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Quali effetti sta avendo l’incertezza politica – legata allo shutdown federale – sulla fiducia degli investitori e sulla stabilità dei mercati finanziari americani?

Perché, nonostante questa instabilità, gli indici azionari statunitensi continuano a registrare nuovi massimi?
In che modo l’entusiasmo per l’intelligenza artificiale, alimentato dalla crescita di OpenAI, sta influenzando il comparto tecnologico e quello dei semiconduttori?
Quali segnali provengono dal mercato del lavoro USA, fondamentali per le prossime decisioni della Federal Reserve?

Alla luce di questo scenario, in cui convivono incertezza politica e ottimismo per le innovazioni legate all’IA, cerchiamo di rispondere a questi interrogativi per delineare il contesto in cui si muove attualmente il mercato finanziario statunitense, analizzando da vicino il quadro politico, l’andamento degli indici, le dinamiche del settore tecnologico, le prospettive di politica monetaria e i riflessi su valute e materie prime.

Lo shutdown negli Stati Uniti: Previsioni di Borsa

Negli Stati Uniti, il governo federale è entrato ufficialmente in shutdown, ossia in blocco amministrativo, a seguito del mancato accordo sul bilancio tra Democratici e Repubblicani. In pratica, lo shutdown comporta la sospensione o il rallentamento di numerosi servizi pubblici e amministrativi. Le conseguenze si aggravano quanto più a lungo perdura lo stallo politico.

Il nodo centrale riguarda l’Affordable Care Act (ACA). Si tratta di un piano noto come “Obamacare”, un programma federale introdotto durante la presidenza Obama e finalizzato a garantire l’accesso a polizze di assicurazione sanitaria privata a costi proporzionati al reddito, sostenendo circa 45 milioni di cittadini statunitensi. I Democratici chiedono l’estensione dei sussidi previsti dall’ACA, mentre i Repubblicani si oppongono a nuovi impegni di spesa senza adeguate coperture finanziarie, insistendo su una maggiore disciplina di bilancio per evitare ulteriori aumenti del deficit federale.

Secondo le previsioni di Polymarket, la paralisi amministrativa potrebbe durare tra 10 e 29 giorni, rischiando di diventare una delle più lunghe nella storia americana.

Mercati resilienti nonostante l’incertezza politica

Nonostante lo shutdown, l’impatto sui mercati finanziari è stato sorprendentemente limitato.
I rendimenti dei titoli di Stato americani a dieci anni sono rimasti vicini alla soglia del 4%, sostenuti dall’aumento della domanda di beni rifugio considerati più sicuri in un contesto di incertezza politica.

Allo stesso tempo, il dollaro ha mostrato una certa debolezza, avvicinandosi alla propria media mobile a 50 giorni. Di fatto un segnale di una fase di consolidamento più che di una vera e propria inversione di tendenza.

I principali indici azionari statunitensi, S&P 500 e Nasdaq, hanno continuato a registrare nuovi massimi storici. Questo andamento riflette la fiducia degli investitori nelle prospettive di crescita delle principali aziende tecnologiche, che riescono a catalizzare l’attenzione dei mercati anche in situazioni di instabilità politica.
Il mercato sembra ignorare per il momento le tensioni politiche, concentrandosi sulle prospettive di crescita delle grandi aziende tecnologiche“, osserva Ipek Ozkardeskaya, Senior Analyst di Swissquote Bank.

OpenAI e il traino del settore tecnologico

Uno dei principali catalizzatori del rally tecnologico è stato l’annuncio della vendita secondaria di azioni OpenAI. Una mossa che ha portato la valutazione della società a circa 500 miliardi di dollari, superando SpaceX come startup privata più valutata al mondo. Le stime indicano ricavi ricorrenti di circa 20 miliardi di dollari entro fine anno, equivalenti a un multiplo di circa 25 volte le vendite.

Questa dinamica ha avuto un impatto diretto sul settore dei semiconduttori e sulle aziende tecnologiche correlate. Nvidia ha registrato nuovi massimi, Microsoft ha mantenuto performance più moderate, mentre SK Hynix, Samsung e AMD hanno beneficiato delle prospettive di fornitura per i data center di OpenAI. Anche l’ETF VanEck Semiconductor ha toccato un nuovo massimo storico.

Il posizionamento di OpenAI e l’interesse per i semiconduttori indicano che il mercato sta premiando aziende con esposizione diretta all’intelligenza artificiale, anche in un contesto politico incerto” aggiunge Ozkardeskaya.

Intelligenza Artificiale e Settore Tecnologico: Valutazioni elevate e rischio bolla

Le valutazioni del comparto tecnologico restano elevate, alimentando il dibattito sul rischio di bolla. Tuttavia, il timore di perdere ulteriori rialzi (FOMO – fear of missing out) e le attese di possibili riduzioni dei tassi da parte della Federal Reserve sostengono la tenuta dei prezzi. Gli analisti prevedono altri due tagli entro la fine dell’anno, pur in attesa di dati concreti a supporto di una politica monetaria più accomodante.

Le valutazioni sono alte, ma finché il mercato continua a crescere in base a prospettive solide, non si può parlare di bolla immediata. Gli investitori stanno premiando la crescita più che la speculazione” osserva Ozkardeskaya.

Dati sul lavoro sotto osservazione

euro dollaro

Il focus della Federal Reserve resta il mercato del lavoro, principale indicatore per eventuali aggiustamenti dei tassi. L’assenza del report ufficiale sull’occupazione, sospeso a causa dello shutdown, ha lasciato spazio ai dati privati: il report ADP ha rilevato una riduzione di 32.000 posti di lavoro, mentre i dati Challenger hanno evidenziato un calo del 25% delle riduzioni occupazionali su base annua.

Nonostante questi segnali contrastanti, l’economia statunitense continua a mostrare solidità, con un PIL in crescita del 3,8% nel trimestre precedente e un’inflazione ancora al 3%, sopra il target del 2%. In questo contesto, il mercato del lavoro appare solido ma non omogeneo, e la Federal Reserve dovrà valutare con attenzione i prossimi dati prima di procedere con eventuali interventi sui tassi.

