Investire in Borsa Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/investire/investire-in-borsa/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Sat, 08 Oct 2022 10:16:41 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.4 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png Investire in Borsa Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/investire/investire-in-borsa/ 32 32 Perchè la Borsa Scende https://www.investire-certificati.it/perche-la-borsa-scende/ Sat, 08 Oct 2022 06:47:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=24488 Perché la borsa scende? Quando si vedono giornate fortemente negative sono in molti a chiederselo. Dopo anni di rialzi, con la sola eccezione della prima fase della pandemia, il 2022 è stato segnato da pesanti ribassi sulle borse. In questo articolo abbiamo analizzato le ragioni della discesa della borsa. Perchè la borsa scende oggi? La […]

L'articolo Perchè la Borsa Scende proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Perché la borsa scende? Quando si vedono giornate fortemente negative sono in molti a chiederselo. Dopo anni di rialzi, con la sola eccezione della prima fase della pandemia, il 2022 è stato segnato da pesanti ribassi sulle borse. In questo articolo abbiamo analizzato le ragioni della discesa della borsa.

Perchè la borsa scende oggi?

La borsa scende quando i venditori superano in termini complessivi gli acquirenti. In altre parole, quando ci sono più investitori che vogliono vendere rispetto a quanti vogliono comprare, sempre in termini di volumi totali.

Il book di negoziazione si riempie di proposte di vendita (solitamente riportate a destra), che superano quelle in acquisto. Le proposte di vendita possono anche essere alla meglio, ossia senza un prezzo. In tal caso l’ordine di vendita verrà eseguito al miglior prezzo disponibile fra quelli in acquisto, colpendo il primo livello del book di negoziazione e via via i successivi.

Perché le borse sono scese nel 2022?

Quando arriva un crollo in borsa? In particolare, perché la borsa è scesa nel 2022? L’anno è stato caratterizzato da forti discese sui mercati azionari. Le ragioni sono molteplici, anche se la principale causa del crollo di borsa è legata al ritorno dell’inflazione, arrivata a ridosso del 10% in numerose aree economiche, fra cui Europa, Usa e Regno Unito. Ciò ha costretto le banche centrali ad alzare i tassi di interesse, spesso anche in maniera costante, come nel caso della Federa Reserve o della Banca di Inghilterra.

I rialzi dei tassi di interesse rendono più costoso detenere il capitale investito su strumenti dove il reddito è incerto come l’azionario. Peggio ancora per i titoli “crescita” (azioni growth) che molto spesso non pagano dividendo. Ecco quindi spiegata la sottoperformance dell’indice tecnologico Nasdaq rispetto al Down Jones o all’indice azionario S6P 500.

Rischi di recessione

discesa della borsa

Fra le causa della discesa delle borse troviamo anche il rallentamento economico. La recessione è stata accelerata dal rialzo dei prezzi e dalla crescita del costo delle materie prime energetiche hanno peggiorato lo scenario. La guerra fra Russia ed Ucraina, poi, ha ulteriormente peggiorato lo scenario. Questo in particolare per l’Europa, per la sua maggiore dipendenza dal gas russo.

Scenario decisamente negativo anche per il Regno Unito. Qui la borsa è scesa meno, ma per una ragione molto semplice. La sterlina, infatti, è letteralmente crollata. Gli utili di numerose società britanniche sono denominati in altre valute (dollari o euro solitamente) e sono pertanto stati favoriti dall’effetto cambio. I timori di recessione, sia nel 2022 che a livello generale sono quindi uno dei motivi che fanno scendere le borse.

Discesa borse e aumento rendimenti obbligazionari

La discesa delle borse è stata accompagnata da una discesa del prezzo delle obbligazioni già in circolazione. Infatti, sono saliti i rendimenti delle nuove obbligazioni. Ciò ha fatto crollare il valore delle obbligazioni già in circolazione. Ecco dunque spiegata la ragione della discesa del prezzo a pronti di alcuni BTP con scadenze lunghe, come il BTP 2045, il BTP 2051 o il BTP 2072.

L'articolo Perchè la Borsa Scende proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Perché Investire in Borsa? https://www.investire-certificati.it/perche-investire-in-borsa/ Tue, 12 Apr 2022 05:30:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=13587 In questo articolo esaminiamo perché investire in borsa. Perchè gli investitori comprano e vendono azioni ed altri strumenti finanziari in borsa? Perché si investe in borsa? Le ragioni che spingono gli investitori ad acquistare e vendere titoli azionari in borsa e, più in generale, prodotti finanziari, sono molteplici. Perchè si investe in borsa? Da un […]

L'articolo Perché Investire in Borsa? proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
In questo articolo esaminiamo perché investire in borsa. Perchè gli investitori comprano e vendono azioni ed altri strumenti finanziari in borsa?

Perché si investe in borsa?

Le ragioni che spingono gli investitori ad acquistare e vendere titoli azionari in borsa e, più in generale, prodotti finanziari, sono molteplici. Perchè si investe in borsa? Da un lato troviamo esigenze di diversificazione, ma anche copertura del rischio, così come finalità speculative in molti casi. Vediamo di seguito una serie di ragioni che possono spingere gli investitoti a comprare e vendere azioni, ma anche altri strumenti come valute o derivati strutturati. Si va dalla speculazione alla copertura di eventuali rischi di cambio o di tassi di interesse.

Speculazione in borsa

Perchè investire in borsa? Uno dei cardini della borsa è senz’altro legato alla speculazione. Gli investitori investono, ossia comprano e vendono azioni e strumenti di investimento sui mercati finanziari cercando di ottenere un profitto.

L’obiettivo di fondo è lo stesso per tutti gli investitori: comprare uno strumento finanziario ad un prezzo e rivenderlo successivamente ad un prezzo superiore. Chiaramente non sempre questo si verifica. Se la posizione viene chiusa ad un prezzo inferiore a quello iniziale l’investimento genererà una perdita (salvo si tratti di uno strumento volto a speculare al ribasso come un ETF short o un reverse certificate).

Le tempistiche dell’investimento possono essere molto differenti fra loro. Troviamo lo scalper, che cerca di acquistare e vendere prodotti finanziari nel giro di pochi secondi o minuti. Ma anche il trader intraday (day trader), che cerca di chiudere la posizione nella stessa giornata. Un’altra opzione è quella del trader multiday, che tiene la posizione aperta per più giorni.

Finalità di investimento              

Fra chi investe in borsa troviamo anche i tradizionali investitori, così come i cassettisti. In questo caso sono acquistati strumenti con il fine di detenerli per un arco temporale superiore, che può anche essere pari a mesi o anni. Spesso si cercano titoli azionari in grado di pagare un flusso di dividendi relativamente costante nel tempo. Ma anche altri prodotti come ETF o certificati o ancora obbligazioni che stacchino cedole o coupon.

