Dove Investire Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/investire/dove-investire/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Fri, 29 Dec 2023 12:55:20 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png Dove Investire Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/investire/dove-investire/ 32 32 Certificates con Airbag per Investire nel 2024 https://www.investire-certificati.it/certificates-con-airbag-per-investire-nel-2024/ Wed, 27 Dec 2023 07:08:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=31593 Come investire nel 2024 con i certificates? BNP Paribas ha presentato una serie di certificates con con la protezione dell’airbag e cedole mensili. I nuovi certificati di investimento sono caratterizzati anche dall’opzione del richiamo anticipato discrezionale (certificates callable dal 9° mese in poi). BNP Cedole mensili ed airbag Fra le nuove emissioni sul SeDex di […]

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Come investire nel 2024 con i certificates? BNP Paribas ha presentato una serie di certificates con con la protezione dell’airbag e cedole mensili. I nuovi certificati di investimento sono caratterizzati anche dall’opzione del richiamo anticipato discrezionale (certificates callable dal 9° mese in poi).

BNP Cedole mensili ed airbag

Fra le nuove emissioni sul SeDex di Borsa Italiana troviamo i Certificate Airbag Memory Cash Collect Callable di BNP Paribas. Si tratta di una gamma di prodotti che prevede cedole mensili potenziali comprese tra lo 0,60% lordo (pari al 7,20 % annuo) e l’1,45% (equivalente al 17,40% annuo).

I premi sono pagati sia nel caso di movimenti rialzisti dei sottostanti che nel caso in cui vi fossero cali, a patto che la quotazione del peggiore dei titoli sia pari o superiore al livello Barriera Premio. Da notare anche la presenza dell’effetto memoria, mentre la barriera capitale è discreta, quindi con osservazione soltanto alla scadenza.

Focus su temi di investimento per il 2024

Come investire nel 2024 con i certificates? La nuova gamma di prodotti prevede un’ampia serie di certificates airbag, con varie tematiche di investimento. I certificates sono scritti su basket azionari, che spesso raggruppano sottostanti del medesimo settore, ossia con una maggiore correlazione fra di loro. Operativamente, si va da certificates scritti su sottostanti con volatilità decisamente contenuta ad altri prodotti su titoli solitamente più movimentati. Varia in funzione di questi parametri il flusso cedolare previsto dai certificates. Il livello di strike, così come la barriera per incassare i premi, è collocata in tutti i certificates al 60%, con l’eccezione di ISIN NLBNPIT1XWQ3, dove arriva ad un ampio 50%.

Investire sul settore bancario italiano

certificates

Partiamo con un interessante certificato con airbag sul comparto banking: ISIN NLBNPIT1XW98.In questo caso i sottostanti sono le azioni di Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco BPM. Strike al 60% ed un rendimento potenziale davvero ricco, pari all’1,10% mensile lordo (13,20% annuo potenziale).

Sempre sul comparto bancario italiano, medesimo paniere con Banca Intesa Sanpaolo e Unicredit (ma senza Banco BPM) nel certificato ISIN NLBNPIT1XWA7. Anche in questo caso lo strike è collocato al 60%, ossia è presente l’airbag, e le cedole mensili sono pari allo 0,80%, per un rendimento fino al 9,60% annualizzato.

Proseguendo le proposte di investimento su grandi banche italiane, spicca il certificato ISIN NLBNPIT1XWB5, con Banco Bpm e Unicredit Bank per sottostanti. Rendimento potenziale sopra il 12% lordo annuo, grazie a cedole mensili condizionate dell’1,04%.

Certificates airbag per investire su azioni italiane

Volete investire su azioni italiane nel 2024 con i certificates? Per chi vuole puntare su big cap del FTSE Mib c’è l’imbarazzo della scelta. Oltre ai certificates sul settore bancario sono infatti numerosi i prodotti che hanno per sottostanti titoli del paniere centrale di Piazza Affari. Per esempio, il certificato ISIN NLBNPIT1XWD1, scritto sulle azioni di Enel, Eni e Generali Assicurazioni. Airbag al 60% e cedole mensili dello 0,62% (per un rendimento fino al 7,44%).

Paga invece un ricco 1,05% mensile condizionato il certificato ISIN NLBNPIT1XWC3, scritto sul basket Eni, Unicredit e Banco BPM (rendimento massimo 12,60% p.a.). Rendimento potenziale in doppia cifra anche per il derivato strutturato su Telecom Italia, Moncler e Pirelli. Airbag al 60% e cedole mensili condizionate dello 0,90% (rendimento annuo potenziale 10,80%).

Investire sul settore assicurativo

Nel 2024 volete investire sul settore assicurativo, tradizionalmente uno dei più conservativi? Il tutto con la sicurezza della carta BNP Paribas e la protezione dell’airbag? In questo caso il certificato ISIN NLBNPIT1XWH2 potrebbe rappresentare un’interessante opzione. I sottostanti sono le azioni Assicurazioni Generali, Allianz, Axa e Swiss Re. Cedole mensili condizionate fino allo 0,60% (rendimento annuo potenziale 7,20%)

Investire sul comparto moda di lusso ed alcolici

Fra i certificates con airbag della nuova emissione troviamo un prodotto che ha per sottostanti due titoli della moda di lusso e Pernod Ricard, azienda celebre per il Pastis, operativa anche nella distribuzione di vino ed alcolici. I sottostanti del prodotto ISIN NLBNPIT1XWE9 sono infatti le azioni Brunello Cucinelli, Hermes International e Pernod Ricard. Come negli altri certificates qui menzionati l’airbag è al 60%, con cedole condizionate dello 0,70% su base mensile.

Richiamo anticipato discrezionale

I certificates sono richiamabili dall’emittente in maniera discrezionale, ma soltanto a partire dal nono mese di vita del prodotto (da settembre 2024 in poi). In corrispondenza di ogni Data di Rimborso Anticipato e con un preavviso di almeno 3 giorni lavorativi prima della corrispondente Data di Rimborso Anticipato, l’Emittente ha la facoltà di rimborsare anticipatamente i Certificates. Se si verificasse questa eventualità l’investitore riceverà il 100% del valore nominale ed il pagamento della cedola del periodo, più ogni altro premio eventualmente portato a memoria.

Scenari alla scadenza dei certificates

A scadenza, salvo il caso di Rimborso Anticipato a facoltà sono due gli scenari possibili. Se la quotazione di tutti i sottostanti è pari o superiore al Livello Airbag, il Certificate rimborsa Nozionale più il premio mensile e gli eventuali premi non pagati precedentemente (Effetto Memoria). Per contro, se la quotazione di almeno uno dei sottostanti è inferiore al Livello di strike, ecco che si attiva l’airbag. In questo caso il certificato paga un importo commisurato al valore del peggiore dei sottostanti moltiplicato per il Fattore Airbag, con possibile perdita per l’investitore. Da notare, però, che la perdita sarebbe decisamente inferiore rispetto a quella che si sarebbe ottenuta investendo direttamente sull’azione, grazie all’effetto airbag. Per esempio, nel caso di un crollo del 50% da parte di uno dei sottostanti, il rimborso sarebbe pari a 83,33% nei certificates con barriera al 60% Sarebbero salve anche eventuali cedole percepite durante la vita del prodotto.

Scheda dei certificates con airbag di BNP Paribas

Codici ISIN, azioni sottostanti e livelli chiave dei certificates per investire nel 2024 in borsa con airbag.

