ETF Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/prodotti-finanziari/etf/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Wed, 24 Jul 2024 12:19:39 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.3 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png ETF Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/prodotti-finanziari/etf/ 32 32 Un libro per Investire con ETF – ETC https://www.investire-certificati.it/un-libro-per-investire-con-etf-etc/ Sat, 27 Jul 2024 12:16:59 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=34153 Come Investire con gli ETF e gli ETC in borsa? Ma soprattutto, come costruire un portafoglio profittevole con un rischio contenuto? Sono questi i punti chiave del libro di Gabriele Bellelli, pubblicato da Hoepli Editore. Si tratta di una valida guida per chi vuole iniziare ad investire con gli ETF (Exhange Traded Fund) e gli […]

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Come Investire con gli ETF e gli ETC in borsa? Ma soprattutto, come costruire un portafoglio profittevole con un rischio contenuto? Sono questi i punti chiave del libro di Gabriele Bellelli, pubblicato da Hoepli Editore. Si tratta di una valida guida per chi vuole iniziare ad investire con gli ETF (Exhange Traded Fund) e gli ETC (Exchange Traded Commodity), ma anche per costruire strategie di gestione del portafoglio con questi strumenti finanziari.

Fondi Comuni, ETF, ETC

Si parte dalle basi, con una spiegazione di ETF ed ETC. Cosa sono, dove si possono acquistare e quali possono essere i sottostanti, ma anche i fattori che muovono il prezzo di questi strumenti finanziari. In sintesi, gli elementi la cui conoscenza è necessaria per poter operare con ETF ed ETC.

Gabriele Bellelli spiega poi quali sono i criteri di selezione che consentono di identificare gli ETF più efficienti da utilizzare nella costruzione di un portafoglio di investimento per il medio-lungo termine.

Strategie per la costruzione di un portafoglio finanziario

ETF ETC

Nel libro sono quindi spiegate alcune strategie utilizzabili dall’investitore che punta a ottenere un rendimento positivo in un orizzonte temporale medio-lungo, sempre a fronte di un grado di rischio relativamente basso.

In particolare nel libro sono esaminate strategie per la costruzione di:

  • Un portafoglio a capitale protetto
  • Portafoglio per entrata periodica
  • Investimento lungo termine, per un portafoglio “pensione”
  • Portafoglio con ottica rendimento.

Un libro per investire con gli ETF

Il libro di Bellelli parte da un’analisi generale degli ETF. Cosa sono gli ETF? Ma ci si ferma anche a capire come funziona la replica passiva, i costi degli ETF, i NAV, i pro e contro degli ETF. È poi presentata un’accurata classificazione dei fondi passivi (ETF monetari, ETF obbligazionari, ETF azionari ed altri ETF). Segue un focus su ETF strutturati, prima di passare a ETN ed ETC. Decisamente interessante, poi, il capitolo che spiega come trasformare un portafoglio di fondi in un portafoglio di ETF.

Comprare e vendere ETF: operatività e trading

Bellelli nel suo libro spiega anche come affrontare l’operatività, ossia come muoversi per comprare e vendere ETF ed ETC, strumenti quotati su ETFplus di Borsa Italiana. Si parte dalla scelta del broker o della banca online per il trading, per passare ad aspetti operativi, quale il posizionamento del proprio ordine sul book di negoziazione.

Fiscalità di ETF ed ETC

La parte finale del libro presenta un approfondimento sulla fiscalità di ETF ed ETC, tema sempre interessante per chi investe in borsa. Sono spiegate le differenze fra regime amministrato e regime dichiarativo, per poi esaminare quali ETF siano gravati di tassazione al 12,5% e quali tipologie di tassazione fiscale al 26%. Focus anche sullo 0,2% del bollo, spesso dimenticata dagli investitori, ma non dal fisco.

Conclusioni

Nel complesso il libro può essere indicato per chi muove i primi passi sui mercati finanziari, ma può anche essere uno strumento di arricchimento per gli investitori già più evoluto, anche grazie alle strategie operative sugli ETF presentate, con test statistici che ne verificano la profittabilità attesa e il grado di rischio.

Concludiamo ricordando il sito Hoepli attraverso cui è possibile procedere all’acquisto del volume per imparare ad investire su ETF ed ETC.

Altri libri di trading e finanza:

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Justetf Piattaforma di Analisi ETF https://www.investire-certificati.it/justetf-piattaforma-di-analisi-etf/ Mon, 08 Mar 2021 12:07:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=4632 Justetf è un sito che mette a disposizione una piattaforma di analisi dei migliori ETF sul mercato; una piattaforma quindi molto utile per poter investire in un buon portafoglio di ETF. Un ottimo servizio di analisi e gestione del tuo portafoglio ETF. Risponde alla domanda che si pongono molti investitori: “Come scegliere i migliori ETF […]

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Justetf è un sito che mette a disposizione una piattaforma di analisi dei migliori ETF sul mercato; una piattaforma quindi molto utile per poter investire in un buon portafoglio di ETF. Un ottimo servizio di analisi e gestione del tuo portafoglio ETF. Risponde alla domanda che si pongono molti investitori: “Come scegliere i migliori ETF nel 2021?“.

Justetf: Cos’è?

Che cos’è in realtà Justetf? È una piattaforma, un software, facilmente accessibile online sia da computer che da mobile, che possiede una completa banca dati sulle caratteristiche degli ETF e che quindi consente di analizzare e selezionare il miglior portafoglio ETF. Tutto questo anche tenendo conto del tuo profilo di rischio personale.

Una caratteristica molto utile di Justetf è la possibilità di essere collegato con il tuo broker e con ogni tipo di piattaforma trading; puoi fare analisi e selezioni avanzate esportando anche il portafoglio su un foglio Excel. Infine può simulare dei portafogli di ETF, monitorare e ribilanciare un portafoglio, offrire una analisi dettagliata della performance e dei rendimenti.

Piattaforma gratis o a pagamento

La piattaforma di analisi Justetf può essere utilizzata gratuitamente o a pagamento. Quali sono le differenze?

Gratuitamente puoi seguire un solo portafoglio ETF, avere una sola watchlist dei fondi che hai selezionato e tieni sott’occhio, puoi organizzare una lista automatica per il tuo broker, per modificare ed aggiornare il tuo portafoglio; infine hai accesso alle analisi più semplici utili ad aggiustare in modo automatico il target o per modificare il livello di rischio dei tuoi investimenti. Può essere sufficiente per un investitore con esigenze limitate.

Con un account a pagamento (14,90 euro al mese con fatturazione trimestrale) Premium 5 invece la piattaforma di analisi Justetf mette a tua disposizione anche un servizio di monitoraggio e ottimizzazione del portafoglio. Inoltre puoi seguire ben 5 portafogli, avere una serie illimitata di Watchlist, simulare alcuni portafogli, monitorare e bilanciare di nuovo il portafoglio, utilizzare il sito senza pubblicità, esportare in Excel.

Justetf: piattaforma analisi avanzata

Alcune caratteristiche dei servizi Justetf sono molto pratiche: puoi quantificare esattamente i tassi di interesse ponderati, con e senza commissioni, calcolando il tuo guadagno al netto di tasse e dividendi. La grafica del sito aiuta a capire meglio e subito quello che succede al tuo portafoglio ETF ed ai mercati.

