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A inizio febbraio Citi Bank ha emesso un nuovo bond su Borsa Italiana con ISIN: XS2792097375. Al momento quota appena 1000 e se dovesse arrivare a scadenza rimborserebbe 1.624 euro lordi. Un’emissione interessante per chi vuole diversificare il proprio portafoglio, puntando sulla certezza dei rendimenti garantiti offerti dal mondo obbligazionario, con un’emittente che ha un rating solido come Citi Bank. Un prodotto che potrebbe salire sopra la pari nel caso in cui i tassi dovessero scendere, patendo invece tassi elevati.

Zero coupon da Citi Bank

Il bond (codice ISIN: XS2792097375) è uno zero coupon che da 1.000 va fino a un massimo di 1.624 euro in tredici anni. Di fatto offre una cedola lineare cumulata del 4,8% lordo annuo, pagata a scadenza o nel momento dell’eventuale richiamo anticipato discrezionale da parte dell’emittente (da febbraio 2027 in poi).

A partire dalla fine del secondo anno di vita del bond Citi Bank potrebbe richiamare il prodotto pagando le cedole dovute fino a quel momento come da tabella qui di seguito.

Come funziona il bond di Citi Bank?

Se il prodotto fosse richiamato alla prima data utile l’investitore riceverebbe quindi un rimborso pari a 1.096 euro per obbligazione detenuta (pari alle cedole cumulate dei primi due anni). Il meccanismo è il medesimo anche per gli anni seguenti, con un rimborso crescente che potrebbe arrivare a 1.576 euro in caso di richiamo dopo 12 anni. Se il prodotto non venisse richiamato anticipatamente, alla data di scadenza, nel febbraio 2038 il bond sarebbe rimborsato a 1.624 euro (lordi). In questo caso si avrebbe un rendimento del 62,4% lordo in meno di 13 anni.

Il bond di Citi Bank quota al prezzo tel quel (quindi non si paga il rateo maturato al venditore) e nel momento in cui scriviamo si acquista attorno alla pari (avendo un mese di vita ha di fatto accumulato un primo 0,40% di rendimento). Di fatto se venisse richiamato alla prima data utile si incasserebbero circa 9,6 punti percentuali in 23 mesi (circa il 5% annuo), a fronte di un prodotto che non offre grandi rischi per chi può permettersi di detenerlo – se necessario – per un arco temporale elevato.

Aggiornamento tassi 6 marzo 2024

Con l’attuale salita dei rendimenti, il prezzo è sceso sotto la pari, in area 97. Sale quindi il rendimento potenziale del prodotto. In caso di richiamo alla prima data utile sono oltre 12 i punti percentuali lordi che si incassano. Sale anche il rendimento massimo a scadenza, che supera i 66 punti percentuali. Come sempre occorre considerare il prezzo di acquisto del prodotto per calibrare i calcoli dei rendimenti.

Rischi delle obbligazioni

Abbiamo parlato di rischi: si tratta di un prodotto difensivo, con alcuni rischi da conoscere per l’investitore:

  • il rischio emittente, che sembra però decisamente ridotto considerando la stazza dell’emittente, anche se non è mai assente;
  • il rischio di un prezzo spot inferiore alla pari sul mercato secondario. Se i tassi dovessero salire durante la vita del bond ecco che la quotazione spot potrebbe scendere sotto la pari anche in maniera significativa;
  • il rischio di reinvestimento. Nel caso in cui il bond fosse richiamato anticipatamente l’investitore potrebbe dover reinvestire il denaro a un tasso inferiore.

Il prodotto è quotato su Borsa Italiana dove è la stessa banca d’investimento a garantire la liquidità sul book di negoziazione. Tutti i rendimenti indicati sono lordi. La tassazione vigente è del 26%.

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Obbligazioni Goldman Sachs con Tasso fisso decrescente https://www.investire-certificati.it/obbligazioni-goldman-sachs-con-tasso-fisso-decrescente/ Tue, 12 Mar 2024 09:47:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=32758 Sono state emesse il primo marzo le nuove obbligazioni Goldman Sachs a tasso fisso decrescente. Le cedole annue partono dall’8% per i primi tre anni, per arrivare all’1,25% negli ultimi due anni. Le nuove obbligazioni di Goldman Sachs Goldman Sachs, una delle maggiori banche d’investimento del mondo, torna a finanziarsi sul mercato emettendo le sue […]

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Sono state emesse il primo marzo le nuove obbligazioni Goldman Sachs a tasso fisso decrescente. Le cedole annue partono dall’8% per i primi tre anni, per arrivare all’1,25% negli ultimi due anni.