Borse USA – Attesa per l’ISM

In assenza di dati ufficiali sull’occupazione, un punto di riferimento per il mercato è rappresentato dall’indice ISM dei servizi, che misura ogni mese l’andamento del settore terziario negli Stati Uniti e offre un’utile indicazione sullo stato di salute dell’economia. Una lettura inferiore alle attese potrebbe rafforzare l’orientamento accomodante della Federal Reserve, mantenendo sotto pressione rendimenti e dollaro e sostenendo i mercati azionari. Al contrario, dati solidi potrebbero favorire la valuta e i rendimenti obbligazionari, con effetti negativi sugli indici.

Oro e Petrolio: focus su valute e materie prime

Sul mercato valutario, il dollaro statunitense ha mostrato debolezza nell’ultima settimana, ma il cambio euro/dollaro (EUR/USD) si mantiene sotto la resistenza di 1,18, segno che le attese sullo shutdown e sulla politica della Fed sono già incorporate nei prezzi.

Anche la sterlina resta sotto pressione. Il pound britannico è penalizzato dall’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato britannici – dovuti all’incertezza – e dalle difficoltà di bilancio del Regno Unito, che limitano le prospettive di crescita e pesano sulla valuta.

Per quanto riguarda le materie prime, l’oro consolida vicino ai massimi storici, sostenuto dall’incertezza globale. Il prezzo del petrolio WTI è sceso sotto il supporto di 62 dollari al barile, complice l’attesa di un aumento dell’offerta da parte dell’OPEC. Gli indicatori tecnici restano deboli e non escludono ulteriori ribassi verso quota 60 dollari al barile.

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Cosa è un wallet di criptovalute? https://www.investire-certificati.it/cosa-e-un-wallet-di-criptovalute-bitcoin/ Thu, 18 Sep 2025 15:16:09 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=38729 Perché è necessario un wallet per le criptovalute? Come funziona? Quali sono le tipologie principali di wallet per bitcoin e monete digitali? Quali aspetti bisogna considerare per custodire le criptovalute in sicurezza?I wallet, o portafogli digitali, sono strumenti fondamentali per chiunque voglia operare nel mondo delle criptovalute: vediamo insieme come funzionano, quali caratteristiche hanno e […]

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Perché è necessario un wallet per le criptovalute? Come funziona? Quali sono le tipologie principali di wallet per bitcoin e monete digitali? Quali aspetti bisogna considerare per custodire le criptovalute in sicurezza?
I wallet, o portafogli digitali, sono strumenti fondamentali per chiunque voglia operare nel mondo delle criptovalute: vediamo insieme come funzionano, quali caratteristiche hanno e perché è importante conoscerli per partecipare attivamente all’ecosistema blockchain.

Wallet: lo strumento per entrare nel mondo delle criptovalute

Nonostante venga chiamato portafogli (wallet), questo non contiene fisicamente le criptovalute o i token, ovvero il corrispondente digitale delle monete o banconote tradizionali. Nel mondo delle criptovalute, infatti, i fondi non sono mai “dentro” il wallet, ma sono sempre registrati sulla blockchain: un registro digitale distribuito, pubblico e sicuro che tiene traccia di tutte le transazioni.

Quando si crea un wallet, viene generato automaticamente un indirizzo pubblico, ovvero una sequenza di caratteri crittografata che funge da “coordinate” per ricevere le criptovalute. Questo indirizzo può essere condiviso senza rischi, ad esempio per ricevere un pagamento o un trasferimento: è simile, in un certo senso, all’IBAN di un conto bancario. Tutti i movimenti associati a quell’indirizzo sono pubblici e consultabili sulla blockchain ma, nonostante ciò, solo chi possiede il portafoglio può realmente disporre dei fondi collegati.

Per poter gestire e movimentare le criptovalute associate a quell’indirizzo, sono necessari, infatti, altri due codici crittografati: la chiave pubblica e la chiave privata. Queste due chiavi sono fondamentali per la sicurezza e il funzionamento dei wallet delle criptovalute.

Chiave pubblica e privata: il cuore del wallet

Per accedere e gestire un portafoglio di criptovalute servono due “chiavi” speciali: una pubblica e una privata. Queste chiavi sono lunghe sequenze di lettere e numeri, spesso composte da decine di caratteri, generate attraverso complessi algoritmi crittografici. 
La chiave pubblica viene utilizzata per ricevere fondi, mentre la chiave privata permette di autorizzare le operazioni e disporre delle criptovalute.
Dalla chiave pubblica viene ricavato l’indirizzo del wallet, una versione più corta e facilmente condivisibile, che viene normalmente comunicata per ricevere pagamenti o trasferimenti. L’indirizzo è quindi quello che si fornisce a chi vuole inviarti criptovalute, mentre la chiave pubblica vera e propria rimane “dietro le quinte”.

Per comprendere meglio la differenza, si può pensare al mondo bancario: l’indirizzo del wallet può essere paragonato all’IBAN, che puoi fornire a chiunque per ricevere un bonifico, mentre la chiave pubblica è assimilabile al numero di conto corrente sottostante, associato all’IBAN.

Entrambi identificano la stessa entità (cioè il tuo portafoglio digitale), ma l’IBAN (indirizzo) è pensato per essere condiviso, mentre il numero di conto (chiave pubblica) resta un’informazione più tecnica e meno utilizzata nella pratica quotidiana.

La chiave privata, invece, può essere assimilata a una password segreta: è il codice personale che permette di accedere e disporre realmente dei fondi associati al wallet. Proprio come la password del tuo conto online, solo chi la possiede può autorizzare pagamenti e movimentazioni. Per questo motivo, è fondamentale custodirla con la massima attenzione e non condividerla mai con nessuno.

Quale wallet scegliere?

Quali sono i migliori wallet per le criptovalute? Quando si parla di portafogli per criptovalute, non esiste una soluzione unica: esistono diverse tipologie di wallet, ognuna con caratteristiche, vantaggi e svantaggi specifici. La scelta dipende da quanto si vuole privilegiare la comodità o la sicurezza.