CODICE ISINSOTTOSTANTIVALORE INIZIALEBARRIERA PREMIO – AIRBAGPREMIO MENSILE
NLBNPIT1XW98Intesa Sanpaolo2,65 €60%1,10% (13,20% p.a.)
 Unicredit24,33 €60% 
 Banco Bpm4,81 €60% 
NLBNPIT1XWA7Intesa Sanpaolo2,65 €60%0,80% (9,60% p.a.)
 Unicredit24,33 €60% 
NLBNPIT1XWB5Banco Bpm4,81 €60%1,04% (12,48% p.a.)
 Unicredit24,33 €60% 
NLBNPIT1XWC3Eni15,03 €60%1,05% (12,60% p.a.)
 Unicredit24,33 €60% 
 Banco Bpm4,81 €60% 
NLBNPIT1XWD1Eni15,03 €60%0,62% (7,44% p.a.)
 Enel6,70 €60% 
 Assicurazioni Generali19,19 €60% 
NLBNPIT1XWE9Brunello Cucinelli86,55 €60%0,70% (8,40% p.a.)
 Hermes International1.996,60 €60% 
 Pernod Ricard162,10 €60% 
NLBNPIT1XWF6Stellantis21,29 €60%0,81% (9,72% p.a.)
 Tenaris15,93 €60% 
 Telefonica45,82 €60% 
NLBNPIT1XWG4Telecom Italia0,28 €60%0,90% (10,80% p.a.)
 Moncler55,16 €60% 
 Pirelli & C4,80 €60% 
NLBNPIT1XWH2Assicurazioni Generali19,19 €60%0,60% (7,20% p.a.)
 Allianz242,50 €60% 
 Axa29,33 €60% 
 Swiss95,96 CHF60% 
NLBNPIT1XWI0Air France-KLM13,84 €60%0,85% (10,20% p.a.)
 Deutsche Lufthansa8,11 €60% 
 Easyjet502,20 GBp60% 
NLBNPIT1XWJ8EssilorLuxottica183,18 €60%0,76% (9,12% p.a.)
 Adidas193,40 €60% 
 Levi Strauss & Co15,65 $60% 
NLBNPIT1XWK6  Kering405,95 €60%0,84% (10,08% p.a.)
 Tapestry36,90 $60% 
  Richemont119 CHF60% 
NLBNPIT1XWL4Porsche47,62 €60%1,05% (12,60% p.a.)
 Toll Brothers103,38 $60% 
 RH312,20 $60% 
NLBNPIT1XWM2Bayerische Motoren100,88 €60%1,05% (12,60% p.a.)
 Tesla257,22 $60% 
 Mercedes-benz 63,21 €60% 
NLBNPIT1XWN0Airbnb146,91 $60%1,10% (13,20% p.a.)
 Uber62,12 $60% 
 Carnival18,71 $60% 
NLBNPIT1XWO8Meta350,36 $60%0,80% (9,60% p.a.)
 Intel46,66 $60% 
 Nvidia496,04 $60% 
NLBNPIT1XWP5Iberdrola11,83 €60%0,95% (11,40% p.a.)
 First Solar172,66 $60% 
 Totalenergies61,99 €60% 
NLBNPIT1XWQ3Adobe604,64 $50%1,45% (17,40% p.a.)
 Alphabet138,10 $50% 
 C3.AI32,28 $50% 

Ecco una tabella ripresa dal sito di BNP Paribas che riassume il valore di rimborso a scadenza del certificato (considerando livello airbag 60%).

Come funzionano i certificati con airbag

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Come Investire 100.000 euro? https://www.investire-certificati.it/come-investire-100-000-euro/ Sun, 09 Jul 2023 07:10:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=28382 Come si possono investire 100.000 euro? Azioni, ETF, Certificati di investimento, oro e lingotti, ma soprattutto pianificazione strategica e diversificazione. Ecco un focus sul tema Per chi ha disponibilità di importanti somme di denaro è più che mai fondamentale una pianificazione strategica del portafoglio al fine di ottimizzare i propri investimenti. Al tempo stesso, con […]

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Come si possono investire 100.000 euro? Azioni, ETF, Certificati di investimento, oro e lingotti, ma soprattutto pianificazione strategica e diversificazione. Ecco un focus sul tema

Per chi ha disponibilità di importanti somme di denaro è più che mai fondamentale una pianificazione strategica del portafoglio al fine di ottimizzare i propri investimenti. Al tempo stesso, con un capitale da investire di 100.000 euro, oltre a puntare sul rendimento si lavorerà anche sull’aspetto di contenimento del rischio, per trovare il giusto rapporto rischio/rendimento.

Tipologie di investimento

Come investire 100.000 euro? Le tipologie di investimento sono varie, vanno ben oltre il tradizionale portafoglio 60-40. Si va dagli strumenti finanziari, a immobili. La scelta spetta all’investitore, in base all’orizzonte temporale ed alle scelte strategiche che si vogliono effettuare. Per esempio, in ottica di breve e medio termine avrebbe poco senso acquistare un immobile. Se si vuole monetizzare l’investimento dopo 1 o 2 anni, per esempio, le spese catastali, di agenzia e di registro verosimilmente sarebbero più alte di ogni eventuale profitto. In Italia, poi, su un immobile detenuto meno di 5 anni, si pagano le tasse relative al capital gain. L’acquisto di una seconda casa ha spese più alte (9% anziché 2% di imposta di registro). Tutto ciò rende una seconda casa un investimento di lungo termine e non di breve termine, anche per chi dispone di 100.000 euro o più.

Investire su immobili

Con 100.000 euro si può acquistare una casa di piccole o medie dimensioni, generalmente fuori dalle grandi città, dove i prezzi sono invece decisamente più alti. Si può anche puntare sull’acquisto di una nuda proprietà, ossia concedendo l’usufrutto per un certo periodo o fino alla morte al venditore. Nel prosieguo di questo articolo ci soffermiamo su investimenti finanziari, senza soffermarci ulteriormente sugli investimenti su case ed immobili con cui sarebbe difficile diversificare un portafoglio di 100.000 euro.

Dove investire 100.000 euro sul mercato azionario?

portafoglio di investimento
Portafoglio di investimento

Avete 100.000 euro da investire? Senz’altro una quota del vostro portafoglio può essere allocata su azioni. Il mercato azionario è da sempre il cuore pulsante degli investimenti. Gli operatori finanziari cercano di puntare su titoli azionari growth o value, ossia su azioni solide, in grado di garantire solidi dividendi, oppure su titoli più rischiosi ma con maggiore potenziale di rendimento. Qualora si abbia una visione prettamente rialzista su un titolo azionario specifico lo si può acquistare. Viceversa, si può puntare su indici azionari legati a determinati paesi o determinati comparti, con ETF generalisti o certificates tracker.

Nel caso in cui ci si attenda un apprezzamento generalizzato del mercato azionario italiano si può acquistare un ETF sul FTSE Mib. In questa maniera si ottiene un’esposizione rialzista sull’indice italiano. Parimente, nel caso in cui ci si attenda una crescita del settore intelligenza artificiale o metaverso, si potranno cercare strumenti finanziari legati a panieri che raggruppano azioni di questi settori.

Investire su ETF

Per chi ha grandi portafogli, si sente spesso il consiglio di investire in ETF. In realtà ciò significa tutto e nulla in quanto esistono migliaia di ETF differenti, che puntano su azioni, obbligazioni, valute ed altri strumenti finanziari. Pertanto, l’investitore potrà utilizzare gli ETF al fine di perseguire un’idea di investimento (per esempio long sul mercato azionario italiano, oppure short sul Nasdaq).

Il vantaggio degli ETF è legato alla loro diversificazione in un unico strumento ed anche a costi solitamente contenuti.

Certificati di investimento

Come investire 100.000 euro? Con una simile cifra una percentuale dell’investimento può ricadere sui certificati di investimento. I certificates, infatti, possono essere decisamente utili anche per diversificare il portafoglio, nonché per ottenere con un unico prodotto un’esposizione su un mix di sottostanti fra loro anche diversi.

Inoltre, i certificati di investimento, spesso definiti con certificates, hanno la caratteristica di offrire un rendimento potenzialmente asimmetrico rispetto alla performance dei sottostanti cui fanno riferimento. Un certificato cash collect con barriere al 50%, per esempio, determinerà un profitto per l’investitore sia in caso di rialzi, che di movimenti laterali o moderatamente ribassisti per l’investitore. In particolare, se i sottostanti dovessero perdere il 30 o 40%, l’investitore otterrebbe egualmente un profitto, grazie alla barriera posizionata al 50%. Per contro, potrebbero non essere particolarmente efficienti in caso di forti rialzi dei sottostanti, continuando a pagare le cedole senza però offrire la piena partecipazione ai profitti.

Per questo secondo caso, però, esistono i tracker certificates. Questi prodotti replicano l’andamento di un sottostante, solitamente un indice. Troviamo poi anche i certificati outperformance, in grado di offrire una partecipazione più che proporzionale all’andamento delle azioni o indici sottostanti.

Altre categorie di certificates

E se si volessero investire 100.000 euro in maniera difensiva? Troviamo i certificati di investimento con cedole fisse, ma anche i certificati con airbag. Ed ancora i certificati a capitale protetto o garantito, dove il rimborso minimo a scadenza è garantito (può anche esserci la protezione del 100% o addirittura di un ammontare superiore, per esempio il 105%).

Sono qui estremamente numerose le categorie di certificates. Inoltre, i certificates possono avere per sottostante ogni classe di asset finanziario: azioni, indici di borsa, valute, obbligazioni ed anche materie prime. Ecco dunque spiegata la ragione per cui negli ultimi anni i loro volumi siano cresciuti significativamente. Ed anche come mai in un portafoglio di 100.000 euro possa esservi senz’altro spazio per questi strumenti. Ovviamente sempre valutando il rischio emittente.