Le nuove obbligazioni di Goldman Sachs

Goldman Sachs, una delle maggiori banche d’investimento del mondo, torna a finanziarsi sul mercato emettendo le sue nuove obbligazioni a tasso fisso decrescente. Il prodotto è stato emesso il 1° marzo ed è quotato sul segmento EuroMOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni). La durata prevista è di tredici anni, con scadenza il 1° marzo 2037. L’emittente, tuttavia, si è riservato la facoltà di richiamare anticipatamente l’obbligazione. Vedremo nel prosieguo cosa questo comporti nel dettaglio.

Il tasso fisso decrescente

Come anticipato, le nuove obbligazioni a tasso fisso di Goldman Sachs prevedono interessi decrescenti. I primi tre anni le cedole lorde, infatti, pagano l’8%, dopo di che vi è un immediato scalino che porta l’interesse al 3% per il quarto e il quinto anno. Seguono decrementi più contenuti a cadenza biennale. Pertanto, il sesto e il settimo anno si potranno ricevere rendimenti lordi del 2%, poi dell’1,75% (8°e 9° anno), dell’1,50% (10° e 11°) ed infine dell’1,25% (12° e 13°).

Ciò significa che, qualora un investitore avesse acquistato una obbligazione (investendo 100 Euro) all’emissione e la tenesse fino a scadenza (2037), questa genererebbe un rendimento lordo di 43 euro, ossia il 43%.

Il richiamo anticipato

Un’altra caratteristica molto interessante di queste nuove obbligazioni risiede nel fatto che Goldman Sachs ha inserito una clausola di autocall. In particolare, l’emittente può effettuare il richiamo anticipato dal 1° marzo 2025; a partire, pertanto, dal pagamento della prima cedola all’8%. Questa facoltà, se esercitata, obbliga la banca a corrispondere all’investitore il Valore Nominale, oltre alle cedole maturate fino alla relativa data di rimborso anticipato inclusa.

Potenziali vantaggi delle obbligazioni Goldman Sachs a tasso fisso

Certificati Cedole Fisse

Iniziamo facendo una lista di pro e contro dai potenziali vantaggi. Il fulcro di questo prodotto è senza dubbio l’importo potenziale delle cedole sui primi tre anni. L’8% è un tasso davvero rilevante e per tre anni significa un potenziale 24% lordo cumulato. Inoltre, per alcuni investitori anche il fatto che le cedole siano conosciute a priori può trasmettere più sicurezza.

L’altro potenziale vantaggio, tipico delle obbligazioni, è il rimborso a scadenza del capitale al 100% del valore nominale. Per questa nuova obbligazione di Goldman Sachs anche in caso di richiamo anticipato il rimborso è al 100%. Ovviamente, fermo restando il rischio di credito dell’Emittente.

Potenziali svantaggi

Come da un lato alcuni investitori potrebbero trovar conforto nel conoscere a priori gli importi delle cedole, dall’altro alcuni potrebbero storcere il naso. Le cedole, infatti, essendo fisse non sono legate all’andamento di un indice o ad attivi sottostanti; pertanto, qualora i tassi di interesse sul mercato dovessero essere superiori all’ammontare delle cedole, gli investitori non ne beneficerebbero. In Economia questo rischio si chiama “costo opportunità” ed è il valore della migliore alternativa tralasciata.

Da notare anche il forte rischio di veder scendere il prodotto sotto la pari (in quanto quotato sul mercato secondario) se i tassi dovessero salire, in particolare dopo lo stacco dei primi tre ricchi premi annuali.

Un altro potenziale svantaggio è la discrezionalità dell’emittente nell’esercitare il rimborso anticipato delle obbligazioni. Questo può avvenire, per esempio, quando il proprio costo di rifinanziamento risulti più basso rispetto al tasso di interesse corrisposto dalle obbligazioni. In tali circostanze gli investitori sono esposti al rischio di reinvestimento dell’importo ricevuto a titolo di rimborso. Questo, infatti, potrebbe avvenire a condizioni di rischio/rendimento più svantaggiose e in tempistiche non ottimali.

L’eventuale autocall, inoltre, implicherebbe la cessazione del pagamento delle cedole per gli anni successivi a quello di rimborso, con conseguente diminuzione dei proventi complessivi dell’investimento.

I rischi delle obbligazioni

Esistono, infine, alcuni concetti da tenere sempre a mente quando si parla di obbligazioni, e in particolare di obbligazioni di soggetti privati: i fattori di rischio. Essi sono a maggior ragione da tenere in considerazione su prodotti che hanno una durata di 13 anni.