Criptovalute investire

Gli hot wallet, sempre connessi a Internet, sono perfetti per chi fa operazioni frequenti e vuole la massima praticità. Usare app come Trust Wallet o MetaMask permette di inviare e ricevere criptovalute in pochi secondi e di interagire facilmente con il mondo delle applicazioni decentralizzate.

Anche i wallet integrati negli exchange, come Binance o Coinbase, rientrano in questa categoria: sono ideali per chi vuole gestire le proprie crypto senza troppi pensieri, ma c’è da considerare che in questi casi le chiavi private sono affidate alla piattaforma. Il grande vantaggio degli hot wallet è la velocità d’uso, ma il prezzo da pagare è una sicurezza inferiore, perché essere sempre online li rende più vulnerabili a furti digitali e attacchi hacker.

I cold wallet, invece, sono pensati per chi vuole mettere al sicuro le proprie criptovalute lontano da ogni rischio digitale. Un hardware wallet come Ledger o Trezor, per esempio, è un piccolo dispositivo fisico che custodisce le chiavi private offline. In questo caso basta collegarlo al computer solo per firmare una transazione, riducendo al minimo le occasioni di esposizione a internet. Chi preferisce invece una soluzione ancora più “analogica” può optare per un paper wallet, cioè stampare le chiavi private su carta e conservarle in un luogo sicuro, come una cassaforte. Queste soluzioni sono considerate le più sicure, perché immuni agli attacchi informatici, ma richiedono più attenzione: se si perde il dispositivo o la stampa, non c’è modo di recuperare i fondi. Anche qui, quindi, non mancano i rischi.

Wallet e password

Un’altra distinzione importante riguarda il controllo delle chiavi private. Nei wallet custodial, come quelli degli exchange, è la piattaforma a gestire la sicurezza delle chiavi. Di fatto questo semplifica la vita agli utenti meno esperti e permette di recuperare facilmente l’accesso in caso di smarrimento della password. Al tempo stesso significa anche dover riporre fiducia in un soggetto terzo.

Al contrario, i wallet non custodial mettono l’utente al centro che ha il pieno controllo dei fondi: solo chi possiede la chiave privata può eseguire transazioni di criptovalute. Questo garantisce pieno controllo e massima privacy, ma implica una grande responsabilità, perché perdere la chiave privata equivale a perdere per sempre l’accesso alle criptovalute.

In sintesi: i wallet caldi sono comodi e adatti all’uso quotidiano, ma più rischiosi. I portafogli cripto che possiamo definire “freddi” sono perfetti per mettere al sicuro grandi somme a lungo termine. La scelta tra wallet custodial e non custodial dipende dal livello di autonomia e responsabilità che si vuole avere sulla gestione dei propri fondi digitali.

Un ultima nota: prima di iniziare a investire con le monete digitali, ricordiamo di leggere la Guida ai rischi delle criptovalute, utile vademecum per non dimenticare la rischiosità del settore.

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Azioni Alphabet in borsa https://www.investire-certificati.it/azioni-alphabet-in-borsa/ Thu, 04 Sep 2025 13:58:24 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=38542 Nuovi massimi storici per le azioni di Google, oggi denominate Alphabet. Il Dipartimento di Giustizia ha annunciato che Google potrà mantenere il controllo di Chrome, ma dovrà condividere i dati di ricerca online con i suoi concorrenti. Le azioni del colosso dei motori di ricerca sono salite oltre i 230 dollari, aggiornando i record all […]

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Nuovi massimi storici per le azioni di Google, oggi denominate Alphabet. Il Dipartimento di Giustizia ha annunciato che Google potrà mantenere il controllo di Chrome, ma dovrà condividere i dati di ricerca online con i suoi concorrenti. Le azioni del colosso dei motori di ricerca sono salite oltre i 230 dollari, aggiornando i record all time. La salita di Alphabet ha trascinato al rialzo anche l’S&P 500.

Analisi azioni Alphabet Google

Azioni Google Alphabet

“Si tratta di una notizia decisamente positiva per tutto l’impero Google, poiché perdere Chrome avrebbe significato perdere l’interfaccia principale dell’azienda e costerebbe molto a Google” ha spiegato Ipek Ozkardeskaya, Senior Analyst per Swissquote Bank “Ecco, quindi, che non c’è da stupirsi che le azioni Google siano salite a un nuovo massimo storico. Anche Apple ha guadagnato il 3,8% dopo che un giudice americano non ha bloccato il suo redditizio accordo per motori di ricerca con Google”.

Ma andiamo oltre, provando a vedere la salita delle azioni di Google e Apple anche in un’altra chiave di lettura. “Nel complesso, le recenti sentenze sono state interpretate come un segnale che i tribunali statunitensi potrebbero mantenere un atteggiamento più accondiscendente nei confronti dei giganti della tecnologia di quanto temuto sotto l’amministrazione Trump” ha concluso l’analista della Banca svizzera.

Al momento le azioni di Alphabet hanno un valore di circa 230 dollari, con una capitalizzazione complessiva dell’azione di poco inferiore ai 2.800 miliardi. Il titolo da inizio anno è salito del 20%, mentre la performance delle azioni Alphabet a 12 mesi è di circa +40%.

Grafico delle azioni di Alphabet in borsa

Ecco di seguito l’andamento delle azioni Alphabet a Wall Street. Il titolo ex Google è uno dei maggiori per capitalizzazione di Mercato dopo le azioni di NVIDIA, Microsoft e Apple. In questa classifica di grandi aziende precede Amazon e Meta Platforms.

grafico azioni Alphabet Google

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Investire nel settore tech con Barclays https://www.investire-certificati.it/investire-nel-settore-tech-con-barclays/ Wed, 03 Sep 2025 10:23:17 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=38515 Investire nel settore tech e big data con un certo grado di protezione? Con il certificato XS3103253178 emesso da Barclays si può investire sulle azioni di Palantir, colosso del settore tecnologico americano, ed avere un rendimento potenziale, protezione condizionata del capitale e la possibilità di incassare cedole periodiche mensili. Vediamo nel dettaglio come funziona. Cedola […]

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Investire nel settore tech e big data con un certo grado di protezione? Con il certificato XS3103253178 emesso da Barclays si può investire sulle azioni di Palantir, colosso del settore tecnologico americano, ed avere un rendimento potenziale, protezione condizionata del capitale e la possibilità di incassare cedole periodiche mensili. Vediamo nel dettaglio come funziona.

