. La sede centrale della banca è a Roma, in Via Nazionale, presso Palazzo Koch.

Governatore della Banca Centrale Italiana

Chi è il governatore della Banca Centrale italiana?

La carica è ricoperta da Ignazio Visco, subentrato nel 2011 a Mario Draghi. Il mandato di Ignazio Visco alla guida di Bankitalia è iniziato nel 2011. Nel 2017 è stato rinnovato per un secondo blocco di sei anni, che si concluderanno nel 2023.

Quali sono stati gli altri governatori della Banca di Italia? Prima di Ignazio Visco (2011 – 2023), il ruolo di Governatore della Banca di Italia era ricoperto da Mario Draghi. Lo stesso Mario Draghi è anche stato governatore della Banca Centrale Europea dal 2011 al 2019.

Tornando alla Banca Centrale Italiana, dal 1993 al 2005 il ruolo di governatore è stato ricoperto da Antonio Fazio, poi dimessosi. Dal 1979 al 1993 il presidente della Banca Centrale fu Carlo Azeglio Ciampi.

Il ruolo di governatore di Bankitalia non va confuso con quello del direttore della banca centrale italiana. Attualmente il direttore di Bankitalia è Luigi Federico Signorini. Fabio Panetta e Daniele Franco sono stati i due precedenti direttori della Banca centrale italiana.

Cosa fa la Banca d’Italia?

BANCA D'ITALIA

Cosa fa Bankitalia? Nel dettaglio la Banca d’Italia svolge varie funzioni. Fra queste partecipa alla determinazione delle politiche monetarie dell’area euro. Esercita attività di vigilanza sulle banche, ma anche su intermediari finanziari e collabora con la CONSOB per altri compiti di sorveglianza.

Supervisioni i mercati monetari e finanziari, in particolare quello dei titoli di Stato (obbligazioni come BTP e BOT per esempio).

Bankitalia partecipa anche alle attività dei principali organismi internazionali, fra cui il Fondo Monetario Internazionale, la Banca dei regolamenti internazionali e la Banca Mondiale.

Bankitalia ha anche un ruolo di controllo in ambito di antiriciclaggio. E’ attiva anche nella diffusione dell’educazione finanziaria. Ha dunque un ruolo centrale nell’economia italiana.

Banche premiate e critiche

Come visto l’impegno centrale è per la tutela del risparmio. Tuttavia, nonostante l’impegno, non sempre lo scopo viene raggiunto. Alcuni critici, infatti, hanno osservato come la banca centrale in taluni contesti sembri tutelare più le banche che i risparmiatori. Infatti la recente contestata rivalutazione delle quote del capitale di Bankitalia continua ancora a premiare le banche azioniste dopo quasi un decennio dalla riforma del 2013. Nella recente manovra si è alzato dal 3 a 5% il tetto alle quote oltre le quali non si ha diritto ai dividendi distribuiti dalla banca centrale.

In questo modo alcune grandi banche riceveranno più utili e venderanno più facilmente le loro azioni. Lo Stato incasserà la tassazione di quei dividendi con aliquota Ires raddoppiata per un solo anno. Esigenze di cassa?

La proprietà di Bankitalia

La nostra banca centrale italiana non ha mai pienamente attuato la legge del 2005 che prevedeva il trasferimento allo Stato della proprietà. Gli azionisti (o partecipanti) sono ancora: Intesa Sanpaolo con 50.556 quote, Unicredit (25,256); poi con 9.000 ciascuno Generali, INPS, Inarcassa, BNL, Inail, Carige e 172 imprese finanziarie.

Il governo Letta nel 2013 ha deciso di rivalutare per legge il capitale di Bankitalia da 156mila euro a 7,5 miliardi, consentendo allo Stato di incassare oltre un miliardo di tasse sulla plusvalenza delle banche azioniste.
Dopo aver imposto agli azionisti di cedere le quote oltre il 3%, (livello oltre il quale non si possono ricevere dividendi), nello stesso tempo ha permesso di distribuire dei dividendi più ricchi.

I Dividendi Bankitalia e tasse

Da 50-70 milioni l’anno i dividendi sono infatti aumentati ai 340 milioni annui degli ultimi anni. Un vero boom. Con questa rivalutazione le banche hanno ottenuto un vantaggio significativo. In questi ultimi anni il 20% del capitale della banca centrale ha cambiato mano. Lo Stato incassa più tasse, ma le banche ci guadagnano sempre di più.

