Gestione portafoglio Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/investimento/portafoglio/gestione-portafoglio/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Wed, 28 May 2025 17:06:54 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.4 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png Gestione portafoglio Archivi - Investire-Certificati.it https://www.investire-certificati.it/category/investimento/portafoglio/gestione-portafoglio/ 32 32 Un libro ci spiega come creare un Portafoglio di Investimento https://www.investire-certificati.it/un-libro-ci-spiega-come-creare-un-portafoglio-di-investimento/ Wed, 28 May 2025 17:06:51 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=37587 Come costruire un portafoglio di investimento efficiente? Ecco il tema – più che mai attuale – trattato nel libro “Portafogli di Investimenti for dummies”, una guida base per gli investimenti. L’autore di questo libro è Francesco Casarella, fra i fondatori di “Colazione a Wall Street”, collaboratore di Investing.com e già autore – sempre con Hoepli […]

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Come costruire un portafoglio di investimento efficiente? Ecco il tema – più che mai attuale – trattato nel libro “Portafogli di Investimenti for dummies”, una guida base per gli investimenti. L’autore di questo libro è Francesco Casarella, fra i fondatori di “Colazione a Wall Street”, collaboratore di Investing.com e già autore – sempre con Hoepli – del libro Da zero e 100.000 euro.

L’obiettivo del libro è chiaro: fornire al lettore (nonché all’investitore) le conoscenze e competenze necessarie per investire in modo autonomo, creando un portafoglio efficiente e profittevole. Il tutto con un linguaggio semplice, evitando tecnicismi inutili. Insomma, un viaggio fra asset allocation e gestione del rischio, alla ricerca del rendimento in borsa.

Focus sulla creazione di un portafoglio di investimento

Quali sono le strategie che un investitore dovrebbe seguire per costruire un portafoglio di investimento efficiente? I temi trattati nel libro “Portafogli di Investimenti for dummies” sono molteplici. Si parte da una spiegazione relativa all’importanza dell’investimento, sia per il breve che per il lungo termine, il tutto evitando false promesse.

Decisamente interessante l’approfondimento sulle bolle finanziarie, utile per l’investitore novizio al fine di provare a riconoscere – e possibilmente evitare – i rally illusori delle borse e più in generale dei mercati finanziari. Viene quasi naturale il tema successivo: la psicologia degli investitori. Come capire la finanza comportamentale e qual è l’effetto dei media? Insomma, come approcciare il futuro anche in ottica finanziaria, utilizzando le principali asset class, come azioni e obbligazioni.

I portafogli di investimento: lazy portfolio, portafoglio rotazionali e portafoglio trading

portafoglio di investimento
Portafogli di investimento

Quali sono i principali portafogli di investimento? Come funziona un portafoglio lazy? Quali sono le caratteristiche del golden butterfly portfolio piuttosto che dell’ All Weather portfolio? E quali sono i pro e contro dei lazy portfolio?

Si passa poi ai portafogli rotazionali, per paese, ma anche su megatrend. Anche in questo caso sono analizzati vantaggi e svantaggi di queste strategie di investimento. E come creare un portafoglio di portafogli? La combinazione di più portafogli di investimento può essere fondamentale – anche in termini percentuali – per la corretta gestione del denaro di famiglia nel medio e lungo termine. Non manca, poi, un’interessante finestra su un’ottica a noi decisamente cara, quella del trading: come funziona il mondo del trading e quali sono le caratteristiche di un portafoglio di trading?

Money management e fiscalità dei portafogli

La terza parte del libro ha per protagonisti alcuni temi chiave, troppo spesso trascurati, come il money management, con la gestione del rischio negli investimenti e nella costruzione di un portafoglio finanziario, ma anche la fiscalità dei portafogli (con un focus sui principali regimi fiscali).

Non va dimenticato, poi, il tema della scelta del broker: quali sono i migliori broker su azioni, ETF, certificati e altri strumenti finanziari?