Cedola mensile ed effetto memoria

Ogni mese, il certificato paga una cedola dello 0,87% lordo, per un potenziale annuo del 10,44%, a condizione che il sottostante Palantir Technologies non abbia perso più del 45% dal valore iniziale. Cosa succede se in una data di rilevazione la condizione non si verifica? Grazie all’effetto memoria, le cedole non pagate si accumulano e potranno essere incassate alla prima occasione utile nella quale il titolo tornerà sopra la barriera cedolare del 55%.

Protezione condizionata del capitale

Attualmente il settore tech sta vivendo una fase di forte crescita, attirando l’attenzione di numerosi risparmiatori. Tuttavia, per chi adotta una strategia più prudente e teme improvvisi crolli di mercato, investire direttamente in azioni può risultare troppo rischioso. Ecco perché questo certificato, costruito su un solo sottostante, rappresenta una soluzione interessante: grazie alla barriera sul capitale fissata al 55% del valore iniziale, l’investimento è protetto anche in caso di ribassi fino al 45% del titolo Palantir. In questo modo l’investitore partecipa alle opportunità offerte dal settore tecnologico, mantenendo un livello di protezione significativo anche in contesti di mercato turbolenti.

Nessun rischio di cambio

Un elemento di grande interesse è la presenza dell’opzione “quanto”. Questa caratteristica garantisce che le fluttuazioni valutarie tra euro e dollaro non abbiano alcun impatto sul rendimento finale del certificato: anche se il sottostante è quotato in una valuta diversa dall’euro, l’investitore riceverà sempre importi in euro, senza esporsi al rischio di cambio. In questo modo si investe sulle azioni di Palantir con la tranquillità di una copertura totale dal rischio valutario.

Rimborso anticipato con l’opzione autocall

A partire da un anno dalla sua emissione, ovvero da settembre 2026, il certificato offre la possibilità di rimborso anticipato ogni mese, qualora il titolo Palantir quotasse almeno al valore iniziale (con barriera autocall fissata al 100%).
In caso di rimborso anticipato, il sottoscrittore riceverà l’intero capitale investito insieme a tutte le cedole eventualmente maturate e non ancora corrisposte.

Le opzioni a scadenza

Se non si verifica il rimborso anticipato, alla scadenza si possono verificare due scenari:

  • Palantir sopra la barriera capitale: l’investitore riceve il valore nominale (100 euro), il premio relativo al periodo e tutti gli eventuali premi in memoria. Si ottiene quindi un profitto anche a fronte di moderate discese, come -20%, -30% o -40%.
  • Palantir sotto la barriera: l’investitore riceve un importo commisurato alla performance negativa del sottostante, con conseguente perdita (parziale o totale) dell’importo nozionale.

Altri articoli

Messaggio promozionale – Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo consulenza finanziaria o sollecito all’investimento in borsa. Gli investment certificates sono prodotti finanziari complessi ed espongono l’investitore a un rischio di perdita sostanziale del capitale. I rendimenti indicati sono lordi, tassazione al 26%.

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Outlook mercati globali: tra petrolio, difesa e tecnologia https://www.investire-certificati.it/outlook-mercati-globali-tra-petrolio-difesa-e-tecnologia/ Fri, 08 Aug 2025 11:07:37 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=38317 Quali previsioni per le borse? Come si muoverà il dollaro? Outlook sui mercati finanziari.L’attuale scenario dei mercati globali è segnato da forte volatilità, tra tensioni politiche e commerciali e la continua spinta della tecnologia e dell’intelligenza artificiale. Nonostante il rischio di correzioni stagionali, lo slancio positivo dei listini persiste, con gli investitori sempre alla ricerca […]

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Quali previsioni per le borse? Come si muoverà il dollaro? Outlook sui mercati finanziari.
L’attuale scenario dei mercati globali è segnato da forte volatilità, tra tensioni politiche e commerciali e la continua spinta della tecnologia e dell’intelligenza artificiale. Nonostante il rischio di correzioni stagionali, lo slancio positivo dei listini persiste, con gli investitori sempre alla ricerca di opportunità nei settori più innovativi e resilienti.
Quanto potrà durare la corsa della tecnologia? Le banche centrali resteranno pronte a sostenere la crescita o preverrà la cautela di fronte all’inflazione?
Vediamo nel dettaglio le principali dinamiche che stanno guidando petrolio, difesa, tecnologia e valute sui mercati internazionali.

Europa: tra speranze di dialogo e rischi con i dazi

Le borse europee hanno mostrato segnali di forza, sostenute dalla speranza che Donald Trump possa mediare un incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Tuttavia, il leader russo non ha ancora dato disponibilità al dialogo, mantenendo alta l’incertezza geopolitica. Sul fronte delle materie prime, il petrolio statunitense è sceso sotto un livello di supporto chiave, riflettendo la possibilità di progressi diplomatici, anche se la Russia appare meno incline a porre fine al conflitto ucraino rispetto agli auspici americani.

Gli indici azionari come lo Stoxx 600 e lo SMI svizzero hanno chiuso sopra le rispettive medie mobili, ma la solidità dei rialzi rimane fragile, minacciata dai dazi USA sulle esportazioni europee. Questa pressione tariffaria alimenta speculazioni su possibili interventi delle banche centrali, con la Banca Nazionale Svizzera che potrebbe persino valutare tassi negativi nel secondo semestre.

BCE: tassi di interesse fermi a settembre? Quali previsioni per la Banca centrale europea? Sul fronte della politica monetaria, la BCE dovrebbe mantenere i tassi invariati nel prossimo incontro, pur lasciando aperta la porta a ulteriori tagli entro l’anno. L’inflazione europea resta sotto controllo, ma la crescente divergenza tra i Paesi membri rischia di complicare le scelte future. La tendenza rimane comunque accomodante, per evitare ulteriori stress sulle economie più deboli.