BTP e obbligazioni

I BTP sono tornati in questi ultimi mesi a offrire rendimenti interessanti, anche nell’ordine del 5% per le lunghe scadenze. Anche i BTP hanno dei rischi. Infatti, non mancano le incognite: i rendimenti elevati sono associati a durate elevate (10-20-30 o anche 50 anni). Pertanto, l’investitore potrebbe trovarsi incastrato in un prodotto che garantisce sì un ritorno importante, ma in un arco temporale molto elevato. Se i tassi salissero ancora, ci sarebbe il rischio di veder scendere il valore dell’investimento. Viceversa, se i tassi scendessero, il valore del BTP o dell’obbligazione salirebbe. Avete 100.000 euro da investire? Il consiglio è quello di utilizzare le obbligazioni ed i BTP, ma non come unico strumento. Ed ancora, variare le scadenze in portafoglio. Per esempio, si potrebbero acquistare bond con scadenza 2-3 anni, uniti con altri con scadenze più lunghe.

Investire 100.000 euro: oro

Conviene acquistare oro per il proprio portafoglio finanziario? La risposta è sì. L’oro svolge un ruolo centrale di bene rifugio per eccellenza. In caso di collassi finanziari o shock valutari avere una piccola percentuale di oro in portafoglio può aiutare l’investitore, bilanciando il portafoglio. La percentuale consigliata varia fra il 2-3 ed il 10% del portafoglio, in base alle previsioni che l’investitore ha sull’andamento dei mercati e del prezzo dell’oro.

Sul tema investimenti in oro ricordiamo il libro pubblicato da De Casa con Hoepli (“I Segreti per Investire con l’oro”), con una serie di approfondimenti sul tema.

Conviene acquistare oro fisico o finanziario?

Come investire in Oro
Come investire in Oro

Meglio monete o lingotti? O ancora, conviene acquistare oro tramite ETF, CFD e altri strumenti finanziari? Chiaramente chi deve investire 100.000 euro può puntare anche sull’oro. La scelta fra oro fisico e oro cartaceo non è indifferente, con costi decisamente più alti per gli investimenti in oro fisico.

Acquistare monete o lingotti ha senz’altro un grande fascino. I costi sono più elevati e si ha anche la questione della custodia (cassetta in banca, caveau o società specializzate?). per contro, acquistare un ETF sull’oro ha costi decisamente inferiori. Chiaramente si rinuncia alla possibilità di detenere fisicamente il lingotto, ma il rendimento dell’operazione sarà il medesimo.

Investire 100.000 euro: liquidità

Una frazione del capitale può essere tenuta liquida per le spese correnti. Anche per la quota di capitale non investita si possono trovare conti correnti e conti deposito a breve termine in grado di offrire rendimenti interessanti.

Come investire 100.000 euro? Le opportunità sono molteplici, con differenti profili di rischio e rendimento. La scelta spetta ovviamente all’investitore.

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Squadre di calcio in Borsa https://www.investire-certificati.it/squadre-di-calcio-in-borsa/ Sun, 18 Jun 2023 06:18:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=28569 Squadre di calcio quotate in Borsa: Conviene investire sulle società calcistiche? Comprare le azioni delle squadre di calcio è una buona idea? In Borsa troviamo le azioni di numerose squadre di calcio: Juventus, Manchester United, ma anche Lazio e Borussia Dortmund. Vediamo un’analisi sulle società calcistiche in borsa. Perché le squadre di calcio si quotano […]

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Squadre di calcio quotate in Borsa: Conviene investire sulle società calcistiche? Comprare le azioni delle squadre di calcio è una buona idea? In Borsa troviamo le azioni di numerose squadre di calcio: Juventus, Manchester United, ma anche Lazio e Borussia Dortmund. Vediamo un’analisi sulle società calcistiche in borsa.

Perché le squadre di calcio si quotano in borsa?

Gli analisti del broker IG hanno studiato il tema, realizzando un report relativo all’andamento delle azioni delle squadre di calcio. Conviene investire in borsa sulle squadre quotate? Di fatto “I club calcistici ricercano un miglioramento della propria posizione finanziaria attraverso la quotazione in borsa” si legge nell’analisi, che però prosegue spiegando come “non sempre questa operazione si riveli vincente”. Infatti, non sempre vi è un miglioramento dele prestazioni in termini di risultati. Anzi, “in alcuni casi le squadre di calcio hanno addirittura avuto performance peggiori dopo la quotazione in borsa. Inoltre, non si sono verificati miglioramenti significativi dal punto di vista finanziario”.

Un miglioramento delle prestazioni medie delle squadre quotate in borsa si è registrato soltanto nei team operativi nei campionati minori. In questo caso, stando al report di IG, la quotazione in borsa ha favorito le squadre, con prestazioni mediamente migliori.

squadre di calcio in borsa

Per quanto riguarda le squadre di maggior livello i capitali raccolti tramite l’IPO in borsa non sempre riescono a cambiare lo scenario, in uno scenario con giri d’affari ormai già miliardari. Anzi, la quotazione in borsa aumenta i vincoli i vincoli di rendicontazione verso azionisti e regolatore.

Il rapporto fra il pallone e la quotazione in borsa non è quindi sempre idilliaco. I movimenti delle azioni, spesso con una liquidità relativamente bassa, sono in molti casi volatili e legati alle prestazioni dei team, non sempre rispecchiando il reale valore finanziario della società. In altre parole, i movimenti di breve termine sono spesso rilevanti e a volte non sempre giustificati.

Risultati delle squadre quotate in borsa?

Ma conviene quotarsi in borsa come fatto dalla Juventus, dalla Lazio o dal Manchester United? L’analisi di IG ha dimostrato che i club calcistici che si sono quotati in borsa non hanno registrato grandi risultati sportivi, né miglioramenti finanziari.

Un’analisi dell’International Journal of Sport Finance sostiene addirittura che la maggior parte dei club sembra aver ottenuto risultati peggiori nelle rispettive divisioni e campionati dopo l’offerta pubblica iniziale (IPO). Anche nei tornei internazionali, come la Champions League UEFA, le prestazioni non sono migliorate dopo la quotazione in borsa.

Come vengono utilizzati i soldi raccolti con la quotazione in borsa?

Un altro tema chiave è legato a come sono investiti i soldi raccolti con l’IPO per la quotazione in borsa. Una spiegazione relativa al mancato progresso nei risultati risiede nel fatto che i fondi generati dalle IPO vengono spesso utilizzati dalle società per risanare i bilanci, piuttosto che per aggiungere giocatori alla squadra o migliorare le infrastrutture del club. I club più grandi, che devono corrispondere alti stipendi ai propri giocatori e far fronte agli obblighi verso gli azionisti, si sono resi conto che in termini di influenza finanziaria un’IPO non sposta l’ago della bilancia in modo significativo.

Secondo l’analisi di IG, solo i club minori sembrano registrare un miglioramento, anche se modesto, delle prestazioni in campo dopo la quotazione in borsa.

Azioni delle squadre di calcio: confronto con le borse

Torniamo alla solita domanda: Conviene investire nelle azioni delle squadre di calcio? Salvo rare eccezioni, la risposta è no, non conviene. Chi ha investito in azioni delle squadre nel lungo termine raramente ha guadagnato soldi. Inoltre, i titoli delle società calcistiche hanno costantemente sottoperformato il mercato azionario (a livello complessivo).

Un esempio? La performance decennale delle azioni del Manchester United (quotato alla Borsa di New York) a maggio 2023 è del 7,3%, mentre quello dell’indice S&P 500 è pari al 146%. 

L’analisi chiaramente varia in base a numerosi fattori e alle tempistiche selezionate. Le azioni della Juventus sono arrivate a valere un massimo di 1,80 euro circa (circa 1,20 considerando gli aumenti di capitale degli ultimi anni). La quotazione sulla borsa di Milano è scesa dal 2020 in poi.

Grafico azioni Juventus in borsa
Grafico azioni Juventus negli ultimi 20 anni in borsa.

Oggi, le azioni della Juventus, valgono circa 35 centesimi. I problemi finanziari della società hanno spinto al ribasso il titolo. Al tempo stesso gli anni del Covid sono stati pesanti dal punto di vista finanziario con minori entrate dal botteghino e complessivamente un minore interesse per lo stadio. C’è quindi stato uno scenario generale negativo per il settore, con crescenti costi a fronte di ricavi non sempre destinati a crescere allo stesso modo.

Perchè investire sulle azioni dei team calcistici?

Quali sono quindi le ragioni per investire sulle azioni di una squadra di calcio? Escludiamo la fede calcistica, ovviamente, rimanendo su tematiche strettamente finanziarie. Investire in una squadra di calcio può offrire una maggiore diversificazione al portafoglio dell’investitore, essendo lo sport spesso slegato da altri comparti come quello energetico o bancario.