Il libro di Francesco Casarella si chiude con dieci raccomandazioni per gli investitori da non dimenticare sia nella fase di creazione del portafoglio che in un’ottica di gestione degli investimenti. L’obiettivo è quello di allocare i vari asset, seguendo le regole della diversificazione e del bilanciamento del rischio, per arrivare al traguardo del rendimento nel lungo termine.

Altri libri di economia, trading e finanza

Ecco di seguito gli approfondimenti relativi ad altri libri di economia, trading e finanza pubblicati da Hoepli Editore, in un’appassionante collana relativa al mondo degli investimenti.

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Portafoglio 60/40 https://www.investire-certificati.it/portafoglio-60-40-investimenti/ Mon, 26 Jun 2023 17:00:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=28623 Il portafoglio 60/40 conviene? Questa allocazione finanziaria può ancora funzionare? Nel 2022 le performance del portafoglio 60-40 sono state decisamente negative, con ribassi sia sull’azionario che sull’obbligazionario. Ma cosa è il portafoglio 60/40? Solitamente si intende un’allocazione al 60% sull’azionario ed al 40% sull’obbligazionario. Il tutto con ulteriore diversificazione sia sotto il profilo delle azioni […]

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Il portafoglio 60/40 conviene? Questa allocazione finanziaria può ancora funzionare? Nel 2022 le performance del portafoglio 60-40 sono state decisamente negative, con ribassi sia sull’azionario che sull’obbligazionario.

Ma cosa è il portafoglio 60/40? Solitamente si intende un’allocazione al 60% sull’azionario ed al 40% sull’obbligazionario. Il tutto con ulteriore diversificazione sia sotto il profilo delle azioni scelte che della componente obbligazionaria.

Qual è l’obiettivo di questo portafoglio? La parte obbligazionaria del portafoglio 60/40 mira a fornire una certa stabilità, mentre quella azionaria dovrebbe offrire un maggiore rendimento, almeno in linea teorica. Chiaramente annate come il 2022, in cui sia i listini azionari che le obbligazioni scendono, mettono in crisi molti approcci di portafoglio, fra cui anche il 60/40.

Portafogli e Banche centrali

Le banche centrali sono state additate come una delle cause della crisi del portafoglio 60/40. Qual è lo scenario attuale? Siamo vicini al picco dei tassi, che non è però ancora stato raggiunto. Infatti, quasi tutte le banche centrali continuano ad alzare i tassi di interesse. A giugno la Federal Reserve è rimasta ferma al 5,25%, ma Jerome Powell, governatore della banca centrale americana ha già lasciato intendere che i tassi saliranno ancora nei prossimi mesi. Li ha alzati – addirittura dello 0,50% – la Bank of England. I mercati si attendevano un rialzo dello 0,25%, la banca di Inghilterra li ha sorpresi con un rialzo doppio, portando i tassi al 5,00%.

Anche la Banca centrale europea sta proseguendo con i rialzi al costo del denaro. Non è rimasta a guardare nemmeno la banca centrale svizzera, con un rialzo a 1,75%. In sintesi, con la sola eccezione della Bank of Japan tutte le banche centrali stanno alzando i tassi.

Report su portafoglio 60/40

Presentiamo sul tema portafoglio 60-40, ma anche su tassi di interesse, politica della banca centrale americana ed investimenti un report di Saira Malik, CFA, Chief Investment Officer di Nuveen. In sintesi, il vecchio portafoglio 60/40, può tornare interessante in questo scenario?

Conviene il portafoglio 60/40?

Quando arriverà il momento in cui l’inflazione statunitense sarà abbastanza bassa da giustificare un taglio dei tassi? È probabile che i cambiamenti strutturali manterranno il tasso di inflazione al di sopra dell’obiettivo della Fed del 2% nel breve-medio periodo. Ciò significa che la strada per un’inversione di rotta della politica monetaria è ancora lunga.

