Investimenti ESG Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/investire/investimenti-esg/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Sat, 28 Jun 2025 17:25:41 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.4 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png Investimenti ESG Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/investire/investimenti-esg/ 32 32 Investire sull’Acqua con un Fondo https://www.investire-certificati.it/investire-sullacqua-con-un-fondo/ Mon, 10 Jun 2024 08:24:43 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=33709 Come investire sull’acqua in borsa? Candriam ha lanciato un un fondo articolo 9 sull’acqua: al via il Sustainable Equity Water Fund. Perchè una nuova proposta di investimento sull’acqua e su tematiche idriche? Il gestore ha spiegato che il fondo per investire sull’acqua vuole essere una risposta alla crescente domanda di solide infrastrutture idriche e di una […]

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Come investire sull’acqua in borsa? Candriam ha lanciato un un fondo articolo 9 sull’acqua: al via il Sustainable Equity Water Fund.

Perchè una nuova proposta di investimento sull’acqua e su tematiche idriche? Il gestore ha spiegato che il fondo per investire sull’acqua vuole essere una risposta alla crescente domanda di solide infrastrutture idriche e di una catena del valore più efficiente. Il nuovo fondo Articolo 9 SFDR investe in aziende che cercano di ridurre la pressione sulle risorse idriche causata dalle attività umane attraverso soluzioni più pulite ed efficienti. Dal punto di vista operativo risulterà cogestito da un team di investimento senior ampia esperienza, insieme a un team più ampio di 25 professionisti ESG.

Gli obiettivi del fondo su acqua e settore idrico

In una nota Candriam ha spiegato gli obiettivi del fondo “Candriam Sustainable Equity Water” (articolo 9 SFDR). Il prodotto punta a contribuire alla soluzione dell’attuale crisi idrica, investendo in società che offrono soluzioni per trattare, trasportare, distribuire e valorizzare l’acqua. Focus anche su aziende che, nei settori ad alto utilizzo di risorse idriche, attraverso i loro processi sono in prima fila nella riduzione dell’intensità idrica.

Numeri alla mano soltanto l’1% dell’acqua terrestre direttamente disponibile per il consumo umano, con seri rischi di crescenti problematiche legate al tema idrico. Se non saranno prese misure immediate, entro il 2050 circa il 40% del pianeta potrebbe avere problemi legati al tema idrico. Nella nota si legge che “La carenza di acqua rappresenta oggi una delle principali sfide per lo sviluppo sostenibile. C’è un estremo bisogno di investimenti finanziari per mitigare questa crisi: a livello globale occorrono investimenti stimati tra i 6,7mila miliardi di dollari entro il 2023 e i 22,6mila miliardi entro il 2050 per le infrastrutture essenziali”.

Un fondo a gestione attiva per investire sull’acqua

Acqua quotata in borsa
Acqua quotata in borsa.

Come funziona questo fondo per investire sull’acqua in borsa? La gestione del fondo è attiva. “Candriam Sustainable Equity Water” sarà gestito con un approccio analitico che include screening tematico, screening ESG e analisi tematiche approfondite. L’obiettivo è quello di creare un portafoglio che investe in tutti i segmenti rilevanti per la gestione delle risorse idriche. L’approccio di investimento del Fondo è sostenuto da una tassonomia sull’acqua, appositamente sviluppata attraverso l’integrazione di una molteplicità di dati e l’intelligenza artificiale. Il portafoglio comprende sia leader che facilitatori di soluzioni idriche, creando un ampio spettro di opportunità di investimento.

Il Fondo per investire su acqua e tematiche idriche è disponibile per la distribuzione in Lussemburgo, Austria, Belgio, Francia, Italia, Germania, Svizzera, Finlandia, Svezia, Danimarca e Paesi Bassi e sarà disponibile anche nel Regno Unito nelle prossime settimane.

Tutti gli investimenti comportano rischi. I principali rischi associati all’investimento nel fondo sono i seguenti: Rischio di perdita di capitale, rischio azionario, rischio di cambio e rischio di investimento ESG.

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Investire sulla Biodiversità https://www.investire-certificati.it/investire-sulla-biodiversita/ Tue, 29 Aug 2023 15:25:37 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=29207 Investire sulla biodiversità: una novità in borsa, targata Vontobel, con uno strategic certificate che punta su questa tematica, senz’altro attualissima. Come Investire sulla biodiversità in borsa? Vontobel ha emesso il primo certificato strategic sul tema biodiversità (ISIN DE000VU8PAL6). Il prodotto è un open end, non ha quindi scadenza ed è già acquistabile sul SeDex di […]

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Investire sulla biodiversità: una novità in borsa, targata Vontobel, con uno strategic certificate che punta su questa tematica, senz’altro attualissima.

Come Investire sulla biodiversità in borsa?

Vontobel ha emesso il primo certificato strategic sul tema biodiversità (ISIN DE000VU8PAL6). Il prodotto è un open end, non ha quindi scadenza ed è già acquistabile sul SeDex di Borsa Italiana.

Operativamente il certificato va ben oltre i classici temi di investimento ESG. Infatti, si basa sul Vontobel Biodiversity Strategy Index, che segue un ampio gruppo di aziende facenti parte di tre settori chiave nel frenare o addirittura invertire la perdita di biodiversità globale. Sono la conservazione della natura, ma anche i progetti di ripristino della natura andata perduta e quelli che si impegnano nella conservazione e nella ricostruzione del nostro mondo naturale.Per quanto riguarda la conservazione della natura, l’indice creato da Vontobel prende in considerazione soltanto aziende che producono una quota di ricavi significativa nel settore dell’agricoltura sostenibile e della sostenibilità per l’acqua.

Il secondo punto relativo al ripristino della natura, si focalizza su aziende operative nel campo della prevenzione dell’inquinamento o coinvolte nel riciclaggio ed in una gestione sostenibile dei rifiuti. Il terzo punto è invece legato alle aziende che sono focalizzate agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, attivamente impegnate nella lotta al riscaldamento globale e che, di conseguenza, generano una parte significativa del loro fatturato dalla lotta al cambiamento climatico. Sono anche incluse aziende che hanno brevetti promettenti nel settore della biodiversità o simili.

Investire sulla biodiversità
Investire sulla biodiversità. Ecco i temi su cui punta il nuovo certificato di Vontobel

Vontobel Biodiversity Strategy Index

Perché investire sulla biodiversità? Gli studi del World Economic Forum dicono che più della metà del prodotto interno lordo globale dipende dalla natura. In altre parole, la biodiversità è la varietà della vita sulla terra e la sua tutela è fondamentale. Il pianeta sta vivendo un preoccupante declino ambientale, perlopiù a causa delle attività umane. Questo fenomeno deve essere arrestato con urgenza. Risulta pertanto fondamentale investire nella rinaturalizzazione o nella conservazione della natura. Questa tematica è destinata ad assumere una sempre maggiore importante negli anni e le aziende del settore potrebbero trarne beneficio. A fianco di ragione etiche troviamo quindi anche ampie potenzialità di crescita del settore biodiversità nel suo complesso.

A tal proposito il Vontobel Biodiversity Strategy Index riunisce le aziende con un impegno comprovato nei confronti della biodiversità. L’indice è composto da 30 società ed è previsto un ribilanciamento discrezionale. Le commissioni di gestione sono pari all’1,25% annuo.

