Trading Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/trading/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Tue, 15 Apr 2025 12:38:02 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.3 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png Trading Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/trading/ 32 32 Forex: come funziona il mercato delle valute? https://www.investire-certificati.it/forex-come-funziona-il-mercato-delle-valute/ Tue, 15 Apr 2025 12:37:58 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=37182 Una guida per capire il forex, il mercato dei cambi Il mercato valutario, spesso denominato come mercato dei cambi, o forex market, rappresenta uno dei centri nevralgici dell’economia globale. Passano infatti al suo interno tutti gli scambi in valuta, sia lato commerciale che lato finanza ed investimento. Il forex market è il più grande mercato […]

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Una guida per capire il forex, il mercato dei cambi

Il mercato valutario, spesso denominato come mercato dei cambi, o forex market, rappresenta uno dei centri nevralgici dell’economia globale. Passano infatti al suo interno tutti gli scambi in valuta, sia lato commerciale che lato finanza ed investimento.

Il forex market è il più grande mercato finanziario al mondo, con un volume di scambi giornaliero che supera i 6.600 miliardi di dollari: numeri decisamente maggiori sia del mercato azionario che di quello delle materie prime e dei bond. Anche gli investitori possono accedere al trading su valute, semplicemente aprendo un conto trading con un broker regolamentato.

Come Funziona il Forex

Il Forex è un mercato decentralizzato, senza un’unica sede fisica, differentemente dal mercato azionario. Le transazioni coinvolgono una rete globale di banche, società finanziarie, società commerciali, trader istituzionali e privati.

Fra gli elementi chiave del forex market troviamo il fatto che si tratta di un mercato attivo 24 ore al giorno, cinque giorni a settimana. Si inizia quando in Europa è domenica sera (all’apertura delle borse oceaniche), per chiudere le contrattazioni al venerdì sera, alla chiusura dei listini americani. Chiaramente ci sono orari con maggiore liquidità e scambi più elevati (nel pomeriggio europeo, quando troviamo aperte sia le borse europee che quelle americane) ed altri con scambi minori (come fra le 23 e l’1 di notte, orario europeo).

Forex trading

Coppie di valute sul forex market

Sul mercato forex le valute vengono scambiate in coppie, pensiamo a EUR/USD, GBP/USD, USD/JPY. Una è acquistata, mentre l’altra viene venduta. Il prezzo di una coppia valutaria, noto come tasso di cambio, riflette quanto costa una valuta in termini dell’altra.

Pertanto, se l’EUR/USD è a 1,10, serviranno 1,10 dollari per comprare un euro. Si può acquistare euro contro dollari, ma anche l’opposto: vendere euro contro dollari. Nel primo caso si avrà un profitto dall’apprezzamento dell’euro, nel secondo da un aumento di valore del dollaro. Per contro, un movimento opposto determinerebbe una perdita.

Glossario del Forex

Per chi è nuovo al Forex, è essenziale comprendere alcuni concetti chiave. Qui presentiamo soltanto i principali.

  • Pips: Solitamente definita come la più piccola unità di movimento del prezzo di una coppia valutaria. Oggi alcune piattaforme di trading arrivano al decimo di pip.
  • Book di negoziazione: qui sono indicate le quotazioni in acquisto (ask) e vendita (bid).
  • Spread: La differenza tra il prezzo di acquisto (ask) e quello di vendita (bid).
  • Leva Finanziaria: Strumento che consente ai trader di operare con capitali superiori a quelli realmente posseduti, aumentando potenzialmente i guadagni e perdita.
  • Intraday e overnight: trading all’interno di una singola giornata o mantenendo la posizione per più giorni.
  • Le valute sono indicate con sigle: EUR per indicare l’euro, GBP per la sterlina, USD per il dollaro, JPY per lo yen, AUD per il dollaro australiano, NZD per il dollaro neozelandese, CHF per il franco svizzero.

Strategie di Trading

Come funziona il forex? La strada per il successo nel trading Forex richiede studio, strategia e disciplina, oltre a molta esperienza. E’ importante trovare una metodologia che funzioni e seguire le regole che essa prevede, eventualmente adattandole al proprio stile di trading.

Coppie di valute, quotazioni in acquisto e vendita da piattaforma di Swissquote

Fra le tecniche di investimento maggiormente utilizzate troviamo:

  1. Scalping: con un elevato numero di operazioni a brevissimo termine, che mirano a guadagni ridotti in un arco temporale altrettanto ridotto.
  2. Day Trading: Trading entro la stessa giornata senza lasciare posizioni aperte overnight.
  3. Swing Trading: uno stile di investimento basato sulle oscillazioni del mercato nel medio termine.
  4. Trading di Posizione: Strategia a lungo termine basata su tendenze macroeconomiche o seguendo l’analisi fondamentale

Ogni strategia ha i suoi pro e contro, e la scelta dipende dal tempo disponibile, dalla tolleranza al rischio e dagli obiettivi personali del trader. L’analisi tecnica e l’analisi fondamentale sono poi da conoscere a fondo per lo studio di trend e dei fondamentali di ciascuna valuta.

Vantaggi del Forex

  • Liquidità Elevata e spread ridotti: Grazie al gran numero di partecipanti, è sempre possibile comprare o vendere una valuta. Non c’è il rischio di non poter vendere una valuta o di pagare uno spread particolarmente elevato
  • Accessibilità: Il trading Forex può essere praticato con piccoli capitali e oggi anche con piattaforme user-friendly. Servono studio e pratica per evitare di perdere denaro in breve tempo.
  • Flessibilità: Il forex è aperto 24 ore su 24, seguendo gli orari delle principali borse mondiali

Non mancano chiaramente i rischi. L’elevata volatilità e l’utilizzo della leva finanziaria in maniera eccessiva possono esporre l’investitore al rischio di perdite potenzialmente anche ingenti. Con leva 20, per esempio, una perdita dell’1% sarebbe amplificata al 20%. Occorre quindi considerare con attenzione anche i rischi degli investimenti sul mercato valutario.

Come Iniziare nel Forex

  1. Educazione: Imparare le basi è fondamentale sia per quanto riguarda il lessico che per quanto riguarda le metodologie di trading. Sono disponibili molti corsi online e risorse educative, da selezionare con attenzione, senza seguire chi promette facili profitti.
  2. Scelta di una Piattaforma di Trading: Le piattaforme devono essere affidabili e offrire strumenti di analisi. Evitare aziende non regolamentate nell’Unione Europea e – anche in questo caso – i broker che promettono facili profitti. Il trading è complesso e richiede studio e pratica.
  3. Piano di Gestione del Rischio: Impostare stop loss e monitorare l’andamento delle posizioni, rispettando le regole che ti sei dato per proteggere il capitale, evitando sovraesposizioni. Il mercato ha sempre ragione.
  4. Inizia con un Conto Demo: Offre l’opportunità di iniziare a far trading senza rischiare soldi reali. Il passaggio ad un conto reale è ovviamente d’obbligo.
  5. Lavora sull’aspetto psicologico: è fondamentale avere un metodo razionale per il trading, evitando panico ed euforia.

L’offerta di Swissquote

Con Swissquote è possibile accedere al trading su valute, indici, materie prime e tassi di interesse tramite CFD. Quali sono i punti di forza del broker?

  • Trading di oltre 80 coppie di valute, fra cui valute principali, minori ed emergenti
  • Prezzi trasparenti: spread competitivi e tassi di margine contenuti (nessuna commissione o spesa di trading nascosta)
  • Elevata liquidità garantita grazie ad una rete di banche Tier1 e a fornitori di liquidità regionali non bancari
  • Dimensioni delle transazioni flessibili: lotti micro, mini e standard disponibili per tutte le piattaforme.

Messaggio promozionale – Il trading comporta rischi di perdita sostanziale del capitale investito. La leva finanziaria espone l’investitore a notevoli rischi. I rendimenti passati non sono garanzia di rendimenti futuro. Il presente articolo è redatto a fine informativo e non è da intendersi in alcuna maniera come sollecito all’investimento in borsa.

Il 52.60 % di conti di investitori al dettaglio che perdono denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuti se può permettersi di correre questo alto rischio di perdere il Suo denaro.

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Investire nell’intelligenza artificiale: conviene? https://www.investire-certificati.it/conviene-investire-nellintelligenza-artificiale/ Tue, 04 Feb 2025 10:09:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=35569 Si può investire nell’intelligenza artificiale? Conviene credere in questo settore? Quali sono le performance delle azioni legate all’intelligenza artificiale? Ci sono rischi e possibili fattori negativi con l’AI? In sintesi: conviene investire sull’intelligenza artificiale? Investire nell’intelligenza artificiale: l’andamento Nel corso dell’ultimo periodo uno dei principali elementi trainanti delle borse è sicuramente stato il settore dell’intelligenza […]

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Si può investire nell’intelligenza artificiale? Conviene credere in questo settore? Quali sono le performance delle azioni legate all’intelligenza artificiale? Ci sono rischi e possibili fattori negativi con l’AI? In sintesi: conviene investire sull’intelligenza artificiale?

Investire nell’intelligenza artificiale: l’andamento

investire nell'intelligenza artificiale

Nel corso dell’ultimo periodo uno dei principali elementi trainanti delle borse è sicuramente stato il settore dell’intelligenza artificiale, spesso menzionato come AI, dall’inglese “artificial intelligence“.

Quali i temi chiave? L’intelligenza artificiale, per quanto sia ancora agli albori, ha mostrato degli interessantissimi elementi che possono sviluppare delle over performance dei vari titoli in moltissimi settori dell’economia mondiale. L’AI per esempio può essere applicata dalla sanità alla finanza e all’industria manufatturiera, alla finanza, ma non soltanto.

L’intelligenza artificiale è in un circolo virtuoso in continua innovazione che potrebbe permettere di ottenere ancora per un lungo periodo degli alti rendimenti. A supporto dello sviluppo del settore, anche grazie agli elementi sopra descritti, c’è anche un significativo aumento della domanda complessiva, che punta a inserirsi in maniera stabile in ogni settore economico, ottimizzandolo.

Non mancano chiaramente rischi, con numerose professioni che potrebbero essere stravolte (o addirittura non più necessarie) proprio a causa dello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Un’opportunità, insomma, ma che deve essere gestita nella maniera corretta per evitare problemi forse grandi quanto i benefici che ne derivano.

Si possono comprare azioni di aziende AI?

Iniziamo subito rispondendo alla domanda principale: si possono comprare azioni di aziende che sviluppano l’intelligenza artificiale? La risposta è si.

Sebbene le azioni di Chat GPT di OpenAI non si siano ancora quotate in borsa (una loro eventuale quotazione potrebbe rappresentare una delle più importanti raccolte di capitale di sempre) ci sono numerose imprese con business strettamente legati all’AI su cui si può investire. Il segmento che ha performato meglio nell’ultimo periodo è quello delle infrastrutture a supporto dell’AI.

Dai produttori dei semiconduttori (come NVIDIA, AMD, STM), agli elementi di connessione di ultimissima generazione: gli investimenti continueranno ad arrivare (come previsto anche dai piani dei capex di molte società tech, ma non solo).

Forbes per esempio identifica come migliori società legate al mondo dell’intelligenza artificiale su cui investire nel 2025: Nvidia Corporation, Meta Platforms, Arista Networks, Amazon, Palo Alto Networks, Service Now, Advanced Micro Devices, UiPath, Tesla e C3.AI. Queste aziende si sono messe in evidenza in quanto il loro business legato all’AI si sta rivelando molto valido.

Sono inoltre a disposizione numerosi certificati di investimento su titoli legati all’intelligenza artificiale, così come tracker certificates che replicano l’andamento di più titoli del comparto. Fra questi ricordiamo quello di Vontobel qui analizzato.

Investire nell’intelligenza artificiale: non è tutto oro quel che luccica

Intelligenza artificiale

Potrebbe non convenire investire sull’intelligenza artificiale? Sebbene le premesse per delle ottime performance ci siano, bisogna ricordare che anche questo settore potrebbe essere condizionato da alcuni fattori negativi. Per esempio potrebbero intervenire delle legislazioni sfavorevoli (l’UE ha già emanato l’Artificial Intelligence Act), il mercato potrebbe sovrastimare il reale valore delle azioni, c’è una forte richiesta di capitale per favorire lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, la volatilità dei titoli è piuttosto elevata.

Insomma, al momento le aspettative per il settore sono molto elevate, così come i multipli dei titoli che lavorano con l’intelligenza artificiale. Sarà il tempo a dirci se tutto ciò corrisponderà alla realtà futura.

Quali rischi per l’intelligenza artificiale?

Un particolare tema sarà anche la gestione dei costi di energia elettrica. L’intelligenza artificiale consuma infatti moltissimo e non è assolutamente da escludere che a breve i legislatori inizieranno ad imporre delle attenzioni sul tema (soprattutto in Europa dove il tema transizione energetica green è ancora in voga). Inoltre questi altissimi consumi potrebbero causare dei colli di bottiglia nello sviluppo e integrazione sociale dell’AI.

Da non sottovalutare anche il tema legale: molto spesso l’AI non rispetta le norme del copyright e dei diritti d’autore e non di meno della privacy e il modellizzare tutto il mondo che ci circonda tende a discriminare le minoranze che non rispettano gli standard previsti dagli algoritmi sviluppati per l’AI. Questo potrebbe generare delle cause molto esose.

Infine potrebbe essere ancora troppo presto per comprendere appieno quali settori riusciranno a sfruttare appieno le innumerevoli opzioni che l’AI mette a disposizione e i vantaggi competitivi che offre. Tra i maggiormente favoriti potrebbero esserci il farmaceutico, le industrie di produzione, ma non è detto che i risultati siano immediati.

Conclusioni: conviene investire nell’intelligenza artificiale?

Abbiamo analizzato i possibili fattori di sviluppo del mercato dell’intelligenza artificiale e quali potrebbero invece rappresentare degli elementi di rallentamento. Sebbene i primi siano evidenti, un utilizzo indiscriminato dell’AI potrebbe essere nocivo in quanto andrebbe a scontrarsi coi problemi sopra citati.

Le diverse normative presenti nel mondo potrebbero giocare dei ruoli di importanza enorme sullo sviluppo delle tecnologie e sul loro utilizzo e quindi di conseguenza anche sulle economie mondiali. L’America, per quanto il Presidente Donald Trump non si è ancora espresso, potrebbe scegliere una via più soft, mentre ad esempio l’UE ha già adottato l’Artificial Intelligence Act per iniziare a regolamentare il settore.

Bisogna ricordare che siamo solamente all’inizio dello sviluppo dei questa tecnologia e i possibili scenari futuri sono ancora incerti. In base a questo, anche i possibili rendimenti non possono essere definiti, anche se le premesse per un mercato florido nel prossimo futuro potrebbero esserci.