Nonostante ciò, gli investitori possono stare tranquilli: i confronti su base annua dovrebbero esercitare un’ulteriore pressione al ribasso sui prezzi.

Inflazione e politica della banca centrale americana

portafoglio di investimento

I dati sull’inflazione di giugno, che saranno rilasciati a luglio 2023, potrebbero rappresentare un importante punto di svolta. In particolare, il ritmo degli aumenti dei prezzi delle componenti “persistenti” dell’inflazione, come le abitazioni, potrebbe rallentare sostanzialmente nei prossimi 12 mesi. E a giugno inizierà probabilmente la deflazione del settore delle auto usate. Questo potrebbe comportare un primo calo dei prezzi, non solo aumenti più lenti. Tutto ciò potrebbe influenzare il modo in cui gli investitori si approcciano alla costruzione del portafoglio.

La frenata dell’inflazione sarà abbastanza per cambiare nel breve la politica monetaria della banca centrale? Vediamo le considerazioni di Nuveen, anche sul tema portafoglio 60/40.

Considerazioni sul portafoglio di investimento

In passato si è già dibattuto sulla sostenibilità del tradizionale portafoglio 60/40, ma nel 2022 questo tipo di allocazione di portafoglio ha sofferto l’anno peggiore dalla Crisi finanziaria globale. Questo a causa di un mercato azionario negativo e di un forte aumento dei tassi d’interesse. Con le condizioni economiche e di mercato in continuo mutamento, non ci aspettiamo che nel 2023 si ripeta una performance così negativa.

Ma gli investitori 60/40, che l’anno scorso sono rimasti scottati dall’inflazione troppo alta e dai tassi troppo elevati, potrebbero giungere alla stessa conclusione a cui siamo giunti noi molto prima dell’inizio del ciclo di inasprimento aggressivo della Federal Reserve, la banca centrale americana.

L’incorporazione di investimenti alternativi e l’allocazione in vari settori del credito possono offrire una migliore protezione dai ribassi. Inoltre, possono produrre rendimenti più elevati e creare fonti di rischio più diversificate rispetto al tipico portafoglio 60/40.

Profili di investimento

Sebbene ogni investitore – sia individuale o istituzionale – abbia obiettivi d’investimento e tolleranze al rischio diversi, ci sono alcuni punti di convergenza.

Un’inflazione alta per lungo tempo potrebbe esercitare un notevole freno sui mercati azionari e obbligazionari tradizionali. A nostro avviso, questo è un elemento a favore dell’inclusione in un portafoglio diversificato di asset come le infrastrutture globali e gli immobili privati. Questa considerazione parte dal fatto che entrambe le asset class hanno storicamente fornito un cuscinetto contro l’inflazione. Allo stesso modo, l’allocazione in credito privato e private equity potrebbe potenzialmente migliorare il profilo rischio/rendimento complessivo di un portafoglio, dati i rendimenti storici relativamente elevati e le correlazioni relativamente basse con l’azionario e l’obbligazionario pubblici.

Per quel che riguarda un’allocazione che vada oltre il tradizionale approccio 60/40, potrebbe essere interessante un ipotetico portafoglio 50/30/20 che investa il 50% in azioni, il 30% in obbligazioni e il 20% in strumenti finanziari alternativi per sfruttare i vantaggi che ciascuna asset class offre.

L’inclusione di ulteriori asset class comporta ulteriori rischi specifici (come il rischio di liquidità per molti investimenti privati). Al tempo stesso riteniamo che l’esposizione a più fonti di rischio e a più potenziali fonti di rendimento sia vantaggiosa per la maggior parte degli investitori.

Ecco quindi un focus sulla situazione legata alle bance centrali ed anche al portafoglio di investimento 60/40.