Mantenimento del potere di acquisto

investire in borsa

Si investe in borsa anche per mantenere il potere di acquisto e per “battere l’inflazione”. Il denaro tenuto liquido in banca, nell’attuale era dei tassi a zero, talvolta anche tassi negativi, offre rendimenti miseri o nulli. Pertanto, molti investitori si sono creati portafogli con azioni, ETF, fondi e certificati di investimento per ottenere un rendimento superiore all’inflazione, mantenendo intatto il loro potere di acquisto. In questo caso si cercano strumenti che paghino cedole o dividendi nel tempo per ottenere un rendimento in qualche modo prevedibile.

Questa tematica ha assunto maggior peso negli ultimi mesi, segnati da un ritorno dell’inflazione. Tenere i soldi fermi sotto il materasso è implicitamente diventato ancora più costoso.

Copertura del rischio

Gli investimenti in borsa possono essere effettuati per finalità di copertura del rischio. Questo può valere sia nel caso di rischio di cambio, che anche per eventuali hedging contro il ribasso di altri asset già in portafoglio.

Possiamo pensare ad un’impresa che dovrà incassare un pagamento a distanza di sei mesi in valuta estera e vuole coprirsi dal rischio di una svalutazione della divisa. Un’altra ipotesi può essere quella di un’azienda che deve stabilmente comprare una materia prima e vuole fissare il prezzo cui lo acquista. Ancora, ci si può può coprire dal rischio di tasso di interesse. L’investitore potrebbe comprare strumenti finanziari per coprire il rischio di rialzi o ribassi dei tassi di interesse.

In questi casi investe in borsa acquistando strumenti che permettano di ridurre o sterilizzare il rischio di cambio o di tasso di interesse.

Investire in borsa per diversificare il portafoglio

Gli investimenti in borsa permettono all’investitore una notevole diversificazione del portafoglio. È possibile sia utilizzare strumenti differenti, come azioni, fondi di investimento, ETF, certificates ed altri prodotti derivati. All’interno di ognuno di questi strumenti è possibile scegliere prodotti denominati in differenti valute (come euro, yen, franco o dollaro). È anche possibile diversificare la scadenza, se presente, dei contratti derivati o certificates negoziati.

Perchè investire in borsaConclusioni

Perché investire in borsa? Le ragioni che spingono risparmiatori ed investitori a comprare e vendere strumenti finanziari sono numerose. Da un lato troviamo fini speculativi, dall’altra copertura di eventuali rischi. Di fondo, però, l’obiettivo centrale è quello di preservare il capitale (nel caso di copertura di rischi) ed ottenere un profitto investendo il proprio denaro in borsa (nel caso di speculazione in borsa o trading).

L'articolo Perché Investire in Borsa? proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Azioni Tesla https://www.investire-certificati.it/azioni-tesla/ Tue, 06 Apr 2021 06:15:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=2538 Quando investire in azioni Tesla? Le azioni Tesla saliranno ancora? Quotazione delle azioni Tesla e analisi del loro prezzo in Borsa. Conviene investire in azioni Tesla? Le azioni Tesla (NASDAQ: TSLA ) sono sorprendenti come il suo titolare. Tesla pare aver infatti superato da tempo una valutazione di mercato ragionevole, soprattutto se confrontata con le altre grandi […]

L'articolo Azioni Tesla proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Quando investire in azioni Tesla? Le azioni Tesla saliranno ancora? Quotazione delle azioni Tesla e analisi del loro prezzo in Borsa. Conviene investire in azioni Tesla?

Le azioni Tesla (NASDAQ: TSLA ) sono sorprendenti come il suo titolare. Tesla pare aver infatti superato da tempo una valutazione di mercato ragionevole, soprattutto se confrontata con le altre grandi aziende del settore automobilistico. Elon Musk, proprietario di una quota del titolo, in passato ha più volte provato a muovere la valutazione con notizie eclatanti. Più volte ha cercato di spingere gli investitori a seguire il sentiment, più che i fondamentali della società. 

Nel breve termine Tesla potrebbe salire ancora più in alto; tuttavia l’investimento su Tesla resta in gran parte una scommessa. Come si comporteranno gli investitori? Le azioni sono molto lontane dal supporto fondamentale. Nel tempo potrebbero pertanto scendere fino ad incontrarlo.

Quotazioni Azioni Tesla

Il prezzo delle azioni Tesla è fuori dalla realtà per una larga fetta di analisti ed investitori. Il rapporto prezzo/utili di Tesla di 1.110 e il rapporto prezzo/vendite di 24,11 sono a livelli astronomici. Non sono dati reali e sostenibili nel lungo termine. Basta fare un semplice confronto con Toyota che scambia a un P/E di 13 e P/S di 0,9. 

La società ha una capitalizzazione di mercato incredibile, superiore alla somma della capitalizzazione dei primi otto produttori di auto del mondo! La capitalizzazione di Tesla per ogni auto prodotta è di 1,3 milioni di dollari: Toyota solo 20.000 dollari. Tesla ha guadagnato circa il 650% negli ultimi 12 mesi, nonostante il recente calo dal suo massimo di gennaio di $ 900.

Azioni Tesla - Grafico Tesla Inc.
Azioni Tesla – Grafico Tesla Inc.

Scarsa affidabilità Tesla

Secondo le associazioni dei consumatori americani nelle classifica di affidabilità il marchio Tesla è classificata al 25 ° posto tra 26 case automobilistiche, con un punteggio di 29 su 100. La bassa affidabilità significa aumento dei costi e minore redditività. I proprietari sono scontenti: le auto non sempre funzionano correttamente.

Bassa Redditività

Fondata nel 2003, Tesla ha prodotto la sua prima auto dopo 5 anni. In tutto questo periodo fino ad oggi Tesla non ha storicamente mai generato vendite redditizie, nonostante il miglioramento registrato nel 2020/2021. I primi profitti sono arrivati soltanto sul finire del 2020.

I dati aziendali infatti sono spesso stati deludenti:

  • rendimento del capitale proprio 4,78%
  • rendimento del capitale investito 4,34%
  • rendimento delle attività 1,6%
  • margine netto è un misero 2,19%

Tesla ha venduto crediti per $ 3,1 miliardi, registrando nel terzo trimestre del 2020, un profitto di 331 milioni di dollari. Da aggiungere ben 397 milioni di dollari incassati dalla vendita di crediti energetici.

Anche il governo ha aiutato Tesla durante la pandemia, con alcuni vantaggi relativi ai salari, che hanno contribuito a ridurre l’impatto della pandemia sui risultati finanziari.