Investire nell’intelligenza artificiale potrebbe quindi esser vantaggioso, ma bisognerà scegliere delle aziende che sapranno essere lungimiranti e sfruttare appieno le potenzialità degli strumenti che si stanno sviluppando in questi anni senza sovraesporsi al rischio di possibili ribassi. Diversificare gli investimenti, anche in questo caso, rimane importantissimo, visto che la volatilità non mancherà.

Per approfondire

Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa o consulenza finanziaria.

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TASSE sui Trader USA https://www.investire-certificati.it/tasse-sui-trader-usa/ Thu, 02 Jan 2025 10:53:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=35239 Le tasse sui trader Usa: quali tasse pagano i trader Usa e quanto pagano di tasse negli Stati Uniti?I trader italiani si lamentano spesso delle tasse, anche quelli che da tempo hanno varcato i confini nazionali ed europei. Ma in America, nel più grande mercato finanziario del mondo, quali e quante tasse pagano i trader […]

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Le tasse sui trader Usa: quali tasse pagano i trader Usa e quanto pagano di tasse negli Stati Uniti?
I trader italiani si lamentano spesso delle tasse, anche quelli che da tempo hanno varcato i confini nazionali ed europei. Ma in America, nel più grande mercato finanziario del mondo, quali e quante tasse pagano i trader statunitensi?

Sono più alte le tasse nel trading in Usa o in Italian? Il metro di confronto è il 26% che si paga in Italia, la tassazione standard sui profitti che arrivano dal capital gain. Va ricordato che la tassazione scende al 12,50% quando si parla di titoli di Stato, come BOT e BTP. A questo valore andrebbero aggiunti il bollo sul conto deposito e conto titoli e la Tobin tax.

Prima di parlare di tasse americane bisogna però conoscere l’IRS, acronimo di Internal Revenue Service. E’ l’agenzia governativa statunitense responsabile della raccolta delle tasse federali e dell’amministrazione del codice tributario del paese. In poche parole, è la loro agenzia delle entrate e si occupa di assicurarsi che i contribuenti statunitensi paghino le tasse dovute.

Le tasse: funzioni e prerogative dell’IRS

Il compito è quello di sviluppare e interpretare le normative fiscali: L’IRS stabilisce le regole su come devono essere calcolate e pagate le tasse. Poi le tasse vanno raccolte: ci pensa l’IRS che gestisce tutta la riscossione delle imposte sul reddito, delle imposte sulla sicurezza sociale e di altre tasse federali. L’IRS aiutai contribuenti offrendo informazioni e assistenza su come compilare le dichiarazioni dei redditi e adempiere ai propri obblighi fiscali.
Anche l’evasione fiscale è materia sua: l’IRS indaga e persegue i contribuenti che evadono le tasse o che non pagano le tasse dovute.
La funzione dell’IRS è importante per il governo degli Stati Uniti, in quanto le tasse che raccoglie sono una fonte primaria di finanziamento per vari programmi e servizi pubblici. 

Due categorie di reddito: sezione 1256 e 988

Le entrate generate dal trading Forex possono essere suddivise principalmente in due categorie: redditi da capitale (capital gains) e redditi ordinari (ordinary income). La classificazione dipende dal tipo di contratto utilizzato e dalla scelta fiscale fatta dal trader.

I contratti futures e le opzioni sul Forex rientrano nella Section 1256 del Codice Fiscale Statunitense. Questo tipo di contratti prevede un trattamento fiscale misto: il 60% dei profitti è tassato come capital gain a lungo termine, mentre il restante 40% è considerato reddito ordinario. Questo approccio è vantaggioso perché le aliquote sui guadagni a lungo termine sono generalmente più basse rispetto a quelle sui redditi ordinari. Inoltre, le perdite possono essere riportate agli anni successivi per compensare eventuali guadagni futuri.

I contratti di scambio diretti in valuta estera (Forex Spot), rientrano invece nella Section 988. In questo caso, tutti i guadagni vengono tassati come reddito ordinario, a seconda dell’aliquota marginale del contribuente. Il vantaggio principale di questa classificazione è che le perdite possono essere completamente detratte contro altri redditi ordinari, un aspetto utile per i trader che affrontano perdite frequenti.

Queste due sezioni offrono quindi opzioni diverse che i trader possono valutare per ottimizzare la loro posizione fiscale in base alla loro attività di trading e alle loro esigenze personali.

Tasse sui trader che fanno trading sul Forex

Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dal trading Forex sono considerate redditi da capitale e tassate come tali. Come vengono tassate le plus e minus valenze?

Tassazione delle plusvalenze: le plusvalenze a breve termine, se detenute per meno di un anno, sono tassate come reddito ordinario, con aliquote che variano dal 10% al 37%; quelle a lungo termine detenute per più di un anno, sono tassate a un’aliquota più bassa, che va dal 0% al 20%.

Forex trading

Tassazione delle minusvalenze: anche qui si distingue; le minusvalenze a breve termine: possono essere utilizzate per compensare le plusvalenze a breve termine e a lungo termine, riducendo l’importo di tasse da pagare; una compensazione che anche in Italia sarebbe molto apprezzata.

Le minusvalenze a lungo termine possono essere utilizzate per compensare le plusvalenze a breve termine e a lungo termine, e possono anche essere detratte dal reddito ordinario fino a un massimo di $3.000 all’anno ($6.000 per le coppie sposate che presentano la dichiarazione congiunta). Anche questa è una disposizione che sarebbe ben accolta in Italia.

Il trader e la dichiarazione dei redditi:

I Forex trader statunitensi devono compilare il modulo 1040 della dichiarazione dei redditi e includere le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dal trading Forex. Come da noi é importante conservare tutti i documenti relativi al trading, come le ricevute delle transazioni e i riassunti dell’account.

Come gestisce le tasse un Forex trader Usa? Più o meno come un trader italiano.

  • Tiene traccia di tutte le transazioni di trading.
  • Calcola le plusvalenze e le minusvalenze.
  • Sceglie il regime fiscale più vantaggioso.
  • Conserva tutti i documenti relativi al trading.
  • Consulta un commercialista per ricevere assistenza fiscale specifica.

Gli Stati Uniti sono uno dei mercati più importanti al mondo per lo scambio di valute. Il dollaro americano è ampiamente utilizzato come valuta di riserva, il che rende attraente per gli investitori stranieri investire in società statunitensi che utilizzano il dollaro come valuta principale. Il dollaro americano ha anche offerto molte opportunità agli investitori stranieri. Tuttavia, c’è ancora molto da capire sulla valuta, soprattutto per quanto riguarda le leggi statunitensi sulle imposte sul trading Forex.

Il trader Forex, non dovrebbe pensare solo al guadagno, ma anche al rischio e ed alle tasse. La tassa sui trader Forex negli Stati Uniti non è qualcosa da prendere alla leggera, poiché esistono regole stabilite per garantire che ogni trader statunitense paghi le tasse sui propri profitti. Con il fisco non si scherza.

Le basi delle tasse sui trader Forex negli Stati Uniti

Gli Stati Uniti hanno una lunga storia nella regolamentazione del Forex. Il quadro giuridico del Paese per il trading sul Forex è complesso, ma l’IRS ha emesso diverse sentenze per chiarire la propria posizione sulla tassazione nel settore. Come con qualsiasi altro tipo di trading, ci sono alcune regole che devi seguire quando vuoi fare trading sui mercati Forex. 

Come ogni altra negoziazione, devi sempre riportare i tuoi profitti e le tue perdite nella dichiarazione dei redditi. Sia che tu stia acquistando o vendendo valute estere, dovrai dichiarare il reddito derivante da transazioni in valuta estera sul modulo 1040 o modulo 1040NR e dichiarare in dichiarazione un importo pari al profitto lordo totale realizzato dalla transazione. Se utilizzi una qualche forma di protezione fiscale come strategie di copertura o arbitraggio, l’IRS tratterà questi guadagni e perdite in modo diverso rispetto ai redditi e alle perdite ordinari.

Tutti i trader Forex pagano le tasse?

tasse trading
tasse trading

Una delle domande più comuni dei principianti è se si pagano le tasse sul trading Forex negli Usa. La risposta è si. I trader Forex sono tenuti a pagare le tasse sui loro profitti. Il trading sul Forex è considerato un business, quindi i profitti derivanti dal trading sul Forex sono tassabili.

I trader Forex di solito sono soggetti all’imposta sul reddito nel paese in cui vivono; anche negli Stati Uniti. I cittadini americani che tradano utilizzando broker Forex esteri devono anche pagare le tasse sui profitti guadagnati in valuta estera. Ciò è vero anche se il trader non risiede sempre negli Stati Uniti e fa trading solo online con un broker situato all’estero.

Un trader americano può guadagnare denaro in una qualsiasi altra valuta estera; in questo caso il guadagno viene considerato un reddito quando viene convertito in dollari statunitensi. Viceversa il denaro è una spesa quando viene riconvertito in valuta estera. Il tasso di cambio tra le valute determina la quantità di reddito imponibile guadagnato quando si convertono fondi in dollari USA o viceversa.

Trader e imposta sul reddito

L’imposta sul reddito del trader Forex è il reddito imponibile guadagnato dal trading di valuta estera. È stato classificato sotto l’imposta sul reddito delle persone fisiche, il che significa che è tassato a un’aliquota più elevata rispetto al normale reddito da stipendio . L’importo dell’imposta sul reddito derivante dal trading Forex che un individuo paga dipende dal guadagno totale annuo in valuta estera e dall’aliquota marginale dell’imposta sul reddito personale.

L’imposta sulle società

L’imposta sulle società è un’imposta sugli utili delle società. Le aziende pagano l’imposta sulle società sui loro profitti dopo che sono state tassate con l’aliquota dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. L’imposta sulle società di trading Forex viene imposta a tutti i tipi di organizzazioni impegnate in transazioni di cambio. Viene riscosso con aliquote diverse a seconda della natura dell’attività, della transazione e della fonte da cui viene generato il reddito.

Imposta sulle plusvalenze

La plusvalenza è il profitto che ottieni quando vendi il tuo investimento. È anche ciò che ottieni vendendo un bene per un prezzo superiore a quello per cui lo hai acquistato o ricevendo un pagamento per quel bene. I trader Forex che hanno realizzato profitti sui loro investimenti possono essere soggetti all’imposta sulle plusvalenze quando vendono i propri asset. Questa tassa viene solitamente calcolata come percentuale del profitto ottenuto dalla vendita di un bene. L’aliquota fiscale sulle plusvalenze nella maggior parte dei paesi è compresa tra il 28 e il 35%.

Imposta sulla riserva di bollo

Negli Stati Uniti, l’imposta sulla riserva di bollo Forex è un’imposta imposta sul valore dei contratti finanziari non denominati in dollari statunitensi. L’imposta si applica  a qualsiasi transazione di swap su tassi di interesse, swap di valuta estera e opzioni, incluso se lo swap o l’opzione sono stipulati o meno da una società di investimento registrata ai sensi dell‘Investment Company Act del 1940 . L’imposta si applica anche alle transazioni che coinvolgono commercial paper, obbligazioni e obbligazioni emesse da emittenti stranieri.

Cambi e commissioni

Cambi – Le tasse sui trader che fanno trading valutario tengono conto di tutto. Incluse le commissioni. L’IRS prenderà in considerazione anche la quantità di tempo che il trader dedica al trading per determinare quanto reddito estero ha guadagnato. 
Contratti – L’acquisto e la vendita di contratti valutari è considerato un’attività commerciale nella maggior parte dei paesi, quindi ciò significherebbe che si pagherebbero le tasse su eventuali profitti realizzati dal trading di valute e si pagherebbero anche le tasse su eventuali perdite subite durante l’anno.
Commissioni – Tutte le commissioni e spese versate al broker per scambiare valute saranno considerati reddito imponibile se superano un determinato importo per transazione.
Oltre a ciò, i trader Forex statunitensi possono scegliere di presentare la dichiarazione dei redditi secondo le leggi indicate nella sezione 988 o nella sezione 1256.

Guadagni Forex a lungo e a breve termine

Vale anche la pena ricordare che il codice fiscale degli Stati Uniti distingue chiaramente tra i guadagni Forex a lungo e a breve termine. Ciò significa che verrà addebitato un importo in base ai guadagni annuali. Le plusvalenze fiscali a lungo termine possono variare dallo zero al 20%. Ecco una semplice tabella fiscale sul trading Forex che illustra gli scaglioni fiscali delle tasse sui trader negli Stati Uniti ;

Tabella delle leggi fiscali federali sul trading Forex

TAX RATE  Dichiarazione singola Capofamiglia
10% $ 0 – $ 9.876 $ 0 – $ 14.100
12%$ 9876 – $ 40.126 $ 14.100  – $ 53.701
22% $ 40.126 – $ 85.526$ 53.701 – $ 85.501 
24% $ 85.526 – $ 163.301$ 85.501 – $ 9.876
32% $ 163.301 – $ 207.351 $ 163.301 – $ 207.351
35% $ 207.351 – $ 518.401$ 207.351 – $ 518.401 
37% $ 518.401 o superiore $ 518.401 o superiore
La tabella Usa delle tasse sul trading

Non è necessariamente obbligatorio presentare la dichiarazione dei redditi ai sensi della sezione 988. Si può anche utilizzare la sezione 1256 per presentare con successo la dichiarazione dei redditi sugli utili e sulle perdite. In questa sezione, i tuoi guadagni annuali pari al 60% saranno tassati con un’aliquota costante o fissa del 15%. Il 40% sarà invece tassato, a seconda della fascia di reddito. Normalmente, la sezione 1256 è una buona opzione per i trader con una fascia di reddito del 22%.

Tutte qui le tasse sui trader? No, ci sono anche le tasse sui trader dei vari stati americani, con varie distinzioni. Alcuni però non impongono ulteriori tasse.

Le tasse aggiuntive degli stati

Stato% tasse massime sul RedditoNote
California13,3%Aliquota più alta tra gli stati; si applica ai redditi elevati.
New York10,9%Include un’aliquota progressiva con livelli più alti per redditi oltre $25.000.
Texas0%Nessuna imposta statale sul reddito personale; solo imposte federali.
Florida0%Come il Texas, non applica tasse statali sul reddito personale.
Illinois4,95%Aliquota fissa per tutti i redditi.
Washington0%Non applica tasse sul reddito personale, ma impone altre tasse indirette.
Pennsylvania3,07%Aliquota fissa bassa rispetto ad altri stati.
Massachusetts5%Tassa fissa su tutti i redditi, compresi quelli derivanti dal Forex.

Come si vede dalla tabella oltre alle imposte federali, molti stati americani applicano le proprie aliquote fiscali sui guadagni Forex. La California ha aliquote elevate fino al 13,3% per redditi elevati. In California e New York, le imposte statali si sommano a quelle federali, rendendo il carico fiscale significativamente più alto.