Investitori e diamanti

Recentemente Bankitalia è stata coinvolta esternamente anche nella vicenda dei diamanti da investimento venduti agli sportelli bancari di alcune banche a prezzi gonfiati. Dal 2012 al 2021 la procura di Milano ha indagato, e nel 2017 l’Antitrust ha anche dato una multa severa. Alla fine è arrivato il rinvio a giudizio per 105 persone e cinque società, di cui quattro banche. Due gli intermediari coinvolti: International Diamond Business spa (in fallimento) e Diamond Private Investment spa (in liquidazione).

Banche coinvolte

Le accuse sono pesanti: truffa, auto-riciclaggio, riciclaggio, corruzione fra privati e, in un caso, ostacolo all’autorità di vigilanza. I risparmiatori che avevano investito nei diamanti che valevano in media solo il 20 – 30% del prezzo pagato. Le banche incassavano alte commissioni fino al 24%. Fra le banche rinviate a giudizio: Banco Bpm, Banca Aletti, Unicredit, Banca MPS e Idb. Intesa Sanpaolo e Dpi, hanno invece patteggiato.

La Banca centrale italiana punisce l’Ispettore

Italia - banche italiane

Molti osservano che la Banca d’Italia in questo affare non abbia tutelato come dovuto i risparmiatori ed i loro investimenti. Sorprendentemente Carlo Bertini, l’ispettore della della Banca d’Italia, che aveva segnalato l’illecito (poi passato anche a Report) e spiegato le connessioni tra vertici MPS e DPI, (la società che per anni ha venduto diamanti a migliaia di clienti MPS e di altre banche), è stato punito.
Costretto a subire anche una perizia psichiatrica, poi de-mansionato e sottoposto a procedimento disciplinare, per poi essere infine sospeso dal servizio e dalla retribuzione per 12 mesi.

Bankitalia: esposti in crescita

La nostra Banca Centrale, depauperata dal passaggio alla BCE di alcune sue fondamentali funzioni, così come le altre banche centrali europee, sta quindi passando un periodo ricco di incognite. Nel frattempo sono anche cresciute le proteste dei risparmiatori. Lo scorso anno gli esposti alla Banca d’Italia su comportamenti di banche e intermediari finanziari sono aumentati. Secondo la stessa Bankitalia gli esposti sono saliti del 36% a quota 11.230.

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La Banca Etica https://www.investire-certificati.it/la-banca-etica/ Sat, 25 Dec 2021 16:07:16 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=21717 Banca Etica: che cosa è? Una banca che segue criteri etici è una banca diversa dalle altre; si tratta di una banca popolare in forma di cooperativa che opera in tutta Italia. Banca Etica raccoglie il risparmio degli italiani e finanzia progetti di welfare, economia sociale, tutela ambientale, innovazione sociale, cooperazione internazionale e cultura. Una […]

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Banca Etica: che cosa è?

Una banca che segue criteri etici è una banca diversa dalle altre; si tratta di una banca popolare in forma di cooperativa che opera in tutta Italia. Banca Etica raccoglie il risparmio degli italiani e finanzia progetti di welfare, economia sociale, tutela ambientale, innovazione sociale, cooperazione internazionale e cultura.

Una Banca Etica distribuisce ai propri clienti i normali servizi bancari con criteri etici di raccolta, finanziamento e poi investimento diversi dalle altre banche. Molto spesso le banche etiche sono operative anche nell’ambito del microcredito; hanno cioè clientela che soffre di disagio sociale, che difficilmente potrebbe usufruire dei canali finanziari tradizionali, vincolati alla presenza di garanzie solide. Quindi la Banca Etica elargisce in gran parte prestiti di importo anche molto basso ed a interessi relativamente contenuti.

Investimenti etici

investimenti ESG

Gli investimenti di una Banca Etica osservano criteri che si distinguono per la loro trasparenza. La banca garantisce ai clienti trasparenza sugli investimenti che verranno effettuati e sulla gestione del risparmio raccolto. Come? Sono esclusi investimenti in settori non etici come possono essere gli investimenti in armamenti, o in aziende che sfruttano i minori o inquinano.

C’è quindi anche un’attenzione all’aspetto di sostenibilità sia sociale che ambientale. Tutti gli investimenti vengono selezionati con cura e quelli che non osservano criteri etici vengono esclusi e favore invece di investimenti in settori più coerenti con la banca.

