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]]>Nel dettaglio tre certificates sono scritti su indici di borsa e due su grandi titoli italiani di Piazza Affari. Il certificato ISIN IT0005619926 ha per sottostante il FTSE Mib, con fattore di partecipazione al rialzo del 184%. Con il certificato ISIN IT0005619942 si investe invece sull’Euro Stoxx Select Dividend. Qui si partecipa ad eventuali rialzi con un fattore moltiplicativo del 290%. Pertanto, se l’indice salisse del 30% si otterrebbe un rimborso pari al valore nominale (100 euro) più 30 x 2,9 = 87, ossia il 187% del valore iniziale.
Il terzo indice è l’Euro Stoxx Banks, seguito dal certificato ISIN IT0005619934. In questo caso la partecipazione ad eventuali rialzi è del 166%. Un prodotto interessante per chi si aspetta che il comparto bancario possa crescere ancora nei prossimi anni.
Spostandosi su sottostanti azionari troviamo il certificato ISIN IT0005619918, legato ad Eni (con strike 14,022 euro). Si partecipa ad eventuali rialzi con u fattore del 194%, che quasi raddoppia eventuali profitti del titolo. Chiude l’emissione un prodotto legato ad Intesa Sanpaolo (ISIN IT0005619900). Anche in questo caso a scadenza è garantita la protezione del capitale, a fronte di una partecipazione ad eventuali rialzi pari al 160%.
Alla scadenza, 4 novembre 2031, l’investitore riceverà un valore minimo pari a 100 euro per certificato, oltre all’eventuale performance positiva del sottostante rispetto al valore iniziale, moltiplicata per il fattore di partecipazione previsto dal singolo certificato.
L’Importo di Rimborso sarà calcolato secondo la seguente formula:
100 EUR x [Protezione% + (Fattore di Partecipazione% x Performance del Sottostante)]
Tutte le informazioni, i prezzi live e i documenti informativi sono disponibili sul sito dell’emittente nella pagina relativa all’emissione dei nuovi certificati a capitale protetto.
CODICE ISIN | Sottostante | Protezione | Partecipazione | Valore iniziale |
IT0005619926 | FTSE MIB | 100% | 184% | 34.540,73 Punti |
IT0005619942 | EURO STOXX SELECT DIVIDEND 30 | 100% | 290% | 1.656,57 Punti |
IT0005619934 | EURO STOXX BANKS | 100% | 166% | 148,76 Punti |
IT0005619918 | ENI | 100% | 194% | 14,022 EUR |
IT0005619900 | INTESA SANPAOLO | 100% | 160% | 4,0685 EUR |
Ecco il valore di rimborso del certificato ipotizzando un prezzo iniziale di Eni di 14,00 euro. Anche in caso di ribassi a scadenza è garantita la protezione del capitale.
Da notare come con questi certificates non si ricevano i dividendi, che di fatto permettono all’emittente la strutturazione del prodotto. La garanzia del capitale è a scadenza (durante la vita il prodotto potrebbe avere una quotazione spot inferiore a 100 euro). La tassazione nei certificati di investimento è al 26%. Il presente articolo è redatto a fine informativo, non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa o consulenza finanziaria.
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]]>In ciascuna data di osservazione semestrale l’investitore incassa un premio se il sottostante si trova su un valore pari o superiore a quello per il trigger cedolare.
Alla scadenza è garantito il rimborso del valore nominale, con una protezione incondizionata del capitale, indipendentemente dall’andamento dell’azione sottostante. Da notare come il valore nominale sia pari a 100 euro per la maggioranza dei certificates, ma ve ne sono due denominati in dollari, con valore nominale 100 dollari (e Plug Power e Tesla per sottostanti). In questi ultimi due certificates anche le cedole, se dovute, sono pagate in dollari. L’investitore è soggetto al rischio cambio. Eventuali apprezzamenti del dollaro potrebbero generare una plusvalenza sul cambio, mentre se il dollaro si deprezzasse, l’investitore potrebbe veder scendere il valore in euro dei certificates.
Le cedole non sono a memoria e non è prevista l’opzione del richiamo anticipato. La durata dei certificates è pari a cinque anni, con scadenza nel dicembre 2027.