Scheda del certificato di Vontobel per investire sulla biodiversità

  • Codice ISIN: DE000VU8PAL6
  • Tipologia di prodotto: Open-End Tracker Certificate
  • Sottostante: Vontobel Biodiversity Strategy Index
  • Mercato di negoziazione: SeDex di Borsa Italiana
  • Emittente: Europe Bank Vontobel AG.
Vontobel Biodiversity Strategy Index
Vontobel Biodiversity Strategy Index – Composizione iniziale dell’indice

Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta consulenza o sollecito all’investimento in borsa.

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Economia e transizione energetica https://www.investire-certificati.it/economia-e-transizione-energetica/ Sat, 12 Aug 2023 09:11:51 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=29050 Economia americana, politica industriale e transizione energetica ed ecologica: a che punto siamo? Sostenibilità ESG e sviluppi futuri. Il ruolo dell’economia americana e quello della Cina: entrambe devono ancora fare molto sotto il profilo della sostenibilità ambientale. Politica Industriale e transizione energetica Può arrivare una nuova spinta per un’economia maggiormente sostenibile dal punto di vista […]

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Economia americana, politica industriale e transizione energetica ed ecologica: a che punto siamo? Sostenibilità ESG e sviluppi futuri. Il ruolo dell’economia americana e quello della Cina: entrambe devono ancora fare molto sotto il profilo della sostenibilità ambientale.

Politica Industriale e transizione energetica

Può arrivare una nuova spinta per un’economia maggiormente sostenibile dal punto di vista ambientale dalla politica industriale americana? L’economia Usa ha mostrato una notevole resilienza, superando le aspettative degli analisti. Nonostante la lunga serie di rialzi dei tassi, i dati sull’economia americana sono rimasti solidi sia per quanto riguarda il PIL, ossia il prodotto interno lordo, che per quanto riguarda il mercato del lavoro. Alla base della tenuta dell’economia americana troviamo in particolare la solidità dei consumi. Ma il deficit di bilancio è cresciuto notevolmente. Un elemento chiave, al momento, è l’attenzione verso politica di transizione energetica. Si registra un focus che sposta le catene produttive, verso sistemi più ecologici.

Parte da questi elementi l’analisi di UBP, realizzata da Norman Villamin, Group Chief Strategist. In un report l’analista spiega come dalla nuova politica industriale USA per la transizione ecologica energetica potrebbe arrivare una spinta per diversificare le catene di approvvigionamento economiche.

Non mancano le note di incertezze. Infatti, da un lato i redditi delle famiglie americane hanno contenuto la forte contrazione del mercato immobiliare e l’entrata in recessione del settore manifatturiero. Ma non va dimenticata come a fine giugno il deficit di bilancio del governo statunitense abbia raggiunto l’8,5% del PIL. Una nuova crescita rispetto al già alto 5,5% di dicembre 2022. Senza contare che a giugno 2022 tale dato era al 3,8%.

Deficit di bilancio americano

Quali le ragioni della crescita del deficit di bilancio? Nel report si legge che a guidare la crescita non è stato il tipico fervore americano per il taglio delle tasse, ma piuttosto il risultato delle prime fasi di una serie di leggi approvate tra il 2021 e il 2022: l’Infrastructure Investment and Jobs Act, il Chips and Science Act ed infine l’Inflation Reduction Act del 2022.

L’analista di UBP spiega come in maniera congiunta “i tre provvedimenti hanno posto le basi non solo per il sostegno fiscale all’economia ma anche per la prima politica industriale di ampio respiro dai tempi della Guerra Fredda”. Di fatto si tratta di una politica industriale che finalmente guarda alla transizione energetica. Si mira quindi a cambiare le basi industriali americane che hanno guidato il secolo scorso.

Transizione ecologica

 inflazione

Transizione energetica, ESG ed ecologia: come impattano sull’economia americana?  Secondo il report “Rendere più ecologica l’economia mondiale è una priorità globale almeno dall’accordo di Parigi del 2015. Ma di fatto è solo nel 2022, attraverso l’Inflation Reduction Act, che gli Stati Uniti hanno davvero intrapreso uno sforzo ambizioso per rinnovare la loro economia”.

Inoltre, è un elemento importante per i mercati finanziari che l’iniziativa governativa possa essere la prima di una lunga serie in tal direzione, favorendo quindi una progressiva transizione ecologica. Il tutto non soltanto su scala americana, ma a livello planetario e per molti anni.

Le aziende si dovranno quindi muovere nel tentativo di assicurarsi una parte delle catene del valore che costituiranno la base dell’economia mondiale nei decenni a venire. Il solo Inflation Reduction Act ha impegnato quasi 400 miliardi di dollari in finanziamenti verdi e crediti d’imposta. Attenzione, si tratta di una cifra parziale se consideriamo quanto capitale potrebbe muoversi nei prossimi anni. Infatti, analizzando i numeri del primo anno, possiamo ipotizzare che nel prossimo decennio potrebbero essere stanziati almeno 1.700 miliardi di dollari. Insomma, una cifra pari a circa il 6% dell’attuale PIL statunitense.

“Oltre a catalizzare il mercato statunitense per risvegliarlo dal torpore riguardo al cambiamento climatico, la legislazione è anche servita da “scintilla” competitiva per altre nazioni. Altri paesi si sono mossi per eguagliare il sostegno finanziario americano che sposta drasticamente il costo del capitale per attrarre e stimolare investimenti simili” Ha spiegato da Norman Villamin di UBP. “Pertanto, quello che sarebbe stato un catalizzatore per un ciclo di investimenti incentrato sugli Stati Uniti si è trasformato in un ciclo di natura globale”.

Transizione verso un’economia sostenibile per l’ambiente

Quali altri paesi stanno investendo a favore di politiche green, ossia di sostegno all’ambiente, per una transizione energetica sostenibile? Senz’altro Canada, Europa e Giappone.

Partendo dal Canada, è stato introdotto un programma che potrebbe arrivare al 4% del PIL in un decennio. In oriente, il Giappone è pronto a muovere fino al 3% del prodotto interno del paese verso politiche ambientali sostenibili. Anche l’Eurozona si è più volte mossa in questa direzione, complessivamente con 250 miliardi di piani per un’economia sostenibile per l’ambiente, cercando di eguagliare e superare la transizione energetica verde americana.

Politiche per l’ambiente e ragioni economiche

Non è tutto oro quello che luccica. Il report mette in evidenza che oltre a specifiche ragioni climatiche, la politica industriale americana miri anche a ridurre la quota di mercato dell’attuale catena di valore dell’energia pulita domiciliata in Cina e in Asia. E la Cina non starà senz’altro a guardare, rilanciando la sfida. Soltanto l’anno scorso la Cina ha raggiunto investimenti pari a 500 miliardi di dollari. “È probabile che la spesa resti costante e potenzialmente aumenti per mantenere il vantaggio cinese in termini di innovazione e di costi” ha spiegato l’analista nel report. “Questo soprattutto in considerazione dei sussidi che vengono erogati e dell’attenzione ai prodotti di origine nazionale”.

Un altro tema chiave è legato al dominio della Cina nelle terre rare. L’Occidente sta cercando alternative, soprattutto in termini di produzione mineraria. Ma la Cina mantiene una quota di mercato globale dominante nella lavorazione intermedia dei metalli delle terre rare.