Difesa: rally e correzioni tra risultati misti

Il settore della difesa europea ha vissuto una seduta difficile dopo i risultati deludenti di Rheinmetall. Il nuovo governo tedesco ha ritardato l’approvazione del bilancio, e la coincidenza con il vertice NATO ha causato lo slittamento di diversi ordini al secondo semestre. Gli investitori non hanno accolto positivamente questo: le azioni sono scese dell’8%, tornando sulla media mobile a 100 giorni.

Nel resto del comparto, i risultati del secondo trimestre sono stati eterogenei: Leonardo ha rivisto al rialzo le proprie previsioni, BAE Systems ha migliorato le stime su vendite ed EBIT (risultato operativo prima della deduzione degli oneri finanziari e delle imposte), mentre Dassault Aviation ha deluso le aspettative.

Nonostante il quadro generale resti orientato alla crescita, i prezzi dei titoli del settore sembrano aver corso più delle reali prospettive economiche.

USA: stagflazione e attese sulla Federal Reserve

Federal Reserve

Quali previsioni per l’economia USA? Negli Stati Uniti, il clima di mercato si è mostrato più sfavorevole, con i titoli energetici in calo a causa della discesa del petrolio sotto i 65 dollari al barile. I dati macro non hanno aiutato: le richieste di sussidi di disoccupazione sono salite ai massimi da novembre 2021 e le aspettative di inflazione sono in aumento, complici i nuovi dazi. Il quadro richiama i rischi di stagflazione, anche se la politica della Fed appare influenzata dalle mosse di Trump, che spinge per una leadership più accomodante e tagli dei tassi.

“Nonostante le attese di una correzione stagionale del 10-15% nei prossimi mesi, molti analisti vedono eventuali ribassi come opportunità di acquisto” ha spiegato Ipek Ozkardeskaya, Senior Analyst presso Swissquote Bank “La resilienza del mercato, in particolare dell’S&P 500 vicino ai massimi storici, è sostenuta da una fiducia diffusa nell’intelligenza artificiale e nelle prospettive tecnologiche”

Asia: la tecnologia traina i listini

In Giappone, il Nikkei e il Topix hanno segnato nuovi massimi, spinti dai solidi risultati di SoftBank e Sony, mentre Toyota ha subito un forte calo a causa dei dazi USA.

L’area tecnologica si conferma un rifugio per gli investitori: la domanda legata all’intelligenza artificiale resta solida, le aziende continuano a investire e a trasformare questi investimenti in ricavi, come dimostra il caso Meta. Negli Stati Uniti, i titoli dei produttori di semiconduttori hanno tratto vantaggio, in modo paradossale, dai dazi imposti da Trump: il mercato punta sulla crescita delle aziende che producono sul territorio nazionale, come Nvidia e AMD, che hanno mostrato una buona tenuta nonostante le fluttuazioni successive ai risultati trimestrali.

Valute: inflazione e divergenze sui tassi

Sul mercato valutario, il dollaro americano è sotto pressione a causa della volatilità commerciale e delle aspettative di una Fed accomodante, anche se si osservano rimbalzi in Asia. L’euro consolida i guadagni recenti contro il dollaro.

Scenario interessante per la sterlina. La moneta britannica si rafforza dopo la decisione della Banca di Inghilterra che ha ridotto il tasso di interesse, dopo una votazione serrata chiusasi 5-4. Dissidi all’interno della bank of England, che di fatto manterrà un atteggiamento vigile e prudente sull’inflazione, visto che la crescita dei prezzi nei prossimi mesi dovrebbe salire nuovamente al 4%.

Il ritorno dell’inflazione come fattore di forza valutaria segna una svolta rispetto alle dinamiche di inizio 2025, quando la politica accomodante era vista come propulsore della crescita. Ora, la divergenza tra le diverse banche centrali sarà cruciale per gli equilibri futuri anche sul mercato obbligazionario e su quello valutario.

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Un libro per Investire su Titoli Tecnologici https://www.investire-certificati.it/un-libro-per-investire-su-titoli-tecnologici/ Sat, 25 May 2024 08:41:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=33433 Hoepli Editrice presenta un best seller in ambito finanziario: “Investire nei titoli tecnologici”. Focus sull’opera di Adam Sesseel. La tecnologia ha cambiato il nostro modo di pensare, di comportarci, di lavorare. In poche parole, ha cambiato la nostra vita. Ma ha anche rivoluzionato le borse. Basti pensare all’impressionante ascesa del NASDAQ, alla corsa di grandi […]

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Hoepli Editrice presenta un best seller in ambito finanziario: “Investire nei titoli tecnologici”. Focus sull’opera di Adam Sesseel.

La tecnologia ha cambiato il nostro modo di pensare, di comportarci, di lavorare. In poche parole, ha cambiato la nostra vita. Ma ha anche rivoluzionato le borse. Basti pensare all’impressionante ascesa del NASDAQ, alla corsa di grandi titoli azionari come Apple, Amazon, Google (ora Alphabet), Netflix e Facebook, oggi Meta e Tesla. La capitalizzazione di questi colossi è arrivata su numeri impressionanti.

Il libro “Investire nei titoli tecnologici” rappresenta una valida guida in quest’ottica. Dove sono i soldi oggi nel mondo finanziario e dove lo saranno in futuro? Come muoversi in borsa per guadagnare in un mercato dominato dai titoli azionari tecnologici?

Investire sulla rivoluzione tecnologica in borsa

Spesso per gli investitori tradizionali non è semplice capire la rivoluzione tecnologica ed anche la sua velocità. Oggi però quasi tutti i principali titoli azionari sono colossi tecnologici. Aziende con pochi decenni di storia, che sono cresciute in doppia cifra per anni, superando ogni pronostico.

Perché questo libro? Adam Seessel si è reso conto che la classica mentalità del value investing in borsa non funzionava più. Bisognava adattarla per ottimizzare i profitti in un’era nuova: quella della corsa sfrenata dei titoli tecnologici, con una serie di record da parte del NASDAQ.