Just ETF

Caratteristiche e strumenti di analisi

La piattaforma del sito consente di comparare benchmark e portafoglio con grafici molto chiari. Puoi confrontare visivamente il tuo portafoglio con il benchmark di riferimento ed inserire grafici dei tassi di interesse medi e di tutti i dati mondiali micro e macro.

La piattaforma analisi Justetf consente anche grafici che ti permettono di capire se il rischio che stai subendo è adeguato al rendimento possibile. Ogni investitore dovrebbe controllare questo parametro che qui è leggibile facilmente perché la piattaforma ti segnala gli ETF che non sono adeguati ai rischi che stai correndo; dunque devi cambiare qualcuno dei tuoi ETF.

Piattaforma di analisi personalizzabile

Spesso ci si dimentica o si va in vacanza e le cose peggiorano. La piattaforma ti manda degli avvisi quando il rischio aumenta o diminuisce troppo; segue il trend dei tuoi ETF per te.
La Piattaforma Justetf quindi è personalizzabile con strumenti molto utili come per es. i segnali di ribilanciamento anti-ciclico: il software integra gli algoritmi di calcolo avanzato anche con i tuoi personali limiti di investimento dichiarati all’inizio. Anche l’account è personalizzabile; se non bastano 5 portafogli con Premiun 25 (24,90 euro/mese) ne puoi seguire fino a 25.

La ricerca ETF

Nell’uso della piattaforma del sito Justetf alcuni strumenti di selezione sono particolarmente utili all’investitore. Per esempio la ricerca degli ETF. Questo strumento di selezione ed analisi ci consente di fare una vera selezione dei fondi utilizzando tutti i filtri messi a disposizione dalla piattaforma.

Poi il modo con il quale si elencano gli ETF è particolarmente utile; infatti viene organizzato per categoria e questo consente di filtrare gli ETF a seconda della asset class e paese di riferimento. Non potevano infine mancare la classifica dei migliori e peggiori ETF analizzati in base al loro rendimento. Justetf: un sito ed una piattaforma di analisi molto utile a chi ha deciso di investire negli ETF.

ETF DEFINIZIONE - piattaforma just ETF
Cosa sono gli ETF e come funzionano? La piattaforma Just ETF per conoscere gli ETF.

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Differenza tra ETF e Certificates https://www.investire-certificati.it/differenza-tra-etf-e-certificates/ Tue, 09 Feb 2021 09:46:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=1498 Qual è la differenza fra ETF e Certificates? Quali sono i punti in comune e quali gli elementi che differenziano ETF e Certificati? Come funziona la tassazione in questi prodotti finanziari? E soprattutto, conviene investire in ETF o in Certificates?  Esaminiamo in questo articolo vari aspetti relativi a queste tematiche. Spetterà chiaramente all’investitore decidere se […]

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Qual è la differenza fra ETF e Certificates? Quali sono i punti in comune e quali gli elementi che differenziano ETF e Certificati? Come funziona la tassazione in questi prodotti finanziari? E soprattutto, conviene investire in ETF o in Certificates?  Esaminiamo in questo articolo vari aspetti relativi a queste tematiche.

Spetterà chiaramente all’investitore decidere se siano i Certificates o gli ETF (o nessuno dei due) lo strumento maggiormente adatto al proprio portafoglio di investimenti.

ETF e Certificates – Definizione

Per la definizione approfondita dei vari strumenti rimandiamo alle rispettive pagine su ETF e Investment certificates. Anche sul sito di BorsaItaliana è presenta una descrizione dei vari prodotti ETF. Qui ci limitiamo a rapide definizioni di ETF e Certificates.

Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono dei fondi a replica passiva.  Sono strumenti che replicano l’andamento del sottostante ossia dell’attività finanziaria alla quale sono collegati. Derivano il loro prezzo dall’andamento del sottostante cui fanno riferimento. In altre parole, la performance di un investimento con ETF sarà data dal comportamento del sottostante, che può essere di vario genere. L’ETF potrà infatti essere legato ad un indice azionario, così come ad una materia prima, come oro o petrolio, o a una coppia di valute, piuttosto che a un paniere di vari strumenti finanziari.

Gli ETF sono caratterizzati da bassi costi di gestione, in quanto fondi a replica passiva. Questo è un altro elemento che li rende attraenti per gli investitori.

ETF DEFINIZIONE
Cosa sono gli ETF e come funzioano gli ETF?

Gli investment certificates, invece, sono strumenti derivati cartolarizzati che permettono all’investitore di investire su un’ampia gamma di sottostanti. Sono divisi in varie categorie: possono essere a capitale protetto, a capitale condizionatamente protetto, ma esistono anche i certificates a leva.

Inoltre, possono prevedere lo stacco di cedole mensili o trimestrali che rappresentano l’eventuale profitto dell’investitore. È altresì possibile che siano negoziati a sconto, ossia sotto la pari. Un certificato di investimento può prevedere un premio al rimborso al verificarsi di determinate condizioni.

Sono emessi da un market maker, che ne garantisce la liquidità sul mercato Sedex di Borsa Italiana o su Euro TLX. I certificates presentano il rischio controparte, ossia il rischio emittente, ma al tempo stesso hanno il vantaggio di essere fiscalmente efficienti. Permettono infatti la compensazione di precedenti minusvalenze.

La Leva in Certificati ed ETF

Sia i certificates che gli ETF possono essere a leva (anche se non necessariamente lo sono). La leva presente negli ETF è generalmente contenuta (di solito massimo x2 o x3), facendo sì che siano prodotti più adatti ad investimento di lungo termine.

Alcuni certificati (si pensi ad esempio ai Turbo 24 di IG, negoziabili 24 ore al giorno),  hanno leve variabili che possono pertanto essere anche elevate, rendendoli veri e propri strumenti di trading.

Va poi sottolineato come sia gli ETF che i Certificates possono essere sia impostati al rialzo che al ribasso (nel caso dei certificati di investimento avremo dunque i “reverse certificates”, mentre parlando di ETF, avremo gli ETF Short).

Differenze fra ETF e Certificates

ETF e Certificates sono strumenti finanziari differenti, anche se vi sono numerosi punti in comune. Con i certificates può essere possibile ottenere dei profitti anche se il sottostante si muove in direzione opposta a quella ipotizzata, a patto che non vengano superate determinate barriere. Per esempio, potrebbero esserci delle barriere posizionate al 60% rispetto al prezzo iniziale. Nel caso in cui alla scadenza del prodotto il sottostante avesse accusato una flessione del 20%, l’investitore otterrebbe egualmente un profitto, in quanto si troverebbe al di sopra del livello barriera.

L’investitore con i certificates di norma rinuncia ai dividendi. Con gli ETF i dividendi possono essere distribuiti agli investitori oppure essere accumulati nel patrimonio dell’ETF stesso.