Altri stati, come il Texas o la Florida, non applicano imposte sul reddito personale e sono vantaggiosi per i trader. Il trading Forex offre opportunità significative, ma comporta complessità fiscali che richiedono un’attenzione particolare. La scelta tra la Section 1256 e la Section 988, la corretta rendicontazione e una gestione strategica delle perdite e dei guadagni sono fondamentali per massimizzare i profitti netti e rispettare le normative fiscali negli Stati Uniti. Ogni situazione fiscale richiede una valutazione, non è semplice.

Le tasse sui trader Usa richiedono una certa precisione a seconda della propria residenza in America. Alla fine anche negli Stati Uniti è quindi consigliato di rivolgersi ad un commercialista.

Disclaimer: il trading può comportare rischi significativi per il capitale, con perdite che potrebbero in alcuni casi eccedere il capitale iniziale. È pertanto fondamentale assicurarsi di aver compreso tali rischi. Il presente articolo non rappresenta in alcun modo consulenza finanziaria o sollecito all’investimento.

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I migliori trader italiani guadagnano molto? Il trader è una persona che compra e vende strumenti finanziari attraverso le piattaforme di trading. Può lavorare nei mercati finanziari in forma indipendente, oppure come dipendente responsabile della negoziazione di azioni e titoli in qualche struttura bancaria o finanziaria. In generale sia che si tratti di un trader retail, sia che sia un trader istituzionale, l’oggetto della sua attività è gestire la liquidità con veloci operazioni di trading che possono durare anche pochi minuti.

Diversamente dall’investitore, che negozia invece degli asset che inserisce in portafoglio per un tempo più lungo. In entrambi i casi lo scopo, il fine comune è di ricavarne un guadagno sfruttando i movimenti delle quotazioni nel breve o nel lungo periodo. Fatta questa distinzione tra trader ed investitore vediamo quanto può guadagnare un trader.

Quanto guadagnano i migliori trader?

Conviene fare il trader? I trader senior che lavorano per grandi istituti di credito o i fondi di gestione quanto guadagnano in un anno? Hanno generalmente uno stipendio base mensile che si aggira intorno ai 5.000 euro al mese. Ma poi c’è un bonus annuale, che mediamente arriva a 11mila euro. In Italia, lo stipendio medio annuo per un Junior Trader è di circa 38.000 € al quale va aggiunto il bonus annuale medio in contanti che è mediamente di 2.745 €. Ma vediamo in questa tabella più in particolare le remunerazioni.

TRADERPAGA BASE MEDIA ANNUALEBONUS MEDIO
Junior trader32.134 € – 45.915 €4.260 €
Commodity trader34.769 € – 64.970 €5.691 €
Assistant trader30.041 € – 30.041 €non dichiarato
Equity trader23.558 € – 23.558 €non dichiarato
Senior trader44.696 € – 88.361 €3.909 €
Le stime degli stipendi di questa tabella si basano su stipendi inviati in forma anonima a “Glassdoor” da dipendenti con un ruolo di Junior o senior o altro, a Milano. Sono dati aggiornati al 19 settembre 2023.

Tuttavia, questi valori possono variare a seconda dell’istituzione per cui si lavora, dell’esperienza e delle competenze specifiche del trader dal suo curriculum e certificazioni. Inoltre le categorie di trader sono molte con remunerazioni diverse: junior, senior, derivatives, commodity, fixed income trader, Forex etc..

Poi ovviamente ciascuna banca o istituzione paga diversamente i propri trader. Per esempio Intesa San Paolo paga i propri senior trader da 33mila euro a 120mila euro con una media di 57mila euro. Se sono dei commodity trader li paga da 84.098 € a 90.772 € (il più alto del settore). Unicredit paga i seniore trader da 83.972 € a 243.260 €; MPS da  32.526 € a 80.164 €.

Il trader indipendente

trader

Il trader indipendente maneggia i propri soldi, rischia il proprio capitale. I trader retail in cerca di fortuna sono molto aumentati e, dopo il Covid, sembra siano più di 6 milioni e mezzo in Italia. Non si hanno statistiche precise sui guadagni (e sulle perdite) dei trader retail, i trader indipendenti, ma si sa per sicuro che una grande percentuale di trader retail, superiore al 70%, perde soldi nel fare trading online. Sono dati obbligatori che arrivano dai broker, cioè gli intermediari che danno accesso al mercato finanziario.

I guadagni dei trader retail poi sono proporzionati al capitale impiegato ed al rischio accettato. Stiamo parlando di persone non professioniste che fanno piccole operazioni durante l’anno. I trader professionisti, quelli che vivono di questo lavoro e controllano il rischio mentre lavorano a leva, sono molti di meno, ma possiamo affermare di sicuro che molti sono di alto livello. Alcuni infatti sono diventati anche campioni del mondo.

I trader Campioni del Mondo

Andrea Unger

Il trader più blasonato in Italia è certamente Andrea Unger. Andrea Unger è un trader professionista, l’unico trader ad aver vinto per ben 4 volte il Campionato del Mondo di Trading. Ha vinto infatti il suo primo titolo nel 2009 e poi ancora nel 2011, 2013 e 2015. Laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso il Politecnico di Milano nel 1990.
ha iniziato la sua carriera nel 2001 come trader professionista indipendente specializzato in Covered Warrant. Ha scritto una guida operativa di grande successo su questo argomento.
Anche lui si affida al trading automatico. Ha sviluppato un metodo unico che offre attraverso una serie di servizi a pagamento.

Stefano Serafini

Ha un buon seguito sul web Stefano Serafini, un trader professionista che ha ottenuto il titolo di Campione del Mondo di Trading nel 2017. Ha combattuto per un anno intero contro i migliori trader del mondo e grazie alle sue grandi abilità, dimostrate nell’arco di tutta la gara, è riuscito a riportare la coppa in Italia con un fantastico +217.2%.

Stefano Serafini, perito informatico, ha studiato economia per tre anni e ha conseguito un master di due anni in finanza. Prima di diventare un trader a tempo pieno, Stefano Serafini era manager presso una banca locale in Italia. Successivamente, una società svizzera lo ha assunto come trader, motivo per cui si è trasferito in Svizzera da alcuni anni. E’ un sostenitore del trading automatico su mercati azionari americani e future in mean reversion, anche se considera lo scenario macroeconomico per migliorare le proprie performance di trading. Successivamente, ha iniziato a operare con sistemi trend follower sulle commodities. Utilizza Tradestation come data feed. Certamente una figura di riferimento per molti aspiranti trader.

Lorenzo Misino

Lorenzo Misino è un trader professionista di Bisceglie, in Puglia, che ha ottenuto il titolo di Campione del Mondo di Trading nel 2022. Ha partecipato alla “World Cup Trading Championships”, la competizione di trading più ambita al mondo, e ha primeggiato nella divisione Forex con una performance record del 405,5%.

Ha iniziato il suo percorso investendo nel mondo delle criptovalute quando pochi ne conoscevano l’esistenza. Questo lo ha portato ad appassionarsi al settore del trading, studiando fino a quando non sono iniziati ad arrivare i primi risultati. Nel trading ha un approccio sistematico ai mercati e ha iniziato a costruire robot automatici. Questi trading system si sono rivelati la chiave vincente nella sua partecipazione alla divisione forex della “World Cup Trading Championships”.

Gianluigi Ventre

Trader professionista di Avellino, in Campania, Gianluigi Ventre ha ottenuto il titolo di Campione del Mondo di Trading nella “World Trading Cup”, la competizione di trading più ambita al mondo. Gianluigi ha studiato economia e ha approfondito le sue conoscenze nel campo del trading con l’aiuto di diversi formatori, molti dei quali erano ex campioni del mondo. Il suo percorso di trader professionista è iniziato circa dieci anni fa.

Nel frattempo ha abbandonato il classico lavoro a reddito fisso per dedicarsi completamente al trading. Da alcuni anni ha lasciato l’Italia per vivere alle Canarie. Gestisce una software house specializzata nel campo del trading per sviluppare software e strumenti per automatizzare diverse strategie di trading. Ha partecipato a diversi campionati arrivando al terzo posto.

Si può affermare senza ombra di dubbio che i campioni del mondo italiani ed in genere i trader italiani professionisti siano molto apprezzati in Europa e nel mondo. Il movimento e le attività di trading online partite negli anni novanta hanno infatti creato un grande numero di esperti trader. Questi sono solo alcuni dei campioni del mondo italiani, ma molti sono i trader professionisti indipendenti esperti e preparati con una esperienza lunga almeno 20 anni.

Chi sono i migliori trader indipendenti?

Segnaliamo solo alcun dei migliori trader italiani. Abbiamo visto alcuni campioni del mondo; ma quali siano i trader che hanno realizzato i migliori guadagni in questi ultimi anni non è facile sapere. Ecco una lista (assolutamente non esaustiva) in ordine alfabetico di alcuni trader italiani e analisti sui mercati finanziari:

Alberto Poli, Alessandro Aldrovandi, Alessandro Magagnoli, Andrea Unger, Andrea Cartisano, Antonio Emanuele Fasciani, Antonio Carnevale, Antonio Ferlito, Antonio Landolfi, Arnaldo Luca Gisi, Bruno Moltrasio, Carlo Alberto De Casa, Carlo Vallotto, Celestino Brunetti, Dario Polo, Davide Biocchi, Daniele Ponzinibbi, Domenico Doronzo, Domenico Dall’Olio, Eduardo Grimaldi, Efisio Garau, Emilio Tomasini, Enrico Gei, Enrico Stucchi, Enrico Malverti, Eurgenio Sartorelli, Fabio Micchettoni, Fabrizio Mastroforti, Fernando Di Fazio, Gabriele Belleli, Gian Massimo Usai, Giancarlo Prisco, Giancarlo Dall’Olio, Gianluigi Ventre, Giovanni Borsi, Giuliano Decorato, Giuseppe Minnicelli, Guido Gennaccheri, Lorenzo Sentino, Loris Zoppelletto, Luca Giusti, Marco Casario, Marco Tosoni, Massimo Vita, Maurizio Possega, Mattia Buongiorno, Maxx Mereghetti, Morris Cipollone, Paolo Frigerio, Jacopo Marini, Paolo Nardovino, Paolo Luini, Paolo Peisino, Paolo Scandurra, Pietro Di Lorenzo, Renato Decarolis, Riccardo Zago, Roberto Anzelotti, Roberto Garnero, Salvatore Scarano, Saverio Berlinzani, Stefano Fanton, Stefano Bargiacchi, Tony Cioli Puviani, Ugo Selter.

Quanto guadagnano questi trader professionali indipendenti? Nessuno lo sa con precisione, tuttavia se lo stipendio base mensile di un trader dipendente si aggira intorno ai 5.000 euro al mese, è evidente che guadagnino di più. La loro lunga carriera, fatta certamente di alti e bassi come capita a tutti, fa pensare che il loro modo di fare trading alla fine sia vincente, anche se numeri ufficiali ovviamente non ve ne sono. Va poi ricordato che parte dei ricavi può arrivare anche da corsi e formazione al trading.

Le attività dei migliori trader italiani

Ciascuno ha raffinato un proprio sistema applicato ad una tipologia di strumenti finanziari, un sistema modificato nel tempo, aggiornato, ma ancora vincente. Molti nel tempo hanno accumulato un buon capitale e sono diventati anche investitori.

Molti dei migliori trader italiani fanno corsi di formazione per spiegare ai meno esperti come rischiare di meno. Oppure propongono trading system, scrivono libri o partecipano a webinar tecnici. Infine alcuni di loro si sono dedicati a operare con capitali non propri, ma finanziati dalle “Proprietary Firm“, società finanziarie che selezionano e finanziano i migliori trader condividendo il guadagno prodotto.

Il trader ha un altro modo legale per guadagnare: il “Copy trading“. Il trader esegue le operazioni sul proprio conto, e queste attraverso la piattaforma del broker vengono eseguite in automatico in contemporanea anche sul conto di chi lo segue a pagamento. E’ una forma di attività del tutto legale grazie alla mediazione del broker. Ci sono trader che hanno migliaia di follower. Fanno parte tutti di una schiera di formatori esperti che diffondono il loro sapere e la loro esperienza in piena libertà, senza conflitti di interesse, ma anche senza grandi regolamentazioni. Sono trader professionisti indipendenti che vivono di trading, un professione avvincente e piena di soddisfazioni se fatta con competenza e serietà.
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Trading AI. Investire Come un Genio! https://www.investire-certificati.it/trading-ai-investire-come-un-genio/ Sun, 02 Jun 2024 06:24:45 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=33356 L’intelligenza artificiale può essere utilizzata nel trading? Certamente sì. In molti cercano di utilizzare il potere dell’intelligenza artificiale per decisioni di trading intelligenti. Focus sul tema con questa guida per conoscere il mondo degli investimenti e le applicazioni dell’AI nel settore. Esplora i tipi di strumenti disponibili di trading basati sulla AI, dalle reti neurali […]

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L’intelligenza artificiale può essere utilizzata nel trading? Certamente sì. In molti cercano di utilizzare il potere dell’intelligenza artificiale per decisioni di trading intelligenti. Focus sul tema con questa guida per conoscere il mondo degli investimenti e le applicazioni dell’AI nel settore.

Esplora i tipi di strumenti disponibili di trading basati sulla AI, dalle reti neurali agli algoritmi genetici, e scopri i potenziali vantaggi e rischi associati a queste strategie innovative. Fare trading AI ed investire in modo intelligente con raffinati sistemi di Intelligenza Artificiale applicati al Trading è oggi possibile (anche se non semplice); il trading algoritmico e le strategie di investimento basate sull’intelligenza artificiale sono sempre più alla portata di tutti. Qui infatti parliamo di trading basato sull’intelligenza artificiale per gli investitori al dettaglio.

Come usare l’intelligenza artificiale per il trading online non è più fantascienza. Negli ultimi anni, l’AI ed i robot per negoziare hanno rivoluzionato il mondo finanziario, offrendo agli investitori nuovi strumenti per negoziare i mercati finanziari complessi e prendere decisioni di trading più informate.

Come investire con l’intelligenza artificiale? Quali sono gli strumenti ed i software? Questa guida spiega il trading basato sull’intelligenza artificiale per gli investitori al dettaglio, come avere accesso a grandi quantità di dati; tutto ciò produce un grande potenziale per rendimenti più elevati. Non mancano ovviamente anche i rischi.

Guida al trading ed agli investimenti basati su AI

Facile da dirsi, ma come posso creare i robot del futuro per un trading automatico e redditizio? Molti trader vogliono battere il mercato con l’aiuto dell’intelligenza artificiale che ottimizza i propri sistemi. In questa guida, esploreremo il mondo del trading con l’AI, esaminando:

  • Quali sono i sistemi di trading basati sull’AI e chi li produce
  • Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del trading con l’AI
  • Esempi di strategie e sistemi intelligenti di successo
  • Come iniziare con il trading con l’AI.

