Gli ETF sono fondi d'investimento appartenenti agli ETP http://investire-cert-1419291754.eu-west-3.elb.amazonaws.com/category/etf-2/ I migliori certificati di investimento li trovi su investire-certificati.it Fri, 17 Jan 2025 18:40:54 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://www.investire-certificati.it/wp-content/uploads/2021/06/cropped-android-chrome-192x192-1-32x32.png Gli ETF sono fondi d'investimento appartenenti agli ETP http://investire-cert-1419291754.eu-west-3.elb.amazonaws.com/category/etf-2/ 32 32 Previsioni Gas Naturale https://www.investire-certificati.it/previsioni-gas-naturale/ Fri, 17 Jan 2025 18:40:53 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=36044 Conviene investire sul gas naturale? Il 2025 si è aperto con un importante rialzo del settore delle materie prime energetiche. Quali sono le previsioni per il gas naturale? Al di là della tradizionale fiammata invernale dei prezzi, come si muoveranno domanda e offerta e quindi il prezzo del gas naturale? Per Luke Oliver, Head of Climate […]

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Conviene investire sul gas naturale? Il 2025 si è aperto con un importante rialzo del settore delle materie prime energetiche. Quali sono le previsioni per il gas naturale? Al di là della tradizionale fiammata invernale dei prezzi, come si muoveranno domanda e offerta e quindi il prezzo del gas naturale?

Per Luke Oliver, Head of Climate Investments di KraneShares il gas naturale è sempre più cruciale per la transizione energetica. A sostegno di previsioni positive per il gas naturale troviamo anche il prezzo della CO2 e dalla crescente domanda in arrivo dall’Asia. Ecco di seguito il report realizzato dall’analista con le previsioni per il gas naturale.

Quali previsioni per il gas naturale?

Si prevede che i prezzi del gas naturale rimarranno elevati, soprattutto in Europa, dove i livelli di stoccaggio sono inferiori rispetto all’anno scorso. Un prolungato inverno rigido e la continua ridotta fornitura di gas a causa dell’invasione russa in Ucraina potrebbero esercitare una pressione al rialzo sui prezzi del gas naturale.

In aggiunta a ciò, i potenziali cambiamenti normativi con la nuova amministrazione statunitense e le implicazioni per il conflitto Russia-Ucraina sono due fattori chiave che potrebbero influenzare l’offerta.

Piuttosto che assumere una posizione lunga sul gas naturale, pertanto, riteniamo che un modo più efficiente per ottenere un’esposizione al settore sia rappresentato dalle quote di emissione di CO2. Infatti, è molto difficile mantenere un posizionamento lungo sul gas naturale perché gli investitori possono ottenere un’esposizione diretta solo attraverso i futures, che possono essere incredibilmente costosi dal punto di vista del rendimento rolling, cioè del contango. 

Gatural Gas e CO2

prezzo gas

In alternativa, le quote di emissione di CO2, che sono interconnesse al gas e al mercato energetico in senso più ampio, sono il metodo di negoziazione più pulito e relativamente più economico, senza costi di stoccaggio e con un contango limitato.

Quando il prezzo della CO2 aumenta, diventa più costoso inquinare, poiché per compensare le loro emissioni le aziende devono spendere di più per acquistare lo stesso numero di crediti. La curva del costo marginale di abbattimento spiega di quanto deve aumentare il prezzo della CO2 affinché le industrie passino da combustibili ad alte emissioni (come il carbone) a combustibili a basse emissioni (come il gas).

Infatti, la combustione del carbone produce il doppio delle emissioni di CO2 rispetto alla combustione del gas. In particolare, il carbone emette 2 tonnellate di CO2 per unità di energia, mentre il gas ne emette solo 1 tonnellata. Questa differenza significa che, quando si brucia il carbone invece che il gas, i soggetti interessati devono acquistare il doppio dei crediti per tenere conto delle proprie emissioni. Pertanto, il gas rappresenta un’alternativa relativamente più attraente, poiché richiede meno crediti di CO2.

Attualmente il prezzo dei crediti di CO2 sta aumentando abbastanza da rendere il gas più interessante rispetto al carbone ed è per questo motivo che il gas naturale è attualmente la fonte di combustibile in più rapida crescita a livello globale.

Combustibili fossili e domanda di gas

Anche se in luoghi come l’Europa e gli Stati Uniti l’uso di combustibili fossili è in diminuzione, la domanda di gas è invece ancora in aumento nei Paesi in via di sviluppo come la Cina, l’India e il Vietnam, dove il consumo di energia è in crescita grazie allo sviluppo economico e all’aumento della classe media.

Per quanto riguarda l’offerta, questa continua a rappresentare una sfida. Pertanto, anche se in Europa potremmo assistere a una maggiore disponibilità di gas naturale in arrivo dai Paesi nordici, riteniamo che le condizioni nel mercato dell’energia rimarranno tese.

Dall’agosto 2022, l’Unione Europea ha ridotto in modo significativo l’utilizzo di gas naturale. Ad esempio, dall’agosto 2022 al marzo 2023, il consumo di gas è diminuito dell’80% e dal gennaio 2024 all’agosto 2024 è diminuito di un altro 22%.

PREZZO GAS TTF Grafico

Perché il prezzo del gas naturale può aumentare?

Quali previsioni per il natural gas? Vediamo alcuni fattori che potrebbero muovere il prezzo del gas. L’Europa si concentrerà sulla sicurezza energetica e sulla crescita economica, il che porterà probabilmente a un aumento dei prezzi sia del gas che della CO2. Poiché la domanda di energia continuerà a crescere, ed essendo anche più pulito del carbone, il gas rimarrà un forte tema di investimento per i prossimi cinque anni.

Di fronte ai cambiamenti nella transizione energetica, con il passaggio dal carbone al gas, al nucleare e infine alle energie rinnovabili, i mercati della CO2 rappresentano un’opportunità di investimento unica.

Presentano rendimenti attesi elevati (20-25% annualizzato) e una bassa correlazione con gli asset tradizionali come le azioni statunitensi, pur avendo un simile sharpe ratio. Ciò rende le quote di CO2 un valido investimento alternativo in ottica di diversificazione del portafoglio, offrendo vantaggi finanziari e un impatto ambientale positivo.

In sintesi, il gas naturale continua a svolgere un ruolo cruciale nella transizione energetica, spinto dal prezzo della CO2 e dalla crescente domanda in Asia. Per gli investitori, i mercati della CO2 offrono un modo per ottenere un’esposizione a questo cambiamento con un elevato potenziale di rendimento e una bassa correlazione con gli asset tradizionali”.

Questo l’outlook dell’economista di Kraneshares con le sue previsioni per il mercato di gas naturale e CO2.

Il presente articolo non rappresenta sollecito all’investimento in borsa o consulenza finanziaria. Il capitale investito è a rischio di perdita parziale o totale.

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Da Vontobel i primi Certificati sui Bitcoin in Italia https://www.investire-certificati.it/da-vontobel-i-primi-certificati-sui-bitcoin-in-italia/ Mon, 03 Jun 2024 09:45:36 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=33601 Arrivano su Borsa Italiana i primi certificati sul bitcoin. Ad emetterli è Vontobel, uno dei maggiori intermediari operativi nel settore di certificati di investimento e certificati a leva. Operativamente si tratta di 5 mini-future con leva variabile e senza scadenza che permettono all’investitore di sfruttare i movimenti rialzisti e ribassisti del bitcoin. Da notare come […]

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Arrivano su Borsa Italiana i primi certificati sul bitcoin. Ad emetterli è Vontobel, uno dei maggiori intermediari operativi nel settore di certificati di investimento e certificati a leva. Operativamente si tratta di 5 mini-future con leva variabile e senza scadenza che permettono all’investitore di sfruttare i movimenti rialzisti e ribassisti del bitcoin.