Per le loro caratteristiche, gli ETF tendono ad essere maggiormente adatti ad investimenti di lungo termine. Anche taluni certificates lo sono, ma non tutti. Vi sono infatti veri prodotti di trading, come i turbo certificates.

certificati cedola

La tassazione negli ETF e nei Certificates

Un ulteriore elemento di differenziazione è legato all’efficienza fiscale dei certificates che permettono la compensazione di eventuali minusvalenze pregresse, subite anche con altri strumenti finanziari, come Forex, CFD o obbligazioni. Pertanto, se un investitore avesse una minusvalenza pari a 1.000 euro, eventuali cedole distribuite da un certificato di investimento fino a tale importo non sarebbero soggette alla tassazione del capital gain. Lo sarebbero invece i dividendi staccati da un ETF. Non sarebbero inoltre tassate (fino a tale ammontare) plusvalenze ottenute su certificates dalla vendita del prodotto ad un prezzo superiore rispetto a quello di acquisto.

Lo sarebbero invece quelle derivanti da  plusvalenze su ETF o dividendi staccati da ETF dove non è possibile la compensazione con precedenti minusvalenze.

Va ricordato come la tassazione sia su certificates che su profitti derivanti da investimenti effettuati tramite ETF sia al 26%.

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Conviene Investire sugli ETF? https://www.investire-certificati.it/conviene-investire-sugli-etf/ Sun, 31 Jan 2021 17:25:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=2290 Investire con gli ETF conviene? Quando un ETF conviene rispetto ad altri prodotti finanziari? Quali sono le commissioni di questi prodotti finanziari? Rispondiamo a queste ed altre domande. Cosa sono gli ETF Gli ETF costituiscono uno strumento finanziario particolarmente interessante per l’investitore che vuole investire i propri risparmi sui diversi mercati finanziari (azionari, obbligazionari, valutarie, […]

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Investire con gli ETF conviene? Quando un ETF conviene rispetto ad altri prodotti finanziari? Quali sono le commissioni di questi prodotti finanziari? Rispondiamo a queste ed altre domande.

Cosa sono gli ETF

Gli ETF costituiscono uno strumento finanziario particolarmente interessante per l’investitore che vuole investire i propri risparmi sui diversi mercati finanziari (azionari, obbligazionari, valutarie, materie prime) con un orizzonte temporale di medio-lungo termine.

Gli ETF sono una particolare tipologia di fondo di investimento a gestione passiva che sono scambiati in tempo reale sui diversi mercati regolamentati. Il fatto di essere a gestione passiva significa che l’ETF replica passivamente l’andamento dell’attività finanziaria al quale è collegato.

Un esempio sugli ETF

Vediamo un breve esempio sugli ETF. Se, ad esempio, il prezzo dell’attività cui è legato sale dell’1% anche il prezzo dell’ETF sale dell’1%. Il fatto poi di essere quotato in tempo reale consente all’investitore di poter comprare/vendere l’ETF in qualsiasi momento nel corso della giornata. Questo è senz’altro un aspetto conveniente degli ETF.
Un ETF legato all’indice Dax tedesco, quindi, si muove in tempo reale in modo identico all’indice Dax.

L’investitore che lo acquista riesce implicitamente a ridurre il rischio legato alla sua esposizione grazie alla diversificazione dei titoli contenuta nel paniere di riferimento. Con gli Etf si può investire direttamente su indici azionari, come il Ftse Mib, l’Eurostoxx 50, l’S&P500, ma anche su panieri contenenti le migliori società ad elevati dividendi.

Si può prendere posizione sul mercato obbligazionario investendo su bond a basso rischio o su un portafoglio di bond societari ad alto rendimento (high yield).
L’investitore gode quindi di un’ampia gamma di prodotti, molti già diversificati. Questi prodotti coprono globalmente mercati e asset specifici a cui un singolo investitore difficilmente riuscirebbe ad accedere sia per le difficoltà informative che per gli elevati costi di negoziazione. Ecco un altro vantaggio degli ETF.
Gli ETF presenti sul mercato possono essere classificati in funzione dell’attività finanziaria su cui investono: liquidità; obbligazioni (parleremo quindi di ETF obbligazionari); azioni; immobiliare; materie prime.

Investire sugli ETF conviene?

Investire sugli ETF conviene oppure ci sono maggiori vantaggi con altri prodotti quali investment certificates o fondi? Uno dei punti di forza degli ETF è legato alla loro semplicità. Gli ETF sono strumenti relativamente semplici da negoziare in quanto il lotto minimo di acquisto è pari ad una singola quota: l’investitore può quindi acquistare un indice spendendo solo poche decine di euro.

La semplicità nel calcolo del prezzo dell’ETF è legata al fatto che generalmente rappresentano una frazione di un determinato indice. Se ad esempio un ETF rappresenta 1/1000 del valore di un indice che vale 15.000 punti, il prezzo sarà pari a 15 euro.
L’investitore che detiene ETF legati ad indici azionari/obbligazioni beneficia, in proporzione, anche dei dividendi e delle cedole delle azioni/obbligazioni detenute nel portafoglio del fondo.

In alcuni casi gli ETF reinvestono i dividendi al loro interno (ETF ad accumulo), in altri casi provvedono invece a distribuire il dividendo (ETF a distribuzione) ai possessori.

Uno dei punti di forza degli ETF è rappresentato dai costi ridotti. Non vengono caricati i tipici costi di entrata/uscita, di sottoscrizione, di performance, che vengono invece applicati dai fondi comuni di investimento. L’ETF può pertanto essere conveniente dal punto di vista commissionale se comparato con altri prodotti finanziari.

Profilo commissionale degli ETF

Per valutare su un investimento con ETF conviene (o se vi siano altri prodotti finanziari simili ma più convenienti) occorre senz’altro analizzare anche il profilo commissionale. Solitamente i costi degli ETF sono bassi rendendo conveniente questa tipologia di investimento per gli investitori privati.

Chiaramente per capire se un investimento in ETF convenga oppure no occorre che la direzione seguita dal sottostante scelto sia quella ipotizzata. In un mercato rialzista conviene acquistare un ETF long. Viceversa, un ETF short sarà più conveniente nelle fasi di ribasso dei mercati. È fin troppo ovvio, ma ricordiamo che anche con gli ETF è possibile perdere denaro.

ETF DEFINIZIONE
Cosa sono gli ETF e come funzionano? Conviene investire sugli ETF?

I costi degli ETF

Come detto per valutare se un ETF conviene occorre analizzare le commissioni. I costi legati a questi prodotti sono costituiti dalle commissioni applicata dalla società che amministra l’Exchanfe Traded Funds.Sono sintetizzati dal TER (acronimo di “Total Expense Ratio).

Tra i costi impliciti, oltre alla commissione di negoziazione applicata dal proprio broker, c’è il bid-ask spread presente sul book, che rappresenta la differenza tra la miglior proposta in acquisto (“bid” o “denaro”) e la miglior proposta in vendita (“ask” o “lettera”) presente nel book di negoziazione. Ciò è quindi collegato alla liquidità dell’ETF (più elevata è la liquidità, più contenuto è il bid/ask spread).

La liquidità di un ETF dipende in particolare dalla liquidità dell’attività finanziaria sottostante, dalle dimensioni dell’ETF, dalla presenza del market maker e dal mercato di quotazione.
Per valutare la bontà di un ETF si fa solitamente riferimento a quello che viene definito come “tracking error” che misura la differenza tra il rendimento dell’ETF e quello del suo benchmark di riferimento. Tanto minore è questa differenza, tanto maggiore è l’efficienza dell’ETF.