Altri articoli:

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Come proteggere il Portafoglio? https://www.investire-certificati.it/come-proteggere-il-portafoglio/ Thu, 10 Mar 2022 10:10:37 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=22604 Prima regola, non perdere: come proteggere il portafoglio di investimento? E’ questa una delle domande centrali che si pongono gli investitori di questi tempi. Ecco un’analisi di scenario dopo l’invasione delll’Ucraina da parte della Russia. A cura di Francesco Lomartire, Head of SPDR ETFs Southern Europe Come proteggere il portafoglio? Quali strategie per la gestione […]

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Prima regola, non perdere: come proteggere il portafoglio di investimento? E’ questa una delle domande centrali che si pongono gli investitori di questi tempi. Ecco un’analisi di scenario dopo l’invasione delll’Ucraina da parte della Russia. A cura di Francesco Lomartire, Head of SPDR ETFs Southern Europe

Come proteggere il portafoglio?

Quali strategie per la gestione del portafoglio? A seguito dell’inaspettata invasione dell’Ucraina da parte della Russia, crediamo che gli investitori debbano ora proteggere i loro portafogli da altri imprevisti e da un ulteriore aumento dell’inflazione. Gli investitori hanno a disposizione una gamma di investimenti difensivi che include esposizioni obbligazionarie a breve termine e debito governativo cinese, indici azionari e settori meno impattati dal conflitto, e Dividend Aristocrats dei mercati emergenti.

In questo contesto, vediamo quattro aree in cui gli investitori possono trovare esposizioni difensive o ripararsi da una potenziale tempesta, per proteggere il proprio portafoglio

Fixed Income: Considerare la Cina e le strategie con bassa duration

Sembra che l’onda d’urto iniziale si sia esaurita, ma è probabile che gli investitori rimangano diffidenti verso gli asset rischiosi, data l’incertezza su come evolverà la situazione. Quindi potrebbe esserci un po’ di cautela sul credito in generale e sulle obbligazioni high yield in particolare. Allo stesso modo, indici esposti al debito dei mercati emergenti in valuta locale potrebbero incontrare difficoltà non solo se esposti all’Europa dell’Est, ma anche perché il dollaro USA di solito si rivaluta in questo tipo di ambiente. Tuttavia, esposizioni più mirate, come i titoli di stato cinesi, hanno tenuto bene.

Le strategie a breve termine restano le più difensive. I mercati monetari prezzano ancora una politica monetaria molto restrittiva della banca centrale USA, che dovrebbe fungere da cuscinetto. Se la guerra si trascinerà, è probabile che le banche centrali intraprenderanno un percorso più basato sui dati per aumentare i tassi. Anche la parte breve della curva è meno a rischio di un improvviso rimbalzo della propensione al rischio e dalla trasmissione di pressioni inflazionistiche più elevate.

Proteggere il portafoglio: settore azionario

Come proteggere il portafoglio sull’azionario? Probabilmente cercando i paesi meno colpiti. Le azioni statunitensi e giapponesi potrebbero fornire un certo grado di protezione data la loro minore vicinanza all’epicentro dell’invasione russa. Inoltre, Stati Uniti e Giappone dipendono meno dalle materie prime russe.

Negli Stati Uniti, riteniamo che l’S&P MidCap 400 sia meglio posizionato nel contesto attuale, dato il suo profilo più domestico rispetto alle large cap. Inoltre, le valutazioni delle società a media capitalizzazione offrono un cuscinetto, essendo scambiate a un P/E a 12 mesi di 14,6x mentre l’S&P 500 è scambiato a un P/E di 18,8x (Dati: Bloomberg Finance L.P. alla chiusura del mercato del 24 febbraio 2022).

Anche la diversificazione geografica può essere una maniera per proteggere il portafoglio di investimento. Il Giappone potrebbe essere meno colpito dalle conseguenze dell’invasione. Inoltre, come per le mid cap statunitensi, i multipli del MSCI Japan non sono troppo tirati, con il P/E a 12 mesi a 12,3x. Le valutazioni non troppo elevate possono essere un fattore importante in entrambi i casi, poiché le esposizioni con multipli P/E elevati sono ora messe in discussione non solo dal previsto inasprimento delle politiche monetarie, ma anche dal deterioramento del sentiment. Sia il dollaro che lo yen potrebbero servire come valute rifugio e quindi incontrare una domanda più sostenuta.