Tali rischi possono essere: di credito, di rivendita prima della scadenza e di liquidità. Nel primo caso si tratta del rischio che l’emittente, in questo caso Goldman Sachs, fallisca. A seconda della gravità della situazione, si potrebbe perdere l’intero capitale investito. Il secondo rischio è collegato al terzo. In breve, qualora l’investitore volesse vendere prima della scadenza le obbligazioni, potrebbe doverlo fare a un prezzo inferiore da quello di acquisto. Infatti, tali prezzi dipendono da vari fattori, tra i quali i tassi di interesse, il merito creditizio dell’emittente e il livello di liquidità. Quest’ultimo è funzione dello sviluppo del mercato secondario. Un investitore deve essere preparato a detenere le obbligazioni fino alla scadenza, perché l’emittente non è obbligato a negoziarle.

L’aliquota

L’ultimo ma necessario argomento è il tema della tassazione. L’aliquota di imposta italiana in vigore e applicabile sui proventi derivanti dalle obbligazioni è pari al 26%. Ben diversa, pertanto da quella sulle obbligazioni di Stato che è del 12,5%. L’ammontare di tale imposta potrebbe variare nel tempo e, ovviamente, non è possibile prevedere modifiche all’attuale regime fiscale.

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Bond Austria 2117 https://www.investire-certificati.it/bond-austria-2117/ Sat, 28 Oct 2023 16:24:07 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=30274 Focus sulle lunghe scadenze obbligazionarie con il bond Austria 2117. Fra i bond secolari austriaci, conviene il bond Austria 2117 o quello con scadenza 2120? Quali rendimenti offrono? Dal punto di vista operativo, il Bond Austria 2117 ha codice ISIN AT0000A1XML2 e simbolo OETP. Ne sono stati emessi complessivamente sei miliardi di euro. L’obbligazione Austria […]

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Focus sulle lunghe scadenze obbligazionarie con il bond Austria 2117. Fra i bond secolari austriaci, conviene il bond Austria 2117 o quello con scadenza 2120? Quali rendimenti offrono?

Dal punto di vista operativo, il Bond Austria 2117 ha codice ISIN AT0000A1XML2 e simbolo OETP. Ne sono stati emessi complessivamente sei miliardi di euro.

L’obbligazione Austria 2117 è tornata alla ribalta negli ultimi mesi, caratterizzati dal rialzo dei tassi da parte delle banche centrali che hanno abbattuto la quotazione. Il prezzo spot dai massimi del 2020 è crollato del 70%, da 225 a 60. Ma se le banche centrali dovessero ridurre i tassi lo scenario potrebbe cambiare. Le lunghe scadenze, ovviamente, riflettono amplificando i movimenti sui tassi della BCE e le aspettative per il futuro.

La scheda del bond Austria 2117

  • Emittente: Österreich, Republik (Austria)
  • Anno di emissione: 2017
  • Anno di scadenza: 2117
  • Codice ISIN: AT0000A1XML2
  • Cedole annue lorde: 2,10%
  • Negoziazione: a corso secco
  • Frequenza del pagamento degli interessi: annuale
  • Prima data di pagamento degli interessi:  20/09/2018

Rating Austria

L’Austria gode di ottimi giudizi da parte di tutte le principali agenzie di rating. Chiaramente ciò può cambiare nel corso del tempo. Anche i bond austriaci presentano rischio emittente, che appare decisamente contenuto. Così come i BTP, sono soggetti alle CACS, parte del rischio emittente

Agenzia di ratingRating
Standard & Poor’sAA+
Moody’s Investors ServiceAa1
Fitch RatingsAA+
DBRSAAA

Bond Austria 2117 vs Austria 2120

Conviene comprare il Bond Austria 2117 o quello con scadenza 2120? Vediamo un confronto: si tratta di due obbligazioni secolari, per molti il bond con scadenza 2117, potrebbe sembrare simile al Bond Austria 2120. In realtà, ciò è vero soltanto in parte. È chiaramente identico l’emittente, ossia lo Stato austriaco, e pertanto il rischio emittente, decisamente basso visto l’ottimo rating del Paese. La scadenza è leggermente più breve (3 anni in meno), quindi possiamo considerarli simili anche sotto questo aspetto. La differenza centrale, però, è rappresentata dai tassi di interesse.

Bond Austria

Il bond Austria 2117 offre un rendimento lordo del 2,1% sul valore nominale di emissione. Per contro le cedole nel bond Austria 2120 sono pari allo 0,85% lordo. Questo aspetto, su un bond di una durata così ampia è un aspetto fondamentale per una stabilità del prezzo.