Inoltre, si legge ancora nel report, la Cina sta simultaneamente utilizzando queste posizioni dominanti per garantirsi una maggiore presenza offshore, associandosi con i produttori di materie prime per aiutarli a risalire la catena del valore costruendo maggiori capacità di lavorazione utilizzando le competenze cinesi e, al contempo assicurandosi le materie prime.

Conclusioni

transizione energetica

La politica economica ed industriale americana si focalizza sulla transizione energetica e su una maggiore attenzione verso l’ambiente. Ma ciò non riguarda soltanto gli Stati Uniti, quanto un numero crescente di paesi. Al momento troviamo la Cina che investe per mantenere la sua leadership globale. Il tutto mentre la nuova politica industriale degli Stati Uniti spinge ulteriormente le nazioni occidentali a seguirne l’esempio (o a superarlo).

In sintesi, c’è un catalizzatore che trasforma le promesse della transizione energetica globale. Potrebbe concretizzarle in un’ampia serie di investimenti reali in tutto il mondo. Per gli investitori, conclude UBP conviene “concentrarsi sulle società che beneficeranno direttamente di tale spesa. Soprattutto nei punti nevralgici della catena del valore della transizione energetica globale”. Questo, infatti dovrebbe permettere di ottenere benefici anche sulla stabilità degli utili aziendali. Si creeranno opportunità nel momento in cui questo ciclo pluriennale di investimenti si svilupperà maggiormente in futuro.

Ecco, quindi, le considerazioni sul tema transizione energetica ed ecologica. Focus sull’ambiente e quelle che saranno le possibili conseguenze nei prossimi anni su scala globale.

Approfondimenti

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Focus – Obbligazioni ESG https://www.investire-certificati.it/focus-obbligazioni-esg/ Tue, 23 May 2023 08:19:42 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=28349 Obbligazioni convertibili ed investimenti ESG Analisi e previsioni per le obbligazioni ESG. Il mercato delle obbligazioni convertibili è un terreno fertile per gli investitori ESG, spiega Nicolas Crémieux, Head of Convertible Bonds di Mirabaud nel report che pubblichiamo di seguito. Investimenti ESG su Obbligazioni Focus sulle obbligazioni ESG. Approcciare l’universo delle obbligazioni convertibili con una mentalità […]

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Obbligazioni convertibili ed investimenti ESG

Analisi e previsioni per le obbligazioni ESG. Il mercato delle obbligazioni convertibili è un terreno fertile per gli investitori ESG, spiega Nicolas Crémieux, Head of Convertible Bonds di Mirabaud nel report che pubblichiamo di seguito.

Investimenti ESG su Obbligazioni

Focus sulle obbligazioni ESG. Approcciare l’universo delle obbligazioni convertibili con una mentalità ESG può portare a una migliore gestione del rischio e a far confluire capitali verso le imprese meritevoli.

Sebbene tra gli investitori convertibili globali la crescita degli investimenti ESG sia aumentata notevolmente, spesso si sente dire che l’esclusione di determinate società o settori può ridurre la diversificazione del portafoglio. In altre parole, l’esclusione può rivelarsi una strategia limitante per i portafogli convertibili. Questo considerando che l’universo investibile globale è di 373 miliardi di dollari. Come muoversi dunque con le obbligazioni? A nostro avviso, l’implementazione efficace dell’analisi ESG dovrebbe sia massimizzare la gestione del rischio, sia focalizzarsi sulle imprese più virtuose.

Escludere le obbligazioni di aziende che non rispettano i criteri ESG

L’esclusione di società coinvolte in gravi controversie o che producono prodotti come armi, tabacco, estrazione di carbone termico, petrolio e gas non convenzionali e intrattenimento per adulti, ci aiuta a fare una selezione. Va ricordato però che questi settori rappresentano attualmente solo una porzione molto piccola del mercato obbligazionario. Servono altri parametri oltre al focus ESG anche sulle obbligazioni.

Focus sulle regioni di investimento

Più importante, invece, lo screening positivo per regione. Ciò offre il potenziale per incrementare la diversificazione del portafoglio semplicemente perché gli emittenti di titoli convertibili in Europa sarebbero altrimenti predominanti. Questo considerato che hanno in media i migliori rating ESG.

Abbiamo inoltre riscontrato che le obbligazioni convertibili di emittenti con una migliore performance ESG sono meno volatili e hanno un floor obbligazionario più elevato. Il che suggerisce che un approccio SRI può contribuire a rafforzare la naturale convessità delle obbligazioni convertibili. Tuttavia, la mancanza di standard comuni di riferimento può rendere difficile l’investimento ESG, e il desiderio di ridurre un’azienda al suo mero punteggio ESG – e di investire in base a questo – distrae da ciò che l’ESG dovrebbe essere: un metodo di ricerca.

Giudizi delle agenzie di rating

I rating possono essere di dubbia qualità. Inoltre, quando vengono pubblicati, potrebbero non riflettere accuratamente lo stato attuale della società. Questo soprattutto per i nomi a piccola e media capitalizzazione. Vale la pena ricordare che il 61% degli emittenti convertibili ha una capitalizzazione di mercato inferiore a 5 miliardi di dollari.

Riteniamo che incoraggiare la trasparenza e promuovere le buone prassi richieda un engagement consapevole, che ci permetta di essere un passo avanti rispetto alle agenzie di rating. Va ricordato che alcune aggiornano i loro punteggi con una frequenza di 18 mesi. L’anno scorso ci siamo impegnati direttamente con 49 aziende su oltre 179 questioni, con un aumento significativo rispetto all’inizio del 2019.

Sostenibilità ed investimenti ESG

Per questo motivo consideriamo il nostro approccio più pragmatico che dogmatico: nell’esaminare le credenziali ESG di una società guardiamo più al suo percorso che al rating in assoluto. Gli investitori che si basano esclusivamente sui rating possono trascurare quelle società che stanno migliorando il loro posizionamento, la cui domanda può crescere insieme al rating. Investire in aziende che mostrano questo slancio può portare a rendimenti finanziari più elevati.

Come investire con le obbligazioni ESG?

Come investitori obbligazionari, adottiamo un approccio simile a quello degli azionisti, che favorisce un dialogo proficuo e influenza la società. L’utilizzo di uno screening esclusivamente negativo eliminerebbe questa opportunità.

Pertanto, nell’esaminare una società, valutiamo le sue pratiche di responsabilità sociale d’impresa (CSR), la rilevanza finanziaria dei rischi ESG e l’efficacia con cui il management li affronta.

Analizziamo il modo in cui l’azienda contribuisce al programma di sviluppo sostenibile e alla transizione verso un’economia a basse emissioni attraverso le sue operazioni, i suoi servizi o i suoi prodotti. Per esempio, le spingiamo a fissare obiettivi di riduzione delle emissioni in un determinato orizzonte temporale. Ciò aderendo alle iniziative di obiettivi basati sulla scienza o le incoraggiamo a completare un questionario del Carbon Disclosure Project (CDP). Ma anche richiedendo di firmare il Global Compact delle Nazioni Unite.

Obbligazioni con criteri ESG e non solo

Focus sui criteri ESG per gli investimenti in obbligazioni… ma non solo. Il report di Mirabaud spiega come l’approccio agli investimenti sia più olistico. Questo grazie all’integrazione dei fattori ESG accanto all’analisi finanziaria tradizionale. “Il mantenimento e il monitoraggio di questo dialogo continuo è fondamentale per l’attuazione delle nostre responsabilità e sensibilizza le decisioni di investimento che prendiamo per conto dei nostri clienti”. spiega ancora Mirabaud nelle sue previsioni su obbligazioni ESG.