ETF long e Short

È opportuno evidenziare che gli ETF assumono molteplici forme. Consentono di implementare sia strategie di trading rialziste (long) sia strategie ribassiste (short). Nel primo caso il prezzo dell’ETF sale se il prezzo dell’attività finanziaria sale; nel secondo il prezzo sale se il prezzo dell’attività finanziaria scende.
Ci sono ETF con leva o senza effetto leva (x2, x3, x5, x7): nel primo caso la performance dell’ETF è un multiplo della performance realizzata dell’attività finanziaria di riferimento. Un ETF long leva 2 collegato all’indice Ftse Mib, ad esempio, registra un guadagno del 2% a fronte di un rialzo dell’1% dell’indice.

Per questi prodotti a leva occorre tuttavia prestare particolare attenzione all’effetto “compounding”.
Possono essere con o senza copertura del cambio. Questo aspetto assume particolare rilevanza quando si acquista un ETF il cui sottostante contiene attività finanziarie quotate in una valuta diversa dall’euro. Si pensi, ad esempio, all’S&P500 americano, che contiene azioni quotate in dollari.

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ETF Obbligazionari https://www.investire-certificati.it/etf-obbligazionari/ Thu, 17 Sep 2020 07:30:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=2270 Cosa sono gli ETF obbligazionari? Come funzionano gli ETF legati alle obbligazioni? Conviene investire con gli ETF? Ecco alcune delle tematiche che vedremo in questo articolo Investire con gli ETF Cosa sono gli ETF? Gli Exchange Traded Funds (ETF) sono “organismi di investimento collettivo del risparmio” (OICR), le cui quote sono negoziate in tempo reale sui […]

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Cosa sono gli ETF obbligazionari? Come funzionano gli ETF legati alle obbligazioni? Conviene investire con gli ETF? Ecco alcune delle tematiche che vedremo in questo articolo

Investire con gli ETF

Cosa sono gli ETF? Gli Exchange Traded Funds (ETF) sono “organismi di investimento collettivo del risparmio” (OICR), le cui quote sono negoziate in tempo reale sui mercati finanziari. Pertanto, gli ETF rappresentano “fondi scambiati sui mercati regolamentati” la cui caratteristica più importante è quella di replicare l’andamento di un indice/benchmark di riferimento.

Investire con Exchange Traded Funds obbligazionari. Come funzionano gli ETF obbligazionari?

Cosa sono gli ETF obbligazionari

Gli ETF obbligazionari, ad esempio, consentono di investire su un paniere di obbligazioni che hanno caratteristiche relativamente simili. Con l’acquisto di ETF obbligazionari anziché singoli bond si può raggiungere una migliore diversificazione interna che permette di ridurre il rischio di portafoglio.

Va poi ricordato che gli ETF obbligazionari possono essere correlati a varie tipologie di obbligazioni.

Possono essere collegati a obbligazioni corporate. In questo caso gli ETF obbligazionari replicheranno panieri di titoli obbligazionari emessi da società a larga capitalizzazione. Per quanto riguarda questo profilo vi è ampia varietà di scelta sia in termini di valuta di emissione, di tasso (che potrà essere un tasso fisso o variabile), così come della solidità finanziaria delle aziende o dei paesi (che potranno essere “investment grade” o “high yield”) e di varie durate finanziarie.

ETF Obbligazionari sui titoli di stato

È possibile investire sulle obbligazioni dei vari paesi anche con gli ETF. Infatti, troviamo ETF legati ad obbligazioni governative o sovranazionali.

In questo caso occorre distinguere tra titoli di Stato Europei: questa categoria incorpora panieri diversificati di titoli di Stato emessi dai paesi dell’Eurozona. Ci possono essere dei panieri che sono formati esclusivamente da titoli ad alto rating (es tripla A), ma anche panieri al cui interno sono contenuti titoli con dei rating inferiori inferiore. Per il consueto rapporto fra rischio e rendimento, quelli ad alto rating offrono un’elevata garanzia di solvibilità e conseguentemente un rendimento inferiore.

Nel caso legato alle aziende che hanno ottenuto valutazioni inferiori dalle agenzie di rating vi è un’affidabilità minore. Questo viene compensato da un rendimento di entità superiore.

Nei momenti di tensione sui mercati (“risk off”), in particolare, un rating inferiore espone al rischio di una maggiore volatilità dei prezzi.

agenzie di rating
Rating inferiori determineranno rendimenti superiori delle obbligazioni di tali società e conseguentemente anche degli ETF obbligazionari ad essere correlate

Va poi sottolineato come gli ETF obbligazionari possono essere in panieri composti da titoli con ogni scadenza oppure anche essere divisi a seconda della durata finanziaria: da 0 a 1 anno; oppure da 1 a 3 anni; da 3 a 5 anni; ma anche da 5 a 7 anni; da 7 a 10 anni; poi da 10 a 15 anni ed infine oltre i 15 anni.

Un’altra categoria è legata ai Titoli di Stato italiani: in questo caso la suddivisione è per durata finanziaria o per tipologia di titolo (quasli i BOT oppure quelli con scadenze più lunghe, come i BTP);
Troviamo poi ETF obbligazionari correlati a titoli di Stato mondiali:sono ETF con panieri globali di emissioni del debito governativo;

ETF Obbligazionari in valuta non euro

Una particolare categoria, con rendimenti di norma più elevati, è quella legata agli ETF obbligazionari sui Titoli di Stato che sono stati emessi da paesi emergenti. Ogni ETF è diversificato con emissioni di diversi paesi, rendendo così accessibili attività finanziarie che altrimenti non sarebbero facilmente raggiungibili dagli investitori privati con patrimoni contenuti. In questa tipologia ci sono ETF che replicano panieri con emissioni in dollari, spesso definita anche come “valuta forte”, mentre possono anche essere nella valuta locale.

Un’altra categoria di ETF obbligazionari è quella che fa riferimento ai titoli di Stato denominati non in euro. Si tratta di ETF con panieri dedicati ai titoli di Stato in altre divise, appunto non euro (potrebbero essere in dollari americani, in dollari canadesi o sterline inglesi o chiaramente obbligazioni in altre valute).

Obbligazioni indicizzate all’inflazione

Un’altra interessante categoria di ETF obbligazionari è quella che fa riferimento alle obbligazioni legate all’inflazione, che potrebbero generare ottimi rendimenti nelle fasi economiche caratterizzate da una ripresa dell’inflazione. Si tratta di ETF con panieri di titoli obbligazionari, quotati in dollari o in euro, indicizzati all’andamento dell’inflazione.

La duration nelle obbligazioni

Nella scelta degli ETF legati alle obbligazioni (e per capire quale prodotto possa essere più conveniente o adatto all’investitore) è opportuno conoscere il concetto di Duration delle obbligazioni. Prima di descriverla è necessario richiamare il concetto fondamentale che lega il prezzo e i rendimenti dei bond.

– Se i rendimenti crescono, i prezzi delle obbligazioni si muovono al ribasso (scendono).
– Se i rendimenti calano, i prezzi delle obbligazioni si apprezzano (salgono).

L’entità di questo apprezzamento o deprezzamento è legata al valore della duration ossia alla durata finanziaria. La duration rappresenta quindi la variazione del prezzo di un’obbligazione a fronte di una variazione unitaria del tasso di rendimento del mercato.

Pertanto:
– valori elevati di duration hanno un impatto maggiore sui prezzi delle obbligazioni;
– valori contenuti di duration hanno un impatto minore sui prezzi delle obbligazioni.