Difficoltà e rischi

Tesla e Musk hanno partecipato a più di 1.000 cause legali a dicembre 2020 e la SEC ha interrogato più volte il CFO di Tesla Zach Kirkhorn per chiarire il bilancio. A sconcertare gli investitori anche il recente annuncio dell’acquisto di $ 1,5 miliardi di bitcoin, al quale si aggiunge una possibile carenza di semiconduttori e batterie che potrebbe ridurre la produzione anche significativamente.

Per tutti questi motivi e rischi Tesla sembra destinata a crollare. Morningstar infatti pone un valore equo sul titolo a $ 349, ma molti analisti la valutano anche di meno, in area 200 dollari. Attualmente le quotazioni oscillano tra 600 dollari e 650 dollari per azione.

Ciò nonostante le azioni Tesla godono di un sentiment largamente positivo tra i blogger e nei portafogli degli investitori. Le azioni Tesla potrebbero quindi ancora salire, con target astronimici. Ci sono infatti anche numerose previsioni positive sulle azioni di Tesla. Si è parlato di 1.500 dollari entro il 2025, mentre come vedremo nel prossimo paragrafo qualcuno ha addirittura previsto che le azioni Tesla possano arrivare a 3.000 dollari per azioni. In fondo la Tesla Model 3, nonostante tutto, è l’auto elettrica più venduta in Europa a febbraio 2021.

Previsioni per le azioni Tesla

I dubbi e le ombre su Tesla e su Elon Musk sono parecchi. Sono però molti anche gli analisti ottimisti per Tesla. Fra le previsioni per le azioni di Tesla ottimiste troviamo quella di Cathie Woods, la fondatrice e CEO di ARK Investment Management, che gestisce un fondo da $50B. Woods ha dichiarato di aspettarsi che le azioni Tesla possano portare l’azienda ad una capitalizzazione di circa 3 triliardi. Questo significherebbe per le azioni di Tesla un incredibile un target price di $3000 ad azione. Tale rialzo sarebbe supportato da un eventuale servizio di robotaxi (taxi a guida autonoma) che potrebbe essere messo a disposizione da parte dell’azienda di Musk.

Previsioni sulle azioni Tesla

Tesla emulerebbe in questo le start-up della guida autonoma come Cruise, azienda controllata da General Motors. In questo scenario – per la verità assai lontano al momento – inizialmente dei piloti sarebbero alla guida dei taxi, per intervenire in caso di necessità quando richiesto dall’autopilota.

In una seconda fase in cui le automobili messe a disposizione da Tesla sarebbero in grado di effettuare il servizio autonomamente. Pertanto senza richiedere l’intervento umano. Come detto, però, investire sulle azioni Tesla rappresenta ancora una scommessa. Sin qui vincente, vedremo in futuro.

L'articolo Azioni Tesla proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Volumi di Borsa https://www.investire-certificati.it/volumi/ Tue, 06 Oct 2020 08:00:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=2462 Come si studiano i volumi in borsa? Quali indicazioni di trading dai volumi degli scambi sui mercati finanziari? I volumi di borsa Lo studio dei volumi degli scambi in borsa ricopre un ruolo significativo per gli investitori. Nel corso degli ultimi anni si sono sviluppate diverse tecniche di analisi che studiano l’andamento dei volumi per […]

L'articolo Volumi di Borsa proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Come si studiano i volumi in borsa? Quali indicazioni di trading dai volumi degli scambi sui mercati finanziari?

I volumi di borsa

Lo studio dei volumi degli scambi in borsa ricopre un ruolo significativo per gli investitori. Nel corso degli ultimi anni si sono sviluppate diverse tecniche di analisi che studiano l’andamento dei volumi per ottenere valide indicazioni operative circa lo stato di salute del mercato. I volumi degli scambi esprimono infatti, in modo semplice e immediato, l’interesse – o il disinteresse – degli operatori verso una certa attività finanziaria.

Volumi elevati segnalano che grossi investitori, soprattutto istituzionali, sono intervenuti sul mercato. Hanno di fatto comprato o venduto l’attività finanziaria oggetto di analisi, generando molto spesso un movimento significativo da parte dei prezzi. Al contrario, volumi deboli segnalano disinteresse da parte dei grossi operatori, che sono pertanto rimasti alla finestra e hanno limitato la loro operatività. Questo perché presumibilmente hanno valutato lo scenario tecnico incerto o il profilo di rischio troppo elevato per investire in borsa.

Volumi degli scambi – Indicazioni per gli investitori

In generale i volumi forniscono alcune indicazioni agli investitori. I volumi degli scambi di borsa consentono di individuare i prezzi più significativi battuti dal mercato. Non tutti i prezzi che si formano nel corso di una giornata di contrattazione ricoprono lo stesso peso.

Il prezzo di apertura e di chiusura, ad esempio, sono particolarmente importanti in quanto registrano spesso volumi elevati sia per l’apertura di nuove posizioni sia per la chiusura di vecchie posizioni da parte degli investitori istituzionali. L’analisi dei volumi condotta a livello intraday (utilizzando il Market Profile/Volume Profile) consente poi di individuare, giorno dopo giorno, quali sono le aree di prezzo sulle quale si è concentrata l’operatività dei grossi operatori.

buy sell

Liquidità degli Strumenti Finanziari

Inoltre, i volumi di borsa esprimono la liquidità presente sul mercato. I mercati sui quali si registrano volumi elevati (si pensi ai principali future su indici azionari) consentono ai trader di entrare/uscire dal mercato con relativa tranquillità. Per contro, le attività finanziare che presentano bassi volumi (ad esempio i titoli a bassa capitalizzazione) creano difficoltà operative di ingresso/uscita dal mercato. In questo caso, vista la minore liquidità, gli spread fra bid e ask possono risultare penalizzanti.

I volumi rappresentano il motore del mercato. I volumi di borsa sono spesso collegati all’andamento dei prezzi. Nel corso delle fasi laterali di consolidamento, ad esempio, si registrano volumi ridotti e indicano una situazione di incertezza e di indecisione tra gli operatori. Quando il mercato strappa al rialzo o al ribasso i volumi degli scambi aumentano invece in modo consistente. Questo segnala l’ingresso sul mercato di molti operatori che vogliono sfruttare il momentum di breve termine, cercando di cogliere un movimento dello strumento finanziario in questione.

Trend di mercato e studio dei volumi di borsa

La regola generale vuole che i volumi debbano confermare il trend seguito dai prezzi:
– nel corso di una tendenza rialzista, i volumi devono essere elevati nel corso delle fasi di crescita per poi ridursi nel corso delle fasi correttive e/o di consolidamento. Con questo comportamento i volumi segnalano che la pressione rialzista è alta durante i movimenti di spinta al rialzo mentre la pressione ribassista è scarsa nel corso delle fisiologiche pause di assestamento.