Settori etici

La Banca Etica fornisce direttamente al cliente la possibilità di scegliere i settori di impiego del risparmio in settori etici che possono essere il settore socio-educativo, o di tutela del territorio per esempio. Sono settori certamente meno remunerativi e speculativi, ma di sicuro con un rischio più basso per la clientela. Nel applicare i principi etici alla attività bancaria la Banca Etica osserva i principi affermati nel Manifesto della Finanza Etica.

Il Manifesto della Finanza etica

A fine anni novanta l’Associazione finanza etica, che è stata attiva in Italia tra 1994 e 2004 ha redatto il “Manifesto della Finanza Etica e Sociale”, nel quale ha raccolto obiettivi e strumenti di questa forma di finanza alternativa. Queste le caratteristiche:

  • Partecipazione diretta dei soci alla gestione e scelta dei finanziamenti
  • Trasparenza massima sulle modalità di utilizzo del risparmio
  • Prevalenza di garanzie di tipo personale piuttosto che patrimoniale
  • Progetti di terzo settore per la promozione dello sviluppo umano basati “sulla responsabilità sociale ed ambientale
  • Il credito è un diritto per tutti gli esseri umani, illegittimo un arricchimento basato solo sul possesso del denaro
  • Efficienza e trasparenza nelle azioni di investimento, partecipazione dei risparmiatori ad ogni scelta

Questi i criteri fondamentali ed i principi etici seguiti nella gestione della banca.

Quante banche etiche ci sono in Italia?

Banca Etica, capofila del Gruppo Banca Etica, conta oggi in Italia 17 filiali e una rete capillare di promotori finanziari, banker, econsulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede su tutto il territorio nazionale.

Questa tipologia di banca è nata negli anni novanta con le prime banche etiche. La più importante e diffusa su tutto il territorio nazionale è Banca Popolare Etica, costituita nel 1999 per iniziativa di alcune organizzazioni del terzo settore italiane come le ACLI, ARCI, AGESCI tra le maggiori.

Banche etiche in Europa

I principi adottati dal modello di Banca Etica si sono affermati e diffusi nel tempo in tutta Europa. A vantaggio di profili non bancabili ed iniziative no profit sono sorte ovunque banche etiche con obiettivi diversi dalla banca tradizionale, ma significativi dal punto di vista morale ed etico. Alcuni esempi di banche europee:

  • Triodos Bank in Olanda, specializzata nella tutela dei beni culturali;
  • OekoBank in Germania, tesa a finanziare la ricerca sulle energie alternative ed in particolare lo sfruttamento dell’energia eolica e solare;
  • Alternative Banque Suisse in Svizzera, che si occupa di finanziare le imprese del Terzo mondo.

Perché scegliere una Banca Etica?

Perché non è la solita banca, non è solo marketing, non si ragiona soltanto in ottica di profitto, di rischio e rendimento. Banca etica vuole essere un modo radicalmente diverso di fare banca che non ha il fine di fare soldi. Il fine è andare oltre l’obiettivo di fare profitti finanziari e avere come priorità la dignità umana e la protezione dell’ambiente. Sostenere l’economia reale, le micro imprese. Puntare a relazioni di lungo periodo con i propri clienti.

Banca Etica: chi sono i soci?

I soci della banca sono anche i proprietari della Banca, la quale, grazie a loro, è un istituto cooperativo indipendente dalla politica e dai grandi gruppi economico-finanziari. In gran parte sono persone fisiche.

Una banca più sicura

Al di là di definizioni ed etichette, la differenza del sistema Banca Etica consiste nella sua adesione in toto (non solo di una parte del sistema) ad una diversa scala di valori rispetto a quella di qualunque altro istituto di credito. Una banca con una scala di valori siffatta è anche una banca più sicura.

Infatti il microcredito raramente lascia buchi di gestione, è per sua natura molto meno rischioso. I piccoli importi e prestiti magari con qualche ritardo ma verranno sempre ripagati. Non ci sono grandi investimenti con grandi rischi, la piccola diversificazione abbassa molto il rischio.