Tale ragionamento deve chiaramente essere esteso anche agli ETF obbligazionari.
Ne deriva quindi che:
se ci attende un rialzo dei rendimenti delle obbligazioni è meglio mantenersi su duration corte; mentre se le attese sono per una discesa dei rendimenti è meglio mantenersi su duration lunghe.

Ecco dunque una serie di fattori da analizzare prima di investire con ETF su obbligazioni.

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Cosa è il Contango? https://www.investire-certificati.it/cosa-e-il-contango/ Wed, 29 Apr 2020 10:31:36 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=1180 Contango e backwardation: si parla spesso di questi termini nel mondo finanziario, ma cosa sono e come funzionano? Sono due concetti chiave nella negoziazione degli strumenti finanziari derivati e sono correlati alle differenze di prezzo fra le varie scadenze dei prodotti derivati, in particolare quelli legati al mondo delle commodity, ossia le materie prime. Per […]

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Contango e backwardation: si parla spesso di questi termini nel mondo finanziario, ma cosa sono e come funzionano? Sono due concetti chiave nella negoziazione degli strumenti finanziari derivati e sono correlati alle differenze di prezzo fra le varie scadenze dei prodotti derivati, in particolare quelli legati al mondo delle commodity, ossia le materie prime. Per esaminare i concetti di contango e backwardation ripartiamo dalla definizione dei futures.

Contango e backwardation nei futures

I futures sono contratti finanziari derivati che vincolano due controparti nello scambio di una determinata quantità di un bene, definito sottostante, in una data futura, prestabilita all’origine del contratto medesimo. Con i contratti futures (così come con altri prodotti derivati) derivati viene di fatto trasferito il rischio di mercato dal produttore agli investitori che assumono pertanto posizioni sul mercato, speculando al rialzo o al ribasso sull’andamento del sottostante.

Come accennato i contratti futures presentano varie scadenze, che sono di norma trimestrali, mentre sono invece mensili sul petrolio e sul gas naturale. Proprio le differenze di prezzo nelle varie scadenze dei futures determinano i concetti di contango e backwardation.

Cosa è il Contango: definizione

Cosa è il contango? Si parla di contango (o forwardation) quando i prezzi di una scadenza più vicina nel tempo sono inferiori rispetto alle scadenze più lontane nel tempo. In una situazione di contango gli investitori sono pronti a pagare un prezzo superiore a quello spot o comunque di una scadenza breve per ricevere una determinata merce in futuro.

Spiegazione grafica

Questo è anche lo scenario che si verifica maggiormente sui mercati: una curva forward standard, infatti, tende a crescere nel tempo. Possiamo spiegare ciò in quanto il prezzo in una scadenza più lontana nel tempo dovrebbe includere costi superiori per lo stoccaggio. Va tuttavia menzionato che eventi geopolitici o shock della domanda possono generare situazioni inverse al contango, appunto di backwardation.

Curve di contango o backwardation

Cosa è la backwardation? Definizione

La backwardation è lo scenario inverso rispetto al contango e si verifica quando il prezzo dei contratti futures risulta inferiore rispetto al prezzo spot (o quando scadenze dei futures più lontane nel tempo hanno prezzi inferiori rispetto a scadenze più vicine nel tempo).

Esempio sul petrolio

Un esempio si è verificato nella primavera 2020 sul petrolio, assumendo toni particolarmente accentuati quando la scadenza di maggio 2020 del contratto WTI ha chiuso le ultime ore di vita addirittura in territorio negativo, mentre i contratti successivi (da giugno 2020 in poi) erano tutti in territorio positivo.

Prendiamo come esempio i prezzi del CME del Crude Oil (WTI) di fine aprile 2020. La scadenza di giugno naviga intorno ai 14 dollari al barile. Quella di luglio, invece, è già prezzata intorno a quota 18,50 dollari.

Il contango continua nei mesi seguenti ed il prezzo sale ulteriormente a 21,78 per agosto e 24 per settembre, arrivando oltre i 30 nell’aprile 2021 e oltre quota 35 dal giugno 2022. Il prezzo – anche se passano di mano pochi contratti e non quotidianamente per scadenze cosi lunghe – supera i 40 dollari al barile dal giugno 2024.

Il contango prosegue nei mesi seguenti: il prezzo di riferimento dei contratti dall’ottobre 2028 in poi eccede quota 50 dollari al barile.

Il mercato, con un ampissimo contango, prezza una lenta ma progressiva ripresa della domanda di petrolio su scala mondiale, con le consegne più lontane nel tempo che hanno prezzi decisamente superiori a quelle più prossime.

ETF, ETC, CFD e contango

Il contango è riflesso anche negli strumenti derivati come ETF, ETC e CFD che “derivano” appunto il loro prezzo dall’andamento del future. Nel caso in cui si tratti di prodotti senza una scadenza, come capita per ETF e ETC, se vi è la replica fisica del sottostante, l’ETC in questione andrà a coprirsi, cambiando contratto, con il rolling in cui saranno appunto riflessi eventuali contango o backwardation dei prezzi, che vengono trasferiti nel prezzo dell’ETF o dell’ETC.

Anche i contratti in cui vi è copertura sintetica riflettono chiaramente la presenza di contango, così come i CFD, ossia i contratti per differenza. Nel caso dei CFD solitamente vi è scadenza del contratto (rispecchiando fedelmente quella del contratto future) ed è quindi l’investitore a dover effettuare il rolling della posizione ogni mese oppure ogni tre mesi in base alla scadenza del contratto.

Se non vi fosse invece scadenza, nel raro caso dei contratti spot su materie prime, il broker carica per le posizioni portate in overnight un costo di rollover o swap all’investitore che cresce all’aumentare del contango (e che potrebbe invece essere a credito dell’investitore nel caso di backwardation).

Operazioni di trading long

Il contango è pertanto un aspetto da considerare in ogni caso, indipendentemente dallo strumento scelto per l’investimento perché potrebbe incidere anche in maniera significativa sulla performance (così come la backwardation).

Nel dettaglio, in presenza di un forte contango, la performance di un’operazione long, ossia impostata al rialzo, potrebbe essere fortemente inficiata dal contango che aumenterebbe implicitamente i costi di mantenimento della posizione. Chiaramente l’aumento dei costi è proporzionale alla crescita della curva forward, ossia i costi crescono all’aumentare del contango.

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ETF Short e ETF a Leva Short https://www.investire-certificati.it/etf-a-leva-etf-short-e-etf-leva-short/ Sun, 18 Aug 2019 02:36:50 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=205 ETF short e ETF a leva short: come funzionano? È possibile operare con ETF a leva short? Ecco alcuni dei temi analizzati in questo articolo sugli ETF. Per gli investitori che volessero operare short o con leva tramite gli ETF troviamo alcuni prodotti finanziari strutturati, facenti parte della categoria degli ETF strutturati. Cosa sono gli […]

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ETF short e ETF a leva short: come funzionano? È possibile operare con ETF a leva short? Ecco alcuni dei temi analizzati in questo articolo sugli ETF.

Per gli investitori che volessero operare short o con leva tramite gli ETF troviamo alcuni prodotti finanziari strutturati, facenti parte della categoria degli ETF strutturati.