Nel corso di una tendenza ribassista i volumi devono essere elevati quando si verificano le accelerazioni al ribasso per poi contrarsi quando si verificano dei rimbalzi e delle pause di consolidamento. Con questo comportamento i volumi segnalano che la pressione ribassista è alta durante i movimenti di spinta al ribasso. La pressione rialzista è invece bassa nel corso delle fasi di recupero.

L'articolo Volumi di Borsa proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Il Put/Call Ratio https://www.investire-certificati.it/put-call-ratio/ Sun, 04 Oct 2020 08:30:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=2573 Come funziona il put/call ratio? Perché sul mercato azionario gli investitori analizzano il put/call ratio delle opzioni? Il Put/Call Ratio Il put/call ratio viene spesso utilizzato dagli investitori. È uno degli strumenti che si possono utilizzare per misurare le aspettative sui mercati azionari, in particolare di quello americano.Il Put/Call Ratio non è altro che la […]

L'articolo Il Put/Call Ratio proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Come funziona il put/call ratio? Perché sul mercato azionario gli investitori analizzano il put/call ratio delle opzioni?


Il Put/Call Ratio

Il put/call ratio viene spesso utilizzato dagli investitori. È uno degli strumenti che si possono utilizzare per misurare le aspettative sui mercati azionari, in particolare di quello americano.
Il Put/Call Ratio non è altro che la ratio, ossia il rapporto, tra il volume delle opzioni Put (opzioni ribassiste) ed il volume delle opzioni Call (opzioni rialziste) che vengono quotidianamente trattate sul mercato delle opzioni. Il volume totale considera sia il volume delle opzioni con sottostante titoli azionari sia il volume delle opzioni che hanno come sottostante gli indici azionari.

Il ratio fra Opzioni Put e Call – Un Esempio


Un valore di 0,70 nel put/call ratio, ad esempio, indica che sono state scambiate 0,70 opzioni put per una opzione call. In altre parole, il volume totale delle opzioni put è stato del 30% inferiore al volume totale delle opzioni call. Viceversa, un valore di 1,20 denoterà un maggior numero di opzioni put rispetto alle opzioni call su titoli o indici azionari.

Come si legge questo indicatore?

In generale si può osservare che:
– valori superiori a 1,0-1,20 indicano un eccesso di pessimismo (con molti operatori che comprano opzioni put, spaventati da una repentina discesa del mercato azionario);
– valori inferiori a 0,50 indicano invece estremo ottimismo e compiacenza (tipico delle fasi finali di un trend rialzista, con pochi operatori che comprano opzioni put e volumi consistenti che coinvolgono le call).

Più che il suo andamento giornaliero (che può risultare assai erratico) viene solitamente calcolata una sua media mobile (a 10 o 20 periodi) che consente di evidenziare l’andamento medio dei volumi delle due tipologie di opzioni.
Il Total Put/ Call Ratio si suddivide in due categorie: l’Equity Put/Call Ratio e l’ Index Put/Call Ratio.

Un esempio di come si può muovere il put-call ratio, salendo e scendendo sotto 1, in base alle varie fasi del mercato


Equity Put/call ratio


L’Equity Put/Call Ratio è relativo al rapporto fra le opzioni Put e Call sulle azioni, utilizzate principalmente dai trader privati (in gergo tecnico Dumb Money) per finalità speculative.

Index Put/Call Ratio

L’Index Put/Call Ratio è invece focalizzato sul rapporto fra le opzioni Put e Call relative ai principali indici Usa (Dow Jones, Nasdaq, Russell, S&P500). Si tratta in questo caso di opzioni trattate principalmente da investitori istituzionali (in gergo tecnico Smart Money) sua con finalità speculative sia con finalità di copertura.

Put/Call ratio: come funziona

Da un punto di vista operativo è necessario evidenziare che:
– valori elevati del Total Put/Call Ratio si verificano quando il mercato si sta avvicinando ad un minimo importante. Per contro valori elevati degli Index Put/Call Ratio si possono verificare anche quando il mercato si sta avvicinando ad un massimo significativo.
Nel primo caso sono i piccoli/medi investitori che, con il mercato in trend ribassista e in clima di forte tensione, acquistano opzioni put perché ipotizzano nuove ondate al ribasso. E’ il clima da panic selling che molto spesso si registra sui minimi del mercato. Nel secondo caso, invece, il mercato si trova all’interno di un solido trend rialzista ed il clima è positivo e ispirato all’ottimismo. I grossi investitori (Smart Money), rimangono al rialzo sulle singole azioni ma acquistano (progressivamente) opzioni Put sugli indici azionari.

A causa di questa attività di hedging (copertura) ci può essere pertanto un andamento positivo del mercato associato e un rialzo di questo rapporto sugli indici (con i grossi investitori che coprono il loro portafoglio azionario acquistano opzioni Put sull’indice).
– quando l’Equity put/call ratio (che viene calcolato sul mercato del Cboe) è sui minimi e l’Index Put-Call Ratio (sull’indice S&P 100, Oex) è sui massimi significa che i piccoli operatori sono eccessivamente ottimisti. Per contro, gli investitori istituzionali sono prudenti circa le future prospettive del mercato azionario. Si tratta di una situazione che spesso anticipa la formazione di un top e una successiva discesa. 

Strategie di trading sulle opzioni

Ricordiamo che le strategie di acquisto/vendita di opzioni su azioni da parte dei piccoli trader è molto diversa da quelle utilizzate da trader professionisti sulle opzioni. I primi utilizzando infatti strategie speculative di tipo direzionale (acquistano call se si aspettano un allungo da parte del mercato/acquistano put se si aspettando una discesa del mercato). I trader professionisti, invece, costruiscono prevalentemente strategie di copertura (hedging) dei loro portafogli azionari. Molto spesso usano analisi approfondite legate all’andamento della volatilità.

Conclusioni

L’analisi della put/call ratio viene spesso utilizzata nelle strategie di trading e nelle decisioni di investimento. Come visto, sono molteplici gli aspetti da considerare. Il rapporto put/call fornisce tuttavia interessanti indicazioni sul posizionamento degli operatori sui mercati delle opzioni legati ad azioni e indici.

L'articolo Il Put/Call Ratio proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Consigli per gli investimenti https://www.investire-certificati.it/consigli-per-gli-investimenti/ Tue, 29 Sep 2020 13:36:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=2352 Quali i consigli per gli investimenti nei mercati finanziari? Come investire il proprio denaro in maniera responsabile e profittevole? Quando un investimento conviene in base al rapporto fra rischio e rendimento? Investimento e Trading Online Un investimento può essere definito come l’impiego di una certa quantità di denaro con l’obiettivo di ottenerne un beneficio futuro. […]

L'articolo Consigli per gli investimenti proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Quali i consigli per gli investimenti nei mercati finanziari? Come investire il proprio denaro in maniera responsabile e profittevole? Quando un investimento conviene in base al rapporto fra rischio e rendimento?