Il bond Austria 2117, emesso nel 2017 a 100, si è notevolmente apprezzato con i tassi negativi, arrivando a superare un prezzo di 225 sul finire del 2020. Successivamente, con l’arrivo dell’inflazione e il progressivo rialzo dei tassi di interesse ha perso notevolmente valore, arrivando in area 60.

Il crollo è amplificato sull’obbligazione statale austriaca con scadenza 2120, penalizzata da cedole quasi inesistenti. Un prodotto interessante come parcheggio della liquidità in una fase di tassi a zero, un disastro per chi lo aveva in portafoglio in una fase di tassi al 4%. Ecco, in sintesi le ragioni del suo crollo, con un prezzo a pronti arrivato in area 35 (sempre a fronte di un valore nominale di 100).

Per incassare il nominale di 100 c’è da attendere un secolo per entrambi, ma nel frattempo il bond Austria 2117 paga cedole più che doppie. Tutto ciò si riflette sul prezzo, che va ad allineare i rendimenti.

Austria 2117 e 2120: i rendimenti

Con un prezzo spot di 61, il rendimento offerto dal bond Austria 2117 del 2,1% lordo sale al 3,44%. Il bond Austria 2120, ad un prezzo spot di 37 paga soltanto il 2,16%. Il rendimento, in questo caso arriva soprattutto dal possibile capital gain, rendendo la scadenza più lunga decisamente adatta al trading. Per contro, per un cassettista, appare decisamente più indicato il bond con scadenza 2117, che offre un rendimento maggiore, sempre preservando un possibile apprezzamento in conto capitale.

Il bond Austria 2117, così come Austria 2120 e come le obbligazioni italiane, è negoziato a corso secco, non tiene quindi conto dell’interesse, regolato in base al periodo effettivo di detenzione. I rendimenti indicati in questo articolo sono lordi, occorre pertanto applicare la tassazione del 12,50% prevista sui bond governativi.

Grafico del prezzo Bond Austria 2117

Si nota la salita delle quotazioni nel 2019 e 2020, seguita da una progressiva discesa con la fine dei tassi a zero. Ecco graficamente il crollo del prezzo del bond Austria 2117 da 225 a 61 nel giro di un paio di anni. La scadenza 2120 segna una discesa ancora più importante, visto il prezzo spot che a fine ottobre 2023 si trova sotto quota 40.

Diversificare il rischio emittente

I bond austriaci sono utilizzati anche dagli investitori italiani, troppo spesso con portafogli carichi di BTP, per diversificare il rischio emittente. Chiaramente si tratta soltanto di una delle molte opzioni offerte dai mercati. Sempre restando in Europa si possono acquistare i bond tedeschi, gli OAT francesi o i bonos spagnoli, giusto a titolo esemplificativo. Per rendimenti più elevati si può guardare verso Est, con i titoli di Stato polacchi o le obbligazioni della Romania. Chiaramente il rischio paese determina un rendimento minore o maggiore al variare dell’emittente scelto.

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Bond Austria 2120 https://www.investire-certificati.it/bond-austria-2120/ Thu, 03 Aug 2023 13:10:12 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=28962 Obbligazioni Austria 2120: conviene comprarle? In questo articolo ci soffermiamo su un bond secolare: Austria 2120, con ISIN AT0000A2HLC4. Obbligazione Austria 2120 Non è un bond perpetuo, ma poco ci manca. L’obbligazione statale Austria 2120 è un bond secolare, emesso nel 2020 dall’Austria, con scadenza 2120. È caratterizzato per la cedola bassa, inferiore all’1% ed […]

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Obbligazioni Austria 2120: conviene comprarle? In questo articolo ci soffermiamo su un bond secolare: Austria 2120, con ISIN AT0000A2HLC4.

Obbligazione Austria 2120

Non è un bond perpetuo, ma poco ci manca. L’obbligazione statale Austria 2120 è un bond secolare, emesso nel 2020 dall’Austria, con scadenza 2120. È caratterizzato per la cedola bassa, inferiore all’1% ed anche per l’andamento del suo prezzo, arrivato anche a scambiare a 38,22, a fronte di un valore di emissione di 100.

Quotazione bond Austria 2120

Nel 2020 c’è stata una corsa agli acquisti: nel dicembre 2020, infatti, il prezzo di questo bond è salito anche a 138. Certo, si trattava di una fase di grande liquidità sulle borse e tassi a zero. Numeri folli se si pensa ad un bond con una vita pari ad un secolo e cedole inferiori al punto percentuale.

Successivamente, però, le cose sono ben presto cambiate. Il poderoso ritorno dell’inflazione e la salita dei tassi di interesse hanno spinto al ribasso le quotazioni del bond Austria 2120 – ISIN AT0000A2HLC4, scivolato fin sotto 40 (a fronte di un nominale di 100).