Da notare come questi certificates siano disponibili soltanto per gli investitori professionali. Pertanto, banche e intermediari finanziari consentiranno la negoziazione soltanto agliinvestitori professionali individuati secondo i criteri stabiliti dalla MiFID II.

Investire sui bitcoin con i certificati

Una delle caratteristiche chiave dei nuovi certificati sul bitcoin è rappresentata dalla leva variabile, che evita quindi l’effetto compounding. Si tratta quindi di prodotti indicati per speculazioni di breve-medio termine o, nel caso degli short, ad eventuali coperture di portafoglio.

Nei certificates è presente la leva, che va ovviamente maneggiata con cura. Di fatto permette di investire un capitale inferiore ottenendo una partecipazione più che proporzionale alla performance di Bitcoin, con profitti e perdite più ampi rispetto al movimento percentuale della criptovaluta.

Codice ISIN dei certificates su Bitcoin

CODICE ISIN
DE000VD40QF6
DE000VD40NR8
DE000VD40NS6
DE000VD40NQ0
DE000VD40NH9

Vontobel: strumenti per investire sulle criptovalute

Per Vontobel si tratta di un passo importante, come apripista in quella che sembra un settore sempre più seguito, anche dopo l’approvazione della SEC di ETF su Bitcoin e, più recentemente, ETF su Ethereum.

investire bitcoin

“Siamo orgogliosi di essere il primo emittente a quotare in Italia prodotti su Bitcoin” ha commentato sul tema Jacopo Fiaschini, responsabile Flow Products Distribution Italia “Questo primato conferma la nostra attenzione all’innovazione in generale e al tema criptovalute in particolare, un asset class che Vontobel ha reso disponibile su altre piazze finanziarie già a partire dal 2016.

L’approdo su Borsa Italiana di un prodotto quotato su Bitcoin offre un accesso a questa nuova asset class molto più semplice, trasparente e sicuro rispetto all’investimento diretto in Bitcoin, risolvendo in partenza ogni problema/rischio di custodia. Nonostante il Bitcoin sia oramai un asset class riconosciuta e ‘istituzionalizzata’, al momento l’operatività è riservata alla clientela professionale”.

Come funzionano i certificati a leva sul bitcoin di Vontobel

I Mini Future di Vontobel su Bitcoin sono caratterizzati dalla presenza di Knock-Out, una barriera che, se raggiunta dal sottostante, estingue anticipatamente il prodotto. Questa differisce dal livello di Strike e, mentre per lo Strike è previsto un ricalcolo su base giornaliera, per il Knock-Out il ricalcolo è su base mensile, e viene effettuato in modo tale che il nuovo valore sia al di sopra dello Strike.

Nello scenario in cui sia raggiunto il livello Knock-Out, i Mini Future prevedono un rimborso parziale del capitale investito, dato dallo “Stop Loss Buffer” (pari alla differenza tra Knock Out e Strike del certificato sul bitcoin).

Come tutti i Certificati, anche questi prodotti sono fiscalmente efficienti. Eventuali capital gain ottenuti con questi derivati che hanno per sottostante il prezzo del bitcoin sono da considerarsi a tutti gli effetti redditi diversi. In conseguenza di ciò, consentono di compensare plus e minusvalenze maturate tramite strumenti finanziari di altra natura.

Il prodotto presentato in questo articolo è disponibile soltanto per investitori professionali. I certificates sono prodotti complessi e il capitale investito è a rischio

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ETF su Ethereum https://www.investire-certificati.it/etf-su-ethereum/ Fri, 31 May 2024 14:13:15 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=33584 Dopo l’approvazione degli ETF sul bitcoin, sono stati approvati dalla SEC, il regolatore finanziario americano, anche gli ETF sul prezzo spot di Ethereum. Pertanto, non appena le 9 società che hanno chiesto il lancio dell’ETF su Ethereum, tra cui BlackRock, Fidelity, Franklin Templeton, Invesco e ARK 21Shares, avranno adeguato le loro dichiarazioni di registrazione S-1, […]

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Dopo l’approvazione degli ETF sul bitcoin, sono stati approvati dalla SEC, il regolatore finanziario americano, anche gli ETF sul prezzo spot di Ethereum. Pertanto, non appena le 9 società che hanno chiesto il lancio dell’ETF su Ethereum, tra cui BlackRock, Fidelity, Franklin Templeton, Invesco e ARK 21Shares, avranno adeguato le loro dichiarazioni di registrazione S-1, potranno emettere lo strumento per investire long, ossia al rialzo, su Ethereum.

La SEC approva ETF su Ethereum

Cosa cambia per il mondo di bitcoin, Ethereum e per il comparto delle criptovalute con l’ETF su Ethereum? “Gli ETF Spot su Bitcoin avevano già attirato l’attenzione del mondo finanziario tradizionale, sia per l’ingresso su questo mercato dei principali player della finanza mondiale che per il grande afflusso di denaro da parte degli investitori” si legge in un commento di Luciano Serra, manager presso la Borsa di Stoccarda “operativamente abbiamo registrato in soli tre mesi l’acquisto di oltre 200.000 Bitcoin e una importante crescita di valore del mercato delle criptovalute”.

ETF su Bitcoin ed Ethereum

investire bitcoin

Fra le altre recenti news del mondo bitcoin e criptovalute troviamo ad aprile l’approvazione ad Hong Kong della Securities and Futures Commission (SFC) del lancio di ETF spot sia su Bitcoin che su Ethereum. “E’ possibile che questo risultato internazionale abbia aumentato la pressione sull’autorità di regolamentazione statunitense nell’adozione di una misura per rimanere competitiva ed evitare che il proprio mercato finanziario rimanesse indietro” ha proseguito il manager della Borsa digitale di Stoccarda “La decisione positiva costituisce sicuramente un’altra pietra miliare verso l’adozione delle criptovalute da parte delle istituzioni finanziarie su scala globale”.

Come si sta muovendo il prezzo dell’Ethereum?

Il prezzo di Ethereum è salito in maniera significativamente nelle ultime settimane. Nella prima fase dell’anno il bitcoin aveva sovraperformato rispetto all’Ethereum, un trend che è cambiato recentemente, con maggiori acquisti su questa criptovaluta. Operativamente Ethereum è salito di circa il 60% da inizio anno, arrivando sopra i 3.800 dollari, prima di correggere negli ultimi giorni sulla scia della ripresa del dollaro. Troviamo una solida resistenza in area 4.000-4.050 dollari, livelli su cui sono anche collocati i massimi storici, siglati lo scorso marzo.

Grafico Ethereum

Grafico Ethereum da piattaforma di trading Swissquote

Al momento la capitalizzazione di Ethereum è di circa 440 miliardi di dollari, poco più del 30% rispetto al bitcoin. La nascita di questi nuovi ETF specifici su Ethereum potrebbe favorire l’afflusso di masse di denaro anche su Ethereum. Gli ETF su Ethereum rendono di fatto più semplice investire sulle criptovalute, sia per retail che per istituzionali, che hanno prodotti regolamentati per puntare su Ethereum (dopo gli ETF su Bitcoin già disponibili da mesi). Chiaramente bisogna vedere quanto ciò sia già scontato nell’attuale quotazione di borsa.

Altri articoli sul mondo delle criptovalute

Il presente articolo è redatto a fine informativo e non rappresenta in alcun modo sollecito all’investimento in borsa. Bitcoin, Ethereum, criptovalute e altri prodotti finanziari derivati legati alle criptovalute sono prodotti ad alto rischio per il capitale.