Molte opportunità già passate, tante altre ancora da cogliere. L’economista in questo libro edito da Hoepli presenta un metodo value-based rivisto e aggiornato che può essere utilizzato sia da professionisti che da trader meno esperti per muoversi sui mercati azionari.

Il valore in borsa

La prima parte del libro si focalizza sul concetto di valore e valutazione di un titolo. Si parte con “Valore 1.0: Ben Graham e l’era degli asset value”, per approvare ad un concetto di “valore 2.0”, con il genio di Warren Buffet. Da qui l’evoluzione a “valore 3.0 e la checklist BMP”. Il libro si focalizza sul concetto di vantaggio competitivo nel tempo, per approfondire l’earning power prima di alcuni casi di studio, come BMP e Alphabet, ma anche Intuit.

L’autore rivoluzione il concetto di valore, andando a stimare – con un buon margine probabilistico – la possibile crescita di aziende tecnologiche e quindi il loro valore futuro.

Investire sulla tecnologia in borsa

Presentiamo di seguito un breve estratto dal libro, decisamente indicativo per capire la potenza della rivoluzione tecnologica e le sue conseguenze nel mondo finanziario.

“Come ha fatto la tecnologia a crescere a un ritmo così vertiginoso, e come dovremmo reagire in quanto investitori? Rispondere alla seconda domanda è l’intento di questo libro. Rispondere alla prima fornisce il contesto di cui avremo bisogno per rispondere alla seconda; quindi ne parlerò in questa sede. Il motivo principale per cui la tecnologia è diventata così grande tanto in fretta ha a che fare con la potenza di calcolo e con la crescita composta dell’innovazione tecnologica.

NASDAQ

La potenza di calcolo è raddoppiata ogni venti mesi circa a partire dalla fine degli anni Cinquanta, quando vennero immessi sul mercato i primi transistor al silicio. Inoltre, il costo per unità di potenza di calcolo si è dimezzato in ciascuno di quei periodi di venti mesi. Più potenza con meno soldi: i computer e le funzionalità a essi correlate, come i collegamenti a banda larga, diventavano esponenzialmente più economici e più potenti allo stesso tempo. I primi transistor a effetto di campo (FET), un semplice semiconduttore che è diventato l’oggetto più prodotto nella storia dell’umanità, potevano contenere un solo chip e costavano più di un dollaro. Oggi ciascun FET contiene milioni di chip e costa 0,000000001, ossia un miliardesimo di dollaro.

Questa esplosione del rapporto prezzo/prestazioni ha preso il nome di legge di Moore ed è in atto da più di sessant’anni a questa parte. Gli esperti prevedono la morte della legge di Moore da almeno un decennio, ma finora non è avvenuta. Nel frattempo, i computer hanno continuato a offrire di più a prezzi più bassi: dal 1959 al 2000 i chip di silicio sono diventati 30 milioni di volte più potenti restando allo stesso prezzo. Un’evoluzione straordinaria, ma la potenza di quei chip non era ancora sufficiente per alimentare la tecnologia radicalmente nuova che oggi vediamo intorno a noi”.

Investire in aziende non-tech

Come spiega l’autore, il libro si focalizza sugli investimenti in aziende tecnologiche. Ma Sesseel non dimentica i suoi inizi con HEICO, azienda non del comparto digitale. Da qui ha elaborato studi su vantaggio competitivo e marginalità.

In chiusura del libro troviamo anche un capitolo con focus sul comparto non tecnologico, utile per diversificare il portafoglio evitando che sia troppo sbilanciato su aziende digitali e tecnologiche. Anche qui si tratta di conoscere i giusti criteri per trovare valore in borsa.

L’autore di questo libro

Chi è Adam Sessel, autore di questo libro per investire sul settore tecnologico? L’economista si è laureato con lode al Dartmouth College e ha dapprima intrapreso una carriera da giornalista e ricercatore. Dal 1995 ha deciso di applicare le sue doti nel campo della ricerca nel mondo della finanza. Ha lavorato per Sanford Bernstein, Baron Capital e Davis Seleced advisers per poi decidere di mettersi in proprio. Ha fondato Gravity Capital Management, azienda operativa nella gestione di high net worth individuals e istituzioni.

Negli ultimi due decenni ha ottenuto performance da record con i suoi investimenti in borsa sfruttando il mercato azionario. Ha sempre sovraperformato l’indice USA S&P 500. Scrive regolarmente per Barron’s e Fortune.

Altri libri su trading e finanza (Hoepli Editore)

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Google Bard – Cosa è? https://www.investire-certificati.it/google-bard-intelligenza-artificiale-chat-gpt/ Tue, 07 Feb 2023 17:46:46 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=27374 Cosa è Google Bard? Quali sono i piani di Google per fronteggiare Chat GPT? Google ha annunciato la sua risposta a Chat GPT con Bard. In questo articolo cercheremo di analizzarne le principali caratteristiche e gli elementi di differenziazione tra i due sistemi di Artificial Intelligence. Cosa è Google Bard? Iniziamo dal nome, Google Bard: […]

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Cosa è Google Bard? Quali sono i piani di Google per fronteggiare Chat GPT? Google ha annunciato la sua risposta a Chat GPT con Bard. In questo articolo cercheremo di analizzarne le principali caratteristiche e gli elementi di differenziazione tra i due sistemi di Artificial Intelligence.

Cosa è Google Bard?

Iniziamo dal nome, Google Bard: come avrete intuito si tratta di un nuovo chatbot sperimentale lanciato da Google, che mira a competere con il progetto sostenuto da Microsoft (Chat GPT).

Bard, così il nome scelto dall’azienda informatica con sede a Mountain View, fa parte di un più ampio progetto, chiamato “Atlas”, vero e prorio “Code Red” di Google. Come dichiarato dal CEO Sundar Pichai “L’intelligenza artificiale è la tecnologia più profonda a cui stiamo lavorando oggi”. Non solo parole ad effetto ma un piano a lungo termine, incentrato proprio sull’intelligenza artificiale per adempiere alla missione aziendale. Mission che si può riassumere in: organizzare le informazioni del mondo e renderle universalmente accessibili e utili.