Le squadre di calcio hanno flussi di ricavi spesso costanti. Fra questi troviamo gli sponsor, i diritti televisivi e gli introiti da botteghino (con l’eccezione del periodo Covid).

Chiaramente queste azioni dipendono in maniera notevole dalle performance della squadra di riferimento. Pertanto, chi si attende una buona annata (con crescenti ricavi, magari per la qualificazione in Coppa o la possibile vittoria di un trofeo), può investire sulle azioni della squadra di calcio in questione.

Azioni delle società calcistiche

Sono numerose le azioni di squadre di calcio. Fra queste ricordiamo Manchester United, Juventus, Ajax e Borussia Dortmund, quattro grandi squadre che hanno optato per la quotazione in borsa. Sempre fra le squadra italiane quotate in borsa troviamo le azioni della Lazio, mentre la Roma non è più quotata.

Perché le squadre di calcio si quotano in borsa?

azioni squadre calcio in borsa

Ci sono vari svantaggi a quotarsi in borsa, ma anche dei vantaggi, legati alla raccolta di capitale. Axel Rudolph, Senior Market Analyst presso IG, ha commentato: “I club calcistici possono decidere di quotarsi in borsa per raccogliere fondi, ridurre il debito, o per acquisire nuovi giocatori. Un altro motivo per quotarsi in borsa riguarda lo stadio: ci si quota anche per migliorare gli stadi. Tuttavia, la decisione è spesso determinata dalla volontà di ‘mettersi in difesa’, ossia ridurre i debiti piuttosto che investire nella crescita”.

Fra i team calcistici italiani quotati in borsa troviamo le azioni della Juventus e Lazio. La Roma Calcio non è più quotata in borsa dopo il delisting effettuato nel 2022, quanto la nuova presidenza americana ha raggiunto una quota significativa, acquistando il club. Il Milan è quotato in Borsa? No, il Milan non è quotato n Borsa. Nemmeno il Napoli e l’Inter sono quotati in borsa.

Quali squadre di calcio sono quotate in borsa?

Quali squadre sono quotate in borsa? Fra le squadre europee di prima fascia abbiamo menzionato appunto Juventus, Manchester, Ajax e Borussia Dortmund. Vanno ricordate, fra le squadre di calcio in borsa, anche Tottenham Hotspur, Olympique de Lyon, Sporting Lisbona, Porto e Sporting Braga.

Troviamo sulla borsa di Instanbul quattro club calcistici turchi: Galatasaray, Besiktas, Fenerbahce e Trabzonspor. E’ quotata in borsa la squadra AIK, basata a Stoccolma e militante nella prima liga svedese.

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Come investire nel 2023 con i certificates? https://www.investire-certificati.it/come-investire-nel-2023-con-i-certificates/ Mon, 06 Feb 2023 22:49:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=27292 Come investire nel 2023 con i certificates? Molti certificati di investimento sono saliti sopra la pari grazie alla recente ripresa dei mercati azionari. Non mancano però prodotti ancora interessanti, scambiati sui valori di emissione o su prezzi inferiori, anche a fronte di una barriera capitale relativamente distante. Fra le emissioni di Banca Akros troviamo vari […]

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Come investire nel 2023 con i certificates? Molti certificati di investimento sono saliti sopra la pari grazie alla recente ripresa dei mercati azionari. Non mancano però prodotti ancora interessanti, scambiati sui valori di emissione o su prezzi inferiori, anche a fronte di una barriera capitale relativamente distante. Fra le emissioni di Banca Akros troviamo vari certificates scambiati fra 98 e 100. In questo articolo ne abbiamo esaminati alcuni, chiudendo poi con due certificati a capitale protetto sotto la pari.

Investire nel 2023 su Enel

Come investire su Enel? Un’interessante opportunità è offerta dal certificato ISIN IT0005484818. Le azioni di Enel sono l’unico sottostante e le cedole sono fisse garantite, ossia slegate dall’andamento del titolo. Il rendimento cedolare è quindi pari al 7% annuo. Quello potenziale, però sale in maniera significativa, con una cedola dell’1,75% in arrivo a inizio marzo ed un prezzo spot leggermente sotto la pari. Lo strike è pari a 5,739 euro, con una barriera posizionata al 70% (4,0173 euro). La barriera è discreta, con osservazione soltanto a scadenza.

Certificates su Terna

Sempre su Borsa Italiana troviamo anche due certificates sotto la pari con le azioni di Terna per sottostante. Un primo prodotto, con ISIN IT0005493769 paga cedole trimestrali dell’1,35%. Da notare la scadenza relativamente vicina, già in data 27 ottobre 2023. La barriera, discreta, è posizionata a 5,4558 euro.

Il certificato ISIN IT0005494007 ha sempre Terna come unico sottostante, ma è caratterizzato da cedole fisse semestrali del 3%. Il primo coupon sarà pagato già ad aprile. La scadenza in questo caso è fissata per il 29 aprile 2024. La barriera è posizionata a 5,432 euro ed è discreta, con osservazione soltanto a scadenza.

Investire nel 2023 con capitale garantito

Come investire nel 2023 con certificates a capitale garantito? Fra i prodotti strutturati negoziabili sul mercato secondario di Borsa Italiana troviamo varie opportunità.

Fra i certificates che offrono un rendimento certo superiore al 3% troviamo ISIN IT0005441198. Il derivato è stato emesso da Banco BPM ed ha una vita residua leggermente superiore ai 2 anni, con scadenza a inizio giugno 2025. Naviga a sconto con un prezzo spot in area 93, a fronte di un rimborso minimo di 100 (a scadenza).

certificati a capitale protetto sotto la pari

Il rendimento minimo garantito è del 3,2%. Sale sopra il 4% se le tre cedole annuali rimanenti verranno staccate. I coupon sono annuali con importi crescenti (0,65%, 0,75% e 1,00%) e sono staccati se il sottostante si trova sopra strike. Nel dettaglio, il certificato è legato all’indice bancario EURO STOXX BANKS. Il prezzo di osservazione iniziale dell’indice è di 100,2, a fronte di un prezzo attuale di circa 110.

Cedole annue e capitale protetto

Vediamo un’altra opportunità per investire nel 2023 con i certificati a capitale protetto. Offre un rendimento variabile fra il 2 ed il 4,7% il rendimento potenziale del certificato a capitale protetto ISIN IT0005421091. Le chance di arrivare al 4,7% (o di avvicinare tale livello) sono elevate. Infatti, il certificato stacca una cedola annua del 2,45% a patto che l’ EURO STOXX SELECT DIVIDEND 30 si trovi sopra il prezzo di osservazione iniziale di 1.330,9. Al momento l’indice supera quota 1.700, con un margine superiore al 20%, a fronte di un prezzo a pronti del certificato di circa 950 euro.

Il valore nominale ed il rimborso minimo a scadenza sono pari a mille euro per certificato. La scadenza è fissata nell’ottobre 2025, con la possibilità quindi di incassare le cedole condizionate del 2023, 2024 e 2025. Non è prevista l’opzione del richiamo anticipato.

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Come investire nel 2023 sulle obbligazioni? https://www.investire-certificati.it/come-investire-nel-2023-sulle-obbligazioni/ Thu, 12 Jan 2023 10:40:30 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=26763 Come investire sulle obbligazioni nel 2023? Quali previsioni per i rendimenti obbligazionari? Candriam ha presentato un report relativo ai tassi d’interesse, dove si esamina il ritorno del rendimento sull’obbligazionario.  Analisi e previsioni a cura di Philippe Noyard, analista su Credito e Fixed Income presso Candriam. Previsioni obbligazioni: come investire nel 2023? Dove investire nel 2023? I […]

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Come investire sulle obbligazioni nel 2023? Quali previsioni per i rendimenti obbligazionari? Candriam ha presentato un report relativo ai tassi d’interesse, dove si esamina il ritorno del rendimento sull’obbligazionario.  Analisi e previsioni a cura di Philippe Noyard, analista su Credito e Fixed Income presso Candriam.

Previsioni obbligazioni: come investire nel 2023?

Dove investire nel 2023? I rendimenti obbligazionari sono tornati, ma con una differenza. Se l’aumento dei tassi è un tema che i mercati hanno già visto, questa volta il ritmo differente potrebbe cambiare completamente il risultato. La selettività sarà cruciale. 