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ETF su Uranio ed Energia nucleare https://www.investire-certificati.it/etf-uranio/ Tue, 12 Mar 2024 15:06:26 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=32788 Conviene investire sull’uranio? Numeri alla mano, la transizione energetica prosegue, seppur lentamente. L’uranio e l’energia nucleare giocano un ruolo chiave in quest’ottica. Per l’Europa, però, non mancano i problemi. Il prezzo dei combustibili dei reattori è salito notevolmente, mentre la Russia mantiene un ruolo centrale nella catena di approvvigionamento, nonostante le sanzioni. Nel frattempo il […]

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Conviene investire sull’uranio? Numeri alla mano, la transizione energetica prosegue, seppur lentamente. L’uranio e l’energia nucleare giocano un ruolo chiave in quest’ottica. Per l’Europa, però, non mancano i problemi. Il prezzo dei combustibili dei reattori è salito notevolmente, mentre la Russia mantiene un ruolo centrale nella catena di approvvigionamento, nonostante le sanzioni. Nel frattempo il prezzo dell’uranio è salito dell’80% nell’ultimo anno.

ETF su aziende del settore uranio

Come investire sul tema uranio ed energia nucleare con gli ETF? Una nuova proposta in tal senso arriva da un ETF di HANetf, piattaforma white-label indipendente di ETF ed ETC. Nel dettaglio si tratta dello Sprott Junior Uranium Miners UCITS ETF.

Questo fondo passivo, progettato insieme a Sprott AM, leader negli investimenti in materie prime per la transizione, offrirà agli investitori un’esposizione alle società estrattive di uranio di piccole e medie dimensioni che potrebbero beneficiare maggiormente di una forte crescita nel prossimo futuro. Non si acquista quindi uranio, ossia non si investe sulla materia prima, ma si punta sul comparto, con focus sulle piccole e media aziende. Sono quelle con maggior spazio di crescita, ma al tempo stesso anche le più volatili. Insomma, non manca il rischio.

Complessivamente il settore dell’energia nucleare sta subendo una forte spinta da quando è stata riconosciuta come energia affidabile e a basse emissioni di carbonio. Inoltre, l’attuale squilibrio tra domanda e offerta di uranio – elemento alla base della produzione energetica – è destinato ad aumentare e ciò potrebbe essere un fattore dal quale gli estrattori di uranio potrebbero trarre grande vantaggio.

prezzo uranio
Andamento del prezzo dell’uranio in borsa

Investire su uranio ed energia nucleare

L’ETF simile in versione americana ha fatto registrare un buon gradimento, raccogliendo circa 350 milioni di dollari. Il tema della transizione energetica spinge la domanda verso energie alternative, anche se la transizione senz’altro sarà lenta.

Sul tema vale la pena ricordare come nei mesi scorsi, nel corso del COP28, 22 i Paesi hanno sottoscritto una Dichiarazione in cui si impegnavano a triplicare la capacità energetica nucleare entro il 2050. Tra questi troviamo anche Stati Uniti, Canada, Francia, Giappone e Regno Unito. In altre parole, la domanda di uranio ed energia nucleare pare destinata a crescere, con potenziali benefici anche per le aziende impegnate nel settore.

Perché un ETF per investire sul tema uranio? Hector McNeil, Co-Founder e Co-CEO di HANetf, ha così commentato: “I prezzi dell’uranio hanno registrato un notevole apprezzamento nell’ultimo anno, entrando in un nuovo mercato toro. Ciò in relazione al ruolo indispensabile che ricopre l’energia nucleare nella transizione energetica, sempre più evidente”. Di fatto la crescita dell’interesse degli investitori è stata affiancata da una crescita del prezzo. Per il manager “Finora, però, mancava in Europa un ETF incentrato sugli estrattori di uranio small e medium cap. Siamo quindi molto orgogliosi di lanciare il primo ETF UCITS junior con focus sull’estrazione dell’uranio in Europa in collaborazione con Sprott Asset Management, leader nel settore degli investimenti in uranio”.

Altri articoli su questo tema:

Focus ETF Bitcoin: ETF sul Bitcoin SpotETF Blockchain.

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ETF per investire sul Bitcoin https://www.investire-certificati.it/etf-per-investire-sul-bitcoin/ Mon, 15 Jan 2024 15:24:44 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=32114 Nei giorni scorsi è arrivata, dopo anni di attesa, l’approvazione della SEC per il lancio di prodotti ETF sul bitcoin spot. La Securities Exchange Commission, la Consob statunitense, ad inizio gennaio era stata vittima di un attacco hacker, come spiegato nel commento di mercato del broker IG. Era quindi trapelata una fake news, relativa ad […]

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Nei giorni scorsi è arrivata, dopo anni di attesa, l’approvazione della SEC per il lancio di prodotti ETF sul bitcoin spot. La Securities Exchange Commission, la Consob statunitense, ad inizio gennaio era stata vittima di un attacco hacker, come spiegato nel commento di mercato del broker IG. Era quindi trapelata una fake news, relativa ad una sua approvazione dell’ETF. Notizia che di fatto non si è rivelata del tutto infondata, visto che pochi giorni più tardi è arrivata una conferma ufficiale.

Con l’approvazione del lancio di ETF sul Bitcoin spot le criptovalute si avvicinano sempre più al mondo della finanza tradizionale. Si tratta di un altro tassello nella crescita del bitcoin, un passo che lo avvicina ulteriormente agli investitori ed offre forse maggiore trasparenza ad uno strumento da sempre molto volatile.

Bitcoin ok della SEC agli ETF

“L’approvazione da parte della SEC di tutte le undici richieste di autorizzazione relative agli ETF fisici sul prezzo spot del Bitcoin (tra cui BlackRock, Fidelity Investments e Franklin Templeton) costituisce senza ombra di dubbio una tappa storica per il settore degli asset digitali” ha commentato Luciano Serra, Country Manager Italia di Boerse Stuttgart Digital.

Investire sul Bitcoin - ETF sul bitcoin
Investire sul Bitcoin – ETF sul bitcoin

 “Questa decisione da parte del regolatore statunitense rafforzerà e affermerà la legittimità degli asset digitali, ampliando notevolmente i possibili investimenti da parte degli investitori istituzionali nel settore. Il manager ha poi spiegato che “l’approvazione rappresenta inoltre un nuovo e decisivo passo verso la fase di maturità del Bitcoin e delle criptovalute, e contribuirà a ridurne anche la volatilità. In sostanza, la legittimità degli asset digitali ne uscirà rafforzata e affermata. La decisione semplifica l’acquisto e la gestione fiscale, portando indirettamente il Bitcoin nel portafoglio di molti investitori tradizionali, sia istituzionali che retail”. Dopo tanti stop agli ETF sul Bitcoin in passato, la SEC ha quindi cambiato direzione, approvando i nuovi prodotti finanziari.

Investire sul Bitcoin

Come investire sul bitcoin? Ben prima degli ETF spot sul Bitcoin il broker IG ha lanciato una serie di strumenti per chi vuole fare trading sul bitcoin e sulle altre criptovalute. Si parte con i CFD, i contratti per differenza, da sempre punto di forza di IG, che permettono il trading su criptovalute quali bitcoin, ethereum, bitcoin cash, EOS, Stellar, Litecoin, Cardano. È poi disponibile anche l’indice Crypto10, per assumere una posizione bilanciata sulle principali monete virtuali con un unico strumento. L’offerta di strumenti di trading sulle criptovalute prosegue con i Turbo24 certificates, dove sono disponibili Bitcoin ed Ether.

Con i Turbo24 è possibile investire al rialzo o al ribasso su uno strumento finanziario, in questo caso sul Bitcoin e su Ethereum, scegliendo fra vari livelli di knock-out, che rappresentano di fatto uno stop loss automatico. Fra le particolarità dei Turbo24 troviamo la possibilità di trading 24h, una particolarità decisamente importante per uno strumento la cui negoziazione non prevede pause, come appunto il bitcoin.