Google Bard è quindi uno strumento capace di semplificare richieste di ricerca complesse, organizzando l’ampiezza delle informazioni in rete per fornire una risposta di alta qualità.

A cosa serve Google Bard

Gli esempi per far meglio comprendere le potenzialità di Bard e suoi ambiti di applicazione possono essere molteplici. Google, in particolare, ha scelto di far leva sulla curiosità dell’essere umano. Ha infatti dichiarato che lo strumento sarà in grado di spiegare qualcosa di molto complesso. Per esempio le nuove scoperte della NASA, ad una bambina di nove anni.

Il nodo più rilevante, quindi, è proprio questo: pensare che le persone si interfacceranno sempre di più con i motori di ricerca per trovare approfondimenti e consigli. Non sarà, a tendere, richiesta solo l’informazione veloce, puntuale e concreta, ma anche e soprattutto quella capacità di esaudire quesiti complessi ed articolati. L’intelligenza artificiale si propone di passare dal modello attuale di ricerca organica di Google ad ampie spiegazioni immediate, come visto con Chat GPT e presto anche con Bard.

Si sta, pertanto, parlando di un potenziale davvero enorme, applicato alla mole di informazioni e dati presenti sul Web. Il tutto con chiari impatti sui titoli azionari coinvolti o che partecipano alle joint venture degli investimenti dei progetti. Ricordiamo che al momento non sono quotate le azioni di Chat GPT e nemmeno le azioni di Open AI, mentre lo sono invece quelle di Google e Microsoft.

Come funziona Google Bard

Alla base del nuovo servizio dell’azienda di Mountain View c’è una tecnologia che è stata lanciata nel 2021, chiamata LaMDA (Language Model for Dialogue Applications).

Al momento sarà quindi questo il modello di elaborazione dei linguaggi che sottenderà Bard. Il prototipo è in fase ancora di testing su “trusted teasers”. L’ambiente è stato quindi aperto ad un gruppo selezionato di persone che avranno il compito di testare il nuovo servizio e di riportare eventuali anomalie a Google. Solo successivamente verrà rilasciato ad un pubblico più ampio.

Secondo il gigante informatico americano, infatti, è importante procedere con responsabilità nel lancio di prodotti di questa portata innovativa. Google, infatti, sente di avere una responsabilità sull’Intelligenza Artificiale, essendo anche una delle prime compagnie a pubblicare nel 2018 un elenco di Principi collegati a questo ambito. Quando verrà reso pubblico Bard? Quando saranno riscontrati dai vertici di Google tutti i criteri di qualità, sicurezza e affidabilità necessari a non intaccare la reputazione del brand.

Differenza tra Bard e Chat GPT

Google Bard vs Chat GPT

La differenza tra Bard e Chat GPT, dunque, risiede innanzitutto nell’avanzamento del progetto. Bard è in una fase di testing ancora in atto, che prevede riscontri da utilizzatori fidati. Il processo, trattandosi di un’azienda di impatto globale e di grandi dimensioni, deve per forza portare ad esaudire tutti i criteri di qualità, sicurezza e affidabilità. Google è stata presa in contropiede dal progetto di Open AI e sta provando a correre ai ripari per essere competitiva nel campo dell’intelligenza artificiale. Ma la verità è chiara. Chat GPT è più avanti con il progetto e sarà pronto prima di Bard.

Intelligenza artificiale per tutti

Vi è, inoltre, un’altra importante differenza che sembra trapelare dalle dichiarazioni di Google rispetto ai competitor, ed è di matrice più tecnica. Sembra, infatti, che Google abbia intenzione di realizzare un modello aperto, pensato non solo per i propri prodotti. Nei prossimi mesi, infatti, verranno coinvolti anche sviluppatori, creatori di contenuti e aziende. Questo al fine di far loro provare il Generative Language API, ossia l’interfaccia del nuovo linguaggio generativo. All’inizio questo linguaggio, come anticipato, verrà abilitato da LaMDA. Successivamente verrà creata una suite di strumenti e API che semplificheranno la creazione di applicazioni innovative grazie all’Intelligenza Artificiale.

Google, infine, si rivolgerà anche al mondo delle Start-up. L’obiettivo è permettere una più facile espressione del loro potenziale, quindi aiutarli in una espansione, tramite nuove partnership. Alcuni esempi di alleanze commerciali sono quelle tra Google e Cohere, C3.ai e Antrophic.

I competitor: da OpenAI a Baidu

Google Bard vs Chat GPT di Open: Ma l’intelligenza artificiale va ben oltre queste aziende. In questo periodo si sta parlando molto di Chat GPT e quindi di Open AI. Ora si parla e si continuerà a parlare anche di Bard, in arrivo da Google. Tuttavia sono molti i colossi informatici che si stanno concentrando sull’Intelligenza Artificiale.

Un esempio è di rilievo “ERNIE Bot”, annunciato giusto il giorno dopo Bard. Quest’ultima novità proviene direttamente dalla Cina ed è stata sviluppata dal colosso Baidu, che la proporrà al mercato a marzo. La prospettiva ha già scaldato il mercato attorno a Baidu. Il titolo azionario, infatti, è cresciuto del 10% dall’annuncio. Un mercato che appare quanto mai ricco anche per gli investitori, che hanno già valutato intorno ai 30 miliardi di dollari Chat GPT.

Il mercato dell’intelligenza artificiale

Il mercato è quindi in fermento e destinato a cambiare con continui colpi di scena e innovazioni tecnologiche. I trend sembrano essere fortemente rialzisti su questo genere di prodotto. Rimane, tuttavia, il dubbio su come investire nell’intelligenza artificiale. Probabilmente arriverà il giorno, anche a breve, in cui sarà proprio l’intelligenza artificiale a dircelo. D’altronde, se l’obiettivo dichiarato è quello di spiegare ad una bambina di nove anni le scoperte della NASA…

L’errore di Google Bard

Il lancio di Google Bard, il chatbot che doveva contrastare Chat GPT di Open AI, non è però filato liscio. Al primo test pubblico la risposta non ha centrato la domanda: era errata. Alphabet ha subito perso 100 miliardi di dollari di capitalizzazione in Borsa. A peggiorare la situazione è arrivata la notizia che alcune funzioni di Chat GPT erano state implementate su Bing e Edge. La sfida è appena iniziata.