Previsioni Mercati

Necessari a combattere l’inflazione, gli aumenti dei tassi delle banche centrali hanno scosso i mercati obbligazionari. Al tempo stesso hanno sollevato timori sui rischi di recessione economica in caso di rialzi eccessivi. La combinazione di tassi d’interesse positivi e premi di rischio storicamente elevati nel credito europeo offre cedole interessanti agli investitori alla ricerca di un carry.

Rendimenti negativi nel 2022

Il credito Investment Grade non ha mai registrato, in tutta la sua storia, rendimenti così negativi: dal -12,53% nei primi 11 mesi dell’anno (2022) per l’indice BoFa IG Euro Corporates. L’inasprimento della politica monetaria è il principale fattore alla base di questa situazione. 

Era impossibile passare da rendimenti negativi a rendimenti al 2%, sui titoli di Stato tedeschi, senza perdite. Solo il 20% della perdita di valore è attribuibile al rischio di credito. La normalizzazione dei tassi di riferimento dovrebbe proseguire nel 2023, ma a un ritmo molto meno aggressivo, poiché l’inflazione sembra aver raggiunto il suo massimo. La questione principale sarà la rapidità del suo declino, escludendo nuovi shock esogeni, in particolare in Europa.

Rendimenti obbligazioni e previsioni

I premi di rischio sono saliti dall’1% a inizio gennaio all’1,8% a fine novembre, per il credito Investment Grade in euro. I rendimenti delle obbligazioni  ad alto rendimento, invece, sono saliti dal 3,3% al 5%. Questi livelli di valutazione superano le medie storiche degli ultimi 10 anni. Implicano probabilità di default prossime all’8% per l’High Yield, ben al di sopra del 4,5% storico in quel periodo. Anche se è probabile che l’inizio del 2023 sarà complicato, con un rendimento oggi del 4% sull’Investment Grade in euro, riteniamo che questa asset class offra una performance interessante nell’attuale contesto.

Selezionare gli investimenti

tassi obbligazionari

Dove investire nel 2023? Grande focus nella selezione degli investimenti: la selettività rimane all’ordine del giorno.L’analisi fondamentale resterà pertanto essenziale nel 2023. Nei prossimi mesi, è probabile che i rating di credito subiscano un notevole peggioramento. In tutto il mondo, la crescita economica sta rallentando e le prospettive di crescita degli utili stanno diminuendo.

Sembra un anno difficile per le società più indebitate e cicliche. Quali previsioni per le obbligazioni? Nel 2023 prevediamo più declassamenti del rating del credito che miglioramenti. I margini di profitto dovrebbero diminuire e la leva finanziaria dovrebbe crescere. I profili più difensivi, o le società in grado di trasferire gli aumenti di prezzo ai loro clienti finali, saranno i vincitori.

Per molti anni, le aziende hanno beneficiato di bassi tassi di finanziamento e hanno così esteso la scadenza media del loro debito.

L’aumento degli interessi passivi sembra gestibile per le società Investment Grade. Solo l’11% del debito totale dovrebbe essere rifinanziato nel 2023, con una cedola media del 4,20% rispetto all’1,90% del 2021. In media, gli emittenti High Yield non hanno grandi scadenze a breve termine. Tuttavia, una prolungata stretta dei mercati dei capitali potrebbe rivelarsi problematica per alcune società. Anche se la qualità media del credito è notevolmente migliorata rispetto al passato, ci aspettiamo che il tasso di default raddoppi a un livello compreso fra il 4% e il 5% nel 2023.

Come investire nel 2023 sulle obbligazioni?

Come investire nel 2023 sulle obbligazioni? Con cautela sugli emittenti più rischiosi. Grande attenzione, dunque, ai giudizi delle agenzie di rating ed ai bilanci. L’affidabilità creditizia degli emittenti con i rating più bassi, da B a tripla C, è a rischio.

Questi segmenti includono molte società acquisite da fondi di private equity attraverso operazioni di leveraged buy-out. Questi ultimi hanno utilizzato un effetto leva molto elevato, spesso a tassi variabili, per raggiungere i loro obiettivi di rendimento in un contesto di finanziamento a basso costo. Queste società devono ora affrontare un calo del margine operativo. Il tutto contemporaneamente a una pressione ancora maggiore dovuta ad aumenti significativi dei pagamenti di interessi. Alcune società subiranno significativi declassamenti dei rating, con conseguente sottoperformance. Non mancheranno anche i default (fallimenti aziendali).

Quali previsioni per gli investimenti obbligazionari nel 2023? Riteniamo, inoltre, che il 2023 offrirà opportunità di investimento reali, con rendimenti interessanti. Siamo inoltre convinti che alcuni segmenti del mercato del credito rimarranno particolarmente vulnerabili e che la loro probabilità di insolvenza non si riflette ancora pienamente negli spread del credito.

Approfondimenti

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Investire su Settori con i Certificates https://www.investire-certificati.it/cash-collect-su-panieri-settoriali/ Tue, 01 Mar 2022 07:43:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=22550 Nuovi certificati Cash Collect su panieri settoriali Come investire su specifici settori con i certificates? La scelta del settore su cui investire in borsa è spesso uno degli elementi centrali per chi acquista un prodotto finanziario, senz’altro in combinazione con la corretta tempistica. Per esempio, in questi ultimi mesi si è discusso molto su quali […]

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Nuovi certificati Cash Collect su panieri settoriali

Come investire su specifici settori con i certificates? La scelta del settore su cui investire in borsa è spesso uno degli elementi centrali per chi acquista un prodotto finanziario, senz’altro in combinazione con la corretta tempistica. Per esempio, in questi ultimi mesi si è discusso molto su quali fossero i settori su cui puntare in un contesto di crescente inflazione. Per molti la scelta è ricaduta sul settore bancario e sul settore petrolifero. Sotto i riflettori, con la crisi di questi tempi, però, è finito anche il comprato energetico. Lo scenario resta in continua evoluzione, anche dopo le vicende belliche fra Russia ed Ucraina.

Partendo da questi presupposti spicca un’emissione di Unicredit legata a panieri settoriali, con una nuova serie di certificati di investimento che coprono i principali comparto dell’economia, permettendo di fatto di investire su vari settori. Infatti, gli strutturatori di Unicredit hanno scelto una serie di titoli di vari settori, partendo da quello energetico fino ad arrivare al metaverso, senza dimenticare il bancario, così come il comparto energia e petrolio.

Cash collect per investire su settori

I nuovi certificates di Unicredit sono dei cash collect e cedole trimestrali condizionate fra l’1,65% ed il 4,75% con effetto memoria. Le barriere cedolari e capitale sono posizionate fra il 60% e il 70%. Panieri settoriali per puntare su diversi temi di investimento. Inoltre, i nuovi investment certificates hanno come sottostante panieri composti da tre società italiane e/o internazionali ed hanno una vita complessiva di tre anni, con scadenza nel marzo 2025.

Investire sui settori

I certificates permettono di investire su aziende dello stesso settore. Infatti, ciascun paniere è costruito su un tema d’investimento particolare. Si può trovare il settore smart working con il paniere su Zoom, Docusign e Salesforce. Ma anche un paniere legato al metaverso, dove i sottostanti sono le azioni di Meta, Nvidia e Microsoft. In questo certificato la barriera è al 70% e la cedola trimestrale è del 2,35%.

Sono poi presenti, inoltre, settori più tradizionali come il banking (qui i sottostanti sono Banco BPM, Intesa Sanpaolo e BPER) e il settore automotive con il paniere su Tesla, Ford e Stellantis.

I Cash Collect Worst Of Certificate permettono agli investitori di ricevere premi periodici nel caso in cui il valore dell’azione sottostante con la performance peggiore all’interno del paniere (caratteristica Worst[1]Of) abbia nelle date di osservazione trimestrali un valore superiore al livello della Barriera, posto per questa emissione tra il 60% e il 70% del valore iniziale.

Effetto memoria nei certificates

Nei nuovi certificates di Unicredit è presente l’effetto memoria. Grazie all’effetto memoria, le cedole eventualmente non corrisposte non vengono definitivamente perse. Saranno invece pagati successivamente se, in una delle date di osservazione, la condizione del pagamento fosse soddisfatta.

Richiamo anticipato e valore di rimborso a scadenza

Inoltre, a partire da settembre 2022, nel caso in cui il valore dell’azione sottostante con la performance peggiore all’interno del paniere raggiunga un valore superiore a quello iniziale, i Certificate verrebbero rimborsati anticipatamente. In tal caso il certificato rimborserebbe un importo pari al valore nominale (di 100€) più il premio del periodo ed ogni eventuale cedola portata a memoria. Qualora il Certificate non sia stato rimborsato anticipatamente, al momento della scadenza il possessore del certificato si troverebbe di fronte a due possibili due scenari: a) se l’azione sottostante con la performance peggiore all’interno del paniere ha un valore pari o superiore al valore della Barriera, il Certificate rimborsa 100€ oltre al premio; b) nel caso in cui l’azione sottostante con la performance peggiore all’interno del paniere ha un valore inferiore alla barriera del certificato, il prodotto rimborserebbe un importo proporzionale all’andamento dell’azione sottostante con la performance peggiore.