Grafico Bond Austria 2120
Grafico Bond Austria 2120

Conviene investire su questo bond?

Con un prezzo così a sconto, conviene comprare il bond Austria 2120? Partiamo da un’altra domanda: quali sono i rischi di questo bond? In estrema sintesi tre.

Bond Austria 2120

Come tutte le obbligazioni presenta il rischio emittente, in questo caso l’Austria. Anche i bond austriaci, così come i BTP, sono soggetti alle CACS, parte del rischio emittente. Di fatto, questo aspetto, nell’attuale contesto è probabilmente il rischio minore.

Rappresenta un fattore di rischio ben più importante la duration, con una vita residua di 98 anni. Terzo elemento: la cedola dello 0,85%, ossia un coupon bassissimo, soprattutto se consideriamo la vita lunga del bond. La vita lunghissima, unita ad una cedola misera sono state le cause del crollo del prezzo, non appena sono saliti i tassi della BCE e della Federal Reserve. In sintesi, non appena vi era meno richiesta di parcheggi per la liquidità, il prezzo del bond Austria 2120 è letteralmente crollato.

Alla luce di questi elementi l’investitore potrà trarre le proprie conclusioni. Siccome la cedola è decisamente misera, possiamo dire che chi acquista questo bond lo fa a scopo speculativo, puntando su un rialzo da 39 a 40 o 41. Insomma, più trading che investimento. In altre parole, ha senso acquistare questa obbligazione austriaca se si ritiene che le aspettative per i tassi di lungo termine possano scendere, puntando su un rimbalzo della quotazione. Chiaramente, non è questa l’obbligazione che si acquista per proteggersi dall’inflazione o per portarla a scadenza. Vista la lunga durata, questa obbligazione potrebbe essere molto reattiva in caso di crollo dei tassi di interesse.

Al momento il rendimento lordo da qui a scadenza è del 2,55%, per un rendimento effettivo netto di circa il 2,32% annuo (dati da Borsa Italiana).

Scheda bond Austria 2120

Bond Austria 2117

Fra i bond secolari emessi dall’Austria troviamo anche quello con scadenza 2117, con codice ISIN AT0000A1XML2. In questo caso, però, la cedola è del 2,1% (contro il misero 0,85% offerto dal bond con scadenza 2120). Sempre un coupon poco attraente in un’epoca di tassi al 4%, che ha però limitato la caduta del titolo di Stato. Il bond austriaco con scadenza 2117, infatti, naviga in area 70. In questo caso lo sconto rispetto al prezzo nominale è del 30% e non del 60% circa come nel caso del precedente titolo di Stato. La differenza? Senz’altro non la scadenza 3 anni più breve, ma bensì la cedola del 2,1%.

Per gli amanti delle statistiche, il bond Austria 2117 negli anni scorsi – nei tempi dei tassi negativi – è arrivato anche a superare la quotazione di 230 euro, sempre a fronte di un valore nominale di 100. Come visto, poi, il prezzo anche in questo caso ha preso un cammino discendente con la salita dei tassi.

Approfondimenti

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Nuovo bond di Goldman Sachs https://www.investire-certificati.it/nuovo-bond-di-goldman-sachs/ Mon, 03 Jul 2023 09:02:37 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=28695 Goldman Sachs si inserisce con la proposta del suo nuovo bond nel mercato delle obbligazioni Corporate, garantendo il 6,5% per i primi due anni. Il nuovo bond di Goldman Sachs Goldman Sachs, una delle banche d’affari più grandi del mondo, emette per il mercato italiano le sue nuove obbligazioni corporate in euro. Si tratta di […]

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Goldman Sachs si inserisce con la proposta del suo nuovo bond nel mercato delle obbligazioni Corporate, garantendo il 6,5% per i primi due anni.

Il nuovo bond di Goldman Sachs

Goldman Sachs, una delle banche d’affari più grandi del mondo, emette per il mercato italiano le sue nuove obbligazioni corporate in euro. Si tratta di un bond a tasso fisso per i primi due anni, che dal terzo anno diventa variabile.

La durata complessiva a scadenza di questo prodotto è di dieci anni ed è acquistabile sul segmento MOT di Borsa Italiana. Emesso il 27 giugno 2023, scadrà, pertanto, in corrispondenza dello stesso giorno nel mese di giugno 2033. Il codice ISIN che la identifica è XS2482780561.