Cosa sono gli ETF short

Questo tipo di ETF consente all’investitore di assumere una esposizione inversa rispetto all’andamento giornaliero del benchmark di riferimento. 
Il loro funzionamento è molto semplice: il prezzo degli ETF di tipo short aumenta quando il sottostante diminuisce di valore. Per questo motivo gli ETF di tipo short costituiscono una valida modalità per speculare al ribasso sui mercati finanziari. È chiaro che se il sottostante, anziché scendere, dovesse salire il prezzo dell’ETF diminuirà (generando una perdita per l’investitore). Da un punto di vista operativo gli ETF short possono essere utilizzati o per finalità speculative (trading di breve termine) o per effettuare una momentanea protezione del proprio portafoglio azionario o obbligazionario.

Cosa sono gli ETF a leva

Gli ETF a leva consentono di amplificare, al rialzo o al ribasso, il movimento dell’indice sottostante. Mentre gli ETF standard replicano l’andamento del benchmark con un rapporto di 1:1 gli ETF a leva ne amplificano il comportamento per 2 o 3 volte. Per questo motivo gli ETF a leva vanno tendenzialmente utilizzati sul brevissimo o breve periodo e solo per finalità speculative.

L’aspetto critico di questo tipo di ETF è legato all’effetto compounding. Quest’ultimo (che si verifica sia gli ETF leva long sia sugli ETF leva short) produce infatti una distorsione che impedisce di replicare fedelmente la performance multiday (ossia su più giorni) dell’ETF rispetto al benchmark sottostante. Questa distorsione è negativa (ossia sfavorevole all’investitore) durante le fasi caratterizzate da incertezza e volatilità mente può essere positiva (e quindi favorevole all’investitore) durante le fasi caratterizzate da una tendenza definita. Un esempio può contribuire a chiarire l’impatto dell’effetto compounding. Ipotizziamo, ad esempio che un indice valga 1.000 punti e che l’ETF leva 2 long valga 100. Se l’indice sale il primo giorno del 5% (salendo a 1.050 punti), il valore dell’ETF sale a 110 (ossia del 10%). Se il secondo giorno l’indice dovesse scendere del 4.762% (e tornare quindi ai 1.000 punti iniziali) il valore dell’ETF scende invece a 99,52 (sotto i 100 punti iniziali), registrano quindi una variazione negativa dello 0,48% rispetto ai valori iniziali.

INVESTIRE CON etf a leva

Gli ETF a leva Short

Gli ETF a leva Short consentono di assumere una esposizione inversa e in leva rispetto all’andamento del benchmark di riferimento. Il prezzo di un ETF di questo tipo aumenta quando il prezzo del sottostante diminuisce: per questo motivo ETF di questo tipo possono essere utilizzati per speculare al ribasso sui mercati finanziari (o per proteggere il proprio portafoglio titoli).

La performance giornaliera del sottostante è moltiplicata per il fattore di leva. Una discesa del prezzo del sottostante del 2% provoca un aumento del 4% dello strumento in caso di leva 2 e un aumento del 6% in caso di leva 3. È opportuno evidenziare che anche gli ETF leva short risentono dell’effetto compounding descritto in precedenza.

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ETF – Le Categorie https://www.investire-certificati.it/come-classificare-gli-etf/ Sun, 18 Aug 2019 02:23:58 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=202 La classificazione degli ETF in base al sottostante. Capire gli ETF e le categorie di ETF

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ETF – Le categorie degli ETF in base al sottostante. Capire gli ETF e le categorie di ETF. Dopo aver visto cosa è un ETF, per l’investitore è utile conoscere le categorie distintive degli ETF.

A seconda del tipo di sottostante al quale sono collegati gli ETF si suddividono in categorie:

  • Monetari;
  • Obbligazionari;
  • Azionari;
  • Settoriali e tematici;
  • Strutturati;

Gli ETF monetari

Gli ETF monetari, utilizzati per un momentaneo parcheggio di liquidità, investono il loro patrimonio in titoli di stato con scadenza a brevissimo termine. Esistono ETF monetari, che possono essere sia in euro sia in valuta estera (ad esempio in dollari Usa); costituiscono un valido strumento di investimento per evitare che sul conto corrente rimangano cifre consistenti. Questo dopo che, con l’entrata in vigore della direttiva sui bail-in bancari, importanti superiori ai 100.000 euro potrebbero essere requisiti in caso di insolvenza della banca.

Gli ETF Obbligazionari

Gli ETF obbligazionari consentono di investire su un paniere di obbligazioni che hanno delle caratteristiche in comune. I vantaggi che si ottengono acquistando ETF anziché le singole obbligazioni sono sostanzialmente due; 
a) offrono un’interessante diversificazione interna (che permette di ridurre il rischio di portafoglio); b) per l’acquisto degli ETF non è previsto un lotto minimo. Ciò consente di investire anche cifre contenute.

Gli ETF che riguardano il mondo obbligazionario possono essere collegati a: 
1) obbligazioni corporate. In questo caso gli ETF replicano panieri di titoli obbligazionari emessi da aziende. Sotto questo punto di vista c’è ampia possibilità di scelta sia in termini di valuta di emissione, di tasso (fisso o variabile), di solidità finanziaria (investment grade o high yield) e di durata finanziaria. 
2) obbligazioni governative o sovranazionali. In questo caso occorre distinguere tra:

Categorie di obbligazioni governative

a) Titoli di Stato Europei: questa categoria ingloba panieri diversificati di titoli di Stato emessi dai paesi dell’Eurozona. Ci possono essere panieri composti solo da titoli ad alto rating (es tripla A) oppure panieri al cui interno sono presenti anche titoli con merito di credito inferiore. I primi hanno un’elevata garanzia di solvibilità, ma offrono un rendimento inferiore.

I secondi, invece, hanno un’affidabilità inferiore a cui però è associato un rendimento maggiore. Nei momenti di tensione sui mercati (“risk off”), in particolare, un rating inferiore espone al rischio di una maggiore volatilità dei prezzi.
Panieri composti da titoli con ogni scadenza oppure panieri suddivisi a seconda della durata finanziaria: (da 0 a 1 anno, da 1 a 3 anni, da 3 a 5 anni, da 5 a 7 anni, da 7 a 10 anni; da 10 a 15 anni; oltre i 15 anni).
b) Titoli di Stato italiani: in questo caso la suddivisione è per durata finanziaria o per tipologia di titolo (BOT o BTP);
c) Titoli di Stato mondiali: sono ETF con panieri globali di emissioni del debito governativo;
d) Titoli di Stato emessi da paesi emergenti: ogni paniere è diversificato con emissioni di diversi paesi, rendendo così accessibili attività finanziarie difficilmente investibile per patrimoni contenuti. In questa tipologia ci sono ETF che replicano panieri con emissioni in “valuta forte”; sono così chiamate quando il titolo obbligazionario è quotato in dollari, oppure in valuta locale.
e) Titoli di Stato non Euro: ETF con panieri dedicati ai titoli di Stato in valute differenti dall’euro (ad esempio Stati Uniti, Regno Unito, Australia).
f) obbligazioni legati all’inflazione: sono ETF con panieri di titoli obbligazionari, quotati in dollari o in euro, indicizzati all’inflazione. 

investire con ETF

ETF azionari

Gli Etf azionari consentono di investire su panieri/indici composti da titoli azionari. Sono particolarmente interessanti in quanto: 
– hanno ridotti costi commissionali (con un’unica operazione si acquista infatti un intero paniere di titoli); 
– consentono di diversificare il rischio (e, in alcuni casi, di ridurre le volatilità). 