Scheda dei certificati di investimento su settori di Unicredit

SettoreCodice ISINSottostanteStrike dei certificatesBarriera dei certificatesPremio* Trimestrale Condizionato
VIAGGI &
TURISMO
DE000HB3SCM6AIRBNB
LUFTHANSA
TUI AG.
150,04 USD
7,247 EUR
2,977 EUR
90,024 USD (60%)
4,3482 EUR (60%)
1,7862 EUR (60%)
3,15%
PAGAMENTIDE000HB3SCC7AMERICAN EXPRESS
SQUARE
PAYPAL
188,95 USD
88,72 USD
100,72 USD
132,265 USD (70%)
62,104 USD (70%)
70,504 USD (70%)
3,6%
BANCARIODE000HB3SCD5BANCO BPM
B.POP.EMILIA ROMAGNA
INTESA SANPAOLO
3,359 EUR
1,96 EUR
2,6205 EUR
2,3513 EUR (70%)
1,372 EUR (70%)
1,8343 EUR (70%)
2,5%
FOOD &
BEVERAGE
DE000HB3SCE3BEYOND MEAT
COCA COLA
MCDONALD’S
47,4 USD
61,59 USD
247,79 USD
28,44 USD (60%)
36,954 USD (60%)
148,674 USD (60%)
3,15%
BIOTECHDE000HB3SCH6BIONTECH
MORPHO
QIAGEN
141,16 USD
23,05 EUR
43,21 EUR
84,696 USD (60%)
13,83 EUR (60%)
25,926 EUR (60%)
4,75%
OIL&GASDE000HB3SCF0BP
ENI
REPSOL YPF
382,9 GBp
13,426 EUR
11,366 EUR
268,03 GBp (70%)
9,3982 EUR (70%)
7,9562 EUR (70%)
1,65%
SMART WORKINGDE000HB3SCN4DOCUSIGN
SALESFORCE.COM
ZOOM
106,35 USD
190,54 USD
120,1 USD
63,81 USD (60%)
114,324 USD (60%)
72,06 USD (60%)
3,65%
ENERGETICODE000HB3SCK0ENGIE
SAIPEM
SNAM
14,39 EUR
1,002 EUR
4,81 EUR
8,634 EUR (60%)
0,6012 EUR (60%)
2,886 EUR (60%)
3,2%
METAVERSODE000HB3SCG8FACEBOOK
MICROSOFT
NVIDIA
198,45 USD
280,27 USD
223,87 USD
138,915 USD (70%)
196,189 USD (70%)
156,709 USD (70%)
2,35%
SOCIAL &
VIDEO
DE000HB3SCJ2FACEBOOK
NETFLIX
SNAP INC.
198,45 USD
367,46 USD
36,98 USD
138,915 USD (70%)
257,222 USD (70%)
25,886 USD (70%)
4,35%
AUTOMOTIVEDE000HB3SCL8FORD
STELLANTIS
TESLA
16,95 USD
17,066 EUR
764,04 USD
10,17 USD (60%)
10,2396 EUR (60%)
458,424 USD (60%)
4,4%

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Certificati Sotto la Pari 2022 https://www.investire-certificati.it/certificati-sotto-la-pari-2022/ Mon, 27 Dec 2021 20:13:01 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=21803 Quali certificati sotto la pari per investire nel 2022? Cedole mensili garantite, cedole mensili e cedole semestrali condizionate: fra le recenti emissioni troviamo prodotti di investimento con differenti strutture. Siamo andati a selezionare alcuni certificati sotto la pari (o intorno alla pari) in grado di offrire interessanti rendimenti potenziali. Un certificato sotto la pari per […]

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Quali certificati sotto la pari per investire nel 2022? Cedole mensili garantite, cedole mensili e cedole semestrali condizionate: fra le recenti emissioni troviamo prodotti di investimento con differenti strutture. Siamo andati a selezionare alcuni certificati sotto la pari (o intorno alla pari) in grado di offrire interessanti rendimenti potenziali.

Un certificato sotto la pari per investire su Eni

Come investire sul settore energetico con un certificato sotto la pari? Fra le varie proposte di investimento di Intesa Sanpaolo troviamo il certificato IT0005467946 sul titolo Eni. In questo caso le cedole sono pari al 3,23% su base semestrale, con un rendimento annuo che può arrivare al 6,46%.

Lo strike iniziale è pari a 12,546 euro, con una barriera pari a 10,0368 euro (pari all’80% del prezzo iniziale). La vita complessiva del certificato per investire su Eni è pari a 3 anni, con una scadenza fissata in data 15 novembre 2024.

Alla scadenza se le azioni di Eni si troveranno sopra la barriera l’investitore riceverà il rimborso del valore nominale e l’ultima cedola. In caso contrario otterrebbe come rimborso un valore proporzionale al nominale decurtato della performance negativa fatta registrare dalle azioni di Eni.

Il certificato emesso da Intesa Sanpaolo si compra in area 95 euro (il prezzo attuale è quindi sotto la pari), accrescendo quindi il rendimento potenziale del prodotto.

Certificati sotto la pari su Volkswagen

azioni Volkswagen

Vediamo ora un certificato sotto la pari su Volkswagen. Nel 2025 secondo alcuni analisti Volkswagen potrebbe superare Tesla per quanto riguarda la vendita di autoveicoli elettrici. Nonostante ciò, la quotazione delle azioni di Volkswagen resta nettamente inferiore a quella di Tesla, con una capitalizzazione di mercato interiore dell’80%.

Per chi volesse comprare un certificato a sconto, ossia con un prezzo sotto la pari, segnaliamo il certificato ISIN IT0005468001, legato a Volkswagen. In questo caso le cedole sono pari al 3,39% su base semestrale, con un rendimento cedolare del 6,78%. Considerando come il certificato sia sotto la pari, in area 95-95,5, il rendimento potenziale del prodotto sale fino a superare l’8%.

Certificati sotto la pari su Saipem

Si acquista ampiamente sotto la pari il certificato con codice ISIN IT0005468068. Il sottostante di questo prodotto è l’azione Saipem, con uno strike pari a 1,963 euro. La barriera è collocata a 1,473 euro (75% dei prezzi iniziali). Il rendimento cedolare potenziale è pari al 3,50% su base trimestrale. La discesa di Saipem rispetto ai prezzi iniziali fa sì che il certificato sia sotto la pari, con un prezzo a pronti in area 90-91 euro. Anche in questo caso la vita del prodotto è pari a 3 anni con una scadenza posizionata nel novembre 2024.

Certificates sotto la pari su EDF

certificati di investimento

Per chi cerca cedole mensili garantite combinate con un prezzo spot sotto la pari segnaliamo il certificato ISIN IT0005469496. Il sottostante unico del certificato è l’azione EDF, colosso del settore elettrico francese. La discesa dell’azione EDF fa sì che il certificato sia acquistabile sotto la pari a sconto in area 89-90, con una barriera distante poco meno di 10 punti percentuali. Sono previste cedole mensili fisse garantite pari allo 0,61%, con un rendimento cedolare annuo pari al 7,32%. Considerando il prezzo sotto la pari del certificato se il prodotto andasse a buon fine il rendimento complessivo sarebbe prossimo al 20% in meno di un anno sommando le cedole e l’eventuale capital gain. La scadenza è collocata a fine novembre 2022.

Va ovviamente ricordato lo scenario opposto: nel caso in cui le azioni di EDF si trovassero sotto barriera a scadenza l’investitore riceverebbe un rimborso inferiore a 75 euro per certificato, generando quindi una perdita.

L’intera emissione di Intesa su certificati con cedole mensili garantite è stata analizzata in questo articolo.

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Azioni Amazon https://www.investire-certificati.it/azioni-amazon/ Mon, 19 Jul 2021 16:08:53 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=15894 Conviene comprare azioni Amazon? È ancora un buon momento per investire? Analisi tecnica Amazon. Quali indicazioni per chi vuole investire su questo titolo in borsa? Quali sono i rischi per chi compra azioni Amazon? Ecco alcuni dei principali temi esaminati in questo articolo legato al colosso americano del settore del commercio online. Conviene investire sulle […]

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Conviene comprare azioni Amazon? È ancora un buon momento per investire? Analisi tecnica Amazon. Quali indicazioni per chi vuole investire su questo titolo in borsa? Quali sono i rischi per chi compra azioni Amazon?