Investimento e Trading Online

Un investimento può essere definito come l’impiego di una certa quantità di denaro con l’obiettivo di ottenerne un beneficio futuro. Si sacrifica quindi qualcosa al tempo 0 (t 0) con l’attesa di conseguire qualcosa di maggior valore al tempo 1 (t 1).
Una delle principali differenze tra il trading e l’investimento è proprio il fattore temporale. Nel trading online si parla di ore/giorni (al massimo settimane), con l’investimento si parla invece di mesi (o addirittura anni).

In entrambi i casi, tuttavia, si impiegano delle risorse finanziarie e si rinuncia, implicitamente e inevitabilmente, ad altre opportunità che si potrebbero sfruttare con le stesse risorse. L’investitore ha sempre di fronte a sé diverse possibilità ma purtroppo non dispone di un criterio oggettivo in grado di individuare quale sia quella migliore.

In particolare, pochi investitori sono in grado di porsi la seguente domanda: “quanto posso ragionevolmente attendermi di guadagnare dato il livello di rischio al quale mi espongo?”. Ecco dunque alcuni punti da cui partire prima di vedere vari consigli per gli investitori ed i trader che si avvicinano ai mercati finanziari.

investire

Consigli per gli investimenti

I buoni consigli per gli investimenti possono essere molteplici. Quello che non va mai dimenticato è che “ un investimento (e quindi anche il trading) è sempre una questione di rischio e di rendimento. La valutazione e la stima del rapporto rischio/rendimento è il concetto primario da cui partire: non conta soltanto da dove si parte e dove si spera di arrivare ma anche come si arriva al punto finale. L’andamento nel corso del tempo di un certo investimento è infatti importante quanto il suo risultato finale.

Rischio e rendimento negli investimenti

Più che un consiglio per l’investitore, questa è proprio una regola basilare. Occorre ricordare che “ dove c’è un rendimento c’è anche un rischio”: in assenza di rischio, quindi, non può esserci alcuna aspettativa di rendimento. In condizioni di mercato normale rischio e rendimento sono sostanzialmente proporzionali:
– se si vuole guadagnare di più si deve essere disposti a rischiare di più;
– se il rischio aumenta deve aumentare anche l’aspettativa reddituale.
Il consiglio per l’investitore è quello di ricordarsi che in finanza non esistono pasti gratis, quindi un investimento troppo allettante non sarà mai risk free, ossia privo di rischio.
Il problema è che nel momento in cui si effettua un investimento i livelli di rischio e di rendimento sono difficilmente prevedibili. E questo vale sia quando si effettua un investimento per il medio termine sia quando si opera su orizzonti temporali di breve termine.

Con quale rischio conviene investire?

Quale livello di rischio conviene per gli investimenti? È difficile consigliare all’investitore uno specifico livello di rischio. La risposta è chiaramente soggettiva, in quanto ogni investitore ha un suo livello di propensione al rischio. Le aspettative reddituali possono variare e cambia anche il livello di rischio che conviene scegliere pertanto.
Il livello di rischio, in particolare, non è lo stesso per tutti gli investitori: alcuni operatori hanno un rischio medio-basso, altri investitori preferiscono un rischio medio, altri medio-alto e altri ancora molto alto. Per qualcuno, ad esempio, il rischio di perdere il 10/15% del proprio capitale è tollerabile, per qualcun altro non lo è. Non solo: a fronte di un certo livello rischio i vari investitori hanno aspettative di rendimento assai diverse. Ecco perché il livello di rischio da scegliere per gli investimenti cambia da investitore a investitore.

Errori nel trading

Oltre ai consigli per gli investitori vediamo anche alcuni sbagli da evitare nel mondo degli investimenti. Uno degli errori commessi da chi pensa di arricchirsi in poco tempo è che si possano fare profitti elevati con rischi contenuti e con capitali modesti. La verità è che per riuscire ad ottenere dei rendimenti positivi in modo costante e sistematico sui mercati finanziari è necessaria competenza e professionalità.
Per brevi periodi di tempo è possibile (almeno teoricamente) ottenere rendimenti elevati (sempre a fronte di rischi consistenti) ma ciò che va sempre considerato è anche il modo con il quale quei profitti sono stati ottenuti.

Alcuni esempi

In particolare:
– un conto è guadagnare il 10% ogni mese per tre mesi di fila; un altro è guadagnare il 5% il primo mese, il 10% il secondo e il 20% il terzo. Il rendimento finale è simile ma è evidente come nel secondo caso i risultati parziali siano decisamente più variabili;
– un conto poi è ottenere un rendimento annuo del 12% guadagnando costantemente l’1% al mese; un altro è guadagnare sempre il 12% ma alternando mesi in cui si è perso il 6% e altri in cui si è guadagnato il 10%.
Questi semplici esempi mostrano come la variabilità/volatilità dei risultati/rendimento costituisca un importante elemento di valutazione per i propri investimenti.
I consigli migliori per gli investimenti più sicuri sono quindi quelli che analizzano anche questi elementi per valutare se un investimento conviene e se il livello di rischio è adeguato per il singolo investitore.

L'articolo Consigli per gli investimenti proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Cosa è il CoT Report? https://www.investire-certificati.it/cosa-e-il-cot-report/ Wed, 09 Sep 2020 05:46:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=984 Come funziona il CoT report? Come leggere il Cot Report. Ecco alcuni dei punti trattati nell’articolo che segue. Il CoT Report (Commitment of Traders Report) è senza altro uno degli strumenti più utilizzati dagli operatori internazionali al fine di esaminare ed analizzare il comportamento degli investitori sui mercati finanziari. Questo documento è un report che viene […]

L'articolo Cosa è il CoT Report? proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Come funziona il CoT report? Come leggere il Cot Report. Ecco alcuni dei punti trattati nell’articolo che segue.

Il CoT Report (Commitment of Traders Report) è senza altro uno degli strumenti più utilizzati dagli operatori internazionali al fine di esaminare ed analizzare il comportamento degli investitori sui mercati finanziari. Questo documento è un report che viene diffuso con cadenza settimanale dal governo americano, fotografando le posizioni degli investitori sui principali mercati futures.

Questo report finanziario presenta le posizioni aperte sui principali future su indici azionari, obbligazionari, cross valutari e materie prime da parte delle tre principali categorie di operatori finanziari.