I certificates sono negoziati sul SeDex di Borsa Italiana. Gli orari di negoziazione sono i tradizionali, dalle 9:05 alle 17:30 e la liquidità dei prodotti è garantita da Unicredit, che si pone come market maker sul book di negoziazione
CODICE ISIN | SOTTOSTANTE | VALORE NOMINALE | PROTEZIONE CAPITALE A SCADENZA | Valore iniziale | Trigger cedola | Premio semestrale condizionato |
DE000HC2J338 | ALLIANZ | 100 EURO | 100% | 205,45 EUR | 205,45 EUR (100%) | 2,10% |
DE000HC2J346 | AXA | 100 EURO | 100% | 27,405 EUR | 27,405 EUR (100%) | 2,15% |
DE000HC2J353 | AZIMUT HOLDING | 100 EURO | 100% | 20,23 EUR | 20,23 EUR (100%) | 1,90% |
DE000HC2J361 | DEUTSCHE BANK | 100 EURO | 100% | 10,248 EUR | 10,248 EUR (100%) | 1,95% |
DE000HC2J379 | ENEL | 100 EURO | 100% | 5,248 EUR | 5,248 EUR (100%) | 2,20% |
DE000HC2J387 | ENI | 100 EURO | 100% | 13,814 EUR | 13,814 EUR (100%) | 2,30% |
DE000HC2J395 | GENERALI | 100 EURO | 100% | 17,445 EUR | 17,445 EUR (100%) | 2,15% |
DE000HC2J3A8 | INTESA SANPAOLO | 100 EURO | 100% | 2,101 EUR | 2,101 EUR (100%) | 2,25% |
DE000HC2J3B6 | KERING | 100 EURO | 100% | 524 EUR | 524 EUR (100%) | 2% |
DE000HC2J3C4 | RENAULT | 100 EURO | 100% | 33,66 EUR | 33,66 EUR (100%) | 1,95% |
DE000HC2J3D2 | STELLANTIS | 100 EURO | 100% | 13,8 EUR | 12,42 EUR (90%) | 1,95% |
DE000HC2J3E0 | TENARIS | 100 EURO | 100% | 15,755 EUR | 15,755 EUR (100%) | 2% |
DE000HC2RJZ6 | PLUG POWER | 100 USD | 100% | 14,02 USD | 11,9170 USD (85%) | 3% |
DE000HC2RK01 | TESLA | 100 USD | 100% | 150,23 USD | 127,696 USD (85%) | 3% |
Il presente articolo non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa con certificates o altri prodotti finanziari.
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]]>Unicredit ha emesso un nuovo certificato di investimento con capitale protetto (codice ISIN IT0005406555). Si tratta di un investment certificates a capitale garantito al 100% a scadenza, che fa riferimento un unico sottostante, Assicurazioni Generali.
Il certificato stacca una cedola annuale a patto che il sottostante, Assicurazione Generali, si trovi ad un valore pari o superiore rispetto a quello del Fixing Iniziale, pari a 13,587 euro. Nelle ultime settimane l’azione è scesa anche sotto quota 13 euro, determinando una discesa del prezzo del certificato in area 985 euro. Si tratta di un certificato a capitale protetto a scadenza: l’investitore riceverà dunque un rimborso pari a 1.000 euro a scadenza, cui si aggiungono eventuali cedole percepite durante la vita del prodotto. Non è prevista partecipazione ad eventuali rialzi del sottostante. Questo certificato a capitale protetto non è dunque lo strumento indicato per chi volesse puntare su forti rialzi del titolo azionario Assicurazioni Generali nei prossimi anni.
Il flusso cedolare del certificato è legato al basso rischio del prodotto. Come sempre infatti rischio e rendimento si muovono a braccetto negli investimenti finanziari. La garanzia del capitale (al 100%) limita infatti l’ammontare cedole offerte da questo certificato a capitale garantito.
I coupon del prodotto sono pari al 2% nelle prime due date di osservazione (23 giugno 2021 e 23 giugno 2022), per poi salire al 2,5% nel 2023 e 2024 ed ancora al 3% nel 2025, con un’ultima cedola condizionata ad un valore del sottostante superiore a quello del fixing è pari al 4% alla scadenza, il 23 giugno 2026. Non è prevista l’opzione autocallable, pertanto questo certificato di Unicredit con capitale protetto arriverà necessariamente a scadenza.
Il trigger per la cedola è pari al 100% del fixing iniziale in tutte le date di osservazione annuali. Le cedole di questo certificato non sono a memoria: se il sottostante si trovasse al di sotto del trigger la cedola non sarebbe staccata e non sarebbe pertanto recuperabile.
A causa della discesa vista, questo implica che è necessaria una ripresa delle azioni pari ad alcuni punti percentuali per una cedola modesta. Il codice ISIN di questo prodotto è IT0005406555.
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]]>I certificati a capitale protetto o garantito hanno fatto registrare un crescente interesse per via delle turbolenze registrate sui mercati azionari. Il vantaggio dei certificati a capitale protetto è quello di avere la garanzia di poter incassare l’intero valore nominale del prodotto; oppure una determinata percentuale minima, che di norma varia fra l’80 ed il 95%.