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Obbligazioni Sostenibili https://www.investire-certificati.it/obbligazioni-sostenibili/ Mon, 09 Jan 2023 09:43:20 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=26694 Investimenti ESG e Obbligazioni Sostenibili: analisi e previsioni sul mercato. Candriam ha pubblicato un report relativo alle obbligazioni sostenibili “Un passo indietro e due avanti”, in cui gli analisti del team esaminano lo scenario relativo al mondo obbligazionario ed agli investimenti ESG. Obbligazioni ESG sostenibili Le tensioni geopolitiche e il potenziale shock delle forniture energetiche […]

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Investimenti ESG e Obbligazioni Sostenibili: analisi e previsioni sul mercato. Candriam ha pubblicato un report relativo alle obbligazioni sostenibili “Un passo indietro e due avanti”, in cui gli analisti del team esaminano lo scenario relativo al mondo obbligazionario ed agli investimenti ESG.

Obbligazioni ESG sostenibili

Le tensioni geopolitiche e il potenziale shock delle forniture energetiche hanno sollevato dubbi sul percorso di transizione energetica. Gli investimenti delle aziende nelle tecnologie pulite potrebbero essere ritardati dall’aumento dei costi e dei tassi di interesse. La transizione energetica, però, è ancora all’ordine del giorno. L’attuale contesto può rappresentare un’opportunità per accelerare il raggiungimento del Net Zero, investendo in obbligazioni sostenibili. La selettività è però fondamentale.

Emissioni sostenibili inferiori alle attese 

obbligazioni sostenibili

A causa delle condizioni di mercato, l’emissione di obbligazioni sostenibili è stata inferiore alle aspettative. Il 2022 è stato un anno difficile per le obbligazioni sostenibili. Ci sono stati 700 miliardi di dollari di offerta sul mercato primario dall’inizio dell’anno, rispetto ai 950 miliardi di dollari del 2021. Siamo lontani dalle aspettative di 1.000 miliardi di dollari l’anno.

La volatilità del mercato, la chiusura del mercato primario e le condizioni finanziarie più restrittive hanno contribuito al calo delle emissioni. C’è stato un volume mensile di 58 miliardi di dollari, in calo rispetto agli 86 miliardi dello scorso anno. Tuttavia, se complessivamente le emissioni sono state molto inferiori rispetto allo scorso anno, la quota di emissioni sostenibili è aumentata rispetto alle obbligazioni tradizionali.

Mercato obbligazionario – focus

Per i titoli investment grade non finanziari, le obbligazioni con etichetta sostenibile rappresentano il 30% del totale delle emissioni annuali. Ciò rispetto al 19% del 2021 e all’8% del 2020. Anche le società high yield hanno aumentato la quota di obbligazioni sostenibili ESG al 9% rispetto alle obbligazioni tradizionali, contro il 4% dello scorso anno. Questo dato riflette una maggiore volontà di affrontare tematiche sostenibili e il portafoglio ordini rivela che la domanda è ancora intatta.

Transizione energetica

Le obbligazioni sostenibili e gli investimenti ESG possono essere spinti dallo scenario. Infatti, le motivazioni per la transizione energetica non sono mai state così forti.Il conflitto tra Ucraina e Russia ha ricordato l’urgenza di trovare più tecnologie per l’energia pulita. L’UE ha proposto un piano per raggiungere l’indipendenza dai combustibili fossili russi ben prima del 2030. “RePower EU” mira a migliorare la resilienza del sistema energetico e a diversificare le fonti di approvvigionamento di gas, incentivando l’uso del biometano e dell’idrogeno, aumentando le fonti rinnovabili e promuovendo l’efficienza energetica. Il pacchetto “Fit for 55” dovrebbe già ridurre il consumo di gas del 30% entro il 2030. “Next generation EU” dovrebbe costruire un’Europa post Covid più resiliente destinando il 30% delle risorse al finanziamento di progetti ecologici tra il 2021 e il 2026.

Decarbonizzazione

investimenti ESG

Anche la Banca Centrale Europea vuole decarbonizzare il suo bilancio favorendo gli investimenti ESG, cioè gli investimenti verdi, nel suo portafoglio di obbligazioni societarie. Le considerazioni sul clima vengono ora incorporate orientando gli acquisti societari verso emittenti con un migliore punteggio climatico. Da ottobre, i reinvestimenti delle obbligazioni maturate nell’ambito dell’APP (Asset Purchase Programme) e del PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme) dovrebbero favorire gli emittenti a bassa intensità di carbonio. C’è quindi una strategia di decarbonizzazione ambiziosa e credibile e una buona qualità dell’informativa sulla sostenibilità. Intendono anche imporre limiti alla scadenza delle obbligazioni agli emittenti con un basso punteggio climatico.

Investimenti ESG – Stati Uniti

L’Inflation Reduction Act negli Stati Uniti è un altro esempio del più grande investimento nella storia statunitense per combattere la crisi climatica, aumentare la sicurezza energetica e ridurre il costo della vita per le famiglie. Questo piano investirà più di 300 miliardi di dollari. Prevede crediti d’imposta per l’acquisto di veicoli elettrici assemblati negli Stati Uniti, per aumentare l’efficienza energetica degli alloggi economici o per la produzione di pannelli solari o turbine eoliche.

Previsioni obbligazioni sostenibili

Candriam prosegue il report, spiegando che prevede un rimbalzo delle emissioni di obbligazioni sostenibili. Nel 2023 si dovrebbe assistere a una ripresa dell’offerta di obbligazioni sostenibili. Si prevedono circa 900 miliardi di dollari di emissioni, suddivise tra i quattro tipi di strumenti seguenti: green bonds, sustainability e sustainability-linked bonds, e social bonds. 

Green bond

Le emissioni green dovrebbero continuare a prevalere (60%) grazie al finanziamento di numerosi progetti ecologici in Europa ma anche negli Stati Uniti nell’ambito dell’Inflation Reduction Act.

Obbligazioni sostenibili

Anche le obbligazioni legate alla sostenibilità (12%) dovrebbero aumentare. Ciò quanto consentono agli emittenti di mettere in evidenza i loro impegni nei confronti della sostenibilità e le loro strategie di decarbonizzazione. Questo potrebbe suscitare un crescente interesse negli emittenti high yield.

-Social Bond

social bond (14%) dovrebbero rimanere limitati al settore bancario o a quello delle agenzie, dato che è più difficile finanziare progetti sociali tramite investimenti in conto capitale. Ma in caso di recessione economica grave o prolungata, potrebbero registrare una ripresa.

Sostenibilità

Infine, le obbligazioni di sostenibilità (14%) dovrebbero rimanere uno strumento preferito da alcuni organismi sovranazionali o banche. La loro quota di mercato dovrebbe però ridursi nel medio termine. Ciò a causa della mancanza di chiarezza sul loro reale impatto e del numero di progetti ecologici o sociali da finanziare.

Nel complesso, quindi, la ripresa delle emissioni dovrebbe essere trainata dalle società non finanziarie, dai governi e dai gruppi sovranazionali. Le banche dovrebbero mantenere volumi stabili. L’Unione europea dovrebbe continuare ad essere attiva in questo senso anche il prossimo anno.