Modelli di Trading intelligente: il futuro

I sistemi di trading basati sull’AI utilizzano algoritmi complessi per analizzare grandi quantità di dati di mercato, identificare modelli e prendere decisioni di trading automatizzate. Questi sistemi possono utilizzare diverse tecniche e modelli di intelligenza artificiale, tra cui:

Apprendimento automatico: Gli algoritmi di apprendimento automatico imparano dai dati storici per identificare modelli e relazioni che possono essere utilizzati per prevedere i movimenti futuri del mercato.
Reti neurali: Le reti neurali artificiali sono ispirate al cervello umano e sono in grado di apprendere da grandi quantità di dati complessi. Possono essere utilizzate per identificare modelli non lineari nei dati di mercato che potrebbero essere difficili da individuare per gli esseri umani.
Intelligenza artificiale basata su regole: Questi sistemi utilizzano regole predefinite per prendere decisioni di trading. Le regole possono essere basate su indicatori tecnici, analisi fondamentale o altri fattori. Per valutare quanto il trading automatico sia un reale progresso nelle tecniche di trading vediamone i vantaggi e svantaggi.

Guida ai software di intelligenza artificiale

investire sull'intelligenza artificiale
Investire con l’intelligenza artificiale

In generale quali sono i software di intelligenza artificiale disponibili al momento sul mercato che potrebbero servire per creare una propria AI utile per dialogare con il proprio pc? Ne elenchiamo brevemente alcuni qui; possono essere di aiuto a chi ha qualità di sviluppatore nell’organizzare la propria attività di investitore; mentre invece quelli specifici per i trader li trovate di seguito.

  • Azure Machine Learning apprendimento automatico su prodotti e servizi Microsoft.
  • Ai-one libreria di archivi, agent di costruzione e API per gli sviluppatori di software.
  • Diffblue  piattaforma dedicata all’automazione del codice 
  • TensorFlow  libreria di programmazione open source per il calcolo numerico che utilizza i diagrammi di flusso di dati.
  • Amazon Web Services (AWS) tre nuovi strumenti di Intelligenza Artificiale per gli sviluppatori di software.
  • Protege offre la possibilità di creare, trasferire, modificare e condividere applicazioni.
  • MLlib libreria di machine learning fornita con Apache Spark, il sistema di elaborazione dati open source.

Vediamo ora quali sono le migliori aziende impegnate nella ricerca di sistemi intelligenti per il trading AI

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Trader: Come Diventare Pro https://www.investire-certificati.it/trader-come-diventare-pro/ Fri, 08 Mar 2024 20:04:06 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=31421 Trader Pro, vivere di trading: voglio diventare un trader Professionale. Come fare? Molti investitori principianti e mediamente esperti si chiedono come possono fare. Ma la stessa domanda se la fanno spesso, dopo molti anni di trading, i più bravi trader retail: come si può diventare un trader riconosciuto e certificato come professionista? Un secondo aspetto […]

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Trader Pro, vivere di trading: voglio diventare un trader Professionale. Come fare? Molti investitori principianti e mediamente esperti si chiedono come possono fare. Ma la stessa domanda se la fanno spesso, dopo molti anni di trading, i più bravi trader retail: come si può diventare un trader riconosciuto e certificato come professionista?

Un secondo aspetto riguarda la profittabilità dei trader: si può vivere di trading? Per molti ciò è possibile come professionista indipendente o come dipendente di qualche banca o istituzione. La strada è lunga e difficile, perché la formazione non finisce mai. Inoltre in Italia non ci sono normative chiare e non esistono licenze per trader autonomi e professionisti del trading, come per gli avvocati commercialisti etc. Chi sono allora in Italia i trader professionisti che vivono di trading?

Il trader in Italia secondo MiFID II

Partiamo da una premessa. Generalmente un investitore gestisce un portafoglio e quindi compra e vende asset di medio e lungo periodo, mentre un trader gestisce la liquidità, con operazioni più di breve termine. Vediamo come è considerato un trader.

In Italia un trader è preso in considerazione come “investitore” professionista se lavora o ha già lavorato nel settore bancario. Per essere considerato un professionista da un trading broker presso il quale apre il conto, è necessario soddisfare almeno due dei seguenti tre requisiti introdotti con la MIFID II:

  • Aver effettuato transazioni di dimensioni significative sul mercato pertinente ad una frequenza media di 10 operazioni di dimensioni significative (??) al trimestre negli ultimi quattro trimestri.
  • Gestire un portafoglio di strumenti finanziari, compresi depositi in contanti, maggiore di 500mila euro.
  • Aver maturato una esperienza di lavoro nel settore finanziario per almeno un anno in una posizione professionale che richieda conoscenza delle transazioni o dei servizi previsti.

Il trader investitore

trader

E’ evidente che ben pochi trader privati possono ottemperare alle confuse condizioni della MIFID II. Infatti è altrettanto chiaro che al sistema finanziario italiano, tradizionalmente banco-centrico, non importa granché della attività dei trader retail indipendenti. Vengono presi in considerazione solo gli “investitori” che aprono conti trading in banca, gestiti poi in fondi con portafogli gestiti da manager esperti o a Trader dipendenti da finanziarie bancarie.

Inoltre si tratta di una normativa Esma e Mifid che ha lo scopo di tutelare gli investitori che per il loro trading chiedono tutele minori. Quali? Come per es. leva superiore a 30, che comporta rischi maggiori. Quindi come posso ottenere un riconoscimento ufficiale come trader professionale? Vediamo quali sono le associazioni che si dichiarano professionali nel settore finanza e quali possibilità di qualificazione offrono ai trader che intendono qualificarsi come “trader professionisti“.

Trading: le associazioni professionali

In Italia sono attive tre associazioni che si dichiarano professionali; hanno come oggetto della loro attività la finanza ed i mercati finanziari: AIAF, nata nel 1971 (circa 700 iscritti), SIAT nata nel 1986 (circa 1000 iscritti) e CPE Trader nata nel 2019 (circa 100 iscritti). Tutte queste tre associazioni professionali sono no profit e curano la formazione finanziaria con formatori esperti e corsi professionali specifici di ottimo livello. Vediamo le caratteristiche di ciascuna associazione professionale.

AIAF – Associazione Italiana per l’Analisi Finanziaria

Associazione Italiana per l'Analisi Finanziaria - AIAF

La Scuola Finanziaria AIAF offre una formazione finanziaria rilasciando i diplomi internazionali CEFA “The Certified European Financial Analyst”, CIIA “Certified International Investment Analyst” e CEESGA “Certified EFFAS Environmental Social and Governance Analyst“, quest’ultimo dedicato alla sostenibilità. Da oltre dieci anni, AIAF promuove lo sviluppo della Finanza Sostenibile e collabora con accordi mirati alla formazione professionale finanziaria con le Università di Genova, Università Milano Cattolica, degli Studi di Milano Bicocca e Ca’ Foscari. La sua mission: promuovere e diffondere lo studio, la cultura e l’educazione per l’analisi finanziaria.

Questa associazione a livello europeo è membro di EFFAS, “The European Federation of Financial Analysts Societies”, che conta oltre 15.000 iscritti. L’AIAF svolge un ruolo di  responsabile dell’emanazione e dell’aggiornamento degli standard contabili e finanziari. In altre parole, l’AIAF potrebbe può elaborare nuovi standard contabili e finanziari per il settore con gruppi di lavoro dedicati a vari temi influenti per l’attività finanziaria, come l’Analisi Fondamentale, la Sostenibilità e Fintech. Una associazione quindi di valenza bancaria e non rivolta precisamente al trader ed al trading, ma tuttavia importante dal punto di vista culturale e della formazione.

SIAT – Società Italiana Analisi Tecnica

SIAT - Società Italiana Analisi Tecnica

Decisamente rinomata la Società Italiana Analisi Tecnica (SIAT). Questa associazione forma gli Analisti Tecnici Italiani con un Master sia in presenza che Online è collegata ai principi ispiratori di IFTA – International Federation of Technical Analysts (costituita dalle varie associazioni nazionali di analisti tecnici). Oltra allo studio e diffusione della analisi tecnica persegue lo scambio di informazioni e la diffusione delle conoscenze tecniche fra i Soci, promuovere la ricerca e l’approfondimento delle tematiche della disciplina attraverso seminari ed incontri settimanali.

Requisiti per l’iscrizione

E’ possibile entrare a far parte delle attività della SIAT attraverso tre gradi associativi legati a diversi livelli di requisiti come soci:

  • Socio Sostenitori SIAT: non devono aver alcun prerequisito, ma sono interessati a vivere la vita associativa;
  • Ordinari Affiliati SIAT: devono avere frequentato i corsi SIAT e superato un esame di idoneità di primo livello;
  • Ordinari Professional: hanno superato l’esame di secondo livello. Questo tipo di socio è l’unico riconosciuto da SIAT come figura professionale qualificata nell’utilizzo della analisi tecnica;
  • Soci Onorari SIAT: sono soggetti che ricoprono o hanno ricoperto cariche di elevata responsabilità nella comunità economica e finanziaria o che nello svolgimento della propria attività professionale abbiano ottenuto particolari riconoscimenti o posizioni di prestigio. Oppure hanno contribuito a promuovere la conoscenza dell’analisi tecnica. La SIAT gli riconosce il merito con questo titolo.

Associazione con personalità giuridica

Siat, a tutela della propria attività, ha chiesto ed ottenuto la personalità giuridica; lo scopo è quello di garantire una maggiore stabilità e continuità nel perseguimento dei propri fini sociali; ciò comporta anche alcuni vantaggi per l’associazione:

  1. Autonomia Patrimoniale: che significa separazione del proprio patrimonio da quello dei singoli membri.
  2. Acquisto e Ricezione: può effettuare acquisti immobiliari, ricevere eredità e donazioni senza necessità di alcuna autorizzazione.
  3. Responsabilità Limitata: Gli associati hanno responsabilità limitata nei confronti dei creditori dell’associazione.
  4. Contributi Pubblici: ha la possibilità di richiedere contributi da parte di enti pubblici.
  5. Riconoscimento Ufficiale: questa associazione ha un riconoscimento istituzionale ed un’autonomia giuridica che fornisce ai terzi garanzie e certezza del diritto.

Il master, che costa circa 4.300 euro, è suddiviso in tre moduli. In aggiunta al prezzo del corso, la quota di Socio Sostenitore pari a 90,00 €/anno. Il Diploma finale, molto apprezzato per la bontà dei formatori, ma senza valore legale, costituisce un’attestazione che si hanno delle approfondite conoscenze nell’ambito delle materie trattate nel piano formativo.

CPE Trader Collegio Professionale Europeo

Questa giovane associazione professionale di categoria (riconosciuta dalla legge 04/01/2013 n°4 come “Collegio”) ha come mission la formazione e tutela dei trader ed analisti finanziari esperti al fine di ottenere per loro la certificazione professionale. Ma cosa significa “Collegio”?

Collegio Professionale Trader

Collegio ed Ordine Professionale

Il “Collegio” è una istituzione simile ad un “Ordine” professionale, ma di livello inferiore e con alcune precise caratteristiche. La differenza tra “Ordine” professionale e “Collegio” professionale è stabilita dal Regio Decreto Legge n.103 che riunisce infatti in “Ordine” le professioni per il cui l’esercizio è necessario un percorso universitario, ed in “Collegio” le professioni per il cui l’esercizio serve un percorso scolastico medio superiore. Esistono già vari collegi dai geometri, ai maestri di sci, alle guide alpine, ai periti. Per poter rientrare nelle previsioni di legge quindi, questa associazione di categoria dei trader ha preso il nome di “Collegio” come richiesto dalla legge.

Per chiarire: i “Collegi” sono in gran parte “enti pubblici non economici” istituiti per garantire l’osservanza dei doveri deontologici e disciplinari da parte dei professionisti iscritti; sono istituiti con legge dello Stato, o con decreto del Presidente della Repubblica. Ma possono essere anche enti privati, uno per ogni categoria, (come per es. il collegio dei geometri o dei periti) riconosciuti da una autorità. Gli Albi professionali nei quali i professionisti stessi vengono iscritti servono a tutelare la qualità e regolarità della loro categoria attraverso l’osservanza di un codice deontologico.

Chi può iscriversi a CPE trader?

Possono iscriversi a CPE “Collegio Professionale Europeo”, come soci ordinari dopo un test di ammissione, i cittadini che sono in possesso dei seguenti requisiti:

  • dimostrino di aver svolto per almeno 3 anni l’attività propria del Trader;
  • sono laureati e abbiano svolto l’attività propria del Trader da almeno un anno;
  • sono diplomati di scuola superiore, ed almeno due anni di attività come Trader; 

In base al livello tecnico raggiunto gli iscritti vengono inseriti in 6 categorie, più i soci onorari.

Tutela ed interessi dei trader

CPE Trader per meglio tutelare i trader è registrata nel Registro dei rappresentanti di interessi diffusi presso la Camera dei deputati; quindi può accedere liberamente alla Camera e prendere contatto con i deputati per sollecitare la difesa degli interessi dei trader. Dopo la Camera dei Deputati anche il Ministero per lo Sviluppo Economico, il MISE, ha riconosciuto CPE Trader come associazione di categoria e quindi nelle previsioni di legge per rilasciare una “Certificazione professionale“.

Non solo in Italia. CPE, come rappresentante di categoria, può accedere anche al Parlamento Europeo. Tutte le informative sulle leggi europee che si stanno discutendo consentono a CPE di far pervenire ai legislatori europei le osservazioni e le proposte di questa associazione professionale, che raccoglie anche attraverso lo “sportello per il cittadino” tutte le istanze più significative.

In quanto portatore degli interessi dei trader CPE Trader è quindi è stata inserita nel Registro Europeo per la Trasparenza come associazione professionale della categoria dei trader. Inoltre come associazione di settore CPE può essere destinataria del 5 x mille.

Certificazione UNI CEI EN ISO/IEC 17024

Questa associazione di categoria, riconosciuta come “Collegio” professionale, prepara con corsi di formazione i trader a sostenere l’esame per la certificazione professionale UNI CEI EN ISO/IEC 17024 (che è la certificazione specifica per le capacità delle persone, diversa da quella delle aziende). Questa “Certificazione”, riconosciuta in tutto il mondo, é rilasciata, non da CPE Trader, ma da soggetto terzo, un “Organismo di Certificazione Accreditato” ai sensi della legge 28/06/2012 n° 92 in G.U. 03/07/2012 e del Regolamento (CE) n° 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 luglio 2008. Questa attestazione rilasciata da CPE ha un valore legale in Italia dalla legge 4/2013, artt. 4, 7 e 8, ma anche in Europa essendo CPE iscritta e riconosciuta dalla Unione europea.