Settori: l’Energy ed health per una protezione del portafoglio

investire su azioni americane

La protezione del portafoglio passa anche da una corretta scelta dei settori su cui investire. La gestione del portafoglio è quindi fondamentale.

Abbiamo visto flussi elevati negli ETF sull’energia nell’ultima settimana, ma non è una sorpresa, data l’importanza del prezzo del petrolio e del gas in questo conflitto. Il nuovo massimo da sette anni del prezzo del greggio contiene chiaramente un premio di rischio, ma potrebbe essere sostenuto dal significativo squilibrio tra domanda e offerta.

Questo squilibrio sembra destinato a crescere, con l’attività post-pandemica che si riprende in contemporanea con la possibile interruzione delle forniture dalla Russia. Il nuovo prezzo minimo per il Brent potrebbe diventare 100 dollari al barile.

Per mesi i prezzi delle azioni del settore energetico hanno reagito in ritardo rispetto all’incremento del prezzo del petrolio e il divario si è ampliato la scorsa settimana. Anche i prezzi del gas sono in aumento. Ciò data la posizione dominante della Russia nella fornitura di gas in Europa e l’arresto del progetto Nord Stream 2. Nonostante la forte performance per più di un anno, la valutazione del settore energetico è ancora al di sotto della sua media a lungo termine.

Analisi dei dati di investimento

Quali le posizioni dei portafogli di investimento degli istituzionali? Dai dati in custodia presso State Street notiamo che gli investitori istituzionali stanno aggiungendo esposizione sull’healthcare nei loro portafogli, in seconda posizione dopo il settore energetico. Tuttavia, in media, il settore sanitario è ancora estremamente sottopesato. Una delle principali preoccupazioni degli investitori è stata l’introduzione di limiti ai prezzi dei farmaci con prescrizione negli Stati Uniti, ma con questa crisi che va ad aggiungersi all’agenda politica di Biden, il risultato è diventato meno scontato per l’attuale amministrazione.

Proteggere il portafoglio: dividendi

Stabilità dei dividendi: Andare verso i mercati emergenti durante l’instabilità geopolitica. Cercare la stabilità dei dividendi nelle azioni dei mercati emergenti potrebbe fornire una certa protezione contro l’emergere dell’instabilità geopolitica. Prima dell’escalation del conflitto in Europa orientale, i mercati azionari globali stavano già considerando l’impatto che un cambiamento nel regime di tassi di interesse avrebbe avuto su titoli Growth rispetto a quelli Value. La convergenza dell’instabilità geopolitica con un ambiente pro-crescita meno attraente crea un contesto interessante per gli investitori ad implementare un approccio più difensivo, nella loro esposizione azionaria sui mercati emergenti.

Ecco, dunque, l’analisi di SPDR per strategie di investimento, gestione e protezione del portafoglio. Clicca qui per visionare invece le previsioni sulle borse di UBP.

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La Gestione del Consulente https://www.investire-certificati.it/la-gestione-del-consulente/ Sun, 27 Jun 2021 06:28:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=11474 La gestione da parte di un consulente finanziario di un portafoglio di certificati di investimento come deve essere fatta? Il consulente finanziario, indipendente o di qualche banca, come può consigliare di investire e poi gestire un portafoglio di certificates? Come diversificare il portafoglio dei certificates e come programmare le cedole? Chi è il consulente finanziario […]

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La gestione da parte di un consulente finanziario di un portafoglio di certificati di investimento come deve essere fatta? Il consulente finanziario, indipendente o di qualche banca, come può consigliare di investire e poi gestire un portafoglio di certificates? Come diversificare il portafoglio dei certificates e come programmare le cedole?