Approfondimenti

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GraniteShares punta sull’Italia con gli ETP https://www.investire-certificati.it/graniteshares-punta-sullitalia-con-gli-etp/ Mon, 04 Sep 2023 02:19:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=29244 GraniteShares ha nominato Gianmarco Roncarolo Sales Director per l’Italia. Il suo compito sarà quello di promuovere la gamma di ETP di GraniteShares quotati su Borsa Italiana. Gianmarco Roncarolo a GraniteShares Con una nota GraniteShares ha annunciato la nomina di Gianmarco Roncarolo, destinato ad essere punto di riferimento per il mercato italiano “L’obiettivo è quello di […]

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GraniteShares ha nominato Gianmarco Roncarolo Sales Director per l’Italia. Il suo compito sarà quello di promuovere la gamma di ETP di GraniteShares quotati su Borsa Italiana.

Gianmarco Roncarolo a GraniteShares

Con una nota GraniteShares ha annunciato la nomina di Gianmarco Roncarolo, destinato ad essere punto di riferimento per il mercato italiano “L’obiettivo è quello di promuovere in Italia gli innovativi prodotti di GraniteShares, che permettono in modo efficiente di prendere esposizione a leva, long e short, su singole azioni e panieri di titoli azionari”.

Laureato alla Bocconi, prima di entrare in GraniteShares, Gianmarco Roncarolo ha lavorato per quasi 4 anni in Leonteq, solida emittente svizzera, dove ricopriva il ruolo di sales di certificati di investimento. In precedenza, ha inoltre lavorato per UBS Asset Management e Be Consulting.

ETP – GraniteShares investe sull’Italia

GraniteShares ETP

A commentare la nomina di Roncarolo come manager per l’Italia per l’azienda è Will Rhind, fondatore e CEO di GraniteShares, azienda operativa su ETF ed ETP. “Siamo lieti di annunciare l’ingresso di Gianmarco per aiutarci a sviluppare il business in Italia” ha spiegato Rhind “Questa nomina è il segno concreto dell’impegno che la società vuole mettere sul mercato italiano, che ha rilevanza strategica nell’espansione europea. La sua nomina permetterà a GraniteShares di far conoscere al meglio la sua gamma di prodotti agli investitori italiani”.

Decisamente entusiasta anche Roncarolo “La nostra offerta di prodotti ha grande potenzialità in Italia ed è chiara la volontà della società di investire in questo mercato. Sono sicuro che saremo in grado di esprimere al meglio questa potenzialità, offrendo agli investitori italiani soluzioni di investimento innovative ed efficienti.”

GraniteShares

Proseguiamo con un breve focus su GraniteShares. Si tratta di una società di investimento specializzata nella creazione e gestione di prodotti ETF ed ETP. Grazie alla tecnologia finanziaria, la società offre agli investitori soluzioni innovative, permettendo agli investitori di prendere esposizioni a leva in modo efficiente, su singole azioni o basket di titoli. Con il supporto di Bain Capital Ventures, l’azienda ha lanciato il suo primo prodotto negli Stati Uniti nel 2017 ed è ora in rapida crescita. Complessivamente vanta oltre USD 1,7 miliardi di asset in gestione tramite una diversificata gamma di strategie d’investimento.

ETP di GraniteShares su Borsa Italiana

Al momento sono oltre 50 gli ETP di GraniteShares negoziabili nel mercato ETFplus di Borsa Italiana. Si tratta di prodotti interamente collateralizzati, con sottostanti alcuni dei più rilevanti titoli italiani (come UniCredit, Intesa, Eni), ma anche azioni internazionali (fra cui ricordiamo Tesla, Nvidia, Nio). Recentemente la società ha anche quotato 4 ETP sull’indice FTSE MIB, con leva 3x e 5x.

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ETF Nasdaq 100: cambiano i pesi https://www.investire-certificati.it/etf-nasdaq-100-cambiano-i-pesi/ Fri, 14 Jul 2023 09:27:45 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=28785 ETF e Nasdaq 100: un ribilanciamento “speciale” per ridurre la dipendenza dalle Big Tech. Cambiano i pesi delle maggiori azioni dal 24 luglio 2023. E’ tempo di ribilanciamento per il Nasdaq. Tra gli ETF che replicano l’indice Nasdaq 100, quali sono quelli che hanno in portafoglio un maggior numero di azioni delle 7 Big Tech? […]

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ETF e Nasdaq 100: un ribilanciamento “speciale” per ridurre la dipendenza dalle Big Tech. Cambiano i pesi delle maggiori azioni dal 24 luglio 2023.

E’ tempo di ribilanciamento per il Nasdaq. Tra gli ETF che replicano l’indice Nasdaq 100, quali sono quelli che hanno in portafoglio un maggior numero di azioni delle 7 Big Tech? Potrebbero subire maggiore volatilità ed oscillazioni di prezzo a causa di un ribilanciamento dei pesi delle azioni che compongono l’indice tecnologico americano. Il rialzo costante e continuo di queste sette azioni ha causato una distorsione e reso l’indice troppo dipendente dalle Big Tech.

Nasdaq 100: il miglior indice tecnologico

Il Nasdaq 100 è un importante indice delle più grosse società tecnologiche ed uno degli indici più seguiti al mondo. Include infatti 100 delle più grandi aziende non finanziarie, ad alta tecnologia quotate sul mercato americano; dei veri e propri giganti tecnologici che tutti conoscono: Microsoft, Apple, Google, NVIDIA, Amazon, Tesla e Meta. Le dimensioni sempre crescenti di queste sette società, hanno però raggiunto dimensioni tali, sia singolarmente che nell’insieme, che rischiano di rendere l’indice Nasdaq 100 volatile e vulnerabile.

ETF Nasdaq 100
Nasdaq

Questo gruppo di azioni sempre in crescita rappresenta ormai circa il 50% del peso totale dell’indice tecnologico americano. Le fluttuazioni dei prezzi di una o più di queste grandissime aziende rende l’indice vulnerabile ed influenzabile alle loro fluttuazioni di prezzo. Inoltre l’indice ha perso nel tempo la diversificazione che dovrebbe avere ogni indice.

Indice Nasdaq 100: ribilanciamento speciale del 24 luglio

Per evitare di correre rischi, il Nasdaq ha pensato di procedere ad un ribilanciamento “speciale” dei pesi all’interno dell’indice. Tutto ciò avverrà il prossimo 24 luglio 2023; le quote di ciascuna società componente l’indice verranno ridistribuite in modo da ridurre la concentrazione e i rischi. Anche se è stato chiarito che questo ribilanciamento “speciale” non provocherà l’eliminazione di alcuna delle attuali società componenti l’indice Nasdaq 100, e nemmeno qualche aggiunta, non sappiamo in che modo saranno variate le percentuali delle attuali ponderazioni. Possiamo fare delle ipotesi.

Nasdaq 100 e peso attuale delle Big Tech

Come sono distribuiti attualmente i pesi delle Big tech all’interno dell’indice Nasdaq 100? I dati sui pesi percentuali delle Big Tech nell’indice Nasdaq 100 si possono controllare sul sito MarketScreener. Secondo questa fonte, a luglio 2023 le sette Big Tech avevano le seguenti quote:

  • Apple: 12,10% AAPL
  • Microsoft: 11,88% MSFT
  • Amazon: 6,17% AMZN
  • NVIDIA: 4,75% NVDA
  • Tesla: 4,17% TSLA
  • Alphabet (Google): 7,05% (sommando le due classi di azioni) GOOGL
  • Meta (Facebook): 3,27% META

Il totale è quindi il 49,39% dell’indice NASDAQ, una percentuale molto alta. Troppo specialmente per le azioni di Microsoft (2,51 trilioni di dollari di capitalizzazione), Apple (quasi 3 trilioni di dollari) e Alphabet (1,52 trilioni di dollari). Ricordiamo che un trilione equivale e mille miliardi.

Il Ribilanciamento speciale del Nasdaq

Il ribilanciamento “speciale” del Nasdaq100 non capita spesso, anzi succede molto raramente; si verifica solo quando l’indice presenta uno squilibrio eccessivo tra le proprie componenti. L’ultimo ribilanciamento di questo tipo risale al 2011, quando Apple dominava da sola l’indice con una quota del 20%. Normalmente l’indice Nasdaq 100 si rinnova una volta all’anno a dicembre, con la possibilità di piccoli aggiustamenti trimestrali.