Per certificare la propria professionalità in forma ufficiale al trader serve quindi:

  • la Certificazione delle competenze professionali di un Ente certificatore accreditato
  • l’appartenenza ad una associazione di categoria riconosciuta dal Ministero per lo sviluppo economico “ex” legge 04/2013 come CPE Trader.

Chi è il Trader Professionista?

Un riferimento arriva dal Dlgs 22 dicembre 1986 n 917, Art. 53 che così recita: “Per esercizio di arti e professioni si intende l’esercizio per professione abituale”; pertanto si richiederà l’apertura di Partita Iva per svolgere l’attività di Trader Finanziario come richiesto dall’art.53. Il lavoratore sarà identificato come professionista autonomo con codice Ateco 74.90.99 riservato a: altre attività professionali NCA. Come si vede si tratterà di un lavoratore professionista nel settore finanza sulla base di normativa diversa dalla Mifid II.

Questo cosa implica? Che per aprire un conto trading professionale un trading broker, accettando questa certificazione con valore legale, può evitare ogni problema; cioè la responsabilità collegata all’apertura di un conto professionale a minor tutela (leggi: alta leva) in violazione delle previsioni della MIFID, che d’altronde, come dichiara lei stessa, sono rivolte agli investitori e non ai trader.

Cosa posso fare con la certificazione CPE?

Un “Collegio” garantisce l’osservanza dei doveri deontologici e disciplinari da parte dei professionisti iscritti. Il Mise prevede che questo tipo di associazioni di categoria riconosciute ufficialmente possano, su richiesta, rilasciare qualificazione professionale dei servizi prestati (legge 4/2013, artt. 4, 7 e 8). Questa legge agli articoli 6 e 9, prevede dopo corsi di formazione, di ottenere da un organismo accreditamento la certificazione di conformità all’esercizio della professione. Tali norme vengono elaborate dall’UNI Ente Italiano di Normazione. In questo modo CPE soggetta alla Vigilanza del MISE, può svolgere attività di tutela dei trader, come un vero e proprio Albo professionale, e formarli fino alla certificazione. Anche in ambito europeo.

Cosa si può fare quindi con questa certificazione? Per esempio grazie ad accordi con il Miur (Ministero dell’Istruzione e del Merito) svolgere corsi di formazione finanziaria a qualsiasi livello e grado d’istruzione; insegnare quindi nelle scuole Statali, Paritarie e delle Università, italiane, europee e internazionali, e Master. Chi ha questa certificazione può essere chiamato dai tribunali per perizie sulla attività di trading online.

Quali sono i vantaggi?

Ottenere una certificazione professionale come trader offre due vantaggi principali. Il primo è che con la formazione, e poi con l’aggiornamento, ti dà una comprensione più profonda degli investimenti e del trading. Questo è importante poiché una maggiore conoscenza può aiutare a prendere decisioni di investimento migliori.

L’altro vantaggio di una certificazione professionale di trader è che può aiutare la tua carriera. L’aggiunta di un “Certificazione professionale” al tuo curriculum è spesso un buon modo per trovare un nuovo lavoro. Può anche fornire ai potenziali clienti conforto nella tua consulenza sugli investimenti. Una maggiore conoscenza delle strategie di investimento e del trading, può anche aiutarti a far avanzare la tua carriera.

Tasse: Regime forfettario al 5% senza Iva

Poi ci sono altri vantaggi più concreti. Un trader finanziario professionista autonomo, nel 2024 può svolgere l’attività di consulenza relativa al trading mediante contratto di prestazione d’opera professionale. Fino a 85.000 €/anno per 5 anni, chi inizia paga solo il 5% di tasse (come per le startup), oltre chiaramente gli obblighi previdenziali Inps. C’è però per tutti da gennaio 2024 l’obbligo di fatturazione elettronica. Dopo i primi 5 anni al 5% il trader professionista pagherà il 15% sempre in regime forfettario; regime che comporta anche alcune importanti semplificazioni contabili e amministrative, come l’esenzione da ogni adempimento Iva.

Il trader “certificato può esercitare inoltre la professione anche sotto forma di “studio associato”, e quindi fare trading con altri trader, ma con un conto unico aziendale dello studio.

La formazione del trader

È importante notare che, sebbene non sia sempre necessario avere un diploma di trader, molte persone che entrano in questo campo cercano comunque una qualificante formazione in finanza. Inoltre, molte persone acquisiscono esperienza pratica attraverso stage, corsi o collaborazioni con società di brokeraggio o di investimento.

Tutti i percorsi formativi proposti da queste tre associazioni (Aiaf, Siat e CPE trader) sono apprezzati per la grande esperienza dei formatori, il cui valore è riconosciuto in campo finanziario. Tuttavia, la scelta finale (attestato, diploma o certificazione professionale) dovrebbe essere basata sulle proprie esigenze specifiche, sui propri interessi ed obiettivi di carriera.

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Spectrum – Traders retail e Bitcoin: come cambia il mercato? https://www.investire-certificati.it/spectrum-traders-retail-e-bitcoin-come-cambia-il-mercato/ Mon, 04 Mar 2024 14:48:17 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=32707 Intervista a Nicky Maan, CEO di Spectrum Una borsa paneuropea, un mercato innovativo per il trading che cambia. Ecco, in sintesi gli obiettivi di Spectrum Markets, che abbiamo analizzato con Nicky Maan, CEO dell’azienda. Ovviamente non sono mancati i commenti su bitcoin e criptovalute, uno dei temi del momento “Spectrum vuole rappresentare una risposta concreta […]

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Intervista a Nicky Maan, CEO di Spectrum

Una borsa paneuropea, un mercato innovativo per il trading che cambia. Ecco, in sintesi gli obiettivi di Spectrum Markets, che abbiamo analizzato con Nicky Maan, CEO dell’azienda. Ovviamente non sono mancati i commenti su bitcoin e criptovalute, uno dei temi del momento

Spectrum vuole rappresentare una risposta concreta per tutti gli investitori privati che vogliono fare trading in maniera innovativa” ha spiegato il CEO di Spectrum Markets “il progetto parte da lontano. Lavoriamo per un mercato paneuropeo dal 2017, per creare una sede di negoziazione a misura di investitore retail. Siamo partiti anche dall’esperienza di IG, che vanta ormai mezzo secolo di storia con i trader retail. Nel tempo abbiamo riscontrato un progressivo cambiamento nel comportamento di questa fascia di investitori.

Anche i piccoli investitori chiedevano maggiore controllo sul proprio denaro e quindi la possibilità di investire direttamente, senza affidarsi a prodotti terzi. Credo possiamo collegare questo a una sorta di cambiamento sociale, nel quale le persone ripongono meno fiducia nelle istituzioni, nei fondi pensione tradizionali, e vogliono agire in prima persona quando si parla dei loro risparmi”. 

Spectrum: focus sugli investitori Privati

trader
Cosa fa il Trader?

Secondo il CEO di Spectrum, poi, la maggior parte delle aziende erano orientate per il trading B2B, piuttosto che per il trading retail. “Come Gruppo, IG ha voluto quindi valutare quali fossero le opzioni per andare ad arricchire le soluzioni a disposizione di una fascia di investitori che si faceva più esigente. Ci siamo chiesti: quali caratteristiche dovrebbe avere una sede di negoziazione per rispondere alle esigenze degli investitori individuali? Molti dei nostri tratti distintivi derivano da ciò.

Uno dei primi punti è stata la possibilità di scambiare 24 ore su 24, 5 giorni su 7. Il motivo è abbastanza intuitivo: una persona comune normalmente lavora mentre i mercati sono aperti, oppure vuole avere la possibilità di reagire a una notizia o a un fatto che accade a mercati chiusi. Non è pensabile di ideare oggi, con la tecnologia e il flusso di notizie alle quali siamo esposti, una sede di negoziazione per investitori retail che non sia aperta 24 ore al giorno”.

Criptovalute

Uno scenario simile a quello delle criptovalute, dove la negoziazione è possibile 24 ore al giorno senza interruzioni. Le borse esistenti non prevedono questo tipo di apertura, ma ciò è giustificato dal fatto che la maggior parte dei loro volumi non è legata alla clientela retail.

“Fra gli altri elementi chiave su cui Spectrum ha puntato troviamo la velocità di emissione di nuovi prodotti, la rapidità delle operazioni di settlement e quindi di tutte le attività di back office.  Ma soprattutto, volevamo un mercato che fosse già da subito paneuropeo.  Al momento il mercato è frammentato con molte borse nazionali: quelle tedesche, quella italiana, quella francese, ecc. Per noi non aveva senso proseguire nella frammentazione: una Europa, un mercato. La regolamentazione, d’altronde, è concepita per essere una unica a livello europeo e applicata nei diversi Paesi con principi comuni”.

Quali sono gli obiettivi di Spectrum?

Il CEO di Spectrum si è poi focalizzato sugli obiettivi aziendali: “Vogliamo diventare una sede di negoziazione che permetta all’investitore individuale di trovare tutte le soluzioni di investimento che ritiene opportuno inserire all’interno del suo portafoglio di investimento.

Nel lungo termine questo non si limita alle asset class tradizionali. In Spectrum vogliamo continuare a rimanere all’avanguardia, a spingere sull’innovazione. Questo significa andare oltre e permettere l’inserimento di nuove soluzioni, che sia un diverso sottostante o strumenti con profili di rischio differenti. Inoltre, nei prossimi 12/18 mesi vogliamo ampliare la gamma di prodotti disponibili, aggiungendo singole azioni ed ETF. In questo modo andremo a coprire sia il trading di breve periodo, sia un orizzonte temporale di più lungo termine, in linea alle diverse esigenze dell’investitore retail.

Collaborazione con i broker

La crescita passa anche dalla sinergia, ha poi illustrato Nicky Maan “Le nostre ambizioni spaziano inoltre nell’ampliamento della rete di distribuzione. Essendo Spectrum paneuropeo, questo significa coinvolgere broker da più Paesi. I broker italiani sono stati tra i primi a comprendere la visione di Spectrum e a volerne far parte e ad oggi possiamo contare su partner come Equita Sim, Intermonte Sim e Directa Sim. A questi si aggiungeranno presto nuovi nomi di spicco dell’industria, insieme a broker tedeschi e francesi.

È da ricordare che ciascun prodotto disponibile su Spectrum, che siano oggi i securitised derivative e domani le azioni, gli Etf o altri strumenti, sono accessibili in tutti i mercati in cui Spectrum è attiva, con un unico ISIN. Crediamo che l’espansione dell’offerta andrà di pari passo con l’espansione della distribuzione”.

Regolamentazione – Bafin e Esma

Spectrum è regolamentato dalla BaFin, ma anche a livello di Esma. C’è grande interesse in Europa nell’avere una sede di negoziazione che sia paneuropea, focalizzata sugli investitori individuali, e che possa offrire loro nuovi prodotti, ma in maniera tutelata. L’azienda sta lavorando con BaFin e con le altre autorità competenti per capire come diverse asset class possano essere scambiate su un exchange in maniera regolamentata.

Pensiamo agli asset digitali. Il lavoro con le autorità si spinge a comprendere come questi asset possano essere liberamente scambiati con un impianto regolatorio ancora relativamente giovane. Come è possibile migliorare la regolamentazione? Quali caratteristiche deve avere una sede di negoziazione affinché gli scambi possano avvenire? Ecco quindi come si sta muovendo Spectrum in ambiti regolamentativi.

Fra le news dei mesi scorsi troviamo il via libera agli ETF su Bitcoin spot da parte della SEC. Lo scenario Europeo è molto diverso e continua a cambiare.

Bitcoin e Criptovalute: come cresce il mercato?

Spectrum è stata la prima a introdurre i certificates su Bitcoin ed Ethereum, in un momento in cui gli unici strumenti accessibili – oltre la possibilità di investire direttamente sul token – erano degli ETC.

Bitcoin e Crypto
Bitcoin e Crypto

“Avremmo potuto lanciare Spectrum nel 2019 includendo già strumenti con Bitcoin come sottostante. Tutto era pronto, ma non lo abbiamo fatto. È stata proprio una mia decisione: un conto è che tutto sia in ordine per emettere lo strumento, un altro è avere la certezza che ci sia il giusto livello di liquidità che permetta la regolarità degli scambi. Non ero certo all’epoca che ci fosse abbastanza liquidità per uno strumento negoziabile 24/5; per lo meno non abbastanza da consentire a un investitore di aprire o vendere una posizione con facilità.

Quando abbiamo deciso di lanciare i certificates con Bitcoin e Ethereum come sottostante eravamo invece sicuri di poter assicurare un trading senza interruzioni. Questo principio deve governare le scelte sull’emettere o no un certo tipo di strumento. Si tratta di responsabilità, soprattutto da parte di un exchange.

Un altro aspetto fondamentale è il fatto che le autorità devono seguire il tutto. Nonostante non ci fosse nulla nella regolamentazione vigente all’epoca (2019) che ci proibisse il lancio di un ETP o di qualsiasi altro strumento avente come sottostante Bitcoin, le conversazioni intrattenute con BaFin ci hanno fatto capire chiaramente che, anche lato loro, non era ancora il momento.

Questo è un esempio di come a volte è giusto trattenere i progressi che la tecnologia permetterebbe di fare per dare ascolto alle preoccupazioni che emergono dal lato regolamentare e/o per tutelare la propria struttura di trading nel medio e lungo termine.

Questa è la stessa filosofia che adotteremo nell’andare a valutare nuove proposte. Siamo coinvolti attivamente nei panel di discussione su Mica, sul suo sviluppo. Proporremo strumenti aventi come base altre criptovalute o asset digitali solo se saranno allineati alla regolamentazione. Deve esserci allineamento tra le normative, l’interesse del cliente finale e la propria struttura per avere un’innovazione effettiva.

Regolamentazione nel settore delle criptovalute

Restando sul tema dei Cripto Asset, il CEO di Spectrum ha spiegato quale pensa sia la prospettiva per questa asset class.

investire criptovalute
investire sulle criptovalute e sul bitcoin conviene?

“Innanzitutto, le criptovalute hanno superato un punto di ritorno. In altre parole, questa asset class non scomparirà. Abbiamo iniziato a sentir parlare di Bitcoin nel 2010 e siamo ormai nel 2024, questo significa un lasso di tempo di quattordici anni. Detto ciò, quando si è alzato il velo sul bitcoin e le criptovalute si è molto parlato della forza rivoluzionaria che portavano con sé. Ci ricordiamo i vari: sostituiranno le normali valute, il contante sparirà, sfideranno le istituzioni, ecc. A conti fatti, non credo che tutto ciò succederà.