Ecco alcuni dei principali temi esaminati in questo articolo legato al colosso americano del settore del commercio online.

Conviene investire sulle azioni di Amazon?

Dove investire in questa fase? Esaminiamo lo scenario generale. Le azioni di Amazon hanno ripetutamente aggiornato i massimi storici anche nel 2021

Già nel 2020 le quotazioni dell’azienda fondata da Jeff Bezos avevano messo a segno corposi rally. La pandemia, di fatto, ha incrementato i ricavi di Amazon, che nel frattempo ha ampliato i propri ambiti di attività aziendale. Il commercio online è aumentato sotto ogni aspetto insieme a ricavi e utili aziendali.

Analisi tecnica Amazon

Vediamo quali indicazioni arrivano dall’analisi tecnica su questo titolo.

Dopo i recenti massimi oltre 3.700 dollari, le quotazioni di Amazon hanno mostrato un fisiologico calo, determinato anche da prese di profitto degli investitori, dopo i recenti rialzi.  Il trend di fondo appare ancora positivo, anche perché il tutolo ha recentemente aggiornato i nuovi massimi storici, dopo la rottura dei precedenti, collocati in area 3.500/3.530 dollari per azione.

Un nuovo segnale di forza arriverà soltanto con il superamento dei massimi storici, collocati in area 3.750, aprendo spazio per nuovi rialzi delle azioni Amazon.

La correzione vista sui mercati nella seconda metà del luglio 2021 ha spinto al ribasso anche le azioni del colosso dell’e-commerce, tornate ad appoggiarsi in area supporto a 3.520 dollari per oncia.

Grafico Azioni Amazon
Grafico del titolo leader mondiale nell’e-commerce, negoziato sul Nasdaq

I rischi per chi compra le azioni Amazon

Le azioni di Amazon sono reduci da performance eccezionali negli ultimi anni. Fino al 2017 valevano meno di 1.000 dollari, negli ultimi 4 anni hanno quindi guadagnato quasi il 300% del loro valore. Ampliando l’orizzonte temporale analizzato la performance cresce ulteriormente.

Anche l’investimento su azioni Amazon però presenta alcuni fattori di rischio. Il principale è legato a eventuali correzioni del mercato. Nel momento in cui la Federal Reserve dovesse alzare i tassi di interesse le borse potrebbero correggere ed anche le azioni Amazon probabilmente seguirebbero, almeno in parte, il trend ribassista.

Chiaramente il titolo sarebbe colpito anche da un eventuale calo dei ricavi dell’azienda, nel caso in cui cambiasse lo scenario complessivo di mercato.

Va inoltre ricordato come le azioni Amazon non paghino solitamente dividendo. Pertanto, nel caso di eventuali cali del titolo azionario Amazon l’investitore non potrebbe sperare di recuperare eventuali discese grazie all’incasso del dividendo.

Un ulteriore elemento di rischio è legato al tasso di cambio. Le azioni Amazon, infatti, come tutto il listino NASDAQ, sono denominate in dollari. In conseguenza di ciò, l’investitore deve anche osservare l’andamento del cambio fra euro e dollari. Un eventuale deprezzamento del dollaro, pertanto, ridurrebbe il valore dell’investimento. Per contro, se il dollaro si apprezzasse l’investitore che ha comprato azioni potrebbe ottenere un profitto aggiuntivo dall’effetto cambio.

Dove si comprano le azioni di Amazon

Le azioni di Amazon sono negoziate sul NASDAQ, il listino dei titoli tecnologici americani. Amazon fa anche parte dell’indice S&P500, in cui gioca un ruolo centrale grazie alla sua capitalizzazione record di circa 1.800 miliardi di dollari. Per comprare o vendere le azioni di Amazon è sufficiente avere un conto trading presso un broker o una banca. Il ticker è “AMZN”, il codice ISIN è US0231351067. Acquistare il titolo sul mercato è la cosa migliore, ma per gli investitori che non dispongono di patrimoni elevati è possibile acquistare il titolo attraverso i certificati di investimento o i CFDs.

azioni amazon
Come Investire su Amazon

Il Bilancio dell’azienda

Il fatturato dell’azienda nel 2020 è stato pari a 347,95 miliardi di dollari. Amazon ha realizzato profitti per oltre 17 miliardi di dollari. Complessivamente impiega oltre un milione di persone nel mondo.

Il rapporto fra utili e prezzo azionario di Amazon naviga nel luglio 2021 in area 68. Si tratta di valori elevati che dimostrano una notevole fiducia nel titolo. Chiaramente la discussione sul possibile rischio bolla sarebbe lunga, ma non riguarderebbe soltanto il titolo Amazon, quanto anche altri titoli dell’indice NASDAQ e di altri listini di borsa.

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Leonteq – Dove Investire nel 2021? https://www.investire-certificati.it/dove-investire-nel-2021/ Thu, 22 Apr 2021 09:18:18 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=8808 Dove investire nel 2021? Leonteq ha emesso un certificato per investire sulle “best picks” di Raymond James Financial. Ecco i dettagli di questa emissione di Leonteq, con ISIN  CH0599558126. Leonteq – Un Certificato per Investire nel 2021 con Raymond James I numeri tendono spesso a dar torto a numerosi gestori attivi. Fra costi, commissioni e […]

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Dove investire nel 2021? Leonteq ha emesso un certificato per investire sulle “best picks” di Raymond James Financial. Ecco i dettagli di questa emissione di Leonteq, con ISIN  CH0599558126.

Leonteq – Un Certificato per Investire nel 2021 con Raymond James

I numeri tendono spesso a dar torto a numerosi gestori attivi. Fra costi, commissioni e la naturale complessità del mercato spesso non riescono a performare meglio dell’indice azionario scelto come benchmark. Non è stato il caso di Raymond James, la cui selezione di titoli per l’anno venturo ha invece “battuto” l’S&P 500 in 18 degli ultimi 25 anni. Il gruppo finanziario statunitense ha una capitalizzazione di circa 17 miliardi ed è specializzato nel wealth management. Alla fine di ogni anno gli analisti di Raymond James producono una ricerca dove presentano la selezione di azioni sulle quali hanno view più positiva per i successivi 12 mesi. Dove Investire nel 2021? Vediamo le azioni scelte dal gruppo bancario americano.

Un certificato per Investire nel 2021

Dove investire nel 2021? Gli economisti americani hanno rilasciato le loro previsioni anche per il 2021 e proprio sulla base dei “best picks” di Raymond James l’emittente svizzero Leonteq ha costruito un certificato tracker, con  ISIN  CH0599558126 ed una vita complessiva di 9 mesi. La data di osservazione finale è fissata al 10 dicembre 2021, con rimborso una settimana più tardi.

Si tratta di un tracker su paniere equi-ponderato che segue l’andamento delle azioni selezionate da Raymond James. Acquistando questo prodotto, di fatto, si investe nel 2021 su questa selezione di azioni. L’investitore assume una posizione rialzista su questi 15 titoli, con possibilità di liquidare il certificato anche prima della naturale scadenza, se necessario.

Il tracker di Leonteq, infatti, è negoziabile sul SeDex di Borsa Italiana dove la liquidità è garantita dalla stessa azienda svizzera, che si pone come market maker, con proposte in acquisto ed in vendita sul book.

Fra i titoli che compongono il paniere troviamo aziende di vari settori. Dalla data di emissione del certificato, la miglior performance l’ha registrata Autozone (+15%), azienda del settore della componentistica per autoveicoli, seguita da Waste Connection (+12%). Rialzo in doppia cifra anche per la catena americana Dollar General, mentre Chemocentryx è sin qui quella che ha avuto la performance peggiore.

Raymond James  

Il certificato di Leonteq permette di investire nel 2021 sui best picks di Raymond James, le 15 azioni selezionate dagli analisti di questa azienda. Vediamo altri dettagli su Raymond James.

Investire con Raymond James

Raymond James Financial è una multinazionale americana indipendente. E’ quotata in borsa con una capitalizzazione che supera i 17 miliardi di dollari. Raymond James è operativa come banca d’investimento ed offre servizi finanziari a privati, società ed enti attraverso le sue società sussidiarie che si impegnano principalmente in investimenti e pianificazione finanziaria, oltre all’investment banking e alla gestione patrimoniale.