Chi è il consulente finanziario

Il Consulente Finanziario (in inglese, Financial Advisor) è un professionista esperto di finanza e dei connessi aspetti giuridici e fiscali, con particolare riferimento alla materia dei servizi d’investimento e alle operazioni di gestione capitali di aziende, istituzioni o privati (Asset Management).
Per la gestione del denaro dei suoi clienti e consigliargli futuri investimenti, il consulente finanziario deve trasmettergli sicurezza e affidabilità. Buona capacità di negoziazione e di comunicazione, forte capacità di problem solving e carisma sono caratteristiche fondamentali per esercitare questa professione.
La possibilità con i certificates di costruire dei portafogli a cedola, quindi con dei premi periodici, è una possibilità interessante da valutare.

Il compito del consulente

Il consulente finanziario che riceve incarico di gestione di un portafoglio ha il compito di valutare prima di tutto la conoscenza del cliente in materia di prodotti finanziari, analizzare i suoi obiettivi di investimento, la sua tolleranza al rischio e il suo orizzonte temporale e consigliare al cliente quali strumenti sono più adatti per raggiungere i suoi scopi.

Poi gli obbiettivi sono:

  • incassare le cedole ed i flussi di cassa periodici che maturano sui Certificates;
  • recuperare perdite, minusvalenze (eventuali titoli in perdita nel dossier titoli)
  • controllo rigoroso del rischio e giusto orizzonte temporale (solitamente massimo 3 anni)

A proposito del tempo la gestione del consulente deve osservare che mediamente i certificati che vengono acquistati a 18 mesi dalla scadenza hanno statisticamente molte più possibilità di andare a segno. Il motivo è che il tempo lavora a favore del certificato, non lo deprezza. A 18 mesi dalla scadenza un certificato che non ha violato le condizioni e la barriera, ha statisticamente buone possibilità di finire positivamente. Il tutto ovviamente poi dipende dalle condizioni di mercato. Eventi esogeni come la pandemia del Covid o simili possono determinare movimenti anche drastici dei sottostanti.

La diversificazione nella gestione

Nella gestione del consulente di un portafoglio con i certificates si può raggiungere la diversificazione di portafoglio, data anche la grande ampiezza dell’offerta dei certificati con cedola.
Permettere la costruzione di portafogli che siano in grado di generare dei flussi periodici è
un’esigenza particolarmente sentita dai consulenti. L’offerta avara di rendimenti del fronte obbligazionario, dove da molto tempo sappiamo che non ci sono rendimenti, ci convince a condividere qualche idea nel settore certificati di investimento.

nuove emissioni certificates

Presupposto

Come può la gestione di un consulente costruire un portafoglio che sia in grado di generare un flusso cedolare?
Gran parte dei certificati di investimento prevedono delle opzioni che permettono di incassare dei premi periodici; cedole condizionate, o incondizionate; cedole quindi totalmente slegate dall’andamento del sottostante.
Nel primo caso bisogna far sì che il titolo o l’indice azionario su cui implicitamente si va ad investire, rispetti una determinata condizione. Le opzioni legate al sottostante vengono acquistate per pagare poi le cedole, cioè vengono acquistate dall’emittente per far sì che il certificato possa pagare cedole, con diverse caratteristiche; cioè essere pagate mensilmente trimestralmente semestralmente o annualmente.

Criteri di selezione

La gestione di un consulente oculato, prima di arrivare a scegliere alcuni prodotti, deve valutare i criteri di selezione. Una sorta di percorso mentale che un consulente dovrebbe sempre fare.
Innanzitutto il consulente deve individuare quale potrà essere il rendimento si cerca di ottenere da questo portafoglio.

Quale rendimento

Quindi quanti certificati inserire in portafoglio in modo che la gestione generi un flusso cedolare annuo del 3 per cento con un grado di protezione il più alto possibile, oppure un flusso cedolare del 10 per cento annuo? Serve una soluzione in grado di generare un rendimento simile ad un portafoglio azionario.
Poi alla fine l’input viene comunque sempre dal rapporto con il proprio cliente; perché in base a quello che lui cerca, il consulente va poi a costruire questo portafoglio.