L’obiettivo del ribilanciamento è quello di mantenere il Nasdaq 100 come un indice rappresentativo delle tendenze e delle innovazioni di tutto il settore tecnologico; non solo, offrendo anche agli investitori un’esposizione diversificata e bilanciata alle aziende più dinamiche e in crescita del mercato americano.

Conseguenze per gli ETF

La conseguenza diretta di questo ribilanciamento è che i fondi comuni di investimento e gli ETF che replicano l’indice dovranno adeguarsi alla nuova composizione, vendendo parte delle loro azioni delle sette Big Tech e aumentando le loro posizioni nelle restanti 93 società. Questo potrebbe generare dei movimenti significativi sul mercato azionario, con una maggiore domanda per le azioni meno rappresentate e una minore domanda per quelle più sovra pesate.

Attenti a questi ETF

Quali ETF saranno più influenzati da questo cambio di pesi sul NASDAQ 100? Tra gli ETF che replicano l’indice Nasdaq 100, quelli che hanno in portafoglio un maggior numero di Big Tech, potrebbero quindi subire una maggiore oscillazione. Sono soprattutto tre gli ETF che verranno influenzati dai nuovi pesi.

  • iShares Nasdaq 100 UCITS ETF (Acc), che ha una quota del 42,08% investita nelle sette Big Tech e una dimensione del fondo di 8.872 milioni di euro ha sfruttato al massimo il rialzo delle 7 Big tech realizzando quest’anno un ottimo 37, 5%.
  • Invesco EQQQ Nasdaq-100 UCITS ETF, possiede una quota del 41,81% investita nelle sette Big Tech e una dimensione del fondo di 4.613 milioni di euro.
  • Lyxor Nasdaq-100 UCITS ETF – Acc, gestisce nel proprio portafoglio una quota del 41,77% investita nelle sette Big Tech e una dimensione del fondo di 1.740 milioni di euro.

Cosa succederà a questi tre ETF? Dovranno vendere parte delle loro azioni delle Big Tech per adeguarsi al nuovo ribilanciamento dell’indice NASDAQ 100, il che potrebbe influenzare negativamente il loro rendimento nel breve termine. Tuttavia, potrebbero anche beneficiare di una maggiore diversificazione e di una minore esposizione ai rischi legati alla volatilità delle Big Tech nel lungo termine.

ETF sull’indice Nasdaq 100

Per una informazione più completa riportiamo anche una tabella con i migliori ETF sull’indice Nasdaq 100 che subiranno qualche ripercussione a causa del cambio dei pesi e del ribilanciamento che avverrà il prossimo 24 Luglio.

ETF sul indice Nasdaq 100 Valuta Dimensioni (M) TER 1 Anno in %
Amundi Nasdaq 100 UCITS ETF EUR (C) EUR 861 0,23% 27,28%
Lyxor Nasdaq-100 UCITS ETF – Acc EUR 1.724 0,22% 27,25%
Amundi Nasdaq 100 UCITS ETF USD USD 184 0,23% 26,98%
Xtrackers Nasdaq 100 UCITS ETF 1C USD 317 0,20% 26,87%
Invesco EQQQ Nasdaq-100 UCITS ETF USD 4.613 0,30% 26,75%
Invesco EQQQ Nasdaq-100 UCITS ETF Acc USD 1.367 0,30% 26,75%
iShares Nasdaq 100 UCITS ETF (Acc) USD 8.872 0,33% 26,71%
AXA IM Nasdaq 100 UCITS ETF USD Acc USD 454 0,14%
(Fonte: JustETF)

Ipotesi di ribilanciamento

Il Nasdaq 100 non ha ancora comunicato di quanto verranno cambiati i pesi delle Big Tech dopo il ribilanciamento, ossia il cambio di peso delle azioni nel computo dell’indice. Si può ipotizzare che verranno ridotti in modo proporzionale alla loro attuale sovra rappresentazione. Ad esempio, se il Nasdaq decidesse di portare il peso complessivo delle Big Tech al 40% dell’indice, cioè al massimo di ribilanciamento possibile, allora i pesi individuali potrebbero diventare:

  • Apple: 9,78% (dal 12,10%)
  • Microsoft: 9,59% (dal 11,88%)
  • Amazon: 4,98% (dal 6,17%)
  • NVIDIA: 3,84% (dal 4,75%)
  • Tesla: 3,37% (dal 4,17%)
  • Alphabet (Google): 5,70% (dal 7,05%)
  • Meta (Facebook): 2,64% (dal 3,27%)

Questa è solo una ipotesi ed i valori sono indicativi e non ufficiali. Tuttavia danno una idea di quanto potrebbe cambiare il ribilanciamento dell’indice di riferimento e di conseguenza anche l’ETF. Il Nasdaq dovrebbe annunciare i nuovi pesi 10 giorni prima del 24 luglio 2023, data in cui entrerà in vigore il ribilanciamento.

Le azioni favorite

Se le Big Tech perderanno un poco del loro grande peso nell’indice, chi invece lo vedrà crescere? Le azioni a bassa e media capitalizzazione come Starbucks, Mondelez, Booking Holdings, Gilead Sciences , Intuitive Surgical, Analog Devices e Automatic Data Processing. Questi titoli vedranno aumentare il loro peso nell’indice Nasdaq 100 e quindi saranno comprati dai fondi. In questo modo gli ETF sul Nasdaq 100 verranno ricalibrati secondo i nuovi pesi. Come cambieranno i pesi ancora non si sa, viene annunciato in queste ore. Quindi l’indice tecnologico nell’attesa vive un momento di relativa incertezza.

I nuovi pesi

Il peso sull’indice Nasdaq 100 dei “sette magnifici” (Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla) viene abbassato d’autorità: dal 48,5% ad un massimo del 40% del totale a partire dal 24 luglio. Ora ciascuno dei sette titoli vale almeno il 4,5% dell’intero listino: Microsoft pesa per il 12,91%, seguito da Apple (12.47%), Nvidia (7.04%), Amazon (6.89%) e Tesla (4.50%).

In circolazione ci sono 24 Etf che replicano il Nasdaq 100, il cui valore è di 271 miliardi di dollari. Il 3,55% di questa cifra, percentuale da decurtare per far scendere le nuove ponderazioni dal 43,55% al 40%, ammontano a 9,6 miliardi. Questi cambiamenti con le trimestrali che stanno arrivando, determinano grande incertezza.

Aggiornamento post ribilanciamento del NASDAQ

Aggiornamento dopo il cambio dei pesi sul Nasdaq 100, che incide anche sugli ETF settoriali: Ecco il ribilanciamento definito dal 24 luglio 2023 sul Nasdaq. Nessun grande cambiamento per Apple, scendono maggiormente Microsoft e Nvidia. Con il ribilanciamento del Nasdaq cambiano i pesi delle azioni, a favore dei titoli con una minore capitalizzazione.

Azione NasdaqPeso precedente dell’azionePeso post ribilanciamento
Apple12,06%11,50%
Microsoft12,74%9,80%
Alphabet (Google)7,61%5,70%
Amazon6,91%5,30%
Nvidia7,28%4,30%
Meta4,46%3,70%
Tesla4,44%3,40%

Leggi anche:

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ETF Terre Rare https://www.investire-certificati.it/etf-terre-rare/ Sun, 11 Dec 2022 21:44:16 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=26135 Investire in ETF Terre Rare è possibile perché sono quotate anche presso la Borsa Italiana. Sono rari anche gli ETF disponibili; la scelta si restringe molto. L’ETF tematico sulle terre rare è il VanEck Vectors Rare Earth and Strategic Metals UCITS. In certe fasi di mercato il prezzo delle terre rare è salito rapidamente rendendo […]

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Investire in ETF Terre Rare è possibile perché sono quotate anche presso la Borsa Italiana. Sono rari anche gli ETF disponibili; la scelta si restringe molto. L’ETF tematico sulle terre rare è il VanEck Vectors Rare Earth and Strategic Metals UCITS.