Selezione degli emittenti

Candriam prevede che il contesto economico per le obbligazioni (anche per obbligazioni sostenibili ed ESG) rimarrà difficile. Nel suo report spiega che la dispersione tra ritardatari e vincitori aumenterà.

Prevede quindi che l’analisi del rischio emittente rimarrà fondamentale e quindi privilegia un’attenta selezione degli emittenti. L’attuale crisi e le questioni legate alla governance hanno rafforzato la necessità di integrare i criteri ESG nell’analisi fondamentale.

La normativa sui dati sostenibili e la loro divulgazione, in particolare la direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità, miglioreranno la trasparenza, la coerenza e la comparabilità tra le società. Data la crescita e la diversificazione in corso sul mercato delle obbligazioni sostenibili, evitare il greenwashing è una priorità. Un’analisi approfondita del progetto e della gestione dei proventi ci aiuterà a fare le scelte giuste. Questo poiché vogliamo essere certi che le obbligazioni contribuiscano effettivamente a un futuro sostenibile.

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Cosa è il COP27? https://www.investire-certificati.it/cosa-e-il-cop27/ Thu, 03 Nov 2022 14:03:51 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=24889 Cosa è il COP27? Il COP27 è la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si tiene in Egitto nel 2022. E’ la XXVII convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ed è in calendario dal 6 al 18 novembre 2022, sotto la presidenza dell’Egitto. Rappresenta anche la 4° conferenza delle Parti dell’Accordo […]

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Cosa è il COP27?

Il COP27 è la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si tiene in Egitto nel 2022. E’ la XXVII convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ed è in calendario dal 6 al 18 novembre 2022, sotto la presidenza dell’Egitto. Rappresenta anche la 4° conferenza delle Parti dell’Accordo di Parigi e la 17° conferenza delle parti per il protocollo di Kyoto.

Quali sono le implicazioni sull’economia del COP27, seguito del COP26 del 2021? Si tratta di una tematica da seguire anche per il contesto economico, dove gli investimenti ESG sono in netta crescita. Commento sul temaa cura di Wai-Shin Chan, Head del Climate Change Centre of Excellence di HSBC

COP27, perché è importante seguirla?

Mentre i leader politici si apprestano a riunirsi a Sharm el-Sheikh, in Egitto, per la UN Climate Change Conference, chiamata anche COP27, che si terrà a novembre, Wai-Shin Chan, Head del Centre Excellence di HSBC, illustra l’importanza di questa occasione.

COP27, fra ambiente e geopolitica

Il COP27 sarà anche un’opportunità di misurare il clima politico dopo un anno difficile. I dibattiti riveleranno se la guerra tra Russia e Ucraina e le crisi dei prezzi (delle materie prime) hanno distolto i governi, le imprese e l’opinione pubblica dalla necessità di intervenire in materia di cambiamento climatico nel breve periodo. È possibile che le condizioni meteorologiche estreme – dalle ondate di caldo in Europa alle inondazioni in Pakistan, alla siccità in Cina – servano a ribadire quanto sia urgente intervenire al più presto.

Ambiente ESG

La problematica relativa a perdite e danni – la distruzione già causata dai cambiamenti climatici in alcune parti del mondo – ha quasi fatto naufragare la COP26, e ci aspettiamo che la conferenza di quest’anno sia altrettanto complicata. Una delle priorità è rendere pienamente operativo il Santiago Network, progettato per garantire strumenti e assistenza tecnica alle economie vulnerabili.  Si stima che in Egitto si raggiungerà un accordo sui termini di definizione del progetto.

COP27 – Finanziamenti e Ambiente

I finanziamenti saranno un nodo cruciale (ancora una volta). Alla COP26 è stata riconosciuta la necessità di “mettere a disposizione fondi” da parte dei Paesi sviluppati per risarcire perdite e danni. Però non sono stati forniti ulteriori dettagli riguardo alla forma, alla fonte e all’ammontare di tali fondi. I Paesi in via di sviluppo cercheranno di ottenere uno strumento di finanziamento. Per contro, i Paesi sviluppati si mostreranno riluttanti all’idea di dover fornire ulteriori finanziamenti. Dopotutto, non hanno mantenuto la promessa fatta nel 2022 di erogare 100 miliardi di dollari in finanziamenti per combattere il cambiamento climatico. Nel COP27 i Paesi in via di sviluppo vorranno ricevere garanzie sul modo in cui i finanziamenti verranno stanziati entro il prossimo anno.

COP27 – Egitto

Con l’Egitto al timone, i riflettori saranno puntati sulla capacità di adattamento. Il continente africano è altamente vulnerabile agli effetti del cambiamento climatico, quindi l’attenzione si concentrerà sulla capacità di adattamento agli impatti di quest’ultimo. Verrà data molta importanza al target globale relativo alla capacità di adattamento, un programma biennale che mira a guidare l’azione collettiva. Non sono previste decisioni importanti in merito prima del prossimo anno, ma i partecipanti cercheranno di definire le componenti e gli obiettivi principali.

Economia ed ambiente

investimenti ESG

I progressi ambientali continuano a essere cruciali. L’evento dell’anno scorso a Glasgow ha sofferto la pressione del “post-2020” e in quell’occasione si sono dovute affrontare molte decisioni cruciali. La conferenza di quest’anno è meno pressante ma è ancora necessario fare progressi per attuare la decisione presa durante la COP26. L’anno prossimo, inoltre, si terrà il Global Stocktake, che misurerà i progressi compiuti dopo la stipula dell’Accordo di Parigi. L’Egitto, paese ospitante, ha dichiarato che definire la COP27 un successo è necessario compiere “progressi trasversali” su tutte le tematiche climatiche, “in modo equilibrato ed equo”.

Transizione Energetica

La transizione energetica è ancora un tema chiave anche nel COP27.L’impennata dei prezzi dell’energia può aver accentuato la necessità di reperire combustibili fossili nel breve periodo, ma non ha scalfito l’importanza della transizione energetica e delle infrastrutture rinnovabili nel lungo termine. Riteniamo che gli investitori e le imprese terranno d’occhio i segnali relativi alla velocità con cui vengono intraprese le azioni per combattere il cambiamento climatico, in quanto le opportunità di affrontare il problema sono potenzialmente già presenti.

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Transizione Energetica https://www.investire-certificati.it/transizione-energetica/ Wed, 21 Sep 2022 17:42:55 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=24292 La transizione energetica è ora necessità anche nel breve termine. Ecco le implicazioni per il mercato azionario. Analisi e Focus sul tema di Marc Elliott, specialista sulle tematiche di transizione energetica presso UBP. Transizione energetica Finora la transizione energetica è stata guidata da motivazioni ambientali di lungo termine. Tuttavia, la recente crisi energetica ha dimostrato […]

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La transizione energetica è ora necessità anche nel breve termine. Ecco le implicazioni per il mercato azionario. Analisi e Focus sul tema di Marc Elliott, specialista sulle tematiche di transizione energetica presso UBP.

Transizione energetica

Finora la transizione energetica è stata guidata da motivazioni ambientali di lungo termine. Tuttavia, la recente crisi energetica ha dimostrato la nostra dipendenza dai combustibili fossili e le sofferenze economiche che gli improvvisi shock di approvvigionamento (ad esempio di gas russo) possono causare.