Le categorie di ETF Azionari

A seconda del sottostante a cui sono legati si distinguono in ETF su azionario
Italia: la maggior parte degli ETF si riferiscono al nostro indice Ftse Mib anche se ci sono alcuni ETF collegati ad azioni mid cap. 
Europa: a sua volta suddivisibile in Area Europa (che comprende anche i paesi al di fuori dall’area Euro) e singoli Paesi

Paesi emergenti: questa categoria viene a sua volta suddivisa in ETF legati alle borse di Africa/Medio Oriente; Asia; Centro/Sud America; Est Europa; Mondo. 

ETF su azionario Nord America: è una categoria di ETF ricca di panieri differenziati per mercato (Nyse o Nasdaq), capitalizzazione di mercato delle aziende e panieri coperti dal rischio cambio (hedging) legato al cambio euro/dollaro, per permettere agli operatori di investire su questi mercati tramite ETF. 
ETF su azionario Mondo: raggruppa gli ETF sull’azionario globale. E’ opportuno controllare la composizione e i pesi dei singoli paesi nell’indice replicato visto che molto spesso gli indici hanno una quota importante di azionario statunitense; 
ETF su azionario settoriale: questa categoria di ETF permette di includere nel proprio portafoglio azioni di mercati sviluppati che appartengono solo ad alcuni settori (ad esempio tecnologia piuttosto che al comparto bancario, auto ecc…). 
ETF su azionario Smart Beta: si tratta di ETF che, pur mantenendo un meccanismo di replica passiva, investono su panieri di titoli azionari; sono titoli selezionati in base a modelli quantitativi. Per esempio i titoli con maggiore momentum) o fondamentale (come la stabilità e l’entità del dividend yield). L’obiettivo è quello di ottenere un “extra rendimento” (alpha) rispetto al benchmark di riferimento. 
ETF su azionario tematico: questa categoria comprende panieri azionari aggregati su temi specifici come le aziende che operano nella costruzione di infrastrutture, nella depurazione e distribuzione dell’acqua, nella produzione di energie rinnovabili, nella sicurezza informatica e robotica, nella produzione mineraria, in aziende di private equity o aziende socialmente responsabili.

ETF legati alla volatilità  

Esistono poi due particolari tipologie di ETF legati alla volatilità e agli indici di credito. Nel primo caso l’ETF ha come sottostante la volatilità, espressa dall’indice Vix (o meglio, dai future legati all’indice Vix). L’acquisto di questo tipo di ETF mira a sfruttare la correlazione negativa esistente tra l’indice Vix e il mercato azionario (americano).

Se si ipotizza una discesa del mercato Usa, quindi, anziché andare short degli indici di mercato si compra un ETF long legato al Vix. La volatilità costituisce quindi una vera e propria asset class che aumenta in modo consistente durante le fasi negative del mercato. Per questo motivo un ETF di questo tipo consente di speculare con finalità di trading o di proteggere un portafoglio azionario. Il problema principale è legato, oltre ad una liquidità non sempre elevata, al fatto che i prezzi di questo tipo di ETF risentono dell’effetto “contango”.

ETF legati a indici di credito

Gli ETF legati a indici di credito investono invece in un sottostante composto da un paniere di CDS. I CDS (credit default swap) sono un prodotto derivato assicurativo che viene utilizzato dagli operatori istituzionali per coprirsi dal rischio default di un emittente obbligazionario.

Gli ETF di indici di credito permettono quindi sfruttare le variazioni di prezzo di un paniere di CDS; queste oscillazioni dipendono dall’aumento o alla diminuzione del rischio di credito (rischio default) degli emittenti. Nella versione Long gli ETF si apprezzano quando si verifica una riduzione del rischio di credito; invece nella versione Short gli ETF si apprezzano quando aumenta il rischio di credito; quest’ultimo è connesso agli emittenti del paniere obbligazionario utilizzato come benchmark. Si pensi, ad esempio, alle situazioni di tensione dei paesi periferici dell’Eurozona che innescano una salita del famoso spread.

ETF – Le Categorie degli ETF strutturati

ETF – Le categorie degli ETF strutturati non si limitano a replicare il benchmark al quale sono collegati ma permettono agli investitori di accedere a particolari strategie di investimento; come per esempio la possibilità di prendere posizione su un certo mercato con un effetto leva (leveraged ETF) o puntare, con o senza leva, su un ribasso del mercato (ETF short). 
Le principali tipologie di ETF strutturati sono tre. 
ETF Short. Permettono all’investitore di assumere una esposizione inversa rispetto all’andamento giornaliero del benchmark di riferimento. Ad esempio se il benchmark registra un -2% l’ETF registra un +2%.

– ETF leva Long. Forniscono all’investitore un rendimento addizionale rispetto al benchmark di riferimento, garantito dall’effetto leva. Ad esempio: se il benchmark registra un +2% l’ETF leva 2 registra un +4%.
– ETF leva short. Permettono all’investitore di assumere una esposizione inversa e in leva rispetto all’andamento giornaliero del benchmark di riferimento. Ad esempio: se il benchmark registra un -2% l’ETF registra un +4%.

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ETF: Categorie e Come Funzionano https://www.investire-certificati.it/gli-etf-come-funzionano-e-le-categorie-degli-etf/ Sat, 17 Aug 2019 19:47:06 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=199 ETF Categorie e come funzionano? Conoscere gli ETF per investire con questi strumenti finanziari. Per investire sugli ETF è utile conoscere le categorie base di questi prodotti. Gli ETF possono essere suddivisi in base:  1) all’attività finanziaria sottostante (Asset class) a cui sono collegati: per esempio avremo ETF per investire sui mercati monetari, obbligazionari, azionari […]

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ETF Categorie e come funzionano? Conoscere gli ETF per investire con questi strumenti finanziari.

Per investire sugli ETF è utile conoscere le categorie base di questi prodotti. Gli ETF possono essere suddivisi in base: 
1) all’attività finanziaria sottostante (Asset class) a cui sono collegati: per esempio avremo ETF per investire sui mercati monetari, obbligazionari, azionari o delle materie prime.
2) all’area geografica alla quale si riferiscono: internazionali, nazionali, regionali. 
3) al settore di appartenenza: tecnologico, bancario, energetico ecc…. 
4) al tipo di strategia utilizzata: long, short o a leva; 
5) alla politica di distribuzione dei proventi; 
6) all’assenza o alla presenza del rischio di cambio; 
7) alla modalità con la quale avviene la replica del benchmark di riferimento. 

Gli ETC: Come funzionano e le loro categorie

In questa analisi sono esaminate le caratteristiche degli ETF in basi ai primi quattro criteri. Per quanto riguarda gli ultimi tre criteri è opportuno segnalare che, in base alla politica di distribuzione dei proventi, ci possono essere:

 ETF a distribuzione, che prevedono una distribuzione periodica (mensile, trimestrale, semestrale o annuale) dei proventi maturati dal fondo. Questi ETF sono particolarmente interessanti per gli investitori che vogliono ottenere delle entrate periodiche;

– ETF ad accumulo, dove i proventi vengono reinvestiti automaticamente nello stesso ETF.