L’investitore partecipa a eventuali profitti in toto, oppure sino ad un tetto massimo predefinito; invece non partecipa alle perdite (nel caso di certificato a capitale garantito al 100%); oppure partecipa soltanto fino ad una ridotta percentuale, che varia in base alla garanzia di rimborso minimo. Per esempio il 90% (con una perdita massima per l’investitore che non potrebbe superare il 10% in questo caso).
Tutti principali emittenti hanno certificati a capitale protetto, spesso definiti con il nome “equity protection”. Fra gli emittenti che offrono questa tipologia di investment certificates ricordiamo Unicredit, Banca Imi, Leonteq, BNP Paribas.
Va sottolineato come la protezione in un certificato a capitale garantito sia presente soltanto a scadenza. Durante la vita del prodotto, il prezzo spot del certificato potrebbe scendere sotto la pari. È chiaramente impensabile una discesa su valori molto bassi; tuttavia spesso si sono visti certificati a capitale garantito al 100% passare di mano con uno sconto di 3-4 punti percentuali.
Chiaramente questo si verifica se il sottostante si sta muovendo nella direzione opposta rispetto a quella che determinerebbe un profitto per l’investitore. Inoltre, il calo varia in funzione del tempo rimanente alla scadenza del certificato di investimento a capitale protetto in questione.
All’avvicinarsi della scadenza, anche se il sottostante si fosse mosso contrariamente alle aspettative dell’investitore, il prezzo dovrebbe necessariamente riavvicinarsi alla pari, ossia al valore di rimborso previsto.
Nel caso in cui si acquisti un certificato a capitale protetto sotto la pari sostanzialmente si sta acquistando un prodotto zero coupon, con la possibilità di poter incassare cedole aggiuntive nel caso di un movimento del sottostante nella direzione ipotizzata.
Vediamo alcuni esempi. Prendiamo per ipotesi un certificato di investimento con capitale garantito al 100%, avente come sottostante il titolo Intesa Sanpaolo ed un prezzo di strike di 1,90 euro. Nel caso in cui il sottostante si trovasse sopra la pari il certificato, sempre per ipotesi, rimborserebbe 105, mentre viceversa rimborserebbe 100.
Se il certificato fosse acquistato mentre Intesa vale 1,40, ossia ben al di sotto del valore di fixing iniziale, con una scadenza lontana un paio di anni, il certificato verosimilmente si troverebbe intorno al 98-99% del suo valore nominale. L’investitore acquistandolo a 990 (posto un valore nominale di 1.000 euro), sarebbe certo di ottenere un rimborso pari ad almeno 1.000 euro; crescerebbe a 1.050 nel caso in cui Intesa dovesse recuperare e salire oltre il valore iniziale di 1,90 euro
Ipotizziamo ora che il precedente certificato non sia a capitale protetto 100%, ma bensì con una garanzia del 90% ed un premio che sale dal 5 al 12%. In questo caso il prezzo a pronti del certificato potrebbe scendere leggermente sotto quota 900 euro, valore che corrisponde al rimborso minimo garantito a scadenza del certificato.
L’investitore che lo dovesse acquistare, per ipotesi a 890, di fatto riceverebbe 900 euro a scadenza, con un profitto leggermente superiore all’1% se Intesa non dovesse recuperare. Se invece Intesa dovesse risalire oltre 1,72 euro (ossia oltre il 90% del valore del fixing iniziale) il certificato acquisirebbe ulteriore valore, con un rimborso superiore a 900 ed un conseguente ulteriore profitto per l’investitore.
Il caso più favorevole, poi, per l’investitore, è quello di un recupero di Intesa sin oltre 1,90. In tal caso l’investitore con questo certificato a capitale garantito non solo otterrebbe il rimborso del valore nominale di 1.000, ben superiore agli 890 euro pagati, ma incasserebbe anche il premio del 12%, ossia 120 euro, con un rimborso pari al 1.120 ed un rendimento nell’ordine del 24%.
È chiaro che i certificati di investimento a capitale protetto offrono maggiori garanzie all’investitore, risultando però poco convenienti nel caso in cui vi sia una notevole performance del sottostante, in quanto spesso i margini di profitto presentano un tetto massimo.
Se Intesa, infatti, dovesse salire a 2,50 euro oppure fino a quota 3 euro il ritorno del certificato si fermerebbe in ogni caso a 1.120 euro, risultando in questo caso inferiore alla performance del sottostante. Tutto ciò, a fronte della protezione del capitale offerta dal certificato.
L’eventuale plusvalenza ottenuta con il certificato a capitale protetto o garantito (anche quella derivante dall’eventuale cedola) sarà regolarmente tassata al 26%, ma, in quanto reddito diverso”, potrà essere utilizzata per compensare eventuali plusvalenze accumulate non solo con altri certificati di investimento ma anche con altri prodotti finanziari come azioni o Forex.
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