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Banca Unicredit – Dividendo https://www.investire-certificati.it/banca-unicredit-dividendo/ Mon, 19 Apr 2021 06:52:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=7620 Banca Unicredit è entrata nella gestione di Andrea Orcel, Ceo da 7 mln e mezzo di stipendio e tutti aspettano lo stacco del dividendo 2021. Quali sono i principali spunti per il trading che arrivano dall’analisi tecnica su Banca Unicredit? Conviene investire sulle azioni di Banca Unicredit una volta staccato il dividendo? Analisi Tecnica Unicredit […]

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Banca Unicredit è entrata nella gestione di Andrea Orcel, Ceo da 7 mln e mezzo di stipendio e tutti aspettano lo stacco del dividendo 2021. Quali sono i principali spunti per il trading che arrivano dall’analisi tecnica su Banca Unicredit? Conviene investire sulle azioni di Banca Unicredit una volta staccato il dividendo?

Analisi Tecnica Unicredit

Investire ora su Banca Unicredit? La situazione tecnica di medio termine di Banca Unicredit rimane ancora neutrale. Il titolo, dopo la brusca flessione subita nel periodo febbraio-maggio del 2020, si muove infatti all’interno di un ampio canale laterale delimitato dal sostegno situato in area 6,20-6 euro e dalla barriera posta a 9,50-9,70 euro. Solo un allungo sopra quest’ultima zona potrebbe provocare un’inversione rialzista di tendenza e innescare una risalita di una certa consistenza, con target teorici a quota 10,40 prima e verso la soglia psicologica degli 11 euro in un secondo momento.

Importante comunque la tenuta del supporto situato a 7,5-7,35 in quanto può favorire la costruzione di una solida base accumulativa per le azioni di Unicredit. Una discesa sotto 7,30 potrebbe invece innescare una rapida correzione in area 7-6,95 prima e attorno a 6,65-6,60 in un secondo momento. Da un punto di vista grafico, tuttavia, solo una discesa sotto i 6 euro potrebbe fornire un nuovo e pericoloso segnale ribassista di tipo direzionale.

Grafico Unicredit - Analisi Tecnica sulle azioni di Unicredit
Grafico Unicredit – Analisi Tecnica sulle azioni di Unicredit

Unicredit e l’Eurostoxx

Il titolo appare più debole rispetto all’indice settoriale europeo (Eurostoxx Banks) che, dai minimi di fine ottobre 2020 registrati a ridosso dei 51,50 punti, ha compiuto un importante spunto rialzista che ha spinto i prezzi a quota 79,50 prima e, dopo una breve pausa di consolidamento sopra i 70 punti, oltre quota 91 in un secondo momento. Il trend primario appare quindi positivo anche se il forte ipercomprato potrebbe impedire un ulteriore allungo e innescare una fisiologica pausa di consolidamento.

Bilancio 2020 e 2021 di Unicredit

La banca, nel frattempo, ha chiuso il 2020 con una perdita di 2,785 miliardi, generata da una marcata contrazione dei ricavi, attestati a 17,1 miliardi (-9%), con un margine di interesse a 9,4 miliardi (-6,3%) e commissioni a quota 6 miliardi (-5,2 miliardi).

Quali previsioni per il bilancio 2021 di Banca Unicredit? L’istituto di piazza Gae Aulenti si aspetta per il 2021 un utile netto superiore ai 3 miliardi. Mentre “ricavi e costi in linea con le precedenti attese, fatto salvo l’impatto potenziale dell’evoluzione della pandemia di Covid-19 sull’attività della clientela e sulla stabilizzazione dei tassi di mercato”. Le previsioni sono dunque per una ripresa dei dati societari, dopo lo shock del 2020.

Dividendo

Per il 2021 è prevista la distribuzione straordinaria di capitale pari a 652 milioni, interamente sotto forma di riacquisti di azioni proprie. Unicredit distribuisce poi un dividendo in contanti di 0,12 euro per azione. La data di stacco del dividendo è il 19 aprile 2021 e data di pagamento 21 aprile 2021. Combinando queste due distribuzioni agli azionisti sarà corrisposto un importo totale pari a 1,10 miliardi, costituito da riacquisti di azioni proprie per 0,8 miliardi e dividendi in contanti per 0,3 miliardi.

Dividendi a confronto

Di seguito per un confronto tra il dividendo di Banca Unicredit ed altri titoli dell’indice di Borsa Italiana trovate: Titolo, Dividendo, Rendimento.

  • Banco BPM 0,06 euro 2,52%
  • Campari 0,055 euro 0,55%
  • CNH Industrial 0,11 euro 0,82%
  • Ferrari 0,867 euro 0,49%
  • Stellantis 0,32 euro 2,1%
  • Unicredit 0,12 euro 1,41%

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