Il tasso cedolare

La prima caratteristica da approfondire per questo bond è sicuramente la cedola. Goldman Sachs ha, infatti, adottato un tasso misto. Nei primi due anni, pertanto, l’investitore riceverà un interesse pari al 6,5% lordo per anno. Dal terzo anno, invece, l’interesse sarà calcolato come la differenza tra il 6% e una volta e mezzo l’Euribor a tre mesi.

Bond Goldman Sachs
Bond Goldman Sachs

La cedola variabile che caratterizza otto anni del bond avrà un tasso minimo garantito dell’1,5% e un massimo del 6% lordo per anno. A scadenza il rimborso avverrà alla pari, secondo il valore nominale di 1000 euro ad obbligazione.

Il tasso Euribor

La chiave per valutare l’investimento nel nuovo bond di Goldman Sachs in euro è il tasso Euribor a tre mesi. L’Euribor, acronimo per EURo Inter-Bank Offered Rate è un tasso di riferimento per i mercati finanziari, che indica il tasso di interesse medio delle transazioni tra le maggiori banche europee. Il suo principale scopo è fungere da tasso medio per le operazioni a termine tra gli istituti di credito. Tuttavia, è anche utilizzato come indicatore di breve termine del costo del denaro e come tasso base per il calcolo di interessi.

Al momento l’Euribor a tre mesi ha un valore attorno al 3,6%, in crescita pressoché costante da inizio 2022, in corrispondenza con l’incremento dei tassi della BCE. Il suo massimo l’Euribor a tre mesi lo ha raggiunto attorno al 10 di ottobre 2008, con 5,381%. Per come è strutturata l’obbligazione, tuttavia, valori al di sopra del 4,5% non interessano, in quanto l’1,5% lordo è garantito.

Gli scenari per il bond di Goldman Sachs

previsioni BCE 2023

Il contesto di mercato vede il tasso della BCE che salirà ancora, fino ad attestarsi potenzialmente al 4,5% entro fine anno. Questo è quanto emerge anche dalle parole del vicepresidente della Banca Centrale Europea. L’incremento dei tassi, gravando sul potere di acquisto, potrebbe ridurre ulteriormente l’inflazione, a beneficio dei Bond di Goldman Sachs a interesse fisso per i primi due anni. Il tasso del 6,5%, peraltro, copre già l’inflazione attuale in Italia, che secondo dati Istat dovrebbe aggirarsi attorno al 6,4%, mentre la media europea sarebbe del 5,5%.

Dal terzo anno di vita del Bond è complesso fare delle previsioni. Ipotizzando il buon fine della politica monetaria europea, dovremmo andare incontro ad una decrescita dell’inflazione con una stabilizzazione dei tassi. Questo potrebbe mantenere gli interessi del Bond sopra il minimo garantito. Tuttavia, in questo caso, si dovrà tenere contro di un concorrente agguerrito: il BTP.

Il confronto con il BTP

Come anticipato, il riferimento è presto tracciato in Italia. Il BTP è il riferimento con cui ogni emissione obbligazionaria deve misurarsi. Ad oggi i BTP con scadenza 2033 hanno in media un rendimento netto del 3,5% annuo. Questo, ovviamente, considerando il valore della cedola e del prezzo sul mercato secondario del BTP. Il confronto sul breve periodo, pertanto, parla a favore del Bond Corporate di Goldman Sachs. Ma sul lungo termine? Quando subentra la logica del tasso variabile, per essere conveniente rispetto ai BTP in circolazione, la cedola lorda del Bond Goldman dovrà essere almeno al 4,8%. Sotto tale soglia il rendimento netto sarebbe sotto il 3,5%.

Altri Bond Corporate

Il periodo, in ogni caso, è certamente florido per questa tipologia di bond obbligazionari. L’onda lunga è partita qualche mese fa, con l’emissione di bond Eni che ha avuto un successo inimmaginabile e sta vedendo altri protagonisti. Uno di questi è, ad esempio, Intesa Sanpaolo che, con i suoi nuovi bond a tasso misto in dollari, cerca di accrescere la propria quota di mercato.

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Il Bond Eni Conviene? https://www.investire-certificati.it/il-bond-eni-conviene/ Sun, 15 Jan 2023 20:45:12 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=26815 Il nuovo bond Eni conviene? Nel gennaio 2023 Eni ha annunciato l’emissione di un’obbligazione con scadenza 2028 e cedole minime del 4,3% annuo. Conviene investire nel bond Eni 2028 o è meglio puntare sul BTP a cinque anni? Ecco l’analisi sul bond Eni 2028 con ISIN IT0005521171. Dettagli bond Eni 2028 Eni torna dopo oltre […]

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Il nuovo bond Eni conviene? Nel gennaio 2023 Eni ha annunciato l’emissione di un’obbligazione con scadenza 2028 e cedole minime del 4,3% annuo. Conviene investire nel bond Eni 2028 o è meglio puntare sul BTP a cinque anni? Ecco l’analisi sul bond Eni 2028 con ISIN IT0005521171.