Pianificazione finanziaria

Si parte naturalmente dalla pianificazione finanziaria e una volta che si è trovato un punto d’incontro tra la richiesta del cliente e quello che sul mercato si vanno a fare le selezioni. Ovviamente il cliente chiede sempre il massimo rendimento possibile; sappiamo che questo non è fattibile sul mercato; pertanto bisogna accettare dei rischi,
quindi definire innanzitutto cosa si cerca dal portafoglio.

Il flusso cedolare

Anche il flusso cedolare atteso in quali termini di frequenza deve essere pagato?
il cliente richiede un’entrata mensile perché deve sostenere una serie di spese.
Oppure si può andare su certificati che paghino più in là nel tempo quindi ogni tre mesi, o anche annualmente. Una scelta in base alla situazione.

Rischio / Rendimento

Cosa si intende con rischio e rendimento negli investimenti? Una volta che il consulente ha definito quale può essere il ritorno, dovrà capire a quel punto che grado di rischio il cliente è in grado di sopportare; perché proprio in quel trade off tra il rischio il rendimento ci deve passare poi la giusta analisi da parte del consulente. Quindi vuoi puntare su un rendimento annuo del 8 per cento? Benissimo quale tipo di pay off, cioè quale certificato andiamo a cercare? Un certificato che abbia una protezione più ampia, un meccanismo di protezione conosciuto sul mercato come airbag. Quindi il payoff della struttura, dopo il quale il consulente sceglie a quel punto i sottostanti. Per esempio un profilo rischio / rendimento interessante si potrebbe ottenere con certificati:

  • Bonus su Eurostoxx 50
  • Reverse Bonus Cap su Eurostoxx 50
  • Equity Protection Cap su Eurostoxx 50
  • Bonus Cap su basket worst of di indici
investimenti rapporto rischio rendimento

Scelta del sottostante

Il sottostante è quella quell’attività finanziaria sulla base della quale il certificato poi si muove e quindi genera i flussi cedolari, protegge o non protegge il capitale. Anche in questo caso il consulente finanziario deve essere in grado di fare una valutazione e condividerla poi con il cliente sulla base di quelle che sono le caratteristiche dei sottostanti.

Se il portafoglio o il certificato che andiamo a ricercare deve generare un flusso cedolare di modesta entità, quindi un 2 e 3 per cento annuo, allora possiamo guardare anche a dei sottostanti con bassa volatilità; tecnicamente il rischio è minore e di conseguenza il premio atteso sarà minore.

Se il cliente che ho di fronte mi chiede di guadagnare il 15 20 per cento annuo è evidente che io debba andare poi a trovare delle soluzioni legate a titoli molto più volatili. Quindi anche la ricerca dei sottostanti deve passare attraverso la consapevolezza che più cerco rendimento più devo essere disposto a rischiare.

Infatti la selezione è prevalentemente incentrata su certificati che investono implicitamente su dei basket e non sul singolo titolo. In quel caso poi c’è un altro meccanismo un po più tecnico che è quello della correlazione. Invece è importante stabilire poi la scadenza del certificato che deve andare a unirsi con altri certificati. Ovviamente se l’orizzonte temporale preso in considerazione dal consulente è di tre anni non cercherà strumenti che scadano fra sei mesi. Evidentemente il consulente poi sarà costretto a reinvestire e comunque le caratteristiche sarebbero diverse.

Costruzione del portafoglio

Esaurita questa prima fase di selezione vediamo poi come si può arrivare alla costruzione di un portafoglio. Procediamo con una ipotesi di esempio.