In certe fasi di mercato il prezzo delle terre rare è salito rapidamente rendendo vantaggioso l’investimento negli ETF dedicati. Però non vanno nascosti anche i rischi dell’investimento in ETF Terre Rare; questi strumenti hanno una bassa capitalizzazione, ed una scarsa differenziazione dei fondi, che si compongono di pochi titoli. Prima però vediamo gli ETF.

Cosa sono gli ETF?

Gli ETF (Exchange-Traded Funds) sono fondi di investimento che replicano l’andamento di un indice di mercato, come ad esempio l’indice azionario S&P 500. Gli ETF sono simili ai fondi comuni di investimento, ma differiscono in quanto possono essere scambiati in borsa come le azioni. Ciò significa che gli investitori possono acquistare e vendere facilmente le quote degli ETF durante la giornata di negoziazione, permettendo loro di beneficiare dei movimenti del mercato in tempo reale. Gli ETF sono spesso considerati un modo conveniente ed efficiente per diversificare un portafoglio di investimenti.

Cosa sono le Terre Rare?

Con il termine Terre Rare (Rare Earth, in inglese) si intende 17 elementi della tavola periodica che sono dei metalli rari. Le terre rare sono un gruppo di metalli di transizione utilizzati in una varietà di applicazioni tecnologiche, come ad esempio nella produzione di dispositivi elettronici, nella realizzazione di materiali per la difesa e nella medicina. Questi metalli sono chiamati “terre rare” perché sono difficili da trovare e da estrarre, e ciò li rende preziosi e rari. Sono presenti in piccole quantità in diverse rocce e minerali, e la loro estrazione richiede tecniche specializzate. Quali sono questi metalli rari? Eccoli:

  • Scandio
  • Ittrio
  • Lantanio
  • Cerio
  • Praseodimio
  • Neodimio
  • Promezio
  • Samario
  • Europio
  • Gadolinio
  • Terbio
  • Disprosio
  • Olmio
  • Erbio
  • Tulio
  • Itterbio
  • Lutezio

Caratteristiche delle Terre Rare

Questi metalli si estraggono con difficoltà e quindi il loro costo di estrazione è molto alto; in più nei prossimi anni la domanda crescente potrebbe superare l’offerta, spingendo il rialzo dei prezzi.

Chi controlla questo mercato è sopra tutto la Cina, anche se gli Stati Uniti stanno cercando di aumentare la produzione e le ricerche. I pochi ETF Terre Rare esistenti infatti si compongono di un numero ristretto di titoli, con la Cina che copre circa il 35% del paniere.

Investimento indiretto

ETF

Un altro aspetto da considerare è che l’investimento in Terre Rare è indiretto, cioè mediante l’acquisto di azioni delle società che le estraggono. Non si investe direttamente sulle materia prima, ma solo su un ETF poco differenziato, perché contiene un piccolo numero di società estrattive; per di più con rischio cambio. Le Terre Rare infatti non hanno una quotazione ufficiale e non esistono quindi contratti future sulle Terre Rare.

Per capire cosa significa osserviamo invece che l’indice Crb, indice delle materie prime, è costruito direttamente sul valore di un paniere di materie prime in base al loro prezzo “future”. Si tratta quindi del prezzo di mercato di 19 commodity tradizionali come alluminio, cacao, caffè, rame, cotone, petrolio, gas naturale, zucchero etc..

ETF: è un fondo passivo

Gli ETF Terre Rare cosa sono? Gli ETF sono dei fondi d’investimento che raccolgono capitale tra i risparmiatori, per investirlo in un paniere di titoli di società i cui profitti derivano da attività sulle terre rare o da altri metalli strategici. Sono società minerarie, raffinerie o imprese di riciclaggio degli elementi. Il vantaggio dell’investimento in un ETF piuttosto che in una singola società sta nella diversificazione; inoltre ci sono i vantaggi propri di un ETF con la sua gestione passiva che ha minori costi.

Su quale ETF Terre Rare investire nel 2023?

Purtroppo l’investitore in un ETF Terre Rare ha una scelta limitata; anzi obbligata perché esiste un solo ETF dedicato a questo piccolo settore. Quotato in dollari anche in Borsa Italiana, il VanEck Vectors Rare Earth and Strategic Metals UCITS ETF (Isin IE0002PG6CA6, Codice Alfanumerico REMX) comprende titoli di società del settore metalli rari e strategici.

VanEck ETF Terre rare

L’ETF Vaneck sulel terre rare ha come benchmark il MVIS Global Rare Earth/Strategic Metals Index, indice a capitalizzazione, sovra pesato sulle società più capitalizzate del settore. Il peso massimo è comunque all’8%, per ottimizzare il rischio dell’investimento. I titoli del fondo appartengono a società australiane (35%), cinesi (27%), Usa (12%), Canadesi ( 9%). Pilbara Minerals Ltd è la più importante società del fondo, seguita da Rare-Earth ORD A. Il TER, o costo annuo, di questo fondo ad accumulazione, è solo di 0,59%.

Per una giusta valutazione e per capire l’andamento del fondo si consiglia di comparare questo ETF Terre Rare con L’ETF MSCI World Materials e l’ETF MSCI World.

Previsioni di prezzo ETF Terre Rare

Il prezzo dei metalli rari oscilla sulla base della richiesta di mercato e sulle notizie di nuovi giacimenti. La maggior parte della produzione si trovava in Sudafrica, Sudamerica e India. Oggi le principali miniere si trovano in Cina (168mila tonnellate), Stati Uniti (48mila tonnellate), Myanmar (26mila tonnellate), Australia (22mila tonnellate), Tailandia (8mila tonnellate) e negli USA. (Dati 2021 di US Geological Survey USGS sulle terre rare).

Questi metalli rari servono nella produzione di semiconduttori, TV, smartphone e nelle batterie elettriche. Anche l’industria green ne fa largo uso, anche se la estrazione è molto inquinante, perché produce rifiuti tossici. Infatti per ogni auto elettrica prodotta serve un quantitativo di metalli da 6 a 8 volte superiore rispetto alla produzione di un’auto tradizionale. Quindi il mercato dell’auto elettrica potrebbe far salire il prezzo dei metalli rari.

Le Quotazioni

Migliori ETF

Le quotazioni dell’ETF Terre Rare partito nel 2021, hanno raggiunto un massimo quest’anno di 21,98 in aprile 2022 e dopo un minimo a 14,72 dollari, è risalito quasi a 18 per poi scendere intorno a 16. Queste oscillazioni sono dovute all’incertezza dei mercati che oscillano tra ripresa post covid, recessione, guerra e notizie di nuovi giacimenti. Bisogna quindi che l’investitore faccia attenzione all’entrata su questo mercato in un momento favorevole, magari usando un oscillatore o l’indicatore StochRsi.

Metalli strategici

Attualmente, la Cina è di gran lunga il maggior produttore mondiale. La produzione cinese di terre rare è nelle mani di sei aziende di proprietà statale; il governo quindi esercita un rigido controllo del mercato. E’ evidente come l’Occidente sia dipendente quasi totalmente dalle terre rare cinesi, in modo particolare nei settori ad alta tecnologia.

Molti pensano che la Cina potrebbe usare i metalli rari come Putin ha usato il gas con intenti ricattatori. Sarebbe un grave errore che potrebbe diventare una minaccia per l’economia ed i mercati. Questo sicuramente provocherebbe grande volatilità. L’Europa intanto prevede che la domanda delle sole terre rare aumenterà di cinque volte entro il 2030, mentre ora dipendiamo per oltre il 90% dalla Cina.