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Previsioni per il Prezzo del Petrolio nel 2021 e 2022 https://www.investire-certificati.it/analisi-e-previsioni-per-il-prezzo-del-petrolio-nel-2021-e-2022/ Sun, 07 Feb 2021 10:50:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=3928 Cosa attendersi dal Petrolio? Quali previsioni per il prezzo del petrolio? Nel 2020 le quotazioni del petrolio hanno fatto registrare una volatilità record, crollando sotto zero sul finire di aprile. Nei mesi seguenti, però, si è registrata una progressiva ripresa che ha riportato le quotazioni del greggio in area 50 dollari. Complessivamente, però, l’oro nero […]

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Cosa attendersi dal Petrolio? Quali previsioni per il prezzo del petrolio?

Nel 2020 le quotazioni del petrolio hanno fatto registrare una volatilità record, crollando sotto zero sul finire di aprile. Nei mesi seguenti, però, si è registrata una progressiva ripresa che ha riportato le quotazioni del greggio in area 50 dollari. Complessivamente, però, l’oro nero ha chiuso il 2020 in ribasso di circa il 20%.

Il West Texas Intermediate (WTI), punto di riferimento per il petrolio americano, veniva scambiato a fine 2020 in area 50 dollari. Invece il Brent (petrolio del Nord Europa) navigava sui 51-52 dollari. I movimenti, però, sono stati ampissimi, portando le quotazioni del future sul WTI per qualche ora in territorio negativo, arrivando a sfiorare i -40 dollari. Sempre in quei giorni, il contratto derivato futures del Brent toccò dei minimi poco sotto i 10 dollari al barile.

Analisi prezzo del petrolio

Ripercorriamo i movimenti delle quotazioni del petrolio. Il 2020 era iniziato in positivo, prima che i prezzi a marzo crollassero, quando si verificò un eccesso produttivo, per via del primo lockdown causato dal coronavirus.

Da aprile in poi, però, contestualmente alla progressiva ripresa delle borse, i prezzi hanno intrapreso un costante cammino rialzista. Le quotazioni del greggio hanno archiviato il “cigno nero” della caduta dei prezzi in negativo, ossia un evento improvviso negativo, statisticamente non prevedibile. Il Brent dai minimi di aprile ha messo a segno una performance superiore al 500%.

Operativamente, le quotazioni hanno dapprima recuperato i 20 dollari al barile, per poi accelerare al rialzo in estate e confermarsi ulteriormente in ripresa a novembre dopo la news relativa ai vaccini. Il 2021 si è aperto con WTI e Brent in consolidamento sopra i 50 dollari al barile, mentre il Brent è arrivato vicino a quota 60 dollari al barile. Nel complesso il petrolio Brent ha mantenuto il consueto “premio”, ossia è rimasto costantemente su valori più alti rispetto al WTI, anche denominato crude oil.

Quali previsioni ora per il prezzo del petrolio?

Quali sono le previsioni per il petrolio per il 2021 e 2022?

Cosa si possono aspettare gli investitori dall’oro nero? Lo scenario per il petrolio appare al momento meno burrascoso. La volatilità dovrebbe rimanere relativamente elevata, ma in calo rispetto ai picchi del 2020.

A tal proposito va ricordato l’intervento coordinato da parte di tutte le maggiori banche centrali mondiali, che continuano ad iniettare immense quantità di liquidità nel sistema.

Un secondo elemento che emerge, sbirciando le previsioni delle banche d’affari, sembrerebbe un corollario di quanto appena menzionato. Infatti, una discreta fetta di analisti si attende un leggero recupero delle quotazioni o quantomeno un consolidamento sui valori attuali. In altre parole, dopo lo shock di marzo ed aprile 2020, con un drastico crollo della domanda, il mercato potrebbe non essere distante da un nuovo equilibrio, su valori più bassi rispetto a quelli di inizio 2020, ma comunque sostenibili per una larga fetta di aziende del settore.

Previsioni sul prezzo del petrolio

Cosa hanno previsto gli analisti per il prezzo del petrolio? Vediamo alcune previsioni sul prezzo del petrolio.

Sul finire dello scorso dicembre un sondaggio di Reuters che ha coinvolto una quarantina di analisti del settore, ha chiesto una previsione sul prezzo del petrolio per il 2021. Ne è uscito un prezzo medio di 50,67$ al barile per il Brent. A novembre lo stesso sondaggio aveva generato un risultato oltre due punti percentuali più bassi, a 49,35$. Per il WTI l’attesa è di un prezzo fra i 47 ed i 48$, insomma appena al di sotto dei valori del momento.

Quando ripartirà la domanda di petrolio? Quali previsioni per il petrolio? Senz’altro ulteriore incertezza deriva dalle tempistiche della completa ripresa del sistema economico. L’efficacia dei vaccini potrebbe essere la chiave di volta in tal senso, agevolando il calo dei contagi.

Numerosi analisti intervistati da Reuters hanno previsto che le nuove varianti del Coronavirus potrebbero essere l’elemento di maggior rischio per le quotazioni del petrolio. Il rischio è legato ad eventuali nuovi lockdown.

previsioni sul prezzo del petrolio

Altre previsioni per il prezzo del petrolio

Anche la Federal Reserve di Dallas ha realizzato un sondaggio sulle previsioni del prezzo del petrolio. Sono emersi risultati simili. Le 146 aziende del settore intervistate hanno messo a bilancio un prezzo medio di 44$ (WTI) per il 2021. Il 35% degli operatori si attende una moderata ripresa dei consumi, mentre un altro 14% una netta ripresa, a fronte del 23% che si attende una domanda sostanzialmente simile a quella attuale.

Nel commento la Federal Reserve di Dallas ha spiegato come “l’outlook nel secondo semestre del 2020 sia migliorato notevolmente dopo le letture negative dei primi due trimestri del 2020 che hanno creato una notevole incertezza nella domanda globale del petrolio che si è riflessa nei prezzi del greggio”. Il report, inoltre, evidenzia un ulteriore miglioramento delle attese dal terzo al quarto trimestre 2020, confermando come le aziende si attendano una minore incertezza per il futuro.

La domanda di petrolio

Sempre per quanto riguarda l’aspetto fondamentale, va ricordato come ormai dal 2017 la domanda globale di greggio sia in calo, anche per via dell’avanzata del settore dell’energia rinnovabile. Seppur in un contesto di lungo termine ribassista, il progressivo allentamento delle misure restrittive portate avanti dai vari governi per contenere il Coronavirus dovrebbe tuttavia generare una ripresa della domanda di petrolio e dei suoi raffinati.

Fra gli elementi da monitorare per il 2021, troviamo senz’altro le politiche che saranno attuate da Joe Biden nei prossimi anni. Rispetto al suo predecessore, il nuovo Presidente americano vuole porre una maggiore attenzione sull’aspetto ambientale. Questo potrebbe essere un elemento destinato a favorire le aziende operanti nel settore delle energie rinnovabili a discapito del petrolio. Bisognerà però vedere se il Governo americano deciderà di sovvenzionare in qualche maniera le aziende operanti nello shale oil. Viceversa, potrebbe continuare la discesa del numero di aziende del settore, bilanciando il punto precedente.

OPEC e petrolio

Passano gli anni e per molti è ormai una sigla obsoleta, ma quando si parla di petrolio non si può non menzionare l’OPEC – il cartello dei paesi produttori di petrolio – nonché l’OPEC+, il nuovo cartello allargato. Negli ultimi anni la sua azione per il contenimento della produzione ha svolto un ruolo significativo per calmierare le quotazioni. Il blocco dei paesi OPEC prima del Covid-19 produceva circa 29 milioni di barili al giorno, un valore che è crollato a 22,27 nel giugno 2020, dopo la decisione di tagliare la produzione di oltre 7 milioni di barili al giorno per sostenere i prezzi. Nei mesi seguenti tale valore è progressivamente risalito in area 25 milioni, seguendo di fatto le aspettative per una ripresa della domanda mondiale di greggio.

Nell’ultima riunione dell’OPEC del 2020 sono emerse divergenze fra i vari paesi. Le questioni riguardavano il mantenimento dei tagli precedentemente concordati. Lo scenario di fatto è stato confermato nel meeting telematico del 4 gennaio 2021. La pressione di alcuni paesi membri per tornare ad incrementare la produzione di greggio, in particolare della Russia, è dunque un altro elemento da monitorare per le previsioni sul prezzo del petrolio nel 2021 e 2022.

Fra le sorprese di inizio anno, va segnalata la decisione dell’Arabia, leader del cartello, di incrementare i propri tagli di un milione di barili al giorno per i mesi di febbraio e marzo. Una mossa che ha spinto le quotazioni ulteriormente al rialzo, anche se l’incertezza resta dietro l’angolo.

Possiamo comunque concludere notando che il quadro complessivo sia migliorato notevolmente, portando le quotazioni nel febbraio 2021 a ridosso dei 60 dollari al barile, mentre gli analisti hanno migliorato le loro aspettative sul prezzo del petrolio.

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