La prima è rappresentata dai fondi istituzionali d’investimento (che nel CoT report sono denominati  Commercial). Seguono i fondi speculativi (Non Commercial o Large Speculators). La terza categoria è invece quella del pubblico dei risparmiatori/trader (che il CoT presenta come Non Reportable Positions). 

Le categorie del CoT Report

La prima categoria del CoT Report è costituita dai fondi comuni d’investimento e dalle grosse banche d’affari (come JP Morgan, Goldman Sachs Morgan Stanley, ecc..), mentre nel secondo comparto troviamo gli hedge fund, vale a dire quei fondi speculativi che, con strategie particolari, spesso complesse, ed ampie somme di denaro, provano ad ottimizzare la redditività dei capitali conferiti dai loro investitori. Nel terzo gruppo troviamo invece i trader retails, ossia i privati.

Il CoT report: due versioni

Troviamo due differenti versioni del CoT Report: la prima riporta solo le posizioni aperte sui future, mentre la seconda versione del CoT include nell’analisi anche le opzioni, comprendendo quindi le posizioni degli investitori su futures e opzioni.
Va ricordato come per ogni singolo mercato il Cot presenti le posizioni, sia al rialzo (long) sia al ribasso (short), che risultano aperte dalle varie categorie di investitori (in particolare i Commercial e i Non Commercial).

Nel dettaglio, viene messo in risalto se una certa tipologia di operatori abbia aumentato o diminuito la propria esposizione su una certa attività finanziaria e, soprattutto, quale sia stata variazione rispetto alla precedente rilevazione, ossia rispetto a sette giorni prima.

Analisi del CoT Report

L’analisi del CoT report è pertanto significativa, in quando dallo studio dei dati contenuti nel Cot si è in grado di determinare quali sono le aspettative di ciascuna tipologia di investitori e di verificare come i vari fondi d’investimento abbiano modificato le loro posizioni in base all’andamento dei mercati stessi. Prima di entrare nel dettaglio delle varie informazioni fornite dal Cot è necessario conoscere le caratteristiche dei vari operatori.

Cot Report: cosa è?
Uno stralcio dal COT Report dei metalli, relativo alle posizioni degli investitori nel gennaio 2020. Si notano in questa immagine il COT su argento e oro, così come quello sul rame.


L’approccio delle varie categorie del CoT Report al mercato

Esaminando il CoT report, come possiamo interpretare le posizioni delle tre categorie di investitori?
Tradizionalmente i Commercial possiedono un approccio al mercato di tipo “contrarian“. Questo significa che tendono ad aumentare le loro posizioni rialziste (long) quando il mercato si trova in trend ribassista e ad incrementare le loro posizioni ribassiste (short) quando il mercato esprime una tendenza rialzista. Per quale ragione?

La copertura

Il motivo di questo comportamento è dovuto al fatto che questi investitori operano sui mercati dei derivati con finalità principalmente di copertura del sottostante. Posizioni long su azioni vengono coperte con l’apertura di posizioni short su un derivato che ha come sottostante l’indice azionario al quale quei titoli appartengono.

Il libro di Larry Williams

Larry Williams (che ha scritto un libro molto interessante sull’analisi del COTTrade Stocks and Commodities with Insiders”) segnala un fatto; spesso i Commercial raggiungono la massima esposizione long alla fine di una prolungata tendenza ribassista e stanno formando un minimo (bottom) significativo di medio termine. 

Non Commercial

La seconda categoria del CoT Report è quella dei Non Commercial, che adottano molto spesso strategie di tipo trend-following. Questo vuol dire che tendono ad aumentare le loro posizioni long quando il mercato si trova all’interno di un trend rialzista; ad aumentare le posizioni short quando il mercato si trova all’interno di una tendenza ribassista.

Non Reportable Positions

Infine, vediamo anche le Non Reportable Positions, ossia i piccoli operatori/investitori, che privilegiano un’operatività di tipo direzionale. Molto spesso, tuttavia, non riescono a cogliere i segnali d’inversione e, per questo motivo si trovano con un’elevata esposizione long quando il mercato ha raggiunto un top significativo; con un’elevata esposizione short quando il mercato ha raggiunto un importante minimo di medio termine.

Tutti questi elementi sono da conoscere al fine di analizzare il CoT report ed utilizzarlo per comprendere i mercati.

L'articolo Cosa è il CoT Report? proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Come Valutare un Investimento https://www.investire-certificati.it/come-valutare-un-investimento/ Tue, 07 Jul 2020 00:12:47 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=1553 Come valutare correttamente un investimento? E come si calcola il rendimento di un investimento? Quali i parametri da analizzare per capire se si tratta di un buon investimento anche in relazione al benchmark? La valutazione della performance dell’investimento Ogni volta che si investono dei soldi, sia con finalità di investimento sia con finalità speculative, occorre […]

L'articolo Come Valutare un Investimento proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Come valutare correttamente un investimento? E come si calcola il rendimento di un investimento? Quali i parametri da analizzare per capire se si tratta di un buon investimento anche in relazione al benchmark?

La valutazione della performance dell’investimento

Ogni volta che si investono dei soldi, sia con finalità di investimento sia con finalità speculative, occorre confrontare il rendimento potenziale che si mira ad ottenere con il livello di rischio al quale ci si espone. In particolare è necessario confrontare l’andamento dell’attività finanziaria sulla quale si investe (tipicamente azioni e obbligazioni, ma anche certificati di investimento) con un benchmark (ossia un parametro) di riferimento).

Questo consente di ottenere una valutazione non solo in termini assoluti (ossia se la nostra attività finanziaria è salita o è scesa) ma anche in termini relativi (ossia se la nostra attività finanziaria è andata meglio o peggio rispetto al parametro preso a riferimento) dei risultati che si stanno ottenendo o che sono stati ottenuti.

Valutare rendimento e rischio di un investimento

Oltre al rendimento, quindi, è necessario valutare anche la rischiosità del nostro investimento. L’indicatore utilizzato per stimare il rischio di una attività finanziaria è la volatilità, calcolata solitamente tramite la deviazione standard è espressa solitamente su base annua, che indica la variabilità dei prezzi nel corso del tempo. In generale:
– se la deviazione standard è alta, l’attività finanziaria è rischiosa ma in grado di fornire performance interessanti;
– se la deviazione standard è bassa, l’attività finanziaria è meno rischiosa ma ha un basso rendimento atteso.

Come abbiamo più volte ricordato, negli investimenti rischio e rendimento tendono a muoversi a braccetto, salendo o scendendo in maniera contestuale. Questo è chiaramente un fattore che l’investitore oculato deve considerare in maniera costante.

Come si valuta un investimento?