Di conseguenza, l’imperativo di passare alle energie rinnovabili è passato dall’essere un obiettivo a lungo termine a una necessità economica a breve termine. Questo è particolarmente importante per le regioni che sono a corto di risorse nazionali di combustibili fossili. Fra queste troviamo l’UE, il Giappone, la Corea del Sud e, in parte, la Cina. 

Energie rinnovabili

La transizione energetica coinvolge anche le energie rinnovabili. Infatti, il costo dei combustibili fossili ha inoltre reso più interessante il passaggio alle energie rinnovabili. Secondo alcune stime la nuova energia eolica e solare su terraferma costa circa il 40% in meno rispetto al carbone o al gas. Le energie rinnovabili hanno anche costi variabili trascurabili. Un chiaro vantaggio in un contesto inflazionistico.

Il nuovo eolico onshore costa circa 46 dollari/MWh e il solare su larga scala 45 dollari/MWh, rispetto ai 74 dollari/MWh del nuovo carbone e agli 81 dollari/MWh del nuovo gas.Inoltre, le economie sviluppate hanno bisogno di rivedere i loro sistemi energetici perché le infrastrutture stanno raggiungendo la fine del loro ciclo di vita. Ad esempio, le reti statunitensi hanno spesso 40-50 anni, mentre la Francia sta cercando di trovare il modo di prolungare l’utilizzabilità delle sue centrali nucleari.

Inoltre, la Germania sta riportando in funzione vecchi impianti a carbone inefficienti per garantire la sicurezza energetica. Di conseguenza, la politica si sta muovendo per sostenere gli investimenti nelle infrastrutture energetiche. La recente legge statunitense sulla riduzione dell’inflazione, ad esempio, ha stanziato 369 miliardi di dollari per affrontare il cambiamento climatico e lanciare programmi legati all’energia ed alla transizione energetica.

Transizione energetica: una grande sfida da 100 trilioni di dollari

Il raggiungimento degli obiettivi di emissioni nette a zero richiederà grandi investimenti e una volontà politica concertata. Bloomberg stima tali investimenti fra i 92 ed i 173 trilioni di dollari nei prossimi tre decenni. Di questi fra 33 e 57 trilioni di dollari dovrebbero essere investiti in impianti di generazione di energia e batterie.

Investimenti ESG
Gli Investimenti per l’ambiente

L’energia solare, l’energia eolica e le soluzioni di accumulo di energia come le batterie sono tra le principali tecnologie di decarbonizzazione. Sono ora economicamente interessanti e spesso più economiche dei combustibili termici convenzionali.

Tuttavia, il solare e l’eolico rappresentano ancora oggi meno del 4% del consumo finale di energia a livello globale. Si calcola che ogni anno, fino al 2030, saranno necessarie in media 3,2 volte più installazioni solari. Ma anche 5,2 volte più installazioni eoliche rispetto alle installazioni del 2020. Ciò significa che gli investimenti dovranno accelerare da circa 300 miliardi di dollari a 760 – 1.800 miliardi di dollari all’anno.

Settore energetico ed implicazioni per il mercato azionario

La recente crisi energetica sottolinea l’importanza dell’energia per le economie globali. Quando manca, la crescita non è possibile. Nell’attuale contesto vediamo come la crescita sia influenzata dalla carenza di energia (in particolare in Europa). Questo a sua volta porta a un aumento dei costi.

Le transizioni energetiche sono dirompenti e di conseguenza hanno un forte impatto sulle economie e sugli investimenti. Inoltre, non sono lineari. In questo contesto, alcuni titoli azionari sono ben posizionati, mentre altri sono destinati a soffrire. Le società che offrono soluzioni proattive alle sfide sottostanti (ad esempio, gli operatori delle energie rinnovabili e le tecnologie pulite) offrono un potenziale promettente di valore in quanto hanno percorsi di crescita solidi davanti a sé. Per contro, chi si subisce l’impatto dei prezzi dell’energia senza avere piani di emergenza è destinato a soffrire.

Decarbonizzazione

Sostenibilità ed investimenti ESG

Transizione energetica e decarbonizzazione sono fortemente correlate. Anche la disponibilità di capitale sarà influenzata dai programmi di decarbonizzazione. I green bond stanno diventando un’importante fonte di finanziamento che beneficia di una forte domanda.Come sottolineato in precedenza, i governi stanno fornendo sempre più incentivi agli investimenti.

Al contrario, per le industrie inquinanti è sempre più difficile raccogliere capitali. Questo vale sia sui mercati azionari sia su quello del debito. Ciò favorirà ulteriormente le aziende più attente a tematiche ESG e di transizione energetica.

Gli inquinatori dovranno inoltre far fronte a costi crescenti. Infatti, le politiche governative si muoveranno sempre più verso la penalizzazione. Ad esempio, imposte a pioggia sulle industrie inquinanti che realizzano profitti eccezionali, come quelle del petrolio e del gas, ma anche l’inasprimento delle normative ambientali. Ciò eserciterà così una pressione sul valore delle aziende che non stanno effettuando la transizione energetica.

Analisi e previsioni sulla transizione energetica a cura di UBP.

Altri articoli sul tema

Certificates sul settore energetico

Per chi volesse conoscere di più su come investire con i certificate sul settore energetico ricordiamo l’articolo relativo al certificato ISIN DE000VV342J6. Questo prodotto ha per sottostanti le azioni delle due maggiori aziende del settore energetico italiano, Enel ed Eni. Le barriere sono ampie, collocate al 50% dei prezzi di osservazioni. Le cedole sono pari allo 0,633 su base mensile, per un rendimento potenziale del 7,60% su base annua. Il certificato è negoziato su Borsa Italiana ed è stato emesso da Vontobel.

Il presente articolo non costituisce in alcun modo sollecito di investimento.

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BTP Green https://www.investire-certificati.it/btp-green/ Tue, 13 Sep 2022 05:10:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=24127 Cosa sono i BTP Green? Dove si comprano i BTP Green? Conviene investire su questi prodotti finanziari. Nell’articolo seguente vedremo queste tematiche, particolarmente interessante in una fase in cui le obbligazioni sono tornate ad offrire rendimenti interessanti per gli investitori “cassettisti”. BTP Green: cosa sono I BTP Green sono Titoli di Stato italiani con lunga […]

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Cosa sono i BTP Green? Dove si comprano i BTP Green? Conviene investire su questi prodotti finanziari. Nell’articolo seguente vedremo queste tematiche, particolarmente interessante in una fase in cui le obbligazioni sono tornate ad offrire rendimenti interessanti per gli investitori “cassettisti”.

BTP Green: cosa sono

I BTP Green sono Titoli di Stato italiani con lunga durata, superiore ai 10 anni. Sono destinati al finanziamento dello Stato di progetti con impatto ambientale positivo. I BTP Green sono quindi legati al mondo degli investimenti ESG ed alla transizione ecologica. Sono negoziati su Borsa Italiana.

Sostanzialmente, per l’investitore, si tratta di normalissimi BTP con la garanzia di un reddito fisso pagato tramite cedole semestrali. Alla scadenza è previsto il pagamento dell’ultimo coupon ed il rimborso del valore nominale, pari a 100. Il taglio minimo, come da tradizione per i bond governativi italiani, è mille euro.