Nuovi giacimenti

Qualche mese fa la Turchia ha annunciato la scoperta del secondo più grande giacimento di Terre Rare al mondo. Si parla di ben 694 mln di tonnellate di riserve di Terre Rare nel distretto Beylikova di Eskişehir, secondo solo al giacimento cinese di Baotou da 800 mln di tonnellate.

Anche in Sardegna hanno scoperto che i graniti di Buddusò contengono elevate percentuali (fino al 15%) di allanite, un minerale magmatico raro che si caratterizza per essere ricco di terre rare (Lantanio, Cerio, Praseodimio, Samario e Neodimio) e interessanti quantità di Ferro, Tantalio, Niobio, Germanio e Gallio. 

ETF Metali Rari: i rischi

Investire in un ETF Terre Rare può essere quindi un buon investimento a patto di farlo nel momento giusto e considerando il rischio. Prima di tutto il rischio cambio dal momento che questo ETF è quotato in dollari. Prima di investire quindi bisogna verificare quanto del proprio portafoglio è già esposto al cambio euro/dollaro per non aumentare troppo la dipendenza del portafoglio dal dollaro Usa.

Un altro rischio è quello della capitalizzazione del fondo. Il fondo dovrebbe avere una capitalizzazione di almeno 100 milioni; nel caso scendesse in maniera stabile sotto i 100 milioni il fondo potrebbe venir delistato, cioè alla gestione del fondo verrebbe recapitata la revoca dalle negoziazioni della borsa valori.

Infine un ulteriore rischio da considerare è quello cinese. Bisogna farsi la domanda: quanto sono esposto sul mercato cinese? Inoltre i metalli strategici possono essere un’arma politica e quindi subire improvvisi scossoni, con possibile repentino aumento della volatilità. La Cina da parte sua ha già chiarito che non fornirà metalli rari a paesi potenzialmente ostili.

Quanto investire?

Dopo aver elencato i rischi da considerare prima di una decisione di investimento, quanto conviene investire nelle Terre Rare? In ogni caso questo settore costituisce una nicchia di mercato, la volatilità è elevata. Quindi per questo motivo il buon senso consiglia di investire in ETF Terre Rare una percentuale modesta del portafoglio.

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Conviene investire sul Litio? https://www.investire-certificati.it/come-investire-sul-litio/ Tue, 22 Nov 2022 14:10:00 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=25049 Conviene ancora investire sul litio dopo i rialzi di questi anni? Quali previsioni per il prezzo del litio? Perché il prezzo del litio sale? Proviamo a mettere ordine su queste tematiche in questo articolo. Analisi prezzo del litio Le quotazioni del litio sono salite notevolmente in questi ultimi anni. Una lunga serie di record, con […]

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Conviene ancora investire sul litio dopo i rialzi di questi anni? Quali previsioni per il prezzo del litio? Perché il prezzo del litio sale? Proviamo a mettere ordine su queste tematiche in questo articolo.

Analisi prezzo del litio

Le quotazioni del litio sono salite notevolmente in questi ultimi anni. Una lunga serie di record, con il prezzo arrivato a 600.000 yuan cinesi per tonnellata. Per chi ragiona in dollari, come capita al London Metal Exchange, il prezzo del litio è salito oltre gli 80 dollari al kilo, ossia 80.000 dollari per tonnellata. Appena inferiore il prezzo del litio in euro, vista la vicinanza alla parità del cambio euro/dollaro. Conviene investire sul litio? Vediamo le ragioni della salita del prezzo.

Grafico del prezzo del litio in yuan cinesi per tonnellata di litio
Grafico del prezzo del litio in yuan cinesi per tonnellata di litio

Perché il prezzo del litio sale?

Il prezzo del litio sale perché questa materia prima è fondamentale nella produzione delle batterie delle auto elettriche. Molti analisti stimano un deficit, ossia che la produzione non sia in grado di far fronte all’elevata domanda di litio.

batterie al litio

Al momento il mercato delle auto elettriche non è ancora dominante, ma la produzione complessiva di veicoli elettrici ed ibridi è già nell’ordine dei 15 milioni di veicoli complessivamente. Il tutto con un trend in crescita, che spiega la salita del prezzo del litio.
Chiaramente non serve soltanto il litio per le batterie elettriche, ma anche altre materie prime come cobalto e nichel.

Analisi prezzo litio

Nei primi mesi del 2022 il prezzo del litio si trovava poco sopra i 200.000 yuan per tonnellata. Dopo l’exploit legato all’inizio degli eventi bellici fra Russia e Ucraina le quotazioni sembravano essersi assestate in area 450-500.000 yuan. Negli ultimi due mesi, però, un nuovo scatto del 20-25%, verso i valori record di 600.000 yuan per tonnellata. Questa salita di prezzo è impressionante se consideriamo che il litio 3 anni fa, ossia prima della crisi derivante dal Covid, valeva circa 15 volte in meno rispetto ai valori attuali.
Una simile salita del prezzo spaventa anche le aziende che devono produrre le batterie elettriche, mentre chi produce i veicoli elettrici fa a gara per accaparrarsi la (scarsa) produzione.
Quali previsioni per il prezzo del litio? Sono in molti a puntare su altri rialzi. Non mancano però anche le previsioni fuori dal coro. Fra queste Morgan Stanley. Per la banca di investimento americana, infatti, la salita dei prezzi del litio sarebbe destinata ad aver vita breve. Il tutto per la crescente offerta (che resta però da verificare, anche per via delle tensioni geopolitiche).

Quali sono le aziende che producono litio?

Quali sono le principali aziende del settore produttivo del litio? La corsa alle materie prime, le cosiddette commodities, prosegue. In particolare verso quelle rare o dove la domanda è in forte crescita. Il mercato della produzione del litio è dominato da un ristretto gruppo di aziende.
La prima azienda che produce litio è la cinese Jianxi Ganfeng Lithium. La compagnia vanta ramificazioni in vari settori estrattivi, nelle principali aree estrattive mondiali. Collabora con BMW, Volkswagen e con Tesla.

conviene investire sul litio

Un ruolo chiave lo gioca anche un’altra azienda cinese: Tianqui Lithium. Manco a dirlo, anche in questo caso non mancano partecipazioni a catena su grandi aziende estrattive. Già nel 2012 Thianqui Lithium ha preso il controllo di Talison Lithium, che controllava Greenbushes, miniera d litio australiana. Tianqui Lithium ha poi venduto a Rckwood Holdings il 49% della partecipazione, ora di proprietà di Albemarle.
E fra i colossi del settore non poteva appunto mancare Albermare, colosso americano con oltre 5000 dipendenti. Albermarle è fra le maggiori nella produzione del litio, ma segue anche la produzione di bromo, curando la raffinazione di altri prodotti chimici utilizzati anche nel settore farmaceutico.

Convine investire sul litio?

Conviene investire sul Litio? E come investire su questa materia prima? Per l’investitore che vuole puntare sul litio ci sono varie modalità, anche se non sempre di facile accesso per il trader retail. La più semplice è legata a prodotti ETF o tracker certificates che seguono questo macrotrend, con focus sul litio.

Fra gli ETF su aziende del comparto litio ricordiamo “Global X Lithium & Battery Tech UCITS ETF USD“, che è un ETF ad accumulazione. Ancora sul settore troviamo “Amplify Lithium & Battery Technology ETF”. Per un focus su ETF sul litio rimandiamo al più esauriente articolo sul tema.
Una seconda modalità – non semplice in molti casi – è quella di assumere posizioni rialziste su aziende del comparto. Non tutte, però, sono quotate sui mercati azionari. Decisamente più complesso l’acquisto fisico della materia prima.

Batterie elettriche e cobalto

Dopo la salita dei prezzi di inizio anno è invece in calo il cobalto. Certo resta decisamente costoso in area 50.000 dollari per tonnellata, ma da inizio anno il mercato segna -25%. Forse anche per i tentativi di bypassare l’utilizzo del cobalto proprio con il litio.