Ma come si valuta un investimento? Per poter valutare l’andamento dei propri investimenti è opportuno analizzare alcuni parametri oggettivi che permettono di giudicare la bontà di risultati, tenendo in considerazione sia i rendimenti sia la rischiosità associata. Per fare queste valutazioni si utilizzano alcuni indicatori che combinando i rendimenti storici con la volatilità, in modo da poter valutare se il rischio assunto all’investitore sia stato adeguatamente compensato dai rendimenti ottenuti. Si tratta quindi di indicatori che consentono di valutare il cosiddetto rapporto rendimento-rischio, dove al numeratore sono tipicamente espresse misure associate al rendimento storico e al denominatore misure associate a parametri di rischio.

Gli indicatori per valutare un investimento

Ecco alcuni indicatori che possono essere utilizzati per valutare un investimento. Nel dettaglio vedremo l’indice di Sharpe, l’indice di Sortino e l’indice di Treynor.

Indice di Sharpe

L’indicatore più utilizzato è l’indice di Sharpe, che misura l’extra-rendimento ottenuto rispetto al rendimento risk-free (ossia il rendimento offerto da un’attività considerata priva di rischio). Nell’indice di Sharpe al numeratore compare il rendimento annuo (medio storico) a cui va sottratto il tasso di interesse a breve termine (oggi sostanzialmente pari a zero), mentre al denominatore compare la volatilità su base annua (sempre calcolata tramite la deviazione standard). In generale: più è elevato l’indice di Sharpe (utilizzato ad esempio per valutare l’andamento dei fondi di investimento) più l’attività finanziaria ha offerto un rendimento elevato rispetto al rischio, e quindi il giudizio risulterà buono. Valori dell’indice Sharpe superiori ad 1 identificano un’elevata capacità di remunerare il rischio.

Indice di Sortino

Un secondo indicatore che esprime la performance corretta per il rischio è l’indice di Sortino. In questo caso al numeratore c’è sempre la differenza tra il rendimento medio e il tasso risk free, mentre al denominatore non c’è la volatilità ma il downside risk, una misura di rischio che prende in considerazione solo la possibilità di ottenere rendimenti inferiori ad un minimo ritenuto accettabile.

In pratica l’indice di Sortino punta a misurare l’extra rendimento ottenuto rispetto ad un rendimento minimo ritenuto accettabile. Anche in questo caso: più è elevato il valore dell’indice di Sortino più le performance ottenute vanno considerate in modo positivo.

Indice di Treynor

Un terzo indicatore per valutare gli investimenti che può essere utilizzato è l’indice di Treynor, simile all’indice di Sharpe ma se ne differenzia perché al denominatore si colloca l’indicatore Beta, e non la deviazione standard.

Ecco dunque i principali indicatori per valutare un investimento.

L'articolo Come Valutare un Investimento proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Agenzie di Rating: Cosa Sono? https://www.investire-certificati.it/agenzie-di-rating-cosa-sono/ Mon, 29 Jun 2020 17:18:57 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=1514 Sentiamo spesso parlare delle agenzie di rating e dei giudizi rilasciati da Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch sia in merito ad aziende che a paesi. Cosa sono le agenzie di rating e come mai i loro giudizi sono importanti per i mercati finanziari? I giudizi delle agenzie di rating I giudizi emessi dalle principali […]

L'articolo Agenzie di Rating: Cosa Sono? proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Sentiamo spesso parlare delle agenzie di rating e dei giudizi rilasciati da Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch sia in merito ad aziende che a paesi. Cosa sono le agenzie di rating e come mai i loro giudizi sono importanti per i mercati finanziari?

I giudizi delle agenzie di rating

I giudizi emessi dalle principali agenzie di rating (Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch) hanno un impatto significativo sull’andamento dei mercati finanziari in quanto incidono in modo consistente sui livelli dei tassi di interesse che l’emittente (pubblico, ossia uno Stato, o privato, un’azienda) andrà a pagare sul suo debito. Le agenzie di rating, infatti, assegnano un giudizio sintetico con delle lettere standardizzate che riguarda la solidità patrimoniale, la situazione economica e la solvibilità dell’emittente titoli di debito sui mercati finanziari (tipicamente stati o società private).

Le agenzie di rating

Il rating viene assegnato secondo diverse scale di valori che variano in base all’agenzia che si occupa di emettere il rating stesso. Nel caso dell’agenzia Standard&Poor’s, ad esempio, i giudizi variano da “AAA”, il giudizio che indica il massimo grado di solvibilità, alla D, che indica invece lo stato di una società insolvente. Nel caso dell’agenzia Moody’s la scala di valori è leggermente diversa e, come rating più basso, ha una C.
In pratica sono previsti tre raggruppamenti generali: investment gradespeculative gradehighly speculative o default (fallimento).

Questa suddivisione dei vari giudizi delle agenzie di rating è molto importante anche per gli investitori istituzionali: numerose società di gestione, infatti, non possono includere nel loro portafoglio attività finanziarie il cui rating appartiene alla categoria speculativa. Tra i rischi che interessano le obbligazioni, quindi, c’è il pericolo che le agenzie modifichino il rating. Quando l’emissione viene promossa a un rating superiore si parla di upgrade mentre in caso di passaggio a un rating più basso si parla di downgrade.

I loghi delle principali agenzie di Rating Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch

Il rating di un’azienda e i tassi per le obbligazioni

I titoli emessi passano da un gradino a un altro della scala dei rating se cambiano le condizioni e le aspettative economico-finanziarie legate all’emittente ovvero se cambia la capacità di ripagare il debito.
Il rating è importante perché:
– più è basso più alto è il tasso d’interesse che lo Stato o l’azienda devono pagare sui mercati finanziari per potersi finanziare;
– in alcuni casi le obbligazioni che scendono di rating devono essere obbligatoriamente liquidate dalle varie istituzioni finanziarie perché vengono considerate troppo rischiose. Anche in questo frangente, legato alle agenzie di raging, notiamo appunto come rischio e rendimento si muovano in maniera speculare.


Agenzie di rating: l’outlook

Un altro strumento di valutazione utilizzato dalle agenzie di rating è l’outlook,  un giudizio che esprime le previsioni circa l’andamento economico di una società o di paese in un’ottica di medio-lungo termine. Quando un’agenzia “taglia l’outlook”, ad esempio, significa che sono state tagliate le stime di crescita ed è pertanto previsto un peggioramento della sua situazione economico/finanziaria. L’outlook può essere positivo (nel caso in cui le condizioni future sono valutate migliori o uguali alla situazione attuale); negativo (se sono previsti dei peggioramenti) o stabile (se non sono previsti cambiamenti significativi).