BTP Green 2045

La prima emissione di BTP Green dello Stato italiano è stato il Btp 2045. E’ stato emesso nel marzo 2021, con scadenza aprile 2045. Il codice ISIN è ISIN IT0005438004. Le cedole sono relativamente basse, in quanto pari all’1,50% lordo su base annua. Sono pagate tramite coupon semestrali dello 0,75%. Questo ha determinato una discesa del prezzo spot sul mercato secondario di questo BTP Green, arrivato anche in area 60 (a fronte di un nominale di 100).

BTP 2035

Nel settembre 2022 lo Stato italiano ha annunciato un nuovo BTP Green con scadenza 2035. Le cedole in questo caso sono decisamente più laute, risultando pari al 2% su base semestrale, con un rendimento del 4% lordo su base annua.

Questi titoli di Stato sono negoziabili sul mercato secondario di Borsa Italiana con le consuete modalità ed i tradizionali orari di borsa. Gli investitori istituzionali possono negoziarli all’ingrosso, mentre sul MOT, ossia il mercato telematico delle obbligazioni e dei Titoli di Stato, possono essere comprati e venduti dagli investitori individuali.

A cosa servono i Buoni del Tesoro Green?

Lo Stato italiano ha specificato le finalità per cui saranno utilizzati i capitali raccolti con questi bond. “Attraverso le emissioni di BTP Green, l’Italia finanzierà tutte le spese che contribuiranno alla realizzazione degli obiettivi ambientali delineati dalla “Tassonomia europea delle attività sostenibili”.

Investimenti ESG
Gli Investimenti per l’ambiente

I punti centrali dell’utilizzo dei BTP Green riguardano l’aspetto ambientale e di sostenibilità ecologica:

  1. Mitigazione dei cambiamenti climatici;
  2. Adattamento ai cambiamenti climatici;
  3. Uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e dell’ambiente marino;
  4. Transizione ad un‘economia circolare;
  5. Prevenzione e controllo dell’inquinamento;
  6. Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.

I proventi raccolti tramite le emissioni di questi bond arrivano dal Tesoro italiano e confluiscono quindi nel Conto Disponibilità intrattenuto dal Tesoro presso la Banca d’Italia.

Con cadenza periodica e per l’intera vita del BTP Green sono monitorate e tracciate le spese sostenute con queste entrate, nel rispetto dei criteri di sostenibilità ecologica ed ambientale.

Collocamento

È il Tesoro a decidere in base alle condizioni di mercato se collocare i BTP Green con sindacato di collocamento o tramite asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa. In quest’ultimo caso, ciascun decreto di emissione descriverà nel dettaglio le caratteristiche dell’emissione e i termini del collocamento supplementare riservato agli Specialisti in titoli di Stato. Questo di fatto si configura come una tranche successiva, tecnicamente configurato come una tranche successiva.

Nel collocamento i prezzi offerti dagli operatori partecipanti all’asta possono variare di un centesimo di euro o di multipli di tale ammontare.

La data di regolamento sul mercato primario dipende dalla tipologia di collocamento prescelto (di solito due giorni se collocati tramite asta e cinque giorni se collocati attraverso sindacato). Sul mercato secondario di Borsa Italiana, invece, la data di regolamento è pari a due giorni, proprio come in tutti gli altri BTP.

Aste dei BTP

Quando avvengono le aste dei BTP? Quando sono collocati i nuovi BTP Green? Le comunicazioni relativa questa tematica si trovano sul sito internet del Debito Pubblico. E’ possibile consultare la pagina Comunicazioni BTP Green per ulteriori informazioni sul tema. Sempre sul sito del debito pubblico è possibile trovare informazioni post emissione.

Altri articoli sui Buoni del Tesoro, i titoli di Stato emessi dallo Stato Italiano:

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Investimenti Green con i Certificates di Vontobel https://www.investire-certificati.it/investimenti-green-con-i-certificates-di-vontobel/ Mon, 06 Jun 2022 16:52:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=23224 Perché si parla di investimenti green e come investire in borsa sulla transizione ecologica? Una nuova proposta in tal senso arriva da Vontobel, che ha lanciato due nuovi Strategic Certificate che seguono una serie di azioni legate alla “Green Energy” (ISIN DE000VV2LHF4) e alla “Green Technology” ISIN DE000VV11KT3. Vediamo alcuni dettagli relativi a queste nuove […]

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Perché si parla di investimenti green e come investire in borsa sulla transizione ecologica? Una nuova proposta in tal senso arriva da Vontobel, che ha lanciato due nuovi Strategic Certificate che seguono una serie di azioni legate alla “Green Energy” (ISIN DE000VV2LHF4) e alla “Green Technology” ISIN DE000VV11KT3. Vediamo alcuni dettagli relativi a queste nuove emissioni che mirano a consentire agli investitori di assumere un’esposizione rialzista su un settore sicuramente in crescita.

Investimenti green e transizione ecologica

Come mai si parla sempre più spesso di investimenti green? Anche nel mondo degli investimenti la questione ESG ed investimenti green, nonché la protezione del clima resta una tematica centrale, così come il problema dell’approvvigionamento energetico globale rappresentano. In seguito all’accordo di Parigi sul clima, il riscaldamento globale deve essere ridotto a meno di due gradi Celsius entro il 2050. Conseguentemente, il cambiamento climatico richiede una transizione energetica e un allontanamento dai combustibili fossili, con maggiore enfasi sulle energie rinnovabili.

Certificates strategic di Vontobel per investire sulla transizione ecologica

La prospettiva è quindi quella di una progressiva sostituzione dei combustibili fossili in tutti i settori di consumo (elettricità, riscaldamento, trasporti) con le energie rinnovabili (eolica, idrica, solare e idrogeno). L’obiettivo è quello di una riduzione delle emissioni di gas serra legate all’energia. Tutto ciò richiede notevoli investimenti.

Vontobel ha emesso due investment certificates, che replicano un indice legato all’energia verde ed un secondo indice legato alla tecnologia green.

Vontobel Green Energy Strategy Index

Per puntare sulla transizione green del settore energetico troviamo il certificato ISIN DE000VV2LHF4. Il certificato replica l’indice creato da Vontobel sul tema, con una serie di aziende legate a settori come idrogeno, eolico, fotovoltaico ed energia solare.

Infatti, sono incluse in questo indice azioni di società che producono direttamente energia rinnovabile o che offrono prodotti e servizi rilevanti per l’infrastruttura. Sono poi presenti azioni legate alla gestione di impianti di energia rinnovabile. Tutte generano una quota significativa dei loro ricavi in questi settori legati agli investimenti green (settore energia solare, eolico, idroelettrico, idrogeno, infrastrutture e fornitori).

Sostenibilità ambientale e tecnologia green

Gli investimenti green riguardano anche la tecnologia. Infatti, con green technology si intende il percorso verso un sistema economico più sostenibile sotto vari aspetti. La tecnologia verde risulta dalla combinazione di considerazioni ambientali, scientifiche, tecnologiche e commerciali – la tecnologia verde è quindi una parte essenziale per realizzare un’economia verde efficiente

Gli attuali sviluppi politici, sociali, tecnologici ed economici sono più importanti che mai per l’industria della green technology. Le sfide globali come il clima e la conservazione delle risorse richiedono soluzioni complesse e intersettoriali. Le attuali iniziative politiche, come il Green Deal dell’UE, stanno alimentando lo sviluppo dell’industria della green technology. Va poi ricordato come la concorrenza stia crescendo in maniera notevole su scale globale.