Il valore dell’asset class, nel suo complesso, aumenterà. Credo che un aspetto che non viene tenuto particolarmente in considerazione in questo momento sia l’impatto generazionale. L’asset class si espanderà, sì, ma oltre quelle che sono le criptovalute. Diventerà un insieme di asset digitali che prenderà piede man mano che le nuove generazioni, più a loro agio con la tecnologia, e con questo tipo di tecnologie nello specifico, si sentirà a suo agio nell’includerle come investimento nei prossimi 10 o 15 anni.

Investitori moderni

In Europa, e nel mondo occidentale nel suo complesso, molta della ricchezza si concentra su fasce di età over 40. E’ altamente improbabile che questo tipo di investitori sposti la propria allocazione dalle asset class tradizionali per metterle in asset digitali. Le attuali generazioni, però, che adesso sono prossime ai 20 anni, cresceranno e accumuleranno ricchezza. Andando a investire i loro risparmi, si sentiranno a proprio agio nell’allocarne il 20% o il 30% in un paniere di asset digitali.

E’ uno scenario molto diverso rispetto alla fotografia di investitori che possiamo scattare ora, dove ci sono giovani entusiasti della novità e più adulti che riservano una percentuale minima del loro portafogli.

Non ritengo, tuttavia, che gli asset digitali possano soppiantare le asset class tradizionali. Soprattutto non le criptovalute. Le istituzioni non lasceranno che bitcoin arrivi a imporsi come valuta e stiamo già vedendo i passi in avanti che si stanno facendo sulle CBDC. Una sorta di istituzionalizzazione del bitcoin andrà a deludere alcuni che hanno appoggiato l’animo rivoluzionario che il progetto aveva ai suoi albori e a scoraggiare chi è interessato al token per il suo aspetto speculativo. Questo non è un fattore negativo, poiché porterà a una maggiore stabilità della criptovaluta, anche se al momento le dimensioni – se comparate con quelle dei mercati – sono ancora decisamente ridotte. L’infrastruttura è molto giovane e deve crescere. Con la crescita dei volumi ciò potrà avvenire, ma ci vorrà tempo.

Approfondimenti

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Trader Pro Certificato https://www.investire-certificati.it/trader-pro-certificato/ Wed, 07 Feb 2024 08:11:05 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=31524 Come si diventa trader e come si ottengono certificazioni nel mondo degli investimenti? Le certificazioni professionali sono un buon modo per far avanzare la carriera e saperne di più sul campo lavorativo che hai scelto. Possono aiutare il tuo curriculum a distinguersi quando ti candidi per un lavoro o convincere il tuo manager a darti […]

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Come si diventa trader e come si ottengono certificazioni nel mondo degli investimenti? Le certificazioni professionali sono un buon modo per far avanzare la carriera e saperne di più sul campo lavorativo che hai scelto. Possono aiutare il tuo curriculum a distinguersi quando ti candidi per un lavoro o convincere il tuo manager a darti una promozione. Se sei nel campo della finanza o lavori con gli investimenti, ci sono diverse certificazioni professionali nel mondo che potrebbero interessarti. Va tuttavia ricordato che una certificazione non necessariamente corrisponde a risultati eccellenti in termini di performance. Quelle vanno mostrate con solidi track record relativamente all’attività di trading e investimento svolta.

In questo articolo vediamo dunque cos’è una certificazione di trader e quali sono i suoi vantaggi. Quali sono le migliori certificazioni americane ed europee?

Che cos’è una certificazione ?

Una certificazione di trader è una designazione professionale che dimostra competenza e conoscenze avanzate relative agli investimenti e al trading. Esistono varie organizzazioni professionali che forniscono programmi di certificazione, ognuna con i propri obiettivi e requisiti del corso. Alcuni forniscono istruzioni su una serie di argomenti di investimento, mentre altri approfondiscono alcuni argomenti selezionati.

Quali sono i vantaggi di ottenere una certificazione di trader?

Ottenere una certificazione di trader offre due vantaggi principali. Il primo è che ti dà una comprensione più profonda degli investimenti e del trading. Questo è importante quando si gestisce il proprio portafoglio finanziario, poiché una maggiore conoscenza può aiutare a prendere decisioni di investimento migliori.

L’altro vantaggio di una certificazione di trader è che può aiutare la tua carriera. L’aggiunta di un Certificazione professionale il tuo curriculum è spesso un buon modo per dimostrare ai datori di lavoro che hai una conoscenza avanzata del trading e che sei disposto a saperne di più sul settore. Può anche fornire ai potenziali clienti conforto nella tua consulenza sugli investimenti. Con una maggiore conoscenza delle strategie di investimento e del trading, puoi ottenere risultati migliori sul lavoro, che possono anche aiutarti a far avanzare la tua carriera.

Stati Uniti: il trader con licenza

Negli Stati Uniti, l’attività dei trader è regolamentata da vari organismi, tra cui la Securities and Exchange Commission (SEC) e la Financial Industry Regulatory Authority (FINRA). Questi organismi stabiliscono le regole e le normative che i trader devono seguire, compresi i requisiti di licenza e le norme sulla condotta professionale.

Per diventare un trader professionista negli Stati Uniti, è necessario soddisfare una serie di requisiti, tra cui la formazione e l’esperienza nel settore. Inoltre, potrebbe essere necessario superare un esame di licenza, come l’esame Series 7 o Series 63, che sono amministrati dalla FINRA. Questi esami coprono vari argomenti relativi al trading e agli investimenti, tra cui le leggi sui titoli, le procedure di trading e le tecniche di valutazione.

Di seguito è riportato un elenco di alcune delle principali certificazioni che i trader possono prendere in considerazione:

  1. Esame Certified Futures and Options Analyst (CFOA)
    Il programma Certified Futures and Options Analyst è una certificazione finanziaria focalizzata esclusivamente sul mercato dei derivati. La certificazione CFOA, offerta dal International Council for Derivative Trading, si rivolge ai professionisti o agli investitori indipendenti nei mercati delle opzioni e dei futures. I candidati devono superare l’esame CFOA e possedere almeno uno dei seguenti requisiti:

Una laurea in finanza, economia o un campo correlato
Almeno due anni di esperienza lavorativa nel trading di opzioni e/o futures
Un certificato di completamento rilasciato da un fornitore di corsi autorizzato ICFDT
L’esame CFOA è un test a scelta multipla di 80 minuti composto da 100 domande e la quota d’esame è di $ 390.

  1. Pianificatore finanziario certificato (CFP)
    Un financial planner certificato (Certified Financial Planner) consiglia gli altri su come gestire al meglio le proprie finanze. Hanno una conoscenza approfondita degli argomenti finanziari, inclusi gli investimenti e il trading. I pianificatori finanziari certificati analizzano i portafogli dei clienti, quindi li aiutano a elaborare piani finanziari personalizzati per i loro obiettivi.

Le Consiglio CFP definisce le quattro “E” della certificazione CFP come segue:

Educazione: Il requisito di istruzione in due parti include il completamento di corsi di pianificazione finanziaria e il possesso di una laurea.
Esame: L’esame consiste in un test a risposta multipla di 170 domande che consiste in due sessioni di 3 ore nell’arco di un giorno.
Esperienza: Devi completare 6.000 ore di esperienza professionale relativa al processo di pianificazione finanziaria o 4.000 ore di esperienza di apprendistato. Puoi soddisfare il requisito dell’esperienza prima o dopo aver sostenuto l’esame.
Etica: Dovrai firmare la Dichiarazione Etica e il CFP Board condurrà un controllo dei precedenti su di te.
Il passaggio finale per diventare un CFP include il pagamento di una tassa di domanda non rimborsabile di $ 200 e una tassa di certificazione non rimborsabile per il periodo di certificazione iniziale (un importo proporzionale della quota di certificazione annuale standard di $ 455).

  1. Analista finanziario abilitato (CFA)
    Un chartered financial analyst all’esercizio della professione è un esperto sia di investimenti che di titoli. Attraverso il programma di certificazione gestito dal Istituto CFA, gli studenti trattano 10 argomenti di investimento, tra cui:
  • Economia
  • Etica e standard professionali
  • Metodi quantitativi
  • Reportistica e analisi finanziaria
  • Gestione del portafoglio
  • Finanza d’impresa
  • Partecipazioni
  • Reddito fisso
  • Derivati
  • Investimenti alternativi

Dopo aver completato i corsi, i candidati sostengono tre esami per ricevere le loro certificazioni. I requisiti di ammissibilità per questo corso di certificazione includono una laurea, almeno quattro anni di esperienza pertinente, un passaporto internazionale e la capacità di completare la valutazione in inglese. Le quote di registrazione vanno da $ 940 a $ 1,240.

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Trader
  1. Consulente per il trading di materie prime (CTA)
    Un consulente per il trading di materie prime è un individuo che fornisce consulenza e servizi relativi al trading di contratti futures e opzioni su materie prime. Per diventare un CTA, è necessario registrarsi con la Associazione Nazionale dei Futures (NFA). Questo processo include il superamento dell’esame Series 3, noto anche come Esame nazionale dei futures sulle materie prime. L’Autorità di regolamentazione del settore finanziario (FINRA) amministra questo esame.

Per ottenere questa designazione, i candidati devono fare domanda sul sito Web FINRA, pagare una tassa d’esame di $ 140 e superare l’esame di 2.5 ore. L’esame consiste in 120 domande a risposta multipla e i candidati devono ottenere un punteggio di almeno il 70% per superarlo.

  1. Tecnico finanziario certificato (CFTe)
    Attraverso un programma di tecnico finanziario certificato, le persone imparano a conoscere l’analisi del trading e altri argomenti generali di trading. Questo programma è accreditato dal International Federation of Technical Analysts (IFA), un’organizzazione senza scopo di lucro.

Il programma di certificazione si articola su due livelli, il primo dei quali copre argomenti quali l’efficienza del mercato e i ritracciamenti percentuali. Il secondo livello copre l’analisi tecnica in modo più approfondito, inclusi argomenti come la teoria delle onde di Elliott. Il programma CFTe è autodidatta e la maggior parte dei materiali necessari sono gratuiti.

L’unico costo è per l’esame, che è di $ 850 per il livello I e $ 1,1150 per il livello II. I membri IFTA pagano $ 550 per l’esame di livello I e $ 850 per l’esame di livello II.

  1. Tecnico di mercato abilitato (CMT)
    La designazione di tecnico di mercato abilitato ti fornisce una comprensione più approfondita di come condurre l’analisi tecnica sulle operazioni. I ruoli comuni che richiedono questa certificazione includono Gestori patrimoniali, consulenti in materia di investimenti e strateghi degli investimenti. Alcuni degli argomenti trattati in questo programma includono:
  • Comportamento del mercato
  • Finanza comportamentale
  • Gestione del rischio
  • Progettazione di sistemi quantitativi

Ci sono tre livelli all’interno di questo programma. Per ottenere questa certificazione, devi prima iscriverti a un programma CMT tramite il Associazione CMT. C’è una quota di iscrizione una tantum di $ 250 e la registrazione Tasse per ciascuno degli esami. Le tasse d’esame vanno da $ 295 a $ 1,070 ciascuna, a seconda di quando ti registri e del tuo stato di membro.

Potrai quindi acquistare un curriculum aggiornato e iniziare a studiare i materiali del corso in autonomia. Una volta che ti senti pronto, puoi programmare un orario per sostenere l’esame. Dopo aver superato l’esame di Livello I, gli iscritti hanno cinque anni di tempo per completare tutti e tre i livelli.

  1. Consulente accreditato per la gestione patrimoniale (AWMA)
    Perseguire questa designazione è spesso vantaggioso per coloro che desiderano lavorare con clienti con un patrimonio netto elevato. Il “College for Financial Planning” amministra questo corso di autoapprendimento, che offre lezioni online sia dal vivo che on-demand.

Il corso on-demand AWMA costa $ 1,350. L’esame consiste in 80 domande e gli studenti devono ricevere un punteggio di almeno il 70%. Per continuare a detenere questa certificazione, è necessario completare 16 ore di formazione continua ogni due anni. È inoltre richiesta una tassa di rinnovo di $ 95 ogni due anni.

Un Trader professionista CMT

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Cosa fa il Trader?

Un Chartered Trader è un professionista del trading che ha ottenuto una certificazione specifica. Una di queste certificazioni è il Chartered Market Technician (CMT), una designazione professionale rilasciata dall’Associazione CMT (precedentemente MTA), un organismo di certificazione globale con quasi 50 anni di servizio all’industria finanziaria. Il CMT rappresenta il più alto livello di formazione all’interno della disciplina ed è la designazione preminente per i professionisti in tutto il mondo.

Per ottenere la designazione CMT, un candidato deve superare tre livelli di esame, completare il processo di domanda di adesione e accettare il codice etico dell’Associazione CMT. Ottenere la designazione CMT dimostra che si ha una padronanza di una base di conoscenze di base del rischio di investimento nella gestione del portafoglio, compresi gli approcci quantitativi alla ricerca di mercato e alla progettazione e al test di sistemi di trading basati su regole.

Tuttavia, ci sono molte altre certificazioni professionali disponibili per i trader, ognuna con i propri requisiti di corso e obiettivi. Pertanto, il termine “Chartered Trader” può riferirsi a un trader che ha ottenuto una qualsiasi di queste certificazioni.

Trader – FCA UK

In Inghilterra, l’attività di un trader professionista è regolamentata dalla Financial Conduct Authority (FCA), l’ente di regolamentazione dei servizi finanziari nel Regno Unito.

La FCA richiede che i trader professionisti soddisfino una serie di requisiti, tra cui la dimostrazione di una certa esperienza e competenza nel settore finanziario. Inoltre, i trader devono rispettare le norme sulla condotta professionale, che includono l’adeguatezza del capitale, la gestione del rischio e la trasparenza verso i clienti.

Il Codice Etico di CFA

Le norme sulla condotta professionale dei trader sono stabilite da vari organismi di regolamentazione e associazioni professionali. Ad esempio, il Codice etico e le Norme di condotta professionale di CFA Institute sono i valori fondamentali di CFA Institute e sono cruciali per la propria mission di guidare i professionisti della finanza a livello internazionale mediante la promozione di rigorosi standard etici, di formazione e di eccellenza professionale a beneficio ultimo della società.