Gli ETF possono avere come sottostante delle attività finanziarie quotate in euro, per le quali quindi (per l’investitore italiano o europeo) non c’è il rischio cambio, o attività finanziarie quotate in una valuta diversa dell’euro (ad esempio in dollari Usa). In questo secondo caso c’è un rischio cambio che, tuttavia, può essere eliminato utilizzando ETF di tipo Hedged, ossia ETF che presentano al loro interno uno specifico meccanismo di copertura dal rischio cambio per tutelare l’investire che ha acquistato l’ETF. Questa copertura può avvenire su base mensile («monthly») o su base giornaliera («daily»). Quest’ultima è più precisa ma ha un costo di copertura superiore.

INVESTIRE CON GLI ETF

Gli ETF: modalità di replica

Gli ETF si possono poi suddividere in base alla modalità di replica del paniere sottostante. La replica può essere: 
a) fisica: che a sua volta può essere completa o a campione; 
b) sintetica: che a sua volta può essere funded o unfunded.

La replica fisica completa prevede l’acquisto, da parte della società emittente, di tutte le attività finanziarie (ad esempio titoli azionari) con lo stesso peso percentuale che le attività hanno all’interno del basket da replicare. Si tratta quindi di una replica trasparente e efficiente che viene utilizzata quando il paniere sottostante non è numeroso. L’investitore, in questo caso, tramite l’ETF è esposto solo al rischio di mercato. La replica fisica a campione prevede l’acquisto diretto solo di una parte delle attività finanziarie che compongono il basket da replicare. Il risultato sarà una buona approssimazione ma non la replica fedele al 100%. Questo tipo di replica viene utilizzata quando paniere sottostante è ampio. Anche in questo caso l’investitore si espone solo al rischio di mercato.

La replica sintetica funded prevede che l’emittente dell’ETF non utilizzi il denaro delle sottoscrizioni per l’acquisto di un paniere sostitutivo ma lo trasferisca ad una controparte che in cambio (tramite un contratto swap) corrisponderà la performance del benchmark di riferimento. La replica è precisa ma si tratta di uno strumento che espone l’investitore sia al rischio di mercato sia al rischio di controparte (che viene tuttavia limitato con l’obbligo da parte della controparte dello swap di mettere a garanzia dei titoli).

La replica sintetica unfunded prevede che l’emittente dell’ETF acquisti un paniere sostitutivo (substitute basket) e, contemporaneamente, sottoscriva un contratto “swap” con una controparte. In questo caso la controparte riconosce alla società emittente la performance total return del paniere benchmark di riferimento. ff

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Investire con gli ETF https://www.investire-certificati.it/investire-con-gli-etf-exchange-traded-funds/ Sat, 17 Aug 2019 19:18:28 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=196 Gli ETF (Exchange Traded Funds): cosa sono e come investire con gli ETF? Definizione e caratteristiche degli ETF

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Gli ETF (Exchange Traded Funds): cosa sono e come investire con gli ETF? Definizione e caratteristiche degli ETF

Gli investitori che utilizzano gli ETF fra gli strumenti del proprio portafoglio sono in continua crescita. Investire con gli ETF infatti presenta una serie di vantaggi (in particolare legati ai bassi costi e alle basse commissioni di questi prodotti) che vedremo in questa analisi. Gli Exchange Traded Funds (da cui l’acronimo ETF) sono una particolare tipologia di “organismi di investimento collettivo del risparmio” (OICR) le cui quote sono negoziate in tempo reale sui mercati finanziari. In pratica sono “fondi scambiati sui mercati regolamentati” la cui caratteristica più importante è quella di essere indicizzati (ossia di replicare passivamente) all’andamento di un indice o benchmark di riferimento. Così, ad esempio, se l’indice Ftse Mib registra un progresso del 3,5% anche l’ETF collegato all’indice Ftse Mib si apprezza del 3,5%. 
Gli ETF, a differenza dei fondi comuni di investimento, sono scambiati in tempo reale sul mercato (ETFPlus) e il loro valore, di conseguenza, varia continuamente nel corso della giornata. 

Come funziona un ETF?

Le principali caratteristiche che l’investitore di un ETF deve necessariamente conoscere (e che si possono facilmente reperire presso il sito di Borsa Italiana o presso il sito della società emittente) sono:

  • Il tipo di strumento: ETF, ETC o ETN;
  • Il codice ISIN: è il codice che contraddistingue ogni ETF;
  • Il codice alfanumerico: è il ticker che consente di individuare l’ETF;
  • Il benchmark: è il paniere che viene replicato (di cui viene esposta la composizione);
  • La modalità di replica del benchmark: fisica, campionamento, sintetica;
  • La categoria a cui appartiene l’ETF;
  • Il lotto minimo di negoziazione dell’ETF (normalmente 1 pezzo);
  • La commissione annua di gestione (Total Expense Ratio (TER), che viene sottratta pro-quota giornalmente dal patrimonio del fondo);
  • Le eventuali commissioni di entrata, uscita e performance;
  • L’emittente: è la società madre del prodotto;
  • Obblighi di quotazione: in particolare il numero di titoli che il market maker (il fornitore di liquidità) deve esporre sia in acquisto sia in vendita e lo spread massimo (in %) fra la proposta di acquisto e vendita;
  • Il tracking error: è lo scostamento percentuale dell’Etf rispetto al rendimento del paniere replicato;
  • Il rendimento registrato nel corso dei diversi archi temporali;
  • Il NAV (net asset value) ossia il valore reale della quota a fine giornata.

Le caratteristiche degli ETF

Gli ETF sono quotati in tempo reale sul mercato ETFplus, il mercato regolamentato telematico di Borsa Italiana interamente dedicato alla negoziazione in tempo reale degli strumenti replicanti. Ciò fornisce all’investitore la possibilità di comprarli e/o venderli nel corso della giornata. Un secondo vantaggio riguarda i minori costi di gestione annua rispetto ai fondi di investimento: in particolare non sono presenti commissioni di ingresso, di uscita e di performance.

Gli ETF offrono poi la possibilità di investire su numerosi sottostanti, in alcuni casi difficilmente raggiungibili con altri strumenti finanziari. Costituiscono quindi un prodotto finanziario che può essere utilizzato sia con finalità di investimento, sia per un’operatività di breve termine (trading). Grazie agli ETF è possibile costruire strategie di tipo long (volte quindi a sfruttare una salita dei prezzi dell’attività finanziaria a cui è indicizzato), short (volte a sfruttare una discesa dei prezzi dell’attività finanziaria a cui è indicizzato) e a leva (volte ad amplificare i movimenti al rialzo/al ribasso dell’attività finanziaria a cui è indicizzato). 

Gli ETF, tuttavia, hanno anche dei difetti. Il controvalore medio scambiato non sempre è elevato e ciò può creare problemi di liquidità. In particolare, lo spread denaro/lettera non sempre è contenuto: in occasione della diffusione di importanti dati macro (dove spesso si verificano rapide escursioni di prezzo sui diversi mercati), ad esempio, lo spread può aumentare in modo significativo, rendendo difficile l’acquisto o la vendita dell’ETF per l’investitore.

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