Investire sulla green technology

Investimenti ESG
Gli Investimenti ESG

Vontobel ha creato un ìndice tematico che seleziona aziende del settore dell’acqua sostenibile, dell’energia rinnovabile, dell’efficienza energetica, dell’economia circolare.

Il Vontobel Green Technology Strategy Index comprende società che generano una parte significativa dei loro ricavi da temi quali le energie rinnovabili, l’efficienza energetica e la prevenzione dell’inquinamento – Grazie alla composizione dell’indice al momento del lancio (30 maggio 2022), il portafoglio dell’indice può mostrare un elevato grado di conformità ai requisiti del Regolamento UE sulla tassonomia delle attività economiche sostenibili, nell’ordine del 70%. Per investire su questa tematica è possibile acquistare il certificato strategic con codice ISIN DE000VV11KT3 che replica appunto il Vontobel Green Technology Strategy Index.

Entrambi i certificates per investire sul green appartengono alla categoria Acepi dei certificati a capitale non protetto. La commissione di gestione sui due indici creati da Vontobel è pari all’1,25% su base annuale.

Approfondimenti su investimenti ESG e tematica ambientale

Per scoprire di più sul tema ESG segnaliamo l’articolo relativo agli investimenti ESG. Ricordiamo inoltre che Vontobel ha emesso nei mesi scorsi numerosi cash collect certifates “Act ESG“.

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Certificates “Act ESG” di Vontobel https://www.investire-certificati.it/certificates-act-esg-di-vontobel/ Mon, 14 Feb 2022 11:30:57 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=22459 Come investire ESG con i certificates? Fra le news di Vontobel troviamo l’emissione di sette nuovi Memory Cash Collect Certificate tematici “ActESG”. Ecco i dettagli dei nuovi certificates, che presentano anche un autocall discendente nel tempo. ActESG di Vontobel Vontobel ha ampliato la gamma di prodotti sostenibili contraddistinti dal marchio “ActESG” con la quotazione di […]

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Come investire ESG con i certificates? Fra le news di Vontobel troviamo l’emissione di sette nuovi Memory Cash Collect Certificate tematici “ActESG”. Ecco i dettagli dei nuovi certificates, che presentano anche un autocall discendente nel tempo.

ActESG di Vontobel

Vontobel ha ampliato la gamma di prodotti sostenibili contraddistinti dal marchio “ActESG” con la quotazione di sette nuovi certificati di investimento Memory Cash Collect su basket tematici.

Investire ESG
Investire ESG

Il marchio “ActESG” viene conferito all’universo di investimento sostenibile (ESG), in costante aggiornamento, elaborato dal Vontobel AM ESG Competence Center. L’approccio seguito è quello del “best in class” dal punto di vista dell’impresa e del settore. Appartengono a questo universo i titoli che compongono i basket tematici sottostanti i nuovi Memory Cash Collect. Si tratta di prodotti in grado di offrire un’esposizione rialzista su vari settori del tessuto economico. Fra questi la moda, ma anche il farmaceutico, così come la tecnologia, il settore alimentare ed il beverage.

I nuovi Memory Cash Collect Certificate di Vontobel, oltre al profilo di sostenibilità, presentano protezione condizionata del capitale. Le barriere sono osservate soltanto a scadenza (barriere discrete) e sono collocate al 60%.

E’ inoltre presenta anche l’opzione possibilità di rimborso anticipato dal terzo mese con livello Autocall decrescente dal 100% all’85%, premi mensili con effetto Memoria, e offrono rendimenti annui tra l’8,40% e il 15,60%.

Memory cash collect certificates ESG su azioni

ISINTipologiaSottostanteSoglia richiamo anticipatoBarriera premioCedola mensileScadenza
DE000VX6U6W3Memory Cash Collect ExpressEli Lilly Gilead Sciences Roche SanofiStep-down: 100%-85%60%EUR 0,70 (8,4% p.a.)  con MemoriaFebbraio 2024
DE000VX6U606Memory Cash Collect ExpressInfineon Intel Micron Technology STMicroelectronicsStep-down: 100%-85%60%EUR 1.30 (15,60% p.a.)  con MemoriaFebbraio 2024
DE000VX6U6X1
Memory Cash Collect Express  
Burberry Hugo Boss Kering LVMHStep-down: 100%-85%60%EUR 0,9 (10,80% p.a.)  con MemoriaFebbraio 2024
DE000VX6U6Y9Memory Cash Collect ExpressAdidas H&M Inditex NikeStep-down: 100%-85%60%EUR 0,85  (10,20% p.a.)  con MemoriaFebbraio 2024
DE000VX6U630Memory Cash Collect ExpressENGIE Schneider Electric Siemens Energy VeoliaStep-down: 100%-85%60%EUR 1,10  (13,20% p.a.)  con MemoriaFebbraio 2024
DE000VX6U614Memory Cash Collect ExpressCisco Oracle Salesforce.com SAPStep-down: 100%-85%60%EUR 0,95  (11,40% p.a.)  con MemoriaFebbraio 2024
DE000VX6U622Memory Cash Collect ExpressCoca-Cola Danone HelloFresh McDonaldsStep-down: 100%-85%60%EUR 1,30  (15,60% p.a.)  con MemoriaFebbraio 2024

Commento di Vontobel sull’emissione di Certificates ESG

Jacopo Fiaschini, responsabile Flow Products Distribution Italia ha così analizzato la nuova emissione di certificates ESG: “È ormai pensiero condiviso che gli investimenti sostenibili offrono spesso buoni rendimenti, permettono di mantenere la rotta anche sui mercati più turbolenti e migliorano la gestione dei rischi. Il mercato dei certificati non poteva ignorare il sempre crescente interesse degli investitori verso queste tematiche, e ne è conferma la tassonomia ESG di ACEPI in via di definizione. Pertanto abbiamo pensato di ampliare la gamma dei nostri prodotti con il marchio “Act ESG”, per dare ai clienti ulteriori opportunità di investire in modo sostenibile”.

Marchio “Act ESG”

Vontobel già nel 2018 ha ricevuto per la prima volta, da parte dell’agenzia internazionale di rating ESG ISS-oekom, lo status di “Prime”. E’ così entrata top 6% del gruppo di riferimento composto da 44 gestori patrimoniali a livello internazionale. Oltre a essere un’emittente sostenibile (investimenti ESG), Vontobel ha sviluppato una metodologia di valutazione delle aziende. Questa comprende 15 diversi indicatori suddivisi in quattro categorie: general, environmental, social e governance, con l’obiettivo di identificare imprese che da un lato battano i loro concorrenti per quanto riguarda un approccio attivo alla sostenibilità, e che dall’altro offrano le migliori performance in termini di sostenibilità nel loro settore. Questo approccio “best in class” dal punto di vista dell’impresa e del settore genera un universo di investimento sostenibile, in costante aggiornamento, caratterizzato dal marchio “ActESG”.

Sulla base di questi presupposti legati all’ambiente ed alla sostenibilità ESG, il team italiano di Vontobel ha fatto riferimento a questa metodologia di analisi e di selezione dell’universo di riferimento per identificare dei sottostanti “ActESG” e ideare dei certificates ESG, considerati sostenibili, senza però rinunciare all’elevata qualità che ha sempre contraddistinto i prodotti Vontobel.

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