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Cosa è un Trading System? https://www.investire-certificati.it/cosa-e-un-trading-system/ Fri, 24 Jul 2020 07:06:02 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=1747 Cosa è un Trading System e quali sono le principali tipologie di Trading System? Come funzionano i trading system trend followers e come invece quelli reversal? Ecco come la tecnologia può aiutare traders ed investitori. Presentiamo di seguito un articolo sui sistemi di trading automatizzato. Cosa è un Trading System: Definizione Un trading system costituisce […]

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Cosa è un Trading System e quali sono le principali tipologie di Trading System? Come funzionano i trading system trend followers e come invece quelli reversal? Ecco come la tecnologia può aiutare traders ed investitori. Presentiamo di seguito un articolo sui sistemi di trading automatizzato.

Cosa è un Trading System: Definizione

Un trading system costituisce un insieme prestabilito di regole che analizzano in modo sistematico l’andamento storico dei prezzi di mercato (input) e fornisce, in modo automatico, segnali di acquisto e/o di vendita (output).

I sistemi di trading automatico, possono essere sostanzialmente suddivisi in tre grosse tipologie: i trading system di breakout, quelli trend following ed quelli reversal o contrarian.  Esaminiamo i punti chiave di queste differenti categorie di sistemi automatici di trading che sfruttano la tecnologia per l’operatività in borsa.

Le tipologie di sistemi per il trading automatico

Come accennato ci sono differenti tipologie di sistemi, che si basano su differenti tipologie di approccio al mercato.

Le tre maggiori categorie sono: sistemi di breakout, quella dei trend following ed i reversal, che sono anche definiti contrarian.

Come facile immaginare non esiste una categoria di trading system perfetta. Spesso devono essere integrate fra loro, dando vita ad una ulteriore categoria, quella dei sistemi di trading ibridi, che provano a prendere le parti migliori di ognuno di questi approcci al trading online automatizzato, per migliorare le performance complessive.

I trading system di breakout

I trading system di breakout individuano importanti aree di supporto e/o di resistenza la cui rottura provoca rapide accelerazioni da parte dei prezzi (soprattutto se il breakout è preceduto da una fase laterale di consolidamento in cui si è verificata una compressione di volatilità). I sistemi di questo tipo sfruttano quindi le barre/candele di accelerazione che danno poi il via a movimenti impulsivi.
Una tipica barra/candela di breakout rialzista ha:
– un ampio range (ossia la distanza tra il prezzo massimo e il prezzo minimo è consistente);
– volumi in deciso aumento;
– un massimo superiore ai massimi delle ultime 10/20 barre;
– un prezzo di chiusura che si colloca nella parte alta del range.
Questa barra/candela evidenzia un chiaro rafforzamento della pressione rialzista e fornisce pertanto l’opportunità al trading system per aprire posizioni long in vista di un successivo possibile allungo da parte dei prezzi.

I sistemi di trading trend following

I trading system trend following sono dei sistemi che hanno il compito di individuare, spesso con l’utilizzo di opportuni indicatori quantitativi, il trend primario seguito dai prezzi e di generare segnali che convergono con la tendenza in essere.

Con questa tipologia di trading system quando viene individuato un trend rialzista verranno forniti soltanto segnali long. Si privilegiano dunque gli spunti operativi rialzisti, cercando di seguire il trend del mercato, impostato positivamente.

Trend al ribasso

In un trend al ribasso verranno inviati solo segnali short, cercando anche in questo caso di seguire il trend primario, visto al ribasso, con vendite che superano gli acquisti sullo strumento di borsa in questione.

Con questi sistemi di trading, che utilizzano indicatori di tipo direzionale (Macd, Parabolic Sar, Adx, medie mobili), vengono costruite delle posizioni in direzione della tendenza principale che vengono poi gestite con adeguate tecniche di trailing-stop (ad esempio utilizzando indicatori come il Parabolic Sar e/o il Supertrend).

Un sistema di trading molto semplice di questo tipo prevede ad esempio:
– l’apertura di una posizione long quando una media mobile di breve termine incrocia, dal basso verso l’alto, una media mobile più lenta;
– il mantenimento della posizione fino a quando i prezzi rimarranno al di sopra del Parabolic Sar.

TRADING ONLINE
I Trading System forniscono segnali automatici per il trading

I trading system reversal

I trading system reversal (o contrarian) mirano ad individuare il raggiungimento di particolari situazioni di eccesso/stress che si possono registrare sul mercato e che spesso innescano un movimento contrario rispetto al trend principale. In questi casi i trading system ricercano ad esempio:
a) situazioni di ipervenduto per cercare di entrare long in prossimità dei minimi di mercato e anticipare quindi un possibile rimbalzo da parte dei prezzi;
b) situazioni di ipercomprato per entrare short in prossimità dei massimi di mercato e anticipare una possibile correzione da parte dei prezzi.

Trading automatico

Questi sistemi di trading automatico combinano molto spesso una situazione di eccesso raggiunta dal mercato (misurata appunto dalla situazione di ipecomprato/ipervenduto registrata dagli oscillatori) con alcuni segnali di inversione forniti dai prezzi.
Un sistema di trading di questo tipo è quello che fornisce un segnale short quando lo Stocastico si trova all’interno della sua area di ipercomprato (quindi sopra gli 80 punti) e i prezzi disegnano una candela di Shooting Star. Questa candela giapponese offre un segnale ribassista nell’analisi tecnica ed è una candela che ha una lunga shadow nella parte superiore e un real-body nella parte bassa del range.

All’interno di queste tre differenti categorie possiamo dunque collocare la maggior parte dei trading system, ossia i sistemi di trading automatico. L’innovazione tecnologica può dunque contribuire al trading.

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