Aspetto ambientale

Resta molto battuto il discorso ambientale legati alla produzione di litio, cobalto ed altre materie prime. Fra queste ricordiamo anche l’oro. Per la raffinazione del metallo giallo sono utilizzati solventi come mercurio e cianuro, con enormi danni ambientali. Spesso, poi, sono coinvolti in maniera diretta anche i lavoratori delle miniere (soprattutto in quelle di piccole dimensioni, dove le norme di sicurezza sono inferiori). I rischi sono quelli di contatto fisico o inalazione di sostanze nocive, con conseguenze potenzialmente anche letali.

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Migliori ETF 2022 https://www.investire-certificati.it/migliori-etf-2022/ Sun, 19 Jun 2022 18:48:21 +0000 https://www.investire-certificati.it/?p=23264 Quali sono i migliori ETF 2022 sui quali investire? Cosa sono gli ETF e perché sono ottimi strumenti per investire nei migliori settori e titoli azionari in Borsa? Dove posso comprare un ETF? Quali sono le tipologie di ETF? Il rischio ed un piccolo portafoglio di ETF globali. Cosa sono gli ETF? ETF è una […]

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Quali sono i migliori ETF 2022 sui quali investire? Cosa sono gli ETF e perché sono ottimi strumenti per investire nei migliori settori e titoli azionari in Borsa? Dove posso comprare un ETF? Quali sono le tipologie di ETF? Il rischio ed un piccolo portafoglio di ETF globali.

Cosa sono gli ETF?

ETF è una sigla che sta per Exchange Traded Fund, cioè un fondo scambiato in borsa gestito da un emittente banca o finanziaria che adegua l’ETF ad ogni movimento della quotazione di un indice, un paniere di titoli o obbligazioni. L’ETF si adegua in modo automatico ai prezzi ed alle quotazioni sottostanti grazie ad un software dedicato. Nessuna operazione è discrezionale. Sono fondi a gestione passiva, cioè gestiti da un algoritmo e non da un manager.

Trasparenza e Costi degli ETF

Questo modo di gestire gli ETF garantisce costi di gestione molto contenuti ed una trasparenza ottimale a vantaggio dell’investitore. Quest’ultimo verrà informato sui rischi dell’ETF ha ha scelto e sul tipo di investimento del fondo ETF attraverso KID e scheda informativa. Si può dire che investire su un buon ETF comporta minori rischi rispetto ad un investimento su un singolo titolo azionario quotato in Borsa. Per questo gli ETF stanno avendo un ottimo successo.

Dove si comprano gli ETF?

portafoglio di investimento
Gli ETF possono svolgere un ruolo chiave in molti portafogli di investimento

Gli ETF si comprano e si vendono come fossero delle semplici azioni in un mercato regolamentato. In Italia si possono acquistare nella fase di negoziazione continua dalle 9:00 alle 17:25 sul mercato ETF Plus di Borsa italiana. Prima di vedere quali sono i migliori ETF del 2022 è necessario comprendere che le tipologie di ETF sono molte; questo facilita la scelta dei migliori per tipologia.

Quali sono i tipi ETF?

Certamente la grande quantità di ETF presenti sul mercato rende difficile la scelta di un ETF. Possiamo quindi selezionarli per classe di attività:

  • ETF azionari.
  • ETF immobiliari.
  • ETF multi-asset.
  • ETF obbligazionari.
  • ETF sui mercati monetari.
  • ETF sui metalli preziosi.
  • ETF sulle materie prime.

Questa è una prima selezione. Tuttavia gli ETF si possono selezionare anche seguendo altri criteri diversi dai primi che consentono di seguire le migliori tendenze dei mercati e quindi trovare i migliori ETF 2022.

  • ETF su Indici
  • ETF Tematici
  • ETF per settore
  • ETF per regione o nazione
  • ETF Smart Beta

Rischio degli ETF

Anche gli ETF non sono strumenti privi di rischio, ossia non sono di norma a capitale garantito. Pertanto, prima di chiedersi quanto si guadagna con un ETF è più prudente e saggio chiedersi quale è il rischio nell’investire in ETF.

Sarà positivo sapere che gli ETF hanno un patrimonio del tutto separato rispetto a quello delle società finanziarie che ne curano le attività di costituzione, gestione, amministrazione. Gli investitori che acquistano qualsiasi ETF non sono esposti al rischio di insolvenza; per esempio neppure in caso di fallimento delle banche che li hanno emessi.

Una informazione importante e necessaria prima di scegliere i migliori ETF 2022 è se distribuirà gli utili, oppure se non lo farà perché è un ETF ad accumulazione degli utili. In questo modo si può prevedere meglio quanto renderà l’investimento.

Quali sono i Migliori ETF 2022?

In realtà nessuno può sapere quali saranno i migliori ETF dell’anno 2022. Quindi per adeguarci a profili di rischio da piccolo risparmiatore abbiamo fatto una selezione di ETF GLOBALI, al fine di presentare un ipotetico portafoglio, con interessanti margini di crescita. Inoltre abbiamo scelto i più liquidi, con lo scopo di poterli vendere facilmente.

Tenuto conto dell’aumento dell’inflazione e dei tassi in salita ovunque a causa della guerra in Ukraina la nostra attenzione prima di tutto si è fermata su alcuni settori che sono in trend positivo e saranno trainanti. Questi i settori:
1 – Obbligazioni indicizzate all’inflazione
2 – Energia
3 – Salute
4 – Oro fisico
5 – Materie prime
6 – Servizi di pubblica utilità

Piccolo Portafoglio ETF

Quali sono i migliori ETF? Per ognuno di questi settori abbiamo selezionato alcuni dei migliori ETF 2022. Un piccolo risparmiatore in questo modo potrà anche diversificare il rischio su più settori con piccole somme. Ovviamente gli ETF sono migliaia, se ne possono aggiungere altri, ma è probabile che questo portafoglio avrà dei buoni risultati con un rischio contenuto.

1 – OBBLIGAZIONI INDICIZZATE USD: Amundi Index Breakeven Inflation USD 10y UCITS ETF DR (C) ISIN LU2037750168, Ticker BINFU. Come alternativa o insieme per compensare la valuta: iShares Euro Inflation Linked Government Bond UCITS ETF, ISIN IE00B0M62X26, Ticker IBCI. Questo asset obbligazionario potrebbe coprire almeno una percentuale rilevante del portafoglio, ipoteticamente anche il 30-40% del portafoglio.

2 – ENERGY : Amundi MSCI World Energy UCITS ETF EUR (C), ISIN LU1681046006, Ticker CWE

3 – MATERIE PRIME : Lyxor Commodities Refinitiv/CoreCommodity CRB TR UCITS ETF – Acc
ISIN LU1829218749, Ticker CRB

4 – ORO: Invesco Physical Gold A USD, ISIN IE00B579F325, Ticker SGLD (per scoprire di più sulle previsioni sull’oro rimandiamo a questo articolo).

5 – SALUTE : Lyxor MSCI World Health Care TR UCITS ETF – Acc (EUR) ISIN LU0533033238, Ticker HLTW.

6 – SERVIZI PUBBLICA UTILITA‘: Lyxor MSCI World Utilities TR UCITS ETF – Acc (EUR), ISIN LU0533034558, Ticker UTIW

Per rivedere la differenza fra ETF ad accumulazione e ETF a distribuzione rimandiamo a questo articolo. Ancora una volta ricordiamo come la formazione nel trading e negli investimenti svolgono un ruolo chiave per creare un valido portafoglio di investimento.

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Avviso – Questo articolo di carattere generale e destinato ad un’ampia platea di persone è stato redatto a puro scopo informativo; non si tratta di consulenza finanziaria o invito a investire. Investire nei mercati finanziari comporta sempre il rischio di perdere il capitale. Le performance passate di ogni strumento finanziario citato non sono garanzia per risultati futuri.

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