  • un capitale a disposizione di 150 mila euro
  • un cliente con profilo evidentemente dinamico;
  • un orizzonte temporale di almeno 5 anni
  • una richiesta del cliente di un rendimento annuo di circa 8%
  • un rischio medio alto sul capitale

Il consulente può creare e proporre la gestione di un portafoglio composto da dieci certificati a capitale protetto condizionato; quindi vuol dire che andiamo ad attribuire un peso del 10 per cento a ciascun certificato. Perciò il consulente attribuisce 15mila euro per ogni certificato. Alcuni sottostanti possono andar meglio, altri possono andar peggio; parte di questi sono dotati di un opzione airbag, perché?

Un certificato con airbag è in grado di attutire meglio i colpi negativi di un eventuale ribasso dei mercati, elemento cruciale nella pianificazione del rischio effettuata dal consulente finanziario. Poi anche perché durante la vita del certificato l’airbag renderà il delta della struttura e un poco più basso. L’airbag oltre che proteggere alla scadenza ha la capacità di generare minore volatilità nel portafoglio del certificato stesso.

Le strategie

Le strategie operative sono un altro tassello del lavoro del consulente finanziario.

Cosa si riesce a fare con un portafoglio costruito con tali caratteristiche? Si possono creare delle strategie; quindi nel portafoglio gli asset possono generare un flusso cedolare di circa l’otto per cento, in questo caso il 7,65%. Una considerazione: quindi un 7,65 anno sia che i sottostanti salgano, sia che rimangano esattamente sui valori attuali, sia che perdano fino ed oltre un 30 per cento dei valori correnti del mercato.

Quindi è un portafoglio a scadenza; questa è un’analisi di scenario alla scadenza del portafoglio, cinque anni di tempo. Quindi naturalmente uno dei certificati potrà essere sostituito nel tempo o rimborsato anticipatamente. A scadenza noi non potremo sapere dove si troverà il mercato, ma possiamo fare delle simulazioni sui titoli azionari sottostanti; se questi titoli saranno cresciuti di prezzo o per nulla, o se avranno perso anche fino ed oltre un 30 per cento, il portafoglio genererà il rendimento che abbiamo cercato.

Questo perché la struttura dei certificati ti fa guadagnare in misura limitata, ma controllando il rischio e questo è positivo in una gestione di portafoglio..

In caso di ribassi

Altra ipotesi: se nello scenario peggiore tutti i titoli azionari sottostanti, dopo cinque anni si troveranno al 50 per cento del valore di partenza, quindi si saranno dimezzati tutti, cosa succederà al nostro portafoglio?

Naturalmente avremmo perso l’opzione di protezione del capitale, perché la barriera è stata violata, ma comunque perderemo meno; se il consulente ci chiede un portafoglio a basso rischio ci si può coprire fino a ribassi del mercato del 55 – 60 per cento.

Sapendo costruire nella maniera corretta un portafoglio di certificati si riesce a capire esattamente sin da subito quale potrebbe essere il massimo guadagno e la massima perdita. In questo caso a fronte di un più 50 con un 34 per cento, se invece va male quindi uno scenario meno 50, si perde il 29%.

Gestione passiva

I certificati naturalmente sono strumenti a gestione passiva, il che vuol dire che non c’è nessuno che gestisca nulla, pertanto le ipotesi che noi facciamo è che quello che vedremo verrà rispettato al centesimo, perché i certificati sono dei prodotti a formula.

La seconda considerazione è che dobbiamo considerare il rendimento lordo, ma attenzione perché trattandosi di rendimenti da certificati, i redditi sono da considerarsi redditi diversi; quindi compensano le minusvalenze e questo è utile per chi ha minusvalenze, una cosa non difficile da trovare nei portafogli gestiti.

La fiscalità italiana penalizza strumenti come i fondi comuni e gli Etf: quando perdono creano minusvalenze, ma tutte le volte che guadagnano dobbiamo pagare sempre e comunque l’imposta sul capital gain del 26%. I certificati invece permettono di compensare le perdite con i guadagni. La gestione di un consulente finanziario preparato deve tenerne conto.

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