Ecco alcuni dei principi chiave che i trader devono seguire secondo il Codice etico e le Norme di condotta professionale di CFA Institute:

Agire con integrità, competenza, diligenza, rispetto e in base ai principi etici nei confronti del pubblico, dei clienti, dei potenziali clienti, dei datori di lavoro, dei colleghi, dei professionisti della finanza in genere e di tutti i soggetti che operano nei mercati finanziari globali.
Porre l’integrità della professione della finanza e l’interesse dei clienti al di sopra degli interessi personali.
Esercitare diligenza professionale e indipendenza di giudizio nella attività di analisi, ricerca e consulenza finanziaria, di gestione degli investimenti e nelle altre attività professionali connesse.
Operare in modo professionale ed etico e promuovere tali comportamenti presso i professionisti della finanza per mantenere elevati gli standard deontologici della professione.
Promuovere l’integrità e la sostenibilità dei mercati finanziari globali a vantaggio ultimo della società.
Impegnarsi nella formazione professionale continua propria e dei professionisti della finanza.

Il trader in Italia secondo MiFID II

In Italia un trader è considerato un investitore professionista se ha lavorato nel settore bancario. Il trader indipendente che vive di trading non è preso in considerazione. Per diventare un trader investitore professionista, è infatti necessario soddisfare almeno due dei seguenti tre requisiti introdotti con la MiFID II:

  • Aver effettuato transazioni di dimensioni significative (termine generico) sul mercato pertinente ad una frequenza media di 10 operazioni al trimestre negli ultimi quattro trimestri.
  • Avere un portafoglio di strumenti finanziari, compresi depositi in contanti, che superi i 500.000 euro.
  • Esperienza di lavoro nel settore finanziario certificata per almeno un anno in una posizione professionale che richiede conoscenza delle transazioni o dei servizi previsti. Serve quindi un anno in banca o in un’istituzione finanziaria. Il “lavoro” a partita iva non viene considerato tale.
  • Chi ha due di queste caratteristiche può ottenere da un trading broker un conto trading professionale spesso con condizioni dedicate.

Il trader con certificazione secondo Mise

In Italia, oltre al trader pro secondo la MIFID, c’è la legge 04/2013 che riconosce le Associazioni Professionali come portatrici di interessi da tutelare. Associazioni professionali di categoria accreditate presso il MISE, Ministero per lo Sviluppo Economico (ora MINIT) e riconosciuta da Miur, Parlamento e UE. La prima associazione di categoria di questo tipo, CPE Trader nata nel 2019, è un “Collegio” Professionale, cioè un Ordine professionale (di livello inferiore agli Ordini) accessibile anche ai non laureati. CPE trader (Collegio, Professionale Europeo) offre infine una certificazione, UNI CEI EN ISO/IEC 17024, attraverso un Organismo di Certificazione terzo ed Accreditato che rilascia la certificazione delle competenze professionali dei Trader. Questo tipo di certificazione ha valore a livello mondiale, perché riferita a norme riconosciute da tutti gli Stati europei ed internazionali.

Svizzera: come diventare trader professionista

In Svizzera, l’attività di un trader è regolamentata dalla Swiss Financial Market Supervisory Authority (FINMA), l’ente di regolamentazione dei servizi finanziari. La FINMA si adopera per garantire una regolamentazione basata sui principi, differenziata, improntata alla neutralità tecnologica e compatibile a livello internazionale, che le consenta di esercitare effettivamente la propria attività di vigilanza a tutela dei creditori, degli investitori e del sistema finanziario.

Per quanto riguarda le norme sulla condotta professionale, i trader in Svizzera, come in molti altri paesi, sono tenuti a seguire un codice etico e delle norme di condotta professionale. Ad esempio, il Codice etico e le Norme di condotta professionale di CFA Institute sono i valori fondamentali di CFA Institute; sono cruciali per la propria mission di guidare i professionisti della finanza a livello internazionale mediante la promozione di rigorosi standard etici, di formazione e di eccellenza professionale a beneficio ultimo della società.

Queste norme richiedono che i trader agiscano con integrità, competenza, diligenza, rispetto e in base ai principi etici nei confronti del pubblico, dei clienti, dei potenziali clienti, dei datori di lavoro, dei colleghi, dei professionisti della finanza in genere e di tutti i soggetti che operano nei mercati finanziari globali.

È importante notare che, sebbene non sia necessario avere una laurea specifica per diventare un trader, molte persone che entrano in questo campo hanno una formazione in economia, finanza, matematica o un campo correlato. Inoltre, molte persone acquisiscono esperienza pratica attraverso stage o posizioni di livello base in società di brokeraggio o di investimento.

Focus Trading – Articoli

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Trading Proprietary Firm – Promesse e Realtà https://www.investire-certificati.it/trading-proprietary-firm-promesse-e-realta/ Sun, 14 Jan 2024 13:34:07 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=30178 Negli ultimi tempi, il mondo del trading finanziario ha visto un crescente interesse ed anche molte critiche nei confronti delle Trading Proprietary Firm, conosciute anche come “Prop Firms” o Prop House. Queste aziende promettono opportunità di guadagno significative ai trader più o meno esperti, ma è essenziale comprendere i dati reali e le sfide associate […]

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Negli ultimi tempi, il mondo del trading finanziario ha visto un crescente interesse ed anche molte critiche nei confronti delle Trading Proprietary Firm, conosciute anche come “Prop Firms” o Prop House. Queste aziende promettono opportunità di guadagno significative ai trader più o meno esperti, ma è essenziale comprendere i dati reali e le sfide associate a questa pratica. In questo articolo, esamineremo i fatti concreti dietro le Prop Firms, sfatando alcune false illusioni e spiegando perché la formazione e la competenza sono cruciali per il successo nel trading online.

La regola da ricordare è che in borsa non esistono pasti gratis. Inoltre, va valutata con attenzione la serietà delle prop firm, evitando di lavorare con aziende poco trasparenti o con regolamentazione in paradisi fiscali.

Percentuali di Fallimento

È fondamentale iniziare analizzando le percentuali di fallimento nel trading finanziario. Le percentuali di fallimento dei trader sono spesso alte, in altre parole i rischi sono significativi. Sono molti i trader che perdono, spesso per inesperienza o per l’utilizzo di tecniche di investimento errate. Trading Broker come Saxo Bank, CMC, ActivTrades, Xtb e Plus500 riportano percentuali di trader che perdono denaro che variano dal 65% all’82%. Queste statistiche sottolineano che la mancanza di denaro non è la principale causa di insuccesso nel trading. Mediamente i trader perdono denaro; ma allora le Prop firm come possono minimizzare le perdite?

Le strategie per non perdere

Le Trading Proprietary Firm utilizzano una vasta gamma di strategie di trading per minimizzare le perdite e massimizzare i profitti. Alcune delle strategie più comuni includono:

Metatrader App Piattaforma Trading
Metatrader Piattaforma Trading
  1. Market Making: sì, le trading Prop Firm spesso agiscono anche come market maker; offrendo di fatto liquidità al trader, che può comprare e vendere un particolare strumento finanziario per fare trading. Il broker deciderà se coprire le posizioni del trader (ed in quale percentuale). Se il trader non viene coperto, in caso di eventuali perdite, la prop firm non risulta esposta. Per contro, se il trader guadagna denaro, la prop firm dovrà essere in grado di pagare il profitto (con una perdita, se non si è coperta). Da notare come gli spread pagati da una prop firm siano inferiori rispetto a quelli caricati al trader finale. Anche le Prop firm in alcuni casi utilizzano la piattaforma MetaTrader, oltre ad altre piattaforme di trading avanzato.
  2. Arbitraggio Statistico: una strategia che sfrutta le inefficienze nel mercato per ottenere profitti. Sfrutta le differenze di prezzo tra due mercati per ottenere un profitto garantito. Compra da una parte e vende dall’altra.
  3. Trading ad alta frequenza (HFT): questa strategia di trading a breve termine includere il trading ad alta frequenza, o lo scalping fatto direttamente sul book di negoziazione, che sfrutta piccole variazioni delle quotazioni.

Definizione e Struttura

Le Trading Proprietary Firm sono aziende specializzate nel trading finanziario. A differenza dei trader individuali, utilizzano il capitale aziendale per investire nei mercati. Questo approccio offre opportunità, ma è importante comprendere che l’accesso ai fondi aziendali comporta anche responsabilità e regole. Specie ora che questa industria si sta spostando sempre più dalle azioni al mercato Forex ed alle opzioni.

Vantaggi e Sfide delle Trading Proprietary Firm

Le Prop Firms offrono accesso a risorse avanzate e leva finanziaria, ma implicano rischi significativi. È cruciale considerare attentamente se questo è il percorso giusto e comprendere le sfide legate alla gestione del rischio.

Formazione Essenziale

Come imparare a fare trading? Non è per nulla facile, anzi… Un errore comune è cercare di diventare ricchi velocemente attraverso le Trading Prop Firm. Invece, la formazione e la competenza sono fondamentali. Non esistono scorciatoie per diventare un trader di successo. Tuttavia le Prop firm non selezionano i trader attraverso i curricula, ma con dei test nei quali come al solito il 80% circa fallisce e deve ripagare per riprovare.

Le Cause del Fallimento

Mentalità del “ricco subito”

Una delle principali cause del fallimento è la mentalità della ricchezza veloce. Molti aspiranti trader pensano che una Challenge sia la strada più rapida per diventare ricchi, ma questa mentalità è destinata al fallimento. Si punta al guadagno facile.

Scarso Controllo del Rischio

Un altro problema comune è il controllo inadeguato del rischio. Operare su un conto con un drawdown limitato richiede una gestione attenta del rischio, ma molti partecipanti non comprendono questa necessità.
Ecco un riassunto dei problemi associati alle sfide (Challenge) offerte da queste società:

  1. Contesto e Motivazione: Molti aspiranti trader o quelli che cercano di migliorare nel trading sono stati esposti all’idea che non avere abbastanza soldi potrebbe essere il problema principale nel trading. Questo concetto è promosso da alcuni formatori che, secondo l’autore, sono in malafede.
  2. Statistiche Generali del Trading: Basandosi su dati pubblicati obbligatoriamente nel proprio sito, dai vari broker relativi all’ultimo trimestre disponibile:
    • Saxo Bank: 65% dei trader perdono denaro,
    • ActivTrades: 83% perdono soldi,
    • Xtb: 77% perdono,
    • Plus500: 82% perdono denaro con il trading.
    • La media di questi broker mostra che circa il 75% dei trader perde soldi. Un dato simile che sarebbe simile anche analizzando i numeri dei trimestri precedenti (e probabilmente di quelli futuri).
  3. Idee Sbagliate sul Trading: Molti credono che avere più soldi sia la soluzione per avere successo nel trading. Tuttavia, anche se ciò permette di giocare più prudentemente con i lotti, ciò che è veramente importante è avere le competenze giuste. I soldi facili non esistono.
  4. Le Prop Firm e le Challenge: Molte prop firm offrono delle Challenge. Queste sfide, sono principalmente una mossa di marketing e un modello di business per la prop firm. Le vere prop firm, invece, cercano trader con esperienza dimostrabile e competenze. chiedono il CV.
  5. Dati sulle Challenge:
    • Una prop firm ha rilasciato 456 Challenge in una promozione. Dall’analisi dei dati: 87,8% dei trader ha fallito la prima fase.
    • Del 12,2% che ha superato la prima fase, solo il 39% ha superato la seconda fase.
    • Solo il 4,4% ha avuto successo nel completare entrambe le fasi.
    • Altra prop firm (My Forex Found) ha mostrato che:
      • 19% passa la fase 1.
      • Del 19%, solo il 42% supera la fase 2 e solo l’8% riesce a superare entrambe le fasi.
  6. Il vero problema delle Challenge: Molti trader non capiscono che, anche se il conto offerto dalla Challenge è di 100.000 dollari, in realtà possono perdere solo 8.000 dollari (8% di drawdown). Questo porta a una cattiva gestione del rischio.
  7. Business Model delle Prop Firm: la maggior parte delle persone non riesce a superare le Challenge, ed i trader riprovano a pagamento, rendendole una fonte di guadagno per le prop firm. Solo 0.28% dei partecipanti potrebbe arrivare a ricevere uno split dei profitti.

Sentiment delle Prop firm

Sentiment prop firm

All’inizio del 2024 quale è il sentiment del settore delle Prop Firm? Come pensano che andranno le cose, anche in considerazione del recente divieto della Spagna a fare trading sui CFD, che è lo strumento finanziario più usato? La visione futura del settore di circa 100 Prop firm sta cambiando. L’ottimismo sulla performance aziendale è sceso nell’ultimo trimestre 2023; solo il 49% delle Prop House intervistate si sono dichiarate abbastanza o molto ottimiste rispetto al 58% al trimestre precedente. Significativamente, la percentuale di intervistati pessimisti è raddoppiata, passando dal 10% al 20%. Dopo il boom iniziale il modello di business deve ora consolidarsi per poter crescere a lungo.

Modello di business delle Trading Proprietary Firm

In sintesi, questo grande business delle Trading Proprietary Firm è un modello di business che offre “Challenge”, sottolineando l’importanza delle competenze nel trading piuttosto che la semplice disponibilità di capitale.

Infine sottolineiamo che queste società non sono investment banking o private equity, ma si tratta di società finanziarie che investono soldi propri, come meglio credono. Non sono intermediari, e quindi non hanno una regolamentazione precisa. La regola Volcker, introdotta negli Stati Uniti nel 2010 per evitare rischi sistematici, vieta per esempio alle banche Usa di fare questa attività con capitali propri.

In UK, la Vickers reform prevede una separazione tra le attività di investment banking e le attività di prestito. In Europa le Trading Proprietary Firm sono generiche società finanziarie che con soldi propri si occupano di finanza nella sola cornice della MIFID II in Europa, ma quelle extra europee non hanno nemmeno quella. Sono senza regolamentazione e molto spesso tendono a prendersi ampie libertà con i trader che finanziano. Si sentono spesso lamentele di trader che producono guadagni, ma non vengono pagati, o pagati in grave ritardo, oppure con conteggi sconcertanti, o peggio bloccati per presunte irregolarità.

Per un trader è più sicuro il copy trading perché eseguito attraverso un broker regolamentato che ricopia ed esegue all’istante le operazioni del trader sui conti degli investitori, che lo seguono; inoltre nello stesso modo automatico ed istantaneo suddivide i guadagni senza dover pagare per fare test, per i corsi di formazione e magari anche per la piattaforma. Chiaramente se il trader copiato dovesse perdere soldi, anche chi lo replica perderebbe denaro e lo lascerebbe. Un trader esperto con una equity line sempre positiva e guadagni annuali a due cifre potrebbe però godere di maggiore sicurezza e un numero interessante di follower.

Sul tema prop firm segnaliamo altri articoli su questo sito:

L'articolo Trading Proprietary Firm – Promesse e Realtà proviene da Investire-Certificati.it.

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Regali di Natale: I Migliori Libri di Trading e Finanza https://www.investire-certificati.it/regali-di-natale-i-migliori-libri-di-trading-e-finanza/ Sun, 03 Dec 2023 08:36:10 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=31140 Guida ai regali di Natale: i libri-regalo che parlano di finanza e trading. Il Natale è ormai alle porte e, per gli appassionati di finanza e trading online, regalare un libro può essere un’ottima idea. I libri di trading sono una fonte preziosa di conoscenza e ispirazione, e possono offrire nuove prospettive e strategie per […]

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Guida ai regali di Natale: i libri-regalo che parlano di finanza e trading.