Dettagli bond Eni 2028

Eni torna dopo oltre un decennio ad emettere obbligazioni per retail con un’emissione di un miliardo, che potrà salire fino a due miliardi in caso di grande domanda. Il lotto minimo per acquistare i bond è pari a 2.000 euro, con possibili incrementi di mille euro o più. La durata dei bond Eni è di 5 anni, con scadenza nel febbraio 2028.

Il tasso di interesse offerto dalle obbligazioni è del 4,30% annuo. Vi è la possibilità di incassare un ulteriore 0,50% di cedola nel 2028, ma solo nel caso in cui Eni non dovesse raggiungere determinati target legati alla sostenibilità ambientale ed alla riduzione delle emissioni di gas serra. Il bond di Eni sarà negoziabile sul Mot, il mercato delle Obbligazioni di Borsa Italiana.

Conviene il bond di Eni?

Conviene acquistare il bond di Eni? Vediamolo insieme. Il rendimento è interessante se consideriamo il buon rating dell’emittente. Va però considerato che il 4,30% offerto dalle obbligazioni Eni 2028 sono lorde e la tassazione è del 26%. Il rendimento netto è pari al 3,18%. Potrà chiaramente crescere leggermente se Eni decidesse di rivedere al rialzo il rendimento offerto o nel caso della cedola dello 0,50% aggiuntiva per l’ultimo anno.

investire su azioni Eni

Il confronto con il BTP a cinque anni è d’obbligo. Ci sono BTP con scadenza 2028 che hanno rendimenti leggermente inferiori, fra il 3 ed il 3,5%. La tassazione, però, per il BTP è al 12,5% annuo, mentre per il bond Eni 2028 al 26%. Pertanto, la differenza del rendimento fra queste obbligazioni e il BTP risulta dello 0,2 – 0,3% a favore del bond Eni.

Inoltre numerosi BTP a cinque anni viaggiano al momento sotto la pari. Buona parte del profitto si otterrebbe in conto capitale a scadenza, con possibilità di utilizzare il capital gain anche per alleggerire lo zainetto fiscale da eventuali minusvalenze. Cosa che non capita invece con una obbligazione acquistata al valore nominale, salvo rivendita a prezzi più elevati (che verosimilmente si avrebbe anche con un BTP con simile scadenza).

Conviene il bond Eni? Ci sono dei pro e dei contro e la risposta spetta al lettore. Questo strumento può essere interessante se acquistato in dosi modeste. Infatti, un’attenta analisi frena gli entusiasmi del 4,30% di rendimento lordo. A conti fatti, il rendimento netto è appena superiore a quello dei BTP, che sulla carta potrebbero risultare più stabili. Fra i vantaggi del bond, per chi lo acquista in emissione, c’è il vantaggio di poterlo acquistare senza commissioni.

Bond Eni – ISIN IT0005521171

I bond Eni 2028 hanno codice ISIN IT0005521171. Le obbligazioni Eni sono Sustainability-Linked, sono emesse nel 2023 con scadenza 2028, precisamente il 10 febbraio. La Consob ha già dato il via libera al prospetto informativo e il collocamento si è chiuso anticipatamente per l’elevata domanda.

Collocamento obbligazioni Eni

I bond di Eni con scadenza 2028 sono stati collocati da un consorzio di collocamento diretto dalle due principali banche italiane, Intesa Sanpaolo e Unicredit Bank. Fanno parte del processo di collocamento delle obbligazioni di Eni anche Banca Akros, BPM, BNP Paribas e Bper Banca e Crédit Agricole.

Aggiornamento – Il collocamento del Bond Eni ha raccolto oltre 5 miliardi, spingendo l’azienda a chiudere in anticipo il periodo di sottoscrizione in data 20 gennaio 2023. Eni ha alzato la quantità disponibile da 1 a 2 miliardi. Si andrà comunque al riparto. In altre parole, la domanda degli investitori sarà soddisfatta soltanto al 40% circa, visto che sono arrivate domande per 5 miliardi contro 2 di offerta.

Azioni Eni in borsa

Le azioni Eni valgono fra i 14 ed i 15 euro in borsa, con una capitalizzazione di mercato nell’ordine dei 50 miliardi di euro. Dai minimi della pandemia e dell’autunno 2020 Eni ha più che raddoppiato il proprio valore in borsa.