BTP ITALIA 2025
I giudizi delle agenzie di rating possono avere un notevole impatto anche sui BTP e sui titoli di Stato

Il rating, influendo sul livello dei tassi di interesse, ha un impatto anche sugli spread ossia sulla differenza tra i tassi pagati dai titoli di un certo paese e i tassi pagati da un altro paese, generalmente considerato solido (che funge quindi da benchmark). In situazioni di risk off, ad esempio, si verifica spesso un aumento dello spread: il debito del paese più debole viene infatti venduto, provocando una salita dei suoi rendimenti, mentre il debito del paese più forte viene acquistato, generando una riduzione dei suoi rendimenti. Il celebre spread Btp-Bund, ad esempio, esprime la differenza tra il rendimento offerto dal Btp, il buono del tesoro poliennale dello Stato italiano a 10 anni, e dal suo omologo tedesco (Bund). Uno spread di 200 punti indica, ad esempio, che il rendimento del Btp è del 2% superiore al rendimento offerto dal Bund tedesco.

Conclusioni sul rating

Questi sono alcuni dei principali aspetti legati al rating ed ai giudizi delle agenzie di rating su Stati e Società. Appare dunque evidente che un cambio di giudizio da parte di una società di rating possa avere ripercussioni sia sul valore di un’azione che sul costo per i finanziamenti di un’azienda.

L'articolo Agenzie di Rating: Cosa Sono? proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Quando Comprare una Azione? https://www.investire-certificati.it/quando-comprare-una-azione/ Sat, 20 Jun 2020 11:20:13 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=1398 Quando comprare e quando vendere un’azione in borsa? Una delle domande che si pongono gli investitori riguarda il timing, ossia il momento di acquisto in ingresso e l’uscita da un’operazione di investimento in borsa. L’analisi che presentiamo esamina appunto alcuni parametri per valutare quando acquistare e quando vendere un’azione. Quando comprare un’azione? Non esistono criteri […]

L'articolo Quando Comprare una Azione? proviene da Investire-Certificati.it.

]]>
Quando comprare e quando vendere un’azione in borsa? Una delle domande che si pongono gli investitori riguarda il timing, ossia il momento di acquisto in ingresso e l’uscita da un’operazione di investimento in borsa. L’analisi che presentiamo esamina appunto alcuni parametri per valutare quando acquistare e quando vendere un’azione.

Quando comprare un’azione?

Non esistono criteri oggettivi e universalmente riconosciuti per decidere quando è il momento idoneo per definire quando acquistare o vendere un’azione. Le chiavi di lettura, tecniche e fondamentali, del mercato, sono infatti molteplici e dipendono sia da aspettative razionali sia da interpretazioni soggettive degli operatori del mercato di borsa. Esistono tuttavia alcuni parametri che vengono frequentemente utilizzati per valutare le singole società ed impostare la propria operatività nell’acquisto e nella vendita di azioni.

Utili e dividendi

In ottica di medio periodo, ad esempio, un fattore frequentemente utilizzato per giudicare la bontà di un’azione si fonda sugli utili generati e sui dividendi distribuiti agli azionisti, ossia ai possessori di un titolo. Il dividendo, in particolare, viene confrontato con il prezzo di acquisto per ottenere il rendimento annuo dell’azione (il cosiddetto dividend yield).

Se, ad esempio, Eni quota attorno a 10 euro e stacca un dividendo annuo pari a 0,50 euro avrà un dividend yield del 5% annuo (ottenuto dividendo 0,5 euro per 10 euro). Se invece staccasse un dividendo pari a 0,80 euro, il dividend yield salirebbe all’8%.

Valutare il rendimento

Questo valore viene poi confrontato sia con il valore medio che offre l’indice azionario di riferimento (nel nostro esempio l’indice FtseMib) sia rispetto ad altre società dello stesso settore (sempre nel nostro esempio il comparto energetico) sia rispetto al rendimento di obbligazioni di media scadenza (tipicamente il Btp a 10 anni): ciò consente di valutare se il rendimento offerto dal titolo azionario può essere interessante, almeno in termini relativi prima di eventualmente decidere di acquistare un’azione.

Come valutare quando comprare un’azione

Il price earning è un secondo fattore esaminato per decidere quando comprare e quando vendere un’azione. Si tratta del rapporto tra il prezzo di borsa e l’utile per azione (P/E, dall’inglese Price/Earnings). Quest’ultimo indica quanti anni occorrono per recuperare, da un punto di vista monetario, il prezzo pagato (nell’ipotesi che l’azione sia in grado di garantire un flusso costante di utili pari a quelli presi in considerazione).

In generale: più il P/E è basso, più il titolo è conveniente; più il P/E è elevato, più il titolo è caro. Storicamente un valore medio discriminante si colloca attorno a 18-20. In particolare: se un titolo quota con un P/E inferiore a 15 viene considerato a sconto mentre se il suo P/E è superiore a 25 viene considerato costoso ed è quindi meno conveniente, in linea teorica, comprare quell’azione.

Alcuni parametri per valutare quando comprare e quando vendere un’azione in borsa

Altri parametri

Ci sono poi altri parametri (cosiddetti “multipli di prezzo”) che confrontano il prezzo di mercato dell’azione con altri fattori di tipo fondamentale. Il primo è il multiplo prezzo/cash flow (prezzo/flussi di cassa) e calcola il rapporto tra il prezzo di borsa e i flussi monetari generati dalla gestione aziendale.

Il secondo è il rapporto tra il prezzo e il patrimonio netto (in inglese Price/Book value) e confronta la capitalizzazione di borsa del titolo (che deriva dal prezzo di mercato) e il patrimonio netto della società. Un valore inferiore all’unità segnala una potenziale sottovalutazione del titolo, poiché la capitalizzazione è inferiore al suo “valore di libro”. Un terzo indicatore frequentemente utilizzato è il ROI (Return On Investment), ottenuto come rapporto tra il reddito operativo e l’attivo patrimoniale e che riflette la redditività della gestione aziendale.

Quando comprare un’azione: conclusioni

Non esistono regole oggettive che consentono di definire in modo assoluto la bontà di un investimento in azioni ed il timing di acquisto o vendita dell’azione. È chiaro tuttavia che, in un’ottica di medio termine, tra un primo titolo che presenta un multiplo P/E pari a 28 e un dividendo dell’1,5% e secondo titolo che presente invece un P/E di 12 e un dividendo del 4,5%, in linea teorica convenga sicuramente quest’ultima azione. Nel breve termine, invece, i fattori possono essere differenti, con il mercato azionario spesso mosso anche da oscillazioni tecniche e da maggiori speculazioni, che nel lungo termine tendono a venire assorbite dal mercato. Come visto, i fattori che muovono i prezzi di un’azione sono molteplici. L’investitore deve quindi considerarli attentamente per valutare se acquistare in borsa azioni.

L'articolo Quando Comprare una Azione? proviene da Investire-Certificati.it.

]]>