Il Natale è ormai alle porte e, per gli appassionati di finanza e trading online, regalare un libro può essere un’ottima idea. I libri di trading sono una fonte preziosa di conoscenza e ispirazione, e possono offrire nuove prospettive e strategie per affrontare i mercati finanziari. Per avere successo nel trading e negli investimenti, la preparazione pratica e teorica è essenziale. Investi nei mercati azionari seguendo i consigli dei migliori libri di trading online.

In questo articolo natalizio esploreremo alcuni libri di trading e finanza imperdibili da regalare a chi è immerso tutto l’anno nel mondo della finanza e del trading online. Regalatevi un libro, vi farà riflettere senza l’ansia delle quotazioni che salgono o scendono e sul mondo degli investimenti. Il libro che avreste sempre voluto leggere, ma purtroppo non ne avete mai avuto il tempo.

Nell’attuale contesto finanziario e di trading online, la conoscenza e la formazione sono elementi essenziali. Pertanto, donare un libro può rappresentare un gesto di grande valore. I libri suggeriti forniscono una visione d’insieme su temi fondamentali per coloro che operano nei mercati finanziari, dalla tecnica all’aspetto comportamentale. La scelta di uno di questi titoli può costituire un regalo prezioso per chiunque sia coinvolto nel mondo della finanza e del trading o per chi vuole conoscere di più sul tema borsa e investimenti.

I migliori libri di trading per i principianti

Chi vuole avvicinarsi alla finanza ed al trading può trovare informazioni sul tema in questo articolo, dove sono presentati libri di trading che possono essere comprati o regalati per Natale. Nei forum online spesso i principianti non sanno come iniziare e dove documentarsi. Questa guida ai regali di Natale vuole essere utile per orientarsi. Ecco alcuni dei migliori libri di finanza e trading consigliati per i principianti:

  1. Analisi Tecnica dei Mercati Finanziari” di John J. Murphy. Questo libro è un classico, un punto di partenza essenziale per comprendere l’analisi tecnica e i movimenti dei mercati finanziari. In questo settore è il libro più venduto e letto di sempre.
  2. La Mente del Trader” di Giacomo Probo. Offre una prospettiva sulla psicologia del trading, aiutando i principianti a comprendere l’importanza del controllo emotivo nelle operazioni di trading. Rimanere freddi all’inizio è molto difficile.
  3. Manuale di Analisi Candlestick” di Gregory L. Morris. Non può mancare tra i libri del trader: è una guida dettagliata sull’utilizzo delle analisi candlestick, un’importante tecnica di analisi tecnica utilizzata dai trader nel trading online (65euro).
  4. A Spasso per Wall Street” di Burton G. Malkiel. Come funzionano i mercati? Qui puoi leggere una panoramica completa sul funzionamento dei mercati finanziari con consigli pratici per gli investitori di primo pelo.
  5. Il Metodo Warren Buffett” di Robert G. Hagstrom. Come agisce il più famoso trader ed investitore al mondo? In questo libro vengono spiegati i principi di investimento di Warren Buffett e del suo fondo Berkshire Hathaway. Recentemente ha fatto scalpore il suo testamento finanziario.
  6. The Intelligent Investor di Benjamin Graham: Questo classico libro di investimenti offre una guida fondamentale per gli investitori principianti, introducendo i concetti di investimento a valore.

Quali sono i Libri di trading in italiano più venduti?

Ecco alcuni libri legati al mondo del trading e degli investimenti in borsa pubblicati in questi ultimi anni. Li avete letti?

  • Il Metodo Warren Buffett” di Robert G. Hagstrom.
  • Lo Zen e la Via del Trader Samurai” di Stefano Fanton.
  • “A scuola di Trading” di Gianluca Defendi.
  • Professione Trader” di Stefano Fanton.
  • Guida pratica al Forex“, libro di Gianluca Defendi.
  • La Mente del Trader” di Giacomo Probo.
  • ARTS – La rivoluzione delle tecniche di trading” di Antonio Di Dalmazi.
  • Libro corso di Trading Online” del Broker Capital.com.

Un libro per investire sull’oro

I segreti per investire con l'oro
Libro Investire sull’oro. Autore del libro: Carlo Alberto De Casa.

Per chi invece vuole un libro per investire sull’oro, una guida sul tema l’ha realizzata Carlo Alberto De Casa, con il libro “I segreti per Investire sull’oro“, pubblicato da Hoepli. In questo libro sono esaminate le dinamiche che muovono il mercato dell’oro: domanda e offerta di oro, andamento del prezzo, ma anche la richiesta di oro da parte delle banche centrali. Insomma, un libro a tutto tondo per chi vuole imparare ad investire sull’oro, conoscendo il mercato aureo e le correlazioni fra l’oro e gli altri strumenti finanziari.

Questi libri e molti altri vengono cercati sulle piattaforme online che vendono libri di ogni genere. Quindi proponiamo alcune piattaforme e siti web dove indirizzare la ricerca di titoli di finanza e trading. Certo sulla piattaforma Amazon potrete trovare molti altri libri che trattano temi correlati sia in italiano che inglese; tuttavia in Italia i trader da tempo cercano il loro libro su una piattaforma italiana che offre una grande scelta di argomenti utili ai trader: la “Trading Library”.

Trading Library: libri per aspiranti trader

Tutti i trader italiani conoscono Trading Library: è una piattaforma online che serve i trader italiani; offre una vasta selezione di libri di trading e finanza in Italia. La sua ampia gamma di titoli copre argomenti cruciali come analisi tecnica, psicologia del trading, strategie di investimento e molto altro ancora.

La piattaforma si distingue per la qualità e l’autorevolezza dei libri offerti, rendendola una risorsa essenziale per chi desidera approfondire le proprie conoscenze nel mondo della finanza e del trading. I libri disponibili su Trading Library sono accuratamente selezionati per fornire ai lettori informazioni autorevoli e aggiornate sul trading e sugli investimenti. Si possono trovare risorse educative di alta qualità, che forniscono agli aspiranti trader la possibilità di accedere a testi informativi e approfonditi scritti da esperti del settore.

Inoltre, Trading Library si distingue per la sua facilità d’uso e l’accessibilità, offrendo ai clienti un’esperienza di acquisto online intuitiva e affidabile. Il servizio clienti è attento e professionale. Di solito in primavera procedono a sconti convenienti su alcuni titoli. Da molti anni Trading Library si posiziona come un punto di riferimento per gli aspiranti trader in Italia.

Se non avete ancora trovato il titolo che state cercando potete rivolgervi ad altre due piattaforme di vendita online di libri di finanza e trading: Hoepli e TradingTop.

Piattaforma libri di trading Hoepli

Per trovare i libri di finanza e trading su Hoepli.it, ti suggeriamo di utilizzare la funzione di ricerca presente sul sito web. In alternativa, puoi contattare direttamente il servizio clienti di Hoepli per avere maggiori informazioni sui libri disponibili. Ricorda che ci sono due link di ricerca da seguire in questo settore:

I libri sul sito TradingTop

Su questo sito web trovate libri che coprono una vasta gamma di argomenti, dalle tecniche di trading alle strategie operative, offrendo risorse autorevoli per coloro che sono interessati a esplorare il mondo della finanza e del trading. Ecco una breve lista per visionare alcuni temi ed argomenti trattati.

  • Bollinger, Ichimoku e altre bande di volatilità di Rosario Antonio Zammuto
  • Arts – La rivoluzione delle tecniche di trading” di Antonio Di Dalmazi
  • Guida operativa di Trading: dalle strategie al profitto” di Corrado Rondelli
  • Finanza e Analisi Tecnica” di Luca Proietti
  • Dal Trend Following alla Mean Reversion
  • Elliott per chi inizia” di Droke Clif
  • World cup trading di Adrian Manz
  • Opzioni” di Vito Tarantini
  • Sistema di trading «Tomasini» di Tomasini Emilio
  • Il Forex” di Ponzinibbi Daniele

I Libri che spiegano i certificati di investimento

Questo settore, cioè quello dei certificates, è in costante crescita da tempo e continua incontrare il gradimento di investitori e trader. I titoli di questi libri sui certificati di investimento sono veramente pochi; non sono equiparabili come numero a quelli del trading on line; quindi ne proponiamo una serie con presentazione dei contenuti.

Per chi volesse una guida gratuita online sui certificates, segnaliamo l’e-book gratuito realizzato da investire-certificati, che si può scaricare direttamente da questo sito. Di seguito altri libri che possono rappresentare un’idea regalo per Natale (e non solo) fra i libri di trading.

Certificati di Investimento: Manuale pratico per consulenti finanziari ed investitori 

libro sui certificati
Certificati di investimento . Un libro per imparare i certificates.

Nel libro sui certificates gli autori condividono la loro vasta conoscenza sul tema, acquisita attraverso l’esperienza diretta con emittenti e trader nell’ambito dell’arrangement e della strutturazione dei certificates. All’inizio del libro verrà analizzato il contesto di riferimento relativo al settore degli investimenti in Italia, seguito da una panoramica sui derivati e sulle principali tipologie di opzioni. Nel terzo capitolo, ci si concentrerà maggiormente sul mondo dei certificate, al fine di identificarne gli aspetti caratterizzanti e le peculiarità.

La trattazione proseguirà con un focus approfondito, volto a fornire una panoramica completa su tutte le tipologie di certificate. Successivamente, saranno illustrati gli aspetti fiscali e le varie tipologie di rischio che caratterizzano questa asset class. Nei capitoli successivi, verranno introdotti i mercati e le sedi di negoziazione, prima di illustrare in modo dettagliato i principali emittenti operanti sui mercati italiani. La trattazione si concluderà con un capitolo volto a fornire un approccio pratico all’investimento in certificate e alcune referenze operative utili a chi vuole approcciare questi strumenti.

I certificati di investimento sono strumenti efficienti in grado di fornire rendimenti decisamente maggiori di quelli derivanti dalle asset class tradizionali e sono allo stesso tempo in grado di garantire maggiore protezione. Tuttavia, per operare con i certificate, è fondamentale avere contezza del contesto di riferimento e capire alla perfezione il funzionamento di ogni singola struttura, per navigare tra la marea di strumenti sul mercato, la maggior parte dei quali non degni di essere presi in considerazione. Al termine della lettura, il lettore avrà acquisito le dinamiche e le peculiarità che caratterizzano i certificati di investimento e le caratteristiche di ogni struttura, grazie anche alla presenza di diversi spunti operativi reali.

Su gentile concessione degli autori abbiamo ripreso una parte del libro in un precedente articolo. Si parla della gestione delle perdite nel trading, un tema chiave per ogni investitore. E’ Natale, fatevi un regalo: un libro di trading. Potrete acquistare questo libro qui.

Investire con i certificati.

Selezionare, costruire e gestire un portafoglio con un rischio contenuto. Un libro che accompagna il lettore nel mondo dei certificati, partendo dalle basi fino ad approfondire gli argomenti e gli aspetti più avanzati che conoscono solo i professionisti del settore. Dopo una prima parte introduttiva in cui sono illustrate le tipologie di certificati, il volume, con un approccio concreto e operativo, descrive i criteri di selezione e le modalità per costruire e gestire un portafoglio efficiente.

Gli autori affrontano poi i certificati a leva, indicandone il corretto utilizzo operativo sia a livello speculativo che in qualità di strumento di copertura del portafoglio. L’ultima parte è dedicata ad approfondire l’aspetto fiscale e il comportamento dei certificati in occasione di eventi straordinari, come in caso di aumento di capitale, di Opa oppure di dividendo straordinario. Il libro ha l’obiettivo di rendere il risparmiatore consapevole e autonomo nella selezione, nella costruzione e nella gestione di un portafoglio di certificati che sia efficiente per realizzare il proprio obiettivo finanziario a fronte di un grado di rischio contenuto. E’ Natale, tempo di regali, un libro di trading può essere un bel regalo. Libro che trovate qui.

Investire con i certificati di investimento

Cosa sono i certificati di investimento, come funzionano e come sceglierli.

certificati di investimento sono uno degli strumenti finanziari più sottovalutato dagli investitori. Con questo ebook avrai la possibilità di approfondire la conoscenza sui certificati di investimento, uno strumento finanziario spesso sottovalutato dagli investitori. Imparerai a riconoscerli e a leggerli, conoscendo le diverse tipologie come quelli a capitale protetto, a capitale condizionatamente protetto e a capitale non protetto. Inoltre, sarai in grado di costruire un portafoglio di investimento in base ai tuoi obiettivi finanziari. Trovate questo libro qui sulla piattaforma Amazon.

Quali Certificati di Investimento?

I certificati di investimento sono destinati a diventare uno degli strumenti più seguiti nei prossimi anni. Rispetto alle azioni, agli obbligazioni, agli ETF e ai fondi comuni di investimento, hanno vari punti di forza. Al tempo stesso, su oltre 10 mila certificates, un buon 60-70% è da scartare, senza nemmeno considerarlo. Magari perchè naviga sopra la pari, oppure perchè ha commissioni impliciti troppo alte o anche i sottostanti sono scesi sotto barriera. Tra i restanti, dopo un’attenta analisi, restano alcune centinaia di certificates validi e in grado di soddisfare le diverse esigenze degli investitori, dalle più conservative alle più speculative, compresi i vantaggi fiscali come il recupero delle minusvalenze.

Quindi bisogna fare selezione ed eliminare le migliaia di certificati inutili o non convenienti. Confrontare i certificati rimasti secondo parametri inequivocabili ed oggettivi per identificare i migliori del momento. Come gestire il portafoglio? Vendere, sostituire, coprire il rischio con altri strumenti lo potete apprendere dai libri. Ricorda inoltre che i certificati di investimento sono un’ottima soluzione per il recupero delle minusvalenze; rappresentano uno strumento finanziario efficiente dal punto di vista fiscale in Italia. L’obiettivo principale dei certificati di investimento è il recupero delle minusvalenze; infatti sono lo strumento finanziario più efficiente fiscalmente in Italia.

Abbiamo selezionato per voi alcuni dei migliori libri di trading, analisi tecnica, strategia di trading, libri per investire su oro, ma anche per conoscere i certificati di investimenti. Focus anche sulle le piattaforme che li vendono. I libri sul trading sono tra i migliori strumenti per imparare il trading, anche se chiaramente poi tutto va messo in pratica. E’ Natale fatevi un regalo: un libro di trading!

L'articolo Regali di Natale: I Migliori Libri di Trading e Finanza proviene da Investire-Certificati.it.

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