Le raccomandazioni degli analisti sono ottimiste. Fra queste ricordiamo Mediobanca, con target price su Eni a 15,50 euro, mentre Goldman Sachs e Equita Sim hanno rilasciato previsioni su Eni a 19 euro ad inizio 2023.    

Le raccomandazioni degli analisti sono ottimiste. Fra queste ricordiamo Mediobanca, con target price su Eni a 15,50 euro, mentre Goldman Sachs e Equita Sim hanno rilasciato previsioni su Eni a 19 euro ad inizio 2023. Al momento dell’emissione il rating di Eni è A- per Standard & Poor’s, Baa1 per Moody’s e A- per Fitch.      

Grafico Azioni Eni
Grafico azioni Eni.

Dividendi di Eni

Vediamo i dividendi staccati dal titolo petrolifero. Eni ha pagato un dividendo pari a 88 centesimi di euro nel 2022. L’azienda petrolifera sta anche attuando un piano di buyback delle proprie azioni in borsa. Il price earning, ossia rapporto fra rezzi e utili supera di poco quota 3. Ecco dunque i dettagli relativi ai bond Eni e all’andamento della società in borsa.

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Nuove obbligazioni decennali di Goldman Sachs su Borsa Italiana – Rendimento minimo ed analisi dei bond scadenza dicembre 2032.

Obbligazioni Goldman Sachs 2032

Goldman Sachs ha emesso nuove obbligazioni in euro con durata dieci anni. Il codice ISIN è XS2552842150. Il rendimento dei bond decennali è dapprima fisso, per poi diventare variabile. Infatti, le cedole dei primi tre anni sono fisse e pari al 5,50% lordo. Successivamente sono previsti flussi cedolari variabili pari al tasso di riferimento Euribor a 3 mesi. È previsto un tasso minimo garantito del 2,00% per anno ed un tetto massimo del 5,50%. L’emittente garantisce il rimborso del 100% del valore nominale a scadenza a fine 2022, pari a 1.000 euro per obbligazione.

Dove si comprano le obbligazioni decennali

Le obbligazioni di Goldman Sachs 2032 – ISIN XS2552842150 sono negoziabili sul MOT, nel segmento EuroMOT (Mercato Telematico delle obbligazioni di Borsa Italiana) con l’online banking, le tradizionali piattaforme di trading o presso i circuiti bancari.

La liquidità è garantita dall’emittente, che si pone sul book di negoziazione con un congruo numero di proposte in acquisto ed in vendita, facilitando quindi la negoziazione per gli investitori privati. Gli orari in cui si possono comprare e vendere le obbligazioni sono quelli tradizionali di Borsa Italiana.

Pro e contro delle obbligazioni

Investire

Partiamo dalle cedole. Il rendimento offerto per i primi tre anni da Goldman Sachs è interessante, con un flusso cedolare lordo del 5,50%. Si passa a bond con tasso variabile dal quarto anno in poi. Positiva la presenza di un tasso di interesse minimo (2% lordo, pari all’1,48% dopo la tassazione fiscale del 26%).

Pertanto, se i tassi reali scendessero sotto il 2% sarebbe comunque garantito un rendimento positivo all’investitore. Il tetto massimo del 5,50% limiterebbe il rendimento in caso di nuove salite dei tassi oltre tale soglia, scenario che al momento non sembra il più probabile.

Come in tutte le obbligazioni, gli investitori sono soggetti al rischio di credito dell’emittente. In questo caso parliamo di Goldman Sachs. La Banca gode di ottimi rating e solidi bilanci, aumentando quindi la garanzia in tal senso.

Rating di Goldman Sachs

Alla scadenza è Goldman Sachs a garantire il rimborso del valore nominale delle obbligazioni. Durante la vita del prodotto finanziario le quotazioni a pronti oscilleranno in base a vari fattori. Fra questi in primis troviamo i tassi di interesse di mercato, seguite dal merito creditizio dell’emittente (il rating di Goldman Sachs) e dalle condizioni di mercato generali.

Ecco di seguito i giudizi delle agenzie di rating di Goldman Sachs:

  • A2 (Moody’s)
  • BBB+ (S&P)
  • A (Fitch)

Scheda obbligazioni Goldman Sachs 2032XS2552842150

  • Codice ISIN delle obbligazioni: XS2552842150
  • Emittente: Goldman Sachs
  • Durata: 10 anni
  • Cedole: 5,50% per i primi tre anni, successivamente Euribor a 3 mesi, con minimo 2% lordo e massimo 5,50% lordo
  • Valuta di negoziazione: euro
  • Valore nominale: 1.000 euro

Approfondimenti

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